Cactus di Fuoco's Blog, page 21
April 21, 2022
Iris Letalis 5. Sparring partner
Emma alzò lo sguardo sul cerbiattone riccio che secondo Cattelan era il famoso Mika, curiosa di guardare in faccia un campione leggendario. Il ragazzo era alto, ma non aveva un’aria minacciosa.
«Tu sei Mika, bello mio?» Gli domandò lei, gentile.
Lui sorrise, annuendo con vigore, i boccoli bruni che gli rimbalzavano sulla testa.
«Sono io» Rispose dopo un attimo «Te come ti chiami?»
«Io sono Emma, piacere».
Si strinsero la mano, entrambi rapidi e vigorosi.
«Quindi sei un pugile?» Continuò Emma, curiosa
«Sì» rispose lui, stringendosi nelle spalle
«Sei tipo una leggenda. È vero che non hai mai perso un incontro?».
Cattelan strattonò Mika per un braccio e si frappose fra lui ed Emma, con un sorriso quasi minaccioso.
«Scusa, Emma, ma lui è il mio cliente e siamo qua per allenarci, non ci servono le interviste» Disse
«Ah sì?» la donna alzò le sopracciglia «Devi allenare il più grande campione di boxe clandestina? E che gli insegni, il tip-tap?»
«Beh, devo vedere a che livello è, capire se è in forma… andiamo, Mika».
Alessandro spinse il suo pugile per tutto il tragitto fino alla saletta in cui si trovava un ring, seguito da Emma.
«Vuoi fare sparring con lui?» Domandò la donna
«Che ti frega?» la rimbrottò lui, cercando un caschetto imbottito della propria taglia «Guarda che ne ho allenati di pugili! Sicuramente più di te»
«Cattelan, guarda che lo sappiamo che fine fanno i tuoi pugili. Lo sai tu e lo so io»
«Ma che fine e fine? Mika!» strillò, in direzione del pugile più alto «Mettiti i guanti!»
«Se quel ragazzo è veloce la metà di quello che dicono, non sarai capace di fare niente per allenarlo, contrastarlo, guidarlo o quello che pare a te» insistette Emma
«Mika! MIKA, I GUANTI!».
Mika, imbarazzato e confuso, alzò le mani.
«Non so… non so dove sono le bende… non ho le mie qui… e i guanti me li mette sempre mamma…».
Alessandro Cattelan si ficcò il caschetto che aveva trovato sotto il braccio e si girò con tutto il corpo verso Mika.
«Dici davvero?!» Esclamò.
Emma lo superò, andando in direzione di Mika.
«Non ti preoccupare, amore» Gli disse «Ti aiuto io»
«Grazie, Ema!»
«Emma. Con due emme, tesoro»
«Emmmma»
«Eh, va già meglio. Dài, che io nella borsa c’ho un rotolo di bende extra. Anche se Ale vuole solo metterti alla prova, non c’è bisogno che ti metti tutta la roba per un incontro. I guanti non te li sigilliamo»
«No, neanche mamma me li sigilla, mi dice che poi… poi li apro con i denti e ingoio il… come si chiama?»
«Lo scotch? Il nastro adesivo?»
«Sì, quello lì»
«Oh, amore, non ti preoccupare. Su, dammi le manine».
Obbediente, il pugile stese le braccia verso di lei, che iniziò con perizia a bendargli le mani. Due ragazze che erano da poco scese dal ring, e ora stavano chiacchierando in un angolo, si misero a ridacchiare guardando la scena. Alessandro arrossì come se stessero ridendo di lui.
«Emma! EMMA! Lascia stare il mio pugile, non è un bambino!» Gridò, salendo sul ring
«Mi ha messo i boxing gloves» disse contento Mika, mostrando i consunti guantoni gialli in dotazione, con il logo della Shark Gym
«Ora tocca a te» ringhiò ironica Emma, facendosi da parte «Fammi vedere se lui è il vero Mika. E fammi vedere cosa sai fare tu».
Alessandro Cattelan si sciolse le spalle, saltellando sul posto.
«Ok, colpisci le mie mani, campione» Ordinò «Quando dico “destra”, tu colpisci a destra. “Sinistra” e tu fai a sinistra. Io cerco di non farteli prendere. Pronto?».
Mika, concentrato, fece cozzare i guantoni l’uno contro l’altro.
«Des-» Iniziò a dire Cattelan, mentre contemporaneamente tirava indietro il braccio. Mika lo colpì senza sforzo, subito, così veloce che Alessandro se ne accorse solo perché sentì il rumore. E, dopo, il dolore.
«Che scemo» Commentò Emma.
Saltellando e trattenendo gli improperi, Cattelan cercava di scrollarsi dal braccio il dolore.
«Basta, sei pronto!» Disse «Ora andiamo da Marra ed Elodie e gli diciamo che sei pronto per il torneo!».
Emma prese il posto di Cattelan di fronte a Mika. Si era messa i guantoni.
«Sparring, tesoro?» Domandò «Sono troppo curiosa…»
«NO!» urlò Cattelan, con lo stesso tono che si usa quando si vede il proprio cane che sta mangiando della spazzatura da terra
«Va bene, yeah» acconsentì Mika, allegro, prendendo a saltellare.
Si muoveva leggero, quasi senza sforzo, come se avesse delle molle d’acciaio nelle caviglie. Teneva i pugni bassi, lungo i fianchi, la guardia pressoché inesistente. Chiedendosi se davvero quello lì fosse un pugile, Emma alzò i pugni per proteggersi il volto e si avvicinò a lui, cauta. Fece scattare un pugno e lo colpì, anche se piano, al ventre. Lui fece uno squittio, incassando.
Lei abbassò la guardia, volgendo lo sguardo verso Cattelan.
«Ehi, il tuo pugile è…» Iniziò a dire, ma prima che potesse finire la frase era a terra, il fiato mozzo, un dolore sordo alle costole e l’ombra enorme di Mika che torreggiava su di lei saltellando.
«Ah, bastardo, giochi sporco» Rantolò, poi si rialzò sorridendo «Ora ti spezzo».
Attaccò. Questa volta Mika schivò indietreggiando con un saltello, poi si incurvò verso il basso e fece partire un affondo velocissimo, micidiale. Emma riuscì a pararlo a malapena, euforica. Eccolo! Era lui, proprio davanti a lei sul ring, il leggendario Fulmine di Beirut. Eccolo, ora lo riconosceva!
Mika sbuffò dal naso e torse il busto in un gancio terribile, il primo di una serie di attacchi velocissimi che costrinsero la donna all’angolo.
Le due ragazze spettatrici non ridacchiavano più, ma guardavano la scena con tanto d’occhi.
Emma sgusciò sotto un braccio di Mika e cercò di colpirlo alla mascella. Lui schivò inclinando la testa di lato come un gufo, poi rispose con un jab che centrò il mento di lei, lasciandola barcollante.
Emma sapeva che lui non ci stava mettendo tutta la forza (proprio come, in effetti, stava facendo anche lei), ma trovava la velocità di lui impressionante e pericolosa. Non si sentiva più la faccia.
Le leve di lui erano troppo dannatamente lunghe.
«Basta Emma, che ti ammazza!» Urlò Alessandro «Su, che non hai manco il caschetto o il paradenti!».
Emma contrattaccò e Mika schivò, parò, finché un singolo colpo al petto non andò a segno e, nel momento stesso in cui il guantone toccò la clavicola, la donna capì che era una trappola: il braccio lungo e solido dell’uomo approfittò di quell’istante senza guardia per insinuarsi come un serpente. Il pugno di Mika raggiunse la faccia di Emma, che questa volta finì al tappeto.
«L’hai uccisa!» Gridò Alessandro
«I-io…» balbettò Mika
«Sto bene» lo tranquillizzò Emma, puntellandosi su un gomito «Hai un bel sinistro. Pazzesco».
Le scendeva un filo di sangue dall’angolo della bocca, dove i denti avevano battuto contro l’interno della guancia, ferendola.
«Vuoi continuare?» Le domandò Mika, gentile ed entusiasta al tempo stesso
«Forse è meglio di no. Sei fuori taglia per me, bestione» Emma si rialzò «Però sei proprio bravo»
«Grazie» lui si illuminò «Anche tu sei molto brava. Solo hai le braccia corte» lui si portò i guantoni vicini al petto, fingendo di avere i braccini di un t-rex
«Certo, scemo, ti arrivo con la testa alla pancia, se avevo le braccia lunghe come le tue me le potevo trascinare dietro come due tubi di gomma».
Mika prese a ridere, con la bocca spalancata e gli occhi brillanti. Aveva una risata infantile, ma anche terribilmente rumorosa, e quando riprendeva fiato era vagamente asinina.
«Ti faccio ridere? Che sono, un giullare?» Scherzò Emma con le mani sui fianchi, causandogli un accesso di risa ancora più forti.
«Adesso basta» Disse assertivo Cattelan, afferrando Mika per un braccio «Non è che vi dovete innamorare adesso! Lui è il mio campione e tutti sanno che l’amore fa male alla carriera sportiva. Avete mai visto Mila e Shiro?»
«Che scemo, Cattelan» commentò Emma «Guarda che gli fa bene se lo fai ridere un poco, invece di strillargli sempre contro»
«Ma io faccio battute bellissime, solo che delle mie lui non ride»
«Vuol dire che non sei simpatico».
Mika rise e ricevette uno strattone.
«Non è che devi ridere come uno scemo a tutte le cose che lei dice, lo sai vero?» Lo redarguì Alessandro «Io sono il tuo manager e il tuo allenatore. Siamo colleghi. Siamo sulla stessa barca io e te»
«Ah Cattelan, no che non siete colleghi» sbuffò Emma
«Stai zitta tu che me lo stai traviando»
«Stai zitta te lo dici da solo quando ti guardi allo specchio»
«Senti… scusa Emma, lo so, non lo faccio più, non ti dico più di stare zitta, ma ci sono cose di cui gli uomini si accorgono subito e io non lo posso permettere. Per favore, per favore, lascia in pace me e il mio cliente»
«Che vi state preparando per il Luna Loca» sogghignò lei
«Sì, brava, esatto, ci stiamo preparando per il Luna Loca, che non so come lo sai, anzi ora che ci ripenso lo so perché»
«E se ti dicessi che ci guadagno a mettervi i bastoni fra le ruote?»
«Di grazia, cosa ci guadagneresti?»
«Se Mika decide di non partecipare, io prendo il suo posto nel torneo. Mi sembra un ottimo motivo per ostacolarvi, no?».
Mika rise. Capitolo successivo >
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April 19, 2022
Iris Letalis 4. La Donna
I pettirossi sono animali estremamente territoriali e litigiosi. Non si direbbe a guardarli così carini come sono: pallette di piume con due occhietti neri un delicato beccuccio grigio, l’allegro pettuccio colorato d’arancio.
E invece sono guerrieri.
Emma Marrone era un pettirosso, metaforicamente parlando: una donna abbastanza bassa, bella, con dolci occhi scuri. In pochi, guardandola, avrebbero capito con chi avevano davvero a che fare.
Il primo arresto era arrivato mentre era ancora studentessa. Niente di violento: la polizia era intervenuta per mitigare la situazione durante un picchetto, un’occupazione di protesta che Emma ed altri studenti si rifiutavano di sgombrare. Era stata rilasciata poco dopo, anche grazie all’intervento della preside, arrivata in centrale per intercedere per i suoi studenti, ma Emma aveva capito una cosa molto importante su di sé: non aveva paura di fare quello in cui credeva, anche quando questo sollevava un bel polverone.
I suoi voti non scesero lei continuò ad amare ed ascoltare i suoi genitori, ma presto il nome di Emma Marrone iniziò ad essere associato alle rivolte e non solo quelle studentesche… se c’era da aiutare operai sottopagati, da rovesciare camion, da occupare fabbriche di compagnie crudeli, Emma era sempre lì in prima fila, con il pugno alzato e la voce spiegata, a gridare più forte dei megafoni e delle sirene della polizia. Ovviamente c’erano state anche delle risse e Emma non si era certamente tirata indietro, anche se le prime volte le aveva prese di brutto.
Tornava a casa con i lividi sugli zigomi, il naso sanguinante, le mani graffiate dal selciato su cui era caduta, e cercava di nascondere come poteva le ferite dagli occhi dei suoi genitori e di suo fratello.
«Emma» Le disse un giorno suo padre «Devi imparare a combattere. Non ti dico di smettere di fare a botte, ma almeno smetti di prenderle». E l’aveva iscritta in palestra, ad un corso di boxe.
Dopo qualche mese, la donna aveva smesso di perdere le risse: era un talento naturale e si applicava alla disciplina anima e corpo. Per questo Marracash l’aveva notata e le aveva chiesto di iscriversi al suo torneo underground, il Luna Loca.
«Le pugilesse, in eventi come questo, sono una cosa rara, esotica» Le aveva spiegato, appoggiandosi alle corde del ring della palestra «E tu sei già famosa. Ti sei battuta alla fabbrica, giù all’azienda Grillo, hai fatto a botte con gli uomini, queste cose attirano la gente, ti verranno a vedere»
«Non sono un fenomeno da baraccone» rispose Emma, asciugandosi la fronte «E fra poco Francesca risale sul ring, perciò è meglio che te ne vai. Dobbiamo fare sparring»
«Non sei un fenomeno da baraccone» ripeté Marracash, con lentezza
«Sì, te l’ho detto io. Smamma!»
«Però puoi essere un esempio. Un’apripista per le altre ragazze che vogliono partecipare al torneo. Saresti la prima donna a salire sul ring del mio locale, fino ad ora nessuna ne ha avuto il coraggio».
Emma si concentrò sull’uomo, aggrottando le sopracciglia
«Nessuna donna?» Domandò
«Nessuna» confermò Marracash, scuotendo flemmaticamente la testa
«E allora contro chi combatterei?»
«Contro Massimo Biella. Lo conosci?».
Gli occhi di Emma si illuminarono: certo che lo conosceva! Massimo Biella, detto il Fascio Pariolino, metà fighetto e metà fascista, conosciuto per essere quello che tirava mattoni contro i ragazzini alle manifestazioni studentesche, famoso anche come sempiterno toccaculi e imbucato a qualunque festa, contrario alla legalizzazione della marijuana (per far contento il papà, si capisce) ma con il naso spesso imbiancato (e non di zucchero).
«Accetto!» Aveva esclamato Emma, togliendosi con i denti un guantone per dare la mano a Marracash.
Così era iniziata la sua collaborazione con il Suave e la sfila di partecipazioni al Luna Loca. Lei non faceva mai parte del torneo principale, ma disputava dei match che avevano lo scopo di attrarre pubblico. Comunque, non le interessava vincere trofei, ma solo picchiare i fascisti, come da contratto: Marracash le doveva trovare ogni volta un fascista diverso e sul ring salivano sempre questi tizi con i capelli rasati, tutti tatuati con svastiche, croci celtiche e facce di Mussolini, attirati dall’idea di poter picchiare una donna selvaggiamente senza conseguenze legali. Di solito Emma ci metteva meno di dieci minuti per mandarli all’ospedale e se loro giocavano sporco, lei faceva anche di peggio.
Questi match erano chiamati “la Mattanza del Fascio”. Le cose erano andate avanti così per dieci anni, ma le cose stavano per cambiare…
Quella mattina, Emma si era recata al Suave per due motivi: il primo era fare colazione e il secondo per scoprire chi sarebbe stato il suo avversario al prossimo torneo Luna Loca. Mancavano solo sei giorni alla fatidica data e le sarebbe piaciuto sapere come prepararsi.
Dentro il Suave, quasi tutte le luci erano spente e gli avventori non c’erano; al loro posto, loschi scommettitori parlavano con Marracash, seduti ad un tavolo di metallo mentre mangiavano uova e bevevano vari tipi di alcolici. Il locale era ufficialmente chiuso (l’orario di apertura erano le 19:00), ma gli amici e colleghi dei proprietari si ritrovavano spesso a fare colazione lì.
«Oh, Emma!» Salutò Marracash «Buongiorno! Elodie sta arrivando, ti deve dire una cosa sul Luna Loca!»
«Non mi fai neanche sedere» scherzò Emma, in piedi «E già deleghi a qualcun’altra! Ah, voi maschi!».
Marracash sorrise alla battuta, ma subito dopo distolse lo sguardo, come se volesse evitare di continuare quella conversazione. Emma si sedette ad un tavolo vuoto e accavallò le gambe. Un cameriere grazioso, con i capelli verdi pettinati all’indietro e un orecchio adornato da sette anellini argentati, le si avvicinò celere.
«Cosa prende per colazione, signora?» Le domandò servizievole
«Una birra, un calzone al prosciutto, qualcosa di dolce per favore» rispose Emma «Ah, Nicky, ma la birra alla spina. E non quella dell’altra volta, che sapeva di alito del mattino, grazie»
«Arrivano subito!».
Nicky il cameriere sparì come una donnola nelle misteriose cucine. Emma sapeva che in realtà lì dietro non si cucinava proprio niente, ma ci si limitava a scongelare i prodotti, dolci o salati che fossero, che venivano forniti al Suave da altre ditte, di solito ristoranti.
«Emma, sempre che guardi la cucina!» Esclamò una voce familiare, femminile
«Elo! Ma te lo sai che io ho sempre fame. I muscoli mica possono stare a digiuno, eh!» rise Emma.
Elodie avanzò verso di lei con eleganza, a testa alta. I lunghissimi capelli lisci, raccolti in una cosa bassa, le accarezzavano la schiena come la pigra coda di un gatto. Nonostante quella mattina indossasse vestiti molto semplici, la felpa di una tuta di acetato rosa e un paio di jeans neri aderenti, la sua bellezza e naturale precisione del suo passo attirarono l’attenzione degli scommettitori, che smisero di parlare e si misero a fissarla finché non si schiarì rumorosamente la gola.
Elodie si sedette al tavolo di Emma.
«Dobbiamo parlare del Luna Loca» Le disse, senza giri di parole
«Sì, certo, sono qui per questo» rispose l’altra «Oh, ma che faccia scura che c’hai. E Marra non mi vuole manco dire niente, che succede?»
«Succede che quest’anno tu non combatti. Non avrai un match»
«Cosa? Stai scherzando? E me lo dici solo ora che mancano sei giorni? Se me lo dicevi prima mi risparmiavo di allenarmi come una deficiente e fare tutti i conteggini di calorie per mettermi così tanto in forma per il torneo, me ne andavo al mare e mangiavo la parmigiana di mamma invece di...»
«Non è colpa nostra, cause di forza maggiore: l’avversario che si era fatto avanti si è ritirato. Abbiamo provato a rintracciarlo, ma sembra che abbia avuto guai seri con la legge e se ne sia andato in Sud America. È scappato, con la coda fra le gambe»
«Vabbè, quindi… niente. Non posso fare niente, no? Aspetta! Non mi avevi detto l’altro ieri che il torneo principale aveva ancora un posto vacante?»
«Sì. Ma tu non hai voluto fare il torneo, Emma»
«E quest’anno lo voglio fare. Che faccio, spreco l’allenamento? Neanche per idea!»
«Mi dispiace, Emma…»
«Che c’è? Anzi, chi c’è?»
«Nessuno ancora»
«E allora? Segnami a me e ci provo. Dài, magari non lo vinco, ma mi diverto un poco! Mi stavo pure iniziando a seccare di pigliarmela sempre con gli scarsi…»
«Il fatto è che potremmo avere un’occasione unica, Emma. Non possiamo lasciarcela sfuggire».
Emma appoggiò i gomiti al tavolo, senza dire nulla, pensierosa. Arrivò il cameriere Nicky, le servì la colazione e se ne andò come se avesse avuto fretta.
«È Mika» Spiegò Elodie «Potrebbe unirsi al torneo. Non ne siamo ancora certi, ma dobbiamo sperare che lui accetti»
«E se non accetta posso combattere io al posto suo?»
«Certo, Emma, ma ti avverto: quest’anno siamo davvero riusciti a contattare i migliori. Non hai molte chance di farcela»
«E sono contenta così» rise Emma, rilassandosi di nuovo contro lo schienale della sedia «Ammazza, oh! Mika! Il Fulmine di Beirut, intendi?»
«Proprio lui»
«Dovete avere pugili proprio bravissimi quest’anno, se pensate di avere qualcuno alla sua altezza»
«Oh, sì» il sorrisetto enigmatico di Elodie aleggiò solo per un istante prima di sfumare, come se non fosse mai esistito
«E chi è?»
«È un segreto, Emma. E tanto non possiamo neanche scriverlo sul cartellone, finché non sapremo se anche Mika è dei nostri. La grafica del poster è pronta, ma sapremo se Mika è dei nostri solo fra tre giorni»
«Si fa attendere il ragazzo, eh? Molto primadonna»
«No, è che abbiamo mandato un uomo a convincerlo. E prima di convincerlo deve trovarlo, ma lui è sicurissimo di poterlo fare».
Emma bevve un piccolo sorso di birra, poi addentò il calzone caldo, il cui profumato interno ripieno di prosciutto e formaggio filante era rovente.
«Va bene» Disse, quando ebbe finito di masticare «Me ne faccio una ragione. E poi sono veramente curiosa di conoscerlo, questo Mika»
«Io ora devo andare» Elodie si alzò in piedi «Goditi la tua colazione, Emma. Offre la casa»
«Grazie, Elo»
Emma mangiò con calma il calzone e il dolce, una corposa fetta di cheesecake spolverata di granella di mandorla, poi si disse che doveva smaltire le calore extra e si diresse verso la palestra, correndo a passo leggero (spingere troppo non era una buona idea dopo mangiato) per i tre chilometri che speravano il Suave dal suo posto preferito per allenarsi, la Shark Gym.
Sul tetto della palestra c’era uno squalo di vetroresina dall’aria scossa, più un pesce fuor d’acqua che un grande predatore, che gli abituali clienti chiamavano affettuosamente “Pescetto”. Emma si accorse che qualcuno aveva vandalizzato Pescetto: sul suo fianco grigio campeggiava la scritta “KLAN!” in bianco.
«Si sa chi è stato?» Domandò alla receptionist «La scritta su Pescetto, intendo»
«Mah, dei tizi con i passamontagna neri e le mutande bianche e basta» rispose la donna, che si stava smaltando le unghie
«Li avete beccati con le telecamere?»
«No, l’hanno fatto in pieno giorno: si sono arrampicati sulla facciata del palazzo a mani e piedi nudi. Pazzi esibizionisti»
«Ah. Ok. Ci vediamo dopo, Alba!»
«Buon allenamento, Emma».
Emma scese le scale per andare in sala pesi. Aveva voglia di sudare un po’ spostando roba pesante. Mentre si avvicinava alla macchina della leg press, vide Alessandro Cattelan (tutti i pugili underground lo conoscevano, e lei non faceva eccezione) che urlava contro un ragazzo altissimo e ricciolino dall'aria timida. Il suo istinto di protezione venne fuori come un’orsa dalla tana.
«Cattelan!» Gridò con voce imperiosa, avvicinandosi a grandi passi «La finiamo di bullizzare i novellini, eh?!».
Alessandro sobbalzò, abbracciandosi il torso.
«Emma! Oh, sei tu…» Disse, calmandosi «Questo qua non è mica un novellino, poi non è che io lo bullizzo, è che non vuole fare le cose, tira, molla… sono il suo manager, eh»
«È perché sei il suo manager che lo devi trattare bene, Cattelan. E poi, a me pare un novellino»
«Ma che novellino! Questo qua è Mika!». Capitolo successivo >
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Iris Letalis 3. Usignolo
+INDICE+
<Capitolo precedente
Alessandro Cattelan uscì dall’ambulatorio del dentista, sentendosi le gengive un po’ indolenzite e un po’ anestetizzate, con la sensazione generale di avere dei grossi pezzi di gomma infilati in bocca. Si estrasse dalla tasca un bigliettino rosa ripiegato e lo aprì. Dentro c’era scritta una lista:
- COSA DA FARE ENTRO TRE GIORNI-
□ Comprare il disco dei Maneskin
□ Comprare la cartaigienica, quella con il lupetto coccolo che è morbida
□ Chiedere alla signora Renata di prestarti le chiavi del terrazzo
□ Farsi rimettere il dente che Mika ti ha buttato con un pugno (nota: vai dalla dottoressa Caruso e digli che ti ha mandato Elodie x sconto)
□ Inventare un finale per “Timmy e l’orsetto bordeaux” (nota: l’orsetto non deve morire, sennò l’editore non ti pubblica)
□ Trovare Mika (e convincerlo).
L’uomo mise una spunta davanti a “farsi rimettere il dente che Mika ti ha buttato con un pugno”, poi chiuse di nuovo il biglietto e se lo infilò in tasca. Sospirò: anche con lo sconto, la dottoressa Caruso era cara e quasi quasi sarebbe stato meglio evitare di rimettersi il dente. I soldi ormai scarseggiavano: quelli guadagnati dal suo ultimo libro per bambini, “Mimma e la rana gialla”, erano a malapena bastati a chiudere il mutuo per il minuscolo appartamento in cui Alessandro abitava; quanto invece al denaro degli incontri clandestini, lui lo aveva investito tutto su un talent show con quattro giudici che cercavano cantanti strepitosi, ma il format era fallito miseramente dopo la prima stagione ed era stato sostituito da un reality in cui le donne dovevano scambiare i loro mariti con dei veri maiali per un mese.
Cattelan aveva ammesso, sconfitto, che l’idea dei maiali era proprio divertente e si diede dell’idiota per non averci pensato lui. Stava ripensando a quella puntata dove in un monolocale al centro di Perugia andava ad abitare un porco di duecentosedici chili, quando vide una familiare testa riccia spuntare oltre la gente che passeggiava. Cattelan si riscosse subito e trottò in direzione di quella testa, determinato, pregando che fosse davvero Mika. Lo era.
«Ehi! Ehi! Mika, Mika, fermati!».
Il pugile si bloccò e girò la testa in direzione della voce che lo chiamava. Indossava un paio di occhiali da sole arcobaleno con la montatura di plastica gialla, terribilmente vistosi.
«Mika!» Esclamò Alessandro Cattelan, afferrandogli un braccio «Ti ricordi di me?»
«Sei lo sporcaccione» rispose Mika, senza esitare e senza neppure sottrarsi alla presa
«Co-come sarebbe a dire lo sporcaccione, scusa?»
«Sei quello a cui piace essere picchiato...» «No, no, hai capito male!» «… Che voleva pagarmi per fare quelle cose lì con me. Mamma mi ha detto di non farlo» «No! No, ascolta Mika, c’è stato un malinteso, un malinteso enorme! Io mi chiamo Alessandro Cattelan e non sono un pervertito, io organizzo incontri di pugilato». Omise bellamente di dire che erano incontri illegali.
Mika ci pensò su per un attimo, spostando molto lentamente il peso da un piede all’altro. Poi incrociò le braccia.
«Io non faccio più gli incontri» Disse infine.
Alessandro si sentì il cuore sprofondare nel petto. «Co-come? Non fai più incontri?» Domandò, allibito
«Già. Ho smesso» «Ma perché? Non ha senso, sei famoso, è quello che sai fare meglio! Sei un campione, Mika, e io posso farti arrivare ancora più in alto» «Mamma non vuole che io faccia a botte, dice che è una cosa da criminali. Ora faccio il cantante».
Cattelan era allibito. Batté le palpebre più volte, alla ricerca di una via d’uscita da quella situazione.
«Il cantante?»
«Sì. Mi piace… un poco, anche, cantare» Rispose Mika, modesto, abbassando la testa per guardarsi i piedi
«Lo sai che è molto difficile fare il… aspetta, dove vai, aspettami!».
L’alto pugile aveva ripreso a camminare a passo lungo, un elegante levriero che spiccava sui passanti, e Alessandro gli trottava dietro dietro con passi irregolari, cercando di tenere un’andatura simile, come un bouledogue francese che insegue una carrozza.
«Mika! Non è facile diventare un cantante» Continuò Cattelan, senza rinunciare e continuando ad inseguire l’altro «Sfondare è quasi impossibile con la concorrenza che c’è oggi. Fidati di me: io avevo un talent show musicale, lo so perfettamente come funziona. Ti conviene fare quello che sai fare meglio, no?»
«Mamma dice che la cosa che so fare meglio è cantare» rispose il pugile, senza neanche guardare il suo interlocutore
«Meglio di fare a botte? Io non credo proprio!» «E invece sono bravo!»
«Senti, ma hai già un agente? Se vuoi sfondare nel mondo della musica ti serve qualcuno con gli agganci, qualcuno che parli con le case discografiche, con le radio, che ti organizzi gli eventi, i concerti, i firmacopie, tutto tutto tutto! Allora, ce l’hai un agente?»
«Io… la mia mamma è il mio agente, mi ha detto che mi aiuterà»
«Ma tua mamma ha tutti gli agganci che servono? Pensaci bene, Mika, perché stai praticamente andando verso il fallimento se non è così. Io invece posso aiutarti»
«Ho detto che ho smesso. Non li faccio più, gli incontri» «Sì, sì, questo l’ho capito, anche se credo che sia un gran peccato, ma ora ascoltami bene: io sono un manager richiestissimo anche dai musicisti» mentì Alessandro «Posso farti diventare un cantante molto famoso, posso farti passare dalle radio tutti i giorni. Ho un cugino che lavora per la radio più ascoltata d’Italia, pensa un po’ te!»
«Daveri?» domandò Mika, rallentando un poco
«Daveri daveri, giurò… davvero, caro amico mio. Davvero: ho prodotto alcuni dei migliori artisti italiani»
«Prodotto? Non eri un manager?»
«Sì, sì, certo, non c’è poi così tanta diversità fra management e produzione, vedi che non ne sai proprio nulla, povero caro?»
«E quindi potresti… si, potresti farmi diventare un cantante?»
«Sì, certo!» il sorriso sul volto di Cattelan sembrava così genuino che neanche un profiler dell’FBI avrebbe potuto scorgere la bugia che nascondeva «Ti posso fare diventare famoso»
«Io… ho bisogno di soldi. Per… per la mia famiglia, io...» borbottò Mika, arrossendo un po’
«Ma certo! Ma certo, diventerai famoso e avrai un sacco di soldi se sei davvero bravi come dici. Però se manchi di talento posso farci davvero poco, questa cosa l’hai capita, vero? Quindi posso aiutarti, ma devi saper cantare»
«Lo so fare!»
«Facciamo così: tu hai bisogno di soldi, giusto? Per la tua famiglia, Mika, pensa alla tua famiglia» «Sì. Sì io ho… bisogno...» «Ecco. E per la tua famiglia potresti fare una piccola scommessa? Tu ci puoi solo guadagnare. Sei un uomo d’onore e vuoi aiutare la tua famiglia, giusto? Sai mantenere la parola?» «Sì? Io… sì. Sì» balbettò Mika, confuso
«Bene. Molto bene, facciamo così, visto che mi sto esponendo per te e mi devi anche chiedere scusa per avermi mandato in ospedale: io ti ascolterò cantare, se sei bravo ti metterò sotto contratto come cantante, altrimenti, se non mi piaci come canti, ti metterò sotto contratto come pugile. Ti va?»
«Non lo so...» «Quindi non sei sicuro di essere così bravo» lo stuzzicò Cattelan «E se non sai di essere bravi, come puoi anche solo pensare di diventare un cantante?»
«No! No, io sono bravi, mamma mi dice che sono bravo, mi dice sempre...»
«E allora dimostramelo. Sii coraggioso, fai l’uomo: accetta la sfida. Se tua madre ha ragione, la renderai fiera di te tornando a casa con un bel contratto. Su, vediamo se mamma ha ragione!»
«Va bene».
Mika si fermò. Si tolse gli occhiali da sole e prese a giocherellarci nervosamente. Alessandro lo guardò con aria di sfida, sicuro di averlo in pugno: che razza di cantante avrebbe mai potuto essere il Fulmine di Beirut? E anche se avesse davvero avuto una stilla di talento, sarebbe stato facile dissimulare, mentire, dirgli che non era bravo abbastanza, che la musica moderna richiedeva standard molto più elevanti.
Poi Mika aprì la bocca. Poi cantò, a voce abbastanza alta perché qualcuno si voltasse a guardarlo.
«Do I attract you? Do I repulse you with my queasy smile? Am I too dirty? Am I too flirty? Do I like what you like?».
Le sue mani si erano fermate, non tormentavano più gli occhiali. Non aveva quasi neppure iniziato a cantare che i passanti si erano fermati ad ascoltarlo. La sua voce era chiara, pulita, dolce e affilata al tempo stesso, perfettamente intonata, e colpiva le note alte come un martelletto d’argento. «I could be wholesome
I could be loathsome
I guess I'm a little bit shy
Why don't you like me?
Why don't you like me without making me try?
I tried to be like Grace Kelly
But all her looks were too sad
So I try a little Freddie
I've gone identity mad!».
“Un dannato usignolo” Pensò Alessandro, deglutendo.
«I could be brown
I could be blue
I could be violet sky
I could be hurtful
I could be purple
I could be anything you like
Gotta be green
Gotta be mean
Gotta be everything more
Why don't you like me?
Why don't you like me?
Why don't you walk out the door!».
«La mia parola non vale nulla. Niente. Non sono un uomo di onore»«Ma potresti diventarlo! E potresti rendere fiera la tua famiglia, la tua mamma, fare tanti soldi per loro e...» «No! Gli uomini di onore non mi vogliono. Io non ho onore. Io non sono un pugile, capisci?» sollevò le mani per mostrargliele, le dita ben aperte. Erano mani affusolate, non particolarmente grandi per la taglia del pugile, quasi da pianista e con unghie corte, sottili, madreperlacee; a stonare con l’insieme solo le cicatrici sulle nocche, come se fossero state spaccate più volte. Cattelan immaginò il sangue che colava lentamente lungo le dita, che gocciolava a terra dai polpastrelli. «Mamma aveva un progetto per me» Continuò Mika, in tono amaro «Ha investito su di me tempo, denaro… amore. Voleva che io cantavo. E io, come uno stuppido, ho rovinato tutto» «Tua madre ti ha fatto studiare canto?» domandò Cattelan, fingendo indifferenza «Ho studiato canto, sì» «Beh, ehm… si vede che dovevi fare il pugile, no?» «Non capisci» ringhiò Mika, chinandosi di scatto verso Cattelan come uno di quei grossi licantropi dei film di serie b, un lungo mostro in costume «Io ho iniziato a fare a botte nei locali, io l’ho deluso, non mi sono concentrato sul canto e ora lo so, lo so cosa mi resta: i pugni e basta. Dov’è il sogno di mia madre? Dov’è il nostro» si batté il petto «Sogno? Potevamo stare bene e invece faccio solo quattro soldi con gli ingaggi clandestini» si tolse gli occhiali e si sfregò gli occhi con il pugno chiuso, come se avesse prurito, prima di nascondersi di nuovo sotto le lenti «Va bene. Firmo il tuo contratto. Lo so cosa sono, tu hai… vinto». Cattelan lo guardò incredulo per un istante. Adesso gli si stringeva il cuore a continuare a mentire, a portare quel giovane uomo ancora più lontano del sogno, ad ingannarlo in modo tanto bieco, ma ripensò alle proprie liste della spesa sempre più corte, al conto che aveva appena pagato per farsi rimettere il dente (che era stato proprio Mika a buttargli giù!) al patto che aveva fatto con Marracash ed Elodie. «Benvenuto a bordo allora! Io sono Alessandro Cattelan, il tuo nuovo manager e allenatore, e se la cosa può tranquillizzarti ti farò di certo fare molti soldi! E poi perché abbandonare il tuo sogno? Quando avrai vinto i primi incontri potrai permetterti di pagare nuove lezioni di canto, magari ricominci da dove hai lasciato, no? E se devo essere sincero non eri così male… certo non eri per niente al livello pro, però un pochino-ino di tecnica si sentiva, bisognava solo concentrarsi… forza e coraggio che ce la fai! Imparerai a cantare di sicuro, Mika!». Alessando Cattelan dovette chiudere il cuore e mordersi la lingua per non aggiungere che in realtà le sue erano tutte menzogne e che lui cantava come un usignolo, non dissimilmente dal quale avrebbe meritato di volare libero, invece di essere intrappolato in quella gabbia di contratto illegale. Sorrise, mentre si premeva i denti sulla lingua, stringendo la ricevuta della dentista nel pugno sinistro. “Sto mettendo un usignolo in gabbia” Pensò “Per farlo combattere contro veri pettirossi, per giunta”.
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April 14, 2022
Iris Letalis 2. Suave
Alessandro si svegliò in ospedale, dolorante. Non ricordava neanche di essere svenuto, ma ora si sentiva esattamente come immaginava che la vittima di un pestaggio dovesse sentirsi. Gli facevano male le labbra, la mascella, le costole e l’occhio destro. “Mika” Pensò “Quel gran bastardo mi ha conciato proprio per le feste. Non ha i freni inibitori, forse per questo è così pericoloso. Dannazione! Non sono riuscito a chiedergli quella cosa…”.
«Oh, vedo che ha ripreso conoscenza» Disse una voce femminile.
Alessandro alzò lo sguardo e fra le palpebre socchiuse dell’occhio tumefatto vide avvicinarsi una donna tutta vestita di bianco. “Un angelo?” Si disse “Ma no, è solo una dottoressa col camice… e se gli angeli avessero il camice? Potrei scriverlo in uno dei miei libri”.
La donna gli parlò con tono gentile.
«Lei» Disse «Ha subito una serie di traumi non indifferenti, signor Cattelan»
«Lo so» Alessandro provò a ridacchiare, ma gli facevano male le costole e lasciò perdere
«Io sono la dottoressa Comello, molto piacere»
«Ale… Alessandro. Mi chiamo Alessandro»
«Lo so, signor Cattelan. Ora mi dica: chi l’ha ridotta in questo modo?»
«Nessuno. Sono caduto dalle scale»
«Dovrebbe essere una battuta che fa ridere?»
«Sì. In teoria sì» Alessandro si sforzò di tirare un sorriso sulle labbra gonfie
«Signor Cattelan, c’è la polizia nella sala d’aspetto. Vuole sporgere denuncia?»
«No. Oh, certo che no» si affrettò a dire l’uomo.
La dottoressa Comello sgranò gli occhi ed estrasse una penna una penna a scatto dal taschino, iniziando a giocherellarci.
«Perché no, signor Cattelan?» Domandò incredula
«Eeeeh» fece l’uomo, con un lungo sospiro «Diciamo che me lo sono meritato. Diciamo che è stato un amico a farmi questo» “E diciamo pure che se la polizia scopre chi sono finisco al fresco per qualche annetto” aggiunse mentalmente l’uomo, sollevandosi su un gomito. Una fitta di dolore lo fece ricadere indietro sui cuscini.
«Lei ha una costola incrinata, ecchimosi varie ed estese e ha perso un molare. Il dente è stato ritrovato, comunque, e potrà rimetterlo a posto» Spiegò la dottoressa
«Grazie mille. Grazie mille davvero, perché vede, il mio sorriso è la mia principale arma di seduzione e poi io ci lavoro anche, perciò passino gli occhi gonfi (che tra parentesi passano davvero, non è che saranno gonfi per sempre), ma il dente in meno no, proprio no, quello me lo devo aggiustare appena esco di qui»
«Signor Cattelan?»
«Sì, dottoressa Comello?»
«Lei sta flirtando con me?»
«No, le giuro, sono naturalmente logorroico. Peggio della peste. Non mi consiglierei a nessuna donna».
La dottoressa si concesse un sorriso divertito, inclinando la testa verso il basso.
«Si rilassi, signor Cattelan. Ancora una visita di controllo e la potremo mandare a casa. Nel frattempo le prescrivo un antidolorifico e antinfiammatorio, va bene?»
«Va assolutamente benissimo, dottoressa Comello».
La donna sorrise, annuì e lasciò la stanza. Alessandro si passò la lingua sui denti e cercò di capire che odore avesse il suo alito. Sapeva di sangue secco. Mentre il signor Cattelan rimuginava su come rendere il profumo (e il sapore) del suo alito sopportabili, almeno a sé stesso visto che gli sembrava di aver masticato del letame, tre persone entrarono nella stanza. Una era una donna dai capelli nerissimi, gli occhi grandi sottolineati da un filo di trucco, l’altro era un uomo con la barba un po’ sfatta, corti capelli color carbone e un volto spiccatamente meridionale, l’ultima figura portava una maschera che le copriva interamente il volto e una sorta di cappa, stampata con minuscole x rosse, che ne nascondeva le forme, impedendo di indovinare se fossero virili o femminee.
Cattelan li riconobbe e gli venne un nodo alla gola (“Come se non bastasse l’alito puzzolente” pensò): erano Elodie e Marracash, i gestori del Suave, uno dei locali più in di Milano. Sempre se i giovani usavano ancora il termine “in” per definire la roba alla moda.
Alessandro Cattelan era stato al Suave decine e decine di volte, ma in particolare conosceva il suo piano inferiore segreto (o meglio, non era segreto, il comune lo sapeva che l’avevano costruito, solo che ufficialmente era uno scantinato per birre e altri alcolici) che nelle notti di plenilunio si trasformava in un’arena per combattimenti clandestini. Il torneo “Luna Loca”, ospitato nel piano sotterraneo del Suave, era il secondo più popolare evento di quel genere e Alessandro sognava di vincerlo ormai da due anni. Che c’è, mica tutti i sogni possiamo portarceli dietro da quando siamo bambini? Si vive meglio realizzandoli in fretta e passando al sogno successivo, ammesso e non concesso che si sia in grado di farlo.
E queste cose, Alessandro, era capacissimo di farle.
«Ciao, vecchio bastardo» Salutò Marracash, facendo un passo avanti «Guarda come sei ridotto…»
«Ciao Marra. Non ti dico bastardo però»
«Tranquillo, non mi offendo»
«Non ti dico bastardo perché è proprio il tuo nome che è un sinonimo per bastardo, Marra».
Se l’uomo si era risentito non lo diede a vedere, anzi sorrise. Poco, ma sorrise. La donna, Elodie, invece rimase impassibile.
«È vero quello che dicono?» Domandò Marracash
«Chi, i no-vax? Non credo che sia vero, no, personalmente anzi tendo a credere che questa visione oscura, contorta e complottista della realtà sia colpa di un progressivo decadimento del valore dell’istruzione, proprio inteso come se la gente non capisse più quanto è importante un sapere razionale, un po’ come quando una volta si…»
«Dicono che è stato Mika a ridurti così» lo interruppe Marracash
«Oh. Quello! Sì, quello è vero»
«Dove si trova adesso?»
«Non ne ho la più pallida idea, Marra»
«È una cosa seria, Alessandro, accidenti! Dov’è finito Mika?».
Alessandro provò a ridere, ma la faccia gli faceva troppo male, perciò tossì sommessamente.
«Mi ha steso come un titano pazzo. Non mi ricordavo più neanche di essere una persona, Marra! Come pretendi che io sappia dov’è andato! Non c’è più al MyMood? È lì che l’ho incontrato»
«Lo so. Lo sanno tutti. Ma non era più lì quando siamo andati… quindi non sai…»
«Non so. Senti, ma che vuoi da lui? Quello spezza te come ha spezzato me, ci si pulisce i denti con la tua spina dorsale, tipo spazzolino oversize. Non ne vale la pena»
«È che ho… ho trovato qualcuno per lui. Un avversario alla sua altezza, Alessandro, qualcuno capace di batterlo».
Cattelan batté le palpebre, stordito come se avesse ricevuto un altro pugno. Rimase così, confuso e zitto, per quasi venti secondi prima di rispondere.
«E quindi tu vorresti vendere i biglietti per questo incontro leggendario?»
«Proprio così» ghignò Marracash
«Se il tuo campione si dimostrerà in grado di battere Mika, allora potrebbe vincere anche l’X-Factor, ci avevi pensato?»
«Non mi interessa dell’X-Factor! Se il mio campione batterà Mika sai che cosa succederà? Tutti gli spettatoti e scommettitori abituali dell’X-Factor verranno ad assistere al torneo che io organizzerò!»
«Il Luna Loca? Vuoi rendere il tuo Luna Loca più popolare dell’X-Factor?»
«La credi una follia?»
«No no, mi sembra una splendida idea in realtà. Può funzionare! Se vuoi posso aiutarti»
«Ma se hai detto che non sai dov’è Mika! Come pensi di aiutarmi?»
«Senti, quello lì è matto, come un cavallo a cui abbiano infilato due pepi di cayenna nel naso, e non sarà facile ragionarci e convincerlo a partecipare all’incontro che hai organizzato per lui. È sfuggente, capisci?»
«Ah ah»
«Io posso aiutarti a trovarlo e posso convincerlo»
«Dopo tutte le botte che t’ha dato, non sembri particolarmente convincente» lo schernì Marracash, sollevando un sopracciglio
«Ma a te cosa costa darmi fiducia? Non dovrai pagarmi se non a lavoro finito»
«Ah sì? E quanto vuoi?»
«Voglio solo il dieci percento dei ricavi dal tuo incontro, quello fra il misterioso campione che hai scelto e Mika. Che ne pensi? Tutto qui, tutto il resto te lo puoi tenere, non voglio un centesimo degli incassi del Luna Loca. Allora, affare fatto?».
Marracash guardò verso la donna, come a chiederle conferma con lo sguardo. Lei batté lentamente le palpebre. Le sue labbra lucide, leggermente argentate, non si incurvarono né in un sorriso né in un broncio prima che lei parlasse.
«Avrai il sette percento, Cattelan» Disse
«Ma è troppo poco!» si lamentò Alessandro «Non posso mica mettere in pericolo la mia vita per duecento euro o giù di lì! No, no, scusa, non posso accettare un compenso così ridicolo, perché insomma, già il dieci percento fa schifo, tu mi vuoi dare ancora di meno e io farò tutto il lavoro, no, non ci sto!»
«Il sette percento» ripeté la donna, impassibile
«Il dodici» la sfidò Alessandro
«Ma prima sei stato tu a dire dieci»
«E ora voglio il dodici! Dieci è veramente poco e sette pure di meno, non mi pare il caso di…»
«Sette percento o non esci vivo da questo ospedale» tagliò corto la donna
«Sì. Hai ragione, sì, il sette percento è onestissimo, va bene, accetto. Ma perché devi sempre essere cattiva con me, Elo?»
«È perché mi chiami “Elo”» rispose la donna, con un forzato sorriso tutto denti che durò meno di due secondi.
Alessandro Cattelan sospirò e anche questo gli fece male. «Va bene» Sussurrò «Per il sette percento del ricavato del match, porterò Mika al Suave, ma da lì in poi dovrete essere voi a vedervela con lui, va bene?»
«Lo porterai al Suave? Dentro, fino al ring, prima dell’inizio del Luna Loca?» volle sapere Elodie
«Sì, lo porterò al Suave, promesso»
«Allora va bene. Considera l’affare concluso, Cattelan»
«E non mi dai neanche la mano? Aspetta, dove vai? Ehi, mi lasciate in camera da solo? Tornate qui!».<span style="font-family: times;"><font size="5">p { margin-bottom: 0.21cm; background: transparent }</font></span>
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April 12, 2022
Carnalis (demoni)
Demoni Carnalis
(Daemonium Carnalis) ORIGINII carnalis sono demoni relativamente recenti, se comparati ad altre specie maggiori, e si stima che siano nati fra la terza e la quarta era infernale. Evolutivamente, si tratta di una degenerazione estrema dei serafini, che hanno perso quasi tutta la magia e hanno subito un notevolissimo adattamento fisico, trasformando le sei ali che spuntano dalla schiena in sei tentacoli.
La parola “serafino” deriva dall’ebraico seraph, fuoco, e perciò il fuoco è il loro elemento, ma essendo i carnalis dotati di capacità magiche blande, questo si concretizza nell’essere solo molto freddolosi, nell’alta temperatura corporea e nella ricerca di fonti di calore.
San Cirillo definisce gli angeli serafini così: "Fiamme viventi d’amore per Dio e per tutto quanto Dio ama, focolari sempre ardenti di gelosia santa e di zelo". Si pensa che sia proprio da questa particolare attitudine all’amore dei serafini, potenziata e mutata dall’energia infernale, che abbia origine la fame di cibo, di vita, di sesso e in generale di contatto fisico che è tipica dei carnalis, nonché il loro carattere generalmente incline all’apprezzamento di tutti i piaceri, sia appunto quelli carnali (da cui mutuano il nome della loro specie) che quelli spirituali, come la poesia o il canto.
Nonostante siano demoni maggiori derivati dalla caduta dei serafini, i carnalis vengono considerati gerarchicamente più in basso rispetto ai mutatis e ai luciferiani, pur essendo tutti quanti derivati dagli stessi angeli.
Una delle caratteristiche che rende la loro testa immediatamente distinguibile sia da quella degli umani che dalle altre specie di demoni è la bocca, con un’apertura ampissima che va da un orecchio all’altro; i denti sono quasi sempre indifferenziati, tutti incisivi, e i canini, nei rari casi in cui si presentano, sono molto piccoli. Le corna non sono presenti.
Un carnalis in stato difensivoI capelli sono cavi, pieni di liquido pressurizzato quando lo stato di salute è buono, e si drizzano come aculei quando il carnalis si sente minacciato, altrimenti hanno l’aspetto di una capigliatura ben pettinata all’indietro, lucente, medio-corta. Non possono essere realmente pettinati, proprio per via della pressione del liquido interno che li fa prontamente ritornare alla posizione originale, ma quando un carnalis è in cattivo stato di salute può capitare che la pressione idraulica si abbassi e che i capelli si affloscino parzialmente, diventando disordinati e ricadendo sulla fronte dell’esemplare.Una caratteristica particolarmente vistosa e che li rende immediatamente riconoscibili è la presenza di sei tentacoli che si dipartono dalla parte alta della schiena e che hanno una doppia fila di ventose su ciascuno (tranne che negli horribilis, che ne hanno tre file). I tentacoli sono particolarmente flessibili e sensibili, estensibili e comprimibili, possono avere una lunghezza massima di sei metri ciascuno (anche se questa caratteristica è molto variabile da esemplare ad esemplare) e generalmente la coppia di tentacoli più in basso è anche la più lunga. La pelle che ricopre i tentacoli è leggermente rugosa ma estremamente soffice e setosa ed è ricoperta da piccole sacche di pigmento, dette cromatofori, che consentono ai tentacoli di cambiare colore; questa capacità viene utilizzata sia a scopo mimetico che comunicativo: colori molto scuri indicano rabbia e tristezza, quelli molto vivaci eccitazione, mentre in stato di riposo sono quasi sempre viola o bordeaux.
Aspetto di un carnalis regio adulto (Sir Mikhail Esuriens) Un’altra caratteristica della specie sono le unghie dei piedi, molto più spesse di quelle delle mani, appuntite e simili ad artigli, talvolta di colore scuro.
Un carnalis incubo- Carnalis incubo (Daemonium Carnalis formidulosus) Pelle pallidissima, completamente priva di melanina, occhi perfettamente rotondi e capelli cortissimi o assenti, sempre di colore nero, rendono questa sottospecie immediatamente riconoscibile. La loro scarsa capacità espressiva e i loro lineamenti liscissimi li distinguono come sottospecie meno simile agli umani e spesso li costringe a portare maschere quando interagiscono con questi o con altri demoni. Alcune persone trovano il loro volto così repellente da non riuscire a guardarli in faccia.
Sono in genere più alti rispetto agli altri carnalis, con una media di 2,60 m.
COMPORTAMENTO
Comunicazione
I carnalis sono capaci di parlare proprio come gli esseri umani e la maggior parte delle altre creature antropomorfe, usando la voce per emettere una vasta gamma di suoni. Generalmente hanno timbri bassi e pieni, molto gradevoli, e voci talvolta setose, mai stridule.
Fra di essi abbondano gli scrittori ed in particolar modo i poeti, decantanti i piaceri della carne, dediti alla poesia erotica o alla scrittura di canzoni.
Oltre che con la voce, un rudimentale mezzo di comunicazione è per loro rappresentato dai tentacoli, capaci come abbiamo già visto di cambiare colore, come quelli dei polpi, per esternare uno stato d’animo. Al contrario di come avviene con i cefalopodi, però, i carnalis sono anche in grado di mentire con il colore dei tentacoli, cambiandolo in maniera volontaria.
I più comuni codici cromatici che utilizzano, sia fra di loro che con le altre specie, sono:
- Bande più chiare e più scure, pulsanti e cangianti: segnale di minaccia, significa che l’esemplare sta per perdere la pazienza e passare ad un attacco fisico;
- Bianco intero: indica totale arrendevolezza, disposizione alla sottomissione, talvolta persino piacere nell’essere dominati;
- Nero intero: indica cattivo umore, desiderio di non essere avvicinati. Talvolta i carnalis incubo mostrano tentacoli completamente neri senza voler comunicare nulla in particolare, ma solo per via della forte pigmentazione anche in fase di riposo.
- Rosso e giallo, a strisce: indica eccitazione, felicità, buona disposizione d’animo.
- Rosso e giallo, a chiazze dai bordi aguzzi, con punti bruni o neri: indica la ricerca attiva di una preda, sottintende che gli altri carnalis debbano mantenersi a distanza.
- Azzurro intero: indica il desiderio di non essere toccati, non tanto perché si è arrabbiati, ma perché ci si trova in uno stato di calma troppo facilmente interrompibile.
- Rosso, viola e azzurro a chiazze: indica il desiderio di mettersi al centro dell’attenzione, a prendere la parola, a mostrarsi particolarmente vistosi. Generalmente è uno schema di colore utilizzato da carnalis di alto rango.
Alimentazione e caccia
I carnalis sono cacciatori diretti di anime, che seducono la propria vittima per firmare con loro contratti per acquisirne legalmente l’anima e poi divorarla.
Hanno due modi per convincere la vittima:
1. Attraverso il cibo. Evocati da persone che si trovano in difficoltà economica, oppure da edonisti in cerca di piatti unici, i carnalis propongono loro alimenti via via più rari e prelibati, tanto da esaltare e confondere i sensi delle loro vittime, che divengono dipendenti dal cibo che i demoni forniscono loro. I carnalis sono praticamente gli unici ad utilizzare questa tecnica di caccia e per farlo si aiutano con una sostanza, chiamata carnalina, secreta da particolari ghiandole che si trovano nella loro bocca, in fondo sopra agli ultimi molari, e che, se ingerita, ha la capacità di acuire in maniera quasi violenta le sensazioni provate dagli esseri umani.
Mescolando la loro saliva con gli ingredienti degli alimenti, i carnalis (che sono spesso anche ottimi cuochi) preparano piatti irresistibili, soavi, che creano forte dipendenza nel consumatore.
Dopo aver servito le pietanze per un periodo di tempo (variabile da pochi giorni ad alcune settimane) all’umano-preda, i carnalis smettono di nutrirlo e lo lasciano in preda ad una crisi d’astinenza non dissimile da quella da cocaina. Quando l’umano è nella fase più acuta della sua sofferenza, il carnalis propone un’ultima pietanza, più buona di tutte le altre, in cambio della firma del contratto per la cessione dell’anima e del corpo, e si assicura così il pasto.
2. Attraverso il sesso. Evocati da persone in cerca di un brivido, da reietti, da solitari o semplicemente da chi non comprende la portata dell’evocazione, i carnalis sono disponibili per quasi qualunque pratica sessuale, comprese le più violente e spinte: grazie alle loro capacità rigenerative estremamente efficienti, questi demoni possono essere feriti, vivisezionati, violati in molti modi e comunque essere in grado di tornare in forma a poche ore (o giorni) dall’evento. I carnalis offrono così qualunque genere di prestazione sessuale in cambio dell’anima dell’umano, a volte seducendoli lentamente attraverso settimane di frequentazione, nonché di somministrazione di carnalina (ad esempio attraverso i baci) che crea stati di percezione alterata e dipendenza.
Corteggiamento e riproduzione
I carnalis hanno due modalità riproduttive. La prima è quella interspecifica (ovvero fra un esemplare di carnalis e un esemplare di un’altra specie di demone), da cui nasceranno ibridi che tenderanno a somigliare di più all’altro genitore, la seconda è quella intraspecifica (ovvero fra due carnalis), da cui nasceranno piccoli demoni carnalis puri. Ma vediamo nel dettaglio le due modalità:
1. Nella riproduzione interspecifica il corteggiamento imita quello della specie con cui il carnalis si riproduce e l’accoppiamento non è troppo dissimile tra quello di due mammiferi. Tuttavia l’ibridazione è estremamente rara, in quanto i carnalis hanno difficoltà a raggiungere l’orgasmo, e dunque ad inseminare, specie diverse dalla loro; sebbene, come abbiamo già visto, questi demoni pratichino assiduamente l’accoppiamento ricreativo e lo utilizzino anche come modalità di caccia, è raro che ciò li soddisfi pienamente. Se l’accoppiamento va a buon fine e la madre viene inseminata, la gestazione sarà lunga quanto lo è normalmente per la specie della femmina e il piccolo che nascerà tenderà a somigliare molto alla madre, sebbene possa talvolta ereditare alcuni caratteri carnalis: i più comuni sono l’altezza e un numero anormale di denti, i più rari i tentacoli.
2. Nella riproduzione intraspecifica, il corteggiamento non esiste, in quanto uno dei due esemplari deve essere morto. I demoni carnalis sono infatti ermafroditi sequenziali: nascono tutti maschi e diventano femmine solo dopo la morte, e in particolare dopo il distacco della testa. Quando un carnalis muore, il suo corpo inizia ad emettere un cocktail di feromoni che rendono il suo corpo irresistibile per qualunque suo simile. Il carnalis vivo stacca, e molto spesso divora, la testa del morto e al momento del distacco del nervo vago (o nervo pneumogastrico), nel corpo del morto si verifica una metamorfosi che porterà il sistema digerente a trasformarsi in quello riproduttivo.
Lo stomaco del carnalis morto e decapitato diventa un grembo materno, una sorta di utero, nella quale si svilupperanno i piccoli, in numero variabile da uno a quattro.
L’accoppiamento ha luogo dunque fra un carnalis vivo, sempre maschio, e un carnalis morto, sempre femmina.
La gravidanza prosciuga completamente le sostanze del corpo della femmina, riducendolo infine a poco più che uno scheletro ricoperto di pelle, e i piccoli emergono da esso lacerandolo oppure grazie all’aiuto del padre. La gestazione dura da quattro a otto settimane, durante cui il padre sente la necessità istintiva di proteggere “l’incubatrice”, ovvero il corpo decapitato della madre.
Curiosità Molti credono che i maschi di carnalis possiedano un ectocotile, ovvero un tentacolo modificato per l’accoppiamento, non dissimile da quello di cefalopodi come i polpi. Si tratta ovviamente solo di una diceria, nata dal fatto che sono in pochi a sapere come questi demoni si riproducano realmente, nonché dalla curiosità che aleggia intorno ai loro tentacoli. I carnalis incubo sono spesso chiamati dai giovani demoni “smileys” o “emoji”. Un criminale carnalis è particolarmente famoso nel mondo degli umani; si crede erroneamente che egli non abbia volto, ma si tratta di un semplice calzino bianco calato sulla sua testa e usato a mo’ di maschera. Di solito questo losco individuo rapisce e divora (o usa come merce di scambio) i bambini. p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115%; background: transparent }a:link { color: #000080; so-language: zxx; text-decoration: underline } Galleria d'immagini (Clicca per ingrandire!)
carnalis + angelo caduto by sunrise.fangirl.4.life
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🌵🎨Tutti i disegni in questa pagina (e molto probabilmente anche in tutte le altre pagine, se non diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere altri loro lavori e/o supportarle (e supportare così anche tutti i Cactus di Fuoco ;)) sulla loro pagina Patreon. Diventate patroni delle arti!🌵🎨
April 10, 2022
L'Arte per Rinascere: una mostra degli Artisti del Corso (fra cui Furiarossa and Mimma!)
È con orgoglio che annunciamo la mostra collettiva degli “Artisti del Corso”… Alcamo è una città ricca d’Arte (sì, ci mettiamo la A maiuscola, come fanno i vecchi che vogliono sembrare tutti presi nella loro Realtà di Cultura, perché nel caso di Alcamo è una cosa vera, e perché per ora ci sentiamo vecchi pure noi), e con questa nuova mostra collettiva si vuole dare eco e valore agli artisti che abitano in essa in un tripudio di esperienza, saggezza, tradizione, innovazione e giovinezza; nel ricordo del caro Franco Grimaudo…Perché sì, uno degli Artisti del Corso, uno dei più importanti, ci ha purtroppo lasciati prematuramente.Ma è stato un catalizzatore, potente in vita tanto quanto dopo la fine di essa, e la prima giornata della mostra collettiva è stata un successo (oltre che piena di sole).
Il poster ufficiale. Le nostre artiste, Furia e Mimma, hanno fatto pure la grafica della locandona, anche se lo sfondo è di Grimaudo, in caro amico artista che è venuto a mancare da poco. E alla mostra le nostre artiste hanno portato anche un'illustrazione esclusiva, fatta proprio per questa... un piccolo drago d'acqua speciale! (Che ha una storia dietro). Eccolo qui:
Ed ecco la dichiarazione delle artiste riguardo a questo pezzo:
"Recentemente un artista che conoscevamo è purtroppo scomparso. Lo abbiamo conosciuto durante l'organizzazione di una mostra d'arte collettiva, il suo posto in esposizione era proprio accanto a noi. Era più vecchio di noi ed era un impressionista, era solito dire che amava il fatto che, a così poca distanza, si potesse trovare l'impressionismo classico e "vecchio stile" accanto all'arte fantasy, reinventata dalle generazioni più giovani. La prima delle sue opere che abbiamo visto conteneva ninfee; aveva molti dipinti con quel soggetto. Come tributo, abbiamo deciso che questa volta avremmo potuto ridurre ulteriormente la distanza tra la nostra arte, tra noi, e abbiamo disegnato un minuscolo drago per il suo stagno delle ninfee. Ciao, Francesco!"
Il primo giorno, come abbiamo detto, è stato un successone!Talmente tanto che ci siamo beccati pure un servizio da AlcaMondoBlog (e indovinate chi sono i primi artisti citati, hehe *gongoliamo*). Guardate che bel servizio (così potete pure vedere le facce di Furia e Mimma... o, almeno, il pezzettino di faccia che non è coperto dalla mascherina).
Che ci resta da dire? Se siete in zona venite a trovarle! Avvicinatevi a loro con cautela, dite loro la parola d'ordine "Cactus di Fuoco" e loro capiranno chi siete, da dove siete venuti e perché. E saranno felici.E se non potete venire dal vivo (perché lo capiamo, non tutti vivono sull'isola più bella del mondo!) potete sempre scorrere questa galleria di immagini scattate alla mostra, così potete fare finta che ci siete stati:
Galleria di immagini (Clicca per ingrandire!)
++Colonna 2colonna 3 Colonna 1Colonna 2 colonna 3Colonna 1Colonna 2colonna 3Colonna 1Colonna 2colonna 3 Rimanete sintonizzati... abbiamo l'impressione che questi Artisti del Corso faranno cose grandi!
April 6, 2022
Domande sparse ai personaggi di Shadowfawn!
Shadowfawn, il secondo libro della saga del Nuovo Mondo Oscuro, ha raggiunto (e superato!) su Wattpad le cinquantamila letture! Per festeggiare questo importante traguardo, abbiamo chiesto ai nostri lettori di porre delle domande direttamente ai personaggi dell'opera, cercando di carpire curiosità, segreti e "backstage" di questa folle storia.Ecco alcune delle domande più belle e interessanti, a cui i nostri personaggini hanno risposto solo per voi: 1. Domanda a Maris, c'è qualche ragazza che ti piace? - [Maris saluta con la mano, ma risponde subito, con entusiasmo]
Anya! Anya Philippus. Non so se la conosci anche se è abbastanza famosa (e se non la conosci dovresti andartela a cercare perché è una bomba). È una supereroina tosta, bellissima, è pure brava con la musica, cazzo, sarebbe bellissimo incontrarla un giorno!Ovviamente di tutte le persone che conosco è capitato di beccarla dal vivo proprio a Cherry Zero-Divertimento, a cui non frega niente della fortuna che ha avuto. Averle io certe fortune.[Scuote la testa con aria di disapprovazione]
Mi è capitato di avere una cottarella anche per un'altra, ma il nostro non è un ambiente facile dal punto di vista dell'inclusività, visto che non avevo certezze sull'essere ricambiata ho lasciato perdere. Anche per questo la musica e gli ideali del Death Trio, di Anya e Valder Philippus e di Hawk Storm, sono super punk: incoraggiano molto questa tematica di essere sé stessi a prescindere da tutto, soprattutto rivolti alle nuove generazioni. Figata.
2. Sheldon, è dal libro scorso che ho questo quesito:Che fine ha fatto tuo padre? Vi siete allontanati ad un certo punto, non so, quando hai cominciato a vivere da solo? Sono curiosa di sapere dov'è finito... ah, e secondo te, cosa penserebbe di te se potesse vederti ora? - Piacere di conoscerti, buona domanda. Non ero molto soddisfatto di come mio padre ha gestito la mia vita per tutta la mia infanzia, perciò appena ho conquistato un po' di indipendenza l'allontanamento tra noi due è stato inevitabile. Lui non ha mai saputo come interagire con me al di fuori del provare a fornirmi le necessità base, la mia presenza lo metteva a disagio. Immagino che, ora che sono diventato un collaboratore di Victor, una riunione di famiglia sia ancora più improbabile. Ha sempre pensato di me che fossi strano e in qualche misura sgradevole, addirittura spaventoso, perciò, conoscendolo, immagino non sia tanto sorpreso da questa svolta degli eventi quanto preoccupato di cosa penserebbe la gente del suo collegamento con me.Starà facendo finta di niente, a casa, mangiando pane bianco e ketchup.
3. Cherry, per caso il dottor Lupis ha provato a farti qualche seduta psichiatrica? Sai no, visto che non è proprio salutare ignorare i propri traumi... E no, anche se sei una ragazza forte a lungo andare ti creeranno sempre più problemi se non fai qualcosa a riguardo, vedi di accettare aiuto quando ti viene offerto per una volta. - Prima di tutto, che cosa sai tu di me? Io non ho ignorato proprio nessun trauma. Io non ho nessun trauma. E anche se l'ho avuto, certamente l'ho superato al meglio delle mie possibilità. Chi credi che io sia, una di quelle ragazzine spaventate che prendono le pillole per dormire? Capisco la tua buona fede, ma capisco anche che sei tu a non capire me. Il dottor Lupis ha provato a psicanalizzarmi, ma non sono così facile da leggere e non gli permetterò di rovistare nella mia testa come ha fatto con tutti gli altri. Facile per te parlare, anzi scrivere, da dietro uno schermo! Ma io ho bisogno di proteggere la mia mente, lo capisci oppure no? Ho bisogno di rimanere me e non ho minimamente bisogno che qualcuno mi dica cosa devo fare o come mi devo sentire, men che meno tu. Se un giorno riterrò di aver bisogno di aiuto in quel senso lo chiederò, ma dubito davvero che ne avrò mai necessità.
4. Domanda per Teo il Folle: quanto sei folle da uno a trentordici? P.s. Bringo è il tuo gatto? O di un tuo amico/conoscente?
- Ciao, persona! Se dovessi giocare a misurare la mia follia su una scala, forse mi darei un venticinquordici.Di Bringo ricordo di aver già raccontato la storia, ma nel caso ti sia sfuggito, persona amica, Bringo è un gatto mio amico appartenente a nessuno. Una volta apparteneva a un ragazzo, un altro Teo, che è morto per ridargli la vita, quindi immagino che sia una sorta di randagio divino.
[Fa spallucce]Per ora è tutto dal FOLLE TEOEOEO!
5. Super Lucianina: ha mai provato ad usare il suo potere dopo aver toccato delle donne? O funziona solo con gli uomini?
- Ciao! Ehi, me lo domandano tutti! Il mio potere, cocchine e cocchini, funziona così: quando il mio corpo percepisce qualcuno che è veramente gnocco e lo tocca, la mia eccitazione si trasforma in forza fisica. E siccome sono eterosessuale, funziona solo con gli uomini, che sono quelli che piacciono a me. Anche se una volta ho toccato la spalla di una modella che aveva le gambe lunghe come un'autostrada e forse, dico forse, potrei aver provato un brividino... anche se, ora che ci penso bene, magari è solo che ho bevuto troppe bevande energetiche, quella sera.
6. Per i Pale Horses: di chi è stata l'idea di trasformare Adrian in un vivernoide? E quando avreste intenzione di dire la verità ai media? Me ne frego che ciò andrebbe ad intaccare la reputazione di Mr Storm o la vostra, sappiatelo.- [Anya trattiene Valder per le spalle, il quale sembra voler picchiare lo schermo]V [agitandosi]: Tu quel nome in bocca non ce lo devi avere mai! Come ti permetti di infangare la memoria di qualcuno di cui non vali un unghia?!A: Non lo diremo mai ai media, ovviamente. Mica siamo scemi. E stai fermo, Val! Quel computer costa più di te!Trasformare la gente in mostri è la nostra specialità, ci esercitiamo molto tra noi perché sono forme che incutono paura nel nemico ma sono anche funzionali. È il nostro marchio di fabbrica, come avrete potuto notare dalla trasformazione in cavallo-incubo di Valder durante le esercitazioni. Per quello ci chiamiamo i Pale Horses e ci hanno chiesto di aiutare col progetto. L'idea della forma vivernoide è del professor Amaurobius... perché, pensavi che fosse colpa nostra? Noi abbiamo aiutato, perché Mister Storm ci ha detto di farlo e Adrian si è offerto volontario per la spedizione. Non è colpa nostra se poi si è pentito. Certo che Amaurobius ha un bel senso dell'umorismo, trasformare il pirocinetico in viverna...
7. Ha mai provato a chiedere a Sam qual'è il suo potere, dottor Lupis? O l'ha già fatto e neanche Sam riesce a spiegarlo? Anzi, chiedo direttamente a Sam ora che ci penso. - Salve, creatura curiosa! Ovviamente, essendo anch'io una creatura curiosa, ho chiesto a Sam se fosse in grado di percepire qual è il mio potere, ma ahimè quell'uomo si è limitato a guardarmi con gli occhi tristi e scuotere la testa. Qualunque sia il mio potere, Sam non è in grado di riconoscerlo e ho una mia teoria sul fatto che i meccanismi della mia innata capacità siano così complessi da non poter essere spiegati da qualcuno come Sam. Ora, non sto dicendo che Sam è stupido. Non sto dicendo neppure che è intelligente, ma non sto dicendo che è stupido: semplicemente, il mio potere è abbastanza complesso e camaleontico da risultare difficilmente inquadrabile. Comunque, se ti fa piacere saperlo, sono abbastanza certo che non si tratti di un potere che coinvolge il mio sistema muscolare né quello scheletrico, che ho fatto analizzare con grande perizia proprio per scoprire se in essi vi fosse un potere celato. Sarà qualcosa di mentale!
- P. S. (sempre per Victor): Visto che i cervi fanno parte del vostro aesthetic e per un periodo è stato cannibale potrebbe guardare il pilot di Hazbin Hotel: c'è un demone cervo con abitudini alimentari discutibili. Anche se forse lo stile cartoonesco potrebbe non piacerle. Hm... - Hazbin Hotel! Devo ammettere che no, lo stile di animazione non mi piace affatto. Non si travisino le mie parole: a me piacciono i cartoni animati, ma preferisco design più semplici, movimenti più puliti, è una questione di pura estetica. L'idea di un albergo per peccatori è quantomai geniale, ma spero che in futuro venga sviluppata meglio.E se lo costruissi io, un albergo per peccatori?
8. Agente Bedstone, come va il ritiro forzato? Scherzi a parte, lei sa qual'è il potere del dottor Lupis? O è uno dei rari senza-potere?- Salve! Grazie per avermi posto questa domanda! Allora, ehm... il ritiro forzato sta andando abbastanza bene. Io e mia moglie abbiamo affittato questa casa, questo chalet bellissimo a Breckenridge, in Colorado, con sei bagni e sei stanze da letto, che sono un po' tante per due persone, ma possiamo invitare gli amici ed è tutto molto interessante. C'è persino una vasca idromassaggio! Tutto sommato avevo bisogno di un po' di tempo per me. E per mia moglie, ovviamente. Non posso nascondere però di essere arrabbiato... ehm... pieno di disappunto e di... di tristezza per quello che è successo a Cherry. Era come una figlia per me. Anzi, era proprio mia figlia, visto che io e mia moglie avevamo deciso di adottarla... mah, secondo me è colpa dell'influenza del signor Storm, anche se ora è morto, che riposi in pace.Quanto al dottor Lupis, non credo proprio che lui abbia un potere. Lo saprei, se lo avesse. E non ce l'ha. Non ne ha uno. I senza-potere ormai sono rarissimi, secondo alcuni sono inesistenti, ma Victor Lupis ci dimostra che abbiamo ancora qualcosa da imparare. E, forse, che i senza-potere sono più pericolosi delle persone che un potere ce l'hanno... una volta ho fatto una proposta per farli schedare, per tenerli d'occhio sai, ma Hawk Storm si è opposto con estrema forza e il suo carisma ha trascinato anche il resto dei miei colleghi, perciò non se n'è fatto niente. Quindi no, il dottor Lupis non ha nessun potere.
Lo chalet nella neve! Lo potete pure affittare qui.9. Domanda per tutti: cani o gatti? Sappiamo benissimo quali sono i gusti di Sheldon e Cherry, ma sono curiosa di sapere per gli altri (vanno bene anche altri animali). Sheldon: In effetti mi sa che si è capito che mi piacciono i cani, sì. [Allarga le braccia, circondato di ex-randagi festanti]. Comunque, essendo che Adrian è una viverna e non riesce a parlare, vi dirò la sua risposta attingendo ai suoi pensieri, col suo permesso...
Adrian (per bocca di Sheldon): Se devo scegliere tra cani e gatti, direi cani di piccola taglia. Ho un debole per i piccoli animali, ma non terrei mai una creatura tanto fragile vicino a me, avrei il terrore di ferirla per sbaglio. Se possiamo includere anche altri tipi di animali, uhm, i cavalli sono i miei preferiti. Ho un cavallo, avevamo un bellissimo rapporto prima che io subissi questo mutamento. Spero di riconquistare la sua fiducia un giorno, visto che al momento non riesce a riconoscermi e ho paura che dovrò venderlo o cederlo ad altri.
Bringo (per bocca di Sheldon): Gatti.
Prince (per bocca di Sheldon): Cherry.
Cherry: Prince, ovviamente. I puma sono il mio animale preferito. Tra cani e gatti invece scelgo cani.
Victor Lupis: Gatti! Mi piacciono tutti i felini, a dire la verità. Prima che il mio vero nome venisse associato pubblicamente a quello di Werhunter, avevo una gattina grigia di nome Crystal a tenermi compagnia, ma che, ahimè, ho dovuto lasciare ad un'altra famiglia una volta cambiata base operativa. La presenza di un felino nel mio malvagio covo mi manca però, sto dunque meditando di adottare un cucciolo di tigre. [Vorrebbe lanciarsi in una disquisizione psicologica su cosa porta un essere umano a preferire la compagnia dei cani o dei gatti, ma viene fortunatamente interrotto dalla persona seguente]. Rosie Cosmos: Personalmente preferisco i cani, sono il mio animale preferito. Mi mette gioia guardarli, giocarci... li sento anche più vicini a me, forse è una questione di socialità, i gatti creano gerarchie e rapporti in maniera diversa, anche se possono essere egualmente affettuosi.
Ho anche una cagnolina che mi aspetta a casa, si chiama Mela, è la mia gioia. I gatti mi piacciono, comunque, mia zia viveva in un ranch in campagna e aveva colonie di gatti attorno che tenevano a bada i topi; da piccola io gli davo da mangiare delle merendine per accattivarmeli, ma ora so che non avrei dovuto, perchè non gli faceva bene.
Ryan: Mi piacciono tanto i pesci tropicali e i gatti, a dire la verità. Siccome sono una persona attiva ed estroversa, a volte la gente si sorprende, però a un musetto baffuto ed ai gommini di un micio non so resistere. Il mio pomeriggio ideale è stare seduto sul divano a non fare assolutamente niente, con un gatto sulle ginocchia che si lascia accarezzare, sapendo che quella sera ho un concerto e potrò scatenarmi sul palco. [Ride] Sam: Oh, beh, vediamo... forse i gattini, perchè sono più indipendenti...Sheldon: Sta già pensando di trascurare il proprio gatto.Sam: Non è assolutamente questo! Comunque io e Gabrielle non vogliamo animali in casa, sì, per questioni igieniche... la natura è bella, ma è meglio che rimanga selvaggia e limitarsi ad ammirarla da lontano.Figuratevi come io e Gabrielle ci siamo sentiti quando Cherry ci ha detto che voleva portarci in casa un puma!
Il Folle Teo: Mi piacciono i colori e i dinosauri parlanti, perciò i pappagalli mi entusiasmano. Quelle che mi piacciono di più sono le calopsitte! Sono le Folle Teo del mondo dei dinosauri parlanti e questo fa loro onore. Vorrei averne tante un giorno, e farci un coro. Lo chiamerei Il Folle Calocoro.
Oh, e poi gli uccelli lira! Mi mettono soggezione perchè sono bravissimi a fare tutti i suoni del mondo e io li ammiro molto per questo, ma sono fantastici.
Apprezzo anche altri animali, tipo i serpenti, e sia cani che gatti, anche grazie all'amicizia che ho stretto con Bringo.
Un Calocoro di calopsitte
(Centrochelys sulcata che vuole mangiarti)Valder Philippus: Noi a casa abbiamo una testuggine. È un animale forte, perchè è molto grande ed è pure abbastanza intelligente, abbastanza da cavarsela da sè per la maggior parte del tempo. Quando entra in casa, perchè di solito sta in giardino ma può entrare quando vuole, le leghiamo un palloncino rosso intorno al guscio, così anche se si nasconde dietro i mobili sappiamo dov'è.Anya Philippus: Non sappiamo se è un maschio o una femmina, comunque dovrebbe essere una testuggine sulcata, infatti è enorme.V.P.: Si chiama Turtletank. (Nota: in inglese "tank" vuol dire "carro armato" e "turtle" è "tartaruga"). È un regalo di Mister Storm.
A.P.: Comunque dovreste vedere che carino mio fratello quando lo trasformo in un gatto.V.P.: Ti devono chiudere in un manicomio a te, ma d'urgenza.
Un ermellino!Hawk Storm: Io ho due ermellini, si chiamano Vanya e Alder. [Ride] Potete già capire chi mi ricordano. Ho dovuto chiedere un po' di permessi per tenerli, ma ne è valsa la pena, sono cuccioli maravigliosi. Quando ti guardano, con quegli occhietti neri, tu vedi che loro sono pronti a giocare con te, che hanno tutta questa energia e che, quando ti conoscono, è come se ti chiedono "cosa mi fai fare oggi? Cosa facciamo?".Il mio animale preferito, però, è l'astore, da cui viene il mio nome. I nomi hanno un peso, quando un bambino cresce si fa delle domande sul proprio nome, e le risposte a volte ci accompagnano per tutta la vita. Ha avuto un'influenza su di me, che io mi chiamo così, e l'astore è diventato presto il mio animale preferito.
Maris: Non mi piegherò mai alle aspettative della società che vorrebbe farmi prendere parte in questo conflitto vecchio mille anni! Scelgo le tarantole. Sono pelosine e super affascinanti. Se non vi piacciono, mi dispiace, perchè vi state perdendo una cosa bella.
Una dolcissima tarantola del genere Brachypelma Super Lucianina: Cani E gatti, di scegliere non mi va. Io personalmente sembro un maltese, piccola piccola e con un caratterino, ma se venite a casa mia vi assicuro che sembra un girone del purgatorio che racchiude le anime di tutti i cani che si mangiano i giochini di plastica anche se gli dici "no!", e di tutti i gatti che ti seguono in bagno quando devi andare a far pipì; e io sono la loro rieducatrice, l'angioletto che deve aver pazienza e mostrargli la retta via. La colpa è anche mia che mi prendo in casa tutti i randagetti che vanno d'accordo con altri cani e gatti, ma che ci posso fare, si vede che in fondo in fondo fare l'angioletto mi piace.
Ariana Pavor: Mi piacciono i corvi. Sono intelligenti, e hanno un senso della comunità e della famiglia. Sanno prendersi cura gli uni degli altri, ma la gente non li capisce, pensa che portino sfortuna o siano cattivi solo per il loro aspetto. E poi mi piace guardare tutti gli animali che sanno volare, mi trasmettono una sensazione di libertà...
Anika&Anita: I pesci!
I discus sono pesci bellissimi.Anika: Siamo acquariofile, anche se di tipi un po' diversi. A me piacciono molto i discus, ne ho una coppia, sono belli grandi ormai! Vero, Anita?
Anita: Sono enormi, due piatti da portata. Io sono più per gli acquari affollati, mi piacciono i pesci che si possono tenere in gruppi numerosi. Perciò nel mio acquario tengo i guppy, che da vedere son proprio proprio belli.
Anika: Siamo partite entrambe coi pesci rossi però, che è un primo amore che non si scorda mai.
E per ora basta così... avete dato un'occhiata alle vite private dei personaggi di Shadowfawn, li avete punzecchiati, irritati, indagati e, speriamo, conosciuti meglio. Non è detta che sia finita qui! Ma per ora, basta.Grazie a tutti per l'attenzione e le domande! Tornate pure a godervi i romanzi della saga del Nuovo Mondo Oscuro... e alla prossima ;)
P.S.: Volete saperne di più? Qui trovate la scheda riassuntiva di tutti i personaggi di Shadowfawn, con adorabili chibi-illustrazioni e informazioni svariate:
Personaggi di "Shadowfawn - La ragazza ipnotica"
April 4, 2022
Rumiu Genealogical Registry
(Hai perso la strada, viandante? Se stai cercando questa pagina in Italiano, puoi trovarla QUI!)
Hi, wanderer! This is the online registry that you can browse through whenever you want to see all rumius ever created, some details about them and their kinships. And it's always up to date!Before continuing, it could be useful to consult the Species Rules, in which you'll discover everything there is to know about ownership and adoptions of this semi-open species!
If you're interested in knowing more about rumius as animals, their habits, symbolism, appearance, diet and any other detail about their biology, you can take a look at their Species Sheet.
Let's start!
Configuration of the cards
Every rumiu will be represented in the genealogical registry by a simple identification card, in which you will be able to find all their basic informations. Every card will be more or less composed like this: 💎 NAME OF THE RUMIU ← The individual's name. In some cases it will be possible to click on it to know more and visit their personal page on sites like Refsheet, Toyhou.se or similar.
(BORN ON ??/??/????) ← The creation date
MORPH - SEX - GENERATION ← Rumiu may belong to one of the morphs described in their species sheet (such as classic, spectrepearl, sapphireblue, dinnica or others), aka a "race" that has been bred and selected for specific characteristics that will define their appearance, or they could be hybrids from different morphs. When they belong to a specific morph, it will be that morph's name that appears as the first info in this line, otherwise it would be the wording "hybrid", followed, when possible, from the name of the morphs of the parents that have been bred to obtain this rumiu [ex. Hybrid (Ruby x Mirrorglass)].The sex will be marked with an F for females and an M for males.The last infromation provided in this line is the rumiu's generation: if it's of first generation, its design is new and wasn't obtained by breeding already existing rumius, if it's second generation it's the offspring of a first gen mother, if it's third generation it's the offspring of a second gen mother, and so on.
DESIGN BY ← Here you'll find out which artist created their design
Name of the designer
OWNED BY ← Here it's indicated who the rumiu now belongs to
Name of the owner
DETAILS AND NOTES ← Any peculiarity of the rumiu, like extra information about its health status or its personal history, could end up being written on this line. Very often though it will be simply marked by an X, which means there's nothing to see, folks, you can disperse.
RUMIU GENEALOGICAL
REGISTRY
💎 NARIA(Born on 24/09/2018)Spectrepearl - F - G1 •Design byFuriarossaAndMimma•Owned byFuriarossaAndMimmaDetails and notes: In the stories in which she appears, she's the pet rumiu of the lilestera Elios Magister. She's a webstar on the planet Mimmum, also thanks to the little paintings she makes. She's the first rumiu ever created, and the first to be registere here!

💎 BASTARD(Born on 21/02/2019)Classic - M - G1
•Design byFuriarossaAndMimma•Owned by
FuriarossaAndMimmaDetails and notes: He has a bad temper.
💎 CEREZA(Born on 20/09/2020)Hybrid (Classic X Ruby) - F - G1 •Design byFuriarossaAndMimma•Owned by
FuriarossaAndMimmaDetails and notes: In the stories in which she appears, she belongs to Falco Storm. She's overweight because her loving owner overfeeds her.
💎 VESUVIANITE(Born on 20/03/2022)Classic - F - G1 •Design by
FuriarossaAndMimma•Owned by
FuriarossaAndMimmaDetails and notes: X
💎 SAPPIR(Born on 04/04/2022)Sapphireblu - M - G1 •Design byFuriarossaAndMimma•Owned by
FuriarossaAndMimmaDetails and notes: X 🌵🎨 The question mark and the golden tree are images taken by Pixabay. All the drawings in this page (and probably in all the other pages, if not differently specified) were realized by our artists, Furiarossa e Mimma. You can see more of their works and support them on their Patreon page. Become patrons of the arts! 🎨🌵
Registro Genealogico dei Rumiu
(Did you get lost, wanderer? If you're looking for this page in English, you can find it HERE!)
Ciao, viandante! Questo è il registro online sempre aggiornato che puoi sfogliare ogni volta che vuoi per vedere tutti i rumiu mai creati, alcuni dei loro dettagli e le loro parentele. Prima di continuare, potresti trovare utile consultare le Regole della Specie, dove scoprirai tutto quello che c'è da sapere sulle questioni di proprietà ed adozione di questa specie semi-aperta!
Se ti interessa sapere di più sul rumiu come animale, le sue abitudini, simbolismo, aspetto, alimentazione e qualunque altro dettaglio sulla sua biologia, puoi dare un'occhiata alla sua Scheda Descrittiva.
Iniziamo!
Legenda
Ogni rumiu sarà rappresentato nel registro genealogico da una semplice schedina identificativa in cui potrai trovare le sue informazioni base. Ogni scheda sarà composta più o meno così: 💎 NOME DEL RUMIU ← Il nome dell'esemplare. In certi casi sarà possibile cliccarci per saperne di più e andare sulla sua scheda personale su siti come Refsheet, Toyhou.se e simili.
(NATO/A IL ??/??/????) ← La data di creazione
MORPH - SESSO - GENERAZIONE ← I rumiu possono appartenere ad uno dei morph specificati nella loro scheda descrittiva (come classico, spettroperla, bluzàffiro, dinnica o altri), cioè una "razza" selezionata per delle specifiche caratteristiche che ne definiranno l'aspetto, oppure essere ibridi di morph diversi. Nel caso in cui appartengano ad un morph specifico, sarà il nome di quel morph ad apparire come primo dato in questo rigo, altrimenti ci sarà la dicitura "ibrido" seguito, ove possibile, dai nomi dei morph dei genitori incrociati per ottenere l'esemplare (ex. Ibrido (Rubino x Specchiovetro).Il sesso sarà contrassegnato con una F per le femmine ed una M per i maschi.L'ultimo dato fornito in questa riga è la generazione del rumiu: se è di prima generazione il suo design è nuovo e non è stato ottenuto facendo riprodurre rumiu già esistenti, se di seconda è figlio di una madre di prima generazione, se di terza generazione è figlio di una madre di seconda generazione e così via.
DESIGN DI ← Qui scoprirete chi è l'artista che ha creato il suo design
Nome del designer
DI PROPRIETÀ DI ← Qui è indicato a chi appartiene ora il rumiu
Nome del/la proprietario/a DETTAGLI E NOTE ← Qualunque particolarità del rumiu, come informazioni extra sul suo stato di salute o sulla sua storia personale, potrebbero finire in questa riga. Molto spesso, però sarà semplicemente contrassegnata da un X, che vuol dire che non c'è niente da vedere, disperdersi, gente.
REGISTRO GENEALOGICO DEI RUMIU
💎 NARIA(Nata il 24/09/2018)Spettroperla - F - G1 •Design diFuriarossaAndMimma•Di proprietà diFuriarossaAndMimmaDettagli e note: Nelle storie in cui compare, è il rumiu domestico del lilestera Elios Magister. È una webstar, sul pianeta Mimmum, anche grazie ai piccoli dipinti che crea. È il primo rumiu mai creato, ed il primo ad essere registrato qui!

💎 BASTARD(Nato il 21/02/2019)Classico - M - G1
•Design diFuriarossaAndMimma•Di proprietà diFuriarossaAndMimmaDettagli e note: Ha un caratteraccio.
💎 CEREZA(Nata il 20/09/2020)Ibrido (Classico X Rubino) - F - G1 •Design diFuriarossaAndMimma•Di proprietà diFuriarossaAndMimmaDettagli e note: Nelle storie in cui appare appartiene a Falco Storm. È sovrappeso perché il suo affettuoso padrone la rimpinza.
💎 VESUVIANITE(Nata il 20/03/2022)Classico - F - G1 •Design diFuriarossaAndMimma•Di proprietà diFuriarossaAndMimmaDettagli e note: X
💎 SAPPIR(Nato il 04/04/2022)Bluzàffiro - M - G1 •Design diFuriarossaAndMimma•Di proprietà diFuriarossaAndMimmaDettagli e note: X 🖌🌵 Il punto interrogativo e l'albero dorato sono immagine prese da Pixabay. Tutti i disegni in questa pagina (e molto probabilmente anche in tutte le altre pagine, se non diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere altri loro lavori e/o supportarle (e supportare così anche tutti i Cactus di Fuoco 😉) sulla loro pagina Patreon. Diventate patroni delle arti! 🖌🌵
April 3, 2022
White dragons
(Hai perso la strada, viandante? Se stai cercando questa pagina in italiano, puoi trovarla QUI!)
White dragons
(Verusdraco sapiens alba)
OriginsWhite dragons are one of those races that are considered to be “classic”, a term used to indicate a category of dragons which are not ancient nor recent.They've probably been born from the cross of two old dragon kinds, now extinct, respectively known as marble dragons and golden dragons of the Black Valley; other influences from other subspecies may be involved, among which, rumors say, there could also be black dragons' blood. The amount of races that have had an influence on the creation of this splendid variety of Verusdraco is uncertain, a variety that is the only one that can sport a completely white coloration in modern times.
Appearance
White dragons are of average size, covered in scales that are generally very light in color. They can sport scales that are colored in pale golden, cream and even peach, but the coloration that's more common in this race, as well as exclusive to it, it's total white that makes white dragons look like living marble statues. The horns, that extend behind the head following the line traced by the forehead, are smooth and black, creating a strong contrast with the color of the rest of the body. They can have a third horn placed between the nostrils, but in females it's mostly just a black-colored plate.
The back is topped by a single row of extremely sharp and dangerous cheratin tips.
White dragons' skin, if deprived of the scales, is liver-pinkish in hue or of a similar color gradation, usually lighter than average in comparison to other dragons. The scales have a rounded rim and are resistant, but very flexible.
The eyes, big e usually described as having a compassionate expression, can be of only two colors: light blue or yellow, even if light blue is more common and appreciated.
They're armonious dragons, never too heavy-looking, with big wings equipped with white membranes and a black cheratin hook on the top.
The maximum height ever registered by a white dragon is seven meters and twelve centimeters (around twenty-four feet), with a wingspan that reached twenty-three meters (seventy-five feet).
Their tail is tapering, without fat accumulations, and it almost ends with an arrow-shaped, extremely hardy black cheratin tip.
Since they possess a fast metabolism, in comparison to the dragon average, is pretty difficult, if not almost impossible, for them to fatten up.
Their fire can be of any color, but the most common one is pink.
Behavior
White dragons have a very high sense of justice and morality; they're able to sacrifice themselves for others or for an ideal. They usually speak in an elegant and refined way, as they're pretty gifted with languages and learn them quickly, so much so that a white dragon that speaks less than three idioms won't be considered much by a possible partner.
They have ancient rituals, inherited from the races they were born from, and they're devoted to the cult of the dragonixius, mytical alien creatures that, according to them, brought life on Earth and decided to create dragonkind by placing in the “Source of Life” (some sort of Primordial soup in a puddle on the summit of mount Horn) the dragon DNA.
They don't really have deities, but they respect anyone who might worship one or more.
Thanks to their high sense of justice, this species rarely has "racist" behaviors and does its best to relate with all the other races and species of dragons; furthermore, it has a particular preferences for humans, that white dragons protect and educate as if they were their own hatchlings.
There's no white dragon that doens't create a bond with a human: every individual has their own dragoneer, and to not find one would be considered by everyone a great shame, because it would mean that this individual is unable to intimately understand human culture or that they secretly think themselves too superior to have a bond with one of them.
White dragons are often elected to cover important political positions, and the king of Horn Blu Island is, indeed, almost always a white dragon.
Birth and growth
White dragon hatchlings are born, like the majority of dragons, from eggs that are incubated for a variable time period, but that will almost always hatch only at the presence of the human the newborn dragon will bond with. White dragon eggs are robust, with a thick rind that can have a variety of colors from cream to pure white, usually mottled by iridescent veins, and they can remain dormant even for centuries.At birth, a baby white dragon already has functional horns, thorns and wings, and they weigh from 300 grams to 900 grams. The size of the egg and of the baby depend on the age and size of the mother. The females lay only one egg at a time.
The newborn is immediately sent, often togerther with their dragoneer, at the schools of the Ancient Dragoneery, where they are educated by other dragons and learn several idioms.
Other draconic species, especially the primitive ones, believe that white dragons have drifted away from the ideal of what a dragon should be and, although they don't reject their authority as justice bringers, they won't accept advice or influence from them in matters of warfare or hunting protocols.
White dragon growth is moderately slow, and they reach full maturity and the ability to reproduce when they're eleven or twelve years old.
Social life and courtship
White dragons are extremely social and it's impossibile to find one that lives isolated from the rest of the world or that doesn't keep in touch with anyone else of their kind. They don't exactly live in packs, but, similarly to humans, they group in "cities", made up of close territories, and they very often pay visits to their neighbours.
They rarely get involved in arguments, but when it happens they challenge each other in duels of magic or flying dexterity to determine who's the most skilled and is therefore more likely to be right, or, in the most desperate cases, they summon a neighbourhood meeting and vote by show of wings who's right in their opinion.
Their magic duels are of great beauty, because they're often complex light tricks and spectacularized displays of magic power.
To seduce females, males show off their flying and magic skills in the annual gathering of the white dragons, which coincides with the only fertile period of the females, in spring; the gathering is known among them with only one term in Draconic, untraslatable for humans, but that roughly means "Place and time in which we amicably let the others know we're better than them". The females, much bigger and generally more vicious, can choose from one to three males to mate with during the season, but since the fertility of white dragons is low and the females lay only one egg, not all of them will become fathers, and it's not even sure that the egg will be laid.
Once, if the father proved himself unworthy of being a parent after the mating (for example by staining his reputation with an ignominious act or by obstructing justice), the mother could decide to break the egg with a fist, hence killing the baby dragon before its birth, but in more recent times this custom has been judged barbaric and inappropriate, and it's no longer in use.
Habitat and diet
As the “sovereign” race of Horn Blu Island, white dragons are rarely found outside of it. They usually live in mountainous and cold places, and one of the few other places colonies of these subspecies can be found in is Greenland.
They love eating fish, wild berries, roots and some kinds of meat like seal, reindeer, and deer, but they're omnivores in the broad sense and don't disdain almost any food. Eating humans is a terrible taboo for them, that must never, in any circumstance, be performed.
Famous white dragons
Orotagon
Aureo
Facts and trivia
Despite marble dragons being an extinct race, nowadays this name is wrongly used to indicate white dragons.
In the past there was another species with a completely white coloration, which, however, has disappeared without leaving traces: the glaciers dragons.
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