Gordon Urquhart's Blog: popesarmada25.blogspot.com, page 6
September 5, 2022
'ROBA VECCHIA' - una lettera aperta a Fabio Ciardi da Gordon Urquhart
“Si chiamano a commentare quegli scritti [le ‘visioni’ di Chiara Lubich, conosciuti come ‘Paradiso di ‘49] autori di scarso livello – come teologi, non come persone! – che mostrano di non avere dimestichezza con i testi mistici. Si cita Gordon Urquhart (roba vecchia)...”
Fabio Ciardi Parlare di mistica senza competenza
[recensione sul La setta divina, Ferruccio Pinotti, Piemme, 2021], https://fabiociardi.blogspot.com/2022...
Gentilissimo Professore Fabio Ciardi
Di solito, come autore, regista e giornalista, seguo la tradizione vecchia e buona di non rispondere mai alla critica - positiva o negativa. E sempre meglio prendere una posizione spassionata, anche (ma non solo) perché non si sa mai i motivi dietro quelle critiche. Le assicuro che sono ben cosciente di quell'aspetto nelle critiche del mio lavoro.
Nel caso della sua recensione di La setta divina (suo blog 19 maggio 2022) pero’, c’e qualcosa di diverso, perche non sono tanto io come scrittore che lei critica in maniera accetabile, ma, al mio parere, sta cercando di coprire accuse sempre più giustificate e dimostrabili contro il movimento dei Focolari e Chiara Lubich, quando, con riferimento al mio contributo a quel libro, (intervista e testimonianza personale sui i miei nove anni nel movimento, cinque come focolarino celibe) pronuncia, ‘Gordon Urquhart (roba vecchia)’. Usare un commento di tale banalità suggerisce che uno non vuole - o forse non può - difendersi o difendere l’obiettivo del discorso, cioè il movimento dei Focolari. Non c'è molta differenza tra ‘roba vecchia’ e le critiche ad personam che hanno usato i focolarini stessi per screditare il mio libro Le armate del Papa (Ponte alle Grazie, 1996); non mi hanno mai accusato di sbagli di verità. Ad esempio: ‘Non si puo credere quello che dice perché e divorziato (ordinato dai focolarini di sposarmi); ha visto uno psichiatra (mandato dai focolarini) ed e diventato omosessuale (ma Dio, nella sua sapienza, mi ha creato cosi!).’ ‘Roba vecchia’ e critiche ad personam sono gli argomenti di quelli che non hanno argomenti
Devo chiedere, dato che lei è un accademico, cosa direbbe se una sua studentessa o studente usasse un argomento del genere per rifiutare il parere di un pensatore o uno scrittore ‘vecchia/o’? Per esempio, Platone e ‘roba vecchia’? Omero è 'roba vecchia’? Dio ce ne scampi, Chiara Lubich e ‘roba vecchia’? Gesù stesso - e anche lui ‘roba vecchia’? Se lei usasse questa categoria nell'insegnamento, tremerei per i suoi studenti! E un modo molto meschino di cercare di vincere. Il modo di ragionare di Socrate regna ancora nel mondo filosofico: consiste nel fare domande. E la domanda che si dovrebbe fare non e ‘vecchio o nuovo?’. La domanda che bisogna fare è questo: 'E vero o no?’ Poi ci vogliono le prove, l’evidenza. Finora - dopo 27 anni - nessuno ha mostrato l’evidenza che quello che ho detto in Le armate del Papa non è vero.
Se lei avesse fatto la dovuta ricerca, saprebbe che il mio lavoro sul movimento dei focolari, al contrario di essere ‘roba vecchia’ è continuato durante gli anni. Da quando ho scritto Le armate del Papa mi arrivano continuamente testimonianze gravissime di abuso di tutti tipi subite nel movimento dei Focolari - tanto che, da quando ho scritto la prima versione del libro in inglese nel 1995, ora credo che gli abusi nel movimento dei Focolari sono molto peggiori di quello che pensavo allora. Nel 2013, ho finito un corso di counselling, perché i casi di persone danneggiate dal movimento che chiedevano il mio aiuto erano così gravi che il buon senso non bastava per aiutarli. Nel 2020, ho lanciato un nuovo blog - popesarmada25.blogspot.com - per ripristinare ed aggiornare le idee di Le armate del Papa perché mi sono accorto che - in consulenza con esperti su sette e ex membri del movimento, molti usciti negli ultimi anni, che le idee del mio libro erano sempre più correnti - altroche ‘roba vecchia’.
Allo stesso tempo ho visto, con una certa sorpresa, che la mia analisi di ‘nuovi movimenti cattolici’ non e per niente ‘roba vecchia' per Papa Francesco, e il Vaticano che lui sta riformando. In discorsi e documenti ha ripetuto in altre parole, o anche usando parole identiche, le idee chiave di Le armate del Papa. Per esempio, nel suo discorso all’Assemblea Generale del Movimento di 6 febbraio 2021, parla, con riferimento a quello che io ho chiamato 'personalità di culto’ della Lubich, del ‘dopo-Fondatrice’ e dice, ‘Ogni carisma e creativo, non e una statua di museo, no, e creativo…L’autocelebrazione non rende un buon servizio al carisma.’’ Su quello che io ho chiamato il lavoro principale del movimento - reclutamento - dice: ‘il Vangelo è destinato a tutti, ma non come proselitismo.’ Precisa questo concetto, e parla del bisogno di ‘evitare ogni autoreferenzialità, che è sempre un peccato, e una tentazione quella di guardarsi allo specchio. No, e brutto questo…Questo evitare ogni autoreferenzialità, che non viene mai dallo spirito buono, e quello che auspichiamo per tutta la Chiesa: guardarsi dal ripiegamento su se stessi, che induce a difendere sempre l’istituzione a scapito della persone, e che può portare anche a giustificare o coprire forme di abuso. Con tanto dolore lo abbiamo vissuto, lo abbiamo scoperto in questi ultimi anni. L'autoreferenzialità impedisce di vedere errori e mancanze, frena il cammino, ostacola una verifica aperta di procedimenti istituzionali e degli stili di governo.’
Testimomianze sempre in crescita da tutte le parti del mondo danno esempi identici di varie forme di abuso nel movimento, costruendo un quadro di problemi non isolati, o colpa di alcuni (il punto di vista che il movimento cerca di diffondere), ma problemi sistemici, proprio come abbiamo visto con la pedofilia nella Chiesa (anche se nel movimento dei focolari si tratta di una serie di abusi vari, pedofilia compreso). Negli anni novanta, l'allora Cardinal Ratzinger, insieme ai seguaci del suo amato Cl, negava furiosamente che esistesse - come suggeriva la teologia della liberazione - ‘strutture di peccato’ cioè strutture dove il peccato era sistemico, ma, secondo lui, il peccato era soltanto la colpa del singolo. Dal punto di vista sociologica, quest'idea si regge su un terreno molto traballante, ma una persona, anche colui che si definisce un illustre teologo, che nega che la Chiesa e una ‘struttura di peccato’ dopo l’esperienza degli ultimi vent’anni di scoperta di abuso sessuale di minori in tutto il mondo, si presenta sempicemente come un idiota. L'altro giorno ho visto su internet, un tipo del genere, uno del movimento, che ha proclamato, ‘l’abuso non può essere sistemico perché non è successo a me’! Ma scherziamo? Qui presento alcuni degli abusi più pericolosi e dannosi del movimento dei Focolari, che ho analizzato 27 anni fa, che sono indiscutibilmente sistemici e certamente non ‘roba vecchia’, o perché sono integrale ai metodi del movimento stabiliti della Lubich, o perché sono fondamentali agli insegnamenti, anche, come tutto, prescritti dalla fondatrice:
Per ottant’anni, la pastorale (una parola piuttosto importante nella Chiesa fuori i focolari ma una parola che io non ho mai sentito nel movimento) e stato basato su un fondamento che infrange due punti della legge canonica, creando abusi catastrofici (abbiamo l'evidenza) nelle menti e anime di individui (anche se so che l'individuo non conta in un movimento dove ‘non c'è unità se le persone hanno ancora una personalità’ - Chiara Lubich, 1946). Questi due punti sono: 1) distinzione tra foro interno e foro esterno; 2) manifestazione della coscienza forzata. Questo sistema si basa sul concetto di Lubich del ‘colloquio privato’, un’invasione della coscienza individuale illecito. Incredibile che una persona con il suo potere, non abbia mai avuto una formazione pastorale come approvata dalla Chiesa. Qui c'è una storia veramente spaventosa - che va indagata - di una specie di abuso spirituale coinvolgendo migliaia di persone. Come Papa Francesco ha rimproverato il movimento: ‘[Bisogna osservare la] saggia distinzione tra foro esterno e foro interno che l’esperienza e la tradizione della Chiesa ci insegna essere indispensabile. Infatti, la commistione tra ambito di governo e ambito della coscienza dà luogo agli abusi di potere e agli altri abusi dei quali siamo stati testimoni, quando si è scoperta la pentola di questi problemi brutti.’ (6 febbraio 2021) Se lei vede il mio libro come ‘roba vecchia’, non è un grande complimento al Vaticano che ha solo scoperto questi problemi ora, 27 anni più tardi. E spaventoso che da quasi ottant’anni il lavoro pastorale del movimento va avanti completamente scatenato in una direzione contrario alle leggi della Chiesa. Una cosa è certa - solamente i membri interni del movimento, cioè i membri celibi, hanno il minimo concetto del livello di abuso di cui il Papa parla, cioè quelli più coinvolti come oggetti o operatori di questi metodi. Certamente, questo è un problema troppo fondamentale per essere risolto dentro il movimento stesso. Ci vuole un intervento dal di fuori - per esempio una Visita Apostolica - e un'indagine dettagliata degli archivi del movimento. Per avere un'idea degli orrori che questa ‘commistione’ di cui il Papa parla, basta leggere questo articolo nel mio blog: https://popesarmada25.blogspot.com/20...
Il movimento dei Focolare possiede un aspetto forte di manicheismo che viene direttamente dal weltanschauung della Lubich. Mi ricordo un brano del suo diario mentre passava la solita vacanza estiva di due mesi in Svizzera. È salita in cima a una montagna ed arrivando lì ha trovato delle cose normali - un caffè, un negozio di doni, altre persone. La sua reazione era: ‘mondo, mondo, mondo’, espresso chiaramente con disgusto, persino odio. Per Lubich il termine ‘mondo’ - cioè la vita normale che è innocua per altri - significava qualcosa di molto negativo. Nel lessico focolarino anche la parola ‘umano’, bellissima e preziosa per la maggioranza di persone, è un termine negativo. E interessante che un'altra fondatrice, Soeur Madeleine de Jesus, una persona molto umile (l’ho incontrata personalmente una volta) ma con idee molto mature e della nostra epoca, ha detto, ‘Prima di essere religiosa, siate umani e cristiani con tutta la forza e bellezza dei termini.’ Il dualismo, cioè spirito=buono/materiale=male, è uno dei primi eresie della chiesa e ri-emerge in ogni età. Per i manichei, significava perfino che Gesù non è morto in croce, perché essendo Dio, non poteva essere veramente uomo perché il materiale è malvagio. Lubich ha espresso il suo manicheismo nella frase 'Vanità, vanità, tutto e vanita’ dal libro più pessimistico del Vecchio Testamento, Ecclesiaste, che è stato definito, tra l’altro, un’espressione dell’esperienza della depressione. Quella citazione fa parte della ‘Storia dell'Ideale’, la mentalità fondamentale del movimento, e significa: ‘niente “umano”, niente "mondo" ha valore”. Quando io ho conosciuto il movimento, dal di fuori avevo l’impressione che il fatto di vivere come un focolarino nel mondo, facendo un lavoro come una persona normale, dava valore a tutte le nostre azioni, ad ogni lavoro. Ma in poco tempo, quasi senza rendermi conto coscientemente, ho intuito che l’opposto era vero. Da molto giovane, le mie ambizioni erano diventare scrittore e regista di film, e già all'età di quattordici anni i miei professori di scuola mi incoraggiavano a mandare le mie opere di narrativa a case editrici. Quando avevo 16, con un mio racconto, ho vinto un viaggio stupendo a Roma di due settimane in un concorso internazionale. All'età di 17 anni, avevo già scritto due libri per giovani di 80,000 parole ognuno. Ma, sotto l’influsso di ‘vanita delle vanita', li ho distrutti: erano quello che il movimento chiamerebbe 'attaccamenti'. Peggio ancora, nel 1967, poco prima di incontrare i focolarini, avevo scritto al mio autore preferito, il grande E M Forster, autore di Passaggio in India e Camera con vista. Mi aveva risposto con una lettera scritta a mano di una pagina intera, rispondendo con grande attenzione e tenerezza ai particolari della mia lettera, con il suo dolce umorismo, e incoraggiamento per la mia ambizione di essere scrittore. Adesso sarebbe un documento storico. L’ho distrutto - perché secondo il cosiddetto Ideale, era ‘vanita delle vanita’. Dopo che ho lasciato il movimento, ho raggiunto quelle ambizioni, fino ad un certo punto, soprattutto come regista di film, anche se con 9 anni di ritardo. Se fossi rimasto nel movimento avrei buttato via i doni che Dio mi ha dato e forse avrei buttato via la vita. Tanti dei focolarini (cioè, uomini) negli anni 90 e il primo decennio del nuovo millennio si sono accorti di questo in 3 grandi mezzo-‘ribellioni’, e hanno protestato come non potevano usare i loro talenti nel contesto del movimento. Per questa ragione, molti sono usciti. Lo trovo incredibile che in movimento così grande, e con tutta la sua autocelebrazione non c’e nessuna grande realizzazione nelle arti. Mi fa pensare ai tempi di Stalin quando un genio come Shostakovich viveva in paura e i giovani comunisti facevano manifestazioni portando cartelli che dicevano: ‘Viva la mediocrità!' Secondo me, il movimento ha sempre favorito la mediocrità di idee, arte e perfino persone. Paradossale e molto turbante, che un movimento che parla di ‘inondazioni’ e ‘clarificazione’, cioè, tipicamente di una setta, di una rinnovazione completo della società (intervista con la psicologa americana Margaret Singer: https://www.youtube.com/watch?v=8bRBFhMEQFk&t=403s), ha idee che assomigliano più ad una rivoluzione culturale focolarino, stile maoista. C’e poi molta evidenza di censura nel movimento. L’ho sperimentato personalmente quando ero direttore di New City in Gran Bretagna, dalla parte femminile del movimento, coinvolgendo la Lubich stessa L’ho sperimentato quando hanno messo Le armate del Papa nelle varie lingue sull’Indice focolarino (c'è una montagna di evidenza per dimostrarlo, anche da interni del movimento). Chiara, dilettante suprema, dava la sua impronta a tutto quello che osava chiamarsi ‘arte’ nel movimento - perfino le canzoni di Gen Rosso e Gen Verde. La Lubich era così poco educata nelle cose creative che si vantava che non gli interessava le fiabe da bambina ‘perché non erano vere’. Mi domando cosa avrebbe detto Carl Jung, che ha rivelato nelle fiabe il ruolo dell'inconscio collettivo, su questa opinione della Lubich? E Guerra e Pace o I fratelli Karamazov? Non valeva la pena leggerli perché non sono vere? Lubich non si accorgeva che la maggior parte di Genesi adopera il genere letterario di mitologia? Ma non vuol dire che ‘non è vero'! Ho sentito una volta Fede - uno dei primi focolarini e una persona con idee molto antiquate - dire, ‘Shakespeare conosceva benissimo l’uomo vecchio.’ Che creatività possiamo aspettare da un movimento che lo pensa così e non ha timore di imporre la censura? In realtà, e sono cosciente di questo personalmente, da una lunga vita nel mondo creativo da professionista, che non si raggiunge niente nella vita - qualsiasi tipo di invenzione o creazione artistica o scientifica - senza passione. Ma con la filosofia della ‘vanita delle vanita’ e l'eliminazione di tutti gli attaccamenti - dove la passione? Ho spesso pensato che, con la filosofia che ‘mondo’ e ‘umano’ sono cose negative, al lungo andare si tornerebbe nei secoli bui. Inoltre, sono convinto come counsellor che nessuno al mondo d’oggi ha bisogno di cantare allegramente insieme a Lubich e ai primi focolarini, ‘Nulla son!’ - ‘sono niente’. Credo che questo sottosuolo negativissimo e nichilista della dottrina di Lubich sia all’origine del livello altissimo di malattia mentale che si trova fra i focolarini celebi - perfino i fondatori - cioè una cosa molto distruttiva. Per fortuna, dopo che ho lasciato il movimento, ho scoperto un vero grande pensatore cattolico del ventesimo secolo - Pierre Teilhard de Chardin - che rivela un universo tutto diverso, tutto positivo, tutto spirituale - anche nel materiale. Interessante che una volta, il nostro capo zona in Inghilterra negli anni settanta, ci ha detto una volta a cena che Teilhard era ‘troppo ottimista’.
'Quando qualcuno ha una risposta per ogni domanda è segno che non è sulla strada giusta.’ Per chiunque conosce il movimento dei Focolari, ‘una risposta per ogni domanda’ e un atteggiamento molto familiare. Sono parole di Papa Francesco dall'Esortazione Apostolica Gaudete et Exultate, (marzo 2018). Ero molto sorpreso di scoprire che in questo documento, Papa Francesco parla di ‘Gnosticismo contemporaneo’, un tema importante nei suoi insegnamenti al quale fa spesso riferimento. In Le armate del Papa, usando parole identiche, ho parlato di gnosticismo nel movimento, soprattutto con riferimento al ‘Paradiso di ‘49’ della Lubich. In Gaudete et Exultate Papa Francesco, dove esplora questo problema nei dettagli, dice: 'Lo gnosticismo è una delle peggiori ideologie, poiché, mentre esalta indebitamente la conoscenza o una determinata esperienza, considera che la propria visione della realtà sia la perfezione. In tal modo, forse senza accorgersene, questa ideologia si autoalimenta e diventa ancora più cieca. A volte diventa particolarmente ingannevole quando si traveste da spiritualità disincarnata. Infatti, lo gnosticismo "per sua propria natura vuole addomesticare il mistero", sia il mistero di Dio e della sua grazia, sia il mistero della vita degli altri'. Papa Francesco, continua il suo discorso, suggerendo che 'un falso profeta… usa la religione a proprio vantaggio, al servizio delle proprie elucubrazioni psicologiche e mentali. Dio ci supera infinitamente, è sempre una sorpresa e non siamo noi a determinare in quale circostanza storica trovarlo, dal momento che non dipendono da noi il tempo e il luogo e la modalità dell’incontro. Chi vuole tutto chiaro e sicuro pretende di dominare la trascendenza di Dio'. Il Papa sottolinea che, 'Noi arriviamo a comprendere in maniera molto povera la verità che riceviamo dal Signore. E con difficoltà ancora maggiore riusciamo ad esprimerla. Perciò non possiamo pretendere che il nostro modo di intenderla ci autorizzi a esercitare un controllo stretto sulla vita degli altri…Frequentemente si verifica una pericolosa confusione: credere che, poiché sappiamo qualcosa o possiamo spiegarlo con una certa logica, già siamo santi, perfetti, migliori della “massa ignorante” '. Illuminante confrontare quest’ultima affermazione con il modo in cui Chiara Lubich descrisse il 'Paradiso del '49' ai membri interni del Movimento dei Focolari in 1963, che ho citato in Le Armate del Papa: 'Abbiamo avuto l'impressione che Dio abbia aperto gli occhi dell'anima al regno di Dio che era in mezzo a noi e abbiamo visto Lui che è in mezzo a noi, il Paradiso che era in mezzo a noi, e in uno scenario così divino, così espressione della Trinità, abbiamo capito tutti quegli anni fa [nel 1949], quale fosse il ruolo di questo movimento nel suo insieme e il suo ruolo in ognuno di noi nella Chiesa. ' Ma ancora più preoccupante e un'intervista che il co-presidente focolarino Jesus Moran ha dato alla rivista italiana dei Dehoniani, Settimana News (20 febbraio 2021). http://www.settimananews.it/ministeri-carismi/focolari-dopo-assemblea-generale In quell’intervista, ad una domanda che riferisce ad 'alcune domande critiche rispetto alle esperienze mistiche [di Chiara Lubich] - soprattutto quelle originarie, della fine degli anni '40,' il cosiddetto 'Paradiso di 1949', Moran risponde, senza la minima cautela: 'Bisogna dire che Chiara ha sempre pensato, e ce lo ha trasmesso...che questa esperienza mistica e costitutiva della mentalità di qualsiasi persona che voglia essere fermento di unità oggi nella Chiesa e nella società - ossia di chi fa proprio il carisma del movimento. Quindi non è un'esperienza mistica di Chiara privata, particolare.' Anche se non sono teologo, basta essere cattolico informato, per affermare che l'esperienza della Lubich è, senza il minimo dubbio, quello che la Chiesa cattolica definisce una 'rivelazione privata', se non si sta pensando di formare una chiesa nella Chiesa. Secondo L'Esortazione Apostolica di Benedetto XVI di 30 settembre 2010, dopo il Sinodo sulla Parola di Dio, e necessario per la Chiesa di 'aiutare i fedeli di distinguere la parola di Dio da rivelazioni private, il compito delle quali non e di 'completare' la rivelazione definitiva di Cristo... il valore di rivelazioni private è essenzialmente diverso dall'unica rivelazione pubblica.' Questo documento dice chiaramente che l'uso [di una rivelazione privata] non è obbligatorio.' A me sembra che Moran dice ben altro delle rivelazioni del 'Paradiso di 1949' quando afferma 'non e...privata'!! Il mio compaesano C.S. Lewis nei suoi romanzi come quelli di Narnia, e i racconti di fantasia e fantascienza di Ray Bradbury, dicono cose più interessanti e certamente più intelligibili, ma non chiedono mica che il mondo deve crederli o ‘viverli’ che sono la base di ‘inondazioni’ che cambieranno il mondo. Idee del genere raggiungono l’orlo di megalomania. William James, psicologo americano, fratello del romanziere Henry James, nel suo libro classico Le varietà dell’esperienza religiosa, mentre riconosce la possibilità di esperienze mistiche personali, commenta molto saggiamente che contano soltanto per quella o quello che li sperimenta.
Il concetto che il movimento dei focolari ha del ‘carisma’ non corrisponde a quello del Nuovo Testamento. San Paolo mostra i carismi come doni di Dio ad ogni cristiano - e che possono essere interpretati da altri cristiani semplici. In un discorso fatto al Concilio Vaticano II in ottobre 1963, usando parola per parola appunti fatti dal teologo e peritus del Concilio, Hans Kung, basato sul pensiero di San Paolo, Cardinal Suenens ha parlato dell'importanza dei doni spirituali e la chiamata di tutti e che la gerarchia dovrebbe prendere questo sul serio. Nel suo libro La Chiesa (1967), Kung rafforza questo concetto: ‘I carismi di leadership nelle chiese paoline…non producevano una ‘classe dirigente’, un’aristocrazia di quelli investiti con lo Spirito che si separavano dalla comunità. Ogni cristiano ha il suo proprio carisma.’ Ogni cristiano e carismatico.’ Nel movimento dei focolari c’e solo un carisma - quello della Lubich. Non c'è posto per altri carismi, neanche contributi originali. I membri interni del movimento sono come gli apparatchik dell’Unione Sovietico, il compito dei quali è di eseguire ciecamente gli ordini o ideologia della Lubich per diffondere la sua dottrina e ingrandire la sua influenza e potere. C'è un disegno stabilito per ogni aspetto - come raccontare gli inizi del movimento (la Storia dell’Ideale) a come raccontare perfino la propria ‘esperienza’ di scoperta del movimento, tutte le tappe già prescritte. Lontano da quello che dice San Paolo, che i cristiani potevano spiegare ed interpretare le ispirazioni gli uni degli altri, il carisma della Lubich richiede un università intera dedicata alla sua ‘dottrina’, composta di ‘teologi veri…[che hanno] dimestichezza con i testi mistici.’
Finalmente, con l’arrivo di Papa Francesco, lui e il Dicastero dei Laici, hanno cominciato a scoprire che l’analisi di Le armata del Papa dei ‘nuovi movimenti cattolici’, Focolari inclusi, non era per niente ‘roba vecchia’. Poco a poco, Francesco ha rimproverato i grandi movimenti ad uno ad uno - Neocatecumenali, Cl - movimento dei Focolari. E uno degli aspetti più problematici che il Vaticano ha cominciato ad affrontare - solo molto di recente - è l'uso della parola ‘carisma’ nei confronti di movimenti laici nei riguardi dei fondatori e dopo. Come ho detto in Le armate del Papa, ‘Forse l’effetto più problematico di questo nuovo concetto di carismi e che i movimenti sono permessi libertà di azione completa sotto il regime corrente nel Vaticano, con nessun controllo o bilanciamento, nessuna responsabilità.' Il compianto Bruno Secondin, accademico carmelitano, autore di I nuovi protagonisti, un sondaggio dei ‘nuovi movimenti cattolici’, mi ha detto negli anni novanta che al suo parere, l’idea del ‘carisma del fondatore’ di questi movimenti e cominciato verso 1985. Nel caso dei focolarini, però, sapevo benissimo che lo usavano il termine ‘carisma di Chiara’ quando io ho incontrato il movimento già nel 1967. Più tardi, tutti i movimenti si aggrapavano a questo riconoscimento. Ma ora, nei confronti con Cl - e dunque per tutti i movimenti - Cardinal Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, ha dichiarato: ‘Il carisma di CL, come i carismi che hanno suscitato la nascita di molteplici realtà aggregative nella Chiesa, ha una dimensione collettiva e comunionale: ha dato origine a una comunità di persone chiamate a vivere e rendere operante quel carisma nella storia.’ (Lettera al Presidente delle Fraternità di Comunione e Liberazione, Davide Prosperi, 10 giugno, 2022)
Ho notato una cosa che trovo molto sospettosa nell'atteggiamento dei focolarini verso la loro possibilità di sbagliare. Quando è uscito Le armate del Papa nel 1995, Chiara Lubich ha ammesso che il movimento ha fatto tanti sbagli. Nel libro intervista con Michele Zanzucchi, parlando del mio libro, Maria Voce dice anche che il movimento ha fatto tanti sbagli. Quando è uscito La Setta Divina, un annuncio ufficiale del movimento ha detto che ha fatto tanti sbagli. È strano che nessuno dice mai quali sono gli sbagli. Certo, nessuno si alza al suo processo e dichiara ‘ho fatto uno sbaglio’ o ‘ho fatto tanti sbagli’. Se qualcuno confessa sinceramente, ha il coraggio di pronunciare chiaramente quali sono gli sbagli. Le tante persone che hanno sofferto abusi nel movimento hanno il diritto di sentire persone del movimento confessare specificamente i loro sbagli e perfino gli sbagli della Lubich. Anche lei (la Lubich) ha ammesso di averli fatti, ma la giustizia esige che vanno nominati dal movimento stesso.
Nella mia testimonianza in La setta divina, ho parlato di come ho lasciato il movimento perché ero sicuro che altrimenti mi avrebbe distrutto. Sono stato sempre aperto col movimento del fatto di essere omosessuale. La loro ‘soluzione’ era sempre e solo ‘amare Gesù abbandonato’. Finalmente, quando questa ‘soluzione’ non mi soddisfaceva piu, mi hanno offerto tre soluzioni (obbligatori): ‘Terapia di conversione, matrimonio combinato e castrazione chimica.’ Lei pensa che questa forma di abuso spirituale - che anche rompeva le leggi della chiesa sulla distinzione tra foro interno e foro esterno - e abuso di tutti tipi sperimentati da altri - sessuale, psicologico, schiavitu moderna - siano per noi e il movimento ‘‘roba vecchia’? Le assicuro di no. Questi abusi hanno danneggiato più o meno, e in alcuni casi distrutto, la vita di tanti e si continuerà a chiedere giustizia dalla Chiesa (https://www.facebook.com/profile.php?id=100083514304797) e dalle autorità civili ed istituzioni internazionali.
La storia mostra che c’era un momento negli ultimi decenni quando i capi del movimento dei focolari hanno sperato che l’abuso di minori in Francia, che hanno cercato con tanta cura di nascondere dalla Chiesa e le autorità civili, era ’roba vecchia’. Ma ora sappiamo che questo non era per niente vero. Non si tratta di ‘roba vecchia’ allora, almeno per il movimento dei focolari, ma si tratta di roba corrente e futura, che finora è riuscito a tenere segreto, ma che adesso sta diventando pubblica e sarà costretto ad affrontare, dovendone finalmente rendere conto.
E poi il fatto che lei mi chiama ‘un autore di scarsa livello’? Invece di essere offeso, sento pietà per un accademico che si sente costretto a scendere ad insulti. Almeno non sono sceso a quel livello. ‘Roba vecchia’, insulti, argomenti ad personam: gli ultimi rifugi dei disperati. Tra l’altro, il mio commento sul ‘Paradiso di ‘49’ non era quello di un teologo, ma di un ex focolarino, che avevo tutto il diritto di lamentare il fatto che queste bizzarrie sono rimaste nascoste a noi, ai quali chiedevano di offrire la vita intera, mentre adesso appare che erano l’essenza del pensiero della Lubich. Questo ‘autore di scarsa livello’, ha almeno il buon senso (qualcosa di cui ho visto un notevole mancanze tra i focolarini) non ricambiare insulti ma di cercare - in parte, perché avrei potuto dire molto di più - di ragionare, con esempi concreti, contro sua frase, ‘roba vecchia’.
Cordiali saluti
Gordon Urquhart
August 29, 2022
Agire contro l'absuo del Movimento dei Focolari
La serie televisiva American Crime Story: Impeachment è un resoconto scioccante di come, a metà degli anni '90, la stagista alla Casa Bianca Monica Lewinsky, 22 anni, sia stata incastrata dalla sua presunta amica Linda Tripp e da una banda di repubblicani senza scrupoli, e costretta a testimoniare pubblicamente contro la sua volontà su una presunta relazione avuta con il presidente Clinton.
L'episodio 6, 'Manhandled', è una rappresentazione straziante di come Lewinsky, incontrandosi innocentemente con Tripp, di cui si fidava come amica intima, si trova intrappolata in una stanza d'albergo da un gruppo di ufficiali dell'FBI, tutti uomini, che, per un periodo di 12 ore, la maltrattano senza pietà, limitandole l'accesso al telefono, facendole pressione per non cercare l'aiuto di un avvocato. Oltre ad essere scandalosamente crudeli, i loro metodi erano anche illegali e, nonostante le loro minacce di una condanna a 28 anni di prigione, alla fine di questo episodio la Lewinsky esce dalla stanza d'albergo e l'FBI non può effettivamente fare nulla per fermarla.
Uno dei problemi di coloro che sono stati abusati dal Movimento dei Focolari è che, all'epoca e forse anche adesso, non si rendevano conto di essere stati abusati e non sono in grado di valutare il trattamento crudele e, in alcuni casi, i crimini che sono stati loro inflitti. Guardando la sequenza di Monica Lewinsky e l'FBI - una giovane ragazza indifesa e piuttosto ingenua intrappolata da un gruppo di uomini addestrati ad essere duri e crudeli e anche abili bugiardi - mi sono ricordato di un episodio accaduto ad un membro del Movimento dei Focolari che era molto più crudele, più disumano e degradante, e inoltre era in grave disobbedienza alle leggi della Chiesa e probabilmente alla legge civile.
Cresciuto all'interno del Movimento Gen nel suo paese centroamericano, "Carlos", anche lui ventenne, stava frequentando la Scuola di Loppiano per diventare focolarino consacrato. In una discussione di routine con l'allora direttore della Scuola, a 'Carlos' capitò di accennare al fatto che, da adolescente, aveva avuto esperienze omosessuali anche se ora, come richiesto dal movimento, conduceva una vita celibe.
Con suo grande stupore, fu inviato al Centro del Movimento dei Focolari a Roma dove si trovò in qualcosa di simile ad un "processo-spettacolo" sovietico, di fronte ad un ‘tribunale di canguri’ di cinque leader del movimento che lo sottoposero ad un interrogatorio sulle sue intime sensazioni sessuali - "Hai toccato altri membri?...Ti sei toccato?...Quali sono le tue fantasie sessuali?” I loro interrogatori includevano persino domande stupefacenti, quasi perverse, come "Hai fantasie sessuali su Gesù?
È quasi impossibile immaginare quanto scioccato, terrorizzato e impotente deve essersi sentito "Carlos" per essere caduto in un'imboscata, impreparato e senza alcun tipo di sostegno. Quasi chiunque - cattolico o no - sarebbe d'accordo che una tale procedura è stata senza cuore e invasiva, molto peggio dell'attacco dell'FBI a Monica Lewinsky. Ma dal punto di vista della Chiesa cattolica è stato anche un estremo e grave crimine contro almeno due articoli del diritto canonico che salvaguardano la cura pastorale dell'individuo.
Il primo di questi - che vale sia per il colloquio iniziale a Loppiano che per il successivo interrogatorio - è stato richiamato da papa Francesco in un discorso fatto ai dirigenti dei Focolari il 6 febbraio 2021, quando ha rimproverato ai Focolari una serie di gravissimi errori nei loro metodi. [1] Mi riferisco a "commistione tra il foro interno e il foro esterno". Questo significa combinare una cura pastorale molto personale, come quella che si potrebbe ricevere in confessione o con un direttore spirituale - cioè il foro interno - con il tipo di dialogo che si potrebbe avere con un leader dell'organizzazione - cioè il foro esterno. Questo è stato vietato dal diritto canonico della Chiesa cattolica per oltre cento anni, al fine di evitare abusi di potere. Inoltre, l'interrogatorio a cui è stato sottoposto "Carlos" è stato un crimine particolarmente estremo contro questo aspetto del diritto canonico, oltre ad essere una grave trasgressione dei diritti umani.
Ma anche un altro punto importante del diritto canonico è stato violato, in particolare nel caso dell'interrogatorio a 5. Il diritto canonico proibisce la "manifestazione forzata della coscienza", cioè costringere una persona a rivelare il tipo di dettagli intimi che normalmente rivelerebbe solo sotto il sigillo della confessione - o anche il tipo di riservatezza che uno psicologo o un consulente secolare offrirebbe. I membri di questo "tribunale" potevano usare le informazioni che avevano ottenuto con la forza da "Carlos" senza alcun tipo di sigillo - e, come vedremo, lo fecero.
Dal punto di vista della Chiesa, questo incidente fu un grave abuso di cura pastorale in flagrante disobbedienza all'insegnamento della Chiesa. Ma guardandolo da un punto di vista civile, non potrebbe anche essere visto come un esempio particolarmente selvaggio di un crimine d'odio in cui un membro della comunità LGBTQ viene degradato in una situazione in cui non ha alcun ricorso alla preparazione o all'assistenza come avrebbe in un tribunale civile o persino in un tribunale ecclesiastico? Non c'è da stupirsi che attraverso la sua rivista italiana Città Nuova il Movimento dei Focolari sia un rabbioso oppositore della "ddl Zan", un recente tentativo di approvare una legge in Italia contro i crimini d'odio anti-LGBTQ.
Dopo il “processo-spettacolo”, “Carlos” è stato rimandato a Loppiano e qui è iniziata un'altra sequenza di trattamenti orribilmente inumani. Era tenuto sotto stretta sorveglianza dai suoi superiori che controllavano tutti quelli con cui parlava, i suoi amici, il suo gruppo di studio. Gli fu ordinato di andare a letto dopo tutti gli altri nella sua comunità tutti maschi "per evitare le tentazioni" e di alzarsi prima degli altri in modo da poter fare la doccia da solo. Mentre era a letto, doveva dormire con le braccia fuori dalle coperte - anche in inverno - in modo da non essere tentato di 'toccarsi'. Fu incoraggiato a fare più esercizio fisico per allontanare la tentazione - ma in pantaloni lunghi, non in pantaloncini. Era costretto a fare un'ora di penitenza ogni giorno, pregando per la sua "conversione".
Anche se “Carlos” aveva precedentemente lavorato con i bambini in visita a Loppiano, ora gli fu proibito di farlo e fu mandato a lavorare nelle cucine. Anche se inizialmente doveva passare le vacanze estive con un gruppo di altri focolarini al mare, all'ultimo momento il suo superiore gli disse che doveva andare "in montagna" da solo "perché in spiaggia la gente avrebbe indossato i costumi da bagno e sarei stato esposto al diavolo". Bisogna ricordare che tutto questo era dovuto al fatto che aveva menzionato il suo orientamento in quello che avrebbe dovuto essere un incontro privato totalmente confidenziale con un leader del Movimento dei Focolari, non perché avesse commesso qualche errore.
“Carlos” è stato convocato per una consultazione finale a Roma, dove i 5 dirigenti dei Focolari che lo avevano interrogato hanno consegnato le loro conclusioni: era effettivamente omosessuale e quindi non adatto a diventare un membro consacrato del movimento. [2] Doveva essere rimandato a casa entro due o tre giorni. Attraverso una telefonata ad amici nel suo paese, “Carlos” viene a sapere che la sua famiglia e i colleghi dei Focolari sono già stati informati dei motivi del suo ritorno. Scopre che sarà escluso dalle attività del movimento e sa che dovrà affrontare il rifiuto della sua famiglia a causa della sua omosessualità.
Ansiosi che la sua partenza precipitosa non fosse un trauma troppo grande per i suoi compagni di classe - i sentimenti di “Carlos” non c’entravano - i suoi superiori a Loppiano inventarono un'elaborata bugia secondo cui sarebbe tornato a casa perché sua madre era gravemente malata. Questo sotterfugio fu aggravato da una piccola predica ai novizi focolarini sul dovere di un cristiano verso i suoi genitori. “Carlos” è costretto ad assecondare l'inganno anche quando, vedendo l'angoscia del giovane, i suoi ignari compagni di classe lo promettono le loro preghiere per la guarigione della madre e lo rassicurano che presto starà bene e lui potrà tornare a completare il suo corso.
All'aeroporto, gli è stato presentato un biglietto di sola andata e 100 dollari in contanti. Fortunatamente, “Carlos” è stato in grado di interrompere il suo viaggio poiché la rotta passava per gli Stati Uniti. Ha contattato amici compensivi e più tardi ha chiesto con successo asilo negli Stati Uniti. Questo e stato concesso per motivi di "persecuzione religiosa" da parte del Movimento dei Focolari. Ho una copia che “Carlos” mi ha inviato del sostanzioso dossier in cui ha presentato il suo caso per l'asilo, con l'aiuto di avvocati, che contiene una serie di estratti dal mio libro The Pope's Armada, oltre a un resoconto completo da cui sono tratti i dettagli di cui sopra. “Carlos” ha ottenuto grande successo in un mestiere di spicco nella sua nuova vita in America.
Valutando il trattamento riservato dai Focolari a "Carlos" dal punto di vista civile - le restrizioni imposte, la natura inutile e umiliante di queste restrizioni, il livello di degradazione, l'isolamento, le menzogne che gli sono state raccontate e con le quali è stato costretto a collaborare, la rivelazione del suo orientamento sessuale ai suoi genitori e amici a casa, per non parlare dell'odio verso una persona LGBTQ - a me pare che rientra nel termine usato nel diritto civile di "una punizione crudele e insolita". Questo termine era originariamente usato nella legge britannica, poi in quella americana ed è sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell'ONU.
Nel giudicare l'abuso di potere nel Movimento dei Focolari, quindi, è necessario reinterpretare tali eventi da una nuova prospettiva, classificandoli nei termini delle leggi della Chiesa - che probabilmente sono sconosciute a molti, compresi i membri del movimento - e del diritto civile. Ci possono essere molte ragioni che possono impedire alle vittime di tali abusi nel Movimento dei Focolari di prenderne coscienza e di chiamarli col proprio nome, e queste ragioni saranno discusse in questo blog.
Tuttavia, come gruppo e con l'aiuto di esperti legali, questi abusi devono essere nominati e resi pubblici. Questo è un grande lavoro ma essenziale che va fatto per il bene di quelli gia abusati, in modo che possano avere giustizia, ma anche per tutti quelli che subiscono tale abuso ora o potrebbero subirlo in futuro.
Nel caso di “Carlos” descritto sopra, per esempio, tutti coloro che hanno preso parte a questo vergognoso incidente - incluso il leader di Loppiano che ha fatto la denuncia, i cinque leader dell'interrogatorio e tutti gli altri a qualsiasi livello la cui autorità o intervento è stato coinvolto - devono essere pubblicamente nominati, devono ammettere con piena conoscenza che le loro azioni hanno violato il diritto canonico della Chiesa ed eventualmente le leggi civili sugli abusi e che erano disumani, devono chiedere perdono alla loro vittima e qualche tipo di compensazione finanziaria deve essere fatta dal movimento - anche se nulla può essere fatto per riparare il dolore che è stato causato. Questo non è stato un'eccezione, perche si vede chiaramente i tratti di un processo e di un sistema, e chissà quante volte e stato ripetuto con persone LGBTQ o anche in altri casi. Tutti gli altri esempi di questo tipo nel Movimento dei Focolari dovrebbero essere indagati indipendentemente e portati alla luce.
Le numerose testimonianze contenute nel nuovo libro del giornalista investigativo Ferruccio Pinotti, La Setta Divina (ed. Piemme), pubblicato in Italia il 9 novembre 2021, presentano esempi di trattamenti illegali sia dal punto di vista ecclesiastico che civile, tra cui condizioni di lavoro illegali, metodi di proselitismo che potrebbero essere interpretati come rapimento, tentativi di costringere le persone a matrimoni combinati, il fatto o il tentativo di sottoporre le persone a trattamenti cosiddetti ‘medici’ pericolosi e numerosi altri esempi vari.
Se avete subito abusi di qualsiasi tipo nel Movimento dei Focolari, sentitevi sicuri e liberi di condividerli su questo sito o di porre qualsiasi domanda. Bisogna agire contro l’abuso nel Movimento dei Focolari.
[2] Qui si trova un interessante contrasto tra l’omofobia del movimento ed il fatto che un gran numero almeno dei focolarini maschili sono di orientazione gay. Per chi ha letto Sodoma di Frédéric Martel, questo non sarà una grande sorpresa. Questo libro spartiacque fa vedere sotto “Santo” Giovanni Paolo II e Benedetto XVI un Vaticano omosessuale ma di nascosto (in the closet) che lottava fanaticamente contro la comunita LGBTQ. Tra i focolarini esiste qualcosa di simile e scriverò tra poco un post su questo soggetto.
Action against abuse in the Focolare movement
The TV series Impeachment: American Crime Story is a shocking account of how, in the mid-1990s, the White House intern 22 year-old Monica Lewinsky was set up by her supposed friend Linda Tripp and an unscrupulous band of hardline Republicans and forced to testify publicly against her will about an alleged affair she had had with President Clinton.
Episode 6, ‘Manhandled’, is a harrowing depiction of how Lewinsky, innocently meeting up with Tripp, whom she trusted as a close friend, finds herself trapped in a hotel room by an all-male group of FBI officers who, over a period of 12 hours, bully her mercilessly, restricting her access to a phone, pressurising her not to seek the help of a lawyer. As well as being shockingly cruel, their methods were also unlawful and, despite their threats of a 28 year jail sentence, at the end of this episode Lewinsky walks out of the hotel room and the FBI can actually do nothing to stop her.
One of the problems of those who have been abused by the Focolare Movement is that, at the time and perhaps even now, they are unaware of the fact that they were being abused and are not capable of appraising the cruel treatment and in some cases the crimes that had been inflicted on them. While watching the sequence of Monica Lewinsky and the FBI - a helpless, rather naive young girl trapped by a hard-bitten group of men trained to be harsh and cruel and also skilled liars - I remembered an episode that happened to a member of the Focolare Movement which was much more cruel, far more inhuman and degrading, and furthermore was in grave disobedience of the laws of the Church and arguably civil law.
Having grown up within the Gen Movement in his Central American country ‘Carlos’, also in his twenties, was attending the School at Loppinao in order to become a full time focolarino. In a routine discussion with the then head of the School, ‘Carlos’ happened to mention that, as a teenager, he had had homosexual experiences although now, as required by the movement, he was leading a celibate life.
To his astonishment, he was despatched to the Centre of the Focolare Movement in Rome where he found himself in something resembling a Soviet ‘show-trial’, faced with a kangaroo court of five leaders of the movement who subjected him to an interrogation on his intimate sexual feelings - ‘Have you touched other members?...Have you touched yourself?...What are your sexual fantasies?’ Their queries even included astounding, almost perverted questions as ‘Do you have sexual fantasies about Jesus?’
It is almost impossible to imagine how shocked, terrified and helpless ‘Carlos’ must have felt to have been ambushed, unprepared and without any kind of support. Almost anyone - Catholic or not - would agree that such a procedure was heartless and invasive, far worse than the FBI’s attack on Monica Lewinsky. But from the point of view of the Catholic Church it was also an extreme and serious crime against at least two articles of canon law which safeguard the pastoral care of the individual.
The first of these - which counts both for the initial interview at Loppiano as well as the subsequent interrogation - was referred to by Pope Francis in an address made to Focolare leaders on 6 February 2021 when he took Focolare to task for a number of very serious errors in their methods. [1] I refer to ‘confusing the inner forum and the outer forum’. This means combining highly personal pastoral care, such as one might receive in confession or with a spiritual director - i.e. the inner forum - with the kind of dialogue one might have with a leader of the organisation - i.e. the outer forum. This has been banned by the canon law of the Catholic Church for over a hundred years in order to avoid abuse of power. Furthermore, the interrogation to which ‘Carlos’ was subjected was a particularly extreme crime against of this aspect of canon law as well as being a serious transgression of human rights.
But another important point of canon law was also broken, particularly in the case of the 5-man interrogation. Canon law forbids ‘enforced manifestation of conscience’, i.e. forcing a person to reveal the kind of intimate detail that they would normally reveal only under the seal of confession - or indeed the kind of confidentiality that a secular psychologist or counsellor would offer. The members of this ‘court’ could use the information they had elicited by force from ‘Carlos’ without any kind of seal - and, as we shall see, they did.
From the Church’s point of view, this incident was a serious abuse of pastoral care in flagrant disobedience of the Church’s teaching. But looking at it from a civil point of view, could it not also be seen as a particularly savage example of a hate crime in which a member of the LGBTQ community is degraded in a situation in which he has no recourse to preparation or assistance as he would have in a civil court or even a church court? It’s hardly surprising that through its Italian magazine Citta Nuova the Focolare Movement is a rabid opponent of the ‘Zan law’, a recent attempt to pass a law in Italy against anti-LGBTQ hate crimes.
After the ‘show-trial’ ‘Carlos’ was sent back to Loppiano and here began another sequence of horrifically inhuman treatment. He was kept under strict surveillance by his superiors who monitored everyone he spoke to, his friends, his study group. He was instructed to go to bed after everyone else in his single-sex community ‘to avoid temptation’ and to rise before the others so that he could shower alone. While in bed, he was to sleep with his arms outside the covers - even in winter - so that he would not be tempted to ‘touch himself’. He was encouraged to take more exercise in order to ward off temptation - but in long pants, not in shorts. He was forced to do an hour of penance every day, praying for his ‘conversion’.
Although 'Carlos' had previously worked with children visiting Loppiano, he was now forbidden to do this and sent to work in the kitchens instead. Although he was originally scheduled to spend his summer holidays with a group of other focolarini by the sea, at the last minute his superior told him he was to go ‘to the mountains’ alone ‘because at the beach people would be wearing swimming costumes and I would be exposed to the devil.’ It must be remembered that all this was as a result of the fact that he had mentioned his orientation in what should have been a totally confidential private encounter with a leader of the Focolare Movement, not because he had been guilty of any misdemeanor.
‘Carlos’ was summoned to a final consultation in Rome where the Focolare leaders who had interrogated him delivered their findings: he was indeed homosexual and therefore not fit to become a full time member of the movement. He was to be sent home within two or three days. Through a phone call to friends in his own country, Carlos learned that his family and Focolare colleagues had already been informed of the reasons for his return. He discovered that he was to be excluded from the activities of the movement and knew that he would face rejection from his family on account of his homosexuality.
Anxious that his hasty departure should not be too much of a trauma for his classmates - with no thought for 'Carlos’' own feelings - his superiors at Loppiano concocted an elaborate lie that he was returning home because his mother was seriously ill. This subterfuge was compounded by a little sermon to the focolarini novices on the duty of a Christian to his parents. ‘Carlos’ was compelled to go along with the deception even when, seeing the young man’s distress, his unsuspecting classmates promised their prayers for his mother’s recovery and reassured him that she would soon be well and he would be able to return to complete his course.
At the airport, he was presented with a one-way ticket and $100 in cash. Fortunately, ‘Carlos’ was able to break his journey as the route passed via the US, contacted sympathetic friends and later successfully sought asylum in the US on the grounds of ‘religious persecution’ by the Focolare Movement. I have a copy he sent to me of the substantial dossier in which he made his case for asylum, with the help of lawyers, which contains a number of extracts from my book The Pope’s Armada, as well as a full account from which the above details are taken. He has gone on to great success in his new life in America.
Assessing the treatment meted out by Focolare to ‘Carlos’ from the civil point of view - the restrictions placed on him, the unnecessary and humiliating nature of these restrictions, the level of degradation, the isolation, the lies spun around him that he was forced to collude with, the revelation of his sexual orientation to his parents and friends back home, not to mention the hate-crime towards an LGBTQ person - it occurs to me that it falls under the term used in civil law of ‘a cruel and unusual punishment’. This term was originally used in British law, later in American law and is enshrined in the UN Universal Declaration of Human Rights.
In judging the abuse of power in the Focolare Movement, therefore, it is necessary to re-interpret such events from a new perspective, categorising them in the terms of the laws of the Church - which are probably unknown to many, including the members of the movement - and civil law. There may be many reasons which may prevent the victims of such abuse in the Focolare Movement from becoming conscious of it and naming it, and these reasons will be discussed in this blog.
However, as a group and with the help of legal experts, these abuses must be named and made public. In the case of ‘Carlos’ described above, for example, all those who took part in this shameful incident - including the leader at Loppiano who made the report, the five leaders of the interrogation and any others at any level whose authority or intervention was involved - should be publicly named, they must admit with full awareness that their actions contravened the canon law of the Church and possibly civil laws of abuse, they must ask forgiveness of their victim and some kind of financial compensation must be made - even though nothing can be done to make good the pain that has been caused. This was clearly an example of a process and a system, and all other similar examples in the Focolare Movement - whether concerning LGBTQ people or others - should be independently investigated and brought to light.
The many testimonies included in investigative journalist Ferruccio Pinotti’s The Divine Cult (La Setta Divina) which was published in Italy 9 November 2021, feature examples of treatment which is unlawful either from the ecclesiastical or civil point of view, including illegal terms of employment, proselytising methods which could be interpreted as kidnapping, attempting to force people into arranged marriages and numerous other varied examples.
If you have experienced abuse of any kind in the Focolare Movement, please feel safe and free to share on this site or to ask any questions.
[2] There is an interesting contrast here between the homophobia of the Movement and the fact that a large number of the focolarini (at least the male members) are gay. This will not come as a great surprise to those who are familiar with the book In the Closet of the Vatican by Frederic Martel. This watershed book reveals that under ‘Saint’ John Paul II and Benedict XVI, a largely homosexual Vatican (closeted) persecuted the LGBTQ community with astonishing fanaticism. Something similar exists among the focolarini and I will shortly publish a post on this subject.
July 26, 2022
'Storie dell'orrore' o orrori storici?
In uno studio unico e prezioso, Naufraghi nello Spirito: Implicazioni di alcuni movimenti cattolici controversi. Movimenti cattolici, Cultic Studies Journal, 1999, volume 16, numero 2, pagine 83-179 (per riferimenti dettagliati, vedere il documento originale: https://www.icsahome.com/articles/shi...), la scrittrice americana Judith Tydings, accademica specializzata in "nuovi movimenti cattolici", trae alcune importanti coclusioni sulla ricerca di queste organizzazioni. Sebbene il suo studio è stato scritto nel 1999, esse sono più che mai attuali.
Oltre a recensire e valutare tre libri sul tema dei "nuovi movimenti cattolici" - Beyond the Threshold: a Life in'Opus Dei (Tapia, 1997), Les Naufragés de l'Esprit: Des Sectes Dans l'Eglise Catholique (Baffoy, Delstre, & Sauzet, 1996), e il mio libro The Pope's Armada (Bantam, 1995) - la dottoressa Tydings porta la sua esperienza diretta del Rinnovamento Carismatico negli Stati Uniti, essendo stata vicina alla comunità Mother of God nel Maryland per vent'anni, anche se se ne è separata nel 1995.
L'aspetto più importante di questo documento, un lavoro estremamente ben studiato ed erudito, sono le sue conclusioni su come tali organizzazioni - spesso molto segrete - possano essere studiate efficacemente. Ciò che colpisce è la sua opinione che l'approccio accademico convenzionale non si sia dimostrato efficace nel caso delle organizzazioni cultuali e perché:
La mia revisione della letteratura suggerisce che un campo, composto principalmente da accademici, tendeva ad avere una visione neutrale o positiva dei gruppi tradizionalmente definiti "sette". Negli anni '70 e '80, i professionisti della salute mentale e alcuni accademici hanno iniziato a criticare alcuni "sette" per le loro pratiche di sfruttamento e manipolazione. I media tendevano a riportare il lato negativo del fenomeno delle sette (Richardson, 1997). Gli accademici del primo campo, sconvolti da questo quadro unilaterale e negativo, iniziarono a usare il termine "nuovo movimento religioso" per ridare un tono neutro-positivo alla loro ricerca. Ma il loro tentativo di bilanciare la controversia sembra averla solo aggravata, perché i loro scritti sono spesso interpretati come tentativi di minimizzare i danni subiti; da qui l'etichetta di "apologeti delle sette" (Langone, 1993). L'uso dei termini "storie dell'orrore" (Saliba, 1995) e "storie di atrocità" (Bromley & Shupe, 1981) in alcune analisi ha rafforzato questa percezione, perché queste frasi implicano che le testimonianze negative degli ex membri sono false per definizione. Questi ricercatori non chiamano i resoconti positivi di ex o attuali membri "storie di buona volontà" o "storie di crescita spirituale"; solo le persone che dicono cose "cattive" sui gruppi di culto stanno raccontando "storie".
Queste osservazioni forniscono un eccellente sfondo agli approcci contrastanti a questo tema, che certamente si applica ai movimenti cattolici simili alle sette. Più avanti nello studio, Tydings sottolinea anche che un'ulteriore confusione è nata dal fatto che incontri accademici apparentemente neutrali sul tema dei culti sono stati talvolta sponsorizzati dai culti stessi, con gli accademici che sono stati assunti, pagando tutte le spese, dai culti. Esempi di organizzazioni cultuali con "fronti" che conducono studi cultuali sono i Moonies e figure legate al Movimento Tradizione, Famiglia e Proprietà, un esempio estremo di movimento settario cattolico fondato in Brasile nel 1973 dal defunto Plinio Correa de Oliveira.
Tydings prosegue con un'osservazione molto importante per i ricercatori di oggi. Fa notare che:
Zablocki afferma che "nei casi in cui molti individui riportano in modo indipendente resoconti simili di disincanto, e dove non ci sono evidenti incentivi finanziari o emotivi per fabbricare prove, questi resoconti meritano di essere presi sul serio" (Zablocki, Exit cost analysis: Un nuovo approccio allo studio scientifico del lavaggio del cervello. Nova Religio, 1(2), 1998, p. 231). Lo psicologo Benjamin Beit-Hallahmi avverte che "le catastrofi recenti e meno recenti dei MNR ci aiutano a capire che in ogni singolo caso le accuse di estranei e detrattori ostili sono state più vicine alla realtà di qualsiasi altro resoconto. Fin dalla tragedia di Jonestown, le dichiarazioni degli ex-membri si sono dimostrate più accurate di quelle degli apologeti e dei ricercatori dei MNR" (Beit-Hallahmi, Dear Colleagues: Integrità e sospetto nella ricerca sui MNR. Documento presentato all'incontro annuale della Society for the Scientific Study of Religion, 1997, p. 5).
Una recente [febbraio 2021] dichiarazione del co-presidente dei Focolari Jesus Moran illustra perché i nuovi movimenti sono così difficili da inquadrare. Parlando della cultura del Movimento dei Focolari, egli sottolinea l'importanza della "mentalità", contrapponendola ad aspetti più misurabili e concreti della cultura come quelli politici, economici e sociali:
Noi abbiamo in mente [di esercitare] un'azione culturale nel senso più ampio, che comprende certamente la dimensione politica, sociale ed economica - quindi un'azione culturale nel senso di incarnazione di una mentalità, di stili di vita e di pensiero. Sottolineo il tema della mentalità perché credo sia un concetto fondamentale. Ovviamente, in questo lavoro le agenzie culturali del movimento sono fondamentali - e questo perché esprimono l'esperienza di un popolo: il popolo dell'unità, che Chiara ha definito come popolo nato dal Vangelo.
Quindi non è solo un compito concettuale, un lavoro accademico fatto a tavolino. È cultura in questo senso più ampio di stili di vita e di mentalità che si incarnano e diventano storia. (Settimana News, 20 febbraio 2021)
(http://www.settimananews.it/ministeri...)
Buona fortuna all'accademico che crede di poter spacchettare questa affermazione con l'aiuto del materiale pubblicato dal movimento stesso (che rivendica e cerca di praticare) - che si tratti degli statuti ufficiali, degli scritti di Chiara Lubich o di altre figure di spicco dei Focolari - e presentare al mondo un profilo esatto della "mentalità" dei Focolari.
In primo luogo, il principale metodo di trasmissione delle idee fondamentali del movimento dei Focolari è stato - ed è tuttora - la tradizione orale. La maggior parte delle conoscenze del movimento che le nuove reclute ricevevano all'epoca del mio ingresso nel Movimento dei Focolari, nel 1967, quando il movimento aveva 24 anni, era trasmessa da scritti inediti o registrazioni sonore di Chiara Lubich, o di persona da membri di lunga data del Movimento. Le "prime compagne" di Chiara Lubich ancora molto vive e attive. Una di queste, Doriana Zamboni, si trovava a Londra quando mi sono iscritta, data l'importanza attribuita all'ecumenismo nel Regno Unito. La maggior parte dell'insegnamento impartito ai potenziali focolarini a tempo pieno a Loppiano e in altri centri di formazione veniva comunicato nello stesso modo.
In secondo luogo, gran parte della "gnosi" focolare - compresi gli insegnamenti o il "pensiero" come indicato da Moran - o quelli che egli definisce i suoi "stili di vita" - come la sua struttura e il modo in cui viene dispensata la sua rigida autorità - era ed è rivestita della segretezza tipica delle organizzazioni settari. Basti pensare alle visioni di Chiara Lubich, nota all'interno del movimento come il "Paradiso del 1949", che fino a poco tempo fa erano tenute nascoste anche ai membri a tempo pieno e sono state pubblicate solo parzialmente (tralasciando le affermazioni più controverse "perché potrebbero essere fraintese"). Quasi tutto ciò che può essere descritto come l'essenza del movimento, tutto ciò che vale la pena di sapere, non è stato pubblicato o reso disponibile al pubblico o alle autorità della Chiesa.
Il fatto è che sia la Chiesa che il pubblico hanno scarso accesso a ciò che accade all'interno dei Focolari dietro l'infinita e blanda propaganda. Persino il cardinale Braz de Aviz, membro interno del movimento da lungo tempo e che deve molto a Chiara Lubich, ha dichiarato di recente:
Oggi trovo grandi difficoltà con il movimento. Ci sono diverse domande sulle quali non sono riuscito a ottenere risposte, perché ci sono barriere che impediscono di instaurare un dialogo; questo mi turba molto perché il carisma dell'unità ha questi muri che impediscono di ottenere una risposta. Per me questa situazione è una domanda senza risposte. A volte mi sento più a casa nella Chiesa, con tutti i suoi peccati, che nel Movimento. Non voglio lasciarlo, ma non riesco a trovare un modo per avere un dialogo aperto e libero.
Questo spiega perché - dato che i membri interni sono stati allevati nella sua cultura di segretezza - solo gli ex membri, la stragrande maggioranza dei quali sono vittime delle varie forme di abuso di autorità del movimento e hanno avuto il coraggio e la forza di andarsene, possono raccontare all'esterno la "mentalità" - in altre parole, secondo Jesus Moran, il vero significato del movimento.
'Horror stories' or the horrific truth?
In a unique and valuable study, Shipwrecked in the Spirit: Implications of Some Controversial
Catholic Movements, Cultic Studies Journal, 1999, Volume 16, Number 2, pages 83-179 (for detailed
references, please see the original document: https://www.icsahome.com/articles/shipwrecked-in-the-
spirit-tydings), the American writer Dr Judith Tydings, an academic specialising in ‘new Catholic
Movements’, draws some valuable conclusions about research into these organisations. Even though her
study was written in 1999, today they are more relevant than ever.
As well as reviewing and assessing three books on the subject of ‘new Catholic movements’ - Beyond the Threshold: A Life in Opus Dei (Tapia, 1997), Les Naufragés de l'Esprit: Des Sectes Dans l’Eglise Catholique (Baffoy, Delstre, & Sauzet, 1996), and my own book The Pope’s Armada (Bantam, 1995) -Dr Tydings brings her first hand experience of the Charismatic Renewal in the US as she had been close to the Mother of God community in Maryland for twenty years, although she had parted company with it in 1995.
The most important aspect of this document, an extremely well-researched, scholarly piece, are her conclusions on the way in which such - often highly secretive - organisations can be effectively researched. Striking is her view that the conventional academic approach has not proved effective in the case of cultic organisations and why:
My review of the literature suggests that one camp, comprised mainly of academicians, tended to have neutral-to-positive views of groups that were traditionally termed "cults." In the 1970s and 1980s mental health professionals and some academicians began to criticize certain "cults" for their exploitatively manipulative practices. The media tends to report on the negative side of the cult phenomenon (Richardson, 1997). Academicians in the first camp, upset by this one-sided, negative picture, began to use the term "new religious movement" in order to restore a neutral-to-positive tone to their research. But their attempt to inject balance into the controversy seems merely to have aggravated it, for their writings are often interpreted as attempts to minimize reported harm; hence, the label "cult apologists" (Langone, 1993). The use of the terms “horror stories” (Saliba, 1995) and "atrocity tales" (Bromley & Shupe, 1981) in some analyses reinforced this perception, for these phrases imply that negative reports of former members are false by definition. These researchers don't call positive reports of former or current members "benevolence tales" or "spiritual growth tales"; only people who say "bad" things about cultic groups are telling "tales."
These observations provide an excellent background to the contrasting approaches to this subject - which certainly applies to Catholic movements with a cultic quality. Later in the study, Tydings also points out that further confusion has arisen from the fact that supposedly neutral, academic encounters on the subject of cults have sometimes been sponsored by cults themselves, with academics being hired, all expenses paid, by cults. Examples of cultic organisations with ‘fronts’ that carry out cultic studies include the Moonies and figures linked to the Tradition, Family and Property Movement, an extreme example of a cultish Catholic movement founded in Brazil in 1973 by the late Plinio Correa de Oliveira.
Tydings goes on to make a very important point for researchers today. She points out that:
Zablocki says, “in instances where a great many individuals independently report similar accounts of disenchantment, and where there are no apparent financial or emotional incentives for fabricating evidence, these accounts deserve to be taken seriously” (Zablocki, Exit cost analysis: A new approach to the scientific study of brainwashing. Nova Religio, 1(2), 1998, p. 231). Psychologist Benjamin Beit-Hallahmi warns that “recent and less recent NRM catastrophes help us to realize that in every single case allegations by hostile outsiders and detractors have been closer to reality than any other accounts. Ever since the Jonestown tragedy, statements by ex-members turned out to be more accurate than those of apologists and NRM researchers” (Beit-Hallahmi, Dear colleagues: Integrity and suspicion in NRM research. Paper presented at the annual meeting of the Society for the Scientific Study of Religion.1997, p. 5).
A recent statement by Focolare co-president Jesus Moran goes some way to illustrating why the new movements are so hard to pin down. Speaking of the culture of the Focolare Movement, he emphasises the importance of ‘mentality’, contrasting this with more measurable and concrete aspects of culture such as political, economic and social aspects:
We have in mind [exercising] a cultural action in the widest sense, which certainly includes the political, social and economic dimensions - therefore a cultural action in the sense of an incarnation of a mentality, styles of life and thought. I emphasise the theme of mentality because I think it is a fundamental concept. Obviously, in this work the cultural agencies of the movement are fundamental - and that is because they express the experience of a people: the people of unity, which Chiara defined as people born of the Gospel.
So it’s not just a conceptual task, an academic work carried out at a desk. It’s culture in this wider sense of styles of life and mentality that become incarnate and become history. (Settimana News, 20 February 2021)
(http://www.settimananews.it/ministeri...)
Good luck to the academic with the cockeyed belief he or she can unpack that statement with the help of the movement’s own published material (which they both claim and attempt to practise) - whether it be the official statutes, the writings of Chiara Lubich or other leading Focolare figures - and present the world with an exact profile of the Focolare ‘mentality’.
Firstly, the Focolare movement’s main method of transmitting its core ideas was - and still is - via an oral tradition. Most of the knowledge of the movement received by new recruits at the time I joined the Focolare Movement in 1967 when it was 24 years old, was passed on by unpublished writings or sound recordings of Chiara Lubich, or in person by long-standing members of the Movement. Chiara Lubich’s ‘first companions’ were still very much alive and active. One of these, Doriana Zamboni, was based in London when I joined, because of the importance given to ecumenism in the United Kingdom. Most of the teaching given to potential full time focolarini at Loppiano and other formation centres was communicated in the same way.
Secondly, much of the focolare ‘gnosis’ - including its teachings or ‘thought’ as indicated by Moran - or what he terms its ‘styles of life’ - such as its structure and the way its rigid authority is dispensed - was and is clothed in the secrecy typical of cultish organisations. One need only think of the visions of Chiara Lubich, known within the movement as the ‘Paradise of 1949’, which until very recently were even kept hidden from full time members and have only been partially published (leaving out the most contentious assertions ‘because they might be misunderstood’). Just about everything which can be described as the essence of the movement, everything worth knowing, has not been published or made available to the public or even Church authorities.
The fact is that both the Church and the public have little access to what goes on within Focolare behind the endless bland spin. Even Cardinal Braz de Aviz - a long term internal member of the movement who owes much to Chiara Lubich recently said:
Today I find great difficulty with the movement. There are various questions on which I have not been able to get answers, because there are barriers that prevent you from setting up a dialogue; I find this very upsetting because the charism of unity has these walls which stop you from getting a response. For me this situation is a question without answers. At times I feel more at home in the Church, with all its sins, than inside the Movement. I don’t want to leave it, but I cannot find a way of having an open, free dialogue.
This explains why - given that internal members have been bred in its culture of secrecy - only ex-members, the vast majority of whom are victims of the movement’s various forms of abuse of authority, and have had the courage and gumption to leave, can tell the outside world about the ‘mentality’ - in other words, according to Jesus Moran, what the movement is really about.
July 12, 2022
Lettere di 27 anni fa al giornale cattolico inglese The Tablet ora sembrano profetiche
Alla luce delle recenti azioni intraprese da Cardinale Kevin Farrell del Dicastero dei Laici, Famiglia e Vita verso Comunione e Liberazione e altri movimenti ecclesiali, e il rimprovero di Papa Francesco ai Neocatecumenali, queste lettere scritte al giornale cattolico inglese The Tablet 27 anni fa sul movimento dei Focolari sembrano profetiche - e sollevano argomenti importanti per il Sinodo sulla Sinodalita:
Sondare i frutti più pregiati - Lettere, The Tablet, 5 August 1995
Signore: Ho letto con interesse l'articolo di Michael Walsh sul mio libro Le armate del Papa. Ho notato con piacere che siamo d'accordo sulla natura settaria dei cosiddetti nuovi movimenti ecclesiali - Focolari, i Neocatecumenatali e Comunione e Liberazione.
Mi ha sorpreso, tuttavia, che il signor Walsh, autore di un volume sull'Opus Dei, abbia respinto la mia teoria secondo cui queste organizzazioni sono destinate a esercitare un potere sostanziale all'interno della Chiesa. Ognuna di esse ritiene di avere una missione dall'alto per riformare l'intera Chiesa. Logicamente, quindi, cercano di ottenere la massima influenza e il massimo potere possibile. L'Opus Dei ha dimostrato di poter raggiungere livelli sproporzionati rispetto alla sua forza numerica.
Il vero problema è la natura della Chiesa post-conciliare. Papa Giovanni Paolo II ha descritto questi movimenti come "Tra i frutti più belli di Vaticano II" e il cardinale Ratzinger, nell'intervista del 1986 a Vittorio Messori, ha dichiarato che erano l'unica cosa buona uscita dal Concilio. Contesto fermamente questo punto di vista e ritengo che presentare queste organizzazioni come modelli del Concilio in azione sia una grossolana distorsione della verità. Sono dualistiche, segrete, ripiegate su se stesse, accentratrici, gerarchiche, autoritarie, clericali, disprezzatori del mondo, disinteressate ai temi della giustizia e della pace. In realtà, per quanto posso vedere, l'esatto opposto di tutto ciò che il Concilio rappresenta.
Molto preoccupante è anche la distruzione dell'individualità dei membri per glorificare l'istituzione, cosa che trovo pericolosamente vicina a varie forme di totalitarismo. Anche se il mio approccio nell'Armata del Papa non è teologico, credo che le rivendicazioni esclusive dei movimenti debbano essere esaminate attentamente da chi è competente in materia. Penso alla descrizione che i Focolari fanno di se stessi come "Corpo mistico di Maria" o all'uso che i Neocatecumenali fanno della "Chiesa" come sinonimo del movimento.
Non credo che, come suggerisce il signor Walsh, le mie credenziali di sostenitore di Vaticano II siano minate solo perché cito prove contro i movimenti di tradizionalisti dichiarati come padre Enrico Zoffoli e padre Joseph Fessio. In effetti, commento il fatto intrigante che i nuovi movimenti sono riusciti a inimicarsi sia l'ala sinistra che quella destra del cattolicesimo. È un fatto triste, tuttavia, che tra il clero e la gerarchia italiana regni una potente atmosfera di paura. Essi sono terrorizzati dall'effetto che le critiche ai movimenti preferiti dal Papa potrebbero avere sulle loro carriere. Purtroppo, agli oppositori liberali dei movimenti è mancato il coraggio di figure donchisciottesche come padre Zoffoli.
Infine, devo negare il merito di aver perseguitato la moglie del signor Walsh per incoraggiarla ad aderire al movimento dei Focolari. Anche se all'epoca in cui la signora Walsh era nel mirino dei Focolari vivevo in una delle sue comunità a Liverpool, le attività del movimento sono rigorosamente segregate e all'epoca ero troppo impegnato a ingrossare i ranghi delle divisioni maschili.
Gordon Urquhart
Wardour Street
Londra
Lettera di dott. Oliver Davies Lettere, The Tablet, 5 agosto 1995
Signore: Mi sembra che Michael Walsh, nella sua recente recensione di Le armate del Papadi Gordon Urquhart, abbia sollevato alcune questioni importanti che meritano un'ulteriore discussione. Pur non essendo io stesso un membro del movimento dei Focolari, sono un teologo cattolico interessato ai nuovi movimenti religiosi. Inoltre, faccio parte di una razza rara, in quanto conosco bene il movimento dei Focolari, dato che mia moglie - anglicana liberale e decisamente femminista - è stata attiva nel movimento per molti anni.
È impossibile non rimanere colpiti dall'integrità di Gordon Urquhart (che non conosco personalmente), anche se alcune persone che lo conoscono affermano che la sua determinazione a trovare difetti in questo passato dei Focolari lo ha portato a travisare alcune cose e a interpretare male altre. A me interessano soprattutto le questioni più generali sollevate dal suo libro. In primo luogo, non è opportuno accomunare il Neocatecumenato, Comunione e Liberazione e i Focolari, che sono entità molto diverse tra loro; e non è nemmeno accettabile che questi movimenti vengano semplicemente definiti "sette". I Focolari, ad esempio, sono intimamente integrati nella Chiesa cattolica a tutti i livelli e hanno sempre cercato e trovato stretti rapporti con personalità di spicco di altre comunioni cristiane. Lungi dall'essere un organismo autonomo, si è sempre inteso come un movimento di rinnovamento spirituale che opera attraverso le strutture esistenti e non contro di esse.
In secondo luogo, il modello appropriato per comprendere un movimento come quello dei Focolari è quello di un ordine religioso. Molti dei problemi che Urquhart racconta possono derivare dal fatto che forse sia lui che altri hanno frainteso la sua vocazione, tanto da esporlo in modo inappropriato alle pressioni di un'intensa formazione spirituale come membro "di primo ordine" del movimento che vive da celibe in comunità. Sebbene la spiritualità dell'intero Movimento sia considerata la stessa per tutti, incentrata sul mistero trinitario della Chiesa, gli individui variano enormemente nella misura in cui sono in grado o disposti a rendersi pienamente disponibili e quindi, di fatto, ad adottare la forma di vita di un uomo o di una donna consacrati alla vita religiosa. Inoltre, per quanto possa essere deplorevole, l'atteggiamento prevalente nei confronti dell'omosessualità che ha causato la sua partenza* non era quello dei Focolari in particolare, ma sicuramente tipico di tutti gli ambienti religiosi cattolici di circa 20 anni fa.
Nessuno può negare che ci siano, e continueranno ad esserci, tensioni tra la Chiesa in generale e i nuovi movimenti, né che siano stati commessi e saranno commessi errori da tutti e due le parti. Ma la verità, a mio avviso, è che il cristianesimo è essenzialmente una religione radicale, il cui carattere dinamico non è sempre soddisfatto dal sistema parrocchiale, pur con tutti i suoi punti di forza. È questa carenza che ha portato alla nascita degli ordini religiosi come forme di vita cristiana radicale; e lo stesso principio è all'opera nella formazione di molti dei nuovi movimenti, da Sant'Egidio all'Opus Dei. Questi non sono affatto uguali e alcuni riflettono una visione purtroppo individualista e ristretta della Chiesa cattolica, mentre altri, come L'Arche, sono comunitari ed ecumenici. I Focolari, a mio avviso, appartengono molto chiaramente a quest'ultima categoria di movimento. Se ha le sue mancanze e i suoi fallimenti (e li ha), si tratta dei problemi di una tendenza al fondamentalismo che sono caratteristici dei potenti movimenti religiosi (e laici) in una fase iniziale della loro evoluzione, come ha recentemente dimostrato il lavoro dello studioso milanese Francesco Alberoni. La strada da percorrere deve quindi essere il dialogo, tra l'individuo e il movimento, e tra i movimenti e la pienezza della Chiesa.
Dott. Oliver Davies
Università del Galles
Lampeter
* Questo consisteva in tre ‘offerte’ a Urquhart dal movimento: un matrimonio combinato, terapia di conversione e castrazione chimica. Questo e chiaramente spiegato in Le armate del Papa. "Sicuramente tipico di tutti gli ambienti religiosi cattolici di circa 20 anni fa"?
Le armate del Papa [risposta alla lettera precedente] Lettere, The Tablet, 19 agosto 1995
Signore, il dottor Oliver Davies (Lettere, 5 agosto) presenta il punto di vista secondo cui le mie critiche al movimento dei Focolari nel mio libro Le armate del Papa si riducono tutte al fatto che sono un ex-membro.
Il dottor Davies sostiene di "sapere molto" sul movimento dei Focolari, ma il problema rimane che le informazioni all'interno di questo, come di altri movimenti cattolici segreti, sono attentamente classificate in base ai livelli di appartenenza. I membri di basso livello o i simpatizzanti come il dottor Davies possono sapere molto poco della struttura e degli insegnamenti del movimento, anche dopo molti anni di contatti. Un professore di un'università romana mi ha raccontato di recente che a un suo allievo, sacerdote interno dei Focolari, è stato negato l'accesso ai primi scritti segreti della fondatrice, Chiara Lubich, ed è stato quindi costretto a cambiare l'argomento della sua tesi. Quanto può sperare di sapere un esterno attraverso i canali ufficiali? Ecco perché, nonostante la linea vaticana, è fondamentale far conoscere le opinioni e le esperienze degli ex-membri. Il materiale sui Focolari che presento nel libro si basa su 9 anni di appartenenza - cinque dei quali come membro di una comunità a tempo pieno con voti - 20 anni di riflessione successiva e ricerche recenti in tutta Europa, compresi molti contatti diretti con il movimento e i suoi membri.
Non posso rivendicare il merito dell'idea di "fare tutto un mescuglio" del Neocatecumenato, Comunione e Liberazione e i Focolari, ritenuta "inappropriata" dal dottor Davies. "Il mescuglio" e la visione del Papa e del Vaticano. Io ho semplicemente cercato di analizzare le conseguenze di questo punto di vista. Una delle caratteristiche comuni che ho notato è che ognuno di questi movimenti ha un senso della propria missione unico. Questo porta a una mentalità che posso solo definire settaria (un termine ritenuto "inaccettabile" da Davies) - certamente nel caso dei Focolari e del Neocatecumenato: la convinzione che il proprio movimento abbia tutto da insegnare e nulla da imparare.
Secondo il dottor Davies, i Focolari possono essere descritti come "comunitari" (una parola cara a quel movimento, anche se non sono sicuro di cosa significhi) ed "ecumenici" alla loro maniera; ma sarebbe un grave errore concludere che si tratti di un'organizzazione liberale. È autoritaria, centralizzata e assolutista, e segue rigidamente gli ordini del Vaticano su tutte le questioni. Il dottor Davies difende il trattamento dei Focolari nei confronti degli omosessuali, che io critico in Le armate del Papa, come semplicemente "l’atteggiamento prevalente nei confronti dell'omosessualità... sicuramente tipico di tutti gli ambienti religiosi cattolici di circa 20 anni fa". Eppure, come sottolineo nel libro, i Focolari sostengono ancora oggi la "cura" degli omosessuali. Il dottor Davies dovrebbe includere nella sua ricerca un piccolo gioiello di omofobia intitolato Omosessuale, chi sei, un manuale pubblicato dal Focolare in Italia l'anno scorso, che pretende di offrire consigli comprensivi agli omosessuali. Esso descrive gli omosessuali come "colpevoli di omicidio involontario dei giovani e persino dei bambini colpiti dall'AIDS solo perché un giorno sono stati vittime degli imprudenti nella ricerca del piacere". Questo è il linguaggio della nuova destra religiosa americana, non quello dell'ala liberale del cattolicesimo contemporaneo.
Nella sua ansia di vedere i movimenti come una Cosa Buona e Necessaria, il dottor Davies sembra essere pronto a trascurare le "mancanze e i fallimenti" di cui, ammette, sono colpevoli. Qualunque beneficio possano apportare alla Chiesa a lungo andare - e non sono affatto convinto che lo faranno - non può giustificare danni incidentali agli individui. Il suggerimento che "la via da seguire deve essere il dialogo" mi sembra irrimediabilmente ottimista per quanto riguarda i movimenti di cui mi sono occupato ne Le armate del Papa - Focolari compresi. È impossibile dialogare con chi si propone con l'assoluta convinzione di possedere tutte le risposte.
Gordon Urquhart
Wardour Street
Londra
April 20, 2022
Grande vaticanologo Sandro Magister dell'Espresso sui focolarini - un articolo classico degli anni novanta e piu rilevante che mai
L´irresistibile ascesa dei focolarini. L'altra metà della ChiesaMigliaia di adepti. Centinaia di vescovi. Cittadelle in tutto il mondo. Radiografia del più grande dei movimenti cattolici. L'unico, per volontà del papa, affidato a una donna
di Sandro Magister
[Da "L´espresso" n. 26 del 3 luglio 1997]
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Nel nome ufficiale, Opus Mariae, ricordano la mitica Opus Dei. Ma sono più noti come focolarini. Li ha fondati e li dirige una donna, Chiara Lubich, 77 anni come Karol Wojtyla, nata a Trento, domiciliata a Rocca di Papa. Dio è anche femmina, disse un giorno Albino Luciani, il papa del sorriso, e Chiara Lubich deve pensarla anche lei così. Ha ottenuto dal suo successore Giovanni Paolo II che i focolarini avranno sempre a capo una donna. Privilegio unico, per un movimento che conta tra i suoi aderenti anche migliaia di preti e frati. E centinaia di vescovi.
I focolarini sono gran fenomeno della Chiesa odierna. Stando agli ultimi numeri, hanno sorpassato tutti gli altri movimenti cattolici nati in questo secolo. E in più sono riusciti a garantire di sé un'immagine immacolata e radiosa, di arcobaleno perenne. Fino a oggi. Perché oggi anche per loro l'incanto rischia di rompersi. Un libro di un loro ex dirigente, l'inglese Gordon Urquhart, stampato in Italia da Ponte alle Grazie con il titolo "Le armate del papa", viene per la prima volta a tracciare dei focolarini un ritratto molto meno esaltante. Lui dice molto più veritiero.
C'è infatti una cosa che i focolarini non amano: che si semini il dubbio dentro le loro certezze ispirate. A cominciare dai racconti sulla genesi. La loro non è storia, è sacra rappresentazione. Ecco Chiara Lubich a 19 anni, maestrina, padre socialista e fratello comunista. Va in pellegrinaggio a Loreto e ha la prima illuminazione. Vede la santa casa di Nazareth e sogna sé alla testa di cortei di vergini come Maria e san Giuseppe. Eccola nel 1943, a Trento, uscir di casa per la spesa. E invece lungo la via s'imbatte in Dio che la chiama a esser tutta sua. «Alzai gli occhi al cielo e risposi: sì». L'anno dopo, in una cantina sotto le bombe, Chiara «fa unità» con le prime compagne, le stesse che ancor oggi le sono intorno e sembrano la sua ristampa in tutto: nel dire, nel muoversi, nel vestire, nel taglio dei capelli. «Ci dicemmo pronte a morire l'una per l'altra». Poi la nascita dei primi focolari, nuclei di donne votate alla castità e, a giusta distanza, anche di uomini. E poi il primo focolarino sposato, l'allora deputato della Democrazia cristiana Igino Giordani, padre di Brando, futuro uomo Rai. E i ritiri estivi sulle Dolomiti, nella valle di Primiero, a Tonadico. È lì che Chiara Lubich ha le visioni celesti, nel 1949. Per più giorni, dopo la comunione mattutina, «entra in paradiso».
Quello che Chiara Lubich ha visto nel suo «paradiso del '49» non è per tutti. Per il volgo solo qualche rado cenno. E poche briciole anche per i focolarini alle prime armi. Alle rivelazioni si accede solo salendo di grado nelle gerarchie interne. «Come nella gnosi, dove i misteri sono riservati agli iniziati», commenta Urquhart. Lui, che negli anni Settanta fu tra i capi dei focolarini d'Inghilterra, seppe che nelle sue visioni Chiara Lubich aveva conosciuto i «disegni» di Dio sul futuro di lei, del movimento e di alcuni suoi singoli esponenti. Ad esempio Pasquale Foresi, figlio d'un altro parlamentare dc, cui fu detto che doveva farsi prete, il primo focolarino prete. Ubbidì. E don Foresi, che non mancava di talento, rapidamente ascese a numero due del movimento. Anzi, a «cofondatore». Sin quasi a oscurare la stella della fondatrice. Per finire invece lui eclissato già negli anni Sessanta. Misteriosamente. Oggi il teologo più in vista dei focolarini è don Piero Coda. Che però non è un Foresi bis. Valente come teologo, e forse proprio per questo, don Coda non ha mai contato nelle vere gerarchie del movimento.
C'è ruggine tra i focolarini e gli intellettuali, specie se d'intelletto critico. All'inizio la parola d'ordine fu: «Mettete i libri in soffitta». Poi hanno raddrizzato la rotta. La loro editrice, Città Nuova, s'è messa a stampare pregevoli collezioni di classici della letteratura cristiana antica, compresa una monumentale edizione critica delle intere opere di sant'Agostino. Tutto in nome dell'idea: «Siamo i primi cristiani del secolo XX». Ma poi pochissimo di questi tesori di sapienza entra nei programmi di formazione dei seguaci. Dove invece spopolano le decine di volumetti di Chiara Lubich. Che come scrittrice non brilla, e neanche come teologa, nonostante una recentissima laurea honoris causa presa a Manila. Ma ha dalla sua «l'aver sperimentato Dio» e «l'avere in sposo Gesù abbandonato».
Tutto ruota attorno al vissuto della fondatrice, alla sua autobiografia che si sa scritta da mano celeste e quindi non può essere contraddetta. Chi vi si imbatte e ne è «folgorato» (parola di un focolarino insigne, il vescovo di Aquisgrana Klaus Hemmerle) non ha più scampo. Basta coi sofismi. Venite e vedrete. Il Regno di Dio eccolo qui. Con «Gesù in mezzo».
Per andare a vedere questo Regno di Dio quaggiù, la meta giusta è Loppiano. Autostrada del sole, casello di Incisa Valdarno. Pochi chilometri in direzione Chianti e ci siete. «Loppiano è città fatata, goccia di paradiso scivolata tra le nuvole sulla terra», vi garantisce Silvana Veronesi, una delle prime compagne di Chiara Lubich. Ogni domenica di visitatori ne arrivano centinaia. Andrete a spasso per una giornata tra prati pettinati e vigne, casolari e ville, botteghe artigiane e cantine. Più la messa, il pranzo e due sedute di musical, filmati, testimonianze. Da uscirne beatamente storditi.
«La nostra divisa è il sorriso». Proprio così. Suonano, cantano e danzano per voi in spettacoli multicolori e lieti. In un tripudio d'unità tra le razze bianche nere e gialle. Solo i sessi stanno separati. Di complessi musicali per i palasport di mezzo mondo i focolarini ne fanno girare due, il Genverde, di sole donne, e il Genrosso, di soli maschi. Sono su piazza da trent'anni giusti. Non era ancora volata la prima molotov sessantottina che Chiara Lubich aveva già fiutato i tempi. Lanciò i suoi giovani a far la «rivoluzione dell'arcobaleno». Altro che Vietnam, Che Guevara, Mao. In Cina agitavano il libretto rosso? I giovani focolarini alzarono il loro libretto giallo. Con stampate le massime della fondatrice.
Oggi lo spettacolo viaggia via satellite. I grandi meeting dei focolarini, Genfest e Familyfest, devono essere obbligatoriamente planetari. Chiara Lubich predica «umiltà e reticenza, mai mettersi in mostra», ma poi in realtà l'auditel ha il posto d'onore nei registri dell'Opus Mariae. Il record provvisorio è del Familyfest tenuto il 5 giugno 1993 al Palaeur di Roma: satelliti 13, stazioni televisive 200, paesi coperti 150, continenti 5, spettatori 686 milioni.
Giovanni Paolo II, che di carisma televisivo s'intende, ne è entusiasta. Le giornate mondiali della gioventù che bandisce ogni due anni, le ultime a Denver e Manila e la prossima a Parigi in agosto, ricalcano pari pari i Genfest dei focolarini, che infatti vi presenziano in massa. Ma è soprattutto il «genio femminile» di Chiara Lubich che piace tanto a questo papa. Se lui è san Pietro, Chiara è la Madonna. Perché nella Chiesa ci vogliono tutti e due gli elementi: il «petrino» e il «mariano». E i focolarini, di cui la Lubich è la quintessenza, sono di Maria la «presenza sulla terra e quasi una continuazione». Tesi audaci. Ma Giovanni Paolo II gliele ha lasciate scrivere perfino negli statuti.
Finita è la quaresima, quando il Sant'Offizio guardava male questa gente strana, mezzi comunisti e mezzi protestanti e con una donna a capo, per di più visionaria. Oggi ai focolarini nella Chiesa vogliono tutti un gran bene e tutti aprono le porte: cardinali, vescovi e curati di campagna.
I focolarini coi voti sono tenuti a spogliarsi delle loro ricchezze. Fanno vita comune e non trattengono una sola lira di ciò che guadagnano. Anche gli sposati devono versare il «superfluo». Ma niente paura. «Più date e più vi sarà dato». Di tutto, di più. La comunità prende, la comunità dà, a discrezione dei suoi capi e, su su, della fondatrice. Dall'acquisto di un libro a una vacanza, tutto nella vita di ciascuno è vidimato e spesato dalla comunità. Per chi merita, anche con larghezza: l'elegante e vario guardaroba di Chiara Lubich, firmato "I gigli del campo", non assomiglia proprio a quello ascetico di madre Teresa di Calcutta. Il mondo dei focolarini vuol essere un generoso assaggio di «terra nuova e cieli nuovi», dove tutto sia buono, abbondante e soprattutto ben ordinato. Le loro cittadelle (dopo Loppiano ne hanno create altre 20, in tutti i continenti) vogliono essere piccoli Eden prima del peccato originale. «Per far vedere come sarà il mondo una volta trasformato dall'Ideale di Chiara». Millenarismo in versione soft.
Anche i gesuiti del Seicento avevano costruito in Paraguay le loro città del sole. E proprio da quelle parti, in Brasile, Chiara Lubich ha avuto nel 1991 un'altra delle sue folgorazioni. Ha lanciato «un nuovo modello economico». Nuovo rispetto a quelli «dell'uomo vecchio», sia collettivisti che liberisti. L'ha battezzato «economia di comunione»: un terzo dei profitti all'azienda, un terzo ai poveri, un terzo all'Opus Mariae. In tanti tra i suoi seguaci l'hanno presa in parola: 750 piccole aziende di focolarini si sono già votate a questa «economia del dare», in tutto il mondo Italia compresa. Con puntuale tempismo, Chiara Lubich vuol insomma lanciare i suoi devoti anche nei settori emergenti e virtuosi del non profit, dell'investimento ambientale, delle banche etiche, delle charity. Le vie dell'«Ideale» sono infinite. Come non restarne incantati?
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Intervista a Chiara Lubich
In gennaio, in Thailandia, Chiara Lubich ha parlato a 800 monaci buddisti e al loro gran maestro Ajahn Thong. In maggio ha predicato, prima donna bianca, nella moschea di Malcom X e dei Musulmani neri, a Harlem. Si può diventare focolarini anche restando buddisti o musulmani. La fondatrice conferma: «Di non cristiani ne abbiamo 30.000».
Ma una volta i missionari non partivano per convertire e battezzare gli infedeli?
«Questa era l´evangelizzazione classica. Ma oggi è l´ora del dialogo. Noi testimoniamo la nostra vita cristiana e questo basta perché gli altri ne siano colpiti».
Non vi capita d´incontrare sospetto o diffidenza?
«No, mai. Solo ammirazione. Un monaco buddista thailandese ccui abbiamo dato il nome di Luce Ardente è stato nella nostra cittadella di Loppiano, vicino a Firenze. La sera metteva le scarpe fuori della stanza e, senza chiedere niente, la mattina le trovava lucidate. Perché fate questo?, ci chiedeva. Perché ti vogliamo bene, rispondevamo. Era commosso».
Sempre così da voi: un mondo tutto felice. Troppo bello per essere vero...
«La nostra gioia nasce dal nostro amare il dolore. Per amare l´altro bisogna completamente svuotare se stessi. Se l´altro fa anche lui questa rinuncia a sé, scatta l´unità. E a chi fa unità, Gesù ha promesso la pienezza della gioia».
Ma possibile che le vostre siano tutte fiabe a lieto fine, con lei come fata?
«Che la storia dei focolari sia meravigliosa, è la verità».
E quelli che se ne vanno via? Di motivi critici ne avranno.
«Quelli che ci lasciano lo fanno perché non hanno voluto morire: non hanno voluto rinnegare se stessi e prendere la croce. Oppure perché sono psicologicamente inabili alla vita del movimento. Oppure perché sono stati soverchiati dalle tentazioni».
Anche il Vaticano, all´inizio, vi guardava con occhio critico.«In effetti ci hanno messo sotto studio per anni. Ma ricordo che, l´uno dopo l´altro, ogni loro ispettore se n´è sempre andato via commosso, conquistato da quello che aveva visto».
E oggi avete persino il ramo dei focolarini vescovi. Degli italiani, chi c´è?«Ennio Antonelli, il segretario della Conferenza episcopale. E poi il vescovo di Pompei, Francesco Saverio Toppi; quello di Nocera Inferiore, Gioacchino Illiano; quello che è coadiutore all´Aquila, Giuseppe Molinari».
E tra i cardinali?«Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga e presidente della Conferenza delle Chiese d´Europa, Paul Poupard, Paul Augustin Mayer, Franciszek Macharski».
Lei viaggia come il papa. Dove farà il suo prossimo Tour?
«In Argentina e Brasile. Ho incontrato il presidente brasiliano Fernando Cardoso e la moglie quando sono stati in Italia. Sono così entusiasti delle nostre realizzazioni laggiù, che mi daranno il Cruzeiros du Sol, la massima onorificenza brasiliana».
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Numeri di successo
I loro numeri cantano successo. Da 69.000 che erano dieci anni fa, sono balzati oggi a 109.000, in 198 paesi. Questi i focolarini militanti. Ma in più ci sono gli aderenti e i simpatizzanti, dati a 2.218.000.
Il tronco portante sono i focolari, nuclei di vita comune composti da sole donne o da soli uomini, con voto di castità. Anche le coppie sposate possono farvi parte: lui aggregandosi a un focolare maschile, lei a uno femminile. Oggi in tutto il mondo questi focolarini in senso stretto sono 5.823, distribuiti in 385 focolari femminili e in 283 maschili.
In Italia i focolari femminili sono 51 e i maschili 49. Vi fanno vita comune in 1.547. Sono focolarini, tra i membri italiani del parlamento, Lucia Fronza Crepaz, del Partito popolare, e Giuseppe Gambale, della Rete. E´ focolarina con voto di castità Liliana Cosi, stella della danza classica.
Ma oltre al tronco ci sono i rami. Il primo è quello dei volontari, che si distinguono dai focolarini perchè non fanno vita comune ma abitano per conto proprio. I volontari animano a loro volta un movimento a più largo raggio, chiamato Umanità nuova. Idem le famiglie focolarine. Da esse si irradia un movimento più ampio di nome Famiglie nuove.
Poi c´è il ramo giovani, Gen, generazione nuova. Ragazzi e ragazze svolgono attività separate. Altrettanto avviene per quelli con meno di 17 anni, detti Gen 3, e per i bambini, detti Gen 4. Vi fanno alone due movimenti più ampi, Giovani per un mondo nuovo e Ragazzi per l´unità.
E poi ci sono i rami ecclesiastici: vescovi, preti, religiosi e religiose, studenti di seminario. Il ramo vescovi, ufficializzato nel 1996, ne conta 780.
I focolarini hanno un´editrice, Città Nuova, presente in 27 paesi; un periodico dello stesso titolo con 38 edizioni in 22 lingue compreso l´arabo e il cinese; un bimestrale di cultura, "Nuova Umanità". Ma la pubblicazione che davvero orienta il movimento è un semplice foglietto mensile scritto da Chiara Lubich, "Parola di Vita". Tradotto in 80 lingue, è diffuso in 3.400.000 copie. Ma grazie a radio e tv amiche raggiunge, calcolano, 13 milioni di persone di tutto il mondo.
Ciarlieri nel dare numeri sulla loro crescita, i focolarini sono più elusivi nel dar conto delle defezioni. «Tra ingressi e abbandoni il rapporto è di 5 a 1», dice Guglielmo Boselli, direttore di "Città Nuova". Ma a contare i focolarini in senso stretto, non si direbbe proprio. Se oggi sono 5.823, nel 1987 erano 6.345. In dieci anni sono andati sotto di 522. Cresceranno i simpatizzanti, ma tra quelli alla stanga sono in tanti a mollare.
Genrosso, il complesso rock dei focolarini, ha festeggiato i suoi trent´anni lo scorso 18 gennaio con un concerto gremitissimo al Palaeur di Roma. E per la prima volta ha messo in vendita al grande pubblico un suo Cd, distribuito dalla Emi.
Musica, danze, parole di Genrosso sono una festa perenne di bontà, di cielo sereno, di ottimismo senza brividi. Fin troppo. «Ma siamo fatti così», dice Mite Balduzzi, cantante e autore di testi, colonna del gruppo. «E il pubblico ci ama così». Non solo in Italia, ma in mezzo mondo, dove Genrosso ha già fatto più di 100 tournée, da Buenos Aires a Hong Kong.
Negli anni Settanta li scambiavano per quelli di "Viva la gente". Negli anni Ottanta hanno tentato la rock opera. Ora danno solo concerti. Le loro canzoni parlano tanto d´amore. Ma mai dell´amore a due, tra uomo e donna. I Genrosso sono casti, hanno i voti. Vogliono bene a tutta l´umanità.
Tradotto da Gordon Urquhart
POSTSCRIPTUM
Mentre lavoravo sulle Armate del Papa negli anni novanta, facevo tanta ricerca in Italia. Insieme a contatto con i movimenti stessi, facevo interviste con molti teologi di rilievo e figure importanti nella Chiesa (la maggioranza di quelli che criticavano i movimenti hanno scelto l'anonimato, dato l'entusiasmo colossale che Papa Giovanni Paolo II mostrava per questi gruppi in espansione pazzesca). Mi sono messo in contatto anche con vaticanologhi conosciuti di vari pubblicazioni italiane importanti, chiedendo di trovarmi con loro per fare un dialogo sui movimenti. La risposta da quasi tutti - compresi i piu importanti e venerati scrittori in questo campo è stata "No", con la giustifaczione: "Come osa tentare di spremere il mio cervello su questo argomento, autorità suprema che sono". Quello che non capirono è che stavo usando come base della mia ricerca i nove anni che avevo trascorso nel Movimento dei Focolari, molti dei quali come focolarino a tempo pieno con importanti responsabilità come quella di leader dei Gen nel Regno Unito e di editore dell'edizione inglese di Città Nuova. L'unico di questi esperti che ha accettato di incontrarmi è stato Sandro Magister de L'Espresso. Abbiamo avuto una conversazione affascinante e - come dovrebbero fare i bravi giornalisti - credo di avere ragione nel dire che entrambi ne abbiamo beneficiato e abbiamo ampliato le nostre conoscenze. Sandro Magister aveva una visione affascinante di certi aspetti dei nuovi movimenti che mi ha aperto nuove strade di ricerca. Avevamo anche un senso dell'umorismo in comune e abbiamo trascorso gran parte della nostra discussione ridendo delle varie assurdità e qualità surreali dei movimenti. Questo meraviglioso senso dell'umorismo è evidente in questo articolo sul Movimento dei Focolari, molto azzecato e lungimirante, che considero un classico. Mi chiedo spesso cosa abbiano provato i giornalisti - che proteggevano le loro conoscenze gelosamente come uno scolaretto nasconde il suo lavoro con il braccio perché nessuno possa copiare - quando hanno letto le ampie rivelazioni che sono state presentate al grande pubblico - e alla Chiesa - per la prima volta nell'edizione italiana del libro.
Gordon Urquhart
Sandro Magister, notable Vaticanologist of L'Espresso magazine, on the Focolare Movement - a classic article from the Nineties that is more relevant than ever
The irresistible rise of the focolarini.
The other half of the Church
Thousands of followers. Hundreds of bishops. Miniature towns all over the world. Here is an X-ray of the largest Catholic movement. The only one, thanks to Pope John Paul II, entrusted to a woman
by Sandro Magister
[From "L´espresso" n. 26 of 3 July 1997].
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Their official name, Opus Mariae, recalls the mythical Opus Dei. But they are better known as focolarini. They were founded and are governed by a woman, Chiara Lubich, a 77 year-old (like Karol Wojtyla) born in Trent and living in Rocca di Papa. God is also female, as Albino Luciani, the smiling pope, once said, and Chiara Lubich must think so too. She obtained permission from John Paul II for the focolarini to always have a woman as their head. This is a unique privilege for a movement whose adherents include thousands of priests and monks. And hundreds of bishops.
The focolarini are a great phenomenon in the Church today. According to the latest figures, they have surpassed all other Catholic movements born in this century [20th century]. What is more, they have succeeded in establishing an immaculate and radiant image of themselves - a perpetual rainbow. Until today. Because today there is a risk that the enchantment will be shattered. A book by one of their former leaders, the Englishman Gordon Urquhart, published in Italy by Ponte alle Grazie with the title The Pope's Armada, paints for the first time a much less exalted portrait of the focolarini. And he claims much more truthful.
There is in fact one thing that the focolarini do not like: sowing any doubt about their inspired certainties. Starting with the stories about their origins. Theirs is not history, it is sacred representation. Here is Chiara Lubich at the age of 19, a schoolteacher, a socialist father and a communist brother. She went on a pilgrimage to Loreto and had her first illumination. She saw the holy house of Nazareth and dreamt of herself at the head of a procession of virgins like Mary and St Joseph. Then, here she was in 1943, in Trent, leaving the house to go shopping. On the way, however, she bumped into God who called her to be entirely his. "I raised my eyes to heaven and answered: 'yes'." The following year, in a cellar during bombing raids, Chiara "united" with her first companions, the same ones who are still around her today and seem to be a reprint of her in everything: in speech, in movement, in dress, in hairdos. "We said we were ready to die for each other". Then came the birth of the first focolares, nuclei of women devoted to chastity and - at a fair distance - also focolares for men. And then the first married focolarino, the then Christian Democrat deputy Igino Giordani, father of Brando, the future RAI boss. And the summer retreats in the Dolomites, in the Primiero valley, in Tonadico. It was there in 1949 that Chiara Lubich had her heavenly visions. For several days, after her morning communion, she "entered paradise".
What Chiara Lubich saw in her "Paradise of 1949" was not for everyone. For the general public only a few rare hints. And a few crumbs even for novice focolarini. Revelations can only be accessed by climbing the internal hierarchy. "As in Gnosticism, where the mysteries are reserved for initiates", Urquhart comments. He, who in the 1970s was one of the leaders of the focolarini in England, learned that in her visions Chiara Lubich had witnessed God's "plans" for the future of herself, of the movement and of some of its individual members. For example, Pasquale Foresi, son of another Christian Democrat member of parliament, was told that he had to become a priest, the first focolarino priest. He obeyed. And Don Foresi, who was not lacking in talent, quickly rose to number two in the movement. Indeed, as "co-founder". Almost to the point of obscuring the star of the foundress. Instead, he was eclipsed by the 1960s. Mysteriously. Today, the most prominent theologian of the focolarini is Don Piero Coda. But he is not a Foresi 2. Valuable as a theologian, and perhaps for this very reason, Fr Coda has never counted in the real hierarchies of the movement.
There was friction between the focolarini and intellectuals, especially those with a critical intellect. At the beginning the watchword was: "Put the books in the attic". Then there was a slight change of direction. Their publishing company, Città Nuova, began to print important collections of classics of ancient Christian literature, including a monumental critical edition of the entire works of St. Augustine. All in the name of the idea: "We are the first Christians of the 20th century". But then very little of these treasures of wisdom enters the training programmes of followers. Instead, the dozens of small volumes by Chiara Lubich are all the rage. She does not shine as a writer, nor as a theologian, despite a recent honorary degree from Manila. But she has on her side 'having experienced God' and 'having Jesus forsaken as her spouse'.
Everything revolves around the experience of the foundress, her autobiography, which is known to have been written by 'the hand of heaven' and therefore cannot be contradicted. For those who come across it and are "electrified" by it (in the words of a distinguished focolarino, the bishop of Aachen, Klaus Hemmerle) there is no way out. Enough of sophistry. Come and see. Behold the Kingdom of God. With "Jesus in the midst".
To go and see this Kingdom of God here on earth, head for Loppiano. Take the Autostrada del Sole, exit at Incisa Valdarno, Tuscany. A few kilometres in the direction of Chianti and you're there. "Loppiano is a fairy town, a drop of paradise which has slipped through the clouds onto the earth", Silvana Veronesi, one of Chiara Lubich's first companions, assures us. Every Sunday, hundreds of visitors converge there. Take an all-day stroll through manicured meadows and vineyards, farmhouses and villas, artisan workshops and cellars. Plus mass, lunch and two sessions of musical numbers, films and testimonies. And leave in a blissful trance.
"Our uniform is a smile". That's right. They play, sing and dance for you in colourful and joyful performances. In a blaze of unity between different races. Only the sexes are separate. The focolarini despatch two music bands to the sports halls of half the world: Gen Verde (women only), and Gen Rosso (men only). They have been doing the rounds for exactly thirty years. The first molotov cocktail of 1968 had not yet been thrown, but Chiara Lubich had already sniffed out the zeitgeist. She launched the young people of her movement in the "rainbow revolution". Never mind Vietnam, Che Guevara, and Mao. Were they waving the little red book in China? The focolarini youth were brandishing their little yellow book. Emblazoned with the foundress' maxims.
Today, the Focolare Show travels via satellite. The great meetings of the focolarini, Genfest and Familyfest, must be global. Chiara Lubich preaches "humility and reticence; never show off", but in reality the media are number one in the Opus Mariae ratings. Their record so far is for the Familyfest held on 5 June 1993 at the Palaeur in Rome: 13 satellites, 200 television stations, 150 countries covered, 5 continents, 686 million spectators.
John Paul II, who knows all about television charisma, is full of enthusiasm for them. The World Youth Days which he launched to take place every two years - the last ones in Denver and Manila and the next one in Paris in August - are like the Genfests of the focolarini, who in fact attend them en masse. But it is above all the "feminine genius" of Chiara Lubich that this pope likes so much. If he is St Peter, Chiara is Our Lady. Because both elements are needed in the Church: the "Petrine" and the "Marian". And the focolarini, of whom Lubich is the quintessence, are Mary's "presence on earth and almost a continuation of it". A bold thesis. But John Paul II even allowed it to be written into the statutes of Opus Mariae.
The Movement's Lenten period is over - when the Holy Office looked askance at these strange people, half-communist and half-Protestant, with a woman at the head, who was moreover a visionary. Today, everyone in the Church loves the focolarini and they all open their doors to them: cardinals, bishops and country priests.
The focolarini with vows are obliged to divest themselves of their wealth. They live a common life and do not keep a single penny of what they earn. Married people must also give up their "surplus". But fear not. "The more you give, the more will be given to you." Give everything, get more! The community takes, the community gives, at the discretion of its leaders and, way up on high, of the foundress. From the purchase of a book to a holiday, everything in everyone's life is endorsed and paid for by the community. And - for those who deserve it - even most generously: Chiara Lubich's elegant and varied wardrobe, bearing the brand name "The Lilies of the Field", does not exactly resemble the ascetic garb of Mother Teresa of Calcutta. The world of the focolarini wants to be a generous foretaste of "the new earth and new heavens", where everything is good, abundant and above all well-ordered. Their citadels (after Loppiano they have created another 20, on every continent) want to be little Edens before original sin. "To show what the world will be like once it is transformed by the Ideal of Chiara". 'Soft' millenarianism.
The Jesuits of the 17th century also built their cities of the sun in Paraguay. And it was in the same continent, Brazil to be precise, that in 1991 Chiara Lubich had another one of her breakthroughs. She launched "a new economic model". New compared to those of "the old man", this one is both collectivist and liberalist. She calls it the "economy of communion": one third of the profits go to the company, one third to the poor, one third to Opus Mariae. Many of her followers have taken her at her word: 750 small companies of focolarini have already devoted themselves to this "economy of giving", all over the world, including Italy. With precise timing, Chiara Lubich also wants to launch her devotees into the emerging and virtuous areas of non-profit projects, environmental investment, ethical banks and charities. The ways of the "Ideal" are infinite. How can we resist the enchatment?
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Interview with Chiara Lubich
In January, in Thailand, Chiara Lubich spoke to 800 Buddhist monks and their Grand Master Ajahn Thong. In May she was the first white woman to preach at the mosque of Malcolm X and the Black Muslims in Harlem. It is possible to become a focolarino even if you are Buddhist or Muslim. The foundress confirms: "We have 30,000 non-Christians".
But didn't the missionaries once go off to convert and baptise the pagans?
"This was classic evangelisation. But today it is the hour of dialogue. We bear witness to our Christian life and this is enough for others to be impressed.
Do you not encounter suspicion or mistrust?
"No, never. Only admiration. A Thai Buddhist monk to whom we gave the name Luce Ardente (Burning Light) stayed in our little town of Loppiano, near Florence. At night he would put his shoes outside his room and, without asking anything, in the morning he would find them polished. Why are you doing this? Because we love you, we answered. He was moved."
That's how it always is with you: a happy world. Too good to be true...
"Our joy comes from loving pain. To love another person you have to empty yourself completely. If the other also makes this renunciation of himself, this triggers unity. And to those who make unity, Jesus promised the fullness of joy."
But is it possible that yours are all fairy tales with a happy ending, with you as the fairy godmother?
"The reality that the story of the Focolare Movement is wonderful is simply the truth.
And those who leave? They must have reasons for their criticisms?
"Those who leave us do so because they did not want to die: they did not want to deny themselves and take up the cross. Or because they are psychologically unfit for the life of the movement. Or because they have been overwhelmed by temptation.
Even the Vatican, at the beginning, looked at you with a critical eye.
"In fact, they put us under study for years. But I remember that, one after the other, each of their inspectors always went away moved, won over by what they had seen."
And today you even have the branch of the focolarini bishops. Who are the Italian members?
"Ennio Antonelli, the secretary of the Episcopal Conference. And then the bishop of Pompei, Francesco Saverio Toppi; the bishop of Nocera Inferiore, Gioacchino Illiano; the coadjutor of Aquila, Giuseppe Molinari."
And among the cardinals?
"Miloslav Vlk, archbishop of Prague and president of the Conference of the Churches of Europe, Paul Poupard, Paul Augustin Mayer, Franciszek Macharski".
Like the Pope, you go on tour. Where will you make your next trip?
"In Argentina and Brazil. I met Brazilian President Fernando Cardoso and his wife when they were in Italy. They are so enthusiastic about our achievements there that they are going to give me the Cruzeiros du Sol, Brazil's highest honour".
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Successful numbers
Their numbers are a paean to success. From 69,000 ten years ago, their numbers have now jumped to 109,000, in 198 countries. These are the militant focolarini. But there are also adherents and sympathisers, who number 2,218,000.
The mainstay are the focolares, nuclei of common life made up of women only or men only, with a vow of chastity. Married couples can also be members: he can join a male focolare, she a female one. Today there are 5,823 focolarini in the world, distributed in 385 women's focolares and 283 men's focolares.
In Italy there are 51 women's focolares and 49 men's. There are 1,547 focolares in Italy. Among the Italian members of parliament, Lucia Fronza Crepaz of the Popular Party and Giuseppe Gambale of the Network are focolarini. Liliana Cosi, the star ballerina, is a focolarina with a vow of chastity.
But besides the trunk, the tree has its branches. The first is that of the volunteers, who differ from the focolarini in that they do not live together but live intheir own homes. The volunteers in turn animate a wider movement, called New Humanity. The same applies to the focolarine families. A wider movement called New Families radiates from them.
Then there is the youth branch, Gen, the new generation. Boys and girls have separate activities. The same is true for those under 17, called Gen 3, and for children, called Gen 4. There are also two broader movements, Youth for a New World and Youth for Unity.
Then there are the ecclesiastical branches: bishops, priests, men and women religious, seminary students. The bishops' branch, made official in 1996, has 780 members.
The focolarini have a publishing house, Città Nuova, present in 27 countries; a periodical of the same title with 38 editions in 22 languages, including Arabic and Chinese; a bi-monthly cultural magazine, "Nuova Umanità". But the publication that really guides the movement is a simple monthly leaflet written by Chiara Lubich, "Parola di Vita" (Word of Life). Translated into 80 languages, it has a circulation of 3,400,000 copies. But thanks to radio and TV friends it reaches, they calculate, 13 million people all over the world.
Chattetrboxes when it comes to discussing numbers relating to the spread of the movement, the focolarini are more elusive in accounting for defections. Guglielmo Boselli, editor of "Città Nuova", says: "The ratio between joining and leaving is 5 to 1." But if you count the focolarini in the strict sense of the word, you wouldn't think so. If today there are 5,823, in 1987 there were 6,345. In ten years they have gone down by 522. The number of sympathisers may be growing, but among those on the barricades many have thrown in the towel.
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Gen Rosso
Gen Rosso, the Focolare rock band, celebrated its thirtieth anniversary last 18th January with a packed concert at the Palaeur in Rome. And for the first time one of their CDs, distributed by EMI, was avaiable for sale to the general public.
Gen Rosso's music, dances and words are an everlasting feast of goodness, of clear skies, of carefree optimism. Too much so. "But that's the way we are," says Mite Balduzzi, singer and songwriter, and a stalwart of the group. "And the public loves us like that." Not only in Italy, but halfway around the world, where Gen Rosso has already launched over 100 tours, from Buenos Aires to Hong Kong.
In the seventies people mistook them for "Up with People" [the band of the Moral Rearmament group, with which Glenn Close was a singer in her youth]. In the eighties they tried rock opera. Now they only give concerts. Their songs are all about love. But never about love between two people, between a man and a woman. Gen Rosso are chaste, they have vows. They love all mankind.
Translation by Gordon Urquhart
POSTSCRIPT
When I was working on The Pope's Armada in the early 1990s, much of the research work was carried out in Italy. As well as contact with the new movements themselves, I interviewed many leading theologians and Church figures (many of those critical of the movements were forced to remain anonymous given the tremendous enthusiasm Pope John Paul II had for these booming groups). I also contacted leading Vaticanologists on various major Italian publications, asking if I could meet with them to discuss the movements. To a man - and these included some very well-known and revered writers in this field - the answer was 'No', with the response, 'How dare you attempt to pick my brains on this subject, supreme authority that I am.' What they didn't realise was that I was using as the basis of my research the nine years I had spent in the Focolare Movement, many of them as a fulltime focolarino with important responsibilities such as Gen leader in the UK and editor of the UK edition of New City (Citta Nuova). The only one of these experts who agreed to meet me was Sandro Magister of L'Espresso. We had a fascinating conversation and - as good journalists should - I believe I am right in saying that we both benefitted and expanded our knowledge. Sandro Magister had a fascinating insight into aspects of the new movements which opened up new avenues of research for me. We also had a sense of humour in common and spent much of our discussion laughing at the vaious absurdities and surreal qualities of the movements. This marvellous sense of humour is evident in this article on the Focolare Movement, which I consider to be a classic. I often wonder what the journalsists - who protected their knowledge jealously like a schoolkid hides his work with his arm so that no one can copy - felt when they read the extensive revelations which were presented to the general public - and to the Church - for the first time in the Italian edition of the book.
April 16, 2022
Fondazione di OREF - Organizazione Ex Focolari
Nacse OREF, una nuova associazione internazionale per combattere
gli abusi di potere nel Movimento dei Focolari di Chiara Lubich
A seguito della pubblicazione del report indipendente firmato da GCPS Consulting sugli abusi sessuali di minori in Francia da parte di JJM (un dirigente del Movimento dei Focolari) e il tentativo di alcuni ex membri del Movimento di avere un incontro aperto e onesto con Co.Be.Tu. (l’organo fondato dai focolarini per aiutare le persone abusate dal Movimento), annunciamo la fondazione dell’ORganizzazione Ex Focolari (OREF).
Scopo del gruppo è di segnalare e registrare i casi di abuso di ogni tipo all’interno del Movimento dei Focolari, fenomeni che riteniamo un problema sistematico, e di cercare giustizia e verità per le vittime. Il nostro approccio sarà caratterizzato dalla trasparenza: rigettiamo lo stile di segretezza tipico del Movimento dei Focolari e più in generale della Chiesa Cattolica, così come abbiamo constatato, almeno fino all’inizio del pontificato di Papa Francesco.
Apparso il 30 marzo u.s., il report dell’organizzazione inglese GCPS ha confermato non solo gli abusi sessuali commessi in Francia, ma anche il fallimento, da parte del Movimento, dell’opera di prevenzione e perseguimento dei presunti reati – soprattutto nell’ascolto e nell’aiuto alle vittime. Il documento cita testimonianze relative ad altri tipi di abusi, di natura psicologica, spirituale ed economica.
Nei giorni precedenti l’uscita del rapporto della GCPS Consulting è fallito un incontro tra un gruppo di ex membri del Movimento e la Co.Be.Tu., la commissione cosiddetta “indipendente” nata in seno al Focolare su ordine del Vaticano.
In vista di tale incontro avevamo proposto, in prima istanza, la presenza di un giornalista indipendente e di un avvocato di nostra fiducia; a tale richiesta Co.Be.Tu. ha opposto un rifiuto (mentre la commissione avrebbe partecipato con quattro persone, tre delle quali avvocati).
Essendo la presenza di un giornalista e di un avvocato assolutamente necessaria e tutelante per noi, e considerando che la risposta tardava ad arrivare, abbiamo deciso che a tali condizioni non era possibile procedere all’incontro.
Co.Be.Tu. non ha replicato e, più volte sollecitata, ha infine accettato l’incontro con la presenza di un nostro avvocato – ma ciò è avvenuto solo:
*quando per noi le condizioni di fiducia erano ormai venute meno
*dopo un lungo silenzio da parte loro
*a seguito della pubblicazione del Rapporto della GCPS Consulting.
Valutate le condizioni poste in essere, non abbiamo più ritenuto utile né costruttivo incontrare la commissione.
A seguito dei fatti descritti, è maturata la decisione di fondare il gruppo denominato OREF.
I fondatori di OREF sono tutti ex membri del Movimento dei Focolari, di varie nazionalità (Italia, Gran Bretagna, Olanda, Svezia, il Brasile, Francia, Canada e Lussemburgo), molti dei quali hanno testimoniato gli abusi subiti nel libro di Ferruccio Pinotti La setta divina (Piemme 2021). Molti sono stati membri interni per decenni e hanno ricoperto cariche di livello nei Focolari in varie parti del mondo, compreso il Centro Mariapoli Internazionale a Roma. Gli abusi subiti vanno dalla manipolazione affettiva (compresi matrimoni e separazioni combinate) all’uso di metodi settari di proselitismo (come il love bombing e la rivelazione progressiva dell’insegnamento interno, allo scopo di non spaventare i nuovi proseliti), l’obbligo di reprimere ogni manifestazione di sofferenza (forzando il volto al sorriso e trattenendo ogni lacrima), la patologizzazione di orientamenti sessuali ed espressioni di genere non conformi al modello eteropatriarcale cisgender, l’impiego non retribuito in lavori sfiancanti che a distanza di tempo ha lasciato alcuni di noi senza risparmi né copertura pensionistica. Tutti noi abbiamo visto in prima persona l’acuirsi di gravi disturbi mentali in molti membri a seguito della pressione, fisica e mentale, imposta dal Movimento; in alcuni casi, ciò ha portato sull’orlo del suicidio.
Gli aspetti più problematici della cultura dei Focolari con cui siamo entrati in contatto non sono scritti in alcuna regola né sui documenti ufficiali: gli abusi sono il naturale risvolto di una formazione che mette al centro il Movimento e ritiene che l’istituzione valga più di qualsiasi individuo. Nel febbraio 2021, Papa Francesco ha segnalato questa problematica ai responsabili mondiali dei Focolarini, bollandola esplicitamente come un peccato. Si tratta di una modalità invisibile dall’esterno, di cui noi ex membri siamo stati testimoni diretti e sulla quale possiamo dunque offrirci come osservatori privilegiati.
Intorno a OREF gravitano avvocati, teologi, esperti di diritto canonico e giornalisti.
OREF (Organizzazione Ex Focolari)
Per contatti e comunicazioni email
orefmail@gmail.com
Pagina Facebook
www.facebook.com/OREF_ORganizzazione-...
April 15, 2022
Foundation of OREF - Organisation Ex Focolare
PRESS RELEASE
14/04/2022
Formation announced of OREF, a new international association to combat abuses of power in the Focolare Movement founded by Chiara Lubich
Following the publication of the independent report issued by GCPS Consulting on the sexual abuse of minors in France by Jean Michel Merlin (a longtime leader of the Focolare Movement) and the attempt of some former members of the Movement to have an open and honest meeting with Co.Be.Tu. (the body founded by focolarini to help people abused by the Movement), we announce the founding of the Organisation Ex Focolare (OREF).
The aim of the group is to report and record cases of abuse of all kinds within the Focolare Movement, phenomena that we consider a systemic problem, and to seek justice and truth for the victims. Our approach will be characterised by transparency - we reject the style of secrecy that is typical of the Focolare Movement and more generally of the Catholic Church, that we have witnessed at least until the start of the pontificate of Pope Francis.
The report by the British organisation GCPS, published on 30 March, confirmed not only the sexual abuses committed in France, but also the failure of the Movement to prevent and investigate the alleged crimes - especially by listening to and helping the victims. Crucially, the GCPS document also cites numerous testimonies of other types of abuse within the Focolare Movement such psychological, spiritual and economic abuses.
In the days preceding the release of the GCPS Consulting report, a scheduled meeting between a group of former members of the Movement and Co.Be.Tu., the so-called 'independent' commission set up within the Focolare by order of the Vatican, collapsed due to Co.Be.Tu.’s rejection of requests made by the former members. In preparation for this meeting, we had proposed in the first instance that firstly an independent journalist and secondly a lawyer of our choice should be present; Co.Be.Tu. refused this request (whereas their commission was to have four people present, three of them lawyers). Since the presence of a journalist and a lawyer was considered absolutely necessary and a protection for us, and considering that any kind of response was delayed by many days, we decided that under these conditions it was not possible to proceed with the meeting.
After a long delay and repeated requests, Co.Be.Tu. finally broke its silence and accepted only the request that one of our lawyers could be present. But by the time this happened, we felt our trust in this group had been fractured by the long delay in any kind of response and because by that time the GCPS Consulting Report had already appeared, which also raised questions about the Co.Be.Tu. group. Having assessed these factors, we no longer considered it useful or constructive to meet with the commission.
As a result of the events described above, the decision was taken to form the OREF group.
The founders of OREF are all former members of the Focolare Movement, of various nationalities (Italy, Great Britain, Holland, Sweden, Brazil, France, Canada and Luxembourg), many of whom have testified to the abuses they suffered in Ferruccio Pinotti's book La setta divina (Piemme 2021). Many were internal members of the Movement for decades and held senior positions in the Focolare Movement in various parts of the world, including the International Mariapolis Centre in Rome. The abuses they have suffered range from emotional manipulation (including arranged marriages and separations) to the use of sectarian methods of proselytising (such as love-bombing and the progressive revelation of internal teaching in order not to scare off new proselytes), the obligation to repress any manifestation of suffering (forcing a smile and repressing any expression of negative feelings), the pathologisation of sexual orientations and gender expressions that do not conform to the heteropatriarchal cisgender model, and unpaid employment in exhausting jobs that have left some of us with no savings and no pension cover. All of us have seen first-hand the exacerbation of serious mental disorders in many members as a result of the pressure, both physical and mental, imposed by the Movement which, in some cases, has brought members to the brink of suicide.
The most problematic aspects of the Focolare culture that we have come into contact with are not written in any rules or official documents. Abuse is the natural consequence of a formation that puts the Movement at the centre and believes that the institution is worth more than any individual. In February 2021, at a private audience in the Vatican, Pope Francis singled out this abuse to an international gathering of Focolare leaders, explicitly branding it as a sin. This internal system of abuse is carefully hidden from outsiders, but we and many other former members have witnessed it directly and can therefore offer ourselves as privileged observers. OREF has a growing team of expert advisors such as lawyers, theologians, experts in canon law and journalists.
OREF (Organisation Ex Focolare)
For further information, interviews etc., please contact:
orefmail@gmail.com
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