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from the Reading Challenges group.
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Ho terminato La libertà possibile.Un romanzo che racconta la storia di una famiglia di colore attraverso tre generazioni. Si parte dal 1944 con Evelyn per arrivare fino al 2011 per seguire le vicende di suo nipote, T.C.
Le vicende dei tre personaggi sono raccontate in modo frammentato, in capitoli dedicati ognuno a uno di loro. Quindi il lettore deve saltellare da un'epoca all'altra e soprattutto da una generazione all'altra, ma questo io l'ho trovato originale e stimolante.
In tutte e tre le storie è predominante il tema del razzismo e della difficile condizione degli afroamericani, anche ai giorni nostri. Il razzismo non è solo quello dei bianchi nei confronti delle persone di colore, ma anche fra questi ultimi. Infatti ci sono i neri arricchiti che vengono ritenuti "bianchi" dagli altri afroamericani e per questo considerati appartenenti ad una razza differente.
Ciò che non mi è piaciuto è che questo romanzo lascia poco spazio alla speranza, nonostante il titolo positivo. Di fatto l'unica storia che lascia uno spiraglio di positività è (view spoiler).
Anch'io adesso vado in confusione. Quindi dev'esserci un'analogia di significato, ma anche di campo semantico? Ovvero nell'analisi grammaticale le due parole devono avere la stessa funzione (sostantivo, verbo, aggettivo, ecc.)? Quindi a "parlare" si sarebbe potuto agganciare un verbo all'infinito che avesse attinenza col parlare, tipo "dire"? E un qualunque verbo all'infinito, tipo "mangiare" no?
Ho concluso Risvolti di copertina: viaggio in 14 case editrici italiane, un'interessante panoramica delle principali case editrici italiane. È stato bello vedere come le realtà siamo molto differenti fra loro. Ci sono le case editrici più piccole, che ovviamente hanno una conduzione più familiare e quelle più vaste in cui tutto deve necessariamente essere organizzato e coordinato in modo preciso. La casa editrice che mi ha più incuriosita? La BAO che già conoscevo attraverso le sue pubblicazioni. Mi è sembrata abbastanza sui generis nel mondo editoriale.
Proseguirei il cammino agganciandomi al libro di Alice con Tutto sarà perfetto di Lorenzo Marone, napoletano come Tiziana de Rogatis
Ho terminato Ascoltate il matrimonio.Mi ha affascinato tantissimo questa lettura! La storia si svolge tutta in una stanza, che è lo studio di Sandy, terapeuta di coppia. La coppia che sta cercando di ricostruire è quella formata da Gretchen e Steve che si sono separati dopo due figli.
L'introspezione la fa da padrona in questo romanzo in cui si sviscerano tutte le emozioni che entrano in gioco in un rapporto di coppia. Ogni situazione viene analizzata e approfondita per togliere tutte le sovrastrutture dietro le quali è facile nascondersi. Con l'aiuto della terapeuta questa coppia arriverà a parlarsi davvero mettendo a nudo la propria anima.
Mi ha fatto sorridere il fatto che Gretchen venga presentata come la più perspicace rispetto al marito e questo inizialmente mi ha fatto credere che il romanzo fosse scritto da una donna e invece...sorpresa! L'ha scritto un uomo! Che evidentemente è consapevole che le donne sono sempre un passo avanti :)
Mi aggancio ad Anastasia con Risvolti di copertina: viaggio in 14 case editrici italiane, stesso genere: non fiction.
Lontano dagli occhi.Non mi ha conquistata e soprattutto mi ha deluso lo stile dell'autore.
La scelta di parlare di tre storie parallele non è male, anzi è intrigante se sviluppata bene. Qui purtroppo viene lasciato tutto in superficie. Le storie si interrompono sul più bello e ti lasciano in sospeso. Alla fine c'è un espediente letterario che permette di mettere insieme il tutto, ma non mi ha convinta.
Ho terminato La mappa segreta dell'amore.Mi limito a due stelline di incoraggiamento per questo romanzo che non è riuscito ad appassionarmi. I personaggi non mi sono piaciuti, a partire dalla protagonista che mi è stata antipatica per tutto il tempo.
Ho finito Un matrimonio americano.Mi è piaciuto, anche se ci sono momenti in cui si trascina un po'.
La domanda che mi resta è se questo matrimonio era davvero destinato a durare in circostanze normali. Penso che l'autrice abbia volutamente insinuato questo dubbio fra le pagine, magari anche a titolo parzialmente consolatorio. In ogni caso la lettura fa riflettere su quanto il colore della pelle faccia ancora una differenza enorme nel determinare la sorte di una persona.
Mi aggancerei a Floanne con La mappa segreta dell'amore per analogia matrimonio/amore.
Ho terminato Se i gatti scomparissero dal mondo.Un libro che inizia in modo leggero e assume via via toni più profondi fino a sedimentarti dentro.
Il nostro protagonista viene a sapere di essere in procinto di morire e scopre improvvisamente quanto sia vuota la sua vita, priva di affetti. A questo punto il diavolo in persona fa la sua comparsa annunciandogli che gli donerà un giorno di vita in più in cambio della scomparsa di qualcosa dal mondo.
La prima volta fa scomparire i telefoni, poi i film, gli orologi e fin qui tutto bene. Ma se a scomparire fossero i gatti?
Questo romanzo fa riflettere sulle cose che davvero contano nella vita e sui diversi modi di affrontare le perdite.
Mi collegherei a Rowi con Se i gatti scomparissero dal mondo. Criterio animale nel titolo: serpente/gatti.
Ho finito Quel giorno sulla luna.Non può non appassionare questa lettura perché la Fallaci riesce a trasmettere tutte le emozioni che ha provato nei giorni della missione sulla luna. Curiosità, ammirazione, stupore, gioia trasudano dalle pagine di questo libro. Mentre si legge è impossibile non avere il desiderio di andare a rivedere il filmato dell'allunaggio e di quei primi passi così famosi su un terreno alieno.
Nella prima parte l'autrice ci presenta i vari personaggi di questa avventura e si sofferma in particolare sui tre astronauti che hanno compiuto la missione. Tutti e tre vengono descritti come dei semi automi, molto razionali, poco propensi alla socializzazione e quasi privi di emozioni. D'altra parte per un'impresa del genere il sangue freddo è fondamentale per evitare ogni possibile errore di distrazione.
Nella seconda parte la Fallaci ci parla di quei giorni del luglio 1969 trascorsi a Houston nell'attesa della partenza dell'Apollo 11 prima e poi dell'allunaggio e del compimento della missione.
Ci vengono descritte anche tutte le misure precauzionali adottate per evitare un eventuale contagio da eventuali microrganismi portati inconsapevolmente dalla luna. Ovviamente si è trattato di una prevenzione che non poteva dare la certezza al 100% che non ci sarebbe stata alcuna contaminazione e infatti la giornalista ci parla delle lacune delle precauzioni adottate. D'altra parte una simile certezza è praticamente impossibile, per cui si è cercato di fare il possibile.
Una cosa che mi ha molto colpita durante la lettura è stato l'utilizzo del termine "negri" a cui la Fallaci ricorre per parlarci delle loro manifestazioni di protesta verso questo progetto ritenuto inutilmente dispendioso. Con la sensibilità dei giorni nostri un simile vocabolo disturba parecchio, ma bisogna ricordare, anche se pare stranissimo, che nel '69 la segregazione razziale era finita da poco.
