Alessandro Bonino's Blog, page 23

December 30, 2010

Uno di famiglia

Mi ha scritto Claudia, che conosco su facebook, per dirmi, se ho capito bene, che lei, suo fratello Antonio e suo cugino Antonio, si chiamano tutti Antonio tranne lei che si chiama Claudia, mi ha scritto Claudia dicendomi che lei, suo fratello e suo cugino condividono questo, come si dice, background culturale, di aver passato l'infanzia a guardare film di Bud Spencer e, mi diceva Claudia, quando suo cugino Antonio è tornato a casa per Natale ha raccontato a lei, Claudia, e a suo fratello, Antonio, che al lavoro gli avevano detto che avrebbe dovuto incontrare Bud Spencer, che lui, Antonio il cugino, avendo passato l'infanzia con i suoi film, suoi di Bud Spencer, considerava quasi uno di famiglia, e quindi era arrivato all'incontro tutto contento, e la sua contentezza però si era poi tramutata in delusione, quando si è accorto che Bud Spencer non lo aveva neanche riconosciuto.




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Published on December 30, 2010 01:04

December 28, 2010

Il sorriso di Steve Guttenberg

Passo nella stanza e c'è Steve Guttenberg che fa il figlio di Babbo Natale, o un parente di Babbo Natale, ed è lì, in incognito, in gita sul pianeta terra, in mezzo ai civili, vestito da civile, nel periodo natalizio, e si capisce che è il periodo natalizio perché è in un centro commerciale, e c'è un Babbo Natale che coccola i bambini, e mentre passo nella stanza c'è una bambina sordomuta che vuole andare dal Babbo Natale, e Steve Guttenberg, che è lì che osserva la scena, con un sorriso, un sorriso di Steve Guttenberg, insegna al Babbo Natale il linguaggio dei sordomuti. In quel momento passo nella stanza io, capisco tutto in un'occhiata, passo nella stanza cinque secondi, e tanto mi basta per commuovermi.




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Published on December 28, 2010 08:50

December 27, 2010

Di quelle scoperte che ti cambiano la visione del mondo

Sul treno per Napoli ho capito che le napoletane sono tutte bionde tinte e tra loro parlano russo.




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Published on December 27, 2010 01:10

December 24, 2010

Saluti da Tunisi

Ciao,

sono a Tunisi. Passo il Santo Natale con i tunisini. Nevica. È tutto bianco. Stranissimo, a Tunisi. Cose che uno non s'aspetta. Ci son dei ragazzetti che pattinano sul ghiaccio, sul mare, ma bisogna stare attenti, glielo dico in quella specie di francese che parlo io, bisogna stare attenti, gli dico, bisogna stare attenti, che la lastra è sottile, c'è il rischio che si rompa, e se non stai attento poi lo vedi, cosa succede. Mi considerano un po' un guru della neve e del ghiaccio qui, da quando gli ho spiegato da dove vengo, da quando gli ho spiegato dov'è Cuneo pendono dalle mie labbra, qua non son abituati alla neve e al ghiaccio, cosa vuoi, a queste latitudini non sanno neanche fare gli igloo, questi africani. Ma io gli ho spiegato, adesso son diventati bravissimi. Non gliel'ho detto che tutta la mia conoscenza arriva dal Manuale delle Giovani Marmotte, e non gliel'ho detto che a Cuneo non fa poi così freddo, fosse Borgo San Dalmazzo, allora sì, lì fa freddo e ghiaccio e neve, ma a Cuneo, cosa vuoi che sia, in confronto a Borgo San Dalmazzo è Tunisi. Comunque imparano veloci, questi africani: ieri gli ho insegnato a fare i pupazzi di neve, e adesso ne stan facendo uno a forma di amicizia tra i popoli.




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Published on December 24, 2010 00:45

December 20, 2010

La coltre nera

La maggioranza, qua, ha deciso che si fa l'albero di Natale, e io, svogliatamente ma democraticamente, appoggio la decisione e la faccio mia, come in ogni democrazia che si rispetti. Permeo il mio corpo umano di spirito natalizio, guardo film che non farebbero piangere nessuno, e piango, per via dello spirito natalizio. Film dove chiamano Babbo Natale Santa Claus, per via del fatto che così non devono tradurre i nomi e le scritte, che magari il protagonista si chiama Samuel Clemens, e ha le felpe con scritto SC ovunque, film dove Santa Claus per dei cavilli deve trovare una moglie altrimenti lo desantaclausizzano, film dove ci son dei bambini che han delle famiglie che era meglio se non le avevano e che poi invece diventan tutti buoni per l'intervento di Santa Claus, che con la sua slitta e le sue renne, prima tra tutte Rudolph, la renna con il naso rosso, e i suoi elfi, nanetti o bambini con le orecchie a punta, ah che bello, Santa Claus, che con tutti i suoi amichetti animali o antropomorfi viene a salvare il mondo dalla patina di cattiveria che lo ricopre come una coltre nera, e noi tutti lì a girare con le nostre macchine con le ruote termiche o le catene altrimenti la coltre nera ci fa scivolare fare gli incidenti magari morire chi lo sa si può anche morire, la coltre nera di cattiveria ci farà morire tutti, se non arrivasse Santa Claus a salvarci, a inocularci il germe della bontà dentro il corpo umano che anche lui è ricoperto di coltre nera di cattiveria, siamo tutti dei pupazzi di coltre nera di cattiveria, ma poi arriva Santa Claus dentro un film ripieno di renne, prima tra tutte Rudolph, la renna con il naso rosso, ripieno di elfi, che son poi nanetti o bambini con le orecchie a punta, e niente, basta che arrivi Santa Claus dentro un film in cui deve trovare una moglie che altrimenti lo desantaclausizzano, e la coltre nera sparisce, come d'incanto, e il mondo è più bello, un mondo brullo e invernale ma senza coltre nera di cattiveria. E tutto questo dura anche cinque minuti, dopo che è finito il film. Poi ridiventa tutto uguale.

Comunque qua democraticamente s'è fatto l'albero di Natale. Ha delle belle lucine.




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Published on December 20, 2010 01:22

December 13, 2010

Io pratico il giornalismo di viaggio e d'altronde ne ho ben donde

Il treno ha rallentato, ho guardato fuori, ho visto la desolazione. Mi son detto, chissà dove siamo. Fuori dal finestrino, c'era la desolazione. Mi son detto, saremo a Piacenza. Infatti poi eravamo a Piacenza.


Mi piace parlar male dei posti. Che dopo viene la gente e mi dice che magari da fuori superficialmente quei posti son brutti ma poi se li conosci impari anche a apprezzarli e ci son anche delle specialità gastronomiche che se poi hai fortuna ti invitano anche a assaggiarle e siccome io stasera sono a Macerata dovrei parlar male di Macerata adesso, solo che non mi vien mica niente di brutto da dire di Macerata, salvo che ci son stato una notte quest'estate ho dormito nel posto più brutto della terra, un ostello dove erano anche tutti di cattivo umore non m'è piaciuto tanto. Poi mi pare così a occhio che come collegamenti ferroviari Macerata sia un po' la Cuneo del centro-sud, cioè con dei collegamenti inesistenti, e che faccia anche un po' più freddo che a Cuneo. Ma adesso non so, io sper Ecco, non sto scherzando, vedi che a volte basta pensarle le cose, mentre ero qua che provavo a parlar male di Macerata m'han subito telefonato per andare a mangiare. Bon direi che abbiamo raggiunto lo scopo.




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Published on December 13, 2010 01:42

December 9, 2010

Lavaggi del cervello

Oh ma è incredibile il lavaggio del cervello che fanno anche ai bambini, in certe regioni d'Italia. Ero in un negozio, ieri mattina, a Firenze, ché dovevo comprar delle cose che mi servivano da portar su a Cuneo, e ho sentito un bambinetto, avrà avuto tre o quattro anni, rivolgersi al papà con la parola: Babbo. Gli diceva: Babbo. Non gli diceva: Papà, o cose del genere che dicono i bambini normali. Gli diceva: Babbo. L'ho sentito con le mie orecchie. Diceva proprio: Babbo. Piccolo così, e già diceva: Babbo. Me lo immagino, il papà, che appena il bimbo è nato, gli diceva Te devi diventar toscano. Te devi diventar toscano. Così con tutto 'sto lavaggio del cervello i bambini non vengon su mica normali come gli altri, come vuoi che vengano su, vengon su toscani. Per forza.




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Published on December 09, 2010 01:11

December 7, 2010

Quel che so di Rubiera

Sono a Rubiera, un posto bellissimo in provincia di Reggio Emilia che conoscevo soltanto grazie all'opera numero 52 delle Opere complete di Learco Pignagnoli, che dice:


Avrete di sicuro sentito parlare di quel tipo di Rubiera che un pomeriggio è venuto fuori dalla sua fabbrica e gli hanno tirato due fucilate. Be', a sparargli è stato mio zio.




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Published on December 07, 2010 01:20

November 30, 2010

Determinismo

È un dato di fatto, mi diceva Spartafini, è un dato di fatto e non ci puoi fare niente, mi diceva lui davanti a un bicchiere di quello buono, è una verità universale ed è indiscutibile: se ti compri un tostapane poi per un periodo mangi un casino di toast.




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Published on November 30, 2010 05:44

November 26, 2010

Pillole blu

Stamattina, saran state le otto, son sceso giù a buttar l'immondizia, e tornando in casa ho trovato, sul marciapiede, a pochi metri dalla mia porta, una confezione accartocciata di Viagra. Mi son detto Perbacco, una confezione di Viagra. Non ne avevo mai vista una. La settimana scorsa, venti metri più in là, ne avevo trovata una di Cialis, un farmaco che pensavo esistesse soltanto nelle mail che mi arrivano, e invece esiste, l'ho scoperto quel giorno lì, trovando la confezione per terra, e ho avuto la sensazione che hai quando scopri che una cosa che credevi leggenda urbana è vera, tipo non lo so, un alligatore che ti esce dal bagno, o il simpatico cagnolino che hai raccolto tutto sporco e bagnato si rivela una pantegana. Ma stamattina, quando, proprio sotto casa, a pochi metri dalla porta, sul marciapiede, ho trovato una confezione di Viagra ho subito avuto in mente l'immagine dell'uomo di una certa età, grigio e stempiato, che tira fuori la confezione dalla tasca del suo paltò cammello, tira fuori il blister, si accorge che c'è solo una pillola, magari accorgendosene bestemmia tra sé e sé, la toglie dal blister, se la butta in bocca e deglutisce. E poi va, dove va lo sa solo lui, se torna a casa dalla moglie, o va dall'amante, o va a far l'amore a pagamento, chi lo sa, a questo punto le biforcazioni possono essere tantissime, chissà se va da una donna o da un uomo, o chissà se passerà la serata in compagnia, o piuttosto da solo, e vuol solo essere rassicurato, rassicurato di quel che è e di quel che è capace di fare, e starà tutta la sera davanti al televisore a guardare videocassette.

E stamattina, mentre ho visto quella confezione di pillole blu, mi son venute in mente queste cose, accavallate nel cervello nel giro di un brevissimo istante, e poi ho pensato Meno male che non sono lui.




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Published on November 26, 2010 01:05