Cactus di Fuoco's Blog, page 20

June 1, 2022

Maggio 2022 - Cosa abbiamo creato?

Maggio 2022 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!



+++DISEGNO++++ Il Cammino delle Leggende (The Way Of Legends) / Nuovo mondo oscuro (New Dark World) OCsNo Place in its Heaven | Angry trout boy | Caspar | Chibi Prince Longhair | Sometimes we're mermaids | Bleeding sky |
 

Sara's fitness blog (webcomic) 

Lazy but smart |


Carnalis (webcomic)
Page 1 | [Part 1 on Tapas (English version)] | [Parte 1 su Tapas (versione italiana)] |

Furry, anthro and animals (not commissions)  Nauter |

Commissions   

Chaos | Eric | Blue vs Red | Grace | Leo | Escaping from the egg | Tiny elder adventurer | A creative tiger (black and white) | Can you smell the moonlight? (black and white) | The fish and the dragon | Jump and Fly | Helen | Trix | Floating beauty | The creative tiger | Sophia | Tiny elder adventurer | Feathers and sunlight | Moon through the forest |

OtherSweat and calculation | Purple Boxer | Yo Yo | Listen! Do you hear those voices |
 Patrons Only! Adventurer, thinker, creative (WIP) | Leo (WIP) | Blue vs Red (pack for patrons) | Horns and Wings (WIP) | Look up (WIP) | Yo Yo (WIP) | The healer and Trix (WIP) | Personaggi di spine (WIP) | Sophia (WIP) | A creative tiger (pack for patrons) | Tiny elder adventurer (pack for patrons) | Feathers and sunglig (pack for patrons) | Chiodino (WIP) | Moon through the forest (WIP) | Occhi gialli (WIP) | Hug in ths now (WIP) | Colorable linearts vol.41 |

+++SCRITTURA+++

La Città di Spine

Prologo | 1. perdersi |


Iris letalis  

Ciaspolelli |

Bloodhound [English version!]
12. Gossip and rumors |

Schede dei personaggi, specie, luoghi e varie (Blog) Major golden dragons |

Recensioni

Cemetery boys (Aiden Thomas) [Wattpad][Blog] | Ogni cosa è bellissima e io non ho paura (Yao Xiao) [Wattpad][Blog] |
 

Blog posts 
Riguardo al film su Elvis (sì, quello con i nostrani Måneskin) e agli artisti "moderni" |


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Published on June 01, 2022 02:58

May 26, 2022

Riguardo al film su Elvis (sì, quello con i nostrani Måneskin) e agli artisti "moderni"

Sta per uscire un film su Elvis. Un "biopic" come li chiamano oggi, ovvero una storia biografica.
Il film si chiamerà appunto "Elvis" e andrà a raccontarci l'ascesa di questo fenomeno della musica che ha cambiato il modo in cui i cantanti vengono percepiti. Ora, io non sono una fan sfegatata di Elvis, non sono saltata sulla sedia pensando "wow, un lungometraggio sul mio idolo, che figata pazzesca!", non sono come Mika che a X Factor si commuove per Can't Help Falling in Love, nella versione cover cantata da Erio (anche se devo ammettere che è una gran bella cover), però questa notizia mi è arrivata comunque perché, beh, ormai lo sanno tutti.La cosa interessante è che a lavorare sulla colonna sonora di questo film ci sono stati i Måneskin, giovanissimi fenomeni italiani del rock, ormai divenuti artisti di fama internazionale, e che francamente a me piacciono tanto. Ripeto, non aspetto il film con chissà quale trepidazione, magari mi sbaglio pure e mi innamorerò perdutamente della musica e della storia di Elvis dopo averlo guardato, però sono sicura che un'occhiatina ce la darò proprio perché ci hanno lavorato i Måneskin. Non mi aspetto un capolavoro, ma so già che la musica sarà bella.
Il fatto è che la gente ne parla, di questo film. E direte "che c'è di strano?". Oh, di strano niente. Solo che molte persone, senza aver neppure visto il film, senza essere fruitori della musica dei Måneskin, senza nessuna premessa su cui basarsi, tendono a sputare sentenze nette, a dire seccamente che sarà un insuccesso, che Elvis si rivolterebbe nella tomba e altre cretinate simili.
Per chi commenta che questi artisti moderni sono senza spessore, che la musica moderna è brutta, che Elvis è meglio: sappiate che se Elvis fosse vivo e debuttasse oggi, leggereste dozzine di commenti identici ai vostri, che però si riferiscono a lui. Probabilmente li scrivereste pure. Anzi, se vi fate un giretto nel passato, scoprirete che veniva criticato con parole estremamente simili a quelle che si usano per i Måneskin! Cose come: "The guest performer, Elvis Presley, presented such a demonstration which was in execrable taste, bordering on obscenity. The gyrations of this young man were such an assault to the senses as to repel even the most tolerant observer." Oppure “If he did that on the street we’d arrest him” ("se l'avesse fatto in strada l'avremmo arrestato"). Ovviamente, quest'ultimo commento da parte di un poliziotto).Di Elvis è stato detto tutto quello che dite dei Måneskin, TUTTO, e anche di più. La critica lo ha affossato, i "vecchi" nostalgici hanno detto che i veri scrittori e compositori si rotolerebbero nella tomba ad ascoltarlo, che il suo look è indecente, che i suoi balli sono troppo sopra le righe.
Solo che poi il tempo passa, il rock non muore (meno male che rock 'n roll never dies!), e i commenti degli haters lasciano il tempo che trovano... abbiamo tutti bisogno di una mente più aperta, di provare a capire che i tempi cambiano e che la musica cambia con esso.  E se qualcosa proprio non ci piace (ma non fa male a nessuno), beh... allora basta non fruire di quel contenuto che è il modo migliore per: a) non rompere le scatole a chi invece di quel contenuto ne é entusiasta o addirittura un fan e b) eventualmente non dare più visibilità a quel contenuto, cosa che ne aumenterebbe solo la popolarità. In pratica, mi piace applicare il vecchio motto di internet, "don't like don't watch" (o, in questo caso, listen)! Porta solo vantaggi, nel mondo dei prodotti di intrattenimento. Perciò viva la musica, moderna e antica, in tutta la sua diversità! Viva quella che mi piace e quella che non mi piace! E spero che questo film di Elvis sia bellissimo (anche se ammetto che spesso le cine-biografie made in America non rendono giustizia ai personaggi di cui parlano... anche se, come avrete intuito, son solo gusti personali e sono contenta che a tanti altri piacciano) e che mi regali qualche momento di intrattenimento, leggerezza e, perché no, di riflessione.  ----------------------------------------- Nel frattempo vi lasciamo con il trailer del film (che, secondo noi, batte tanto proprio sugli stessi tasti di quello che abbiamo voluto dire: la gggggente che vuole giudicare e cambiare gli altri, ma tanto son poveri scemi che non possono fermare l'ascesa di una leggenda... ) 
 
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Published on May 26, 2022 01:19

May 12, 2022

Major Golden Dragons

(Hai perso la strada, viandante? Se stai cercando questa pagina in italiano, puoi trovarla QUI!)

Major golden dragons
(Verusdraco sapiens aurea)




Origin
This is an ancient race, which, however, underwent several changes in time to adapt to their mutated lifestyle. At first, major golden dragons were smaller and a tad slimmer, with a skin tone that ranged from light brown to a bright sand color, ideal to blend in savannas and deserts. After starting to coexist with humans, for some reason, golden dragons began to be passionate about collecting precious gems and metals and became guardians of the richest treasures. Their color and physical shape changed: they became thicker, heavier, and took on a color very similar to that of the gold they protected. A major golden dragon, lying on a cascade of gold coins, is almost the same color as the latter; the pattern of their round-edged scales closely resembles a pile of coins, allowing them not to be immediately seen by a thief who comes in to plunder the treasures, thus being able to catch and punish them.

Appearance
The major golden dragons are cousins ​​of the lesser golden dragons, of course, and with them they share the color of scales and wing membrane, both golden. Their similarities end here: the major golden dragon is heavy, with stubby legs and a thick muzzle, capable of collecting the water they drank in body tissues to slowly consume it later, an evolutionary legacy of when these creatures lived in deserts. The horns of the major goldens, as well as all the spines and claws, are smooth and black or very dark brown in color. They only have two pointed, straight horns that continue the profile line of the head backwards. The tip of the tail doesn't end in any barb or keratin tip, as it occurs in other species, but is simply covered with small, almost completely round scales, like pennies.
The teeth are partially differentiated: although they aren't divided into true incisors, canines, molars and premolars, they tend to "imitate" them and are suitable for chewing.
Major golden dragons are medium to large sized dragons, and an adult can weigh up to five tons in weight. Their bones are also hollow, and the wingspan can exceed twenty-seven meters (around eighty-five feet) due to the fact that a huge wing area is required to keep one of these burly dragons in flight!
Despite their mighty wings, the major golden dragons don't like to detach themselves from the ground, and it's considerably tiring for them, but if necessary (especially if it's to save some stolen treasure) they're capable of remarkable aerial sprints.
The ears have no auricle and the eardrum is only protected by a modified translucent scale, called the auroscale, which prevents dirt from entering the eardrum and the eardrum itself from vibrating too strongly during flight.
Often these dragons seem "fat": sometimes this is due to the accumulation of water in the tissues, other times it's authentic fat, as they are very inclined to gain weight and lead a sedentary life.
The sexual dimorphism is remarkable: the males are smaller (although not slimmer), with sharper, longer horns and brighter colors, especially on the wings, while the females have more blunt, shorter horns, more powerful muscles of chest and forelegs, and slightly shorter tail. Males sometimes possess a pair of black spines on the hocks of the hind legs, the use of which isn't clear even to them.

Behavior

Major golden dragons love gold and food, although they aren't as possessive as they may seem: it's not the ownership, but the presence of gold itself that exalts them. Like many other ancient dragons, they have a complex society and hierarchical relationships that are sometimes incomprehensible to humans; for example, respect isn't owed to the head of the flock (although a golden dragon flock is an exceptionally rare event) as much as it is to youngsters with a nice voice, and their greetings vary from rank to rank, and from region to region.
Major golden dragons have a very long memory and remember with precision the faces of other dragons, and also other humans, that they have seen even dozens of years before, hence the treasure hunters must be very careful not to reveal their faces, not even for a second, if the guardian of such a treasure is one of these creatures.
Major golden dragons love to sing as well, and they do so with a low voice, often using totally invented terms, which may seem draconic or some other, more arcane, language to an inexperienced ear. Sometimes they use words from different languages that sound pleasant to them to create song-collages, and are able to imitate even some animal sounds. One of the refrains of the most famous musical lyrics from their culture, reads as follows:

Banana gold animalis
Ek is 'n goeie draak
ang usa ka maayo nga dragon
I am bello drago oh oh oh
*bear sounds* Christmas”

In general, the personality of a major greater dragon is straightforward, direct, open to fun and experimentation, but not too fond of physical activity. They laugh often, with a characteristic sound that resembles a small thunder rumble; they can emit very high-pitched whistles for various reasons, including calling their partner who has strayed too far.

Birth and growth
Major golden dragon hatchlings are born from eggs, incubated for a variable period between two weeks and two months. The eggshell is moderately soft, and touching it is similar to touching a cheese ball; the eggs themselves are able to bounce a bit to avoid getting damaged by small hits.
The baby dragon comes out of the egg thanks to a special keratin tooth, which falls off little after birth, and lacerates the egg shell with the claws. The mother, afterwards, eats the empty shell to take supplementary calcium, and also because of its delicious taste.
The newborn has a yolk sac and don't need to consume food for two or three more weeks after birth, even if the parents often start feeding them immediately. Like all big dragons, they're slow to grow and reach full maturity and the ability to reproduce only after getting over twenty-five years. The growth of a major golden dragon continues at the same rate for the first sixteen years of age, then it slows down without stopping until they reach their maximum weight: five tons.

Social life and courtship
Golden dragons have, as anticipated, an intense social life. They love talking to humans, other dragons, dragons of their kind, and even to themselves.
They don't live in real herds or packs, but they can gather in groups of up to four individuals, colloquially known as "roommates" or "students", because the reason behind these meetings is generally the study of something (which very often happens to be music).
Sometimes, to attract females, males pretend that their older roommates are other females and show themselves as happy couples who then separate after violent quarrels: from that moment on the young male, who has proven to be an excellent partner, is single and ready to be conquered. However, this trick can only work among very young dragons, since as they age, no male could be mistaken for a female.
Other times, males gather in groups and engage in mock fights in order to show their prowess, but this trick generally doesn't work, as females are not interested in males that get involved in scuffles.
Golden dragons don't call courtship by this name, nor do they speak of a mating season: the love season gets the name of "time of tricks", because all the males (since the males are the only ones courting) get busy inventing the funnier skits to impress females with their wit and, sometimes, physical prowess.
Golden dragons don't form stable couples, but estabilish relationships with numerous "friends": dragons to which they are attracted to and that can, during the breeding season, be chosen as partners, while during the rest of the year they meet mostly to sing, talk or hunt together. In the past, it was believed that males had real harems, but actually both sexes can choose between different partners. A male and a female who don't intend to reproduce by choosing the other, but who still live together, are called a "single pair", while a male and a female who live in the same cave and intend to reproduce are called a "double pair", because the average number of eggs laid by a major golden dragon is two.
The hatchlings get cared for by all the roommates, parents, and "friends" of the parents, as in some sort of huge extended family, reason for which they often travel from one den to the other to meet cousins, uncles, half-siblings. The education received by the hatchlings is shorter than in many other species, and, at only three years of age, the little ones are free to stay with their closest relatives or reunite with their favorite siblings and cousins to form a new group of roommates that will go live far away from the original family.
It will very seldom happen that a golden dragon mates with a dragon of another species, especially during their fertile period (which goes from the beginning to the end of March), being particularly proud of their own race and genome and refusing others to interfere with their reproduction. Contrary to what most other dragons do, coupling without a strictly reproductive end is contemplated for goldens; and so sometimes they court outside of the time of tricks other dragon races, which, however, usually aren't as inclined to spend energies on a mating without gaining eggs from it.
A popular saying goes that all major golden dragons know each other, like friars in a convent, and it really seems to be true: each golden dragon on the planet has seen, at least once in their life, every other golden dragon existing. How can that be possible, since adults travel little or nothing, is an authentic mystery.

Habitat and diet
Major golden dragons love dry places. Wet caves, full of treasures? Not their cup of tea, despite the treasures that would certainly tickle their interest. Golden dragons love warm stone, sand, and cactus (which are part of their diet), so they're widely spread in the Equatorial zone and in the deserts of Africa and America (where they have arrived long before Christopher Columbus and without knowing how, since they're not fond of traveling). They're omnivores, although with a carnivore tendency, and eat literally any animaly, even the small ones like flies and cockroaches, despite them being of almost no sustenance for them. One of their most common sayings goes: "Every little fly liver is substance", meaning that every food crumb concurs to their feeding; their propension to catch and swallow small moving things can even seem pathological.
In order to hunt bigger preys they bury themselvs under sand dunes, or cover their bodies with twigs, and wait in complete stillness until preys literally put their feet on their head to, very simply, open their jaws, snap their powerful neck and kill their prey, then enjoy eating it with calm.

Famous major golden dragons
Dollaro
Picustia Gro'baker

Trivia

The crossing between a major golden dragon and a guardian dragon is called treasurer dragon, and is considered to be one of the most lethal and "perfect" dragon races.
The crossing between a major golden dragon and a white dragon is called "angel dragon" and is sterile, so it can't be considered as its own race.
The crossing between a black dragon and a major golden dragon is a slightly fatter black dragon.
The eggs of major golden dragons get jokingly defined as "cheeses".
The words "fat" and "obese" are considered non-existent by major golden dragons, which often also fake not understanding them.
Exuvias left behind after molting by golden dragons are golden as well, and of great value.
Golden dragons are perfectly able of spitting fire, but many believe them to be unable to do to so because they almost never do it.
They spit though. And their saliva is dense and sticky like glue.
Julius Ceasar was a dragoneer and had a golden dragon, but she was so lazy that she rarely came out of her den, and so many didn't know of her existence. Her name was Pallal.
Originally, major golden dragons had six fingers for each paw: the number was reduced in time to five for each of the front paws and four for each of the hind paws.
In 1100 the draughts game was invented, but few know that it was a major golden dragoness, Picustia, to invent it with the rules that we know today!
In France they were known as Dragons des pierres, aka stone dragons, referring to the precious stones.
In the Zulu language they're named sawubona isibankwa, freely translated as “greeting lizards” due to their tendency to greet passersby.
In English they were known, other than as “Major golden dragons”, also as “gay dragons” because of their happy, joyous attitude that allowed them to face with a light heart even the grief caused by loss of a family member. This definition was lost, sadly, to be replaced by a gloomy “fat yellow dragons”.
When a major golden dragon dies, their family will give a name similar to the one of the deceased to a newborn hatchling. For example, if the dragon that has passed away was called “Oester”, the family could give to the new baby the name of “Chester”.
They're not as fat as their nicknames and hunting technique could suggest, but just a little lazy: they're totally able to run for a long time (even if not at great speed) and to perform exceptional flying sprints (even if not for too long).
Their scales were once considered a good of immense worth, and the horns of the dead specimens were being used as raw materials to produce statuettes and other decorative objects.
They hate eating lemons, but not lemon leaves.
The "trivia" section for the major golden dragons sheet is the longest ever written for any "trivia" section ever written for sheets that describe dragon races.

🌵🎨 All the drawings in this page (and probably in all the other pages, if not differently specified) were realized by our artists, Furiarossa e Mimma. You can see more of their works and support them on their Patreon page. Become patrons of the arts! 🌵🎨

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Published on May 12, 2022 08:12

May 9, 2022

Recensione - Ogni cosa è bellissima e io non ho paura (Yao Xiao)

Salve a tutti germoglietti.
Bentornati alle Recensioni Spinose! Il libro che recensiamo oggi è un po' particolare, perché non è un romanzo. E non è una graphic novel, anche se per la maggior parte è visuale. Si tratta di una specie di fumetto... una raccolta di tavole, diciamo. Ad attirarci è stato il titolo, "ogni cosa è bellissima e io non ho paura", che in questo periodo di dolore ed incertezze (non temete troppo per noi, comunque, noi stiamo rialzando le teste coronate di fuoco e la nostra vita, pian piano, sta migliorando) sembrava proprio quello di cui avevamo bisogno.Perché, diciamocelo, è da un po' a questa parte che tutti (e con tutti intendiamo anche voi lettori) ci sentiamo in qualche modo scombussolati, come se avessimo perso tempo e forze, forse a causa della pandemia, forse a causa di un concatenarsi di cause e effetti di questo mondo iper-tecnologico e iper-capitalistico (e per fortuna siamo in Italia, che se fossimo negli USA ci sarebbe solo da strapparsi le spinette, pardon, i capelli).E quindi cosa c'è di meglio, per tirarsi su il morale, per darsi una scossa di positività, di un libro che si intitola letteralmente "Ogni cosa è bellissima e io non ho paura"?Ehhhh... tante cose. Tante cose sarebbero meglio di questa.
Perché questo libro non è quello che sembra. Non è una cosina pucciosa, non è qui per tirarti su il morale, non è qui per farti sentire al sicuro o felice o coraggioso.
No, questo libro è qui per raccontarti un'esperienza sicuramente non serena, spaccata in due, un'esperienza di dubbio ma anche, per fortuna, di liberazione. Più di dubbio, però.
'Nsomma, una di quelle cose che vanno tanto di moda nei libri di oggi. O di ieri. O degli anni novanta se è per questo: perché capire sé stessi e il mondo, in questo casino megagalattico è sempre una cosa che va di moda.Peccato che di risposte vere non ce ne danno mai.

Curiosità: nel Novembre del 2020, è stata stampata la seconda edizione numerata di questo libro. Ne sono state fatte 999 copie. La copia che abbiamo letto noi è la numero 939.Altra curiosità: il libro è inaspettatamente pesante per avere solo 126 pagine: colpa della copertina che da sola pesa un bazzilione e se anche i libri più grossi avessero copertine così, al solo trasportarli diventeremmo tutti palestrati con la schiena d'acciaio. Oppure ci verrebbe la scoliosi, chi sa...

1. La trama:In questo racconto/fumetto autobiografico la protagonista è un'artista di origine cinese che vive a New York da dodici anni e si disegna come una specie di maghetto, con corti capelli rossi (sei tu, September?), una specie di corta tonaca mistica e un cappellino a punta nero.La cosa curiosa è che siamo andati a cercare una foto di Yao, perché volevamo proprio vedere una ragazza orientale con il cappello a punta e i capelli rossi, ci sembrava una cosa stilosa e originale!Ci dispiace deludervi, ma Yao Xiao è solo la vostra tipica adorabile fumettista cinese:

Ciao, non sono un maghetto, sono un'artista cinese!
 

Va da sé che il modo in cui si rappresenta debba essere legato ad una qualche metafora, un simbolismo, sempre che lei non abbia avuto quel look in passato e poi cancellato tutte le prove... fateci sapere, se siete più informati di noi!Ah, torniamo alla trama: Yao, protagonista della sua stessa storia, parla attraverso le immagini e alcune didascalie del suo vissuto da immigrata queer (bisessuale, in questo caso, e ci è parso di capire anche un po' gender fluid) e ci conduce attraverso tematiche legate a body shaming (sembra proprio che essere anche solo un po' cicciottelli sia la fine del mondo, per le culture orientali... meno male che stiamo nel Sud Italia! E capite cosa intendiamo, vero cannolini nostri?), accettazione del suo orientamento da parte dei genitori (in realtà ci viene mostrata quasi solo la mamma, come se il papà avesse poca o nulla importanza in tutta questa faccendo), sessismo (quello ci sta sempre, porca miseria, in qualunque opera autobiografica scritta da una donna, e la cosa triste non è che ne scrivano, ma che esista in maniera così estesa porcaccio di quel patriarcato zozzo) e la sempiterna ricerca del nostro (e del suo) posto nel mondo, una cosa che facciamo un po' tutti, anche inconsciamente.I "racconti" sono brevissimi, pochi disegni, pochi tratti, pochi dettagli, poche parole. Poi zuuum! Verso un altro episodio.C'è poco che possiamo spoilerare perché c'è poco in generale: ci sono già più parole fino a questo punto della recensione che in tutto il libro.

2. La copertina
La copertina del libro che abbiamo letto è esattamente questa (l'abbiamo scannerizzata): Come potrei aver paura? Ho il mio gatto da guardia che mi segue ovunque!

Semplice e incisiva. I disegni sono più puliti qui che all'interno, anche se le rigone grosse da cartone per piccolissimi permangono.C'è anche un gatto bianco e nero, con il nasino e le zampine rosa, che all'interno della storia viene però rappresentato sempre con colori diversi. O forse, più probabilmente, sono gatti diversi. Quanti gatti c'ha questa ragazza in un appartamento a New York? Però c'è una pagina, dedicata alle cose di cui lei è grata, in cui dice "il mio gattino", quindi si suppone che sia uno solo. E allora chi sono tutti gli altri gatti? Quello tutto bianco, quello grigio e bianco, quello tigrato... vabbé, noi siamo fans della continuity e in questo fumetto non ce n'è.O forse di gatto ne ha uno alla volte, ma le muoiono di continuo e li rimpiazza! (Che ipotesi cattiva... un po' spinosa, ma può starci, no? Nel mondo della fantasia succedono tante cose, anche i gatti che vengono rimpiazzati). 
Comunque, dicevamo, la copertina... ci piace il logo di Edizioni Atlantide che sembra mezzo sprofondato nella collinetta erbosa! Molto elegante. Ha qualcosa di misterioso, di arcaico e leggero insieme.Forse se ci scavi sotto puoi trovarci delle navi. (E molti di voi non avranno capito il riferimento, ma a chi l'ha capito diamo un cinque interdimensionale).
In generale, la copertina è carina, simpatica, ma non ci fa impazzire... forse perché siamo fans sfegatati dei lavori complicati e delle anatomie un tantino più realistiche.E perché quell'albero ci sta facendo diventare strabici.
  
3. Cosa ci è piaciutoChe nel dolore c'è una via di fuga. Quella via di fuga, anche se a volte non lo ricordiamo, siamo noi stessi.Il racconto della perseveranza che alla fine paga (perché sì, non è tutto dolore, ma ci saranno momenti della lettura in cui capirete che davvero ne vale la pena) è una delle cose che più amiamo nella letteratura.Altrimenti perché perseverare? Chi ce lo fa fare, di lottare sempre?
"A partire da questa notte, diventa una persona più semplice. Sii aperta di mente. Sii coraggiosa. Sii forte. Sii calorosa. Diventa la persona che dicevi saresti diventata molti anni fa. Lasciati trasportare dall’arte. Fai un sacco di cose. Continua a lottare per te stessa."-Yao Xiao
 E poi un pizzico di commozione ha toccato uno di noi durante una particolare scena. Ma è una cosa molto personale, non potreste indovinarla e noi non ve la diremo. Però è un punto positivo, condividere un'esperienza così specifica con qualcuno e vederla rappresentata perciò, ecco, deve stare qui.
  4. Cosa non ci è piaciutoCi dispiace tanto, tanto, tanto dirlo, ma i disegni sono... i disegni sono... semplici. Non semplici tipo "essenziali e dritti al punto", ma semplici tipo "li ha fatti un bambino di otto anni".Non è quello stiloso che capisci subito, o che nasconde dettagli importanti e metaforici... cioè, di quando in quando i dettagli metaforici ci sono, ma sono molto molto semplici... il problema vero è che non sempre è comprensibile.E visto che la protagonista ha "vinto numerosi premi e ha pubblicato su Time, Vice, Newsweek e National Geographic", ci aspettavamo che si sapesse spiegare con le immagini. Sapete, no? Se vi dicono che un calzolaio è di fama mondiale, non vi aspettate che vi venda solo infradito di plastica un poco storte.
Alcune vignette le abbiamo dovute riguardare due o tre volte per capire cosa stesse succedendo, perché non era chiarissimo cosa si volesse rappresentare. Stilizzare, anche nelle forme essenziali, il soggetto che vogliamo rappresentare, è una delle cose fondamentali per un artista! E ci dispiace dirlo, Yao Xiao non sembra esserne davvero capace e questo fa perdere di potenza a concetti che sarebbero stati altrimenti fantastici!In alcune (ma non in tutte, eh!) vignette manca di quell'immediatezza che è necessaria per emozionare.
Insomma, lo stesso tipo di impaginazione, le stesse parole, gli stessi identici temi, avrebbero portato ad un libro straordinario se solo l'artista fosse stata veramente, veramente forte. Perché se un libro è fatto al 90% di immagini, ci aspettiamo che siano belle, giusto?Se mangiate un torrone con le mandorle, ma le mandorle in questione sanno di sedere di lontra, poco importa che tutto l'impasto sia sublime, perché comunque avete in bocca il sapore del sedere di lontra e questo, ehm, non è quello che vi aspettavate quando avete deciso di addentare del torrone. Poi magari a voi piace mangiare la parte posteriore delle lontre, che ne sappiamo, ma converrete con noi che non dovrebbe stare nel torrone alle mandorle.
Poi, ovviamente, questa recensione è del tutto personale e potete essere in disaccordo con noi quanto volete, ma noi siamo davvero delusi dal fatto che non riusciremmo a fare illustrazioni così irregolari e infantili neanche se le facessimo sbadatamente. E possiamo assicurarvi che non abbiamo mai pubblicato su Time, né su Vice, né su Newsweek e neanche su National Geographic.Sbalorditi da tali traguardi, abbiamo cercato il portfolio di Yao Xiao, per capire come avesse fatto e...Ed è davvero brava! I suoi lavori, normalmente, non sono neanche lontanamente paragonabili alle illustrazioni dentro questo libro. Illustrazione di Yao Xiao. "Sogno di una puffetta rosea" l'avremmo intitolato.

Illustrazione di Yao Xiao. "Ragazza che se si spacca la bolla finisce con le chiappe a terra e l'osso sacro rotto in sette frammenti", lo avremmo intitolato.
 Quindi lei ha proprio scelto di disegnare così male nel libro!Boh, non riusciamo a farcela piacere, questa cosa. Che peccato.

P.S.: Però rosichiamo lo stesso. Anche noi vogliamo essere pubblicati su quelle testate fighissime! Comunque ormai ci conoscete: per quanto rosiconi, non lasciamo mai che la rosiconeria offuschi il nostro giudizio e diamo a Cesare quel che di cesare e a Xiao quel che è di Xiao. Lei è bravissima! E chissà che un giorno, anche se lontanissimo, non finiremo per lavorare ad un progetto insieme ;) (Spoiler: non succederà mai).
 Voto complessivo: 65 su 100. Hai passato il testo, libro.
 A chi lo consigliamo: A chi ha poco tempo per leggere e molto tempo per riflettere: questo volumetto si legge in un fiato (visto che ha pure pochissime parole). Poi se volete capire cosa pensa un'immigrata cinese a New York, senza però leggere interminabili romanzi con analisi della loro condizione esistenziale, questo libro è sicuramente uno dei top di gamma.A noi piacerebbe, leggere un romanzo minuzioso su un'immigrata cinese a New York. Oggi divaghiamo un poco, lo sappiamo. Che sia colpa della lettura di questo libro, che ci fa riflettere più del solito e ci fa venire voglia di comunicare più del solito?Comunque può piacere un po' a tutti, anche se non farà impazzire proprio tutti tutti... se però avete un'amica molto introspettiva, ma moderna, che legge le poesie di Rupi Kaur, questo libro sarà certamente un regalo graditissimo.Non regalate questo libro agli amanti dei grandi maestri pittori rinascimentali: ci sono quattro possibilità su sei che vi guarderà malissimo appena aperta la prima pagina.I collezionisti di libri illustrati invece lo apprezzeranno! Specie se farete notare loro che si tratta di un'edizione numerata, hehe.
 

Dove potete comprare il libro?
Questo libro, se non erriamo, è uscito nel 2020 e in due anni ha avuto modo di spargersi in un bel po' di librerie, attraverso diverse ristampe... certo, non lo trovate proprio dappertutto, ma può essere divertente fare una specie di caccia al tesoro attraverso diversi rivenditori fisici, se vi interessa. La migliore possibilità di ottenerne una copia velocemente rimane comunque internet: noi vi indirizziamo ai buoni prezzi e le spedizioni veloci di Amazon, con cui caso vuole abbiamo un’affiliazione.
Perciò se vi salta il ghiribizzo di volere in casa un libro sulla cui pesantissima copertina ci sono un'artista-maghetta con il suo gatto dagli strani piedi, date un’occhiata all’inserzione da link che vi lasciamo qui!Così, voi pagate proprio gnente in più e non vi cambia nulla (tranne che cliccare sull'indirizzo che vi lasciamo è più comodo), mentre noi ci guadagniamo un paio di centesimi extra. Consideratelo. Ecco il link!
Se volete leggerlo prima di comprarlo, invece di piratarlo, non dimenticate di provare a fare un salto in biblioteca! Date amore alle vostre biblioteche!  Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto, siamo stati troppo cattivi (perché un po' cattivi lo siamo sempre, è normale nelle recensioni spinose) o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione! P.S.: Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto).  Nota: in tanti si limitano a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo. Per fare un esempio: "Ehi, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate".  Cercate i nostri segni, trovate l'ispirazione, e alla prossima recensione! 🌵🔥

 

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Published on May 09, 2022 06:31

May 8, 2022

Iris Letalis 6. Ciaspolelli

  +INDICE+ <Capitolo precedente

 

 Seduto nella sua cucina, Alessando Cattelan rimuginava. Anche solo portare via Mika dalla palestra era stata una faticaccia, visto che lui non voleva saperne di separarsi da Emma. Cosa gli aveva fatto quella rissaiola da strapazzo? Come aveva fatto ad incantarlo così? E la cosa peggiore era che anche se ora erano fisicamente separati, lei e Mika stavano comunque messaggiando. Lei gli mandava un sacco di vocali, per non complicargli troppo la vita visto che era dislessico, e Alessandro era costretto a sentire tutti i suoi “Amore, conosco un locale dove fanno un pesce da favola…” e “Tesoro, pure a me piace Raffaella Carrà!”.Mika rispondeva scrivendo, sfidando eroicamente il pericolo del mare degli errori grammaticali, e si aggirava per tutta la casa di Cattelan inciampando di quando in quando nei tappeti con quegli enormi piedoni, con un sorrisone stampato sulla faccia.Alessandro decise di chiamare immediatamente Marracash e di consegnargli Mika, così quell’ingombrante bambinone letale non sarebbe stato più sua responsabilità. Compose il numero e…«Ho sete!» Disse Mika.Cattelan si alzò in piedi di scatto. Voleva essere assertivo, rimettere in riga il suo nuovo cliente, ma pensandoci meglio si accorse che questa volta il pugile non aveva fatto niente di male, aveva solo detto di avere sete, e non era proprio il massimo della bontà sgridarlo per questo.«I bicchieri sono nel terzo cassetto da sinistra» Disse «E l’acqua è in frigo»«Grazie. Oh, Alessandro!»«Sì, Mika?»«Quando posso tornare da mamma?».Giusto, la mamma! Chissà dove era adesso… e chissà, si chiese Cattelan, come mai quando aveva incontrato Mika lui era tutto solo, visto che non gli pareva un tipo molto indipendente.«Dov’è la tua mamma adesso?» Gli chiese«Sta in albergo, deve incontrare un produttore discografico» la voce del pugile si fece più sottile, piena di vergogna «Mamma ha pagato da sola il viaggio per Milano, per incontrare un producer, per me».Cattelan sentì il cuore farsi un po’ più pesante: quella povera donna arrivava da chissà dove per dare una chance a suo figlio di diventare un cantante e lui cosa faceva? Lo iscriveva ad un torneo illegale di pugilato.Però non poteva, non poteva, mollare proprio adesso! Mika avrebbe avuto altro tempo per inseguire il suo sogno, mentre quello di Cattelan (vincere il Luna Loca e, già che c’era, pagare tutti i debiti) si sarebbe potuto realizzare fra soli sei giorni. Sei. Solo sei giorni e poi Mika sarebbe stato libero di cantare quanto gli pareva e di trovarsi l’agente che voleva.«Non puoi ancora tornare da tua madre» Disse Cattelan «Mi dispiace, davvero. Puoi mandarle un messaggio, dirle che hai trovato un lavoro, che andrà tutto bene, ma per ora non puoi ancora tornare da lei».Mika stava bevendo dell’acqua e lo guardò da sopra il bordo del bicchiere come un bambino a cui avevano appena detto che i compleanni sono stati cancellati. Non disse niente per un po’, poi andò a sedersi al tavolo, poco lontano da Cattelan.«Mia mamma… she worries…» Pigolò«Si preoccupa, lo capisco» concesse Alessandro «E mi dispiace, ma ti devi preparare per il torneo. Se vinci le porterai un sacco di soldi e lei sarà contenta, vedrai!»«Posso farle sapere dove sono?»«Ma sì, certo! Anzi, aspetta, intendi il mio appartamento?».Mika annuì, con un sorrisetto a denti stretti, il telefono stretto al petto.«No, certo che no!» Si corresse Cattelan «Non voglio certo ritrovarmi con tua mamma in casa!»«No? Perché no?» domandò Mika, inclinando la testa«Perché ci metterebbe i bastoni fra le ruote, capisci? Lei nonpuò comprendere cosa stiamo facendo qui…»«Cosa stiamo facendo qui?»«… Perciò è meglio se poi le facciamo una bella sorpresa, no? Quando avrai vinto il torneo e soprattutto i soldi del torneo, allora potrai darle i soldi e dirle tutto e lei sarà fiera e contenta di te. Ma adesso no, eh! E poi questa è casa mia. Casa mia regole mie, perciò qui dentro non ce la voglio, tua mamma»«Io invece la voglio!»«Beh, sei un adulto grande e grosso, non è che puoi metterti a piagnucolare che vuoi la mamma, suvvia!».Mika si zittì e si versò un altro bicchiere d’acqua, che bevve molto lentamente. Non c’era però alcuna rassegnazione nel suo sguardo e ciò era preoccupante per Cattelan, che giustamente non voleva vedersela con il pugile se avesse deciso di diventare vendicativo.«Non preoccuparti, Mika» Aggiunse Alessandro «Potrai incontrare tua madre, okay? Te lo concedo. Ma solo fuori di qui, non in casa mia. E da solo: io non la devo incontrare. Ti va bene così?».Il pugile si versò un terzo bicchiere d’acqua, mentre il telefono pigolava per via dei messaggi che arrivavano e Cattelan sudava freddo.«Va bene» Disse infine «Stasera vado da mamma»«Ti ci accompagno con la macchina» gli garantì Alessandro «Tu stai quanto ti serve e poi ti riporto qui. Ricordati di non dirle niente di quello che stiamo facendo e di dove sto io, okay?»«Sì»«È una promessa?»«S컫Bravo! Vedi che ogni tanto sai pure essere ragionevole?».Mika annuì e accavallò le lunghe gambe, rimanendo a guardare l’altro uomo con l’interesse che un biologo marino riserverebbe ad un narvalo; Cattelan provò ad ignorarlo e finalmente chiamò al cellulare Marracash.«Ehi! Ciao, ciao, ciao Marra… ho una notizia fantastica per te!» Quasi gridò contro lo smartphone«Voglio sperare che la notizia sia Mika» bofonchiò il gestore del Suave«Esattamente! Non solo l’ho trovato e l’ho portato a casa mia, ma l’ho pure convinto!»«Bene. Una grande sorpresa, eh?»«Ma come una grande sorpresa, Marra?»«Che devo dirti, non credevo in te neanche un po’. Quindi lui è lì con te?»«Sì. Seduto qui, al tavolo con me, che mi guarda fisso. Non mi toglie gli occhi di dosso»«Fammi parlare con lui»«Oh, okay! Tu pensi che io ti dica no perché racconto fandonie e invece ti dico sì, certo, subito! Eccolo qui!».Cattelan passò lo smartphone a Mika. «Vuole parlare con te, campione. Fammi fare bella figura» Gli raccomandò.Il pugile prese il telefono e se lo portò immediatamente all’orecchio.«Hello, who is talking?» Domandò, con accento vagamente oxfordiano«Hello» rispose Marracash, che per contro era più spiccatamente siciliano quando parlava inglese che quando parlava italiano «I’m the owner of Suave, the place in which you will fight next. You are Mika, right?»«Yes»«Do you know Italian?»«Sì, parlo un poco italiano. Anche francese!»«Très bien. Siamo onorati di averti con noi, vedrai, il torneo ti piacer໫What’s your name?»«Marracash. Mi chiamano tutti così. Quando potrò vederti?»«Non lo so» i suoi occhi saettarono verso Cattelan «You can ask my manager»«Hai detto che devo chiedere al tuo manager? E chi è il tuo manager, Alessandro?»
«Catellan, sì. Alessandro, Alessandro Catellan»
«Cattelan. Con due t e una sola l. Un cognome fighetto, milanese» rise Marracash. Il volume della chiamata era abbastanza alto perché anche il diretto interessato, che aguzzava le orecchie con grande attenzione per seguire la conversazione, cogliesse la frecciatina.
«Non è milanese» Obiettò Alessandro, ad alta voce e facendo strani ghirigori nell’aria con l’indice, come un direttore d’orchestra «È un cognome molto diffuso in tutta l’area veneziana, padovana, vicentina e trevisana»
«Dice che è veneziano padovano trevisano» riportò Mika
«Visto, che ti dicevo? Fighetto» disse l’uomo dall’altro lato della linea «Se ti va me lo puoi passare, così gli chiedo quando posso vederti»
«Pa… passare?»«Give the phone to him, please. I want to talk with him. Oh, it was a pleasure hearing your voice»«Thank you. Bye!» Mika ripassò il telefono a Cattelan «È simpatico, questo Marracash!»«È simpatico con te perché gli farai fare un sacco di soldi» borbottò Alessandro, per poi portarsi lo smartphone all’orecchio. Lui e Marracash si misero d’accordo per vedersi alle sei di quel pomeriggio, al Suave.«Non ti pentirai di esserti fidato di me» Concluse Cattelan «Fai portare i guantoni al tuo pugile. Voglio metterlo alla prova per sapere se è quello vero» ordinò Marracash prima di chiudere la chiamata. Di sottofondo, durante le sue ultime parole, si era sentito il miagolio disperato di un gatto. Cattelan posò il telefono sul tavolo, poi guardò Mika, che gli sorrideva. «Ora andiamo e ti compriamo un paio di guantoni belli» Gli disse
«Ma io ho fame» si lamentò il pugile «Ed è ora di… di…»
«Pranzo. No, qui mangiamo alle due, non alle» Cattelan si controllò l’orologio «Undici e cinquantanove»
«Ma mamma…»
«Senti, qui facciamo così. E poi prima ci sbrighiamo e prima mangerai, okay? Ti porto fuori, ti piace il kebab?»
«Uhm… sì?»
«Non sai neanche se ti piace il kebab! Forza, alza il culetto dalla sedia e seguimi, che ti divertirai!».
Cattelan fece salire Mika sulla sua vecchia Fiat Punto gialla, un regalo del suo caro nonno.
Nonostante l’automobile fosse vetusta e sprecasse un mucchio di benzina, Alessandro non aveva alcuna intenzione di cambiarla e preferiva usarla poco per risparmiare piuttosto che acquistare una macchina performante e capace di più chilometri con un piano. I sedili della Punto erano puliti e profumati come il negozio di un barbiere all’antica, anche se quello posteriore era occupato da due cassette di plastica piene di riviste, libri per bambini, fotocopie e bozze. Dallo specchietto penzolavano: un broccoletto di plastica, una X rossa di metallo, un Arbre Magique alla menta e un pupazzetto mezzo rossonero e mezzo nerazzurro che avrebbe fatto venire una sincope sia ai milanisti che agli interisti e non si capiva bene che animale fosse (ma aveva un naso enorme).
Mika si allacciò la cintura, poi fece oscillare il pupazzetto colpendolo con un dito.
«Cosa è questo?» Domandò, curioso
«Si chiama Leopoldino» rispose Cattelan, mentre faceva manovra per uscire dal parcheggio
«Ma cosa è, Leopallino?»
«Leopoldino, non Leopallino. Leopoldino è un simbolo di tolleranza e fratellanza fra i popoli e fra tutte le curve degli stadi. A te piace il calcio?»
«No»
«E vabbé, ti perdono perché non sei italiano. Però a Leopoldino piacerebbe che tu guardassi il calcio! Leopoldino è molto sensibile, infatti è per metà un cane molto sensibile e per l’altra metà un ciaspolello molto sensibile»
«Cosa è un ciaspolello?»
«È una creatura che vive sul pianeta Ciaspolino. Io sono anche uno scrittore, lo sapevi? Scrivo libri per i più piccini, per i bimbi. I ciaspolelli li ho inventati io».
Mika si illuminò, le mani che si aggrappavano alla cintura di sicurezza.
«Posso leggere un libro che te hai scritto?» Domandò
«Certo. Ma non eri dislessico?» indagò Cattelan «Ti piace lo stesso, leggere?»
«Sì, ma… i libri per i bimbi sono scritti con scritte grandi e facili. Sono facili anche per me»
«Se riesci, qua dietro dovrebbe esserci almeno uno dei miei libri. Ha la copertina blu, prendilo pure!».
A Mika bastò allungare un braccio per acchiappare il volumetto, che si intitolava “La città dei ciaspolelli” e aveva in copertina una mediocre, tremolante illustrazione di una creatura completamente diversa dal pupazzetto che pendeva dallo specchietto, con uno sfondo che era palesemente ritagliato da una fotografia e modificato al computer.
«Ma è moolto brutto» Commentò Mika, con aria saggia e navigata
«Ma no, è carino!» Cattelan difese il suo lavoro
«No! Vedi, è tutto storto, ma non storto bello, storto brutto»
«Hmm, come argomenti bene le tue critiche, signor Penniman»
«Io lo avrei fatto meglio di questo qui»
«Ah, ora sei anche disegnatore oltre che cantante?»
«Sì»
«Un uomo dai mille talenti, vedo. Comunque i disegni non li ho fatti io, io ho solo scritto la storia»
«Tu devi licenziare quello che ha fatto il disegno» scandì Mika.
Cattelan rise. «Non posso licenziare proprio nessuno, Mika! Non sono il suo capo, il disegnatore mi è stato assegnato dalla casa editrice. Non me lo posso scegliere io».
Il pugile non rispose, aprì il libro e si immerse nella lettura.
«Siamo arrivati» Disse dopo qualche istante Cattelan «Su, scendi che non abbiamo tanto tempo, se vuoi mangiare».
Mika aveva la fronte aggrottata, solcata da piccole rughe di concentrazione, mentre continuava a leggere la storia. Solo dopo un paio di minuti chiuse il libro e con la voce piena di disappunto disse: «È brutta».
Cattelan spalancò gli occhi.
«Brutta? Cosa è brutta?» Abbaiò
«Questa storia. È brutta, non c’è pathos» Mika pronunciò “pathos” con la th all’inglese, mentre con la mano destra faceva un gesto italianissimo, le dita raccolte a grappolo che andavano su e giù
«È per bambini, certo che non c’è pathos!»
«I bambini non sono stupidi. Vogliono belle storie. Questa è brutta»
«Ah, quindi oltre ad essere cantante e disegnatore sei pure scrittore, eh? E se hai tutti questi talenti fantastici perché sei qui, eh? Perché sei senza soldi, con la mammina che ti cerca un lavoro e io che ti devo fare da manager? Eh? Eh?».
Mika abbassò lo sguardo, accarezzando la copertina del libro con i pollici, le spalle tese.
«Esatto» Rincarò Cattelan «Lascia fare a chi queste cose le sa fare. E vedi di crescere una volta tanto! Ora scendi, che non abbiamo tempo da perdere».
Mika obbedì, rabbuiato. Si portò dietro il libro, stringendolo come una reliquia anche se stava camminando fra file di articoli sportivi.
Lo Sport Today era uno dei negozi preferiti di Alessandro Cattelan, se non altro perché la proprietaria, la vecchia signora Comanetti, aveva un debole per lui e gli faceva sempre gli sconti. Non era un posto molto frequentato e in tanti lo trovavano caotico e claustrofobico a causa dei mucchi di articoli, alcuni dei quali palesemente anteguerra, che affollava gli scaffali, gli scatoloni e le ceste metalliche, ma in qualche modo era stato comunque in grado di sopravvivere negli anni.
Mucchi di calzini di spugna in offerta si mescolavano a scatole di supporti per i polpacci, cavigliere, palle mediche, palloni da pilates sgonfi e racchette da tennis; solo nel settore dedicato alle varie arti marziali, vera passione della signora Comanetti, sembrava esserci una parvenza di ordine: guantoni da una parte, bende multicolore per le mani tutte appese ad un apposito raccoglitore, sacchi da allenamento da un’altra parte e poco più in là la rastrelliera di scarpe e stivaletti ed un’esposizione di pantaloncini con un cartello scritto a mano che campeggiava attaccato al muro: “CALZONCINI PERSONALIZZABILI!!!”.
«Allora» Disse Cattelan «Vieni qui Mika, ti servono dei bei guanti, da sedici once possono andare. Scegli quelli che ti piacciono! Le bende le prendiamo quelle in offerta».
Il pugile toccò con le punte delle dita le superfici dei guantoni, saggiandole. Provò ad infilarsene un paio grigi e neri, ma aveva appena infilato le dita che subito aveva deciso di sfilarseli, neanche dentro ci fosse un serpente che l’aveva morso.
«Quelli erano carini però…» Aveva commentato Cattelan, in un tentativo di fare conversazione, ma sembrava ormai che Mika volesse punirlo con il silenzio. «Okay, grande campione. Hai il tuo diritto di non parlare, lo capisco. Voglio solo farti sapere che però non è una buona idea litigare e smettere di dirsi le cose: fra atleta e manager deve vigere la comunicazione, il rispetto, forse persino l’amicizia. Io posso sembrare un amico un po’ brusco, però sono sempre un tuo amico… ehi, mi stai ascoltando?» Cattelan allungò una mano verso la spalla di Mika per toccarlo e avere la sua attenzione, ma lui si girò a guardarlo prima di poter essere raggiunto, fissandolo dritto negli occhi con intensità.
Cattelan deglutì e allargò le braccia.
«E quando sarai pronto» Disse «Potrai dirmi tutto quello che vuoi».
Mika annuì quasi impercettibilmente, poi si concentrò di nuovo sulla ricerca dei guantoni perfetti. Ne trovò un paio rosa con le scritte in oro e se ne infilò uno, sferrando poi un aggraziato e potente pugno per saggiarlo.
«Ti piace quello?» Indagò Cattelan, che trovava una buona idea quella di munirlo di guanti rosa: erano minacciosi e avrebbero dato al nemico un senso di falsa sicurezza, soprattutto se portati da un ragazzo così carino.
Mika si sfilò il guanto e lo rimise a posto, poi i suoi occhi si posarono, con uno sguardo di sorpresa e scoperta, su un paio tutto rosso. Non ebbe neppure il bisogno di provarli prima di esclamare «These ones!» con gioia.
Cattelan si strinse nelle spalle.
«Eeeeeh, se ti piacciono questi… va bene, okay. Li vuoi anche un paio di pantaloncini? Te li regalo io. Prima però provali i guanti, che se non ti stanno bene dobbiamo tornare a cambiarli».
Mika allungò le braccia verso di lui, come a dire “mettimeli”. Aveva le mani vuote.
«Dove hai lasciato il mio libro?» Indagò Cattelan.
Mika lo indicò col mento: lo aveva poggiato su uno scaffale, fra le cinture da karate. Alessandro infilò i guanti al suo protetto e li richiuse ben bene, stringendoli.
Felice come una pasqua, il pugile si esibì in una breve sessione di shadowboxing, un incontro con un avversario immaginario, saltellando sulle punte come un ballerino e fendendo l’aria a suon di cazzotti, preciso e letale.
«È bravo questo tuo ragazzo qui» Disse una voce un po’ gracchiante
«Signora Comanetti!» salutò Cattelan
«È un talento. Uno vero, non come quei pugili fecchia che m’hai sempre portato».
La vecchia proprietaria del negozio era una cosina alta forse un metro e quaranta, con corti capelli bianchi, un faccino da prugna, un accenno di artrite alle mani e un vestitino a stampa floreale di quelli che si comprano a cinque euro al mercato, ma i suoi occhietti azzurri brillavano di curiosità e gioia quando si posavano sugli affondi del giovane pugile.
«Si chiama Mika» Disse Alessandro, fiero
«Ma che, il Pazzo Parigino?» fece l’anziana, con tanto d’occhi «Lo facevo più piccolino dai video che m’ha mandato mio nipote, il Gigio sai? Però hai ragione che sembra lui, sembra proprio lui, oh Signore dell’Altissimo…» con dita tremolanti, la signora estrasse da una tasca del vestitino uno di quegli smartphone per anziani con i tasti enormi «… Lo devo di’ alla Mara!»
«La Mara è la Maionchi?» volle sapere Cattelan, preoccupato
«E certo che è la Maionchi, sennò chi?»
«No, no, no per favore signora Comanetti, per favore non lo faccia! Lei lo sa che Mara è un avvoltoio, che se lo scopre me lo prende e che se me lo prende per me è finita, non potrò mai più lavorare con un pugile del suo livello… la prego, signora Comanetti, la prego!».
Nel frattempo Mika si era avvicinato, tenendo le braccia ciondoloni.
«Mi piacciono questi guanti, Catellan!» Esclamò «Me li togli però?».
Fu la signora Comanetti a muoversi per prima per avvicinarsi a lui, aprendogli e sfilandogli dolcemente i guantoni.
«Sono proprio belli» Commentò, con aria nostalgica «Vecchio stile, quelli dei grandi pugili di una volta. Il rosso è un colore energetico… oggi ci stanno tutti quei ragazzi che si mettono le robe viola, i tribali, i disegnini colorati, le scritte oro, e non pare più che c’hanno pugni, c’hanno cartelloni pubblicitari al posto delle mani. Tu sei un ragazzo tanto bello quanto intelligente».
Mika arrossì un poco, sugli zigomi e sulle orecchie, sorridendo timidamente.
«Mi piace il rosso perché sopra il sangue non si vede» Spiegò «E quando dai il pugno, il sangue esce dalla bocca di quello e sembra che è il guanto, come se… come se il guanto lascia il suo colore nell’aria».
La signora Comanetti gli diede un buffetto affettuoso su una mano.
«Porto questi in cassa» Disse «Vi aspetto là».Cattelan la guardò allontanarsi, poi si rivolse a Mika.«Poeta delle botte, eh?» Gli disse, ammiccando«Smetti di… don’t be kidding on me and condescending like that!»«Amico mio, non ti stavo prendendo in giro questa volta» Alessandro alzò le mani «Sono contento di quello che hai scelto e sono contento di te. Davvero! Su, ora trovati un paio di pantaloncini che ti piacciono e andiamo»«E le scarpe?»«Tu non ce le hai delle scarpette da boxe?»«No» «E come hai fatto fino ad ora negli incontri?»«Le Converse. Non avevo neanche i pantaloni corti, solo quelli lunghi»«Wow. Completamente privo di equipaggiamento. Va bene» Cattelan sospirò, pensando alle sue magre finanze «Pantaloncini e scarpe, amico mio. Investo su di te, rendimi fiero».Senza neppure esitare, Mika scelse e provò un paio di vistosi stivaletti corti gialli, che poi si tolse ed andò a posare ai piedi del suo manager.«This» Disse, con l’aria di chi non avrebbe accettato un rifiuto«Wow. La cosa buona…» commentò Cattelan «… È che sono talmente brutti che me li ricordo in saldo fin dalla prima volta che sono entrato qua dentro».Mika non raccolse la provocazione e si buttò a cercare anche i pantaloncini, su cui però sembrava molto più indeciso: non sembrava piacergliene nessuno.«Che ne pensi di questi oro, così fanno un poco di pendant con i tuoi stivali gialli?» propose Cattelan «Che poi, oddio, pendant… più una specie di “assonanza” di colore. Giallo, oro e rosso ci stai bene, sembri una candela»«No. Quelli lì sono da muay thai, non da boxe» gli spiegò il pugile, che stava palpando il tessuto traspirante di un pantaloncino blu
«Quelli lì che hai in mano sono carini. Sono anche in saldo, vedi?»
«Sono brutti»
«Ah, okay, allora se sono brutti…».
Persero così tanto tempo nella ricerca che arrivò persino la signora Comanetti ad aiutarli.
«Cosa cerchi, caro?» Domandò, toccando dolcemente una mano di Mika.
Il ragazzone si chinò su di lei e glielo disse all’orecchio. La signora annuì.
«Aspetta un attimo caro, ho quello che fa per te» Disse, poi caracollò lentamente nel retro, fino al magazzino.
«Che le hai chiesto?» Volle sapere Cattelan.
Per tutta risposta, Mika gli sorrise come un cospiratore, infilandosi le mani in tasca.
La signora Comanetti riemerse dai recessi del magazzino reggendo una scatola di cartone piatta e grigia, con stampigliato sopra un logo quasi illeggibile.
«Sono i pantaloncini più richiesti che ho» Rivelò
«Davvero?» fece Cattelan, che già si figurava le proprie banconote volare via con un paio di alucce e librarsi felici molto oltre la sua portata «E allora perché li tieni nel retro?»
«Perché me li chiedono solo durante il periodo del gay pride. In quei giorni là ne espongo pure fuori un paio e qua mi arrivano un sacco che li vogliono. Ho fatto un ordine sbagliato una volta, mille di questi nel duemilauno, ma li ho venduti tutti e ora li compro tutti gli anni. Di solito però li tengo nel retro»
«Perché il gay pride?» domandò preoccupato Cattelan, con lo sguardo che saettava dalla signora Comanetti a Mika e viceversa.
La proprietaria del negozio aprì la scatola grigia, Mika afferrò i pantaloncini che vi erano ripiegati dentro e li ammirò con gusto.
«Ah, ecco perché» Commentò Cattelan.
Il tessuto dell’indumento che luccicava ad ogni piega, satinato e setoso, era di un iridescente color arcobaleno, tranne che per due sottili strisce laterali opache e rosa.«Sono ridicoli» Sussurrò Alessandro in direzione dell’anziana«Son davvero brutti per un pugile» rispose a mezza bocca la signora Comanetti«These. I want these!» esclamò Mika con entusiasmo«Non è proprio il periodo del pride, ecco…» provò a dire Alessandro«Ma Leopoldino il ciaspolello è di colori diversi perché lui è per tutti»«Sì, Leopoldino è per tutti, ma lui predica la pace e l’amore, tu invece stai andando a prendere altre persone a pugni in faccia, non hai bisogno di essere inclusivo».Mika abbassò le braccia quel tanto che bastava perché la sua testa spuntasse da sopra il bordo dei pantaloncini.«Io sonoinclusivo» Disse «Picchio tutti. Non ne lascerò in piedi uno».Cattelan boccheggiò, senza sapere che dire… era tutto sbagliato! L’uso della simbologia, la lezione che Mika aveva imparato dai ciaspolelli, l’atteggiamento, tutto. Però caspita se aveva grinta il ragazzo!«Te li regalo» Disse all’improvviso la signora Comanetti «Però mi devi dare un bacio, bel giovanotto».

Lei non fece neppure in tempo a battersi la guancia con l’indice, chiedendo che lui vi apponesse le labbra, che Mika si chinò e la baciò dritta in bocca.
«Scuuusalooo!» Ululò Cattelan, preoccupato
«E di che?» gracchiò la signora Comanetti «Gliel’ho chiesto io e lui mi ha messo l’omaggio».
Il prezzo che lei gli fece pagare per tutta quella roba (scarpe, bende, pantaloncini e guantoni) fu scandalosamente basso.
«La prossima volta» Disse Cattelan, rientrando in macchina «Ti faccio baciare la mia padrona di casa, Renata, così magari non mi fa pagare l’affitto»
«Non mi frega del tuo affitto, io volevo i pantaloncini» replicò Mika, allegro
«E va bene. Andiamo a mangiare adesso»
«Sì, kebab!»
«Finalmente hai capito se ti piace»
«No, lo sapevo anche da prima»
«Andiamo, ciaspolello del mio cuore, devi metterti in forze!».
La Fiat Punto gialla sfrecciò per le strade di Milano e, vedendo un pezzo di fiancata riflesso in uno degli specchietti, Cattelan si trovò a pensare che la sua macchina e i brutti stivaletti di Mika erano della stessa sfumatura di giallo… significava forse che anche la sua amata Punto era brutta, oppure per le macchine era diverso? 

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Published on May 08, 2022 04:56

May 7, 2022

Recensione - Cemetery Boys (Aiden Thomas)

Hola, ¡pequeños brotes!
Bentornati alle Recensioni Spinose! Oggi vi parliamo di un libro urban fantasy che si è prepotentemente inserito nella nostra lista di lettura a prima occhiata.Letteralmente, lo abbiamo visto in biblioteca e ce lo siamo portato a casa.Anzitutto perché nel titolo c’è la parola “cemetery”, e se ormai conoscete un po’ i vostri cari Cactus, saprete che le storie che hanno a che fare con cimiteri, estetiche gotiche e/o il sovrannaturale di stampo oscuro ci garbano; però sia la trama che la copertina di questo “Cemetery Boys” hanno suscitato la nostra curiosità anche per motivi che, ovviamente, approfondiremo tra un attimo nelle sezioni della recensione a loro dedicate. Tranquilli, non siamo diventati superficiali e sbadatoni ;)
Possiamo sin da subito dirvi che si tratta di un romanzo Young Adult (cioè indirizzato in teoria ad un pubblico adolescente) figlio di una scuola di narratori e narratrici che si è fatta le ossa su Internet. Una generazione più “moderna”, per certi versi (primo fra tutti il fatto che sono effettivamente moderni, ovvero vivono contemporaneamente a noi). La cosa si intuisce subito dal titolo in inglese e i tags (#disastergays è una cosa che non immaginavamo di leggere in biblioteca, eppure eccoci qua) sulla quarta di copertina. È un libro che porta delle innovazioni anche sulla scrittura e grammatica vere e proprie, tentando una via inclusiva che rispecchi i temi del libro (che è pucciato nei temi di diversità e inclusione come un biscotto nel latte, sotto diversi aspetti), con l'uso di parole che rigettano il maschile sovraesteso accentate di schwa o "x" finali alla spagnola (come in "brujas", la parola spagnola per "streghe", che qui viene resa come "brujx" nei gruppi di generi misti).Scopo nobile, incipit interessante, ma sarà stato fatto bene?Prima di iniziare vi avvertiamo che, subiti dal protagonista, ci saranno transfobia e misgendering, conditi di accoltellamenti vari, anche se il libro non ne fa una fiera del dolore. Tuttavia, se siete sensibili a questi temi, preparatevi di conseguenza.
Iniziamo dando una scorsa a...
1. La trama:In un cimitero nella parte est di Los Angeles iniziano i preparativi per l'arrivo del Dìa de Los Muertos: la comunità magica del posto, un meraviglioso miscuglio di etnie originatesi in Sud America, è in fermento.
Yadriel è un giovane brujo ('na strega maschio, in breve, ma in salsa sudamericana) la cui famiglia, che vive proprio nel cimitero, è centrale allo sviluppo di questa comunità, in quanto è proprio suo padre a fungere da loro capo spirituale.Non che Yadriel possa godersela più di tanto, 'sta storia del "figlio del capo"; la sua comunità tradizionalista lo tratta un po' da matto e gli nega una partecipazione alla vita della comunità pari a quella di tutti gli altri coetanei... perché Yadriel è trans. E in aggiunta, gli garbano anche gli uomini.Solo tre persone lo supportano davvero: la sua migliore amica Maritza, suo zio e sua madre. Ah, però sua mamma tira le cuoia prima ancora dell'inizio del libro. Mannaggetta.Nonostante il carattere ansioso ed introverso, Yadriel è una persona determinata, e ha intenzione di dimostrare al mondo di essere un vero brujo: è per questo che di notte sgattaiola nel cimitero insieme a Maritza e compie da solo il rituale del quinces per collegarsi alla Signora Morte, dea da cui provengono tutti i loro poteri magici.La dea glieli concede, ma siccome le cose gli stanno andando troppo di lusso, Yadriel avverte un dolore improvviso creato dai suoi poteri di brujo per comunicargli che gli è appena schioppato il cugino simpatico. E anche se tutti i brujos e le brujas riescono ad avvertire la scomparsa del povero cugino Miguel, collegati tra loro dalla magia, non hanno idea di dove sia il suo corpo o come sia morto il poveretto, neanche dopo giorni dall'accaduto.È l'occasione perfetta per dimostrare a tutti che Yadriel è un vero brujo! Nella comunità, le donne sono guaritrici dei vivi, gli uomini guardiani dei morti: se Yadriel riuscisse ad evocare lo spirito di Miguel e poi dargli la pace eterna, potrebbe sia risolvere il mistero della sua morte che scoprire se la Dea gli ha concesso di diventare il brujo che ha sempre sentito di essere. Per evocare Miguel, però, gli serve un oggetto intimamente collegato al defunto. Lui e Maritza si mettono alla ricerca del suo portaje, un oggetto che, un po' come una bacchetta magica, consente al suo portatore di usare la magia. Nel caso di Miguel si tratta di un pugnale, come per praticamente tutti i brujos.Il piano logico è 1) trovare il portaje 2) evocare Miguel 3) interrogarlo 4) farlo riposare in pace con dei testimoni che vedano che Yadriel lo ha fatto riposare in pace 5) godersi le faccette sbalordite dei miscredenti. Vittoria!Il problema è che questi due sbandati falliscono già al primo passo, perché, dopo essersi intrufolati di notte in una cappella fredda e abbandonata, dove i due sono pieni di brividi e brutti presentimenti (c'è anche uno scheletro polveroso vestito da Signora Morte messo lì per gradire, evidentemente per chi arredò al tempo it sparked joy) e trovano una medaglietta dalle vibrazioni maligne. E decidono che, vabbé, sembra giusto provare ad evocare qualcosa con questa catenina brividosa. Magari salta fuori che è di Miguel, boh, coincidenza, noi nel dubbio vediamo che fare poi.   Così Yadriel richiama lo spirito legato alla catenina, ma l'errore gli diventa chiaro quando quello ad apparire di fronte a lui non è il cugino, ma Julian Diaz, il bel bad boy sparito dalla sua scuola!
Julian non ha idea di come sia morto, e Yadriel sembra incapace di metterne a riposo lo spirito. Lui e Maritza hanno adesso un bel problema tra le mani: come faranno a procedere con la loro missione... dovendo impegnarsi nel frattempo a nascondere al resto della comunità un fantasma iperattivo e aiutandolo pure con l'enigma della propria morte?
2. La copertina
Al momento della recensione sono passati neanche due anni dalla pubblicazione di Cemetery Boys, avvenuta il primo settembre del 2020, ma abbiamo già tre variant della copertina. Questa è quella standard sia qui che all'estero, la più comune in assoluto, va bene anche ricordare solo questa:
   Yadriel guarda ostinatamente di fronte a sé come tutti i valorosi eroi, anche se l'esplosione alle sue spalle è di petali e Julian lo sta guardando con occhi che lo disprezzano e bocca che sorride, misterioso come la Gioconda. Yeah. Epicità.

A dirla tutta, la copertina è stata una delle cose che ha attirato la nostra attenzione per prime! Sembra uno di quei disegni fatti con tanto amore per illustrare i propri personaggi originali, che si possono trovare su posti come Tumblr... e questo già dona personalità alla storia! Molto bello il design della Signora Morte e, anche se la povera Maritza rimane fuori dal trittico in copertina, questa riesce a presentare comuque con efficacia la storia e l'atmosfera del libro, con i petali di calendula, le candele e le tombe, Yadriel e Julian schiena a schiena e la dea posta in alto.Ah, e i colori sono bellissimi! Quell'oro e rosso-magenta scuro vellutato si sposano a meraviglia! In conclusione, forse la composizione fa sì che la parte inferiore della copertina risulti forse un po' sbilanciata e pesante rispetto a quella superiore, ma niente di grave che possa compromettere il giudizio che questa, sì, è una gran bella copertina!
Una delle tre è invece una variant esclusiva alla Barnes and Noble (il più grande venditore di libri al dettaglio degli USA) con la Signora Morte e diversi dettagli dorati su sfondo rosso, che riprende abbastanza quella classica ma senza i protagonisti. Se provate la curiosità di vederla, potete farlo in questo post su Tumblr (non avevamo voglia di appropriarci di foto private e ripostarle, preferiamo darvi la possibilità di approfondire ma con il post originale).

La terza è ultima è quella dell'edizione tedesca, che un po' ce lo strappa un "aawwwww":
Yadriel&Julian 2gether 4ever
 In realtà è una sorta di anteprima, perché questa edizione della Dragonfly per veri shipperz sarà disponibile solo il 28 giugno e questa recensione è scritta durante la prima metà di maggio, perciò è una copertina dal futuro. Ma noi Cactus possiamo questo ed altro.I richiami al Dìa de Los Muertos sono abbastanza chiari, la scelta dei colori saturati e pieni su sfondo scuro è una scelta che o si ama o si odia, in genere.Per quel che ci riguarda, questa copertina, comunque, è adorabile. Sembra il lavoro di una bimba con colori a spirito, colla e forbicine che fa un lavoretto artistico, ma elevato a livello professionale. Poi il fatto che abbiano sentito il bisogno di aggiungere a spaglio tutti quei cuoricini gialli e rosa e il Yadriel & Julian, che nel titolo originale non c'è, è francamente adorabile.
 
3. Cosa ci è piaciutoTante, tante cose! È da tanto che non ci capitava un libro per ragazzi fantasy così carino. Il bello di questo libro è che è molto fresco sotto diversi punti di vista, perché non ha timore di svicolare dai generi commerciali dell'editoria e incorporare elementi fantasy, romantici, horror, d'avventura.Il sistema magico è proprio carino, con regole chiare senza perdere di misticismo. In generale, tutto il worldbuilding che viene tirato in ballo merita!
I personaggi sono tutti scritti bene e ben differenziati, tanto che non è difficile ricordarsi nomi e caratteristiche anche dei secondari con cui avremo poco a che fare durante la narrazione. C'è rappresentazione per tantissime categorie di persone, rappresentazione che non risulta per nulla forzata: persone queer, come il protagonista Yadriel, ma anche persone con capelli di colori strani, di etnie diverse, con diverse scelte alimentari, estroversi o introversi, con diverse visioni della vita, con trascorsi più o meno difficili, con caratteri e abilità fisiche differenti.Sono rappresentati per una volta in luce positiva anche i pitbull! Maritza ne ha due, adorabili, il che ci ha fatto davvero piacere, e sono anche coinvolti nella trama.
Oh, spendiamo due parole sulla questione bad boy. Julian si qualifica come bad boy in un certo senso, ma contemporaneamente non è per nulla il tipaccio stereotipico da buttare nell'organica che figura in troppi libri "romantici". Che sollievo. Al contrario, è scritto come un personaggio a cui ci si può davvero affezionar col tempo, pieno di energia e passioni, con un carattere complementare a quello di Yadriel, che è più riflessivo e ansioso. L'estetica di certe scene è facile da immaginare e molto bella; quando un libro riesce a legarsi ad un'estetica o ad un'atmosfera in particolare vuol dire che è ben scritto. Aiden Thomas ha chiaramente attinto alle proprie stesse radici sudamericane per costruirci su Cemetery Boys, e secondo nostro parere, ha fatto proprio bene.
Per i nostri germoglietti indagatori: facendo caso ai vari indizi si riesce anche ad indovinare il finale prima di arrivarci; noi l'abbiamo fatto, ma è stato così soddisfacente vedere come i tasselli si incastravano che, a nostro avviso, non è un demerito.
 4. Cosa non ci è piaciutoCi dispiace un po' dirlo, ma la gestione italiana della traduzione rende il tutto poco scorrevole, soprattutto all'inizio.
La lettrice o lettore dovrà destreggiarsi con parole spagnole (spesso non spiegate) durante il corso di tutta la lettura, sparse sia nei dialoghi che nelle descrizioni, ma questo non è il problema... a meno che non siate negati per le lingue, caso nel cui dovreste rimanere dizionario o traduttore alla mano.
Va però considerato che questo spagnolo improvviso è unito anche ad un mix di neologismi neutri presi da due linguaggi diversi, lo scevà (o schwa che dir si voglia) italiano e la "x" latina: la locuzione "lə brujx" comparirà spessissimo.La frase "Il quinces è una cerimonia importante per lə brujx" non è scorrevole, quindi è poco immersiva, il che è un peccato per una storia così ben strutturata. Un po' di omogeneità avrebbe aiutato; purtroppo sia spagnolo che italiano sono due lingue che per il neutro hanno poco spazio, e al momento abbiamo quasi solo soluzioni più o meno brutte.Completiamo quest'angolino di rubrica con due osservazioni sulla medaglietta di Julian. La prima è che, come abbiamo scherzosamente sottolineato nel riassunto della trama, l'evocazione di Julian è portata con un pretesto molto debole: non era possibile che davvero credessero di portare così indietro il cugino, si saranno autoipnotizzati, boh. San Giuda, il cugino di Gesù. Veramente, eh.
La seconda è che, della medaglietta (spoiler non spoiler) ci verrà sottolineato per tutto il libro che è in onore di San Giuda. Ci diranno che Julian tiene a San Giuda, che la sua famiglia tiene a San Giuda, Julian si firma St.J. -- probabilmente Saint Jude -- quando fa i graffiti, Yadriel deciderà di cambiare il nome in Giuda per far piacere a Julian (no, quest'ultima non è vera, però ci siamo intesi)... tutta questa sotto trama però non porta a niente. Nada.Almeno vi diciamo noi (visto che nel libro non c'è) a cosa probabilmente fa riferimento: il Giuda in questione non è Iscariota, ma Taddeo, un altro, meno popolare apostolo di Cristo, che è considerato il santo dei casi disperati.
Adesso, sapete a quale santo accendere una candela per le cause perse della vostra vita. You're welcome.
È un dettaglio carinissimo! Nella storia ci sta da favola! Però sembra che l'autore lo abbia scritto come elemento portante e poi non abbia proprio pensato a trovare lo spazio per chiudere questa porta aperta. Peccato.

Voto complessivo: 85 su 100. ¡Así se hace, libro bonito!
 A chi lo consigliamo: Ci sono davvero tante persone che potrebbero essere felici di aver tra le mani questo volume! Per esempio, consigliamo di dargli un'occhiata a chi divora storie "boy love" su piattaforme come Wattpad, EFP o AO3, perché i personaggi di Yadriel e Julian e la loro dinamica sono adorabili. Lo segnaliamo anche a chi è alla ricerca di nuove letture fantasy, a chi come noi non può resistere a libri con titoli cimiteriali, a chi ama la cultura sudamericana e forse ha provato a trattenere due lacrimucce guardando film come Il Libro della Vita o Coco, o, last but not least, a chi cerca storie con tematiche LGBTQ+ ben scritte.
Questo è uno di quei libri che, al momento giusto, per la persona giusta, può diventare una piccola, gradita fissazione. Là fuori Cemetery Boys può vantare un fandom non enorme, ma attivo e che gode di ottima salute, completo di chiacchiere, fanart, forse persino fanfiction; se vi capita di innamorarvi di questo libro, sappiate che c'è un'intera community là fuori con cui potrete chiacchierare della vostra nuova passione.
 
Dove potete comprare il libro?
È un libro che ha riscosso un discreto successo soprattutto all'estero, ma in realtà dopo il primo sbarco in Italia non ci è più capitato di vederlo in libreria. La migliore possibilità di ottenerne una copia velocemente è su internet: noi vi indirizziamo ai buoni prezzi e le spedizioni veloci di Amazon, con cui caso vuole abbiamo un’affiliazione. Perciò se vi salta il ghiribizzo di volere in casa un libro sulla cui copertina ci sono due giovini dalle sopracciglia intense e una signora scheletrica ma fascinosa, date un’occhiata all’inserzione da link che vi lasciamo qui!Così, voi pagate proprio gnente in più e non vi cambia nulla (tranne che cliccare sull'indirizzo che vi lasciamo è più comodo), mentre noi ci guadagniamo un paio di centesimi extra. Consideratelo. Ecco il link! Se volete leggerlo prima di comprarlo, invece di piratarlo, non dimenticate di provare a fare un salto in biblioteca! Date amore alle vostre biblioteche!  Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto, siamo stati troppo cattivi (perché un po' cattivi lo siamo sempre, è normale nelle recensioni spinose) o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione! P.S.: Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto).  Nota: in tanti si limitano a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo. Per fare un esempio: "Ehi, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate".  Cercate i nostri segni, trovate l'ispirazione, e alla prossima recensione! 🌵🔥
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Published on May 07, 2022 08:55

May 1, 2022

Aprile 2022 - Cosa abbiamo creato?

Aprile 2022 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!



+++DISEGNO++++ Il Cammino delle Leggende (The Way Of Legends) / Nuovo mondo oscuro (New Dark World) OCsStanding Manuel | Minor Arcana, Major Seed | The Shadowfawn Question and Answers | Second encounter (Iris Letalis) | Subspecies of Carnalis demons | Le forme del male: Fame | Nightmare Carnalis - Mr. Italia | Little Demon is back | Le forme del male: Rabbia | Bad Kid - Anya |
 

Furry, anthro and animals (not commissions)  Minis 284 - Flame | Studio di un drago d'acqua dolce | Approaching the Queen | The merman and the mouse | Minis 285 - Safijiva | Skull for Jul | Winchidi |

Commissions   

Kneeling warrior | Zamas back view | Strawberry cake | Zamas front and side | Zamas' eyes | Inside a spaceship | Zamas expressions | Zamas reference sheet | Devoured and deposed | Easter egg hunt 2022 | Ashley | Audrey | Fox Fight |

OtherMini boxeur Mika | The Beirut Lightning - Friends and foes |

 Patrons Only! Zamas back view (WIP) | Kneeling warrior (pack for patrons) | Zamas expressions (WIP) | Inside a spaceship (WIP) | Ashley wolf (WIP) | Audrey wolf (WIP) | Chibi Malook (WIP) | Chaos (WIP) | Eric (WIP) | The Egg Saga 2/3 (WIP) | Grace (WIP) |

+++SCRITTURA+++


Iris letalis  

 2. Suave | 3. Usignolo | 4. La Donna | 5. Sparring partner [+ on blog] |

Bloodhound [English version!]
11. Sheldon, always Sheldon, under the spotlight |

Schede dei personaggi, specie, luoghi e varie (Blog) 

White dragons | Registro Genealogico dei Rumiu | Rumiu Genealogical Registry | Carnalis | Carnalis [ENG] | Mastini incendiari | Lily [ENG] |

Blog posts 
Il Diario della Capitana Mimma: S.Trada e Philadelphia | Domande sparse ai personaggi di Shadowfawn! | L'Arte per Rinascere: una mostra degli Artisti del Corso (fra cui Furiarossa and Mimma!) |

Totale dei lavori pubblicati:59

Allora, che ve ne pare? Siamo stati bravi? Supportateci su Patreon e aiutateci a creare cose ancora migliori e ad ampliare il nostro mondo!

 

 

 

 

 

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Published on May 01, 2022 07:27

April 29, 2022

Characters - Lily

(Hai perso la strada, viandante? Se stai cercando questa pagina in italiano, potrai trovarla QUI appena sarà pronta!)


 
Species: Domestic cat (Felis catus)
Gender: Female
Weight: 2.5 kg
Body Type: Lithe and cute, with a round head and short tail
Birth date: 15/05/2013
Zodiac sign: LibraAge at first appearance: Two months and a half
Occupation: Hunter, graveyard guardian, model, webstar
Nicknames: Lilletta, Picily, Picia, La Fòllia p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115% }Smells like: Bread, mint, lavender, and stuffed toy Comes from: Italy
Appears in: Two Red Cats (webcomic)  


BraveDetermined
SmartIndependent
CombativeAffectionate   🐯 ➡️ Lily's playlist on Spotify ⬅️ 🐯  

Chaotic Neutral | Chill Queen | Hunter n' fighter
Lily is the protagonist of the webcomic Two Red Cats along with her co-star, Stelvio.
She was adopted by a duo of artistic sisters and their (and her) beloved mister Dad when she was just a few months old, along with her sweet twin brother Vitali, and now she lives happily in the countryside, where she bravely faces new challenges and adventures!
She's a skilled hunter and fighter, and a cuddly sassy queen. Her ability to see spirits, her brave heart and her skill in taking care of her territory and protecting it fom undesired trespassers made of her a perfect graveyard guardian, considering half of her territory is, indeed, a cemetery in the countryside! Notes of style:

Lily always wears her red checkered collar.
The skin on her nose and lips is littered with little black specks, and she has lots of very long whiskers that are both white and black in color.
She gained a scar on her nose bridge when she was seven months old, in a fight with the older cat Disgrazia, that started to became less and less visible every year that passed by.
She has the middle claws of both her hind legs so long that they are visible even when retracted.

TriviaLily is a pretty quiet cat. Despite her strong character, her meaows are sweet and almost inaudibile, and she tends to avoid making sounds even when she's hostile or downright fighting. Silent and lethal. The only loud sound she makes is her purring!Incredibly territorial, she'll try to maim any creature of reasonable size that comes too close, regardless of their species, be it spirits or animals.Lily is pretty clever and got trained, so, other than being used to walkies on a leash, she can perform a variety of tricks.She had three kittens with a feral cat named Adone before getting spayed (and before he found a forever home of his own): LeChiffre, Firenze, and Marvel.
Her parents were Neve, a sorian cat with a long, cream colored coat, and Romeo, a ginger European Shorthair.Her siblings from the same kitty litter are Vitali (which also stars in Two Red Cats) and Isidoro, which spontaneously got a rex gene at birth (he's a curly boy!). Later, her mother adopted a calico kitten named Chloe, which grew up with them as a sister in all effects.
Despite her fierce temper, she managed to become friends first with Bobby, a Silan Sheepdog, and then with Lucha, a Maremma-Abruzzi Sheepdog.Moodboard
Likes Dislikes❤ Leaves❤ Meat in gravy❤ Hunting and chasing her preys
❤ Rough cuddling❤ Laurel and olive trees❤ Exploring (alone, or on leash with her family
❤ Herself
❤ Play fighting❤ Napping in the sun, running in the snow, or standing against the wind
💔 Being touched by strangers
💔 Barking dogs💔 Sudden loud noises 💔 Great heights
💔 Broccoli💔 Being touched while she's in a little, closed space💔 Creatures invading her territory



  Skills[Possible levels: disaster | beginner | mediocre | good | very good | excellent | master] 


Physical- Sight in low light conditions (excellent)
- Hearing (excellent)
- Smell (excellent)
- Fighting (very good)
- Pain resistance (good)
- Running (very good/excellent)
- Balance (very good)
- Climbing (mediocre/good)
- Resistance to side effects of medicines (beginner/mediocre) Language
- Italian (disaster in speaking and writing, beginner in understanding)
- Cat language (excellent)  
Music
- None
Magic- Interacting and perceiving supernatural presences (very good/excellent)
- Banishing spirits (very good)
 Misc.
- Performing tricks on command (very good)
- Caring for her kittens (beginner)
- Dealing with car trips (excellent/master)
- Making friends (mediocre)
- Leash training (excellent)
- Hunting (very good)
- Ability to orient herself (very good)
- Resistance to the effects of valerian and catnip (excellent/master)



Galleria di immagini (Clicca per ingrandire!) 
    Colonna 1Colonna 2colonna 3Colonna 1Colonna 2colonna 3   🌵🎨 All the drawings in this page (and probably in all the other pages, if not differently specified) were realized by our artists, Furiarossa e Mimma. You can see more of their works and support them on their Patreon page. Become patrons of the arts! 🎨🌵
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Published on April 29, 2022 09:42

April 24, 2022

Mastini incendiari (demoni)

(Did you get lost, wanderer? If you're looking for this page in English, you can find it HERE!)
 


Mastini incendiari
(Daemonium Incendiarius)


ORIGINI

I mastini incendiari sono i più importanti fra i galb, ovvero il gruppo degli spiriti collerici, e sono un derivato infernale della caduta dei cherubini, dalla quale hanno ereditato l’abilità di apparire con più volti o più teste, fino ad un massimo di quattro.
Così come i cherubini furono posti a oriente del Giardino dell’Eden, per custodirlo con la spada di fuoco, così anche i mastini incendiari sono formidabili guerrieri, reattivi e feroci.
Si tratta di demoni antichi, la cui genesi si perde nella notte dei tempi, e fra essi vi sono individui estremamente noti, come Asmodeo, uno dei diciotto re infernali che comanda 72 legioni di demoni, patrono della cupidigia, dell’ira e della vendetta.


ASPETTO

I mastini incendiari sono demoni mutaforma estremamente instabili, con trasformazioni fluide, ma tutte comprese nello spettro fra due forme: quella umanoide e quella canina.
In forma umanoide, i mastini incendiari sembrano esseri umani con la pelle di colore rossastro, a volte maculati di bianco o di nero, e un paio di corna che possono essere più o meno voluminose e di differenti fogge, da ricurve a dritte, spiralate o a sciabola. Hanno sempre una coda, che esibisce sovente la tipica “freccia” terminale che tanto spesso viene disegnata nelle rappresentazioni dei demoni.
La loro struttura muscolare e quella ossea sono tipicamente robuste, ben formate e scolpite sia negli esemplari maschi che nelle femmine, e le estremità (mani e piedi) sono grandi e forti, dando loro un aspetto da atleti o da lavoratori pesanti.
In forma canina, i mastini incendiari si muovono su quattro arti e somigliano a canidi, ma sono immediatamente riconoscibili per le dimensioni maggiori rispetto a quelle di qualunque cane o lupo non-demoniaco e per la presenza della tipica coda che termina a freccia. Anche in questa forma, i mastini incendiari sono in grado di parlare, grazie ad un mix di lingua spessa, e non piatta come quella dei cani, laringe particolarmente sensibile e controllata e, ovviamente, un cervello con un’area del linguaggio ben sviluppata.
La testa, in base alla sottospecie, può essere brachicefala, mesaticefala o dolicocefala, dandogli una grande varietà di aspetti e, cosa quest’ultima molto curiosa, di somiglianze con razze di cani comuni.
Una particolarità unica della specie è che quando un’esemplare è colto da una rabbia incontrollabile, dal suo collo spuntano delle teste supplementari, fino ad un massimo di tre, prive di cervello e incapaci di pensare, ma controllate dalla testa vera (o testa principale) e utili per dilaniare l’avversario grazie ai denti grandi e affilati; una volta calmatosi, l’esemplare riassorbe rapidamente le teste supplementari.
In ogni caso e forma, i mastini incendiari possono esalare fuoco dalla bocca e dalle narici. Alcuni esemplari, più versati nella magia elementale, possono esibire una criniera di fiamme perenne.


Sottospecie/razze

- Incendi (Daemonium incendiarius Rex)
La razza a cui appartiene la famiglia reale, fra cui il potente Asmodeo. Sono demoni massicci, non sempre altissimi ma molto muscolosi, con corna imponenti e ricurve. In forma canina somigliano a molossoidi del gruppo “dogue” (come lo sono il cane corso italiano, il rottweiler e il dogue de Bordeaux), con teste robuste e “quadrate”, corpi massicci, costole arcuate, spalle e collo muscolosissimi e zampe spesse. La percezione d’insieme è quella di un animale con la massa corporea, e in particolare quella muscolare, sbilanciata in favore del petto e della testa.


- Guardiani del cancello (Daemonium incendiarius cerberus)
Mastini incendiari dal pelo scurissimo, con occhi neri e cuscinetti neri, esibiscono in qualunque forma anche corna di colore nero, anche se la pelle rimane rossa.
La famiglia reale dei galb impiega da sempre solo questa razza di mastini infernali ad uso di guardie personali. Si dice che i guardiani del cancello siano affidabili, fedeli, meno inclini di altri mastini a compiere massacri ma non di meno capaci di uccidere a sangue freddo, potrebbe però trattarsi di una diceria, ormai indissolubilmente legata a quella che è la razza di protettori preferita non solo dai galb, ma da tutti i demoni infernali.
Kérberos, il leggendario Cerbero della mitologia greca, era uno di loro, così come il meno noto Orthros, il cane bicefalo ucciso da Ercole durante la sua decima fatica.
Alcuni confondono i guardiani del cancello con i cerberini, nonostante siano creature completamente diverse.
 

- Levrieri incendiari (Daemonium incendiarius leporarius)
Sono i mastini incendiari con la struttura fisica più esile e leggera, fatta per correre a grande velocità. In forma canina hanno zampe lunghe, petto profondo che contiene grandi polmoni e cuore, vita stretta e coda lunga e sottile che funge da timone durante la corsa.
Vengono utilizzati in guerra per appiccare il fuoco al campo nemico, correndo ad una tale velocità da essere impossibili da abbattere con i proiettili e lasciando dietro di sé una scia di fiamme.


COMPORTAMENTO


Socialità, temperamento e caccia
I mastini incendiari sono demoni sociali che vivono in branchi gerarchicamente organizzati e in una nazione anch’essa gerarchicamente organizzata. A governare le famiglie, o branchi, non è l’esemplare più anziano del gruppo, ma quello che ha dimostrato di essere il più forte e intelligente, e non è raro che avvengano sfide per i posti gerarchicamente più alti fra genitori e figli, fra cugini o addirittura fra nonni e nipoti.
Il temperamento già di per sé focoso della specie, rinfocolato dall’educazione che mette particolare enfasi sul coraggio e sull’apertura comunicativa, rende la specie dei mastini incendiari una delle più esuberanti e conosciute dell’Inferno, temuta da molti e rispettata praticamente da tutti. I mastini incendiari, come si suol dire, non hanno peli sulla lingua: è nella loro natura dire quello che pensano e difendere le proprie convinzioni apertamente, reagendo anche in modo violento se qualcuno li contraddice poco educatamente.
Diverso è il comportamento che tengono con le loro prede: tipicamente, i mastini incendiari si procurano i contratti con le loro vittime attraverso manipolazioni e menzogne che puntano a farle infuriare, per poi promettergli di risolvere l’intollerabile situazione se firmeranno un contratto con loro.
Chiamati scherzosamente anche “demoni delle fake news”, spesso seminano bugie e le alimentano quando i creduloni vi abboccano, facendo credere loro di essere in trappola, sotto il giogo del governo/un gruppo sociale/una particolare etnia.
I mastini incendiari sono infatti degli esperti della rabbia e dell’ira e conoscono istintivamente come fare infuriare i propri interlocutori, grazie anche ad un naso specializzatissimo nel distinguere l’odore dello sdegno nel sudore umano, che li guida con sicurezza nel dire cose via via più irritanti, fino a far perdere la testa alle proprie vittime.
Per i mastini incendiari è fondamentale essere in grado di conquistare un’anima dopo l’altra, poiché hanno metabolismi rapidissimi: se, in addizione alla loro dieta prevalentemente carnivora, non consumassero anche una gran quantità di anime, la loro durata vitale sarebbe molto più corta di quella di un essere umano.

Comunicazione

I mastini incendiari comunicano attraverso la voce, parlando come gli esseri umani, ma possono anche emettere abbaiati, ringhi e ululati che compongono la loro lingua, il galbiano, la stessa parlata da tutti gli altri spiriti collerici.
Il galbiano è del tutto incomprensibile agli esseri umani, nonché a molti demoni, e permette ai mastini incendiari di comunicare e coordinarsi tra loro anche se si trovano a distanza di chilometri.


Corteggiamento e riproduzione

Il corteggiamento dei mastini incendiari è influenzato dalle gerarchie della loro nazione. Per un mastino o una mastina incendiari di alto rango è inammissibile (con una sola eccezione, che vedremo tra poco) accettare le attenzioni di un demone di basso lignaggio; perché rientri tra i possibili partner, il/la pretendente deve essere altrettanto nobile o tutt’al più di uno o due gradi inferiore: ad esempio, un conte può valutare le avances di contesse, viscontesse o baronesse, o ambire alla scalata corteggiando una marchesa o una duchessa.
I mastini incendiari possono accogliere il corteggiamento anche di demoni maggiori di altre specie, purché siano di alto rango nelle rispettive gerarchie.
Come già detto, persino in queste rigide disposizioni c’è una piccola scappatoia: una vecchia tradizione vuole che un pretendente di basso grado possa provare a sfidare l’amato/a di rango superiore ad un duello arbitrato di lotta; in caso di vittoria, potrebbe essere scelto senza che l’onore del partner nobile ne venga intaccato. Le regole e le tecniche di questi scontri si sono raffinate negli anni abbastanza da creare uno sport a parte, tipico e quasi unico ai mastini incendiari, definito “lutta nuziale”, purtroppo divenuta un’arte ormai rara.
L’etichetta impone che la sfida venga accettata e che si lotti sportivamente e con vero impegno, anche se far vincere l’avversario (in maniera non troppo palese, s’intende) è stato un escamotage già usato (anche se raramente) in passato per permettere a mastini di ranghi distanti di unirsi in matrimonio. Sfidare a duello un nobile, però, può essere una mossa molto azzardata, poiché potrebbero essere offesi anziché lusingati dalle attenzioni e l’aspirante partner potrebbe trovarsi a fronteggiare in combattimento la furia di qualcuno che ha, molto spesso, ricevuto un’educazione e allenamento superiori alla propria.
Gli sposalizi servono a designare chi continuerà una data linea di sangue, perciò non sono ammessi matrimoni omosessuali o di uno o due partner sterili.
Questo non vuol dire che tali atteggiamenti o condizioni siano condannati in generale. La differenza nel comportamento pre e post matrimonio dei mastini incendiari è notevole: se da single è loro concesso di avere avventure con la frequenza e i partner che preferiscono, una volta sposati subire l’infedeltà dal/la consorte è un bel colpo alla propria dignità.
Anche per questo, molti mastini e mastine incendiari preferiscono non sposarsi per tutta la vita, anche se nel farlo rinunciano alla corsa al titolo per succedere ai genitori.
La gravidanza di una mastina incendiaria dura dai quattro ai sei mesi, alla fine dei quali danno alla luce un solo cucciolo; se i cuccioli sono due, spesso uno dei due è molto debole e non sopravvive a lungo.
I piccoli si sviluppano nell’ambiente estremo del grembo materno: quando sono incinte, la temperatura corporea delle femmine si innalza repentinamente e all’interno del loro grembo si accende una fiamma magica che protegge e tempra al tempo stesso il feto. Durante i mesi di gestazione, il cucciolo si sviluppa assorbendo dalla madre la magia insieme al nutrimento, che saranno i “mattoncini” per la costruzione del proprio corpo fisico e spirituale, magia annessa; è un periodo delicato per le femmine, che devono consumare una gran quantità di anime e cibo per rigenerare i nutrienti assorbiti dal piccolo nell’utero.
Le mastine incendiarie partoriscono sempre in luoghi molto caldi, per evitare sbalzi termici traumatici per sé e per il piccolo, che solo poco prima era stato avvolto dalle fiamme materne.
I cuccioli crescono molto rapidamente, raggiungendo la maturità fisica e sessuale già a soli tre-quattro anni d’età: allora sono già considerati adulti a tutti gli effetti.


Curiosità

La successione al trono del regnante dei mastini incendiari non è, come in molti altri casi, un lineare padre-figlio primogenito, ma avviene dall’attuale reggente (che può essere indipendentemente di qualsiasi genere) al figlio che riesce per primo a sposarsi e ad avere degli eredi, assicurando la continuità della stirpe e dimostrando, come da tradizione, di essere stato più furbo degli altri fratelli e sorelle. I demoni maggiori vengono talvolta suddivisi dagli studiosi in tre macrogruppi, basandosi sulle loro capacità magiche: demoni neri, rossi e bianchi. I mastini incendiari rientrano nel gruppo dei “demoni rossi”, una classe considerata intermedia, che ha il vantaggio di avere sia interessanti adattamenti evolutivi che ne rafforzano il fisico (meno dei demoni bianchi ma più di quelli neri) sia accesso ad abilità magiche importanti (inferiori a quelle dei demoni neri, ma superiori a quelle dei demoni bianchi). Tra i mastini infernali, analogo al modo di dire umano “sangue del mio sangue”, vi è il modo di dire “fiamma della mia fiamma”, riferendosi al fuoco magico da cui il piccolo attinge la prima scintilla della propria magia nel grembo materno. Per ovvi motivi, è usato nel rapporto madri-prole o nonne-nipoti, ma non avrebbe senso in un contesto padre-figli.


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Published on April 24, 2022 10:53

April 23, 2022

Carnalis (demons)

(Hai perso la strada, viandante? Se stai cercando questa pagina in italiano, puoi trovarla QUI!)
 WARNING: The following page contains violence, disgusting reproductive modes, and images of a bit ugly disturbing creatues. In the end, we're talking about a demon! And about one of the most, ehm, peculiar ones. Readers warned!
 Carnalis Demons
(Daemonium Carnalis)  ORIGINSCarnalis are relatively recent demons, when compared to other major species, and it's esteemed they were born between the third and fourth infernal era. Evolutionarily, they're an extreme degeneration of seraphim angels, which have lost almost all of their magic and underwent a remarkable physical adaptation, transforming the six wings that used to emerge from their back into six tentacles.The word “seraphim” comes from the Hebrew seraph, fire, and thus their element is indeed fire; but since carnalis have only bland magical skills, this is concretized just in them being quite chilly, in their high body temperature, and their searching for heat sources.This is how Saint Cyril defined seraphim angels: "Living flames of love for God and all that God loves, ever burning hearths of holy jealousy and zeal". It's thought that from this peculiar attitude for love typical of seraphims, enhanced and mutated from hellish energy, stems the hunger for food, life, sex and physical contact in general that is typical of carnalis demons, other than their character prone to the appreciation of all pleasures, both carnal (from which they borrow their species name) and spiritual, like poetry or singing.Despite being major demons derived from the seraphim's fall, carnalis are considered to be lower in hierarchy than mutatis and luciferians, even if all the three of them derive from the same angels. 
APPEARANCECarnalis are non-shapeshifting, anthropomorphic demons, unable to hide their true looks due to their scarce magic skills. They're usually bigger than human beings, with an height measuring between 1,89 m (6.2 ft) and 3 m (9.8 ft), more commonly around 2,20 m (7.2 ft); they look thing and slender, sometimes emaciated, with a particularly elongated bust.One of the characteristics that make their head immediately recognizable both from humans and other demons is the mouth, which can open so wide that it goes from one ear to the other; teeth are almost always indifferenciated, all incisors, and the canines, in the rare cases they're present, are pretty small. Horns are absent.  A carnalis in defensive mode
 Hair are hollow, full of pressurized liquid when they're in good health, and stand up like quills when the carnalis feels threatened; otherwise, they have the aspect of an hairstyle well combed back, shiny, medium-short.They can't actually be combed, indeed due to the interal pressure of the liquid that makes them readily go back to their original position, but when a carnalis is in bad health it may happen that the hydraulic pressure lowers and  the hair could partially sag, becoming messy and falling on the specimen's forehead.A particularly striking feature that makes carnalis demons immediately recognizable is the presence of six tentacles that branch off from the upper back, and have a double row of suckers each (except in the horribilis, which have three rows). The tentacles are particularly flexible and sensitive, extensible and compressible, and can reach a maximum length of six meters each (even if this characteristic is very variable from specimen to specimen); generally, the lower pair of tentacles is also the longest. The skin covering the tentacles is slightly wrinkled, but extremely soft and silky, and is covered with small pigment pockets called chromatophores, which allow the tentacles to change color; this ability is used for both mimetic and communicative purposes: very dark colors indicate anger and sadness, very bright ones excitement, while in a state of rest they are almost always purple or burgundy.
Appearance of an adult royal carnalis (Sir Mikhail Esuriens)

Another characteristic of the species are the feet nails, much thicker than those of the hands, pointy and claw-like, sometimes dark in color.



Subspecies/races
 - Royal carnalis (Daemonium carnalis rex) The subspecies that look more similar to human beings, it's named after the King of carnalis, which indeed belongs to this race. They have scarcely pigmented skin, and they can be independently light or dark haired.


- Ornate carnalis (Daemonium carnalis horribilis) The most show of the carnalis subspecies, it owns three rows of suckers upon its tentacles, which usally have a very wrinkly skin, and the hair present alternate black and white rings, usually between four and five, which end in a white tip, similar to porcupine quills. The skin can be mottled, with pale colors bands alternated to darker ones, never reaching brown. Sometimes they have reddish nose and present canines. The irises may sport heterochromia or have differenty colored rings that are difficult to see in humans, like red or purple.   A nightmare carnalis

- Nightmare carnalis (Daemonium Carnalis formidulosus) Very pale skin, completely lacking in melanin, perfectly round eyes and hair very short or absent, always black, make this subspecies immediately recognizable. Their scarce expressive ability and the smooth features make of them the subspecies less similiar to humans, and forces them to often wear masks when interacting with them or with other demons. Some people find their face so repellent that they can't look at them.They're usually taller than other carnalis, with an average of 2,60 m (8.5 ft).  
BEHAVIOR
Communication

Carnalis are capable of speaking, just like humans and most other anthropomorphic creatures, using their voices to make a wide range of sounds. They generally have very pleasant low and full timbres, sometimes silky voices, never shrill. Among them abound writers, poets in particular, devoted to erotic poetry or songwriting, extolling the pleasures of the flesh,. In addition to the voice, a rudimentary means of communication for them is represented by the tentacles, which are able as we have already seen of changing color, like those of octopuses, to externalize a state of mind. Contrary to what happens with cephalopods, however, carnalis are also able to lie with the color of the tentacles, changing it voluntarily.
The most common color codes they use, both when communicating among themselves and with other species, are: - Lighter and darker bands, changing and pulsating: a threat signal, it means that the specimen is about to lose its patience and resort to a physical attack.- Full white: indicates total compliance, willingness to submit, sometimes even pleasure in being dominated.- Full black: indicates a bad mood, a desire not to be approached. Sometimes the nightmare carnalis show completely black tentacles without wanting to communicate anything in particular, but only because of the strong pigmentation of their tentacles that makes them look dark even while resting. - Red and yellow, striped: indicates excitement, happiness, good mood. - Red and yellow, in patches with sharp edges, with brown or black points: indicates the active search for a prey, implies that the other carnalis must keep their distance.- Full blue: indicates the desire to not be touched, not so much because of anger, but because they're in a state of calm that is too easily interrupted.- Red, purple and mottled blue: indicates the desire to be the center of attention, to speak and be heard, to be particularly showy. It's generally a color scheme used by high-ranking carnalis. 
Diet and hunting
 Carnalis are direct soul hunters, that seduce their victim to sign contracts with them and legally acquire the soul before devouring it.
They have two ways to convince their victims:

1. Through food. When evoked by people that are in economic difficulty, or by edonists in search of unique dishes, carnalis offer them foods that are more and more rare and delicious, enough to 
exalt and confuse the senses of their victims, who become addicted to the food the demons provide them. The carnalis are virtually the only ones to use this hunting technique, and in order to do so they help themselves with a substance, called carnaline, secreted by particular glands that are found inside their mouth -- at the bottom, above the last molars -- and which, if ingested, has the ability to sharpen the sensations experienced by human beings in an almost violent way.By mixing their saliva with food ingredients, the carnalis (who are often also excellent cooks) prepare irresistible, sweet dishes that are highly addictive to the consumer. After serving the dishes for a period of time (ranging from a few days to a few weeks) to the human-prey, the carnalis stop feeding him and leave him in the throes of a withdrawal crisis not unlike that caused by cocaine addiction. When the human is in the most acute phase of his suffering, the carnalis offers one last dish, better than all the others, in exchange for the signing of the contract for the sale of soul and body, and thus ensures the meal.

2. Through sex. Summoned by thrill seekers, outcasts, loners, or simply by those who don't understand the scope of such an evocation, carnalis are available for almost any sexual practice, including the most violent and hardcore: thanks to their extremely efficient regenerative abilities, these demons can be hurt, vivisected, violated in many ways and still be able to get back into shape within hours (or days) from the event. The carnalis thus offer any kind of sexual performance in exchange for the human soul, sometimes seducing the victims slowly through weeks of frequentation, as well as administering  them carnaline (for example through kisses) which creates states of altered perception and addiction in the prey. 
Courting and reproduction  Carnalis have two reproductive modes. The first is the interspecific one (that is between a carnalis and a specimen of another demon species), which gives birth to hybrids that will tend to resemble the other parent more; the second is the intraspecific one (namely, between two carnalis), from which small, pureblooded carnalis demons will be born. But let's see these two modes in detail: 1. In interspecific reproduction, the courtship mimics that of the species with which the carnalis reproduces, and the mating is not too dissimilar to the one happening between two mammals.  However, hybridization is extremely rare, as carnalis have difficulty in reaching orgasm - and therefore inseminating - species other than their own; although, as we have already seen, these demons assiduously practice recreational coupling and also use it as an hunting mode, it's rare that it fully satisfies them. If the mating is successful and the mother is impregnated, the gestation will be as long as it normally would be for the species of the female, and the young that will be born will tend to closely resemble the mother, although they can sometimes inherit some carnalis traits: the most common ones are the height and an abnormal number of teeth, the rarer the tentacles.


2. As for intraspecific reproduction, courtship does not exist, as one of the two specimens must be dead. Carnalis demons are, in fact, sequential hermaphrodites: they are all born male and become female only after death, and in particular after the detachment of the head.When a carnalis dies, their body begins to emit a cocktail of pheromones that make their body irresistible to any other of their kind. The living carnalis detaches, and very often devours, the head of the dead one, and at the moment of the detachment of the vagus nerve (or pneumogastric nerve), a metamorphosis occurs in the body of the dead that will lead to the digestive system transforming into a reproductive one.The stomach of the dead and decapitated carnalis becomes a mother's womb, a sort of uterus, in which the babies will develop, in numbers ranging from one to four.Mating therefore takes place between a living carnalis, always male, and a dead carnalis, always female.Pregnancy completely drains the substances of the female's body, ultimately reducing it to little more than a skeleton covered with skin, and the young emerge from it by tearing it or with the help of the father. Gestation lasts from four to eight weeks, during which the father feels the instinctive need to protect the "incubator", or rather the decapitated body of the mother. 
Trivia and facts
Many believe carnalis males to own an ectocotyl, namely a modified tentacle used for mating, not unlike those that cephalopods like octopuses have. It's clearly just a rumor, born from the fact that few are aware how this demons actually reproduce, other than the curiosity around their tentacles.Nightmare carnalis are often called by young demons “smileys” or “emoji”. A carnalis criminal is especially popular in the human world; it's wrongly believed that he has no face, but it's actually just a white sock wore on his head and used as a mask. This shady individual usually kidnaps and devours (or uses as a bargaining chip) babies. p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115%; background: transparent }a:link { color: #000080; so-language: zxx; text-decoration: underline }  Image gallery (Click to enlarge the pictures!)

carnalis + fallen angel by sunrise.fangirl.4.life
alien + carnalis by sunrise.fangirl.4.life by sunrise.fangirl.4.life
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Published on April 23, 2022 08:51