Maricla Pannocchia's Blog - Posts Tagged "recensione"
PRIMA RECENSIONE PER "LA MIA AMICA EBREA"
Sul blog "Recensioni libri e tv" di Enrico Cardillo potete trovare la prima recensione del mio romanzo "La mia amica ebrea".
Questo e' il link:
http://recensioni-libri-tv.blogspot.i...
E questa la trascrizione:
Stavolta si tratta di un romanzo, scritto da una giovane autrice indipendente, Rebecca Domino.
Si tratta de La mia amica ebrea, che si può acquistare qui, in formato elettronico, a sole 1,99 euro.
Si tratta di un romanzo, come dicevo, ma di argomento storico.
La storia, ambientata ad Amburgo, nel 1943, è sostanzialmente quella di una trasformazione e di una crescita personale:Josepha, una ragazza tedesca di quindici anni di convinte vedute naziste, si trova costretta ad avere in casa, nascosta in soffitta, una famiglia di Ebrei.
La situazione risulta paradossale e pericolosa, perché il fratello è un deciso nazista, e quindi lei, la madre e il padre devono fare di tutto per cercare di nascondere a quest'ultimo la situazione.
Il contesto non favorisce la sua disposizione verso i rifugiati, ma, grazie all'aiuto e alla pazienza del padre, e ad una propria personale capacità critica, la ragazza riesce a superare i suoi preconcetti, e stringe una straordinaria, intensa amicizia con una ragazza coetanea del gruppo dei rifugiati.
Come si può vedere, la storia, molto tenera, ha alcune somiglianze con Il bambino col pigiama a righe, ma c'è un elemento in più: la forte prevenzione iniziale della protagonista, pienamente convinta del fatto che gli Ebrei siano degli stupidi e sostanzialmente inferiori.
La storia procede parallelamente a quella della guerra, con tutto il suo portato di violenza e drammaticità: grandi protagoniste del romanzo sono le bombe.
Sì, proprio le bombe, quelle che spaccano i timpani, incutono terrore, distruggono le case.
Compare la guerra in diretta!
Il testo (300 pagine) scorre in modo gradevole e veloce, ed è veramente ricco di suspence: tiene incollati fino alla fine. che tra l'altro riserva una sorpresa.
Lo consiglio.
Questo e' il link:
http://recensioni-libri-tv.blogspot.i...
E questa la trascrizione:
Stavolta si tratta di un romanzo, scritto da una giovane autrice indipendente, Rebecca Domino.
Si tratta de La mia amica ebrea, che si può acquistare qui, in formato elettronico, a sole 1,99 euro.
Si tratta di un romanzo, come dicevo, ma di argomento storico.
La storia, ambientata ad Amburgo, nel 1943, è sostanzialmente quella di una trasformazione e di una crescita personale:Josepha, una ragazza tedesca di quindici anni di convinte vedute naziste, si trova costretta ad avere in casa, nascosta in soffitta, una famiglia di Ebrei.
La situazione risulta paradossale e pericolosa, perché il fratello è un deciso nazista, e quindi lei, la madre e il padre devono fare di tutto per cercare di nascondere a quest'ultimo la situazione.
Il contesto non favorisce la sua disposizione verso i rifugiati, ma, grazie all'aiuto e alla pazienza del padre, e ad una propria personale capacità critica, la ragazza riesce a superare i suoi preconcetti, e stringe una straordinaria, intensa amicizia con una ragazza coetanea del gruppo dei rifugiati.
Come si può vedere, la storia, molto tenera, ha alcune somiglianze con Il bambino col pigiama a righe, ma c'è un elemento in più: la forte prevenzione iniziale della protagonista, pienamente convinta del fatto che gli Ebrei siano degli stupidi e sostanzialmente inferiori.
La storia procede parallelamente a quella della guerra, con tutto il suo portato di violenza e drammaticità: grandi protagoniste del romanzo sono le bombe.
Sì, proprio le bombe, quelle che spaccano i timpani, incutono terrore, distruggono le case.
Compare la guerra in diretta!
Il testo (300 pagine) scorre in modo gradevole e veloce, ed è veramente ricco di suspence: tiene incollati fino alla fine. che tra l'altro riserva una sorpresa.
Lo consiglio.
RECENSIONE DAL BLOG "PROFUMO DI CARTA"
Akami del blog "Profumo di Carta" ha recensito il mio romanzo d'esordio "La mia amica ebrea". Questo e' il link alla recensione direttamente sul suo blog:
http://carta-profumo.blogspot.it/2014...
E qui la trascrizione:
Il tema dell'Olocausto mi ha sempre colpita molto. Non so spiegare perchè, comunque ho letto molti libri sull'argomento, romanzi e non.
E nessuno era riuscito a farmi versare una lacrima.
Parlano tutti degli ebrei morti, come è ovvio che sia. Ma raramente ho incontrato un libro che ricorda anche i tedeschi morti. I tedeschi che erano semplicementi ottusi. Hitler usava i libri, la radio, la propaganda come mezzo per far dientare gli ebrei carne da macello e i tedeschi un branco di pecore che lo avrebbero seguito senza esitazione, senza farsi domande.
La mente ed i ragionamenti contorti che i tedeschi hanno nei confronti degli ebrei non sono giustificabili ma questo libro ci aiuta a comprenderli.
Lo stile dell'autrice mi è piaciuto molto, lineare. La vita di queste due ragazzine mi ha toccato il cuore ed è uno dei pochissimi libri che per poco non mi ha fatto versare delle lacrime.
Verdetto finale
4
Non mi sono sentita di dare cinque ma per motivi futili, per me infatti, il cinque è la perfezione e questo libro ci è andato solo vicino.
http://carta-profumo.blogspot.it/2014...
E qui la trascrizione:
Il tema dell'Olocausto mi ha sempre colpita molto. Non so spiegare perchè, comunque ho letto molti libri sull'argomento, romanzi e non.
E nessuno era riuscito a farmi versare una lacrima.
Parlano tutti degli ebrei morti, come è ovvio che sia. Ma raramente ho incontrato un libro che ricorda anche i tedeschi morti. I tedeschi che erano semplicementi ottusi. Hitler usava i libri, la radio, la propaganda come mezzo per far dientare gli ebrei carne da macello e i tedeschi un branco di pecore che lo avrebbero seguito senza esitazione, senza farsi domande.
La mente ed i ragionamenti contorti che i tedeschi hanno nei confronti degli ebrei non sono giustificabili ma questo libro ci aiuta a comprenderli.
Lo stile dell'autrice mi è piaciuto molto, lineare. La vita di queste due ragazzine mi ha toccato il cuore ed è uno dei pochissimi libri che per poco non mi ha fatto versare delle lacrime.
Verdetto finale
4
Non mi sono sentita di dare cinque ma per motivi futili, per me infatti, il cinque è la perfezione e questo libro ci è andato solo vicino.
RECENSIONE DAL SITO "PRIMA PAGINA ONLINE"
Martina Mattone ha recensito sia il mio romanzo "La mia amica ebrea" sia quello di mia sorella "Quando dal cielo cadevano le stelle" nell'ambito di un articolo dedicato ai nostri libri e al tema dell'Olocausto.
Qui sotto potete leggere un estratto della recensione, che parla de "La mia amica ebrea", mentre questo e' il link alla recensione completa:
http://www.primapaginaonline.org/2014...
PARTE DELLA RECENSIONE DEDICATA A "LA MIA AMICA EBREA":
La mia amica ebrea è invece un romanzo di Rebecca Domino. Siamo nel 1943 e la quindicenne Josepha vive ad Amburgo e, nonostante le difficoltà della Seconda guerra mondiale, la sua esistenza trascorre tutto sommato in maniera normale. Tutto finché suo padre non decide di ospitare nella soffitta una famiglia di ebrei. Conosce così Rina, anche lei quindicenne, ma ebrea e, come per tutta la sua gente, costretta a nascondersi per non finire deportata in un campo di concentramento. Eppure, tra Josepha e Rina non ci sono barriere di razza e le due ragazze stringono una delicata e bellissima amicizia. Ma quando Josepha dovrà rinunciare improvvisamente alla sua casa e dovrà lottare per continuare a sperare e per cercare di proteggere Rina, l’unione fra le due ragazzine, in un Amburgo martoriata dalle bombe e dalla paura, continuerà a riempire i loro cuori di speranza.
Entrambi i romanzi hanno come protagoniste delle adolescenti che si trovano a vivere uno dei periodi più bui della storia dell’uomo. L’argomento di base non è molto particolare e il rischio di incorrere nella banalità era dietro l’angolo, ma entrambe sono riuscite a rendere le storie leggibili e originali a modo loro. I romanzi sono corposi, ma piacevolmente scorrevoli e accattivanti. Tra i due, ho trovato più coinvolgente il secondo, forse perché descrive il dramma della Shoah visto dagli occhi di una ragazzina ariana e quindi permette di far capire al lettore com’erano sentite dagli “esterni” le leggi razziali e soprattutto perché credo abbia come intento quello di ricordare tutti coloro che, come la famiglia di Josepha, hanno rischiato anche la vita per proteggere gli ebrei. Tutti quegli “eroi silenziosi” che non hanno aderito alle barbarie del razzismo e hanno messo avanti le leggi umane della solidarietà e del rispetto verso persone che non avevano colpe, se non quella di essere di una razza considerata, erroneamente, minore.
Le autrici sono entrambe giovanissime ed esordienti, ma non per questo meno talentuose.
Qui sotto potete leggere un estratto della recensione, che parla de "La mia amica ebrea", mentre questo e' il link alla recensione completa:
http://www.primapaginaonline.org/2014...
PARTE DELLA RECENSIONE DEDICATA A "LA MIA AMICA EBREA":
La mia amica ebrea è invece un romanzo di Rebecca Domino. Siamo nel 1943 e la quindicenne Josepha vive ad Amburgo e, nonostante le difficoltà della Seconda guerra mondiale, la sua esistenza trascorre tutto sommato in maniera normale. Tutto finché suo padre non decide di ospitare nella soffitta una famiglia di ebrei. Conosce così Rina, anche lei quindicenne, ma ebrea e, come per tutta la sua gente, costretta a nascondersi per non finire deportata in un campo di concentramento. Eppure, tra Josepha e Rina non ci sono barriere di razza e le due ragazze stringono una delicata e bellissima amicizia. Ma quando Josepha dovrà rinunciare improvvisamente alla sua casa e dovrà lottare per continuare a sperare e per cercare di proteggere Rina, l’unione fra le due ragazzine, in un Amburgo martoriata dalle bombe e dalla paura, continuerà a riempire i loro cuori di speranza.
Entrambi i romanzi hanno come protagoniste delle adolescenti che si trovano a vivere uno dei periodi più bui della storia dell’uomo. L’argomento di base non è molto particolare e il rischio di incorrere nella banalità era dietro l’angolo, ma entrambe sono riuscite a rendere le storie leggibili e originali a modo loro. I romanzi sono corposi, ma piacevolmente scorrevoli e accattivanti. Tra i due, ho trovato più coinvolgente il secondo, forse perché descrive il dramma della Shoah visto dagli occhi di una ragazzina ariana e quindi permette di far capire al lettore com’erano sentite dagli “esterni” le leggi razziali e soprattutto perché credo abbia come intento quello di ricordare tutti coloro che, come la famiglia di Josepha, hanno rischiato anche la vita per proteggere gli ebrei. Tutti quegli “eroi silenziosi” che non hanno aderito alle barbarie del razzismo e hanno messo avanti le leggi umane della solidarietà e del rispetto verso persone che non avevano colpe, se non quella di essere di una razza considerata, erroneamente, minore.
Le autrici sono entrambe giovanissime ed esordienti, ma non per questo meno talentuose.
RECENSIONE IN ANTEPRIMA DI "FINO ALL'ULTIMO RESPIRO"
Lara del blog "Amici di carta" ha firmato una recensione in anteprima del mio nuovo romanzo "Fino all'ultimo respiro".
ATTENZIONE: la parte finale della recensione contiene spoiler e, in generale, nella recensione la trama del romanzo e' descritta in maniera piuttosto dettagliata. Ne sconsiglio la lettura a chi ha intenzione di leggere il romanzo.
LINK ALLA RECENSIONE: http://amicidicarta.blogspot.it/2014/...
VALUTAZIONE: 3/3
TRASCRIZIONE: Di cosa parla questo libro? Innanzitutto di amicizia, un'amicizia vera che con il tempo diventa qualcosa di talmente forte che non si ferma nemmeno di fronte a una malattia grave come può essere una cancro.
Allyson che tutti chiamano Allie è una ragazza di 17 anni come tante che casualmente su insistenza della sua migliore amica si reca all'ospedale a consegnare i compiti a Coleen, una ragazza ricoverata in seguito a una leucemia. Le prime volte è intimorita e non si avvicina consegnandoli direttamente ai genitori oppure entra frettolosamente in camera per lasciarglieli sul comodino. Con il tempo però, si rende conto di volerla conoscere e i compiti diventano un pretesto per incontrarla e comincia ad avvinarsi sempre di più a lei trascorrendo ogni suo momento libero in ospedale. Le due ragazze vanno molto d'accordo e diventano subito molto amiche.
Con il passare del tempo sembra che Coleen stia meglio e l'amica comincia a farle conoscere i suoi genitori e suo fratello, la porta fuori, l'accompagna a vedere le balene e al concerto degli One Direction il suo gruppo preferito.
Man mano che si prosegue con la lettura ci si rende conto di come l'autrice cerchi di mettere in luce le false amicizie ossia le persone che Coleen frequentava prima della malattia. Riesce veramente molto bene a descrivere come, man mano che la sua situazione si aggrava, queste si siano velocemente dileguate e non abbiano più nessun contatto con lei. (Cosa a mio dovere abbastanza triste ma che purtroppo è una vera realtà...)
Coleen nonostante tutto è una ragazza molto forte e non obbliga nessuno a starle vicino, sostiene che tutti devono fare le proprie esperienze, vivere la propria vita da diciassettenni e non giudica quelle che fino a poco tempo fa erano sue amiche e ora non vanno più a trovarla non chiedondole nemmeno come sta. E' ben felice di ascoltare tutti i racconti di Allie, soprattutto quando parla di Scott ragazzo con cui si è fidanzata da un po' e quando parla di suo fratello, del quale Coleen ha una certa simpatia.
Anche con l'aggravarsi della malattia Allie non smette mai di restare in contatto con Coleen e la sua famiglia, andandola a trovare a casa o in ospedale e quando è troppo debole a sentirla per telefono. E' subito pronta a correre da lei nei momenti in cui la situazione peggiora e cerca di stare vicino ai suoi genitori quando i medici danno la triste notizia che purtroppo la malattia è in stato terminale.
Nel momento in cui Coleen decide di vivere il poco tempo che le resta senza soffrire e decide di interrompere le terapie, Allie si rende conto di quanto la vita sia ingiusta...perchè tutto questo è successo alla sua amica e non a lei? E nonostante tutto vede che ha una voglia di vivere molto più forte della malattia e anche se ha paura di perdere la sua amicizia e di lasciarla andare al proprio destino decide di esserci e di tenerle la mano fino alla fine.
Il libro parla proprio di questo e di come si possa vivere serenamente anche di fronte a un problema così grave come può essere il cancro, e la cosa diventa ancora più difficile da accettare perchè è vista dal punto di vista di una ragazza molto giovane che deve ancora fare molte esperienze nella vita ma che nonostante questo cerca comunque di reagire e di vedere la vita come qualcosa di meraviglioso!
Non so se si è capito ma questo è un libro che mi ha dato molto e mi ha molto coinvolta sicuramente mi resterà a lungo nel cuore...è un libro che da molta forza sia a chi ha la sfortuna di dover affrontare questa brutta malattia sia a chi è vicino a queste persone speciali! Non posso che consigliarne la lettura! Brava Rebecca!!!!
ATTENZIONE: la parte finale della recensione contiene spoiler e, in generale, nella recensione la trama del romanzo e' descritta in maniera piuttosto dettagliata. Ne sconsiglio la lettura a chi ha intenzione di leggere il romanzo.
LINK ALLA RECENSIONE: http://amicidicarta.blogspot.it/2014/...
VALUTAZIONE: 3/3
TRASCRIZIONE: Di cosa parla questo libro? Innanzitutto di amicizia, un'amicizia vera che con il tempo diventa qualcosa di talmente forte che non si ferma nemmeno di fronte a una malattia grave come può essere una cancro.
Allyson che tutti chiamano Allie è una ragazza di 17 anni come tante che casualmente su insistenza della sua migliore amica si reca all'ospedale a consegnare i compiti a Coleen, una ragazza ricoverata in seguito a una leucemia. Le prime volte è intimorita e non si avvicina consegnandoli direttamente ai genitori oppure entra frettolosamente in camera per lasciarglieli sul comodino. Con il tempo però, si rende conto di volerla conoscere e i compiti diventano un pretesto per incontrarla e comincia ad avvinarsi sempre di più a lei trascorrendo ogni suo momento libero in ospedale. Le due ragazze vanno molto d'accordo e diventano subito molto amiche.
Con il passare del tempo sembra che Coleen stia meglio e l'amica comincia a farle conoscere i suoi genitori e suo fratello, la porta fuori, l'accompagna a vedere le balene e al concerto degli One Direction il suo gruppo preferito.
Man mano che si prosegue con la lettura ci si rende conto di come l'autrice cerchi di mettere in luce le false amicizie ossia le persone che Coleen frequentava prima della malattia. Riesce veramente molto bene a descrivere come, man mano che la sua situazione si aggrava, queste si siano velocemente dileguate e non abbiano più nessun contatto con lei. (Cosa a mio dovere abbastanza triste ma che purtroppo è una vera realtà...)
Coleen nonostante tutto è una ragazza molto forte e non obbliga nessuno a starle vicino, sostiene che tutti devono fare le proprie esperienze, vivere la propria vita da diciassettenni e non giudica quelle che fino a poco tempo fa erano sue amiche e ora non vanno più a trovarla non chiedondole nemmeno come sta. E' ben felice di ascoltare tutti i racconti di Allie, soprattutto quando parla di Scott ragazzo con cui si è fidanzata da un po' e quando parla di suo fratello, del quale Coleen ha una certa simpatia.
Anche con l'aggravarsi della malattia Allie non smette mai di restare in contatto con Coleen e la sua famiglia, andandola a trovare a casa o in ospedale e quando è troppo debole a sentirla per telefono. E' subito pronta a correre da lei nei momenti in cui la situazione peggiora e cerca di stare vicino ai suoi genitori quando i medici danno la triste notizia che purtroppo la malattia è in stato terminale.
Nel momento in cui Coleen decide di vivere il poco tempo che le resta senza soffrire e decide di interrompere le terapie, Allie si rende conto di quanto la vita sia ingiusta...perchè tutto questo è successo alla sua amica e non a lei? E nonostante tutto vede che ha una voglia di vivere molto più forte della malattia e anche se ha paura di perdere la sua amicizia e di lasciarla andare al proprio destino decide di esserci e di tenerle la mano fino alla fine.
Il libro parla proprio di questo e di come si possa vivere serenamente anche di fronte a un problema così grave come può essere il cancro, e la cosa diventa ancora più difficile da accettare perchè è vista dal punto di vista di una ragazza molto giovane che deve ancora fare molte esperienze nella vita ma che nonostante questo cerca comunque di reagire e di vedere la vita come qualcosa di meraviglioso!
Non so se si è capito ma questo è un libro che mi ha dato molto e mi ha molto coinvolta sicuramente mi resterà a lungo nel cuore...è un libro che da molta forza sia a chi ha la sfortuna di dover affrontare questa brutta malattia sia a chi è vicino a queste persone speciali! Non posso che consigliarne la lettura! Brava Rebecca!!!!
Published on May 06, 2014 12:38
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Tags:
adolescenti, all, cancro, fino, recensione, respiro, ultimo
RECENSIONE IN ANTEPRIMA DI "FINO ALL'ULTIMO RESPIRO" DAL BLOG DI SILVESTRA SORBERA
Silvestra Sorbera ha recensito il mio secondo romanzo sul suo blog, ecco qui il link e la trascrizione della recensione.
LINK ALLA RECENSIONE:
http://sorberasilvestra.wordpress.com...
TRASCRIZIONE:
Dopo “La mia amica ebrea” Rebecca Domino ci propone un nuovo libro anche questo ha come tema principale l’amicizia tra due ragazze. Mentre nel primo libro veniva racconta la storia tra una ragazza ariana e una ebrea adesso, le protagoniste sono due giovani una malata di tumore e l’altra no. Un libro che ci insegna l’amore, la vita. Quanta vita può regalare una ragazza malata ad una ragazza sana? Quanta speranza si legge negli occhi di un malato? Il testo sarà fruibile dal 19 maggio in maniera gratuita, per averlo è necessario scrivere una mail alla scrittrice all’indirizzo rebeccaromanzo@yahoo.it, è inoltre possibile fare una donazione libera e sicura sulla pagina raccolta fondi di Justgiving.com, per l’ente benefico “Teenage Cancer Trust”.
LINK ALLA RECENSIONE:
http://sorberasilvestra.wordpress.com...
TRASCRIZIONE:
Dopo “La mia amica ebrea” Rebecca Domino ci propone un nuovo libro anche questo ha come tema principale l’amicizia tra due ragazze. Mentre nel primo libro veniva racconta la storia tra una ragazza ariana e una ebrea adesso, le protagoniste sono due giovani una malata di tumore e l’altra no. Un libro che ci insegna l’amore, la vita. Quanta vita può regalare una ragazza malata ad una ragazza sana? Quanta speranza si legge negli occhi di un malato? Il testo sarà fruibile dal 19 maggio in maniera gratuita, per averlo è necessario scrivere una mail alla scrittrice all’indirizzo rebeccaromanzo@yahoo.it, è inoltre possibile fare una donazione libera e sicura sulla pagina raccolta fondi di Justgiving.com, per l’ente benefico “Teenage Cancer Trust”.
Published on May 13, 2014 12:31
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adolescenti, all, cancro, fino, recensione, respiro, ultimo
RECENSIONE IN ANTEPRIMA DI "FINO ALL'ULTIMO RESPIRO" SUL BLOG "BELLAMENTE LIBERA"
Silvia del blog "Bellamente libera" ha recensito in anteprima il mio romanzo "Fino all'ultimo respiro". Vi lascio alla recensione:
LINK ALLA RECENSIONE:
http://bellamentelibera.blogspot.it/2...
TRASCRIZIONE:
Preparate i fazzoletti, perché ne avrete bisogno.
“Fino all’ultimo respiro” di Rebecca Domino è uno di quei romanzi che una volta finiti, continuano a ronzarti in testa. Anche per questo suo secondo libro, l’autrice ha scelto una storia forte e commovente, incredibilmente realistica e ben costruita, con personaggi sensibili e profondi.
Allyson Boyd, detta Ally, ha 17 anni e vive in un paesino della Scozia, la sua è la vita normale di una ragazza come tante. Coleen Hameldon, invece, è una ragazza che da due anni e mezzo combatte contro la leucemia, non può andare a scuola e i compiti, che Ally le porta regolarmente, deve farli in ospedale.
Tra le due ragazze nascerà pian piano un grande legame, più forte della malattia e della paura; un’amicizia destinata a durare il tempo di una vita, quella breve vita che Coleen ha ancora davanti a sé. Quando la ragazza scopre di avere una possibilità di salvezza grazie al trapianto di midollo osseo, per le due amiche si accende finalmente la speranza. Nonostante la malattia che l’attanaglia, Coleen è una ragazza forte, combattiva e soprattutto fiduciosa nel futuro.
Sarà in un certo senso Ally la sua salvezza, la sua fonte di energia, colei che la prenderà per mano e la porterà a Londra, per farle godere le gioie di una vita che Coleen vede scivolare via poco a poco.
La fine di questa storia è un boccone amaro, ma anche un inno alla vita e al coraggio di tutti coloro che si trovano ad affrontare malattie così difficili.
Un romanzo, questo, che ha lo stesso sapore de “I passi dell’amore” di Nicholas Sparks, e che vi farà emozionare e commuovere allo stesso modo, fino all’ultima parola, fino all’ultimo respiro.
LINK ALLA RECENSIONE:
http://bellamentelibera.blogspot.it/2...
TRASCRIZIONE:
Preparate i fazzoletti, perché ne avrete bisogno.
“Fino all’ultimo respiro” di Rebecca Domino è uno di quei romanzi che una volta finiti, continuano a ronzarti in testa. Anche per questo suo secondo libro, l’autrice ha scelto una storia forte e commovente, incredibilmente realistica e ben costruita, con personaggi sensibili e profondi.
Allyson Boyd, detta Ally, ha 17 anni e vive in un paesino della Scozia, la sua è la vita normale di una ragazza come tante. Coleen Hameldon, invece, è una ragazza che da due anni e mezzo combatte contro la leucemia, non può andare a scuola e i compiti, che Ally le porta regolarmente, deve farli in ospedale.
Tra le due ragazze nascerà pian piano un grande legame, più forte della malattia e della paura; un’amicizia destinata a durare il tempo di una vita, quella breve vita che Coleen ha ancora davanti a sé. Quando la ragazza scopre di avere una possibilità di salvezza grazie al trapianto di midollo osseo, per le due amiche si accende finalmente la speranza. Nonostante la malattia che l’attanaglia, Coleen è una ragazza forte, combattiva e soprattutto fiduciosa nel futuro.
Sarà in un certo senso Ally la sua salvezza, la sua fonte di energia, colei che la prenderà per mano e la porterà a Londra, per farle godere le gioie di una vita che Coleen vede scivolare via poco a poco.
La fine di questa storia è un boccone amaro, ma anche un inno alla vita e al coraggio di tutti coloro che si trovano ad affrontare malattie così difficili.
Un romanzo, questo, che ha lo stesso sapore de “I passi dell’amore” di Nicholas Sparks, e che vi farà emozionare e commuovere allo stesso modo, fino all’ultima parola, fino all’ultimo respiro.
Published on May 17, 2014 10:55
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adolescenti, all, cancro, fino, recensione, respiro, ultimo
RECENSIONE IN ANTEPRIMA DI "FINO ALL'ULTIMO RESPIRO" SUL BLOG "RECENSIONI LIBRI E TV"
Enrico Cardillo del blog "Recensioni libri e TV" ha recensito il mio romanzo. Vi lascio alla recensione.
LINK ALLA RECENSIONE:
http://recensioni-libri-tv.blogspot.i...
TRASCRIZIONE:
Della stessa autrice, ho già letto e recensito il bellissimo libro La mia amica ebrea, anch'esso dedicato ad una difficile storia di amicizia. Anche in questo nuovo romanzo compaiono due ragazze, due amiche. Due persone che si trovano a vivere insieme una grande battaglia, quella tra la vita e la morte, tra una vita normale e una vita di dolore. Una la vive di persona, l'altra nel suo cuore. Allyson e Coleen diventano amiche, e si trovano a dover affrontare insieme il difficile cammino della malattia: Coleen è malata di leucemia. Ma vuole lo stesso vivere una vita normale, quella tipica dei ragazzi della loro età. Non vuole essere compatita.
Ma le cose non sono così facili:
"Aggrotto leggermente la fronte: vorrei dirle che starsene per ore su una sdraio, troppo debole perfino per fare due passi, non significa vivere come una normale diciassettenne, ma tengo questi pensieri per me".
Il dolore è forte, ed Allyson deve scontrarsi con una realtà per lei sconosciuta:
"Lei scuote velocemente la testa. Mi sembra più piccola, rannicchiata com’é sotto la coperta. Mi guarda, i suoi occhi sono grandi, mi sembra di leggervi il dolore che sta provando e che io non so neanche come immaginare. Le lacrime mi bucano gli occhi: è la prima volta che mi succede, da quando la conosco. È come se, mentre la vedo così – debole, e, al contempo, forte, mentre cerca di lottare contro il dolore di oggi – mi rendessi pienamente conto di com’è la sua vita".
Alla fine, Colleen dovrà fare una scelta. Una scelta, come scrive l'autrice, "che cambierà la sua vita, quella di Allyson e delle altre persone che le vogliono bene".
Una storia dunque, "sulla speranza, un inno alla vita. Un romanzo che ci ricorda il coraggio quotidiano di tutti gli adolescenti che lottano contro il cancro e quello degli amici al loro fianco.".
Anche per questo, ci chiede di fare una donazione sulla pagina raccolta fondi di Justgiving.com, per l’ente benefico “Teenage Cancer Trust”. Per le varie info, vai sul sito di Rebecca Domino.
LINK ALLA RECENSIONE:
http://recensioni-libri-tv.blogspot.i...
TRASCRIZIONE:
Della stessa autrice, ho già letto e recensito il bellissimo libro La mia amica ebrea, anch'esso dedicato ad una difficile storia di amicizia. Anche in questo nuovo romanzo compaiono due ragazze, due amiche. Due persone che si trovano a vivere insieme una grande battaglia, quella tra la vita e la morte, tra una vita normale e una vita di dolore. Una la vive di persona, l'altra nel suo cuore. Allyson e Coleen diventano amiche, e si trovano a dover affrontare insieme il difficile cammino della malattia: Coleen è malata di leucemia. Ma vuole lo stesso vivere una vita normale, quella tipica dei ragazzi della loro età. Non vuole essere compatita.
Ma le cose non sono così facili:
"Aggrotto leggermente la fronte: vorrei dirle che starsene per ore su una sdraio, troppo debole perfino per fare due passi, non significa vivere come una normale diciassettenne, ma tengo questi pensieri per me".
Il dolore è forte, ed Allyson deve scontrarsi con una realtà per lei sconosciuta:
"Lei scuote velocemente la testa. Mi sembra più piccola, rannicchiata com’é sotto la coperta. Mi guarda, i suoi occhi sono grandi, mi sembra di leggervi il dolore che sta provando e che io non so neanche come immaginare. Le lacrime mi bucano gli occhi: è la prima volta che mi succede, da quando la conosco. È come se, mentre la vedo così – debole, e, al contempo, forte, mentre cerca di lottare contro il dolore di oggi – mi rendessi pienamente conto di com’è la sua vita".
Alla fine, Colleen dovrà fare una scelta. Una scelta, come scrive l'autrice, "che cambierà la sua vita, quella di Allyson e delle altre persone che le vogliono bene".
Una storia dunque, "sulla speranza, un inno alla vita. Un romanzo che ci ricorda il coraggio quotidiano di tutti gli adolescenti che lottano contro il cancro e quello degli amici al loro fianco.".
Anche per questo, ci chiede di fare una donazione sulla pagina raccolta fondi di Justgiving.com, per l’ente benefico “Teenage Cancer Trust”. Per le varie info, vai sul sito di Rebecca Domino.
Published on May 18, 2014 02:12
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RECENSIONE DI "FINO ALL'ULTIMO RESPIRO" SUL SITO "BOOKANIERI.IT"
Elvira Paolino firma una nuova recensione per il mio romanzo "Fino all'ultimo respiro":
LINK ALLA RECENSIONE:
http://www.bookanieri.it/allultimo-re...
TRASCRIZIONE:
«Questo romanzo è un tributo agli adolescenti che vivono con il cancro e agli amici che stanno loro vicino»: mai parole sono state più veritiere. Con questa sua nuova avventura editoriale, la scrittrice Rebecca Domino racconta, infatti, il dolce e l’amaro di un’amicizia che nasce e cresce all’ombra di un male incurabile e che, proprio da quest’ultimo, trae la forza di innalzare fino al cielo il suo messaggio di fiducia e speranza nella vita.
Allyson vive ad Avoch, un piccolo paesino della Scozia. Ha 17 anni ed una vita assolutamente normale: frequenta il penultimo anno delle superiori, adora i classici inglesi e non sa ancora cosa farà dopo il diploma. La sua famiglia è composta da una madre iperprotettiva e ansiosa, un padre che gestisce il negozio di pesca di famiglia, il “Boyd’s Bait”, e Neil, l’adorato fratello di due anni più grande iscritto all’università di Glasgow. Le giornate di Allyson trascorrono tranquille, mentre le vacanze estive si avvicinano sempre di più. Una mattina, però, al termine delle lezioni, acconsente al favore chiestole dalla sua amica Sheona: deve sostituirla e portare i compiti ad una ragazza ricoverata in ospedale e che prima frequentava la loro stessa scuola. Il suo nome è Coleen Hameldon ed è malata di leucemia. Le due ragazze, in apparenza appartenenti a due mondi ormai del tutto diversi, impareranno a conoscersi e ad affidarsi l’una all’altra, in un patto di “sorellanza” capace di sopravvivere a qualsiasi avversità terrena.
Con grande bravura e delicatezza, l’autrice Rebecca Domino è riuscita a raccontare il lato umano del cancro, inteso non solo come manifestazione patologica di un gruppo di cellule impazzite fuori da ogni controllo, nemico dichiarato da combattere e cancellare a tutti i costi, ma anche come occasione (e pretesto) di rimessa in discussione di desideri, prerogative e limiti personali. Non a caso, nel romanzo, la voce narrante è quella di Allyson. È lei, e non Coleen, che ha già vinto e superato la sua personale battaglia contro la leucemia accettandola per una parte di sé, a misurarsi con l’ignoto: una malattia conosciuta, all’inizio, solo per nome e che finirà per cambiare in maniera sensibile la sua vita, rivoluzionando la propria scala di valori, il rapporto con la famiglia e, in generale, con tutto ciò che la circonda.
Nel testo, una delle parole più ricorrenti è “paura”. Sia Allyson che Coleen dicono di averne, ma ognuna la utilizza con un’accezione sottilmente diversa: Allyson ha paura della morte, di ciò che essa potrebbe toglierle per sempre, delle prove che la costringerà ad affrontare; Coleen, invece, ha paura di «non sapere più come si fa a vivere», perché è questa, in fondo, la prima conseguenza dell’avere il cancro. L’impossibilità di una vita normale, fatta di studio, uscite con le amiche, passeggiate, feste, gite sotto il sole. Nonostante la sua sofferenza, Coleen ha imparato però ad essere finalmente se stessa, ad apprezzare l’esistenza così com’è, non negandosi nulla e mostrandosi sempre curiosa, entusiasta, di ciò che la vita ha deciso di offrirle. Questa è la sua “normalità, resa ancora più bella e coraggiosa dall’amicizia con Allyson, l’unica persona, probabilmente, a vederla per quella che è realmente: una ragazza con «la vita nel cuore» e non una semplice malata terminale.
Allyson, dal canto suo, capirà che, se tutto è precario, fragile ed incerto, non lo è la forza dei sentimenti, il rispetto per se stessi, la voglia di infinito e il credere in qualcosa più grande di noi, che ci compenetra profondamente, arrivando a toccarci l’anima. Vivere la vita «fino all’ultimo respiro» è il messaggio ultimo di questo romanzo, invitandoci a godere di ogni momento che ci è stato dato. Non tanto perché potrebbe essere l’ultimo, ma in quanto solo nostro, irripetibile, indimenticabile.
Rebecca Domino ha deciso di rendere il suo libro scaricabile in forma gratuita. In cambio, vi chiede soltanto di conoscere e seguire più da vicino l’operato di “Teenage Cancer Trust”, un ente benefico inglese che assiste gli adolescenti malati di cancro. Per maggiori informazioni e per effettuare una donazione, visitate la sua pagina personale, seguendo questo link.
Buona vita a tutti.
LINK ALLA RECENSIONE:
http://www.bookanieri.it/allultimo-re...
TRASCRIZIONE:
«Questo romanzo è un tributo agli adolescenti che vivono con il cancro e agli amici che stanno loro vicino»: mai parole sono state più veritiere. Con questa sua nuova avventura editoriale, la scrittrice Rebecca Domino racconta, infatti, il dolce e l’amaro di un’amicizia che nasce e cresce all’ombra di un male incurabile e che, proprio da quest’ultimo, trae la forza di innalzare fino al cielo il suo messaggio di fiducia e speranza nella vita.
Allyson vive ad Avoch, un piccolo paesino della Scozia. Ha 17 anni ed una vita assolutamente normale: frequenta il penultimo anno delle superiori, adora i classici inglesi e non sa ancora cosa farà dopo il diploma. La sua famiglia è composta da una madre iperprotettiva e ansiosa, un padre che gestisce il negozio di pesca di famiglia, il “Boyd’s Bait”, e Neil, l’adorato fratello di due anni più grande iscritto all’università di Glasgow. Le giornate di Allyson trascorrono tranquille, mentre le vacanze estive si avvicinano sempre di più. Una mattina, però, al termine delle lezioni, acconsente al favore chiestole dalla sua amica Sheona: deve sostituirla e portare i compiti ad una ragazza ricoverata in ospedale e che prima frequentava la loro stessa scuola. Il suo nome è Coleen Hameldon ed è malata di leucemia. Le due ragazze, in apparenza appartenenti a due mondi ormai del tutto diversi, impareranno a conoscersi e ad affidarsi l’una all’altra, in un patto di “sorellanza” capace di sopravvivere a qualsiasi avversità terrena.
Con grande bravura e delicatezza, l’autrice Rebecca Domino è riuscita a raccontare il lato umano del cancro, inteso non solo come manifestazione patologica di un gruppo di cellule impazzite fuori da ogni controllo, nemico dichiarato da combattere e cancellare a tutti i costi, ma anche come occasione (e pretesto) di rimessa in discussione di desideri, prerogative e limiti personali. Non a caso, nel romanzo, la voce narrante è quella di Allyson. È lei, e non Coleen, che ha già vinto e superato la sua personale battaglia contro la leucemia accettandola per una parte di sé, a misurarsi con l’ignoto: una malattia conosciuta, all’inizio, solo per nome e che finirà per cambiare in maniera sensibile la sua vita, rivoluzionando la propria scala di valori, il rapporto con la famiglia e, in generale, con tutto ciò che la circonda.
Nel testo, una delle parole più ricorrenti è “paura”. Sia Allyson che Coleen dicono di averne, ma ognuna la utilizza con un’accezione sottilmente diversa: Allyson ha paura della morte, di ciò che essa potrebbe toglierle per sempre, delle prove che la costringerà ad affrontare; Coleen, invece, ha paura di «non sapere più come si fa a vivere», perché è questa, in fondo, la prima conseguenza dell’avere il cancro. L’impossibilità di una vita normale, fatta di studio, uscite con le amiche, passeggiate, feste, gite sotto il sole. Nonostante la sua sofferenza, Coleen ha imparato però ad essere finalmente se stessa, ad apprezzare l’esistenza così com’è, non negandosi nulla e mostrandosi sempre curiosa, entusiasta, di ciò che la vita ha deciso di offrirle. Questa è la sua “normalità, resa ancora più bella e coraggiosa dall’amicizia con Allyson, l’unica persona, probabilmente, a vederla per quella che è realmente: una ragazza con «la vita nel cuore» e non una semplice malata terminale.
Allyson, dal canto suo, capirà che, se tutto è precario, fragile ed incerto, non lo è la forza dei sentimenti, il rispetto per se stessi, la voglia di infinito e il credere in qualcosa più grande di noi, che ci compenetra profondamente, arrivando a toccarci l’anima. Vivere la vita «fino all’ultimo respiro» è il messaggio ultimo di questo romanzo, invitandoci a godere di ogni momento che ci è stato dato. Non tanto perché potrebbe essere l’ultimo, ma in quanto solo nostro, irripetibile, indimenticabile.
Rebecca Domino ha deciso di rendere il suo libro scaricabile in forma gratuita. In cambio, vi chiede soltanto di conoscere e seguire più da vicino l’operato di “Teenage Cancer Trust”, un ente benefico inglese che assiste gli adolescenti malati di cancro. Per maggiori informazioni e per effettuare una donazione, visitate la sua pagina personale, seguendo questo link.
Buona vita a tutti.
Published on June 05, 2014 10:18
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adolescenti, all, cancro, fino, recensione, respiro, ultimo
RECENSIONE DI "FINO ALL'ULTIMO RESPIRO" DAL BLOG "MY BOOKISH PHILOSOPHY"
Silvia del blog "My bookish philosophy" firma una nuova recensione per il mio secondo romanzo, "Fino all'ultimo respiro".
LINK ALLA RECENSIONE:
TRASCRIZIONE:
Il mio commento: Fisso la lineetta nella pagina bianca che lampeggia. Non è che non so cosa dire, il problema è che non so come dirlo…
La situazione… Si può pensare che trattando un argomento del genere ci si possa trovare davanti a un libro deprimente, invece questa storia arriva dritta al cuore e, anche se sì, mette un po’ di tristezza, fa anche riflettere. Proprio come mi ero immaginata prima di leggerlo, fa riflettere perché ti ritrovi davanti a una situazione che non ti immagini, o almeno, a cui non si pensa mentre si vive la propria vita di tutti i giorni, almeno finché non ti tocca da vicino e allora tutto assume un altro senso. Questa ragazza, Allyson, un po’ per caso, incontra Coleen, una diciasettenne malata di cancro. All’inizio Allyson è un po’ sconcertata, perché, anche se frequentavano la stessa scuola un tempo, non si ricorda affatto di lei. Le prime volte che le porta i compiti pensa quasi a scappare da lì e a cercare di non rivederla più. Vedere le altre persone stare male (davvero male) ci fa scattare un istinto che ci fa girare la testa dall’altra parte. Un po’ come la madre di Allyson, che quando apprende la notizia che sua figlia va quotidianamente a trovare Coleen rimane sconvolta e cerca di dissuaderla dall’andare a trovarla ancora. Allyson però persiste e piano piano si affeziona a Coleen. Non è sempre facile, perché la malattia la prosciuga. Spesso sta male a causa della chemioterapia, oppure è molto stanca. Attraverso il romanzo con gli occhi di Allyson seguiamo i processi di malattia/guarigione di Coleen.
La cosa che mitiga un po’ la durezza della situazione (e che quindi alleggerisce un po’ il romanzo) è la vita di Allyson al di fuori di Coleen. Lei va comunque a scuola, a volte esce con la sua migliore amica Sheona (se avete letto la trama è la ragazza che inizialmente portava i compiti a Coleen, ma poi a causa di un impegno chiede ad Allyson il favore di portarle i compiti. All’inizio doveva essere un giorno, poi una settimana, finché Allyson non decide di andare a trovare Coleen indipendentemente dai compiti) e il ragazzo di lei, Wallace. E a proposito di amici, questo romanzo fa riflettere anche perché, se nella vita si possono avere molti amici, non tutti poi resteranno al tuo fianco nei momenti difficili, quando avresti veramente bisogno di loro.
I personaggi… Allyson è una ragazza molto dolce e generosa. Anche se è spaventata non si allontana mai da Coleen e la aiuta sempre. Coleen invece, quando può, cerca di essere spensierata. Mi ha fatto molta tenerezza leggere che fosse una super fan degli One Direction e che tra i suoi sogni c’era quello di andarli a vedere a un concerto! I personaggi più presenti, eccetto le due ragazze, sono il fratello di Allyson, Neil, che diventerà una figura importante anche per Coleen (si preoccupa sempre per la sorella e lei si confida sempre con lui. Sarà proprio lui infatti, il primo a cui dirà delle sue visite a Coleen) e poi i genitori delle due ragazze. Da una parte abbiamo il padre che gestisce un negozio di pesca e sa tutto sulla pesca (ma non pesca) e la madre ipocondriaca di Allyson, mentre dall’altra parte abbiamo i due genitori distrutti di Coleen che non sanno bene (soprattutto la madre, perché il padre è la roccia su cui fa affidamento) come gestire quello che gli è capitato: una figlia malata terminale. Poi abbiamo due gruppi di amici: Fenella, Jean, Kenna e Donella, Rosie e Olivia. Le nomino tutte insieme perché non c’è molto da dire su di loro, ma ricordate quando prima ho detto che si possono avere molti amici anche se sono veramente pochi quelli reali, quelli che, nonostante tutto, stanno al tuo fianco nei momenti difficili? Ecco, su di loro ho detto tutto. E poi abbiamo Scott. All’inizio è la cotta impossibile di Allyson, mentre lui non sa nemmeno che lei esista, ma, leggendo la storia le cose cambieranno.
Conteggi finali… Il finale è stato davvero commovente.
Mi sono piaciuti particolarmente gli ultimi paragrafi del libro che volevo mettere come citazione, però avevo già letto altre parti che mi sembrava più d’effetto, quindi lo dico qui, anche perché mi sembra un buon modo per concludere questa recensione. Un po’ come se fosse un augurio e un “consiglio” sulla vita: Coleen mi ha insegnato a essere forte, a superare le difficoltà […] con il sorriso sulle labbra, fino all’ultimo respiro.
Dal libro: - Se vivi nel momento, il tempo passerà così com’è. E non va misurato in minuti, ore e giorni, sai?
- E come va misurato? – chiedo.
- In respiri.
- In respiri? – Non posso fare a meno di ripetere. Lei poggia la sua mano sulla mia pancia e ridacchio, sorpresa, poi mi faccio seria quando la vedo in viso: - Senti? – sussurra – Io lo sento. Tu stai respirando. Ascolta il tuo corpo, ti sta parlando…
Abbasso lo sguardo sulla sua mano sulla mia maglietta, ne sento la pressione contro la pancia. La guardo alzarsi e abbassarsi impercettibilmente a ritmo del mio respiro.
- Che cosa mi sta dicendo? – sussurro – che cosa mi sta dicendo il mio corpo?
Coleen mi guarda negli occhi, poi sorride:
- Che sei viva.
LINK ALLA RECENSIONE:
TRASCRIZIONE:
Il mio commento: Fisso la lineetta nella pagina bianca che lampeggia. Non è che non so cosa dire, il problema è che non so come dirlo…
La situazione… Si può pensare che trattando un argomento del genere ci si possa trovare davanti a un libro deprimente, invece questa storia arriva dritta al cuore e, anche se sì, mette un po’ di tristezza, fa anche riflettere. Proprio come mi ero immaginata prima di leggerlo, fa riflettere perché ti ritrovi davanti a una situazione che non ti immagini, o almeno, a cui non si pensa mentre si vive la propria vita di tutti i giorni, almeno finché non ti tocca da vicino e allora tutto assume un altro senso. Questa ragazza, Allyson, un po’ per caso, incontra Coleen, una diciasettenne malata di cancro. All’inizio Allyson è un po’ sconcertata, perché, anche se frequentavano la stessa scuola un tempo, non si ricorda affatto di lei. Le prime volte che le porta i compiti pensa quasi a scappare da lì e a cercare di non rivederla più. Vedere le altre persone stare male (davvero male) ci fa scattare un istinto che ci fa girare la testa dall’altra parte. Un po’ come la madre di Allyson, che quando apprende la notizia che sua figlia va quotidianamente a trovare Coleen rimane sconvolta e cerca di dissuaderla dall’andare a trovarla ancora. Allyson però persiste e piano piano si affeziona a Coleen. Non è sempre facile, perché la malattia la prosciuga. Spesso sta male a causa della chemioterapia, oppure è molto stanca. Attraverso il romanzo con gli occhi di Allyson seguiamo i processi di malattia/guarigione di Coleen.
La cosa che mitiga un po’ la durezza della situazione (e che quindi alleggerisce un po’ il romanzo) è la vita di Allyson al di fuori di Coleen. Lei va comunque a scuola, a volte esce con la sua migliore amica Sheona (se avete letto la trama è la ragazza che inizialmente portava i compiti a Coleen, ma poi a causa di un impegno chiede ad Allyson il favore di portarle i compiti. All’inizio doveva essere un giorno, poi una settimana, finché Allyson non decide di andare a trovare Coleen indipendentemente dai compiti) e il ragazzo di lei, Wallace. E a proposito di amici, questo romanzo fa riflettere anche perché, se nella vita si possono avere molti amici, non tutti poi resteranno al tuo fianco nei momenti difficili, quando avresti veramente bisogno di loro.
I personaggi… Allyson è una ragazza molto dolce e generosa. Anche se è spaventata non si allontana mai da Coleen e la aiuta sempre. Coleen invece, quando può, cerca di essere spensierata. Mi ha fatto molta tenerezza leggere che fosse una super fan degli One Direction e che tra i suoi sogni c’era quello di andarli a vedere a un concerto! I personaggi più presenti, eccetto le due ragazze, sono il fratello di Allyson, Neil, che diventerà una figura importante anche per Coleen (si preoccupa sempre per la sorella e lei si confida sempre con lui. Sarà proprio lui infatti, il primo a cui dirà delle sue visite a Coleen) e poi i genitori delle due ragazze. Da una parte abbiamo il padre che gestisce un negozio di pesca e sa tutto sulla pesca (ma non pesca) e la madre ipocondriaca di Allyson, mentre dall’altra parte abbiamo i due genitori distrutti di Coleen che non sanno bene (soprattutto la madre, perché il padre è la roccia su cui fa affidamento) come gestire quello che gli è capitato: una figlia malata terminale. Poi abbiamo due gruppi di amici: Fenella, Jean, Kenna e Donella, Rosie e Olivia. Le nomino tutte insieme perché non c’è molto da dire su di loro, ma ricordate quando prima ho detto che si possono avere molti amici anche se sono veramente pochi quelli reali, quelli che, nonostante tutto, stanno al tuo fianco nei momenti difficili? Ecco, su di loro ho detto tutto. E poi abbiamo Scott. All’inizio è la cotta impossibile di Allyson, mentre lui non sa nemmeno che lei esista, ma, leggendo la storia le cose cambieranno.
Conteggi finali… Il finale è stato davvero commovente.
Mi sono piaciuti particolarmente gli ultimi paragrafi del libro che volevo mettere come citazione, però avevo già letto altre parti che mi sembrava più d’effetto, quindi lo dico qui, anche perché mi sembra un buon modo per concludere questa recensione. Un po’ come se fosse un augurio e un “consiglio” sulla vita: Coleen mi ha insegnato a essere forte, a superare le difficoltà […] con il sorriso sulle labbra, fino all’ultimo respiro.
Dal libro: - Se vivi nel momento, il tempo passerà così com’è. E non va misurato in minuti, ore e giorni, sai?
- E come va misurato? – chiedo.
- In respiri.
- In respiri? – Non posso fare a meno di ripetere. Lei poggia la sua mano sulla mia pancia e ridacchio, sorpresa, poi mi faccio seria quando la vedo in viso: - Senti? – sussurra – Io lo sento. Tu stai respirando. Ascolta il tuo corpo, ti sta parlando…
Abbasso lo sguardo sulla sua mano sulla mia maglietta, ne sento la pressione contro la pancia. La guardo alzarsi e abbassarsi impercettibilmente a ritmo del mio respiro.
- Che cosa mi sta dicendo? – sussurro – che cosa mi sta dicendo il mio corpo?
Coleen mi guarda negli occhi, poi sorride:
- Che sei viva.
Published on June 07, 2014 12:40
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adolescenti, all, cancro, fino, recensione, respiro, ultimo
RECENSIONE DI "FINO ALL'ULTIMO RESPIRO" SUL BLOG "IL FORZIERE DEI LIBRI"
Manuela firma una nuova recensione per il mio romanzo "Fino all'ultimo respiro".
LINK ALLA RECENSIONE:
http://ilforzieredeilibri.blogspot.it...
TRASCRIZIONE:
Allyson, o Allie, come tutti la chiamano, è una dolcissima ragazza spensierata che pensa alla scuola, al ragazzo che le piace e che passa il tempo con la sua migliore amica Sheona. Una famiglia come tante, due genitori che le vogliono bene e un fratello con cui ha un bellissimo rapporto, con cui si confida e si capisce al volo.Tutto cambia però, quando Allie conosce Coleen, “la ragazza con la leucemia”. Così Coleen è soprannominata nel suo paesino, quasi come se dietro quel fisico emaciato e sofferente, non vi fosse una persona ma soltanto la malattia.Tra le due adolescenti l’amicizia nasce in punta di piedi, poco per volta, ma ben presto diventa uno di quei rapporti che ti cambiano la vita, per sempre: Coleen troverà finalmente una persona che non scappa di fronte alla morte e che è capace di vedere oltre la testa senza capelli, il pallore, la magrezza e la malattia; Allie troverà una persona speciale che le farà capire quanto la vita sia bella, gioiosa e da vivere in pienezza, fino all’ultimo respiro. Inizio subito col dire che questo libro mi è piaciuto ancor più di “La mia amica ebrea”, primo romanzo di Rebecca Domino. Pagina dopo pagina, la vicenda di queste due ragazze diciassettenni fa battere forte il cuore.
Ho trovato i personaggi di questo romanzo molto belli e anche credibili. Il dolore tangibile dei genitori di Coleen, il coraggio di chi le sta vicino, la rabbia e la paura di Allie che non è pronta né disposta a lasciare andare l’amica, l’allontanarsi e il tenersi a distanza di coloro che non vogliono affrontare una situazione triste e che continuano ad andare avanti con la propria vita facendo finta che tutto vada bene. In ognuno degli attori della vicenda, si possono leggere le differenti reazioni di fronte alla tanto temuta morte e Rebecca le ha sapute ricreare molto bene.
L’autrice ci guida all’interno di una situazione difficile e tragica con una delicatezza incredibile. Tratta argomenti e tematiche purtroppo molto comuni, guidandoci passo dopo passo, insieme a Allie, alla consapevolezza di quanto la vita sia da assaporare nelle cose piccole e semplici di ogni giorno: un cielo azzurro, il vento sul viso, una bella canzone, gli amici, la famiglia... Tutte cose che si danno per scontate ma che in realtà non lo sono affatto. E Coleen, così come tutte le persone nella sua stessa situazione, lo sanno per certo. Coleen non ha paura della morte. Ha paura del dolore, quello sì, ma la morte non la spaventa perché sa di aver vissuto la sua vita godendo di ogni momento. Ed è questo il messaggio e l’invito che ci viene rivolto:
“Dovete essere ottimisti – risponde Coleen, sorridendo – non ha senso passare la vita a pensare a tutti i rischi che una persona corre quotidianamente. Guardatevi intorno e godete delle meraviglie che vi circondano. Per favore, cercate di non litigare per sciocchezze, state vicini ai vostri famigliari e impegnatevi per realizzare i vostri sogni, ma soprattutto – il suo sguardo abbraccia anche me, adesso – non cercate la bellezza nell’eccezionale. Se ho capito una cosa, è che la bellezza della vita si nasconde nelle piccole cose, e basta uno sguardo con il cuore per vederle […] Buona vita”.
Ho versato molte lacrime leggendo “Fino all’ultimo respiro” ma non dobbiamo dimenticare, la citazione ne è la prova, che questo è un libro che parla di vita e non di morte; di speranza e di gioia, non di tristezza. Ammiro veramente la forza e la determinazione che animano le persone malate di cancro (la leucemia, per chi non lo sapesse, è una forma di cancro che colpisce il sangue). Che siano adolescenti, bambini o adulti, hanno coraggio da vendere.
Ho solo due appunti da fare a questa storia, ma sono veramente piccoli.In alcuni momenti ho trovato un po’ eccessivo il soffermarsi sull’evoluzione della malattia di Coleen, quasi esplorandola minuto per minuto. Non che non andasse approfondita, ma avrei accorciato alcune scene che a mio parere sono risultate ridondanti, soprattutto nell’ultima parte del libro. Il messaggio che Allie e Coleen volevano trasmetterci era così chiaro da non richiedere molte parole e riflessioni.
Il secondo dubbio riguarda la figura di Scott.Scott è un personaggio molto dolce, paziente, comprensivo. Non fa pressioni di alcun tipo a Allie, la supporta sempre. Mi è piaciuto veramente tanto, ma a tratti l’ho trovato poco credibile. Lui è uno di quei ragazzi che non riesce a stare vicino a Coleen come fa Allie, perché è spaventato dalla situazione e non riesce ad affrontarla. Va avanti con la sua vita, supportando Allie al meglio delle sue possibilità ma solo raramente interagisce con Coleen. Nei momenti importanti c’è sempre eppure… eppure manca. Non posso specificare oltre o cadrei nello spoiler, ma posso dire che mi è sembrato lasciato troppo in disparte per l’importanza che riveste nella vita di Allie.
In conclusione è una lettura che consiglio, molto bella e commovente, com’è facile immaginare dal tema trattato e, soprattutto, è una lettura che fa riflettere e che porta all’autocritica. L’invito ad amare la vita e gioirne è qualcosa che riguarda ognuno di noi. Decisamente un bell’insegnamento.
LINK ALLA RECENSIONE:
http://ilforzieredeilibri.blogspot.it...
TRASCRIZIONE:
Allyson, o Allie, come tutti la chiamano, è una dolcissima ragazza spensierata che pensa alla scuola, al ragazzo che le piace e che passa il tempo con la sua migliore amica Sheona. Una famiglia come tante, due genitori che le vogliono bene e un fratello con cui ha un bellissimo rapporto, con cui si confida e si capisce al volo.Tutto cambia però, quando Allie conosce Coleen, “la ragazza con la leucemia”. Così Coleen è soprannominata nel suo paesino, quasi come se dietro quel fisico emaciato e sofferente, non vi fosse una persona ma soltanto la malattia.Tra le due adolescenti l’amicizia nasce in punta di piedi, poco per volta, ma ben presto diventa uno di quei rapporti che ti cambiano la vita, per sempre: Coleen troverà finalmente una persona che non scappa di fronte alla morte e che è capace di vedere oltre la testa senza capelli, il pallore, la magrezza e la malattia; Allie troverà una persona speciale che le farà capire quanto la vita sia bella, gioiosa e da vivere in pienezza, fino all’ultimo respiro. Inizio subito col dire che questo libro mi è piaciuto ancor più di “La mia amica ebrea”, primo romanzo di Rebecca Domino. Pagina dopo pagina, la vicenda di queste due ragazze diciassettenni fa battere forte il cuore.
Ho trovato i personaggi di questo romanzo molto belli e anche credibili. Il dolore tangibile dei genitori di Coleen, il coraggio di chi le sta vicino, la rabbia e la paura di Allie che non è pronta né disposta a lasciare andare l’amica, l’allontanarsi e il tenersi a distanza di coloro che non vogliono affrontare una situazione triste e che continuano ad andare avanti con la propria vita facendo finta che tutto vada bene. In ognuno degli attori della vicenda, si possono leggere le differenti reazioni di fronte alla tanto temuta morte e Rebecca le ha sapute ricreare molto bene.
L’autrice ci guida all’interno di una situazione difficile e tragica con una delicatezza incredibile. Tratta argomenti e tematiche purtroppo molto comuni, guidandoci passo dopo passo, insieme a Allie, alla consapevolezza di quanto la vita sia da assaporare nelle cose piccole e semplici di ogni giorno: un cielo azzurro, il vento sul viso, una bella canzone, gli amici, la famiglia... Tutte cose che si danno per scontate ma che in realtà non lo sono affatto. E Coleen, così come tutte le persone nella sua stessa situazione, lo sanno per certo. Coleen non ha paura della morte. Ha paura del dolore, quello sì, ma la morte non la spaventa perché sa di aver vissuto la sua vita godendo di ogni momento. Ed è questo il messaggio e l’invito che ci viene rivolto:
“Dovete essere ottimisti – risponde Coleen, sorridendo – non ha senso passare la vita a pensare a tutti i rischi che una persona corre quotidianamente. Guardatevi intorno e godete delle meraviglie che vi circondano. Per favore, cercate di non litigare per sciocchezze, state vicini ai vostri famigliari e impegnatevi per realizzare i vostri sogni, ma soprattutto – il suo sguardo abbraccia anche me, adesso – non cercate la bellezza nell’eccezionale. Se ho capito una cosa, è che la bellezza della vita si nasconde nelle piccole cose, e basta uno sguardo con il cuore per vederle […] Buona vita”.
Ho versato molte lacrime leggendo “Fino all’ultimo respiro” ma non dobbiamo dimenticare, la citazione ne è la prova, che questo è un libro che parla di vita e non di morte; di speranza e di gioia, non di tristezza. Ammiro veramente la forza e la determinazione che animano le persone malate di cancro (la leucemia, per chi non lo sapesse, è una forma di cancro che colpisce il sangue). Che siano adolescenti, bambini o adulti, hanno coraggio da vendere.
Ho solo due appunti da fare a questa storia, ma sono veramente piccoli.In alcuni momenti ho trovato un po’ eccessivo il soffermarsi sull’evoluzione della malattia di Coleen, quasi esplorandola minuto per minuto. Non che non andasse approfondita, ma avrei accorciato alcune scene che a mio parere sono risultate ridondanti, soprattutto nell’ultima parte del libro. Il messaggio che Allie e Coleen volevano trasmetterci era così chiaro da non richiedere molte parole e riflessioni.
Il secondo dubbio riguarda la figura di Scott.Scott è un personaggio molto dolce, paziente, comprensivo. Non fa pressioni di alcun tipo a Allie, la supporta sempre. Mi è piaciuto veramente tanto, ma a tratti l’ho trovato poco credibile. Lui è uno di quei ragazzi che non riesce a stare vicino a Coleen come fa Allie, perché è spaventato dalla situazione e non riesce ad affrontarla. Va avanti con la sua vita, supportando Allie al meglio delle sue possibilità ma solo raramente interagisce con Coleen. Nei momenti importanti c’è sempre eppure… eppure manca. Non posso specificare oltre o cadrei nello spoiler, ma posso dire che mi è sembrato lasciato troppo in disparte per l’importanza che riveste nella vita di Allie.
In conclusione è una lettura che consiglio, molto bella e commovente, com’è facile immaginare dal tema trattato e, soprattutto, è una lettura che fa riflettere e che porta all’autocritica. L’invito ad amare la vita e gioirne è qualcosa che riguarda ognuno di noi. Decisamente un bell’insegnamento.
Published on June 10, 2014 12:50
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