Alessio Brugnoli's Blog, page 212
March 20, 2017
‘Computer più intelligenti degli umani’: il 2029 anno della singolarità tecnologica
Prendete un’intelligenza sopraffina e sommate un briciolo di follia: la risultante è in molti casi una personalità esuberante che spaventa ed entusiasma, divide e emoziona. Ray Kurtzweil, scienziato futurologo le cui previsioni si sono quasi sempre verificate, è perentorio: il 2029 sarà l’anno della singolarità tecnologica.
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March 19, 2017
V-Market
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Questo pomeriggio, per ammazzare il tempo, sono andato a visitare l’ex dogana a San Lorenzo, dove si teneva il V-Market.
A dire il vero, di stand vintage, ce ne sono circa la metà: il resto sono bancarelle di artigiani, assai omologati sia come materiali usati, sia come linguaggio estetico.
Linguaggio che di fatto, ibridava due estetiche, che, sino a qualche mese fa, potevano essere considerate di nicchia: la steampunk, con il suo accumularsi barocco di ingranaggi e quella ibrida e visionaria del pop surrealism.
Addirittura, una che ha avuto un effetto straniante sul sottoscritto, ho trovato accessori, magliette e borse decorati con disegni e foto ispirate all’opera di Pelin Santilli, artista anarchico e anticapitalista.
Poi a mente fredda mi rendo che in finale è un processo naturale: i linguaggi artistici di frontiera, che, nel caso dello steampunk, affrontato il rapporto tra Uomo, omologazione culturale e tecnica, e in quello del pop surrealism, le paure arcaiche e le pulsioni autodistruttive nascoste dietro la società dell’immagine e dei consumi, sono inizialmente ignorati da una società che nasconde la testa sotto la sabbia, per sfuggire alle sue contraddizioni.
A un certo punto, le domande e i problemi che alimentano questi linguaggi di frontiera, diventano troppo grandi per essere ignorati: per cui questi cominciano a essere progressivamente inglobati nella cultura dominante.
Azione che è una presa di coscienza e d’atto, ma al contempo normalizzazione: perchè l’avanguardia, per diventare una componente del quotidiano o lo cambia a sua immagine e somiglianza, come il Futurismo, che al di là delle sue contraddizioni, è l’estetica della singolarità, oppure perde ogni carica dirimpente, trasformandosi da contestazione a consolazione.
Cosa che presuppone un passaggio successivo: in una società post-capitalista, dove il concetto di merce diventa onnicomprensivo, basti pensare al linguaggio politico del Movimento 5 stelle, e si rompe qualsiasi frontiera tra reale e virtuale, l’estetiche delle avanguardie diventano brand, strumenti per macinare soldi..
Piazza Vittorio, una storia piena di problemi e ripensamenti.
E’ noto che questa piazza nasce con il progetto di ristrutturazione urbanistica del nuovo quartiere Esquilino (a quei tempi non esisteva ancora il rione omonimo) realizzato dall’ing. Viviani e dai suoi collaboratori dopo il 1870. Già nel piano regolatore ufficioso del 1873 (vedi) l’Esquilino è perfettamente delineato sia nella sua forma, sia nella sua estensione, sia nei suoi assi principali secondo i dettami urbanistici tipici di quel periodo: ampi viali rettilinei per facilitare gli spostamenti e vie ortogonali intercalate da piazze e piazzali con alberi e giardini per rompere la monotonia di lunghe file di isolati e creare degli spazi di socializzazione, riposo e ristoro.
Piazza Vittorio nasce per essere luogo di grandi dimensioni per celebrare la figura di Vittorio Emanuele II, padre della patria (Figura 1). L’idea è quella di costruire un’enorme statua commemorativa e posizionarla al centro della piazza in mezzo a una grande…
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March 18, 2017
Derek Walkott
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Per una volta, non parlo di fantascienza, di singolarità o delle stranezze dell’Esquilino, temi abituali di questo blog. Vorrei celebrare invece un uomo e un poeta, Derek Walcott, premio Nobel della letteratura nel 1992, morto ieri.
Mi ha stupito come, in un’ Italia, in cui tutti dicono di essere poeti, la notizia sia stata accolta dall’indifferenza generale
Forse, perchè, come dice bene Li er Barista, si ha l’idea che scrivere versi sia molto più semplice del leggerli.
Per leggere la poesia vera è una sorta di cannibalismo: significa mordere e l’assimilare l’anima di un altro, le sue emozioni, le sue paure, le sue utopie.
Bisogna avere coraggio, per affrontare una simile sfida, che potrebbe schiacciarci… Per questo, ce ne teniamo ben lontani.
Specie per un poeta come Derek, anticontemporaneo. In un mondo in cui si alzano muri, in cui la paura del diverso, nel piccolo e nel grande, sta diventando la principale bussola delle nostre vite, lui celebrava la plurità, l’idea che l’Uomo fosse una pianta dalle molte radici…
Così si raccontava
Io sono solamente un negro rosso che ama il mare, ho avuto una buona istruzione coloniale,
ho in me dell’olandese, del negro e dell’inglese,
sono nessuno, o sono una nazione
Anticontemporaneo, perché, in una società postmoderna, che si vanta di aver visto e provato tutto, manteneva lo stupore del bambino dinanzi al mondo, la scoperta di quel mistero che è l’irrompere dell’Essere nel Reale, il gusto di vivere quella grande avventura chiamata vita.
Per celebrarlo, non c’è che miglior commiato di una sua poesia, intitolata, come una profezia,
CONCLUDENDO
Vivo sull’acqua,
solo. Senza moglie né figli.
Ho circumnavigato ogni possibilità
per arrivare a questo:
una piccola casa su acqua grigia,
con le finestre sempre spalancate
al mare stantio. Certe cose non le scegliamo noi,
ma siamo quello che abbiamo fatto.
Soffriamo, gli anni passano, lasciamo
tante cose per via, fuorché il bisogno
di fardelli. L’amore è una pietra
che si è posata sul fondo del mare
sotto acqua grigia. Ora, non chiedo nulla
alla poesia, se non vero sentire:
non pietà, non fama, non sollievo. Tacita sposa,
noi possiamo sederci a guardare acqua grigia,
e in una vita che trabocca
di mediocrità e rifiuti
vivere come rocce.
Scorderò di sentire,
scorderò il mio dono. E’ più grande e duro,
questo, di ciò che là passa per vita.
10 fumetti che hanno segnato i 25 anni della Image Comics
La Image Comics compie 25 anni. Celebriamo l’occasione con una panoramica sulle serie a fumetti passate e presenti che l’hanno resa celebre
Sorgente: 10 fumetti che hanno segnato i 25 anni della Image Comics
Osvaldo
Questo racconto brevissimo (che a ripensarci è forse più una poesia) è stato pubblicato nel 2011 nella raccolta L’ora migliore e altri racconti (Edizioni Il Foglio).
Il protagonista è un uomo che abitava di fronte alla casa della mia famiglia quando ero un ragazzino, ed è colui che mi ha insegnato l’amore per il mare e per la pesca a bolentino portandomi sulla sua piccola barca nelle prime ore del mattino.
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H.P. Lovecraft: L’immagine nella Casa, l’audioracconto
H.P. Lovecraft è ritenuto oggi uno dei più grandi autori horror nella storia della letteratura occidentale. I suoi racconti continuano ancora oggi, a quasi un secolo di distanza, ad affascinare e terrorizzare i lettori. L’immagine nella casa (The Picture in The House), ultimato nel 1920 e pubblicato per la prima volta da The National Amateur, è un ottimo esempio di come Lovecraft riuscisse a creare delle atmosfere capaci di catturare il lettore e non lasciarlo andare fino all’ultima parola. Sul canale YouTube Ménéstrandise Audiolibri è possibile ascoltare l’intero racconto, narrato fra l’altro in modo egregio. Segue l’audioracconto.
March 17, 2017
La paura invisibile
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Stamattina, il buon Li er Barista, mentre era impegnato nel suo duello rusticano con un bignè di San Giuseppe, comprato da Regoli, se ne esce con un
“Aho, ma ‘n finale se la Sora Buggia la butta ‘n caciara sui led, a te che te frega ? E’ mestiere suo, prenne per naso li fessi che l’hanno votata”.
Tutto giusto, ma purtroppo, in una situazione del genere, in cui una nuova tecnologia viene demonizzata, per motivi demagogici, ci sono già passato, quando negli anni Novanta, scoppiò una campagna, che distorse e mutò in barzellata problematiche serie sull’inquinamento e la compatibilità elettromagnetica, sulle stazioni radiobase, al grido
“Li cellulari ammazzano i cristiani”.
Ora è un dato di fatto che il rischio sanitario, legato alle onde elettromagnetiche e dipendente dal surriscaldamento,dalle correnti superficiali e gli effetti ionizzanti, sia molto variabile, essendo legato alla loro frequenza e potenza.
Nel caso delle frequenze di cellulare, dal punto di vista teorico, è assai limitato e in Italia, grazie anche a una legge molto restrittiva, a tutela del cittadino è ancora più ridotto.
Inoltre l’OMS nella revisione dei dati scientifici nell’ambito del Progetto internazionale CEM (Monaco, Novembre 1996) aveva concluso che, sulla base della letteratura attuale, non ci fosse nessuna prova convincente che l’esposizione a RF abbreviasse la durata della vita umana, né che inducesse o favorisse il cancro. Tuttavia, sempre in un’ottica di applicabilità del principio di precauzione, invitava, come d’altra parte per il caffè, a compiere ulteriori studi sul tema.
Studi che, trascurando casi di conclamata malafede, per la maggior parte danno risultati negativi. Gli studi che davano risultati positivi e che hanno superato il peer review o non sono stati confermati da repliche indipendenti o non riescono a fugare il dubbio che siano correlazioni spurie.
Questo non significa che gli scienziati autori di quegli studi non siano competenti o sono in malafede: affrontano soltanto le sfide connesse al paradigma della complessità e alle difficoltà a questo connesso di identificare i legami tra causa ed effetto.
Citando Andrea Ferrero, uno dei papà della Stazione spaziale internazione e che ho avuto la fortuna di conoscero, anche se ho forti dubbi che si ricordi del sottoscritto
Quando i risultati degli studi non danno una risposta definitiva sul reale rischio di una tecnologia, si è portati a temere l’esistenza di rischi imprevedibili non ancora scoperti. In realtà il significato di questi dubbi è opposto: se gli effetti per la salute fossero gravi, i risultati dei vari studi non sarebbero contrastanti e ci sarebbe un sostanziale accordo non solo sull’esistenza del rischio ma anche sulla sua entità. Al contrario, il fatto che i rischi delineati da alcuni studi (e non da altri) sia vicino all’incertezza statistica significa che, se anche questi effetti esistessero, sarebbero minimi e di gran lunga inferiori a quelli di altri fattori di rischio chiaramente accertati che però non suscitano altrettanto allarme (la lista dei possibili esempi purtroppo è molto lunga). Non è possibile dimostrare scientificamente l’assoluta innocuità dei campi elettromagnetici, così come di qualsiasi altra cosa: se si tenta di misurare un fenomeno inesistente, l’incertezza statistica fa sì che si ottenga un risultato piccolo ma non nullo. Dato che si compiono molti studi, ognuno dei quali esamina la correlazione tra esposizione ai campi elettromagnetici e diversi tipi di tumore, necessariamente qualcuno di essi mostrerà per qualche tipo di tumore (diverso a seconda degli studi) una frequenza leggermente superiore rispetto al gruppo di controllo, fatto che spinge a sospettare la nocività dei campi (e qualcun altro mostrerà per altri tipi di tumore una frequenza leggermente inferiore, cosa che non si prende in considerazione perché ovviamente nessuno si aspetta che i campi elettromagnetici siano curativi).
A maggior ragione, quando gli studi a medio termine, che negli anni Novanta non erano disponibili, non danno evidenza di incrementi statisticamente rilevanti di tumori.
Ora, tutti questi argomenti, che sono figli di un semplice buonsenso, era già presenti all’epoca, ma furono sotterrati sotto una valanga di chiacchiere infondate: la paura dell’elettrosmog fu gonfiata da politici arruffoni, da pseudo esperti che puntavano, con consulenze improbabili a riempirsi le tasche alle spalle dei gonzi… Il culmine lo vidi davanti il Galilei, quando, un tizio, con un accrocco costituito da un pezzo di lavatrice, una calamita a ferro di cavallo, un contachilometri, due bobine, un’antenna televisiva e tre pentole pretendeva di misurare l’elettrosmog.
Ora dal marasma e magma di ignoranza e sfiducia per la Scienza, che ha portato alla piaga degli antivaccinisti e di chi crede alle scie chimiche (che detto fra noi, sono ottimi criteri per identificare gli idioti…)
E temo che questi si replichi, ulteriormente ampliato, a valle di questa folle campagna contro i LED
Il colosso scoperto a Eliopoli non è Ramesse II ma Psammetico I
.
Non è un caso che, nei miei precedenti post, non abbia fatto come quasi tutti gli organi di stampa sbandierando l’altisonante nome di Ramesse II. Il colosso in quarzite scoperto a Eliopoli, infatti, non apparterrebbe al grande faraone, seppur la vicinanza con il suo tempio potesse suggerirlo. Anzi, potrei anche essermi sbilanciato troppo definendo la statua “ramesside”. In ogni caso, a fornire questa indiscrezione è stato lo stesso ministro delle Antichità, Khaled el-Enany, al termine dello spettacolare trasferimento dei reperti scoperti a Souq el-Khamis verso il Museo Egizio del Cairo a Piazza Tahrir. Il torso pesante 8,5 tonnellate – insieme alla testa, al busto della scultura di Seti II, a due frammenti iscritti di pilastro e a una cornice policroma – sono stati trasportati nella notte (per evitare di congestionare ancora di più il traffico della capitale) con un lungo convoglio di mezzi che ha avuto un’ampia copertura…
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Il 17/18/19 marzo Kipple ti regala 10 euro in libri, musica e gadget
PROMO #NEWSITE: Rullo di tamburi per festeggiare il lancio del nuovo sito!
Il 17/18/19 marzo ti regaliamo 10 euro da spendere su www.kipple.it. Eh sì, ci siamo fatti nuovi e più belli, abbiamo riordinato i contenuti e passato notti insonni, ma ora eccoci qui con i pixel tirati a lucido.
COME FUNZIONA
1) Vai sul sito www.kipple.it, registrati e crea un ID Kipple, o se ne hai già uno usa quello nel modulo LOGIN.
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