Costanza Miriano's Blog

September 23, 2025

Grazie per il Capitolo Giubilare del MonasteroWiFi

di Costanza Miriano

Non so da dove cominciare per ringraziare dopo l’avventura del pellegrinaggio giubilare di sabato scorso. Forse dovrei partire da quella giovane coppia che camminava sotto il sole con una carrozzina e un numero imprecisato di bambini, forse da quella mamma che ha raccolto per quarantasette volte consecutive la bottiglietta di plastica che il bambino lanciava a terra, mentre diceva il rosario, con una mano teneva una figlia, con l’altra spingeva un passeggino. Dovrei partire da chi è partito da molto lontano, e da chi era invece nella nostra città, ma comunque da chi ha accettato di stare sotto il sole a picco di via della Conciliazione in una  lunga fila e il tempo passato immobili sotto il sole e ha rispettato tutte le indicazioni senza sclerare.

O forse sarebbe meglio cominciare da Monica, per il mostruoso lavoro organizzativo fatto, e da Laura Federica Marisa Giuse Maria Teresa con cui ogni anno cerchiamo di starle dietro. Da Enrico, Nanni, Giangi, Antonio e Marco che hanno fatto il servizio d’ordine, e da tutti i ragazzi che li hanno aiutati, la meglio gioventù. Dalla Polizia e dalla Polizia Municipale che ci hanno assistiti nel modo migliore, vigilando sulla nostra sicurezza, dal servizio giardini che ha pulito il percorso prima che passassimo.

C’è da ringraziare chi ci ha concesso l’uso delle Basiliche di San Paolo fuori le Mura e San Pietro, e tutto il personale che ci lavora, ma che in realtà fa molto più che lavorare, si immola in una missione, fronteggiando ogni giorno folle incredibili di fedeli. I cerimonieri e i confessori. Tutti i sacerdoti, tutti, compresi quelli che sono partiti da lontano, anche da lontanissimo, portando gruppi di gente meravigliosa e pronta a tutto. C’è da ringraziare chi è venuto con la sedia a rotelle, con le stampelle, appeso al braccio di qualcuno. Chi ha cantato, chi ha portato gli amplificatori, chi i cartelli. Chi ha offerto bottigliette d’acqua e pezzi di panino. C’è da ringraziare chi ha fatto offerte, da piccole a grandissime, come L. e A. e molti altri, permettendoci di coprire tutte le spese (rendiconteremo tutto). Chi ci ha dato i regali da distribuire, chi li ha impacchettati, chi ha preparato i bigliettini da pescare con la parola di Dio.

Chi ci ha aiutato a capire la grazia che stavamo per ricevere – come don Riccardo e padre Mauro Giuseppe – chi a meditare i misteri del rosario –  come don Francesco, don Massimo e padre Pier Luca – e chi – come il Vescovo, padre Aurelio – a guardare la bellezza della Chiesa, e dell’esserne parte. Ringraziamo il Papa che ci ha rivolto delle parole bellissime, invitandoci “a perseverare nell’attività orante, perché ognuno di noi trovi consolazione nel rapporto personale con Gesù”, e ci ha dato la sua benedizione apostolica.

E niente, spero che la grazia ricevuta lavori piano piano nei nostri cuori, trasformandoli in quello di Gesù a cui, come ha detto padre Maurizio, possiamo e dobbiamo chiedere, chiedere senza stancarci. Il cammino ha significato anche questo, il corpo prega insieme alla mente e all’anima, e nella stanchezza vediamo tutta la nostra insufficienza, e ci è chiaro senza possibilità di dubbio che essere cristiani non è questione di quanto sei bravo, ma di quanto forte chiedi, mendichi la grazia di un cuore nuovo, conformato a Cristo.

 

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Published on September 23, 2025 15:37

Omelia di Monsignor Aurelio Gazzera – VII Capitolo Generale MonasteroWiFi

Il video dell’omelia di Monsignor Aurelio Gazzera, Vescovo Coadiutore di Bangassou (Republica Centrafrica).

VII Capitolo Generale del MonasteroWiFi – Capitolo Giubilare

Basilica di San Pietro, Roma  – 20 settembre 2025

 

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Published on September 23, 2025 05:06

September 20, 2025

Catechesi itinerante di Padre Maurizio Botta VII Capitolo Generale MonasteroWiFi

 

Ecco Catechesi itinerante di Padre Maurizio Botta, sull’argine del Tevere del 20 settembre 2025 per il VII Capitolo Generale MonasteroWiFi

 

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Published on September 20, 2025 05:45

September 19, 2025

VIDEO DELLE CATECHESI del VII Capitolo Generale Monastero WiFi

Dalle 10.20 su questo blog e su questo canale YOUTUBEsarà disponibile la diretta streaming delle due catechesi di don Riccardo Cendamo e dell’abate generale dei Cistercensi Padre Mauro Giuseppe Lepori

Il pellegrinaggio da San Paolo a San Pietro non avrà diretta streaming.

La catechesi itinerante di padre Maurizio Botta l’omelia della messa di San Pietro di monsignor Aurelio Gazzera saranno registrate e rese disponibili nei prossimi giorni.

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Published on September 19, 2025 22:44

DIRETTA STREAMING DA SAN PAOLO – VII Capitolo Generale Monastero WiFi

Dalle 10.20 su questo blog e su questo canale YOUTUBEsarà disponibile la diretta streaming delle due catechesi di don Riccardo Cendamo e dell’abate generale dei Cistercensi Padre Mauro Giuseppe Lepori

Il pellegrinaggio da San Paolo a San Pietro non avrà diretta streaming.

La catechesi itinerante di padre Maurizio Botta l’omelia della messa di San Pietro di monsignor Aurelio Gazzera saranno registrate e rese disponibili nei prossimi giorni.

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Published on September 19, 2025 22:44

Ultima Chiamata per il VII Capitolo Generale del Monastero WiFi

di Costanza Miriano

Tutto è pronto per il cammino di sabato, dalla porta santa di San Paolo alla porta santa di San Pietro, e ci si può ancora iscrivere (lo dico soprattutto per i romani e i ritardatari, di cui io sono la regina mondiale).

Mi commuove pensare al fiume di gente che attraverserà Roma, tra le due basiliche, le due colonne della Chiesa romana e mondiale. E mi commuove perché non saremo solo noi duemila e passa, ma ognuno di noi porterà con sé tanti cari, tante storie custodite, tante persone a cui noi, dopo avere partecipato al Giubileo della speranza, siamo chiamati a portare la speranza. Perché si è solo per noi, quello che facciamo, se non ci accorgiamo di quelli che abbiamo intorno, allora è ben poca cosa. Dobbiamo diventare “ripescatori di uomini affoganti”, dobbiamo annunciare Cristo a chi è triste, perché non lo conosce (unico vero motivo di tristezza).

Per capire come, rubo le parole a madre Maria Emmanuel Corradini, badessa del monastero di Piacenza, che ha scritto La speranza non delude. Ecco come si porta Cristo agli altri: “Sono i martiri che annunziano. E ogni volta che moriamo perché un altro abbia la vita, ogni volta che taciamo perché un altro abbia la vita, ogni volta che perdoniamo perché un altro abbia la vita, è un morire a sé stessi, è un sacrificio di espiazione per la salvezza del mondo. Nulla va perduto, non c’è nulla che può essere vano, ma tutto è raccolto dall’amore e dalla croce di Cristo, ed è questo l’annunzio più vero! …La gente ha bisogno di questo, non delle nostre piccole parole. C’è bisogno di mettere speranza nella salvezza del mondo. tanti perdono la speranza perché non ottengono quello che domandano a Dio, e noi siamo tra questi, ma il vero oggetto della speranza cristiana è la bontà di Dio che riconosciamo per fede, è la salvezza eterna.

Come deve essere il nostro annuncio?

Non c’è annuncio se non portiamo nella preghiera coloro che amiamo. La preghiera è fondamentale. … Paradossalmente, se Gesù fuggiva le folle per ritirarsi a pregare era proprio perché le folle, e i discepoli per primi, lo trovassero lì, in quel deserto, in quella posizione… Lui tutto il giorno ci attende nel tabernacolo, ma nel frattempo ci porta davanti al Padre. …

Se uomini rudi e rozzi come Pietro, Giacomo e Giovanni, dei pescatori, hanno cambiato vita, hanno fatto chilometri, hanno subito lapidazioni, naufragi e sono morti martiri davvero crediamo che la preghiera non possa nulla, che lo Spirito Santo non possa nulla? Siamo così presuntuosi da pensare che noi ne sappiamo più dello Spirito Santo su come risolvere le cose? Ma quanto lo preghiamo? Quanto lo lasciamo agire? È qui il problema”.

Il Giubileo dunque sia anche una nuova partenza per la nostra vita spirituale, un rimettere le priorità, per portare il nome di Gesù che fa fiorire la vita a tutti quelli che incontreremo, dopo sabato, con una forza nuova.

 

7° Capitolo Giubilare Monastero WiFi – 2025

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Published on September 19, 2025 02:09

September 16, 2025

NON DESIDERARE LA VITA D’ALTRI

Esce oggi il mio Non desiderare la vita d’altri, un libro in cui cerco di andare al nodo del tema del desiderio, cioè di ciò che ci muove, che muove la nostra vita.

Ecco qui, per dare un’idea…

di Costanza Miriano

È chiaro, lo sappiamo che le altre vite non sono esattamente come si raccontano sui social. Io lo so, perché faccio esattamente quello che fanno tutti, cioè se devo postare una foto, pubblico l’unica in cui sono venuta decente scegliendo fra 37 scatti (pancia ritirata, inquadratura slanciante dal basso, controluce antirughe, braccio alzato e appoggiato sapientemente sullo stipite della porta), racconto solo i successi dei figli e non le tranvate prese. Non descriverò mai di quando urlo come una scrofa a cui stanno per tagliare la gola quando ritrovo i postumi di una deflagrazione nella camera dei figli riordinata un’ora prima e di nuovo immersa in quell’inimitabile afrore da centro sociale okkupato.

Di solito, subito dopo la mia urlata da pazza i social mi propongono – deve essere l’algoritmo, avrà un microfono nella camera della prole – la foto postata dalla mia amica, il suo virgulto con la corona di alloro, e ciò mi convince definitivamente di essere una fallita come madre (scusate, fuori tema, ma come fate voi a convincere i vostri figli a sottoporsi alle vostre foto promozionali? Io quando è successa una qualsiasi cosa significativa ai miei pargoli sono stata interdetta dalla documentazione dell’evento, e in un caso anche dalla presenza. “Quanto mi posso avvicinare alla tua facoltà nel momento della proclamazione della laurea?” “Puoi abitare nella stessa città”).

Anche se so, quindi, che quello dei social è un inganno, vorrei provare a capire cos’è il desiderio, e perché mormorare parole cattive su quello che viviamo è proprio quello che ci toglie la pienezza che il nostro cuore vuole. “Ho avuto quello che mi serviva invece di quello che volevo, e questa è grossomodo la più grande fortuna al mondo”– dice il nero di Sunset Limited, di McCarthy. Come arrivare a capire che quello che la vita ci ha offerto era precisamente il meglio per noi anche quando il senso comune urla che è una bugia, anche quando le luci accese sulle vite degli altri (e con i social le luci sono sempre più accese) ci dicono che a loro è andata sicuramente meglio che a noi?

Questa domanda non è banale, direi che è LA domanda per antonomasia. Non è una cosa da poco, e se ci vorrà tutto un libro per rispondere, lo scriverò.

Perché “la misura di ogni felicità è la riconoscenza”, come dice Chesterton. La gioia non ce la diamo da soli, possiamo solo combattere. Metterci in fila come dice il nero di Sunset Limited: in fila per chiedere. Spegnere la voce del nostro demotivatore ufficiale che ci mette davanti agli occhi solo le cose della nostra vita che non funzionano, che ci sono, sicuramente: ingiustizie, dolori, torti subiti, violenze, cattiverie o anche solo mancanze, vuoti non colmati. Ci sono. Sono il guscio storto dell’ostrica che sta preparando la perla della nostra vita (e la perla è imparare ad amare, ma bisogna arrivare a capirlo).

Lo so, si accende subito la radio interiore che dice “ma che perla? Ma che amore e amore? Sono tutti egoisti, ognuno pensa a sé, e sono così poco amabili, la mia vita è così squallida”, e ricomincia il demotivatore: la casa è piccola, mia madre rompe, mio marito è infantile e distratto, mia moglie mi disprezza, sono grassa, sono povero e via dicendo. Il tutto condito dal continuo confronto con le vite degli altri, al quale siamo esposti senza posa ovunque posiamo lo sguardo, soprattutto se su uno schermo che ci racconta la versione (con filtri) di altre persone (che stanno combattendo come noi ma noi non lo sappiamo), accendendo desideri di altro che non sono i nostri, facendoci prendere contatto con un vuoto interno che non è il nostro.

Perché i vuoti non sono tutti uguali. Ecco, io qui vorrei raccontare di gente che ha toccato il suo vuoto, lo ha preso seriamente in mano, e alla fine ha capito che era la cosa migliore che gli potesse capitare. Per ogni desiderio, tra cui il corpo degli altri, i soldi, il lavoro, l’infanzia, il matrimonio, gli amici, il successo degli altri, ho raccontato la storia di qualcuno che ha dato una risposta fuori dagli schemi alle sue mancanze, scoprendo che proprio quella mancanza era…  No dai, non lo svelo. Facciamo che, tipo con un giallo, bisogna arrivare alla soluzione raccogliendo gli indizi. Comunque i protagonisti si chiamano Giovanni Bosco, Giuseppe, Teresa d’Avila, Francesco, Margherita da Città di Castello e molti altri.

 

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Published on September 16, 2025 07:59

September 15, 2025

Tutto pronto per il Capitolo Generale del Monastero Wi-Fi del 20 settembre

Lo scrivo per l’ultima volta, promesso.

Sabato 20 ci si trova a San Paolo dove dalle 10 ascolteremo delle catechesi su cosa significa l’indulgenza, e perché Cristo è la vera porta santa. Alle 11.30 ci metteremo in cammino verso San Pietro, e camminando pregheremo e ascolteremo ancora. Dopo 8 chilometri di cammino arriveremo alla Porta Santa e alle 15.30 parteciperemo alla messa.

Sul sito del monastero wifi finalmente è tutto pronto! Lì trovate tutto il materiale, cioè il programma, tutte le indicazioni logistiche, le raccomandazioni sui controlli di sicurezza (evitare il kalashnikov e altre brillanti idee simili), il badge da stampare e mettersi al collo, la mappa del percorso… c’è anche un cronogramma per permettere a chi vuole venire solo alla tappa finale di unirsi in qualsiasi momento del cammino. Il libretto allegato è da stampare, per seguire le letture e tutti i momenti della giornata, o anche parte di essi. C’è anche chi da San Paolo andrà a San Pietro coi mezzi (metro comodissima!) o con il taxi, ognuno sa cosa può fare. A qualunque parte si decida di presenziare, stampate il libretto e infilatelo nello zaino!

7° Capitolo Giubilare Monastero WiFi – 2025

Se avete domande potete scrivere a monasterowifi@gmail, e proveremo a rispondere a tutti, nessuna domanda è troppo stupida. Io, per esempio, non so mai dove mi trovo (in famiglia mi dicono che sono un trolley, mi portano in giro tipo peso morto), per cui non mi scandalizzerò di nessuna domanda.

Il cammino è di circa 8 chilometri, e si prevede un po’ di caldo, quindi mi dicono di ricordarvi di evitare i tacchi e anche la pelliccia di ermellino. Si raccomandano scarpe comode, cappellino per chi li usa (io no, ma solo perché mi imbruttiscono, meglio colpita da insolazione che racchia), bottiglietta d’acqua, un panino da mangiare al volo camminando.

Chiaramente non è una vacanza, è un pellegrinaggio, e quindi ogni sanpietrino storto su cui metteremo un piede, ogni radice, ogni raggio di sole da sopportare, ogni vicino di cammino molesto saranno piccole cose da offrire a Lui. O meglio, piccoli mezzi che ci vengono offerti per fare spazio a Dio, come ogni scomodità, ogni gesto di ascesi che decidiamo di accogliere.

Ringraziamo tutti quelli che stanno aiutando in tantissimi modi, chi scrive i bigliettini della parola, chi trasporta cose, chi fa cartelli, incolla bastoni, chi offre passaggi, organizza, fa sopralluoghi, chi fa offerte, piccole e grandi. È davvero un lavoro di squadra, capitanato dalla ineffabile, eroica Monica. È commovente per me vedere che tanti fanno qualcosa, senza nessun protagonismo, solo la voglia di essere in comunione e di ricevere una nuova pioggia di grazia per la nostra anima. Ci vediamo sabato a Roma!

 

 

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Published on September 15, 2025 15:30

September 13, 2025

Se la Verità è percepita come repressione

di Costanza Miriano

Mi ha scritto una donna che si definisce una “lesbica di 47 anni” chiedendomi molto gentilmente di spiegarle perché io metta in atto una durissima repressione sessuale. Il tono era gentile, e sono sicura che ci fosse una sincera volontà di capire, ma non mi pare proprio il migliore degli inizi, visto che la mia “durissima repressione” consisterebbe, scrive la signora, nel mio commento al fatto che un gruppo di persone omosessuali hanno varcato il 6 giugno la Porta Santa di San Pietro.

Nel commento però io scrivevo solamente che sono contenta di sapere che ci sono degli omosessuali che, avendo attraversato la Porta Santa, proveranno a vivere in castità, perché il Giubileo è ottenere l’indulgenza, cioè confessare i propri peccati con il proposito di cercare di non farli più, e anche di “fuggire” le occasioni di commetterne altri. Non è una gita a Roma, non è una passeggiata in una bella chiesa, ma è la richiesta della grazia di Dio sulla propria vita. Non è una parata dell’orgoglio omosessuale come ce ne sono a bizzeffe, ormai nell’indifferenza generale. Facciano pure le parate e vivano la loro affettività e sessualità come vogliono, ci mancherebbe. Io non chiedo un giudizio della collettività sulla mia vita intima, mi va bene così come è, non mi interessa sapere cosa pensano i passanti di quello che faccio in camera mia. Però se passi la porta santa non stai facendo un gioco, stai compiendo un’azione che per la nostra fede ha un preciso valore. Altrimenti vai a passare la porta di Brandeburgo, l’Arco di Costantino, il cavalcavia di Ponte Pattoli. Se passi una porta santa, anzi non una qualunque, ma quella di San Pietro, e non da privato ma in un corteo con visibili vessilli della tua appartenenza stai chiedendo approvazione alla Chiesa.

Purtroppo però per il Catechismo della Chiesa Cattolica i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso sono intrinsecamente disordinati, e finché non cambia questo ci possono essere tutte le parate del mondo, pure in via della Conciliazione, tutti i colloqui privati di Padre Martin col Papa (al termine dei quali lui, Martin, potrà raccontare tutto quello che vuole, potrà dire di avere ricevuto tutte le pacche sulla spalla del mondo, tanto il Papa non lo smentisce), ma la Verità che la Chiesa dice agli uomini e alle donne di oggi rimane quella.

Che poi io dico: a me non interessa sapere cosa pensi un musulmano del mio modo di essere donna. Né cosa pensa un ebreo delle mie opinioni. Io rispetto loro, loro rispettino me. Mi interessano anche poco, direi niente, le loro opinioni. Ma se andassi alla Mecca o nel Tempio di Gerusalemme non mi permetterei mai di profanarne le ritualità.

Chi partecipa al Giubileo dovrebbe dunque avere una minima informazione di ciò che sta facendo, e rispettarlo. Per la Chiesa i rapporti omoerotici sono peccato.  Non è che le persone non li possano praticare, ma se vogliono l’indulgenza necessariamente devono confessarsi e fare almeno il proposito di astenersi. Altrimenti, continuino pure, ma non chiedano legittimazione alla Chiesa. Dire questa cosa viene percepito come repressivo e durissimo, come ogni cosa che avvisi l’uomo: non puoi fare tutto quello che ti salta in mente, non puoi decidere se sei maschio o femmina, non hai il potere di togliere la vita a un essere umano debole come un bambino appena concepito o un malato inguaribile o a un vecchio decrepito. Tutto ciò che limita l’assoluta discrezionalità dell’individuo viene percepito come opprimente, violento, duro, fascista, oscurantista e via dicendo.

Eppure, la cosa a cui queste persone proprio non riescono a credere, è che la Chiesa quando esprime un giudizio su una condotta, su un’azione – mai su una persona, questo spetta solo a Dio – lo fa perché è madre, e ci sta dicendo cosa ci fa bene, cosa ci fa fiorire, cosa ci rende profondamente felici. Mi viene pure un po’ di nausea a scrivere per la centomilionesima volta questa cosa, ma la mail che ho ricevuto (e i commenti dei miei ineffabili colleghi all’uccisione di Kirk) mi ricordano che è ancora e ancora necessario ribadire che tutti i no che la Chiesa dice sono per un sì più grande, il sì alla nostra felicità, fioritura, fecondità, serenità, insomma per una umanità perfettamente realizzata.

Se persino la Chiesa smette di dire questa verità agli uomini e alle donne che provano attrazione verso lo stesso sesso, chi lo dirà più? Quale speranza di felicità avranno? Se noi crediamo davvero, e se lo dice il Catechismo ci crediamo, che quei rapporti sono intrinsecamente disordinati, quindi impediscono la piena felicità, chi ci sarà a combattere per la felicità di quelle persone? Quale alternativa avranno alla voce del mondo, che dice loro che va tutto bene, che se sono infelici è per colpa di noi che giudichiamo e non invece del disordine che vivono?

Tutto quello che la Chiesa mi ha detto – non gli uomini, che sono peccatori come me, ma il Magistero, la Tradizione, la Parola – si è sempre rivelato profondamente vero, e “funzionante” per la mia vita, anche quando all’inizio mi è sembrato un peso faticoso da portare. Per questo affermo con certezza che la Chiesa è l’unica a voler bene davvero a quella signora che mi ha scritto. Il paradosso è che per questo, per volere il vero bene delle persone, la Chiesa venga definita oscurantista, e chi prova a ricordarlo è “cattivo”.

 

 

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Published on September 13, 2025 16:07

September 10, 2025

20 settembre 2025: un’occasione per un cammino di fede #MonasteroWiFi

di Costanza Miriano

Vorrei provare a prendere sul serio l’occasione che ci viene data, e così cerco di prepararmi al pellegrinaggio da San Paolo a San Pietro del 20 settembre (al quale siamo tutti invitati) soprattutto chiedendo di vivere il passaggio della Porta Santa con consapevolezza.

Chiedendo di capire cosa sto ricevendo.

Chiedendo non certo di essere degna della grazia che riceverò, perché so bene che è una grazia immeritata, totalmente gratis data, ma di non sprecarla quando l’avrò ricevuta.

Chiedendo che possa essere un cambio di marcia nella mia vita spirituale, che mi renda non una persona migliore, ma una persona decisamente più capace di fare spazio a Cristo (ancora perché io sia capace di sparire, come dice il Papa, ce ne vuole, però si può lavorare in quella direzione).

Insomma, so che sto per ricevere un regalo, e spero solo di non sprecarlo.

Siamo almeno in duemila, al momento, che stiamo per riceverlo, quindi mi sa che dobbiamo un po’ organizzarci perché tutto vada nel migliore dei modi, perciò devo puntualizzare alcune cose. E prima di tutto ricordare che potete ancora iscrivervi (ora le mie amiche mi uccidono, ma mi assale il dubbio di non essermi ancora iscritta neppure io, e quindi di rientrare in quel nutrito gruppo di ritardatari che lo faranno fino all’ultimo secondo, anche il giorno stesso).L’iscrizione è gratuita ma ci serve per poter organizzare al meglio la disposizione delle sedie nella Basilica di partenza e in quella di arrivo, e il supporto delle forze di polizia.

Ci ritroveremo il 20 mattina nella Basilica di San Paolo, saremo, spero,  quelli che già conoscono il Monastero wifi ma anche altri, l’incontro è aperto a tuttissimi.

Partiremo qualche minuto prima delle 10 con le lodi e i saluti (la Basilica apre alle 7, e le confessioni si possono fare dalle 8.30, anche se per sicurezza sarebbe meglio arrivare confessati; ci saranno anche confessori di lingua inglese). Dalle 10.20 avremo due catechesi con cui don Riccardo Cendamo e l’abate generale dei Cistercensi Mauro Giuseppe Lepori proveranno a farci capire che cosa significa davvero passare la porta santa (che comunque chi vuole avrà già varcato entrando a san Paolo, e potrà ripetere a san Pietro, magari per una persona cara defunta). Verso le 11.40 ci metteremo in marcia alla volta di san Pietro, risalendo il Tevere (a piedi, non a nuoto tendenzialmente).

Lungo il cammino pregheremo due rosari, i misteri gioiosi e i dolorosi, guidati e meditati da don Massimo Vacchetti e don Francesco Buono.

Poi Padre Maurizio Botta terrà una meditazione sul tema del camminare nella fede: se saremo nei tempi ci fermeremo ad ascoltarlo, altrimenti la farà camminando. Siamo organizzati con degli altoparlanti che dovrebbero funzionare bene, ma NON registreremo tutto, quindi potrà ascoltare solo chi farà il cammino. Sono circa otto chilometri, in due ore di cammino dovremmo essere alla meta: uno sforzo alla portata di quasi tutti, ma sì, uno sforzo. Se pensiamo che in passato c’era gente che per varcare la porta santa partiva senza sapere se e quando sarebbe tornata, direi che possiamo metterci nella disposizione d’animo per sopportare una fatica per il privilegio dell’indulgenza.

Alle 15,30 la Santa Messa nella basilica di San Pietro celebrata dal vescovo,  missionario in Centrafrica,  padre Aurelio Gazzera.

Volevo anche rassicurare sul fatto che i badge e il materiale informativo saranno disponibili qui sul blog o sul sito http://www.monasterowi-fi.it pochi giorni prima del 20: non disperate. Vi chiediamo di invitare tutti gli amici che volete: magari vi fate strumento perché venga data una possibilità di salvezza a qualcuno che non la riceverebbe in altro modo, ma nello stesso tempo vi chiediamo di disdire se avete deciso di non venire più, perché questo ci permetterà di organizzare tutto nel più efficiente dei modi, sia nelle basiliche che con le forze dell’ordine che veglieranno sul nostro cammino).

Qui il link per iscriversi

Ci raccomandiamo di portare scarpe comode (io credo che me le cambierò per il cammino perché quasi otto chilometri coi tacchi sono tanti, ma rimetterò quelli di ordinanza per stare nelle due basiliche). Anche i vestiti devono essere comodi, però ricordiamo che poi si partecipa alla Messa nella basilica di San Pietro, non scendiamo sotto il livello di guardia della decenza (no tuta da domenica al centro commerciale, no canottiera, no pantaloncini eccetera, e lo dico soprattutto per me che in queste cose sono un po’ anarchica). Non ci fermeremo a mangiare quindi portiamoci qualcosa da sgranocchiare e soprattutto dell’acqua. Qualcosa per coprire la testa dal sole (io odio i cappelli, ma vedremo se questa volta mi arrendo) ma anche dalla pioggia che purtroppo non è esclusa (nel caso anche un poncho di plastica potrebbe fare al caso nostro), e, soprattutto, rosario in tasca. Ricordiamo che passeremo due volte il metal detector, quindi magari stavolta bazooka e coltelli a serramanico lasciamoli a casa.

Come sempre l’iscrizione è, dicevo, rigorosamente gratuita, però sono molto gradite offerte anche piccole (se sono grandi comunque non è che ci offendiamo), che possono essere fatte attraverso il nostro Iban o il giorno stesso nei cestini. Noi firmiamo preventivi senza avere un soldo in cassa: alla peggio venderemo un rene. Le basiliche come sempre non ci chiedono un affitto (anche perché: come si potrebbe quantificare l’affitto di una roba stratosferica come una basilica papale? È completamente fuori mercato), ma ci sono spese vive, tipo il lavoro extra del personale e molto altro, questa volta moltiplicato per due, come le basiliche, più l’amplificazione nel mezzo. Però come sempre ce la faremo e confidiamo anche che avanzeranno “dodici ceste pigiate scosse e traboccanti”; in caso andranno a sacerdoti che seguono e conoscono da vicino situazioni di povertà (abbiamo capito che aiutare direttamente le persone non è il nostro carisma, perché il bene va fatto bene, conoscendo le persone e sapendo valutare chi e come aiutare).

In questi giorni se avete intenzioni speciali potete scrivere alla mail preghiere.monasterowifi@gmail.com: le vostre preghiere verranno raccolte e messe sulla tomba di Pietro.

Infine, ricordiamoci di ascoltare bene le istruzioni che ci verranno date – per esempio sul ritmo da tenere e i momenti di silenzio e quelli di chiacchiera – e di fare quello che ci dirà lo staff: obbedire è carità, e fa parte del pellegrinaggio.

Abbiamo invitato anche Papa Leone, e ci piacerebbe tanto se potesse farci un saluto di persona, ma ci rendiamo conto che è tirato da tutte le parti e se non riuscirà (ammettiamo che anche se siamo sotto casa sua non è esattamente come citofonare all’amico dicendogli “scendi, sto qua sotto”) lo ameremo tantissimo lo stesso.

Buona preparazione al Giubileo, mettiamocela tutta per non sprecare questa occasione!

https://costanzamiriano.com/wp-content/uploads/2025/06/Capitolo-Locandina-QR_2025-1.pdf

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Published on September 10, 2025 01:38

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Costanza Miriano
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