Alessandro Bonino's Blog, page 21

February 3, 2011

Sono una persona orribile /27

Quando, a scuola, leggevamo i Promessi Sposi, io adottavo un approccio preciso e metodico: a ogni pagina letta io prendevo la Pritt CollaStick e incollavo la pagina alle precedenti.




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Published on February 03, 2011 01:41

February 2, 2011

Da oggi faccio l'editore

Opera n.73

A me quando chiedono che lavoro faccio, dico sempre che faccio il libraio. Oppure il bibliotecario. Delle volte dico anche che faccio l'editore. Poi, se mi chiedono come mi chiamo – e me lo chiedono sempre quando dico che faccio l'editore – gli rispondo che mi chiamo Giulio Einaudi; oppure Arnoldo Mondadori. Sono l'erede, gli dico. Loro mi guardano seri e subito dopo spunta qualcuno che dice d'aver scritto un libro, se voglio pubblicarlo. Un libro di che tipo? gli chiedo, bello o brutto? Loro s'affrettano a dire che è bello, poi fanno un passo indietro per modestia.


Learco Pignagnoli


Non ho mai fatto mistero del fatto che il mio scrittore preferito sia Paolo Nori, non ho mai fatto mistero neanche del fatto che questo blog sia nato anche un po' per imitarne lo stile, e quindi, sapete, oggi è una giornata particolare, e ieri, quando ho avuto conferma che oggi sarebbe stata una giornata particolare, ho pensato che ieri non fosse una giornata da cancellare dal calendario. In effetti non lo è stata. Bene, oggi divento editore. La casa editrice si chiama Sugaman, e oggi esce il primo libro, ed è di Paolo Nori. Si chiama La matematica è scolpita nel granito, che si compra su BookRepublic. In seguito verrà distribuito anche dalle altre librerie della rete.

Ci son dei testi, sul sito di Sugaman, li ho scritti io, son cose che penso, ma non so se le ho scritte bene. Se li guardate, magari ditemi come li trovate.

Comunque oggi son contento. Ché da oggi faccio l'editore. Chiamatemi Arnoldo.




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Published on February 02, 2011 07:33

February 1, 2011

Fare dei buchi

A volte, faccio dei buchi nel calendario. Prendo la taglierina, e taglio tutto il rettangolo che quel giorno occupa, lo taglio via, come se quel giorno lì non fosse mai esistito. Ci sono dei mesi che ho il calendario ridotto a brandelli. In quei giorni lì che mancano, di solito, ho scritto qualcosa che fa ridere.




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Published on February 01, 2011 02:44

January 31, 2011

La privacy

Stamattina ero in un posto, e quando sei in quel posto lì che aspetti il tuo turno, invece che per nome, ti chiamano per numero, per via della legge sulla privacy. Ho visto una che conoscevo, ho pensato che, come si dice, se tanto mi dà tanto, avrebbero potuto coprirle la faccia.




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Published on January 31, 2011 03:05

January 28, 2011

Questa non è una cosa come le altre, questa è una cosa vera

Sono io che scrivo, non è che bisogna far gli gnorri apposta, lo ammetto, sono io che scrivo, non è che quando uno scrive su un blog deve far finta di non starlo scrivendo, come fanno quelli dei libri, che tu li leggi, ci son delle storie dentro, e l'autore sta fuori, non si capisce, fa finta di essere un altro, anche se racconta in prima persona: ma perché, mi chiedo, fai finta di essere un altro, che ragione c'è? Va bene ogni tanto, ma entraci dentro anche tu, facci capire perché lo stai scrivendo, perché è evidente che lo stai scrivendo, l'hai scritto, io lo leggo quindi l'hai scritto. Quindi sono io, non c'è dubbio, che sto scrivendo sopra un blog, anche se a volte faccio le voci, dico le cose che pensa un ipotetico altro, ma non c'è dubbio che sia io, credo, inteso come persona, organismo che si siede di fronte a una tastiera e scrive delle parole su uno schermo che poi verranno visualizzate, almeno nelle intenzioni, da altri su altri schermi. Non facciamo gli scemi, diciamocelo.

Ieri sera son andato al supermercato e dovevo prender della verdura, e io, se c'è una cosa che mi è difficile, è aprire i sacchetti quelli sottilissimi che servon per prender la verdura, e siccome non c'era nessuno, s'è avvicinata la signorina del supermercato che stava sistemando la verdura e m'ha chiesto se avevo bisogno d'una mano, ché doveva essere evidentissimo che stavo facendo fatica, come peraltro faccio sempre, strofinavo il sacchetto tra le dita, soffiavo, probabilmente attraevo l'attenzione degli astanti, e per fortuna non c'era nessuno, e la commessa s'è avvicinata e m'ha chiesto se avevo bisogno d'una mano. Io le ho risposto che ce la facevo, era un'attività per me un po' difficoltosa, le ho detto che se io dovessi farlo di lavoro, aprire i sacchetti per la verdura del supermercato, mi licenzierebbero al primo giorno, e mentre lo dicevo il sacchetto s'era aperto, come per magia, come se bastasse la proposta d'intervento esterno per schiuderlo. Così ho comprato degli zucchini e ho alzato il sacchetto pieno in segno di vittoria. Le ho chiesto, alla commessa, se avessero dello zenzero, ché lo cercavo sabato scorso ma non ero riuscito a trovarlo, e lei mi ha detto di no, che non c'era, ma che c'era il ginger, che gli assomigliava, così le ho spiegato che il ginger e lo zenzero son la stessa cosa, è stato bellissimo, ci siam aiutati a vicenda, mi pareva fosse contenta di scoprire una cosa nuova. Dopo alla cassa c'era una cassiera bionda che diceva all'altra cassiera che non vedeva l'ora di mettersi sotto le coperte, l'altra le aveva risposto qualcosa che non ho capito e lei aveva detto Ma no, voglio solo delle coperte, da sola, mi metto lì e mi godo il letto, niente uomini, gli uomini scalciano e puzzano, no no, diceva, niente uomini. Io mi son inserito nella conversazione, ho fatto qualche battuta, si è inserito anche qualche altro cliente, abbiam scherzato, poi la cassiera ha anche aggiunto che gli uomini russano. Io lì non potevo dir niente, perché a sentire quel che si dice in giro, potevo essere colto in fallo. Poi la conversazione è andata avanti, abbian scherzato molto e riso tutti quanti, poi andando via mi son accorto che non avevo mai parlato così tanto con le persone che lavorano al supermercato. Che è vero, a pensarci, passando dal negozietto sotto casa al supermercato agli ipermercati ai centri commerciali c'è stata una diradazione delle relazioni sociali, è vero, che banalità, infatti io in quel supermercato ho cominciato a andarci perché han le casse automatiche, non dovevo parlar con nessuno. Poi, invece, mi piace. Ecco, ieri sera m'è sembrato che il supermercato si fosse ritrasformato nel negozietto sotto casa. Ho pensato, non sarà mica che qua intorno stan aprendo qualcos'altro di ancora più grosso, che questo ci sembra ridiventar piccolo.

Comunque, questo qua, ero io, ero io che scrivevo, e infatti è noioso.




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Published on January 28, 2011 00:50

January 27, 2011

Il cerchio si stringe

Qua il cerchio si stringe. Bisogna salvare la ghirba, gettare le scialuppe, ammainare le vele, c'è un sacco da fare e qua il cerchio si stringe, diametro in riduzione, defcon alert, circonferenza in riduzione, ecco ecco, poi diventa un puntolino adimensionale e cosa fa, uno, che neanche a flatlandia non saprebbe cosa fare in un punto, non puoi neanche urlare se sei ridotto dentro un punto, c'è crisi, c'è crisi, aiuto, qua non ci si sta, aiutatemi, ma nessuno mi sente, nessuno mi sente morirò qui, schiacciato nel cerchio che si stringe, diametro zero, circonferenza zero e ciau bale.




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Published on January 27, 2011 00:52

January 26, 2011

In questo pezzo mi difendo preventivamente dalle accuse di narcisismo

Negli ascensori mi guardo sempre allo specchio. Non credo sia narcisismo, cosa vai a pensare, magari mi aggiusto il colletto della camicia, magari trovo che son mal rasato, non lo so, comunque è un dato di fatto che negli ascensori mi guardo sempre allo specchio, specie se son da solo, e se mi giudichi per questo sappi che non credo mica di essere l'unico, anzi, credo che anche tu, che adesso fai tutto il tonitruante, sì sì, ti ho visto sai, magari non stai dicendo niente ma io lo so cosa stai pensando, che questo qua è innamorato di se stesso o cose così, ma guardati, guardati la prossima volta che vai in ascensore, anche tu ti guardi allo specchio, è irresistibile, non puoi farne a meno, guarda, ci potrei mettere la mano sul fuoco. Ed è per questo che negli ascensori degli ospedali non c'è, lo specchio, non c'è mai, secondo la mia esperienza, ché altrimenti i degenti, quando vanno a prendere il caffè, chissà cosa pensano, guarda che colorito che ho, sto proprio male, magari i dottori non me la dicon mica tutta, e così via. Poi anche i visitatori, cosa dire, anche i visitatori che van lì a tener compagnia ai pazienti, cosa vuoi, gli vien anche a loro l'ipocondria, guarda te come son giallo, come son pallido, oh queste rughe, guarda la vecchiaia che incombe. È per questo che negli ospedali non ci son mai, che io sappia, gli specchi negli ascensori, e se per caso adesso arriva qualcuno a contraddirmi dicendo che negli ascensori degli ospedali dove va lui gli specchi ci sono, be', quelli che l'han progettato si son sbagliati, cosa vuoi, non tutte le ciambelle riescono col buco, mica sempre. Che poi senza buco c'è anche più da mangiare, a pensarci.




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Published on January 26, 2011 01:27

January 25, 2011

Un post contro di te

Non lo so perché fai così. Non mi sembra giusto che tu stia lì sempre a contraddirmi. Se ti dico una cosa, per esempio che mi sono dimagriti i piedi, non è che te puoi sempre star lì a dire cose tipo che magari invece mi sono allargate le scarpe, che con l'uso han preso la forma del piede, non puoi. Ma ti sembra giusto che io debba sempre argomentare delle affermazioni che per me son dei dati di fatto, come per esempio che mi si son dimagriti i piedi, affermazioni che per me sono anche un certo qual vanto, cosa vuoi che ti dica, quanta gente conosci a cui sono dimagriti i piedi? È fantastico! Io arrivo lì, sono tutto felice perché mi si son dimagriti i piedi, e tu lì a contestare, a fare il pistino, a sproloquiare sul fatto che di sicuro mi sbaglio, e non va bene. Ci vuol della fiducia, non delle prese di posizione ideologizzate, della fiducia tra me e te, se ti dico che mi si son dimagriti i piedi, mi si son dimagriti i piedi, non ho mica detto cose tipo che ieri sera son stato sulla luna e che posso dimostrare che è fatta di formaggio, che anche questa poi è una affermazione interessante, magari comunque lì, a differenza dei piedi che dimagriscono, ci sarebbe da discutere, che ci son i buchi nel formaggio, che bisogna stare attenti a non cadere, che magari poi è uno di quei formaggi coi vermi e non lo sai nello spazio come si sviluppano, i vermi, magari son grossissimi e ti mangiano, c'è il rischio, e allora bisogna star attenti a andar sulla luna, magari uno vuol fare una serata tra amici, magari andare a ballare, per fare il furbo dice Dai, andiamo sulla luna, e poi dopo non torna più per via dei vermi.

Che brutta fine.




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Published on January 25, 2011 00:20

January 21, 2011

Dal confine tra il Lazio e il mondo

Oh, ma lo sapete che mi son dimagriti i piedi? Avevo delle scarpe che mi andavan strette, adesso mi van benissimo.


P.S. Sono stato all'Aquila. Come città è un po' tipo Roma, solo che le rovine son più recenti.




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Published on January 21, 2011 02:43

January 20, 2011

I pilastri della terra

A Parma, dicevo all'autista che mi portava in stazione, a Parma non ce l'han mica il mare, non ce l'han mica il lungomare, a Parma hanno la Parma, e lungo la Parma hanno il lungoparma, e loro, i parmigiani, lo usano come fosse un lungomare, vanno a prendere i gelati, si siedono sul molo a bere dei bicchieri, si mettono in costume a prendere il sole su delle sdraio o dei materassini gonfiabili… Son così, cosa ci vuoi fare, i parmigiani. Mi ha interrotto l'autista per dire che quello che ho scritto non è vero e io gli ho detto Guardi, se non le dispiace me lo invento.

Adesso devo fare quattro ore di viaggio su un treno con uno che ha appena bevuto un succo di frutta con virtù depurative. Ho paura.




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Published on January 20, 2011 00:16