Costanza Miriano's Blog, page 12

November 12, 2023

La Chiesa accoglie tutti, ma da sempre

di Costanza Miriano

L’altro giorno sono salita in macchina con mio marito, c’era la radio accesa, e proprio nel momento in cui apro lo sportello sento i titoli di un GR: “una Chiesa sempre più inclusiva, anche i trans potranno essere battezzati e fare da padrini di battesimo”, e poi la notizia viene liquidata in pochi secondi.

Ecco, il documento del Dicastero per la dottrina della fede in risposta a Monsignor Negri innanzitutto contiene delle affermazioni che sono state subito travisate dai media, e di tutto il pronunciamento tutto quello che rimane, nella percezione superficiale e comune, è, sostanzialmente, un bel tana libera tutti, tutto è indifferente. So che non è così, ma bisogna sapere quali sono gli effetti delle cose che si dicono, soprattutto su questi temi delicati su cui il mondo non aspetta altro che una incertezza della Chiesa, per infilarcisi.

Come era prevedibile ovviamente nessuno dei miei colleghi si è preoccupato di fare un ragionamento, di informarsi: avrebbe facilmente scoperto che il battesimo non è mai stato negato a nessuno che lo desiderasse con cuore sincero, con una retta intenzione. Se poi avesse voluto esagerare, avrebbe cercato di scoprire quanti trans hanno realmente richiesto il battesimo da adulti, dopo avere intrapreso un percorso di cambiamento fisico. Ma la colpa non è dei giornalisti. Il problema è che bisogna stare attenti a come vengono comunicate le cose.

Navarro Valls mi raccontava come il suo lavoro fosse non tanto nel comunicare le parole del Papa, ma di aiutarlo a capire come certe affermazioni sarebbero state recepite. Bisogna conoscere il mondo della comunicazione, e le questioni qui sono due: o si vuole fare scientemente confusione sui temi della sessualità e della omosessualità, o forse non si conoscono abbastanza i meccanismi di funzionamento dei media.

La Chiesa accoglie tutti, ma proprio tutti, e chiunque ci si sia avvicinato con cuore sincero lo può confermare. La Chiesa non permette tutto, ma perdona tutto. Il mondo invece permette tutto, ma non perdona nulla.

Nel documento ci sono però diverse affermazioni che andrebbero chiarite con maggiore prudenza. Innanzitutto la Chiesa non può parlare di “riattribuzione del sesso”, perché le persone transessuali possono cambiare i loro genitali, ma il sesso non è solo genitalità, è molto altro. Ogni cellula di una donna è femminile, ogni cellula del corpo di un uomo porta i cromosomi maschili. L’uomo è creato maschio o femmina, e questo riguarda tutto il suo essere, in modo profondissimo e non modificabile. Un conto è dire che le persone transessuali sono parte della Chiesa a pienissimo titolo, e che sono come tutti i battezzati chiamati alla santità. Un conto è affermare che avviene “una riattribuzione di sesso”: questo non è possibile. Io non posso neanche attribuirmi i capelli biondi, me li posso tingere. Le parole sono molto importanti, e il Dicastero per la dottrina della fede dovrebbe essere impeccabile su questo, e non cedere alla estenuante campagna di opinione che il mondo fa con tutti canali possibili. Oppure deve avere il coraggio di uscire allo scoperto, e cambiare il Catechismo.

Tutti sono invitati nella Chiesa, possono essere battezzati, fare da padrino (o madrina) o da testimone alle nozze se la loro condotta cerca di attenersi a quello che la fede ci propone, se non dà scandalo, se ha una vita sessuale ordinata allo stato di vita (quindi in castità), ma la Verità non si cambia. Che poi io tutta questa gente che vuol fare da padrino di battesimo la vorrei vedere.

Allo stesso modo non si può affermare che “due persone omoaffettive possono figurare come genitori di un bambino avuto da utero in affitto”, perché quel bambino dei genitori li ha, c’è una madre e un padre, tutti noi nasciamo da un padre e una madre; quel bambino è stato comprato, e affermare che i compratori possono figurare come genitori significa avallare quella condotta. Se anche si vuol dire qualcosa di accogliente verso il loro desiderio di paternità o maternità, non si può omettere un giudizio su un crimine. Il male è sempre male.

Io voglio credere con tutto il cuore che il senso del pronunciamento fosse quello di far sentire accolte le persone che vivono con sofferenza la propria dimensione affettiva e sessuale, ma non si può cedere così alla mentalità del mondo. Il sesso non può essere riattribuito. L’educazione alla fede si può cercare di dare quando si lavora sulla propria conversione, e questo include anche una vita sessuale ordinata, mentre quella omosessuale non lo è, secondo il CCC. L’utero in affitto è un abominio, il Papa lo ha detto tante volte, e non si può pensare che la buona volontà e il desiderio di educare alla fede, anche ammesso che i conviventi accettino di vivere castamente, possano cancellare l’enorme, enorme ferita che viene inferta al bambino, la violenza di essere strappato al grembo della madre. (Ovviamente sbagliamo migliaia di volte anche noi genitori che cerchiamo di vivere una sessualità non disordinata, noi che non abbiamo comprato un bambino, questo è ovvio, è una condizione necessaria ma non sufficiente a essere genitori, diciamo che è il minimo).

Insomma, è vero che la Chiesa è prima di tutto per i peccatori, e lo siamo tutti, però siccome il peccato fa male prima di tutto a chi lo fa, chi ci ama ci deve aiutare a non farci più male. Questa ansia di apparire accoglienti rischia di fare male a tante persone, di condannarle inchiodandole alla loro ferita. Non vale la pena, per sembrare simpatici in un titolo di GR.

 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on November 12, 2023 14:24

November 10, 2023

Monastero WiFi – Ritiro per sacerdoti

di Costanza Miriano

Siamo tanto grati ai sacerdoti, perché solo grazie a loro noi abbiamo l’accesso a Dio. Diceva padre Emidio: l’homo viator nella vita fa un sacco di fatiche; c’è il caldo, le vesciche, la stanchezza, le oasi sono poche, ma finché hai la messa, cosa hai da temere?

Non ringrazieremo mai abbastanza i sacerdoti per questo, e per tutto il resto che fanno: darci i sacramenti, accogliere e formare i nostri figli, ascoltarci, consigliarci, ascoltarci (lo ripeto una seconda volta perché essendo loro degli uomini la trovo una cosa ancora più mirabile: un uomo che ascolta è una prova dell’esistenza di Dio), rispondere a ogni sorta di necessità, lasciarsi tritare da noi (chi più, chi meno, chi con dei confini, chi senza riserve, ma tutti almeno un po’).

Per la gratitudine infinita che abbiamo, per il desiderio di far sentire loro la nostra vicinanza in questo momento particolare (c’è mai stato un momento non particolare nella storia della Chiesa, sempre impegnata nella battaglia con creature non di questo mondo?) abbiamo detto sì a una richiesta che ci è venuta da alcuni sacerdoti, e vogliamo invitare tutti i presbiteri che lo desiderano e che possono, a partecipare a qualche giorno di meditazione preghiera in comune. Abbiamo chiesto aiuto, per l’organizzazione, ai Legionari di Cristo, che seguiranno la gestione delle giornate (noi laici non siamo invitati!).

Gli esercizi si svolgeranno dal 15 al 19 gennaio a Roma, in zona Gianicolo, e abbiamo chiesto ad alcuni dei sacerdoti che hanno predicato al Monastero wifi di lanciare degli spunti di riflessione, su argomenti che possano aiutarli nello svolgimento del ministero sacerdotale. Poi, oltre ai momenti di preghiera, ci saranno spazi per mettere in comune idee ed esperienze, magari anche difficoltà, per far nascere, speriamo, delle amicizie che siano un aiuto nello svolgimento della missione.

I temi: è necessario investire sulla vita spirituale, dedicare tempo ed energie, investire su ciò che aiuta i sacerdoti nel ministero; la cura della liturgia e dei tempi di preghiera; come predicare agli uomini di oggi; la vita comunitaria e l’amicizia fra sacerdoti come aiuto a tenere lo sguardo su Cristo; lasciarsi “tritare” ma senza diventare solo animatori e assistenti sociali; amare la Chiesa, conoscere la dottrina e saperla proporre; amare la Chiesa immaculata ex maculatis, valorizzando il bene, con esempi concreti di esperienze positive; conclusioni e direzioni per riprendere il cammino.

Alla rinfusa, possiamo annunciare che saranno presenti don Luca Civardi, don Francesco Buono, padre Maurizio Botta, don Alessio Geretti, don Pierangelo Pedretti, don Massimo Vacchetti e altri, mentre don Fabio Rosini deve valutare la ripresa e tutti gli altri impegni (però al momento non ha detto no).

Per le informazioni e i costi trovare i riferimenti sulla locandina, mentre a questo link potete già iscrivervi. https://form.upra.org/servizionline/form/RitiroSacerdotisecondoilCuorediCristo/formperma/Qw2omCNs8LkXMbWF417t6iAr2UUDBUSfhmi_i1Bj4RI

In privato possiamo mandare anche la scaletta (provvisoria) delle catechesi nei vari giorni, in modo che si possa partecipare anche solo parzialmente, benché crediamo che sarebbe forse meglio seguire tutto (mi dicono che è previsto nel regolamento (si dice così? Tipo calcio?) della vita sacerdotale avere una settimana di esercizi ogni anno. L’ultima sera pensavamo di venire noi organizzatrici del monastero a portarvi un saluto e magari qualche parola di condivisione su cosa – da laici, uso il maschile perché verranno anche i mariti, se non altro a difendervi dalla nostra chiacchiera – ci aspettiamo dai sacerdoti, per dirci come ci possiamo aiutare reciprocamente, ma soprattutto per ringraziarvi.

I posti non sono infiniti come a San Pietro, perché bisogna ovviamente fornire camera e pasti, quindi, se potete e volete, iscrivetevi presto. Per quanto riguarda i costi, per chi dovesse avere problemi pensiamo di contribuire noi con le casse del Monastero ancora non completamente svuotate (ci sembra un buon modo per aiutare i poveri: aiutare quelli che li aiutano!), quindi nessuno, assolutamente nessun sacerdote deve negarsi la possibilità di venire per un problema economico, noi vi sosterremo!

 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on November 10, 2023 13:50

October 30, 2023

Sacerdoti secondo il cuore di Cristo

di Costanza Miriano

Diversi sacerdoti che hanno incrociato in qualche modo il monastero wi-fi, hanno manifestato il desiderio di incontrarsi fra di loro, di condividere momenti di preghiera e di amicizia, di meditare insieme. Alcuni sono coloro che si sono resi disponibili per accompagnare in qualche modo le realtà locali di preghiera che stanno nascendo in molte città italiane. Altri, semplicemente, cercano un momento di riposo dalle (tantissime) fatiche che la vita sacerdotale richiede. Siccome, come si sa, abbiamo dei problemi con la parola no, con Monica e le altre abbiamo ovviamente detto sì a questa richiesta che ci è arrivata, e abbiamo a nostra volta chiesto aiuto ai Legionari di Cristo, che hanno nel loro carisma proprio l’organizzazione di esercizi spirituali per sacerdoti (a differenza nostra, che ovviamente non abbiamo idea di come si faccia).

Monastero wifi a parte, abbiamo scoperto che tutti i sacerdoti sarebbero tenuti a fare una settimana di riposo e di ricarica ogni anno. Proponiamo dunque questo esperimento, che si terrà dal 15 al 19 gennaio a Roma. Il posto lo abbiamo individuato, sarà in centro, ma per annunciarlo stiamo aspettando di avere alcune informazioni, che nel giro di pochi giorni diffonderemo.

Per le catechesi hanno già detto sì don Antonio Grappone, don Francesco Buono, don Vincent Nagle, padre Maurizio Botta, don Luca Civardi, don Pierangelo Pedretti, don Massimo Vacchetti, padre Marco Pavan. Il sì di don Fabio Rosini è vincolato alle sue condizioni di salute e agli impegni che ha dovuto cancellare in questi mesi, e che rischiano di occupare tutto gennaio, ma noi speriamo contra spem; altri sacerdoti aspettano il placet dei superiori.

Noi organizzatrici pensavamo di essere presenti una sola sera con qualche leccornia (si parla di polpette di melanzane, ma la voce di corridoio non è confermata) e tutto il nostro affetto e riconoscenza.

Per quanto riguarda i temi, il nostro desiderio è di capire cosa aiuta i sacerdoti a vivere meglio la loro missione, quindi le catechesi saranno su questo: sul mettere a tema la vita spirituale, sulla cura del tempo di preghiera, sul come predicare ai cuori di oggi, sull’amicizia e la vita comunitaria come aiuto a guardare a Cristo, sull’amore alla Chiesa anche quando è difficile, sulla necessità e i benefici della direzione spirituale… Noi laiche daremo il nostro piccolo contributo raccontando, per la nostra esperienza, cosa si aspetta il popolo che cerca seriamente Dio dai sacerdoti.

Stiamo definendo anche i costi (delle camere e dei pasti), ma desideriamo sostenere in ogni modo possibile la partecipazione di tutti coloro che lo desidereranno, per cui non dovrà esserci nessuno che sia impedito o frenato nella partecipazione da preoccupazioni economiche: troveremo il modo di sostenere tutti!

A breve dunque pubblicheremo i contatti per le iscrizioni, intanto: save the date!!!!

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on October 30, 2023 16:20

October 20, 2023

Scoprendo Lejeune

di Costanza Miriano

Prima di leggere la biografia di Jerome Lejeune pensavo che quest’uomo di cui è avviata la causa di beatificazione fosse “solo” un medico, difensore della vita, un buon cattolico, un signore sorridente e con la faccia buona: e già sarebbe molto, ho scoperto che è stato molto di più.

La biografia scritta da Aude Degast mi ha aperto un mondo, ed è davvero appropriato il sottotitolo: la libertà dello scienziato. Lejeune ha difeso la vita con tutte le sue forze perché da scienziato, in modo competente e non ideologico, ha prima di tutto e prima di tutti capito che l’avventura della vita comincia con l’ovulo fecondato. È avvincente come un romanzo questo libro che racconta una incredibile storia di passione prima di tutto per il sapere, niente a che vedere con la caricatura del militante prolife oscurantista e cattobigotto, come spesso ci dipingono gli altri, gli ignoranti che ancora provano a sostenere che nel grembo materno non c’è altro che un grumo di cellule. Dopo la laurea in medicina Lejeune entra nel  Centre national de la recherche scientifique e fa studi geniali sul DNA, sui cromosomi, in particolare sui loro legami con le malattie cognitive. Fa scoperte importantissime, riconosciute dal mondo scientifico internazionale, dirige ospedali e centri di ricerca, ma nonostante questo per le sue posizioni contrarie all’aborto e anche alla procreazione assistita viene emarginato da molti colleghi. Giovanni Paolo II è un suo intimo amico, e gli chiede di essere il primo presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

Si è battuto perché le sue scoperte sulla sindrome di down, che lui è stato il primo a definire, fornendo criteri per la diagnosi anche precocissima, non venissero usate per uccidere nel grembo materno i bambini che ne fossero affetti. Ne diventa un protettore amatissimo da loro e dalle loro famiglie, e odiato dai militanti pro aborto, sempre pochi ma molto rumorosi, che spesso cercano di impedire i suoi interventi pubblici. L’argomento dei suoi avversari è sempre quello, nella pancia c’è un grumo di cellule e non un uomo, sebbene “molto giovane”, come dice lui.

Il punto è sempre quello, far comprendere che si tratta di una vita, di una persona, e insieme accostarsi con dolcezza e umanità, con umiltà alla madre, come lui sapeva fare. In questi giorni si stanno raccogliendo le firme per una proposta di legge, c’è tempo per firmare fino al 7 novembre (bisogna andare nel proprio municipio di appartenenza); la proposta si chiama Un cuore che batte, e l’intento è sicuramente buono: aiutare le madri a capire che dentro di loro c’è una vita vera. La proposta prevede l’obbligo per i medici di far sentire alla madre il battito del bambino nel grembo. Sul metodo ho qualche dubbio, però, e sono giorni che ci rifletto. Dico la verità, obbligare un medico che si accinge a uccidere un bimbo a far sentire il battito, un medico dunque non obiettore, che di lì a poco troncherà con un bisturi quella vita, non so se sia la via giusta. Una stessa legge dunque permetterebbe a quel medico di uccidere una persona, ma lo obbligherebbe a dimostrare che è una persona. Ci sarebbero molte cose da dire, ma la più importante per me è che senza un incontro, una relazione, senza l’accoglienza della donna è difficile far nascere in lei il coraggio di fare spazio a una persona che cambierà la sua vita, in meglio, ma lei adesso non può saperlo. Detto questo, è un tentativo più che altro simbolico, senza nessuna speranza concreta di effetti pratici, di non far spegnere i riflettori su questa strage quotidiana, e questo è sicuramente un bene. A volte sentire il battito funziona, in molti stati americani questo ha fatto diminuire gli aborti, e in ogni caso qualunque tentativo per non spegnere i riflettori su questa strage quotidiana è benvenuto. 26 milioni di aborti all’anno nel mondo, e 26 milioni di donne che rimangono distrutte da questa tragedia valgono qualsiasi tentativo.

Quando ha cominciato la sua attività Lejeune la consapevolezza che quello fosse un bambino era molto meno diffusa di oggi, mentre ai nostri giorni sappiamo tutto del miracolo che avviene dal momento del concepimento, come spiega per esempio fin nei minimi dettagli, ma in modo divulgativo, un libro scritto da Gabriele Semprebon, fisiopatologo e bioeticista, Luca Crippa, scrittore, e Arnoldo Mosca Mondadori, poeta e scrittore: Il miracolo della vita, Riscoprire oggi l’avventura di nascere.

Nel frattempo – come racconta con squarci da vero romanzo – la sua vita privata fiorisce: ha una moglie amatissima e cinque figli, ai quali trova sempre il modo di dedicare del tempo. Il libro racconta il suo metodo educativo, pieno di rispetto per i figli e tenerezza e affetto, racconta le loro vacanze e la piccola casa sul mare, l’amicizia col Papa, l’amore per la moglie, con la quale c’è una sintonia stupenda, le case delle vacanze, la vita parigina, la contemplazione e la preghiera, per la quale trova sempre tempo nonostante le ore passate al lavoro e quelle per la testimonianza pubblica a favore della vita, soprattutto dei più poveri di tutti, i bambini malati, e i loro genitori, per i quali il futuro santo, Jerome, ha una tenerezza infinita.

 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on October 20, 2023 05:56

October 17, 2023

TUTTI I VIDEO del 5° Capitolo Generale del Monastero WiFi

In questo post troverete tutti i video “spacchettati” e pubblicati su YOUTUBE delle catechesi del  5° Capitolo Generale del Monastero WiFi  di  Roma alla  Basilica di San Pietro il 14 ottobre 2023

don Francesco Buono – Che cosè l’Eucarestia

 

don Antonio Grappone, la Liturgia della Parola nella Messa

 

don Laurent Touze – La presentazione delle offerte

 

don Gino Tedoldi – L’Eucaristia costruisce la Chiesa

 

madre Maria Emmanuel Corradini – Eucaristia cuore della Chiesa

 

padre Serafino Tognetti – La transustanziazione

 

padre Maurizio Botta – Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo

 

don Vincent Nagle – L’escatologia nella Messa

 

don Paolo Prosperi – L’Adorazione Eucaristica

 

 

 

 

 

 

 

 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on October 17, 2023 12:03

October 13, 2023

5° CAPITOLO GENERALE MONASTERO WI-FI #monasteroWiFi

 

La diretta delle catechesi del 5° CAPITOLO GENERALE MONASTERO WI-FI è disponibile  sul CANALE YOUTUBE e su questi link

DIRETTA  del MATTINO

DIRETTA  del POMERIGGIO 

e sul sito ufficiale del Monastero WiFi

Home Monastero Def

Ci sarà anche la diretta FACEBOOK e sulla pagina de La Compagnia dell’Agnello

 

secondo gli orari del programma qui sotto (come si può vedere dalla correzione a penna non sarà presente per motivi di salute don Fabio Rosini, sostiutito da  Antonio Grappone)

 

 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on October 13, 2023 22:00

DIRETTA STREAMING del 5° CAPITOLO GENERALE MONASTERO WI-FI #monasteroWiFi

 

La diretta streaming delle catechesi del 5° CAPITOLO GENERALE MONASTERO WI-FI sarà disponibile dalle 9:30 sul CANALE YOUTUBE e su questi link

DIRETTA STREAMING del MATTINO

DIRETTA STREAMING del POMERIGGIO 

e sul sito ufficiale del Monastero WiFi

Home Monastero Def

Ci sarà anche la diretta FACEBOOK e sulla pagina de La Compagnia dell’Agnello

 

secondo gli orari del programma qui sotto (come si può vedere dalla correzione a penna non sarà presente per motivi di salute don Fabio Rosini, sostiutito da  Antonio Grappone)

 

 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on October 13, 2023 22:00

October 11, 2023

Informazioni pratiche per il Monastero Wi-Fi del 14 ottobre

Il grande giorno del capitolo generale si avvicina, e vogliamo ricordare alcune veloci informazioni pratiche:

una volta iscritti, si è iscritti. NON ARRIVA NESSUNA MAIL al vostro indirizzo. Dovete venire qui, https://www.monasterowi-fi.it/5-capitolo-generale-monastero-wifi/

scaricare il materiale, stamparlo e compilarlo. Il foglietto con su scritto il vostro nome e il simbolo del monastero wifi vi permetterà di non fare la fila con le decine di migliaia di turisti, ma di entrare dal varco oranti, il passaggio che tutti i giorni dell’anno è riservato a chi va in Basilica per pregare. Vi consigliamo di plastificarlo, cioè di metterlo in un portabadge al collo, in modo da poter anche uscire e rientrare passando sempre dallo stesso varco oranti.

Sempre per velocizzare i controlli, in caso di bagagli cercate di compattarli tutti in un’unica borsa o zaino, e anche se siete un gruppo trovate il modo di riunire i vostri zainetti in una sacca, in modo da passare tutto in una volta sotto il metal detector.

Come molti sanno, purtroppo don Fabio Rosini è stato operato lunedì, sta bene ma non ce la fa a essere presente e verrà sostituito da don Antonio Grappone.

Infine, per chi rimane a Roma anche la mattina dopo, a sant’Onofrio, la chiesa vicino al Bambino Gesù, don Massimo Vacchetti (anche lui infortunato e impossibilitato a guidare l’adorazione, nonché impegnato in un matrimonio a Bologna al mattino) celebrerà la messa alle 10 per tutti i monaci e le monache wifi.

Per qualsiasi altro chiarimento, scriveteci. Ci vediamo sabato!

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on October 11, 2023 02:08

October 3, 2023

14 ottobre 2023 QUINTO CAPITOLO MONASTERO WiFi – aggiornamenti

di Costanza Miriano

Non so se sia teologicamente corretto, ma a me sembra che tra pregare e andare a messa ci sia la stessa differenza che c’è tra parlare al telefono con tuo marito e abbracciarlo e unirti a lui. Si può parlare con Dio, ma l’unione che ci permette la messa è il momento più alto, intimo, carnale. E ogni volta che provo a pensarci, capisco che la mia comprensione arriva solo fino a un certo punto. Spero che si sposti in avanti piano piano, ogni volta di più, ma non ne sono certissima. A volte indietreggia nella consapevolezza (quei giorni in cui la mente veleggia spensierata verso liste della spesa, persone da chiamare, lavori da consegnare), altre volte ho come dei lampi di verità.

Aspetto con trepidazione il 14 ottobre, sto chiedendo a Dio non che tutto vada bene da un punto di vista organizzativo (per quello c’è la mitica Monica e lo staff), ma che il Signore regali a tutti noi la possibilità di capire di quale grande, sconvolgente, immeritato amore ci inonda quando dà la vita per noi, cosa che riperpetua a ogni Messa. Tanti sacerdoti ci aiuteranno in questo, introducendoci al mistero. Voci e sensibilità diverse, una sola Verità. Pensiamo che sia un’occasione davvero unica, e vi raccomandiamo di provare a esserci di persona, perché non è la stessa cosa esserci o seguire da casa: saremo a pregare insieme sulla tomba del primo Papa, che ci conferma nella fede, che ci ricorda che fuori della Chiesa non c’è salvezza, che ci aiuta a essere in comunione tutti, nonostante i gusti, le simpatie, le tendenze e tutto quello che a volte sembra importante, ma che scompare di fronte a Cristo che muore e risorge.

E ora veniamo alle informazioni pratiche: grazie alla generosità di tanti benefattori stiamo aiutando tante persone a sostenere le spese del viaggio. Come sempre fa il Signore, più o meno quello che arriva ci viene chiesto, sia per i viaggi che per le spese vive, quindi se qualcuno vuole contribuire ancora, potremo aiutare qualcun altro a venire e a coprire le spese. E chi invece ha bisogno di aiuto ce lo chieda! Tutto sarà in forma anonima e il segreto morirà con noi (anche perché io a questo punto non mi ricordo manco come mi chiamo). Per chi vuole, c’è il conto, altrimenti passeremo col cestino, anche se meglio il conto perché vogliamo che tutto sia contabilizzato in modo trasparente e con il conto è sicuramente più facile. Quello che rimarrà andrà ai Cristiani perseguitati, e non al fondo borse con le frange (ogni anno la stessa battuta, ma si sa che sto invecchiando): Iban IT70C0303201400010000709065 intestato al monastero wifi.

Chi ha bisogno di parcheggiare dentro i cancelli di san Pietro per motivi di salute o handicap ci può scrivere, comunicheremo la targa alle guardie svizzere e alla gendarmeria. (Non vale la scusa di mio figlio quando non ha voglia di alzarsi dal divano: “la gamba”).

CHI SI E’ ISCRITTO, E’ ISCRITTO (e siamo più di 3.300)! Lo scrivo in stampatello per preservare dalla crisi di nervi le balde amiche che continuano a ricevere richiesta di chiarimenti. Praticamente l’iscrizione serve a noi per conteggiare e affittare il giusto numero di sedie, ma poi il materiale che viene pubblicato è accessibile a tutti.   Chiunque vorrà potrà scaricare da questo link https://www.monasterowi-fi.it/5-capitolo-generale-monastero-wifi/

(dal sito ufficiale: www.monasterowi-fi.it):

programma, informazioni logistiche, badge da stampare e compilare (che serve ad avere un ingresso dedicato), libretto da stampare, mappa di San Pietro, indicazioni per il parcheggio

Se avete domande scriveteci, ma speriamo che sia tutto chiaro, e in Basilica ci sarà un ampio staff pronto a essere martoriato di domande, tipo dove sono i bagni, che comunque vengono segnalati nella mappa (io sono femmina e non leggo le mappe, però converso con la gente dello staff). La cosa più importante: NON si può mangiare in Basilica, ovviamente, però si può uscire e rientrare, con il badge.

Infine, cominciamo a dire che nella settimana dopo l’Epifania alcuni dei sacerdoti che partecipano o hanno partecipato agli incontri del Monastero wi-fi, a Roma e nel resto d’Italia, trascorreranno dei giorni di ritiro spirituale insieme, a Roma, per ricaricare le energie, stare in comunione fra di loro, in una compagnia di cercatori di Cristo che hanno il carico di altre anime oltre che della propria. L’incontro sarà aperto a tutti i sacerdoti che vorranno partecipare per tutta la durata degli esercizi o per qualche momento, compatibilmente con le esigenze della propria parrocchia. Potete scrivere anche per questo a monasterowifi@gmail.com .

CLICCA QUI per scaricare la locandina in pdf

 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on October 03, 2023 08:32

September 13, 2023

Un santo non ancora nato, e i suoi straordinari genitori

di Costanza Miriano

Sei fratellini che giocano insieme, oppure gruppi di due a due, la più grande che imbocca il più piccolo, quattro di loro con le gambe nude e scalzi che giocano nei campi, una giovane mamma che sorride. Sono le foto la parte più struggente di questo libro che racconta una storia straordinaria. Perché raccontano di una vita quotidiana, semplice, ordinaria, vissuta con grande gioia (i bambini nelle foto sono allegri e sorridenti). La storia è quella di una famiglia di cattolici polacchi, gli Ulma, marito, moglie, sette figli (il settimo è nella pancia della mamma), uccisi il 24 marzo 1944 perché i genitori hanno deciso di nascondere degli ebrei per cercare di salvarli dallo sterminio.

Diciassette persone uccise in pochi minuti, una casa che era stata piena di vita, svuotata in un momento, e dopo il massacro saccheggiata, razziata, devastata. Prima vennero portati fuori i padroni di casa, marito e moglie, 44 anni lui, 32 lei, uccisi davanti ai bambini che urlano e piangono, la mamma per il terrore avvia il travaglio del parto, e dalle testimonianze pare che il bambino sia uscito dal grembo della mamma dopo la sua morte (partorito nella tomba, affermano coloro che dopo il massacro hanno estratto i corpi dalla fossa per seppellirli più degnamente). Dopo i genitori anche i bambini furono uccisi uno a uno, e posso solo immaginare il terrore che deve averli devastati nei minuti precedenti la morte.

Il libro di Pawel Rytel-Andrianik e Manuela Tulli è un racconto avvincente come un giallo, ma commovente come un martirologio: Wiktoria e Jozef sapevano benissimo ciò che avrebbero rischiato a ospitare degli ebrei, a sapevano anche che se non lo avessero fatto gli altri sarebbero morti. Hanno scelto in modo coerente rispetto a tutta la loro vita, vissuta nel segno di una casa sempre aperta a tutti, dove non si poteva permettere che chi chiedeva aiuto se ne andasse senza ricevere qualcosa. Allo stesso modo, hanno preferito rischiare la loro vita per tentare di evitare la morte certa di altre persone. Sicuramente non pensavano che, anche nella peggiore delle ipotesi, i propri figli avrebbero rischiato la vita, perché la legge era dalla loro parte: gli infanticidi non potevano trovare motivazione in nessuna giustificazione penale. Eppure c’è stata la precisa volontà di martirizzare la famiglia. I santi proclamati domenica scorsa sono nove, anche il bambino non ancora nato, che è una conferma ulteriore che il bambino è bambino anche nel grembo della mamma, bisognoso di protezione ma dotato di dignità di persona. La famiglia Ulma ha fecondato col sangue la sua terra, come succede sempre con i martiri, e altri nel loro paese hanno salvato degli ebrei.

E poi c’è la storia di una famiglia del Maryland che il giorno del massacro, un 24 marzo, ma nel 2021, scopre che il padre ha la leucemia, la mamma aspetta il settimo bambino, La famiglia comincia a pregare: “Ricordo un giorno ero nel letto accanto a mio marito, pensavo che sarebbe morto quella notte. Pregavo gli Ulma e sentivo che erano presenti lì con me, si stavano prendendo davvero cura di noi… Nel tempo ci sono state poi così tante grazie ricevute dai miei figli, e le attribuisco ai figli degli Ulma. Ogni sera li preghiamo ricordandoli tutti col loro nome. Ci hanno accompagnato e abbiamo sentito la loro presenza molto forte per tutti il tempo.” Ian Lindquist è morto di leucemia il 5 maggio 2022. Alla domanda se si sentisse delusa dal fatto che non si fosse verificato un miracolo, Kelly Lindquist ha risposto: “Non ho mai pensato che il miracolo non fosse accaduto. Mi sono invece resa conto che i miracoli che Dio ci aveva dato attraverso l’intercessione della famiglia Ulma erano stati enormi. Miracoli rispetto ai nodi nei quali si era aggrovigliato il nostro matrimonio. Tutti sciolti, tutti spazzati via”.

 

 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on September 13, 2023 06:04

Costanza Miriano's Blog

Costanza Miriano
Costanza Miriano isn't a Goodreads Author (yet), but they do have a blog, so here are some recent posts imported from their feed.
Follow Costanza Miriano's blog with rss.