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Letto Volo di paglia.Bellissimo romanzo che racconta la guerra vissuta dalle persone comuni e, in particolare, dai bambini. Non si parla di combattimenti al fronte, ma della guerra fra ideologie, quella che vede contrapposti i fascisti e i partigiani. Una lotta di prevaricazioni, di violenza verbale e non solo, di ripicche, di odio che genera odio.
E in mezzo a tutto questo, con la loro ingenuità, ci sono i bambini i cui desideri più grandi sono essere amati dai genitori, avere degli amici e divertirsi. Non hanno consapevolezza di ciò che accade loro intorno, ma ne vivono le conseguenze sulla loro pelle, come accade a Lia, Franco e Camillo.
La prima parte di questo libro mi ha irritata per la prepotenza devastante del ras Draghi capace solo di prendersela coi più deboli e di raccogliere consensi basati sulla paura.
La seconda parte mi ha inizialmente destabilizzata perché ambientata decenni dopo, con personaggi diversi, ma in qualche modo legati a quelli presenti nella prima parte. Ho faticato un po' a ricostruire le parentele unendo i vari indizi che man mano la Fusconi dà ai suoi lettori.
Quando poi è stato raccontato quello che è accaduto davvero durante la guerra sono rimasta scioccata. La sensazione che ci fosse una tragedia dietro l'angolo era tangibile, ma non immaginavo riguardasse Camillo. La scena viene presentata all'improvviso e per me è stata una doccia gelata.
Bel libro con bellissimi personaggi. Ottimo lo stile della Fusconi che riesce a riportarci molto bene il punto di vista dei bambini, mettendoci quel senso del magico e del mistero che sempre circonda l'infanzia.
Penso che il titolo di Monica vada bene perché è ambientato in Veneto, stesso regione dell'altopiano di Asiago. Mi aggancio con Volo di paglia pubblicato nello stesso anno: 2018
Ho finito Peep show.Fino a pochi capitoli prima del termine della lettura avrei assegnato a questo libro tre stelline, ma il finale mi fa arrivare a quattro.
La storia inizia in maniera molto scanzonata. C'è il nostro protagonista Nicola Presci che ha vinto una vecchia edizione del Grande Fratello e che ora non riesce più a rivivere il suo momento di gloria. La fama sembra essere scomparsa, nessuno lo chiama più per apparizioni televisive o quant'altro e lui vorrebbe recuperare la sua notorietà.
Nel frattempo, giusto per tirare a campare, accetta il lavoro di autista per vip e fa tutta una serie di incontri e conversazioni assolutamente esilaranti con personaggi dello spettacolo e della letteratura. Memorabile il dialogo con Baricco che mi ha fatto scompisciare dal ridere.
Ad certo punto viene introdotto il personaggio di Camilla , un'altra ex concorrente del Grande Fratello di cui Nicola si è innamorato non corrisposto. Camilla ha una figlia, Sofia, appena settenne. Nicola si offre di ritirare la bambina da scuola e di trascorrere del tempo con lei mentre Camilla è impegnata in altre attività.
Arrivata a questo punto della lettura devo ammettere che ho iniziato a sperare nel lieto fine. In realtà ne ero praticamente convinta, invece l'autore mi ha assolutamente sorpresa.
Da qui in poi la sorte di Nicola è tutta in discesa. Il suo nome tornerà ad essere sulla bocca di tutti, ma per i motivi sbagliati, fino alla caduta finale. Solo l'innocenza di una bimba, Sofia, lo salverà, ma non si sa per quanto.
Dell'autore ho apprezzato l'ironia, lo stile tagliente e la capacità di presentarci il mondo dello spettacolo in modo molto cinico.
Belli i ritratti che ci dà di alcuni personaggi famosi, mi chiedo cosa ne pensino loro stessi...
Ho finito Il re bianco.I romanzi che parlano di soprusi visti dagli occhi dei bambini sono sempre molto toccanti e questo non fa eccezione, considerato anche il fatto che tratta di un contesto, la Romania di Ceausescu, di cui non si parla molto spesso.
Il libro è suddiviso in capitoli ognuno dei quali sembra quasi un racconto a sé stante, in quanto narra un particolare episodio della crescita di questo bambino a cui i comunisti hanno deportato il papà in un campo di rieducazione in quanto reo di aver sottoscritto un manifesto rivoluzionario.
La mamma e il piccolo Dzsata sono così rimasti soli a sperare che il loro caro torni al più presto sano e salvo.
Il nostro protagonista cercherà in tutti i modi di essere forte, aiutato in questo dalla spensieratezza della sua età. Sarà fatto oggetto di violenza fisica e soprattutto psicologica da parte degli esponenti di quell'odioso regime che si è instaurato nel suo Paese.
Con i suoi occhi osserveremo le contraddizioni e le difficoltà di una Romania povera e affamata, ma impossibilitata a manifestare apertamente la benché minima forma di dissenso politico.
Nella stesso tempo il nostro Dzsata passerà attraverso le normali esperienze di crescita che caratterizzano l'infanzia, come la curiosità verso l'altro sesso, la prepotenza dei compagni più grandi e l'avventatezza di certe azioni compiute con gli amici. Tutto questo determinerà la sua crescita, ma non scalfirá la sua innocenza di bambino.
Ho letto Niente si oppone alla notte.Un libro molto amaro che inizia con la descrizione di una famiglia apparentemente amorevole e felice e pian piano scivola nel dolore più oscuro.
Fa male questa lettura, fa male sapere che tutto questo è accaduto veramente.
Nel libro si alternano capitoli di narrazione delle vicende familiari a capitoli in cui la de Vigan si mette a nudo ricostruendo il percorso che ha compiuto per raccogliere le varie testimonianze sulla sua famiglia e soprattutto i motivi che l'hanno portata a scrivere tutto questo. I capitoli in cui l'autrice ci parla a cuore aperto sono i più strazianti perché trattano un dolore acuto, una sofferenza solo in parte rielaborata. Si avverte chiaramente che quest'opera è stata scritta per far fronte a un'esigenza personale, per cercare di dare un senso a un fatto devastante quale può essere il suicidio della propria madre.
È un libro doloroso, ma capace di trasmettere tutta la sensibilità di chi l'ha scritto.
Lucile è morta a sessantun anni, prima di diventare una vecchia signora.
Lucile è morta come desiderava "da viva".
Oggi sono in grado di ammirare il suo coraggio.
Ho finito La testimonianza.La storia è interessante perché tratta della guerra nella ex Jugoslavia, guerra di cui, per quanto mi documenti, capisco sempre poco.
Anche in questo caso mi sono un po' persa tra le mille questioni politiche e non.
Anna [Floanne] wrote: "Tocca a me! Residenza Arcadia Come non detto, in biblioteca c3 una copia disponibile a febbraio del 2019 :(
Allora Non ditelo allo scrittore , stesso anno 2017"
Però leggilo Residenza Arcadia perché è molto molto bello.
