Fabrizio Ulivieri's Blog, page 19

February 25, 2025

Il tempo della follia

 



Ti ho guardato un po' negli occhi
Vedevo come stanchi e arrossati
Vedevo che cedevano ora stracchi.

S' erano in sé lenti affossati.
E una luce strana vi brillava.
Ne venivano raggi affilati.

La luce di follia principiava
In quel punto che l'io muto s'arrende
Ho capito che tua mente cercava.

Che per un peso grave si nasconde
E dalla realtà bambina fugge
E in un tempo sol suo si sospende.

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Published on February 25, 2025 21:21

February 24, 2025

La lingua morta dei corvi





Trattengo il respiro passando, sotto il castagno
Coperto di neve, in mezzo a sterpi anneriti
Che il vento gelido piega - crudele.

Corvi neri sono scesi sui rami
E sembrano loro, me maledire.
Il tuo alito caldo vicino ricordo.

Un sussurro di dolore di te.Senza parole mi hai lasciato. Il sole nel cielo rosso come un falòIn quieto tramonto.
Piega il vento verso nord.

Scendo giù - vedo la valle.
No, non tornerò mai più
Al vecchio castagno.
Giallo parla il dolore - la lingua morta di corvi.


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Published on February 24, 2025 20:54

February 23, 2025

So di essere l'ultimo

 


Senza di te io vivo e senza passatoora son capace d’esser solo. Ma la sera
ancora mi assilla quando nera la notte
è un muro di pece.

Giorno e notte vivo solo.
Vivo fra morti e voci vuote, prive di suono.
Ancor resisto, male, fra il ghiaccio e il vento
che taglia la pelle di vetro.

Nel grigio dei giorni senza tempo,
nel chiarore vacuo di neve sporca.
Le estati sono brevi, manca il calore del sole che brucia.

Ebbro però cerco il tuo volto di rughe
fatto di sonno e di solo abbandono.
E tu lontana mi hai lasciato. E non parli di là. Perché?
Non il suono della tua voce - ormai morta - non più.

E non so frenare l'angoscia che monta
che di continuo mi tormenta
ma a te mi vuole - uguale.

So di essere l'ultimo, di un mondo
quasi solo.
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Published on February 23, 2025 11:32

Senza di te

 


Senza di te io vivo e senza passatoora son capace d’esser solo. Ma la sera
ancora mi assilla quando nera la notte
è un muro di pece.

Giorno e notte vivo solo.
Vivo fra morti e voci vuote, prive di suono.
Ancor resisto, male, fra il ghiaccio e il vento
che taglia la pelle di vetro.

Nel grigio dei giorni senza tempo,
nel chiarore vacuo di neve sporca.
Le estati sono brevi, manca il calore del sole che brucia.

Ebbro però cerco il tuo volto di rughe
fatto di sonno e di solo abbandono.
E tu lontana mi hai lasciato. E non parli di là. Perché?
Non il suono della tua voce - ormai morta - non più.

E non so frenare l'angoscia che monta
che di continuo mi tormenta
ma a te mi vuole uguale.

So di essere l'ultimo, di un mondo
quasi solo.
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Published on February 23, 2025 11:32

Il confine invisibile




C'è un confine, quasi invisibile
Che dal Nulla - ma Nulla quei non è -
Noi separa perché assai sottile.

Che nel sacro promette il suo sé.
Che quel sottile è solo per cuori
Che sanno là sentire, allorché

Volge fine sua linea in fuori
Ma che l' occhio a lei cieco non vede.
Sol il cuore ne sente i furori.

Il cuore ha un occhio - che si diede
A pochi di aprire, e il varcare
Oltre, in quell'indiar trova sua sede.


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Published on February 23, 2025 01:08

February 22, 2025

La terra inutile

 



L' Italia è un paese bellissimo
Ma inutile - dove il sole splende
La gente vive e mangia benissimo.

I vegliardi intoccabili comandano.
Per l'arroganza d' essere i migliori
Giorno dopo giorno nel nulla affondano.

Vivon per mangiare - loro dottrina.
Pieni di tutte le razze del mondo
La loro però, inane, si sfarina.

Già nell'utero quello che respirano
Una chiesa malata e una mafia
Forte i loro atti di vita ispirano.

Sanno solo di tutto lamentarsi
Del tempo sopratutto e del governo
Mai però de' veri mali curarsi.


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Published on February 22, 2025 16:44

February 21, 2025

La Sombra

 


¿Que veo cuando te miro y te hablo?
Gestos y muecas de un ser impostor .
Con te habito y amistad entablo.

Sin que yo lo supiera tu llegaste.
Entonces surgiste como una sombra,
Y como un títere me moviste.

---
Y a menudo, la veo a Ella.
Aunque me usurpe voz y rostro,
No le hago caso cuando me habla.
Me atranca la puerta de salida
Con su cuerpo amoroso y brutal.
Nigra, desde el umbral aparecida.
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Published on February 21, 2025 20:55

February 18, 2025

Amo ferocemente, disperatamente la vita (Pasolini)

 



Il corpo è oggetto, credo, sacro.
Si muove e segue moti suoi propri.
È d'esso, del suo sentir, simulacro.

Nulla di più santo allora scopri
Nei giorni che vive - la luce e l'ombra
Qual suo scandalo, come in lui s' appropri.

In superficie l'anima s'adombra.
Nel se stessi del mondo, ei si forma.
È ciò, per cui sono, che lì s'incontra.
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Published on February 18, 2025 21:22

February 16, 2025

Il Nulla parla

 


Dal Nulla vedo salir certi segni
Quasi guardassi su una parete
Comparir di un mondo i disegni.

Si compongono d' una muta rete
Che s'apre di luce e senza parole
Parla a squarci e a onde inquiete.

Di quel mondo non si può dir che duole.
Non parla una lingua che ha suoni.
Subito passa ed entra nel cuore.

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Published on February 16, 2025 13:55

Experiencing the Exceeding

 



The human being lives and experiences existence within a state of Exceeding. This Exceeding Human Being is the very language of transcending the human self.
Max Picard highlights this concept when speaking of silence:

Wo das Schweigen ist, da wird der Mensch vom Schweigen angeschaut; es schaut den Menschen an, mehr als der Mensch das Schweigen. Er prüft das Schweigen nicht, aber das Schweigen prüft ihn."Where silence is, the human is looked upon by silence; it gazes at the human more than the human gazes at silence. He does not test the silence, but the silence tests him."
It is useful to compare Exceeding with the Sun, just as Plato compared it with the Good.The sun is the Exceeding in which the world grows and lives. Under the sun, the senses develop and flourish, whereas in darkness they remain at a minimum level—ἀμβλυώττουσι ("they are short-sighted"), as Plato remarked.

Without sunlight, the eyes do not see, and colours do not exist.
The sun is to biological life what God is to spiritual life. Those who grow in the sun develop in biological form, while those who grow in God develop in spiritual form.Darkness and light are the individual’s pre-existence, defining the conditions of growth. They are the premises of existence, independent of the singular "I" (individuum) itself. The "I" that emerges will differ depending on whether it grows in darkness or in light.

God, however, is the Exceeding that gives birth to the "Spiritual I". The spiritual cannot be birthed within pre-existence. The "Spiritual I" is already in mente Dei—in the mind of God—before it comes into being.
The biological I comes into existence only when it is thrown into the conditions of pre-existence (Dasein), unfolding within human history (saeculum—the world).

Saint Augustine alludes to this light—this sun—in Confessiones XIII, 10, 16, when he writes:
Et cum te primum cognovi, tu assumpsisti me, ut viderem esse, quod viderem, et nondum me esse, qui viderem.
My translation is somewhat forced, but I interpret it as:
"And when I first knew You, You took me with You, so that I might see the existence of what I saw, that I was not yet the being that would have seen [would have become]."
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Published on February 16, 2025 08:28