Alessandro Bonino's Blog, page 17
June 18, 2011
Signor Morato
A me sembra normale che uno che ha la maglia con su scritto Antony Morato, i pantaloni con su scritto Antony Morato, la borsa con su scritto Antony Morato (non so le scarpe, da qua non si vedono), mi sembra normale che si chiami Antony Morato.
Non so cosa ho fatto. Son qui sul treno, ho vicino uno che ha scritto Antony Morato dappertutto, sulla maglia, sui pantaloni, anche sulla borsa, ha anche la sigla: AM, c'è scritto. Lui mi rivolge la parola per chiedermi una cosa, e a me, anche se è un ragazzino, vien naturale dirgli Signor Morato e lui si schermisce mi dice perché mi chiama così, io non mi chiamo così, mi dice come se lo avessi offeso. Io m'immaginavo la mamma che gli ha stampato etichettato tutti i vestiti, magari sta andando in campeggio, in vacanza, in colonia, non lo so, ma è giugno, ci può anche stare che vada in vacanza, e siccome è la prima volta che va da solo, la mamma gli stampa il nome e gli etichetta tutti i vestiti, compra i trasferelli e col ferro da stiro gli sigla anche la borsa, dev'essere anche un lavoro, povera mamma, ma cosa vuoi, i ragazzi son così, magari tornano in camerata la sera e gli han ciulato i vestiti, non sai mica mai chi c'è, in questa vacanze organizzate chi lo sa da chi, dalla parrocchia, dalla scuola, o magari perfino su internet. Perché da fuori son tutti brava gente, poi magari vedono dei pantaloni che costan dei soldi, o una borsa, e be', sai com'è, son lì, son di qualcun altro e questo è vero, però son lì, son gratis, vuoi non favorire? E allora la mamma si mette lì di buona lena e stampa il nome su tutti i vestiti. E adesso questo qua che ha scritto Antony Morato dappertutto mi rivolge la parola, io, per cortesia, anche se è un ragazzino, io per cortesia lo chiamo Signor Morato, e lui ha anche il coraggio di adombrarsi. Avrà rubato i vestiti in campeggio. Adesso scopro come si chiama e poi lo denuncio.
June 15, 2011
La luna
Guardavo il video dell'allunaggio, 20 luglio 1969, Apollo 11, Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins. Povero Michael Collins, ho pensato, tutto sto viaggio e poi non è neanche potuto scendere a guardar com'era, la luna, ché doveva star lì in orbita per poi tirar su gli altri due che invece son scesi a godersela in prima persona. Mi son chiesto come doveva essere, nel 1969, stare lì a guardare alla televisione in diretta le immagini che provenivano dalla luna. Io mi son già emozionato tantissimo a riguardarle su internet, ma chissà che emozioni deve aver provato, la gente dell'epoca, a vederle in diretta. Mi sembra una cosa inimmaginabile, io credo che avrei pianto, e mi vien da piangere ancora adesso a pensare che una cosa così io non la vedrò probabilmente mai, non potrò mai essere testimone di un evento del genere, vedere degli uomini che per la prima volta camminano sulla luna. La luna, quella cosa magica che c'è in cielo, e che si vede, nelle immagini, che è una specie di sasso grigio bitorzoluto che sta lì, nel cielo, e io spero sempre che non caschi.
June 9, 2011
Sul cedere il posto alle signore in treno
Non so mai cosa fare con le signore di mezza età che non trovano posto sul treno mentre io son seduto. Ho sempre la tentazione di cederglielo, il posto, ma non riesco a capire, tranne i casi estremi, se possa far piacere o no. Ho sempre paura che se offro il mio posto a una signora quella si arrabbi, pensando che io le stia implicitamente dando della vecchia. Ti tingi i capelli per sembrar giovane e ti prendono per una vecchia a cui cedere il posto. È tutto inutile. Adesso ho deciso che se ti tingi i capelli, non ti lascio il posto, se invece li hai bianchi o grigi invece sì. Poi magari a volte passo per maleducato, ma invece dietro c'è un gran ragionamento.
June 8, 2011
Tempo
Stamattina son stato da un mio cliente che vende i telefoni e mentre parlavamo gli è venuto in mente di farmi un regalo, mi ha detto che mi dava 1800 minuti al mese, così, gratis. Il tempo è una cosa preziosa, gli ho detto, grazie, è il regalo più bello del mondo.
June 3, 2011
Verde
Ieri sera ero su un palco, e mi son ritrovato seduto vicino a un giornalista, direttore di un quotidiano importante, un giornalista che si chiama Antonio Padellaro. Padellaro aveva una camicia verde pastello, dei pantaloni verde scuro e delle scarpe marroni. Io ero lì seduto vicino a lui, avevo la mia camicia grigia, i miei jeans color jeans, e le mie scarpe da ginnastica verdi. Ogni tanto cercavo di intervenire nel dibattito in maniera seria e puntuale, e tutte le volte che toccava a me io cercavo di dir qualcosa, ma non appena Padellaro mi passava il microfono, io lo guardavo, Padellaro, e tutto quel che mi veniva in mente era che Padellaro, secondo me, con la sua camicia verde e i suoi pantaloni verdi, sarebbe stato benissimo con le mie scarpe verdi.
May 31, 2011
Nulla
Stamattina volevo pubblicare almeno qualche estratto del mio intervento al Convegno sul Nulla che si è tenuto domenica 29 maggio al Cisim di Lido Adriano, vicino Ravenna, ma diventerebbe troppo lungo comunque, e se non si legge per intero secondo me perde. Già per intero non è che sia tutto sto granché, ma se lo tagliuzzi ancora secondo me perde. Anche la mia lavatrice perde. Sto aspettando il tecnico, dice che viene tra mezz'ora. Certe volte hai fortuna però, me lo devo dire, certe volte hai proprio fortuna, ti si è rotta la lavatrice, vai a vedere la fattura per vedere se è in garanzia, ti accorgi che la garanzia scade martedì prossimo. Non capita spesso. Di solito è il contrario. Quando capitano queste cose qua poi sei felice per un paio di giorni, sembra che il mondo complotti per renderti la vita migliore (ciao Marchino), se poi è un periodo che le cose sembrano andare finalmente per il verso giusto, e anche personalmente succede che ti fan tutti i complimenti, e magari escono anche dei pezzi che ti fan piacere, ecco, magari smetti anche di pensare ai terremoti alle malattie ai meteoriti e al fatto che gli atomi dentro son praticamente vuoti (è una roba a cui ultimamente penso sempre più spesso – ma ci pensi? è tutto vuoto, non c'è niente qua intorno, te compreso), smetti anche di pensare che magari niente ha senso, ché tanto, puoi far quello che vuoi, e intanto dopo morirai, e la razza umana si estinguerà, e il sole collasserà su se stesso, e cose così. E invece adesso arriva il tecnico della lavatrice. Hai visto? E tu che non ci credevi più.
May 24, 2011
Ciao coglione
Uno, magari, quando diventa coglione, magari in quel momento lì se ne accorge anche, gli viene in mente d'esser coglione: non starò mica diventando coglione? si dice; ma poi, dopo un po' che uno è coglione, secondo me si abitua, e non ci pensa neanche più di esser coglione, non pensa neanche più che si sta comportando da coglione, no, niente, ormai è la sua natura: non è mica una corteccia, la coglioneria, che la puoi staccare, no, uno dopo un po' che diventa coglione poi per lui è normale, esser coglione, e non ci puoi fare niente, un coglione è un coglione, e per lui sei strano te che non sei coglione; sempre se non sei coglione anche te, perché allora andiam proprio bene, complimenti.
May 18, 2011
Scienza. Funziona.
Come scienziato, m'è venuto in mente stamattina, son sempre stato portato, e se ci avessi pensato prima, se avessi guardato me stesso con gli occhi che ho adesso, probabilmente la mia vita sarebbe stata del tutto diversa, mi son detto stamattina, quando d'un tratto, mentre leggevo un libro, un libro di divulgazione scientifica, mi son ricordato di quando da piccolo avevo provato a mettere due dita nella presa della corrente e non succedeva nulla, così col cacciavite avevo smontato la presa e avevo toccato direttamente i fili. Così funzionava, sì, funzionava.
May 16, 2011
La mia vita sulle poltrone girevoli
Io con le poltrone girevoli ho un rapporto conflittuale. O forse no. Diciamo che ho un rapporto conflittuale con le persone che mi guardano stare su una poltrona girevole. È che la gente non le capisce, le poltrone girevoli. Non capisce la parola girevole, delle poltrone girevoli. Le poltrone girevoli son girevoli per definizione. La gente mi guarda star su una poltrona girevole e dice Non potrebbe star fermo, quello lì, sulla poltrona girevole? ma son gente che non ha il senso del linguaggio, delle parole, del lessico, ché le poltrone girevoli son fatte così, per girare, per definizione, e se ti avessero dato una poltrona normale, fissa, allora ci sarebbe del senso a star fermi, ma se ti danno una poltrona girevole, se non la fai girare, secondo me le rendi un brutto servizio. Facile poi dopo criticare uno che sta su una poltrona girevole e la fa girare, ma secondo me, e dico secondo me così per ridere perché è un dato di fatto, secondo me se stai su una poltrona girevole e stai fermo, sei uno che non sa stare al mondo. E poi la poltrona girevole si offende.
May 13, 2011
Annunciazione annunciazione
Interrompiamo le irregolari trasmissioni per segnalare che domani sabato 14 maggio 2011 alle ore 15, al Salone del libro di Torino, Padiglione 2, Spazio Autori A, con Stefano Andreoli e (quasi) tutto lo staff di Spinoza, presenterò Spinoza. Una risata vi disseppellirà, il nuovo volume dedicato alle peripezie di questo nostro mondo in quest'ultimo anno. Se non potete esserci, sappiate che il libro uscirà nelle librerie il 26 maggio prossimo.
Domenica, sempre al Salone del libro di Torino, alle ore 16, spazio ebook startup, invasioni mediatiche, Padiglione 2, insieme a Paolo Nori, presenteremo la nostra casa editrice digitale Sugaman, con la partecipazione di Luciano Marrocu, di cui abbiamo appena pubblicato Le rivoluzioni vanno sempre storte, che è un libro elettronico che non potete assolutamente perdervi, come anche il precedente Restituiscimi il cappotto, di Adrian Bravi, che è uscito ad Aprile.
Poi, se siete lì al Salone del libro, andate allo stand di Bookrepublic a rubare una copia del libretto Questo non è un ebook, che ho scritto insieme a Letizia Sechi. Se non potete essere lì lo potete scaricare anche in formato ebook, anche se con quel titolo si potrebbe rompere il continuum spaziotemporale.
Sembra pubblicità, ma sembrava brutto non avvertire. Son quelle cose che comunque fai, sbagli.
(è anche per spiegare perché sono stato un po' assente, ultimamente)


