Rob Himmel's Blog, page 7
April 17, 2019
Brutte nuove…
Negli ultimi due mesi mi è capitato davvero spesso che voi lettori mi abbiate contattato per sapere quando uscirà “Il tempo dei mezzosangue 2“, cosa di cui non posso che esserne felice. So per certo che quando avete adocchiato il romanzo è stato in gran parte merito della strepitosa cover di Venditti Antonello Art, questo però mi ha reso insicuro sul responso del contenuto, se vi sareste interessati al seguito della storia. Invece noto che a molti il primo volume è davvero piaciuto e mi chiedete il secondo per vedere come si evolveranno le trame, e ne sono felicissimo.
Tuttavia, proprio ieri sera, spinto dalle vostre sollecitazioni, ho chiesto alla casa editrice a che punto fosse la pubblicazione. Ahimè ho scoperto che ci sono stati dei problemi che inficeranno sulla data di uscita, facendo slittare il romanzo oltre il Salone Internazionale di Torino, forse al mese di giugno.
In quanto lettore, so che questa cosa potrebbe darvi noia ma vi chiedo di pazientare ancora, poiché possono sempre capitare degli imprevisti che, purtroppo, portano a queste conseguenze. Sono fiducioso nella vostra pazienza e speranzoso nel vostro feedback. Grazie di leggermi e seguirmi e non mancate mai di comunicare con me attraverso i canali che preferite.
Non appena avrò altre novità, info certe e altro, ve le farò sapere qui sul sito. Come sempre d’altronde. Grazie ancora e buona giornata!.
Rob
April 5, 2019
Le lame scarlatte: Simona Scavone l’ha letto e ci dice la sua.
Recentemente l’autrice/lettrice Simona Scavone ha letto “Le lame scarlatte” e ha scritto una recensione sul suo blog, esprimendo il suo parere in merito, elencando aspetti positivi e negativi. Qui la recensione.
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IMPORTANTE: lei ha letto la prima stampa, quella con la cover vecchia che ho messo qui sopra. Un’edizione fallata che poi è stata sistemata con le stampe successive, differenziandola con una cover nuova (foto in basso).
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Come sempre, per mia completezza e archiviazione, metterò qui la recensione. Ma, come di consueto, vi invito ad andare direttamente sul suo sito per leggerla, seguendo il link sovrastante. Mi raccomando!
RECENSIONE
Un esordio davvero niente male. Non lo considero nulla di particolarmente eccezionale, ma mi è piaciuto. La lettura è scorrevole, la trama riesce ad intrigare sebbene ci sia una moltitudine di personaggi che non sempre vengono gestiti adeguatamente, a mio parere, ma ce ne sono alcuni caratterizzati abbastanza bene da far suscitare antipatia o simpatia nei loro confronti, mentre altri sono risultati più scialbi e piatti, come è normale che sia.
Le uniche cose che mi hanno fatto storcere il naso sono stati alcuni errorini a livello grammaticale, anche se non si tratta di niente di scandaloso, e alcuni errori di punteggiatura, che è uno degli aspetti a cui tengo di più. Ma alla fin fine, la storia è carina e mi sono dimenticata facilmente dei refusi. (Di recente è stata pubblicata una seconda versione sia eBook che cartacea migliorata e con una copertina nuova).
Ho apprezzato molto l’idea di affibbiare agli assassini dei nomi di animali in base alla loro personalità, una trovata originale e interessante. Ammetto che mi sarebbe piaciuto conoscere i veri nomi dei personaggi, non solo degli assassini; credo che avrebbero dato loro una sorta di completezza che è venuta a mancare.
Verso la fine ci sono dei plot twists che hanno attirato la mia attenzione, anche se forse certuni sono stati gestiti in maniera frettolosa. Tuttavia, devo essere sincera, di questo romanzo non mi è rimasto molto. La storia è apprezzabile e la narrazione celere, ma non mi sento di enfatizzarla ulteriormente. Ciononostante, la conclusione l’ho trovata perfetta e quasi quasi ho avuto la curiosità di sapere cosa sarebbe successo negli anni successivi.
Un punto a favore per questo libro, la copertina. Ben fatta e attraente. La nuova edizione è altrettanto bella e Antonello Venditti, secondo me, è uno dei migliori artisti italiani, così come la Dark Zone Edizioni è un’ottima casa editrice che sforna sempre romanzi con copertine fantastiche.
Leggerò sicuramente altro di Rob Himmel, una delle prossime letture sarà “Il Tempo dei Mezzosangue – L’Ascesa della Chimera” di cui scriverò di certo la recensione.
Ricordo, inoltre, che “Le Lame Scarlatte” ha ottenuto la terza posizione nel concorso “Trofeo Cittadella 2018” durante il Deepcon.
April 3, 2019
Prossimo appuntamento: Romics
Quando ci rivedremo? Dal 4 al 7 aprile ci sarà il Romics, fiera in cui la DZ Edizioni non manca mai. Io sarò presente nella giornata di sabato 6 aprile, ma ogni giorno ci saranno autori diversi. Ci andrete? ci vedremo? Fatemi sapere!
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Ricordate inoltre che ci avviciniamo alla pubblicazione del secondo volume della trilogia “Il tempo dei mezzosangue“, intitolato “I venti della discordia“. Stay tuned!
March 31, 2019
Che fine ha fatto Rob?
Immagino che vi stiate chiedendo “che fine ha fatto Rob?”, almeno quei lettori che mi seguono e attendono altre pubblicazioni. Soprattutto perché in questo periodo sono un po’ latitante sul web e sui social. Ebbene ci sono varie ragione per questa cosa.
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Innanzi tutto il lavoro. Be’ è abbastanza scontato che più debba dedicarmi al lavoro, meno tempo posso dare alla mia vita da autore. Ma, quando ho del tempo da dedicarvi, antepongo il “lavoro dietro le quinte”, quindi leggo, scrivo, controllo e faccio tutto ciò che c’è da fare per preparare un romanzo alla sua pubblicazione.
Esatto, ci siamo quasi, il libro è pronto. Non so darvi ancora la data di lancio ufficiale, ma manca pochissimo alla pubblicazione de “I venti della discordia. Il tempo dei mezzosangue 2“. Immagino avverrà tra aprile e maggio, più la seconda che la prima, però.
Inoltre sono in fase di partenze, poiché sarò presente sabato 6 aprile al Romics, poi andrò per la prima volta al Napoli Comicon dal 25 al 28 aprile, e dopo ancora mi recherò al Salone Internazionale di Torino dal 9 al 13 maggio. Insomma mi aspetta tanto movimento e spero di incontrare più lettori possibili, sempre nello stand della DZ Edizioni.
Ma i social? Adesso ci arrivo. Sto pensando a quali contenuti potrei offrire extra-romanzi, ovvero di cosa potrei parlare/scrivere che non riguardi direttamente le mie pubblicazioni. Sto elaborando, anche perché mi piacerebbe creare più interazioni, magari persino sane discussioni su temi più ampli. Insomma sto vagliando e ideando qualcosa in merito e spero di portare presto delle novità che possano essere per voi allettanti, anzi, il vostro aiuto e contributo sarebbe fondamentale. Quindi se avete proposte o suggerimenti non esitate a scrivermi, anche per eventuali collaborazioni.
Che aggiungere dunque? Siete il mio carburante e necessito di voi per crescere come autore, sia nello scrivere, sia nel farlo come diffusione. Perché le vostre recensioni, il vostro consigliare letture agli amici, fanno davvero la differenza per piccoli autori come me. Per essere conosciuti bisogna che qualcuno “sparga la voce”, è il modo migliore per far conoscere nuovi autori e farli prendere in considerazione dai lettori. Quindi mi rimetto a voi, anche perché vorrei scrivere tante ma tante cose, i progetti in cantiere sono tanti. Curiosi? Io mi auguro proprio di sì. Però, per adesso, smetterò di tediarvi e vi auguro una buona giornata! Alle prossime novità, continuate a seguirmi.
Rob
March 4, 2019
Altra recensione per “La progenie di Abaddon”
Sara Canini, per il blog Sogni di Carta, ha letto e recensito la mia ultima “fatica”: La progenie di Abaddon. Siete curiosi di leggere il suo parere? Io lo sono stato e devo ammettere che è una recensione piacevolmente atipica… curiosi? Colgo l’occasione per ringraziare il blog e Sara!
Eccovi il link: La progenie di Abaddon per Sogni di Carta.
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Di seguito il link di rimando alla pagina dedicata al romanzo e tutto ciò che vi riguarda: QUI
RECENSIONE
Come sempre, per archiviazione personale, incollo qui la recensione. Ma vi invito a leggerla sul blog stesso, seguendo il link messo sopra, vi raccomando.
Leggere è un’esperienza solitaria, almeno in apparenza: si prende un libro, ci si rintana in un angolo quieto e si scorre imperterriti fino alla fine. Di solito, immaginiamo i dialoghi tra i personaggi; tutto da soli, senza alcun tipo d’influenza.
Quand’è che la lettura diventa condivisione, anziché dono e ricezione? Quando il regalo dell’autore, ossia la storia, diventa materiale di scambio tra lettori. Nel momento in cui si includono gli altri nelle riflessioni generate dal libro, inevitabilmente, si finisce per essere influenzati dall’altrui sentimento, pensiero e/o esperienza.
Ma cosa accade quando queste riflessioni puntano il dito sulle ombre presenti in ognuno di noi? Il caos.
Un particolare che sto notando nella produzione DarkZone di seconda generazione, ovvero nei seguiti o nelle seconde pubblicazioni, è la sicurezza con la quale gli autori si approcciano al foglio bianco: parlo della prima pagina e di quelle (successive) che fanno da introduzione alla storia. Nel caso delle saghe, il filo narrativo non si spezza con il cambio di volume o il semplice passare del tempo, quindi è normale ritrovarsi nel bel mezzo della ressa o in caduta libera verso la fine, in un volo cominciato addirittura in un altro testo. Negli autoconclusivi, gli stand-alone come “La progenie di Abaddon”, lo scrittore DarkZone ha preso coscienza dei propri mezzi e si fa audace: accoglie il lettore sul pianerottolo e anziché invitarlo ad entrare, gli mostra la strada per la porta sul retro.
Himmel è uno di questi. Il suo stile pulito, mai troppo intricato e piacevole per chi punta alla sostanza, senza dimenticare la neutralità della forma (che solitamente aiuta a far emergere le trame più complesse), accende la curiosità con un prologo evocativo e poi, una pecca a mio avviso, la spegne con un’introduzione un po’ dispersiva, ma che si raccorda armoniosamente con trama e finale. L’autore sperimenta l’entrata laterale, quella che fa credere di essersi persi, ma che invece porta dritti al cuore della vicenda.
Come nei racconti della Christie o in una puntata de “La signora in giallo”, gli indizi sono sparsi un po’ ovunque e il lettore, ormai rapito dall’indubbio fascino della trama, resta vittima di dettagli: il libro ha il fine di prestarsi a una seconda lettura e stimolando la curiosità in maniera così sibillina, “La progenie di Abaddon” dimostra di aver centrato uno dei suoi obiettivi.
Himmel parla del contrasto storico tra Bene e Male, rappresentando entrambi come due gerarchie allo specchio: facce della stessa medaglia, ma casacche diverse. Le avventure di Kelo e Bhor, dei quasi balordi sui cui grava il peso di alleggerire le cupe atmosfere del racconto, si intrecciano alla ricerca di Telion e Reya e alla fuga di Luce dalla progenie di Abaddon, colui che personifica il Male e che si contrappone a Or, ossia la guida della legione Splendente.
La precisione chirurgica con cui vengono descritte le due fazioni non fa altro che suggerire quanto queste siano, di fondo, praticamente uguali; cambiano gli ideali, divergono gli scopi, si differenziano i colori, ma il Bene e il Male rappresentano sempre due metà dello stesso intero. Non si tratta di un’unione esterna all’essere umano, come in amore, dove “due è il contrario di uno e della sua solitudine” (citando il familiare De Luca), ma si sta parlando dell’uno intero, autonomo e completo che dovrebbe essere l’uomo evoluto. Colui che ha abbracciato se stesso e tutte le sue componenti, per quanto diverse e opposte queste possano essere. Se applicassimo questo ragionamento a qualsiasi altra contrapposizione (dalla politica alle semplici opinioni), ci renderemmo conto di quanto venga meno l’importanza del colore dello scudo in confronto alla indiscutibile incompletezza di ognuno di noi, a cui serve anche l’opposto per poter crescere, evolvere. Sommare.
Che lo voglia o no, “La progenie di Abaddon” ha come missione crociata quella di dimostrare a noi (soldati di parte, qualsiasi parte) la necessità di abbracciare il negativo, ma non inteso come difetto, bensì come riflesso a specchio di ciò che crediamo di essere e che (parzialmente, per metà) siamo. La somma tra giorno e notte corrisponde alla giornata; l’unione fisica tra uomo e donna corrisponde al proseguo della vita; il mescolare di bianco e nero corrisponde alla creazione del grigio, a cui seguono milioni di livelli di intensità. Implicitamente, nel suo ultimo lavoro, Rob Himmel punta il dito sull’Equilibrio e sull’Armonia di colui che vive in maniera illuminata, perché consapevolmente cosciente della bivalenza del proprio essere. Perché chi che abbraccia entrambe le vie è colui che vivrà in pace e soprattutto, in verità.
A cura di Sara Canini
February 11, 2019
Nuova recensione per “La progenie di Abaddon”
Quando un blog decide di acquistare il tuo romanzo per proprio conto e lo recensisce a sorpresa è di per sé una cosa davvero bella. Lo è ancora di più quando, leggendo il suo parere, scopri quanto abbia apprezzato l’opera. Una toccasana per un autore emergente come me, che mi emoziono facilmente. Ma bando alle ciance, vi lascio il link al blog, in modo che possiate voi stessi andare a leggere e scoprire la sua “analisi”, di Libri e altre ciarle.
Vi auguro buona lettura! L’articolo è QUI
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Vi lascio anche la pagina sul mio sito dedicata a questa opera, con i rimandi al Review party, il blog tour e altro ancora. Trovate tutto QUI
Ancora una volta VI RACCOMANDO di leggere la recensione seguendo il link ufficiale, se pur copio e incollo qui il testo solo per una mia “archiviazione” personale, ma non voglio togliere visibilità al blog. Quindi cliccate sul link e fatemi sapere se vi intriga la sua opinione, o se siete d’accordo o contrari se avete letto l’opera.
La progenie di Abaddon – Rob Himmel
Mentirei se dicessi che ho comprato questo libro per la sinossi, o la copertina accattivante. Mentirei, perché l’ho acquistato per un motivo molto più futile: il titolo. Abaddon, in molte religioni, è uno dei titoli del Diavolo, Signore della Distruzione, sterminatore, o, più metaforicamente, rappresenta l’Abisso.
Abaddon è anche un personaggio di una saga fantasy che sto scrivendo; questo nome è finito con l’appartenere a uno dei protagonisti, un diavolo particolarmente “cazzone” e divertente, quasi una macchietta comica.
Ecco, il libro di Himmel l’ho acquistato perché volevo vedere come altri avessero interpretato questo personaggio a me tanto caro. Un motivo molto poco nobile, ma che è servito a scoprire un romanzo davvero eccezionale.
Trama: Non v’è oscurità peggiore di quella celata nel cuore dell’uomo
Mentre la notte domina, lasciando al giorno solo poche ore di luce, Kelo e Bhor, soci in affari nel rubare, ricettare e contrabbandare, si dirigono sul luogo d’impatto di un meteorite. L’intento è quello di saccheggiare la «pietra del cielo» e farne una fortuna. Quello che non sanno è che troveranno anche altro.
Intanto il consiglio degli Arcangeli a capo della Confraternita, chiamato Pentalux, ordina ai confratelli Telion e Reya di cercare l’arma che permetterà loro di ribaltare le sorti della guerra contro la Setta Oscura.
In fuga dall’armata abaddonita, nel frattempo, Luce, Arconte degli Splendenti, conduce un gruppo di sopravvissuti alla ricerca di un posto sicuro. Una fuga disperata, che richiederà a lei e ai suoi compagni un prezzo altissimo, forse più di quanto siano disposti ad accettare.
A tutti loro si contrapporrà Abaddon, con creature tenebrose, servi fedeli, devoti pericolosi, lunghe notti e l’oscurità più intensa che ci sia: il cuore umano.
Recensione: Partiamo da un presupposto: Rob Himmel sa scrivere, il che non è appannaggio di tutti gli autori. Sa scrivere, sa di farlo bene e lo fa con una certa audacia; il testo traspare sicurezza da ogni fronte: dalle frasi brevi, quasi minime, finalizzate a generare un ritmo incalzante che ansia il lettore fino all’ultima pagina, ai personaggi ricchi di sfaccettature, all’uso di parole a volte auliche, a volte grezze, a seconda della situazione.
Non è facile gestire uno stile “minimal”; le frasi brevi rischiano di diventare un impedimento alla lettura quasi quanto i periodi lunghissimi e, a onor del vero, in alcuni punti forse sarebbe stato meglio un punto e virgola per rendere più chiari i passaggi, ma credo che l’abilità dell’autore sia proprio questa: Rob Himmel se ne frega di come si dovrebbe gestire una frase, un periodo, la punteggiatura… se ne frega, perché il vero protagonista di questo libro è il Caos, una forza primordiale, angosciante e incomprensibile; le frasi brevi sono una scelta stilistica ideale per solleticare nel lettore quest’idea di confusione, d’irrimediabilità degli eventi.
Quindi, dal punto di vista tecnico, promosso a pieni voti.
Passiamo, invece, alla storia; la trama è semplice: il Male ha preso possesso del mondo e la fazione degli Splendenti cerca di combatterlo con tutte le sue forze, mentre una parte della popolazione – i Senza Credo – si mantengono neutrali per sopravvivere.
Tutte le premesse di un classico fantasy, ma con un’eccezione: qua il Male non è un’entità fisica, non è un banale cattivo che può essere sconfitto. No. In La progenie di Abaddon il Male è quello vero, intangibile e denso come fumo velenoso. Non è comico, non fa ridere, non lascia illusione di speranza. In questo, il libro di Himmel rompe il fantasy, lo distrugge, lo calpesta e non contento ci sputa e ci defeca sopra senza riguardi, perché non c’è speranza; i protagonisti la ricercano e con loro il lettore che si appassiona alle loro vicende, ai loro caratteri, ai loro amori… Il lettore spera assieme a Reya di poter avere una vita normale alla fine di tutto; spera che Bhor continui a viaggiare con Kelo, o che riescano a stanziarsi; spera che Luce porti a termine la sua missione e si crogiola, al contempo, nella certezza che nel fantasy c’è sempre il lieto fine o, quando questo non è presente, persista quella fiamma di speranza che t’induce a lottare, ad andare avanti, che ti faccia credere che il Male possa essere sconfitto anche nella realtà. Perché a questo serve il fantasy: a ridisegnare il reale e farci credere che possa essere migliore, che possiamo farcela.
La progenie di Abaddon spezza questo schema. Col suo ritmo incalzante nutre le nostre speranze, ma non ne lascia; ci fa assaporare la vittoria, ma non la concede, perché il Male – il male vero – non appare mai realmente; non sappiamo che volto abbia Abaddon, non sappiamo chi o cosa sia davvero. Sappiamo che è lì e la sua presenza la cogliamo nell’uomo: nei Succubi e Tenebra suoi servitori, nelle crudeltà di ogni piccolo giorno e, soprattutto, nell’indifferenza dei Senza Credo che si limitano a una passiva sopravvivenza.
Ed è quest’indifferenza a vincere, l’unica a realizzare i propri sogni, a raggiungere i propri obiettivi. Perché il Male non è solo crudeltà, non è solo perversione, ma ha radici più profonde e trova terreno fertile nell’ignavia e nell’egoismo. Alberga in tutti noi, quando decidiamo di voltare le spalle e ci facciamo sopraffare – per motivi giusti o sbagliati – dall’utilitarismo e dalla soddisfazione personale.
Ecco, da questo punto di vista se cercate “solo un fantasy”, non leggete La progenie di Abaddon; se, invece, volete un fantasy che è più di un fantasy, che sappia tenervi incollati alle pagine fino a distruggere ogni vostra certezza, è il libro che fa per voi.
January 10, 2019
Auguri DZ Edizioni! Grazie per il regalo: sconto del 50% su tutto
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#HappyBdayDarkZone!
January 9, 2019
Belwar recensito da “I mondi fantastici”
I mondi fantastici di Alessio del Debbio ci dice il suo parere sul racconto gratuito “Belwar: il ritorno del Forgiamorte” e, con l’occasione, mi ha chiesto da cosa sia nata l’idea.
Vi ricordo che il racconto è in formato eBook, gratuito per tutti. La pagina dedicata è QUI
La recensione con la relativa intervista invece potrete leggerla a questo link: I mondi fantastici – Belwar
Ringrazio Alessio per il suo parere, utile come sempre e stimolante per la mia crescita personale come autore.
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Per mia archiviazione personale copierò qui la sezione riguardante il “com’è nato” del racconto, ma vi invito a leggere l’articolo per intero, comprensiva dell’opinione di Alessio del Debbio, sul suo blog.
Scrissi “Belwar: il ritorno del Forgiamorte” per un torneo di racconti Sword&Sorcery, motivo per cui la lunghezza è davvero breve rispetto a quanto avrei voluto. Tuttavia il torneo saltò per mancanza di adesioni e così decisi di pubblicarlo, rendendo gratuito il formato eBook. Malgrado ciò l’idea nacque sulla base di un progetto molto più grande. Non a caso il contenuto di “Belwar: il ritorno del Forgiamorte” narra gli eventi di un goto imprigionato sulle Isole Tremiti, storia che andrà a collegarsi a un romanzo ambientato nell’Italia centrale del 500 a.C. circa, attualmente in fase di elaborazione. L’idea è prendere spunto da elementi storici per creare un fantasy che mescoli la mitologia nordica alla mia regione, l’Abruzzo.
Fremo alla sola idea di tuffarmi in questo nuovo progetto, dove le idee sono tante ma devono attendere che finisca di scrivere la trilogia Il tempo dei mezzosangue, dopodiché getterò le basi del world building documentandomi a dovere. La trama è già nella mia mente, motivo per cui “Belwar: il ritorno del Forgiamorte” ha un’impronta ben precisa, avendo già ideato il passato del protagonista, e ipotizzato il suo futuro. Insomma, c’è molto più di quanto si pensi dietro questo piccolo racconto e io non vedo l’ora di narrarvi questa nuova storia, dura, epica e affascinante. D’altronde cosa vorreste trovare in un romanzo con le tribù italiche, l’invasione dei goti e le divinità norrene?! A presto!
December 23, 2018
Nuova recensione per “Le lame scarlatte” by La Luna Clessidra
Ultimamente sto trascurando il sito e i social, lo so e mi spiace. Purtroppo il periodo natalizio mi sobbarca di lavoro, senza contare la scadenza imminente per la consegna del nuovo romanzo. Tuttavia sto lavorando su varie cose e nel mentre c’è chi legge e recensisce le mie opere. Proprio questo è accaduto ieri, dove Mario Micolucci ha pubblicato la sua opinione su “le lame scarlatte“, nel blog La luna clessidra.
Piccola postilla: Mario Micolucci ha letto l’edizione NON revisionata del romanzo, quindi la 1.0 (vecchia cover) e non la 2.0 (nuova cover). Inoltre lo definisce un urban fantasy perché è ambientato tutto in una città, ma non è contemporaneo, più medievale direi. Può essere considerato un low fantasy o un grimdark, come genere.
Questo è il link alla recensione: QUI
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Qui la pagina di riferimento del romanzo: Le lame scarlatte
Per mia archiviazione personale, copierò la recensione nell’articolo, ma vi invito caldamente a leggerla nel blog “La Luna Clessidra“
Le Lame Scarlatte è un urban fantasy molto distante dai canoni del fantasy classico. Il protagonista è un sicario di gran fama che, in una qualche maniera, viene convinto a rientrare in attività dopo una decina di anni di autoesilio e decadenza. L’intreccio narrativo si dipana nella capitale del regno dove a far da motore alle vicende ci sono le ciniche macchinazioni dei rappresentanti delle diverse organizzazioni che costituiscono i centri di potere: il Circolo dei maghi, o meglio guardiani, la Confraternita del clero, la Congrega degli assassini, il Consiglio dei nobili, l’Alveare delle spie e non solo, l’Ordine dei paladini, o meglio dei giusti, la Corporazione mercantile, laGilda dei ladri fanno le loro mosse in un’immensa scacchiera dove lo stesso Re non è che una pedina sacrificabile. Il tutto è gestito con grande maestria dall’autore che intesse un intreccio veramente intricato, ma coerente e prodigo di interrogativi più o meno intuibili. L’evolversi della trama è incalzante, a tratti frenetico e, in nome di questa scelta narrativa, le descrizioni, soprattutto quelle dei luoghi sono bandite. Insomma, è il classico libro che cattura e non molla la presa fino ai titoli di coda. La scrittura si sviluppa attraverso frasi brevi, semplici e con il soggetto sempre ben chiaro, al punto che sembra una traduzione dall’inglese; se poi si considera lo pseudonimo d’impronta anglofona, un ignaro lettore potrebbe veramente pensare che lo sia. Ne deriva uno stile di facile lettura, dal ritmo rapido ma sicopato, stilisticamente non appagante, comunque efficace e adatto al tipo di testo. Consigliato. Valutazione 4/5.
November 27, 2018
DZ Edizioni: promo Natale!
La casa editrice con cui ho pubblicato tutte e tre le mie opere ha lanciato un’offerta su tutti i suoi romanzi, mettendoli a 9,90€, compresi i miei ovviamente. Se vi interessa vi lascio qui sotto la promo Natale:
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