Paolo Attivissimo's Blog, page 20
September 18, 2023
Ci vediamo il 13-14 gennaio 2024 a Peschiera del Garda per Sci-Fi Universe? Due giorni di fantascienza, astronomia e astrofisica

La Sci-Fi Universe è organizzata dallo Stargate Fanclub Italia, un’associazione a carattere culturale che si occupa di divulgare la passione per la saga di Stargate e per la fantascienza in generale in Italia. Non posso ancora annunciarvi gli ospiti e i relatori, ma posso già dirvi che sarò il conduttore dei due giorni di incontri e farò da traduttore per gli ospiti non italofoni. Inoltre, per i fan di Doctor Who ma non solo, terrò una conferenza intitolata Doctor Who Secrets, con contenuti introvabili sul dietro le quinte della produzione, sulle scene tagliate (e sul perché dei tagli) e sulla traduzione di una puntata di questa serie. E se volete vedermi in costume, preparatevi a una sorpresa, visto che il cosplay a tema fantascientifico è incoraggiato :-)
Cito dal sito della SFU: si tratta di un “evento concentrato soprattutto sulla divulgazione e la condivisione, non solo della passione per la fantascienza ma anche per tutte quelle scienze legate all’universo e al progresso: astronomia, astrofisica, chimica… Sci-Fi Universe sarà l’evento dedicato a tutti gli appassionati del genere, ai club e ai gruppi legati alla fantascienza, nonché ai loro associati e a chiunque sia interessato ad avvicinarsi al mondo delle convention. Sarà l’occasione per indossare ancora una volta la maglietta nerd che teniamo in quel cassetto, per continuare a dire che la TOS è sempre la serie Trek che più ci è rimasta nel cuore, per creare un nuovo costume o comprare la divisa per la quale aspettavamo solo la giusta occasione… per ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi, appassionati come noi a questo immenso e magnifico universo letterario, televisivo, cinematografico e videoludico.”
Questo mio annuncio è per ora solo un promemoria per darvi modo di sapere le date e tenerle libere se vi interessa partecipare: programma dettagliato, iscrizioni, nomi e temi dei relatori e tutto il resto arriveranno a breve. Potete già leggere le FAQ per sapere qualche dettaglio e i prezzi e contattare la SFU per avere maggiori informazioni. Posso già dirvi che potete alloggiare e mangiare dove preferite, anche se stare al Parc Hotel è ovviamente più comodo, e che gli orari sono stati scelti per permettere anche di non alloggiare del tutto e venire solo per la giornata (o le giornate).
La struttura e la convention sono pienamente accessibili a portatori di handicap. Come scrive il sito della SFU, nella scelta del luogo abbiamo valutato diversi dettagli: oltre alla comodità nel raggiungerla sia in auto che con i mezzi pubblici e alla graziosa posizione geografica, abbiamo pensato anche al benessere degli eventuali accompagnatori che, meno interessati all’evento, potessero avere a disposizione attività alternative come la piscina, la palestra e la spa. Abbiamo cercato un ambiente curato e confortevole, con camere accoglienti e sale riunioni all’avanguardia sotto il punto di vista tecnologico, di taglia adeguata alla misura del nostro evento, dove si potesse anche consumare i pasti tutti insieme e con la comodità di non doversi spostare di luogo, in modo da trasformare anche quelle occasioni in un’opportunità di aggregazione ed amicizia.
Nei prossimi giorni verranno annunciati i relatori e le relatrici di Sci-Fi Universe 2024. Se volete saperne di più, cominciate a seguire la SFU sui social network: Facebook, X/Twitter, YouTube, Instagram, WhatsApp e TikTok. Naturalmente c’è anche la mail: info chiocciola scifiuniverse.it.
September 17, 2023
Foto del Pranzo dei Disinformatici, beneficenza e avventuretta elettrica

Come è ormai tradizione felicemente consolidata, pubblico la foto ufficiale (scattata da Qarboz) del Pranzo dei Disinformatici tenutosi ieri in Località Segreta, dotando ogni partecipante (quadrupedi esclusi) dei notissimi Censurex® 3000, i sofisticati dispositivi anti-stalking complottista.
Grazie a tutti per le chiacchiere, le parole (anche scritte) di sostegno, il bel regalo (che adesso dovrò farmi firmare almeno da “Lewis Coates”); è sempre bello stare in vostra compagnia, conoscervi meglio e parlare di cose che magari non è possibile raccontare online. Grazie anche per la fantastica adesione all’asta di beneficenza, che ha fruttato ben 500 euro, che ho devoluto oggi a Medici senza Frontiere (il cambio sarebbe stato 478 CHF e spicci, ma ho arrotondato).

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Aggiungo una breve annotazione dell’avventuretta in auto elettrica legata a questo Pranzo; non è particolarmente drammatica, ma la includo per completezza e per ricordare che per ora non è sempre possibile ottimizzare e sfruttare le pause naturali di un viaggio, come riesco a fare di solito, perché a volte capita di andare per due volte di fila in posti dove non ci sono colonnine locali o a distanze ragionevoli.
La Dama del Maniero e io siamo partiti da Lugano alle 10:45 con il 100% di carica e siamo arrivati alla Località Segreta (alla periferia di Milano) alle 12:42 (c’era una fila interminabile in dogana e dopo la dogana per i soliti cantieri). L’ideale sarebbe stato ricaricare durante il Pranzo, ma la colonnina più vicina era ben oltre la distanza percorribile a piedi in tempi accettabili (una ventina di minuti a piedi, zero trasporti), per cui TESS è rimasta semplicemente parcheggiata fino alle 17:06, quando siamo ripartiti alla volta di un’altra Località Segreta nella quale si teneva un Raduno Segreto di altro tipo al quale non potevamo mancare (c’erano anche i Men in Black, e non sto scherzando).
Abbiamo scelto di percorrere la A7, in modo da sfruttare il comodissimo Supercharger di Dorno, che è uno dei pochissimi punti di ricarica Tesla italiani situati lungo un’autostrada invece che fuori da qualche casello. Il pianificatore di bordo ci ha permesso di ottimizzare le soste di ricarica, per cui ci sono bastati pochi minuti a Dorno (18:06-18.20) per essere sicuri di arrivare alla destinazione torinese, procedendo alla massima velocità consentita dai limiti. Diluviava, per cui mi sono inzaccherato per collegare il cavo all’auto (ma una tettoia proprio no?), ma se non altro ho dimostrato concretamente che si può maneggiare tranquillamente un cavo di ricarica anche sotto la pioggia più intensa. Non sono sicuro di aver riconosciuto i Teslari che erano anche loro sotto carica a Dorno e che ci hanno salutati (e noi abbiamo ricambiato). Se leggete questo blog, fatevi vivi :-)
Siamo arrivati a Torino alle 19.45, con il 13% di carica residua, come previsto, dopo 290 km. Anche qui, niente colonnina nelle vicinanze, per cui è stato di nuovo impossibile ottimizzare caricando durante la Riunione Segreta. A fine Riunione (00:20 circa) siamo ripartiti e dopo una ventina di km siamo arrivati al Supercharger di Moncalieri con un risicato ma previsto 3% di carica residua, alle 00:43, e abbiamo caricato per 32 minuti (fino alle 1:16).

Ne abbiamo approfittato per un power nap e per arrivare ad avere carica sufficiente per una tappa successiva al Supercharger di Dorno, dove arriviamo alle 2:25 dopo 125 km con il 12% di carica residua. Alle 2:53 siamo arrivati al 56% di carica (e ci siamo intanto rimpinzati di focaccia, grazie a chi l’ha portata al Pranzo!), e l’auto ci ha detto che era sufficiente per tornare a casa, e così siamo ripartiti e arrivati a casa alle 4.22 con il 16% residuo, dopo 242 km e una simpatica deviazione in giro per Como perché l’autostrada a cavallo del confine è stata completamente chiusa per lavori.
Avremmo potuto fermarci per la notte in albergo (era una delle opzioni previste, con valigia pronta in auto), ma alla fine abbiamo preferito tornare a casa. Abbiamo usato solo i Supercharger perché lì abbiamo la carica gratuita, ma non sarebbe cambiato nulla neanche se avessimo usato le colonnine rapide lungo l’autostrada: avremmo dovuto fermarci comunque.
Abbiamo inoltre spezzato il viaggio con due tappe di ricarica invece di farne una sola lunga a Moncalieri, perché man mano che la batteria si avvicina al “pieno” la potenza di carica si riduce e quindi due soste fatte quando la batteria è molto scarica durano meno di una sosta lunga che la carichi quasi completamente: è la strategia di carica nota come “biberonaggio” (che però conviene solo quando le colonnine sono lungo il percorso e quindi non si perde tempo in deviazioni per raggiungerle e rimettersi in strada). Infatti TESS, arrivando così scarica, inizia la carica con un picco di 114 kW che per lei è molto raro (le auto più recenti caricano anche a 300 kW di picco). Infatti portare la batteria al 100% necessario per fare Moncalieri-Lugano avrebbe richiesto un’ora e mezza, mentre due ricariche fatte quando la batteria era molto scarica e portandola solo al 50-60% hanno richiesto un’ora in tutto.
In sintesi: un viaggio di 540 km, fatto con un’auto che ha 350 km di autonomia, nelle condizioni di ricarica meno favorevoli, ha richiesto tre soste: due di mezz’ora e una di 15 minuti. E mezz’ora vola quando ci si gode focaccia, si risponde a qualche mail e si chiacchiera. Considerato che abbiamo perso 45 minuti in coda per via dei cantieri, forse i tempi di ricarica non sono tutto sommato un dramma. E se qualcuno osserva che ho perso un’ora e un quarto di tempo, posso sempre rispondere che quel tempo è la somma di tutti gli “esco cinque minuti a far benzina” che non ho fatto in questi anni, e che inganno il tempo di ricarica pensando agli oltre 5000 euro che ho risparmiato fin qui in carburante. E che mezz’ora in compagnia della Dama e di una dose di focaccia stracciano cinque minuti passati ad aspirare benzene svenandosi.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.September 15, 2023
Chi c’è nello spazio? Aggiornamento 2023/09/15: 13 persone
Il 15 settembre sono partiti dal cosmodromo russo di Baikonur, in Kazakistan, l’astronauta NASA Loral O’Hara e i due cosmonauti russi Oleg Kononenko e Nikolai Chub, a bordo di un vettore Soyuz, e sono arrivati alla Stazione Spaziale Internazionale. Gli occupanti della Stazione salgono così a dieci per qualche giorno. Intanto l’astronauta statunitense Frank Rubio ha battuto il record nazionale di durata di una singola missione spaziale, che era stato stabilito da Mark Vande Hei con 355 giorni. Rubio, al suo primo volo spaziale, è già arrivato a 359 giorni consecutivi, e quando atterrerà il 27 settembre avrà trascorso nello spazio 371 giorni di seguito.
Questo è il consueto comunicato stampa della NASA:
Stazione Spaziale Internazionale (10)September 15, 2023
RELEASE 23-107
NASA Astronaut, Crewmates Reach Space Station for Science ExpeditionThe Soyuz rocket is launched with Expedition 70 NASA astronaut Loral O'Hara, and Roscosmos cosmonauts Oleg Kononenko and Nikolai Chub, Friday, Sept. 15, 2023, at the Baikonur Cosmodrome in Kazakhstan.Credits: NASA
NASA astronaut Loral O’Hara and two cosmonauts safely arrived at the International Space Station Friday, Sept. 15, bringing its number of residents to 10 for the coming week.
The Soyuz MS-24 spacecraft carrying O’Hara, as well as Oleg Kononenko and Nikolai Chub of Roscosmos, docked to the station’s Rassvet module at 2:53 p.m. EDT. Docking occurred about three hours after the crew’s 11:44 a.m. launch from the Baikonur Cosmodrome in Kazakhstan.
O’Hara, Kononenko, and Chub will join the Expedition 69 crew when hatches open at 5:10 p.m. O’Hara, who is beginning a six-month stay aboard the orbital outpost, and Kononenko and Chub, who will both spend a year on the orbital outpost will work on science and research in technology development, Earth science, biology, and human research for the benefit of all. This marks the first spaceflight for O’Hara, the fifth for Kononenko, and the first for Chub.
Expedition 70 will begin Wednesday, Sept. 27, following the departure of record-breaking NASA astronaut Frank Rubio and Roscosmos cosmonauts Sergey Prokopyev, and Dmitri Petelin. Rubio recently broke the record for longest single spaceflight by an American. Following a yearlong stay aboard the orbiting laboratory, the trio will land in Kazakhstan on Sept. 27, at which point Rubio will have spent a total of 371 days in space—the longest single spaceflight by a U.S. astronaut.
Jasmin Moghbeli (NASA) (dal 2023/08/26)
Andreas Mogensen (ESA) (dal 2023/08/26)
Satoshi Furukawa (JAXA) (dal 2023/08/26)
Konstantin Borisov (Roscosmos) (dal 2023/08/26)
Francisco Rubio (NASA) (dal 2022/09/21)
Sergei Prokopyev (Roscosmos) (dal 2022/09/21, attuale comandante della Stazione)
Dmitri Petelin (Roscosmos) (dal 2022/09/21)
Loral O’Hara (NASA) (dal 2023/09/15)
Oleg Kononenko (Roscosmos) (dal 2023/09/15)
Nikolai Chub (Roscosmos) (dal 2023/09/15)
Stazione Nazionale Cinese (3)Jing Haipeng (dal 2023/05/30)
Zhu Yangzhu (dal 2023/05/30)
Gui Haichao (dal 2023/05/30)
Fonte aggiuntiva: Whoisinspace.com.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.Il Delirio del Giorno: “Spero che quei 2500 angeli che sono morti, un giorno morderanno il suo culaccio mentre dorme”
Antefatto: il signor S.F. mi ha scritto una lunga mail il 12 settembre scorso e non gli ho risposto subito.
Oggi (15 settembre), tre giorni dopo la sua prima mail, S.F. mi ha inviato questa:
Buongiorno.
Non avendo ricevuto una sua risposta, devo dedurre che oltre la fulminea sparizione dei video sulle torri gemelle, anche lei, che per altro ne ha fatti diversi, è stato "imbavagliato"
Mi domando:
lei è un giornalista che a suo tempo ha denunciato e spiattellato fatti concreti mostrando prove documentate.
Dunque lei è sparito insieme ai video, COMPLIMENTI!
Mi scusi se l'ho disturbata.....
W l'Italia!!!!!
Oggi gli ho risposto:
Buongiorno Sig. [omissis],
non le ho risposto semplicemente perché non rispondo subito a tutta la posta che ricevo e la sua mail meritava una risposta dettagliata.
Non sono "sparito": continuo tuttora a denunciare i complottismi (proprio pochi giorni fa qui, per esempio https://www.cdt.ch/news/l11-settembre-e-quellombra-lunga-22-anni-di-cospirazioni-327111).
Inoltre i video sono ancora perfettamente disponibili, insieme a gigabyte di dati processuali. Un esempio:
https://www.vaed.uscourts.gov/101cr00455-trial-exhibits
Infine trova centinaia di pagine di informazione presso Undicisettembre.info. Buona lettura, e la invito a non saltare a conclusioni offensive quando qualcuno non le risponde immediatamente.
Cordiali saluti
La sua risposta di poco fa:
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.Buonasera, stavo rivedendo dopo tanti anni un video:
"11 settembre come Pearl Harbor"
Ho il vomito per quello che lei ha affermato!
Spero che quei 2500 angeli che sono morti, un giorno morderanno il suo culaccio mentre dorme.
Lei è veramente una persona inqualificabile!
Non ha nessun rimorso per quello che ha affermato nei suoi video inguardabili?
Pensare che un essere umano, possa ignorare la realtà ben documentata attraverso ore ed ore di video, con una volgare superficialità!
Spero in una giustizia divina!
Lei è il NULLA!
Podcast RSI - Confederazione e fediverso: perché il governo svizzero è su Mastodon, e perché è così importante?

È disponibile subito il podcast di oggi de Il Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera, scritto, montato e condotto dal sottoscritto: lo trovate qui sul sito della RSI (si apre in una finestra/scheda separata) e lo potete scaricare .
[Nota: gli embed sono temporaneamente disattivati]Le puntate del Disinformatico sono ascoltabili anche tramite iTunes, Google Podcasts, Spotify e feed RSS.
Buon ascolto, e se vi interessano il testo di accompagnamento e i link alle fonti di questa puntata, sono qui sotto.
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Il 12 settembre scorso è stata presentata formalmente l’istanza Mastodon del governo federale svizzero: la Confederazione entra nel fediverso. Dietro questi termini tecnici, magari poco familiari per molti utenti di Internet, c’è una novità decisamente importante per la protezione dei dati dei cittadini e per la sovranità delle comunicazioni di qualunque paese.
Molti governi e molte istituzioni, infatti, usano i social network per comunicare con i cittadini, ma questo significa che i cittadini sono costretti a iscriversi ai social network e quindi cedere dati personali, ma soprattutto significa che c’è qualcuno -- il gestore del social network -- che quando gli pare può interferire nelle comunicazioni e può anche interromperle. Non è un’ipotesi fantasiosa, visto quello che è successo con Twitter, o X come vuole farsi chiamare adesso, dove molti account governativi e di testate giornalistiche sono stati silenziati o limitati da quando Elon Musk ha preso il controllo di questo social network. Ma esiste un’alternativa.
Questa alternativa è il tema della puntata del 15 settembre 2023 del Disinformatico, il podcast della Radiotelevisione Svizzera dedicato alle notizie e alle storie strane dell’informatica. Benvenuti. Io sono Paolo Attivissimo.
[SIGLA di apertura]
La Cancelleria federale svizzera ha annunciato il 12 settembre di aver aperto una cosiddetta istanza su Mastodon. Traduco subito: un’istanza è, in sintesi, un computer collegato a Internet, sul quale è installato un software che gli permette di funzionare come un piccolo social network completamente autogestito, per la diffusione di notizie e la discussione fra utenti in un formato simile a Twitter ma senza le intemperanze e la profilazione commerciale di Twitter.
Questo software è gratuito, è open source, cioè liberamente installabile e ispezionabile, e adotta un formato standard di comunicazione, per cui gli utenti di quel mini-social network, ossia di quella istanza, possono comunicare anche con gli utenti di tutte le altre istanze che usano lo stesso standard, ovunque nel mondo. Uno dei software più popolari in questo campo si chiama Mastodon.
Non c’è una grande organizzazione centrale che controlla tutto, non c’è un singolo padrone commerciale: ogni istanza si autogoverna, come se fosse un’isola, e comunica con le altre, in un sistema federato. L’insieme delle istanze, ossia l’arcipelago delle isole, si chiama fediverso: l’universo dei sistemi federati. Nel caso del governo federale svizzero, l’istanza, ossia il mini-social network autogestito, si chiama Social.admin.ch. È online in questo momento ed è visitabile con qualunque dispositivo, come qualsiasi altro sito di Internet. Non occorre iscriversi per consultarlo.
Per ora ci trovate poco, visto che si tratta di un esperimento pilota, oltretutto appena iniziato, ma il portavoce del Consiglio federale, André Simonazzi, è già attivo: lo trovate a @gov@social.admin.ch. E sono già operativi gli account del Dipartimento federale degli affari esteri (@EDA_DFAE@social.admin.ch, in inglese @swissmfa@social.admin.ch), del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (@WBF_DEFR@social.admin.ch) e del Dipartimento federale dell’interno (@EDI_DFI@social.admin.ch). Trovate i loro indirizzi Mastodon su Disinformatico.info o su social.admin.ch/directory.
Se visitate l’istanza Mastodon del governo svizzero, o qualunque altra istanza dello stesso tipo, c’è una differenza importante di cui probabilmente non vi accorgerete finché qualcuno non ve la farà notare: manca l’onnipresente, estenuante richiesta di accettare i cookie. Manca per una ragione molto semplice e molto importante: le istanze non fanno profilazione, non raccolgono dati personali e non hanno bisogno di cookie ficcanaso. Questa è la differenza fondamentale tra i social network tradizionali, come Facebook, Instagram, TikTok o X/Twitter, e le istanze del fediverso: le istanze rispettano automaticamente le leggi sulla protezione dei dati, rilevano solo i dati strettamente necessari per la gestione ed escludono esplicitamente la vendita e il commercio di dati degli utenti.
È per questo che le istanze di Mastodon e simili sono così allettanti per la comunicazione a livello governativo:
sono gestite direttamente dal governo, senza dazieri o intermediari magari stranieri che potrebbero decidere in qualunque momento di bloccare tutto;
non obbligano i cittadini e gli utenti a consegnare dati personali ad aziende che li vendono;
evitano che le istituzioni pubbliche facciano indirettamente promozione dei vari social network commerciali e incoraggino i cittadini a usarli e a diventarne utenti sorvegliati;
e offrono garanzie di autenticazione senza dover pagare per avere “bollini blu” o consegnare scansioni di documenti di identità a chissà chi.
Le istanze, insomma, offrono un modo rispettoso della sovranità e della privacy per raggiungere la popolazione, che soprattutto nelle fasce più giovani sarebbe difficilmente raggiungibile attraverso altri canali.
Ma i vantaggi del fediverso non riguardano solo i governi; valgono anche per le testate giornalistiche, le emittenti radiotelevisive, le scuole e le aziende, e per i rispettivi utenti. Cioè noi.
Fedigoverno, ma non soloFedigov.eu è un sito che raduna informazioni e risorse per facilitare la transizione di governi, aziende e istituzioni verso questi software privi di controllori. Un’esigenza sempre più pressante, visto che le nuove leggi europee sulla protezione dei dati non si conciliano con la passione vorace dei social network per farsi i fatti nostri, come è successo con Threads di Meta, che non è operativo in Europa perché è troppo ficcanaso e non può rinunciare ad esserlo, perché è così che fa soldi.
Intanto X/Twitter, sotto la gestione di Elon Musk, ha iniziato a ridurre la circolazione dei post delle testate giornalistiche che non vanno a genio al nuovo proprietario o ha rallentato intenzionalmente i link ai loro siti: è successo ai danni di Reuters, del New York Times, di Substack e dei social network concorrenti Facebook e Bluesky a metà agosto scorso, e nel 2022 Twitter aveva bloccato del tutto i link a Mastodon. Tutti questi comportamenti sono stati interrotti dopo che sono stati rivelati dagli esperti (New York Times; Washington Post), ma pochi giorni fa la società di analisi del traffico social NewsWhip ha pubblicato dati che sembrano indicare un crollo delle condivisioni su X degli articoli del New York Times, giornale che Elon Musk dichiara pubblicamente di disprezzare.
Per fare un esempio, quando l’ex presidente statunitense Barack Obama ha condiviso su X una serie di articoli del Times, quelle condivisioni hanno raggiunto meno di un milione di utenti di X. Ma quando Obama ha condiviso articoli di altre testate, i suoi post sono stati visti da quasi 13 milioni di utenti (Semafor.com). Sono episodi che rivelano il potere di controllo dei social network commerciali e privati sulla circolazione delle informazioni e rivelano soprattutto la natura capricciosa di questo controllo.
Alcune testate giornalistiche sono già corse ai ripari, aprendo account nel fediverso perché quelli che hanno su Twitter o altri social network vengono limitati in vari modi dai gestori di quei social network. La BBC, per esempio, ha avviato un esperimento simile a quello del governo svizzero presso Social.bbc, e lo stesso hanno fatto molte testate giornalistiche internazionali, il governo olandese (social.overheid.nl) e l’Unione europea (social.network.europa.eu).
Nel fediverso, infatti, non ci sono i cosiddetti algoritmi social, quei complicati e oscuri meccanismi in base ai quali certi contenuti vengono fatti circolare più di altri. Nei sistemi federati è l'utente che sceglie cosa vuole vedere e chi vuole seguire. Non c’è pubblicità, non c’è tracciamento e si può comunicare facilmente,con gli amministratori, nella propria lingua, in caso di problemi. Non ci sono censure, perlomeno finché si rispettano le regole di moderazione dell’istanza dove si è aperto l’account. E non c’è niente da pagare, visto che tutto si regge sul volontariato e sulle donazioni degli utenti.
Inoltre nel fediverso non c’è solo Mastodon, pensato per la condivisione di notizie e brevi testi come alternativa a Twitter. Ci sono anche sostituti di Instagram, come Pixelfed, e di YouTube, come Peertube, tutti interconnessi e basati sugli stessi principi e sullo stesso standard di interoperabilità, denominato ActivityPub. Anche qui, niente richieste assillanti di cookie, niente pubblicità, niente algoritmi che decidono per noi cosa dobbiamo leggere o vedere.
Ma allora perché non siamo già tutti su Mastodon?
Mastodon, pochi ma buoniSecondo i dati pubblicati dall’account automatico Mastodon Users (@mastodonusercount@mastodon.social), su Mastodon ci sono oggi poco più di quattordici milioni di account. Un numero in crescita costante, ma comunque modestissimo rispetto alle centinaia di milioni di account X/Twitter o ai tre miliardi e passa di Meta.
[2023/09/15 13:55 Poco dopo la chiusura del podcast è stato annunciato che l’istanza Mastodon.social ha appena superato il milione e mezzo di iscritti]
È quindi molto probabile che i vostri amici non siano su Mastodon. Non ci sono per un’ottima ragione: non è lì che trovano i loro amici, che sono invece tutti sui social network commerciali e da lì non si muovono per la stessa ragione: non vogliono andare via dal social in cui si trovano i loro amici. Siamo, in un certo senso, ostaggi gli uni degli altri. Questo fenomeno si chiama network effect, effetto rete, o anche effetto carrozzone, ed è tipico di qualunque prodotto o servizio di rete: il suo valore per gli utenti aumenta man mano che aumenta il numero degli utenti, e viceversa. Per fare un esempio, è inutile avere un fax se nessun altro ha più un fax, come è inutile essere su Telegram se tutti gli amici sono su WhatsApp.
Per spezzare questo stallo ci sono due modi fondamentali: rendere il prodotto nuovo compatibile con quello vecchio, come è successo per esempio con la telefonia mobile, che permetteva sin da subito di chiamare numeri della rete fissa esistente e viceversa, oppure rendere il prodotto nuovo così interessante, e quello attuale così frustrante, da spingere gli utenti a superare la naturale resistenza al cambiamento.
Gli account su Mastodon sono pochi, ma quei pochi sono costituiti da numerosissime testate giornalistiche, radio e TV, bot informativi automatici, istituzioni e adesso anche governi. Se usate i social network per informarvi presso fonti di questo tipo, allora su Mastodon troverete già un buon numero di account interessanti da seguire. Se siete su Twitter, potete usare Fedifinder per trovare automaticamente gli equivalenti su Mastodon degli account che seguite su Twitter.
Sul versante frustrazione non occorre fare nulla: molti utenti di spicco hanno già abbandonato Twitter, rendendolo meno appetibile, e la gestione di Elon Musk sembra voler fare di tutto per rendere difficile la vita di chi resta. Un recente test ha indicato che l’86% di un campione di post indiscutibilmente dedicati all’odio, al negazionismo dell’Olocausto, all’esaltazione del nazismo e al suprematismo bianco non è stato rimosso da X neanche dopo che è stato segnalato; X ha risposto a questa critica con una parziale smentita. Inoltre, secondo Media Matters, X ha pubblicato inserzioni pubblicitarie di grandi marche accanto a contenuti di antisemitismo, fra cui spiccano accuse esplicite di coinvolgimento di Israele e degli ebrei negli attentati dell’11 settembre 2001. Comprensibilmente, molti utenti non ci tengono a frequentare un ambiente del genere e cercano alternative dove i contenuti di odio vengano gestiti correttamente.
Come entrare in Mastodon, senza panicoIscriversi a Mastodon non è difficile, ma richiede un passo in più che forse è poco intuitivo rispetto alla normale iscrizione a un social network commerciale: bisogna scegliere per prima cosa l’istanza dove aprire l’account, e solo a quel punto si può scegliere il nome dell’account. È un po’ come quando si apre un account di mail: bisogna selezionare prima quale fornitore usare e poi decidere il nome dell’utente.
Per scegliere l’istanza si può andare a Joinmastodon.org/servers e fare una selezione, per esempio per lingua o area geografica, in modo da avere assistenza e moderazione nella propria lingua, oppure si può chiedere consiglio a qualcuno che è già su Mastodon. In ogni caso, se si cambia idea in seguito si può sempre traslocare su un’altra istanza senza perdere nulla.
Fatto questo, si sceglie il nome del proprio account e si scelgono gli account da seguire, che hanno un formato strano: chiocciola-nome utente - chiocciola - istanza. Per esempio, io su Mastodon sono @ildisinformatico@mastodon.uno.
Tutto qui; il resto si impara strada facendo. Non è neanche indispensabile scaricare e installare un’app apposita: basta usare un browser qualsiasi, anche se le varie app permettono un uso più efficiente e flessibile.
Certo, Mastodon non è per ora il posto per chi aspira ai grandi numeri o a diventare influencer: per quello ci sono i social network commerciali, e comunque si può anche tenere il piede in due scarpe, come fanno molti utenti, molte organizzazioni e molti governi, compreso quello svizzero. Ma se si cerca gente interessante da leggere o servizi d’informazione utili da seguire, e se si vuole provare il piacere un po’ ruspante di usare Internet così com’era stata concepita in origine, con software e servizi creati dagli utenti per gli utenti, senza gestori miliardari dispotici e capricciosi e senza algoritmi o che amplificano l’odio, Mastodon e tutto il fediverso sono un’occasione ghiotta, anche per ricordare, come dice l’autore e attivista informatico Cory Doctorow (@pluralistic@mamot.fr), che Internet può essere molto più che “cinque siti web giganti, pieni di screenshot degli altri quattro".
[Nota: la frase è stata probabilmente coniata da Tom Eastman su Twitter il 3 dicembre 2018 e in originale è “I'm old enough to remember when the Internet wasn't a group of five websites, each consisting of screenshots of text from the other four.”]
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.September 12, 2023
Il governo svizzero sbarca su Mastodon, con una propria istanza: social.admin.ch

Notate le osservazioni sull’indipendenza da singole imprese e sulla protezione dei dati personali, ossia tutto il contrario dei social network commerciali, che creano dipendenza da un singolo fornitore e raccolgono dati personali come parte essenziale del loro modello commerciale. L’apertura su Mastodon è un passo molto interessante del governo per offrire informazioni ai cittadini senza costringerli a iscriversi a social network ficcanaso.
La Confederazione dà avvio a un esperimento pilota su Mastodon
Berna, 12.09.2023 - La Cancelleria federale ha aperto un’istanza su Mastodon. Nell’ambito della comunicazione governativa intende così sperimentare un media sociale organizzato in modo decentralizzato. Su questa istanza, Consiglio federale e dipartimenti possono gestire dei conti ufficiali (account). La durata dell’esperimento pilota è limitata a un anno.
Da molti anni il Consiglio federale e l’Amministrazione federale utilizzano i media sociali per comunicare. Questi ultimi li supportano nell’adempimento del mandato legale d’informazione permettendo loro di raggiungere parti di popolazione, soprattutto i più giovani, che sarebbero difficilmente raggiungibili su altri canali.
Nell’ambito di un esperimento pilota, la Cancelleria federale ha deciso di aprire un’istanza su Mastodon. Denominata «social.admin.ch», tale istanza è a disposizione del Consiglio federale e dei dipartimenti affinché possano registrare i loro conti ufficiali. Gli utenti che dispongono di un conto presso un’altra istanza possono seguire i conti registrati sull’istanza social.admin.ch e leggere i relativi contenuti, conformemente alla logica e agli usi di Mastodon.
Attualmente il DFAE, il DFI e il DEFR prevedono di gestire uno o più conti ufficiali sull’istanza social.admin.ch. La Cancelleria federale stessa ne gestisce uno per il portavoce del Consiglio federale.
Mastodon presenta alcune caratteristiche allettanti per la comunicazione a livello governativo. La piattaforma è organizzata in modo decentralizzato e non lavora su un server centrale. Per questo essa si sottrae al controllo sia di una singola impresa sia delle autorità statali di censura. Mastodon rispetta la protezione dei dati. La sorte dei dati degli utenti è decisa dai gestori delle istanze. Molti di loro sono trasparenti; nel rilevare i dati si limitano a quanto strettamente necessario per la gestione dell’istanza ed escludono esplicitamente la vendita e il commercio di dati. Anche l’istanza della Cancelleria federale sarà gestita nel rispetto della protezione dei dati.
I media sociali sono in rapida evoluzione. La Confederazione segue costantemente questi sviluppi anche per verificare se prendere in considerazione nuove piattaforme o piattaforme esistenti non ancora utilizzate dall’Amministrazione federale quali canali d’informazione. L’esperimento pilota con Mastodon va visto in questo contesto. Non ha ripercussioni sull’utilizzo di altre piattaforme di media sociali da parte del Consiglio federale o dell’Amministrazione federale. La durata dell’esperimento è limitata a un anno. L’ulteriore modo di procedere sarà deciso alla luce delle esperienze acquisite.
Per i non svizzeri: DFAE è il Dipartimento federale degli affari esteri; DFI è il Dipartimento federale dell’interno (@EDI_DFI@social.admin.ch); DEFR è il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca.
L’account Mastodon del portavoce del Consiglio federale, André Simonazzi, è @gov@social.admin.ch.
Per chi volesse iscriversi a Mastodon (gratuitamente e senza dare dati personali a nessuna azienda, ottimo sostituto dell’ormai impresentabile e inutilizzabile Twitter/X), ho preparato una miniguida facile facile.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.Ho un sintonizzatore Sansui TU-217 a cui devo rinunciare. Lo porto al Pranzo dei Disinformatici?
Una consuetudine dei raduni dei Disinformatici è la mini-asta di beneficenza. Quest’anno porterò un po’ di libri e oggetti di vario genere che magari interessano a qualcuno ma che io non posso più tenere (mi sto preparando molto lentamente a un trasloco). Fra questi segnalo un sintonizzatore Sansui da rack, un TU-217.
Non so in che stato sia; è rimasto imballato per anni in attesa di tempi migliori che non sono mai arrivati. Qualcuno ricorderà che l’avevo messo in vendita nel 2019 insieme ad altri oggetti, ed era rimasto invenduto. Ora lo regalo (senza asta) a chiunque lo voglia: detesto l’idea di portarlo all’ecocentro per farlo distruggere. Idem per il cassetto coordinato che vedete qui sotto. Se interessano a qualcuno che viene al Pranzo dei Disinformatici questo sabato, li porto con me e ve li cedo direttamente: avvisatemi via mail o nei commenti.


September 11, 2023
11 settembre, 22 anni dopo: intervista per il Corriere del Ticino; intervista a ex agente FBI
Il Corriere del Ticino mi ha intervistato in video per la ricorrenza degli attentati dell’11 settembre 2001. Trovate l’articolo e il video qui; il video è anche su YouTube ed embeddato qui sotto.
Intanto continua la pubblicazione, su Undicisettembre.info, delle interviste realizzate da Leonardo Salvaggio a chi quel giorno non era rintanato dietro un monitor a sentenziare e teorizzare, ma era sul posto, ha visto e sa come sono andate realmente le cose. Per la ricorrenza è stata pubblicata l’intervista all'ex agente dell'FBI Matthew Hoke, che intervenne sulla scena dello schianto del volo United 93 a Shanksville.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.11 settembre, 22 anni dopo: intervista per il Corriere del Ticino
Il Corriere del Ticino mi ha intervistato in video per la ricorrenza degli attentati dell’11 settembre 2001. Trovate l’articolo e il video qui.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.Oggi alle 12.30 sulla Rete Due RSI parliamo di X-Files, Area 51, UAP e misteri ufologici

Parleremo della mitologia di X-Files e del suo impatto sociale, del nuovo sito del Pentagono (Aaro.mil) per l’archiviazione, la segnalazione e la condivisione di informazioni riguardanti UAP (che ora sta per Unidentified Anomalous Phenomenon), e discuteremo dei miti che circondano l’Area 51 e il fenomeno ufologico in generale.
Il programma potrà essere seguito in diretta streaming: https://www.rsi.ch/play/radio/livepopup/rete-due.
Smorzo subito gli entusiasmi degli ufologi a proposito di questa iniziativa militare: l’AARO (All-domain Anomaly Resolution Office) ha lo scopo “rilevare, identificare e fare attribuzione di oggetti di interesse in, sopra o vicino a installazioni militari, aree operative, aree di addestramento, spazi aerei destinati a usi speciali e altre aree di interesse e, nella misura necessaria, mitigare eventuali minacce associate riguardanti la sicurezza delle operazioni e la sicurezza nazionale” (“detect, identify and attribute objects of interest in, on or near military installations, operating areas, training areas, special use airspace and other areas of interest, and, as necessary, to mitigate any associated threats to safety of operations and national security”). L’attenzione, insomma, è tutta verso la protezione delle aree militari da incursioni indesiderate e pericolose, non verso la protezione del pianeta Terra dagli alieni.
Sottolineo inoltre che il direttore dell’AARO, Sean Kirkpatrick, ha detto esplicitamente, in una udienza pubblica ad aprile 2023, che il suo ufficio “non ha trovato finora prove credibili di attività extraterrestri, tecnologie non terrestri o oggetti che sfidano le leggi fisiche conosciute (“has found no credible evidence thus far of extraterrestrial activity, off-world technology or objects that defy the known laws of physics”).
Trovate una presentazione dell'AARO qui e una statistica sugli UAP catalogati dall’AARO qui.
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Ecco la registrazione della puntata: https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/alphaville/Il-Punto.-30-anni-fa-la-messa-in-onda-di-X-Files-16538011.html?f=podcast-shows
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