Csaba Dalla Zorza's Blog, page 1478
June 19, 2021
Giornata mondiale del Rifugiato: l’integrazione parte da noi
Cosa significa essere un rifugiato in Italia? Dove comincia l’integrazione delle persone che scappano da guerre e persecuzioni e cercano un futuro possibile in Europa? Il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato per portare l’attenzione sulla condizione dei rifugiati nel mondo. Vi presentiamo in esclusiva lo spot ufficiale della campagna Together we can do anything (Insieme possiamo fare la differenza), lanciato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) firmato e diretto dall’attrice e regista Greta Scarano. Con unico obiettivo: chiedere la piena inclusione dei rifugiati in ogni ambito della società, dal lavoro allo studio allo sport.
Al centro del video c’è la storia di Ruth, arrivata in Italia, dove ha trovato protezione, dopo essere scappata dal Congo. Qui Ruth è riuscita a realizzare il sogno: diventare medico. E oggi, come racconta Greta Scarano nel video realizzato insieme a Ruth, segue la campagna vaccinale a Chivasso. Grazie alla sua determinazione e agli strumenti che ha avuto a disposizione. È inoltre presidentessa dell’associazione Mosaico Azione dei Rifugiati e collabora con l’azienda sanitaria del Piemonte anche nell’ambito dell’emergenza Covid-19.
LEGGI ANCHELa poetessa Widad Nabi: «Non chiamatemi rifugiata»«Oggi Ruth è una risorsa per la comunità che l’ha accolta» racconta Greta Scarano, da diversi anni al fianco di UNHCR e dei rifugiati. «Era importante per noi raccontare la sua storia perché è lontana dagli stereotipi che siamo abituati a immaginare quando si parla di rifugiati e li si considera persone che hanno solo bisogno di assistenza. Sono persone come noi, con qualità, pregi e difetti. Se li aiutiamo ad esaltare le loro doti, possiamo goderne tutti. Non si può far finta che non esistano queste persone.
Le persone in fuga come Ruth, nel mondo sono 80 milioni, l’1% della popolazione globale. «Le guerre e le persecuzioni sono reali anche se noi non siamo abituati a immaginarle» sottolinea l’attrice. «È nostro dovere essere inclusivi e imparare che cos’è l’accoglienza senza pensare che stiamo togliendo qualcosa ai nostri connazionali. Stiamo invece creando un circolo virtuoso di cui beneficeremo tutti».
Prima di essere rifugiati sono studenti, insegnanti, dottori, atleti, professionisti, cuochi. Hanno passioni e desideri a cui dare forma, famiglie da proteggere e far crescere insieme a loro. «L’inclusione dei rifugiati nelle comunità che li accolgono non solo è possibile, ma già esiste in molti casi» sottolinea Chiara Cardoletti, rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. «L’Italia è piena di esempi di persone che sono riuscite a ricostruirsi un futuro qui. Storie di persone che dimostrano che l’investimento nel futuro dei rifugiati, attraverso l’accesso all’istruzione e al mercato del lavoro, sia un investimento per il benessere di tutto il Paese. Le comunità più forti si costruiscono insieme, non solo con il lavoro delle istituzioni ma attraverso lo sforzo di tutti noi».
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Cade nella classica data del 21 giugno il solstizio d’estate nel 2021. Il momento, perché davvero il solstizio è cosa di un attimo, è alle 5 e 31 del mattino ora italiana. Il 21 giugno è la giornata con più luce del 2021, da quella successiva le giornate cominceranno già pian piano ad accorciarsi fino al solstizio d’inverno del 21 dicembre, il giorno più corto che ci sia.
Inizia ufficialmente l’estate astronomica, quella meteorologica è partita già a inizio mese. Nel giorno più lungo dell’anno il sole sorge alle 5 e 37 e tramonta alle 20 e 51. Il giorno dura 15 ore e 14 minuti. Nelle zone tra il Circolo Polare Artico e il Polo Nord non tramonterà e sarà possibile vedere il sole di mezzanotte.
SOLSTIZIO
La parola solstizio viene dal latino «solis statio», sole e fermarsi. In astronomia è il momento in cui il Sole raggiunge il punto di declinazione massima (estate) o minima (inverno) rispetto alla Terra. È quell’attimo in cui l’astro raggiunge il punto più alto rispetto all’orizzonte e porta così il maggior numero di ore di luce.
Il solstizio d’estate è il giorno più lungo che ci sia e di conseguenza la notte più breve, cioè il giorno con più ore di luce. L’opposto per l’inverno. Giugno e dicembre sono i mesi dei solstizi per estate e inverno nell’emisfero nord. Il tutto è rovesciato se parliamo dell’emisfero australe.
All’altezza dei circoli polari nelle giornate estive il sole resta costantemente sopra l’orizzonte e c’è luce anche in ore in cui sarebbe notte. È il fenomeno del sole di mezzanotte. Nelle località lungo il tropico del Cancro e del Capricorno il Sole è allo Zenit, perpendicolare al mezzogiorno locale. Sole a picco e niente ombra.
LA DATA
Ogni anno il solstizio cade in un orario diverso e quindi può arrivare, come anche gli equinozi, in date diverse. Dipende dallo spostamento dell’asse attorno al quale la Terra ruota. Lo spostamento provoca un arretramento di 6 ore ogni anno che si azzera con gli anni bisestili.
LE TRADIZIONI
I solstizi d’inverno, come d’estate, sono da sempre ritenuti sacri. Si festeggia il Sol Invictus che rinasce dalle tenebre nella stazione fredda e c’è la festa pagana Litha, uno degli otto sabbat del solstizio d’estate. Ne scrivono Beda il Venerabile e Tolkien ne Il Signore degli Anelli. Ci sono culti solari dal Polo Nord alla Polinesia, passando per Africa, Indonesia e sud America. Gli antichi Romani legavano questa ricorrenza con il dio Giano bifronte e secondo la tradizione ci si doveva fare il bagno in correnti d’acqua naturali e saltare su fuochi accesi per purificarsi.
STONEHENGE
Le pietre monolitiche del sito britannico di Stonehenge sarebbero una sorta di calendario oltre che un tempio. L’asse del monumento è orientato in modo che al solstizio d’estate il sole sorga al di sopra della centrale Heel Stone. Quest’anno non accadrà, ma di solito sono migliaia le persone che si riuniscono nel sito per l’occasione e in Svezia si è pensato anche di istituire ufficialmente la festa di mezza estate. Esiste anche una Stonehenge più antica di mille anni. È Nabta Playa, in Egitto, che ha un sito con monoliti allineati in direzione del sorgere del sole nella data del solstizio.
Ritiri yoga 2021: 10 luoghi per ritrovare il contatto con sé
Ritrovare l’armonia tra corpo e mente con i ritiri di yoga. Nel 2021 sono ancora più numerose le strutture che organizzano dei veri e propri programmi di pratica e meditazione. Un modo per connettersi con la natura. E recuperare l’equilibrio interiore.
Fughe dalla vita frenetica. Viaggi per l’anima. Pensati per l’eremita contemporaneo. Colui che cerca rifugio in spazi carichi di energie positive. Lontano dai rumori e dalle mura di casa. Vicino al cinguettio degli uccelli e ai suoni dell’universo.
Agriturismi, eco-resort o dimore storiche. Con vista montagne, mare o campagna. In cui i piatti sono preparati con ingredienti biologici e a km 0. Spesso vegetariani. Perché l’alimentazione è una delle vie di cura e di prevenzione.
Percorsi di rinascita, esperienze di guarigione e pratiche di trasformazione. Oppure vacanze attive, che abbinano le sessioni di yoga ad altri sport come canoa e stand up paddle. Su richiesta, massaggi ayurvedici e rilassanti. E ancora: corsi di cucina, escursioni e workshop.
Dal Nord al Sud Italia, nella gallery sopra abbiamo raccolto 10 ritiri di yoga da salvare nell’agenda 2021.
(Foto di copertina: Hotel La Guardia)
«Meghan non è prepotente», dentro la litigata più feroce tra William e Harry
Giugno 2021: Harry e Meghan vivono a Montecito, California. Hanno appena dato il benvenuto alla seconda figlia, chiamata Lilibet Diana. L’ultima venuta in Gran Bretagna del principe è stata per i funerali di nonno Filippo. Toccata e fuga, pochissime le parole scambiate con il fratello William. I due si sentirebbero davvero pochissimo, ormai su strade diverse. Harry, l’ha detto a Oprah, considera il fratello «intrappolato» in un ruolo, mentre lui ha preferito scappare via, cercare la felicità altrove. William, com’è immaginabile, non ha preso bene gli ultimi attacchi. Vite separate, ormai.
Ma come si è arrivati a questo punto? Il 18 maggio 2018 i due fratelli, uno testimone dell’altro, camminavano uniti e complici a Windsor. Un nuovo libro fa risalire le incomprensioni all’autunno 2018. Secondo Robert Lacey, autore di Battle of the Brothers, tutto sarebbe iniziato lì, o almeno è da lì che il solco tra i due si è fatto davvero profondo. In mezzo, facile immaginarlo, Meghan Markle.
William avrebbe allontanato la propria famiglia da quella del principe Harry dopo una conversazione telefonica furiosa, conclusa con Harry che buttà giù il telefono al fratello. La spaccatura sarebbe stata innescata da un’e-mail ufficiale che affermava che Meghan «si comportava da prepotente con il personale di palazzo», inviata da Jason Knauf, segretario alle comunicazioni dei Cambridge e dei Sussex, nell’ottobre 2018. All’epoca il personale di corte aveva già coniato per scherzo – ma poi mica tanto – l’hashtag #freeHarry.
William sarebbe stato informato di questa mail da Simon Case, sua segretaria privata, destinataria della comunicazione. A quel punto, sostiene il libro, avrebbe immediatamente preso il telefono per chiamare suo fratello, ma la conversazione si sarebbe poi conclusa con Harry che gli sbatte il telefono.
Il libro afferma che William sospettava che Meghan fosse «ostile al sistema reale» e che forse avesse pianificato di lasciare la monarchia fin dall’inizio per tornare in America. Sempre secondo le testimonianze di palazzo, raccolte dall’autore, «Meghan avrebbe interpretato la vittima, ma in realtà era lei la prepotente». Era lei, si legge, a trattare male i membri dello staff, a urlargli spesso contro. Meghan e Harry hanno sempre negato le accuse di bullismo.
William, intanto, si sentiva sempre più ferito e tradito dai comportamenti del fratello. Tanto che a un amico avrebbe confidato che sua moglie Kate (Middleton) «era stata diffidente nei confronti di Meghan fin dall’inizio». William sentiva che Meghan gli stesse «rubando il suo amato fratello». Lacey si è anche soffermato sull’intervista dei Sussex con Oprah Winfrey, in cui il principe Harry ha affermato che il litigio tra i fratelli fosse iniziato dopo il loro tour in Australia del 2018, quando William aveva visto quanto i Sussex fossero stati bravi ed empatici, proprio come Lady Diana. Secondo questa ricostruzione, invece, i fratelli non si parlavano più da prima che Harry e Meghan partissero per l’Australia.
A scatenare la lite, appunto, le accuse di bullismo. Kensington Palace di solito era noto per mantenere a lungo gli stessi collaboratori, invece dall’arrivo di Meghan diversi membri dello staff avevano presentato le dimissioni. Si dice che gli assistenti andati via avessero formato un immaginario club: «il Sussex Survivors’ Club». A quel punto, Knauf avrebbe deciso di scrivere la mail alla segretaria personale di William: «Sono molto preoccupato che la duchessa sia stata in grado di far andare via due PA dalla famiglia nell’ultimo anno».
Secondo questa mail, il (presunto) modo di trattare il personale da parte di Meghan veniva definito «totalmente inaccettabile», e ancora: «Sembra intenzionata ad avere sempre qualcuno nel mirino». Knauf avrebbe raccolto diverse testimonianze, come quella di un assistente a cui Meghan avrebbe detto: «Non è il mio lavoro coccolare le persone». Un altro assistente avrebbe detto a un collega «Non riesco a smettere di tremare», in previsione di un incontro con Meghan, mentre un altro l’avrebbe accusata di «crudeltà emotiva e manipolazione». Un altro ancora avrebbe affermato di avere sofferto di disturbo post traumatico da stress (PTSD) dopo aver lavorato per la duchessa.
I Sussex avrebbero poi bollato tutte queste accuse come «diffamatorie». Alla chiamata di William, Harry avrebbe reagito malissimo, difendendo a spada tratta la moglie. William, secondo Lacey, a quel punto ha messo la monarchia davanti a suo fratello e ha smesso di vedere come un suo dovere il proteggere sempre il fratello minore. Harry, dal canto suo, era invece furioso per il fatto che il fratello potesse credere alle accuse contro sua moglie.
Da lì, la decisione – poi ufficiale – di separare i loro staff. Il resto, lo conosciamo tutti: la Megxit, la decisione di trasferirsi in America, le accuse sparate in tv contro la royal family. Harry da una parte, William dall’altra. Difficile dire come finirà.
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Draghi su seconda dose e Astrazeneca: «Libertà di scelta, io farò il mix di vaccini»
Da lunedì 21 giugno quasi tutta l’Italia sarà in zona bianca, l’indice RT è stabile allo 0,69 e i vaccinati (con almeno una dose) hanno superato i 30 milioni. La campagna vaccinale procede, bene, ma sui dubbi e i punti critici Mario Draghi ha voluto fare chiarezza. Con una conferenza stampa convocata d’urgenza da Palazzo Chigi, poco dopo le 19 di venerdì. Il presidente del Consiglio ha parlato seduto tra il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario straordinario all’emergenza il generale Francesco Paolo Figliuolo.
«Volevo dare un contributo per chiarire una certa confusione sui vaccini», fa sapere, ribadendo la cosa più importante: «Vaccinarsi è fondamentale». E poi: «La vaccinazione eterologa funziona, la cosa peggiore è non fare nessuna seconda dose». Anche lui, spiega, martedì 22 farà la seconda dose, ma a differenza della prima somministrazione – Astrazeneca – il premier farà un altro vaccino: «Ho più di 70 anni, come sapete, ma la prima dose ha prodotto anticorpi bassi e allora mi si consiglia di fare l’eterologa, che funziona per me e anche per chi ha meno di 70 o 60 anni».
La seconda dose diversa da Astrazeneca non sarà, però, obbligatoria: «Ognuno è libero di fare la seconda dose anche con AstraZeneca, ma deve avere il parere del medico e firmare il consenso informato». Un concetto che sottolinea anche Speranza: «Il Cts dà una raccomandazione molto forte per la vaccinazione eterologa sotto i 60 anni ma resta aperta la possibilità di utilizzare AstraZeneca per chi lo richiede sotto consenso informato».
Figliuolo ha voluto aggiungere che «non ci sarà nessun rallentamento della campagna vaccinale», anche se gli under 60 da vaccinare con la seconda dose sono circa 900 mila: «Ci terremo sulle 500 mila somministrazioni al giorno e le dosi per la vaccinazione eterologa per il mese di giugno sono già state assicurate, a breve lo faremo per luglio».
La partita però resta aperta. «Bisogna cercare tutti coloro che non si sono ancora vaccinati, gli over 50, questa è la sfida che abbiamo noi da vincere, non vaccinare i 12 o 13enni, che pure vanno vaccinati», ha continuato Mario Draghi: «Sono quelli che si ammalano, in maniera grave e devono essere vaccinati». Secondo le ultime stime, 2,8 milioni di persone sopra i 60 anni sono ancora senza vaccino. Figliuolo ha scritto alle Regioni affinché rintraccino gli over 60 che mancano ancora all’appello non avendo prenotato il vaccino.
La paura più grande riguarda le varianti e la loro circolazione nel nostro Paese. La Delta (indiana), diffusa in Gran Bretagna, è quella che spaventa di più e, come ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro «vengono segnalati in Italia focolai di varianti, anche da variante Delta, che possono eludere i vaccini: focolai che vanno monitorati con attenzione anche grazie al tracciamento e al sequenziamento». Per questo il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza che impone la quarantena di 5 giorni a partire da lunedì 21 per chi rientra dal Regno Unito: obbligatorio anche un tampone negativo.
Il presidente del Consiglio, infine, ha parlato anche del tema mascherine. «Chiederò al Comitato tecnico scientifico un parere sull’uso delle mascherine all’aperto». Sulla revoca dell’obbligo, precisa, «ancora non ci sono date».
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Mangiare bene vuol dire vivere bene, e c’è sempre bisogno di qualche consiglio per portare ricette gustose e sane in tavola. Per questo Alce Nero, marchio che è una certezza per chi cerca prodotti bio genuini e rispettosi per l’ambiente, ha lanciato «Ingredienti buoni»: una scuola di cucina ma anche di nutrizione realizzata con il contributo scientifico di Fondazione Veronesi, da sempre impegnata nel promuovere stili di vita consapevoli, e quindi l’importanza di una sana alimentazione per prevenire diverse patologie.
Sarà una scuola social perché tutte le lezioni di «Ingredienti buoni» saranno trasmesse sui profili di Alce Nero (facebook, instagram, linkedin)
In tutto 10 appuntamenti da giugno fino a settembre di 4 minuti ciascuno, con due protagonisti d’eccezione: Simone Salvini, chef di alta cucina vegetale, e la biologa nutrizionista Elena Dogliotti, supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi. Insieme cucineranno spiegando le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche degli alimenti e consigliando le migliori tecniche di cottura e abbinamento per realizzare piatti contemporaneamente semplici, gustosi, e salutari.
Ogni video ricetta sarà dedicata a un ingrediente specifico, di origine vegetale e ovviamente biologico: extra vergine di oliva, farina di farro, miglio, fagioli cannellini, cioccolato fondente, pasta di grano Cappelli, riso Basmati, granola di avena, bevanda vegetale e la passata di pomodoro. Tutti i piatti saranno realizzabili con gli strumenti che tutti abbiamo in casa, e per aiutarci nell’esecuzione ci sarà una grafica che illustrerà ingredienti, dosi e passaggi. A fine ricetta lo chef Simone Salvini darà dei consigli per personalizzarla, e Elena Dogliotti altri suggerimenti preziosi sulle caratteristiche nutrizionali del piatto e su come integrarlo in un corretto stile alimentare.
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June 18, 2021
Le Storie Siamo Noi, Albana: «Umiliata perché ho sposato un ex prete»
«Perché un prete non si può innamorare?», mi domanda Albana, arrivata in Italia dall’Albania nel 1999, quando inizia a raccontare la sua storia. Voleva raggiungere il fratello qui già da due anni e insieme a lui tornare a studiare, trovare un lavoro. Costruirsi un futuro.
Il primo ad aiutarla è stato padre Giuseppe, il responsabile del centro di accoglienza nel viterbese in cui è rimasta per alcuni giorni. «Ero disoccupata e padre Giuseppe, in seguito ad un incidente, aveva bisogno di essere assistito per le faccende quotidiane. Così ho iniziato a lavorare per lui, con la possibilità di vivere nella casa canonica insieme a mia madre. Lui invece andava a dormire in sagrestia per non creare malcontento tra i parrocchiani».
LEGGI ANCHELe Storie Siamo Noi, Loredana: «Fateci abbracciare il bimbo che abbiamo adottato»Dopo il primo periodo in Italia, Albana è stata richiamata dal consolato per i documenti necessari al permesso di soggiorno. In quell’occasione, padre Giuseppe decise di raggiungerla per aiutarla a velocizzare l’iter burocratico. La Curia però non lo sostituì per quei giorni e quando la domenica non venne celebrata la Messa, alcuni giornali locali titolarono “Sacerdote in fuga”.
«Tra noi fino a quel momento c’era solo una grande amicizia. Io mi sentivo molto legata a lui e in quei giorni gli dissi che avremmo potuto creare la nostra famiglia insieme». Così padre Giuseppe decise di dare le dimissioni e sposare Albana. «Fu una scelta dettata dal nostro amore che stava nascendo ma che nel Paese non venne accettata». Una mattina, alcuni abitanti, si trovarono davanti a casa di Albana e gridando il suo nome tirarono delle pietre contro la sua abitazione.
«Dopo quell’episodio venni ricoverata in ospedale psichiatrico per venti giorni a Mestre. Stavo molto male, una condizione che non avevo mai provato prima». Per ricominciare a vivere davvero, Giuseppe ed Albana hanno cambiato città, amici, abitudini. «Abbiamo scelto Reggio Emilia e ci siamo trasferiti. Io ho ripreso a ricamare, la mia passione, e partecipo a mostre e fiere di artigianato. Adesso, dopo quasi 20 anni di matrimonio, siamo felici come non lo siamo mai stati. L’amore è il dono più grande».
Potete inviare le vostre storie qui: +39 3472156843, via Whatsapp.
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È il suo primo fumetto in assoluto, scritto insieme all’autrice Marguerite Bennett e illustrato da Leila Leiz: Emilia Clarke, attrice di Game of Thrones, lo pubblicherà il mese prossimo. Si chiamerà «MOM: Mother of Madness»: il suo team creativo tutto al femminile ha ideato una storia che ruota attorno a Maya, una mamma single, la cui vita cambia completamente quando scopre di avere i superpoteri. Che derivano nientemeno che dal suo ciclo mestruale.
«Attraverso le mie ricerche, ho scoperto che – secondo uno studio del 2019 – solo il 16% degli autori di fumetti e solo il 30% dei personaggi dei fumetti sono donne. Però circa la metà degli acquirenti di fumetti sono donne. E non mi andava bene. Tutti questi segnali mi incoraggiavano a fare la mia parte», ha raccontato a Variety.
Da bambina, Emilia ha letto molti romanzi fantasy «pieni di mondi ricchi, come “Il Signore degli Anelli”. Quello era sempre il luogo verso cui gravitava la mia immaginazione. In seguito, quando sono andata al Comic-Con per la prima volta a 22 anni con “Game of Thrones”, sono rimasta stupita da quello che ho visto: quasi tutti uomini».
Invece la protagonista del fumetto di Emilia Clarke «è una mamma single che deve fare un sacco di cose. Le madri single sono supereroi: hanno bisogno di una forza sovrumana». E ancora: «Il gonfiore, la ricrescita dei capelli, gli sbalzi d’umore, l’acne dei giorni delle mestruazioni. Odiamo quando succede. E se trasformassimo le mestruazioni in una cosa unica, pazza e sovrumana che accade nel nostro corpo? Quando Maya è spaventata, diventa invisibile. Quando è arrabbiata, ha una forza sovrumana. Può ondeggiare, come Spider-Man, dai peli delle sue ascelle. Si vergogna così tanto dei suoi poteri, all’inizio. Anche oggi, se il tuo tampone cade dalla borsa, è imbarazzante. Perché?».
«MOM: Mother of Madness» è attualmente in prevendita e uscirà il 21 luglio.
LEGGI ANCHE«In India sono più al sicuro le donne o le mucche?»LEGGI ANCHEIndia, due aziende concedono il «congedo mestruale retribuito»Italia, gol e amore: le wags azzurre all’Europeo
È un’Italia gol e amore. La Nazionale azzurra di calcio, impegnata in queste settimane nella fase finale del campionato europeo, ha dimostrato di avere le carte in regola per far sognare i tifosi. Quelli che assisteranno alle partite in televisione e quelli che, visto l’allentamento delle restrizioni anti-Covid, riusciranno a popolare gli stadi d’Europa. Wags comprese, pronte a sostenere la squadra con passione ed entusiasmo.
In testa allo schieramento delle dolci metà c’è Jessica Melena, moglie del centravanti Ciro Immobile e mamma di tre splendidi bambini. Tre figli anche per Leonardo Bonucci e Martina Maccari, insieme da oltre dieci anni. Tra le coppie azzurre più longeve spiccano pure Giorgio Chiellini-Carolina Bonistalli, Lorenzo Insigne-Jenny Darone, Domenico Berardi-Francesca Fantuzzi, Alessandro Florenzi-Ilenia Atzori e Leonardo Spinazzola-Miriam Sette.
C’è chi non ama mettere la propria vita privata sotto i riflettori, come Gigio Donnarumma e Alessia Elefante, chi è in attesa di sposarsi per la seconda volta, come Marco Verratti e la nuova fidanzata Jessica Aidi, chi sta aspettando di diventare genitori, come Francesco Acerbi e Claudia Scarpari, chi ha da poco avuto uno figlio, come Andrea Belotti e Giorgia Duro, e chi addirittura ne ha appena avuti due, come Bryan Cristante e Selene Cito.
Riflettori puntati anche su Rachele Risaliti, Miss Italia 2016, e Veronica Ciardi, ex concorrente del GF, rispettivamente compagne di Gaetano Castrovilli e Federico Bernardeschi. La wags più giovane è Elisa Graziani, 19 anni, fidanzata di Giacomo Raspadori, mentre Alessandro Bastoni e Camilla Bresciani hanno lanciato un brand di moda. Poi ancora Manuel Locatelli e Thessa Lacovich, Federico Chiesa e Benedetta Quagli, Nicolò Barella e Federica Schievenin.
Tutti agli ordini del commissario tecnico Roberto Mancini, ovviamente, che nel 2018 si è sposato in seconde nozze con Silvia Fortini, dapprima sua assistente legale e poi dolce metà. È proprio un’Italia gol e amore.
LEGGI ANCHEEuropeo, esordio show dell'Italia: tris alla TurchiaLEGGI ANCHEDino Zoff: «All'Europeo per arrivare in fondo»LEGGI ANCHEhttps://www.vanityfair.it/sport/calcio/2021/06/11/campionati-europei-alla-scoperta-dei-26-azzurri-di-manciniLEGGI ANCHECiro Immobile, il campione innamorato«Il diavolo veste Prada» compie 15 anni: tutte le curiosità sul film cult con Meryl Streep
Il diavolo veste Prada compie 15 anni di capricci couture, tra charms Chanel e «Gabbana» scritto senza la doppia «B». Era il 19 giugno 2006 quando andava in scena a New York la première del film che ha reso la moda «mainstream». Tratto dall’omonimo bestseller di Lauren Weisberger, il cult fashionista di David Frankel con Anne Hathaway e Meryl Streep racconta la storia della giovane e assennata Andrea “Andy” Sachs. Aspirante giornalista catapultata col suo maglioncino ceruleo nella redazione di Runway: la bibbia della moda tiranneggiata da Miranda Priestly, potentissima editrice ispirata alla guru di Vogue Anna Wintour.
Trionfo al botteghino, la pellicola ha incassato oltre 326 milioni in tutto il mondo (a fronte di un budget di 35) rendendo il glamour, deliziosamente, «pop». Prima de Il diavolo veste Prada, la moda era un affare solo per gli «addetti ai lavori». Festeggiamo i 15 anni del film più fashion di sempre con 15 incredibili curiosità. Dalla Hathaway che si è preparata al ruolo lavorando gratis per una casa d’aste a Meryl che ha modulato la sua voce rifacendosi a quella di Clint Eastwood, dalla costumista Patrica Field (la stessa di Sex and the city) che disponeva di un budget di ben 1 milione di dollari fino a quel diavolo di una Streep che si è tinta i capelli per somigliare ad una celebre modella ottantenne.
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