Alessandro Bonino's Blog, page 27
September 13, 2010
Sono una persona orribile /21
Nel mio continuo tentativo di sabotare le convenzioni sociali, spesso lampeggio gli abbaglianti verso gli altri automobilisti senza motivo.
September 10, 2010
Da dove arriva l'aria
Non so se ne avevo già parlato, è possibile ma non riesco a trovarlo, e se l'ho già detto me ne scuso, ma ieri, mentre ero in una sala d'aspetto che aspettavo, m'è venuto in mente un brano di una lettera di Italo Svevo che citava un francese a me ignoto che diceva che detestava il fumo passivo perché gli ricordava che l'aria che stava respirando era già stata respirata da altri. Io, ieri, mentre ero in quella sala d'aspetto che aspettavo, ho pensato che anch'io ho lo stesso problema, ma più c...
September 8, 2010
Le nonne
Non so più chi è, ma mi ricordo che qualche tempo fa ho letto da qualche parte di uno, un qualche operatore della cultura, uno scrittore, un critico o uno di qualche casa editrice, che diceva che a vent'anni uno non dovrebbe mai scriverle, le cose autobiografiche, perché a vent'anni si ha poca esperienza del mondo, e che alla fine, se uno a vent'anni si mette a scrivere delle cose autobiografiche, di cosa vuoi che parli, finisce sempre a parlare delle nonne. Quando ho letto questa cosa qua...
September 3, 2010
Sono una persona orribile /20
September 2, 2010
Non ci sarà da urlare al destino
C'era una bambina seduta su uno di quei giochi un po' da baraccone, uno di quelli in cui metti la monetina e loro si muovono, emettono luci e suoni, e la bambina lo cavalcava felice come fosse stata su un pony; la mamma, a pochi passi, guardava nel vuoto, con un espressione che non saprei dire, ma certo non felice, forse aveva dei pensieri, forse anche lei stava pensando che la sua bambina stava cavalcando un aeroplano, e neanche un aeroplano qualunque, ma una replica parodistica di un...
September 1, 2010
A farcela
Dai dai, mi dicevo, dai che anche stavolta la sfanghiamo. (La sfanghiamo, mi dicevo) Dai che ce la facciamo. (Ce la facciamo, mi dicevo) Ma quel libro era scomparso, non c'era più, non si trovava da nessuna parte. Era sparito. Eppure era proprio lì, son sicuro. O forse no, forse era lì, vicino a quell'altro, però forse era lì una volta, nella vecchia libreria, e magari nella nuova libreria io me lo immagino solo, che sia lì, vicino a quell'altro, e invece no, magari in quella libreria non...
August 26, 2010
Casa è anche il nome che gli dai
Ogni tanto scopro qualche nome di città degli Stati Uniti che mi ricorda il nome di qualche città che conosco, e mi provoca sempre un moto di compassione, pensare a quando gli immigranti in America si insediavano su qualche terreno nuovo e gli davano un nome che gli ricordava la terra che avevano lasciato. Sei partito con poche cose, forse con niente, e sei arrivato in un posto dove non c'è niente (a parte qualche pellerossa, spesso, ma questo è un altro discorso), e lì cominci a costruire...
August 25, 2010
Diventar francese
Stamattina mi son svegliato che saran state le cinque e qualche cosa. Eran quasi le sei quando alla fine mi son alzato, non ce la facevo più. La sete, la fame. Ho fatto colazione, e poi mi son messo sul divano a leggere un libro. Mi son svegliato che eran le otto.
Non lo faccio mai, ho fatto una seconda colazione al bar. Croissant alla crema e caffè. Non so come ma mi son trovato infilato in una conversazione che parlava di vincite al superenalotto. Dicono che ci sono centinaia di milioni di e...
August 23, 2010
Gavdio et tripvdio
Oggi si ricomincia a lavorare. Oggi finisce tutto. Mai più uccellini cantanti, mai più lunghe scampagnate, mai più grigliate, mai più giornate passate a rosolarsi al sole finendo libri, mai più bagni nel mare azzurro, mai più cavalcate, mai più corse a chi arriva per primo in cima alla montagna. Oggi comincia l'autunno, l'autunno della vita, e quest'estate non ho fatto nessuna delle cose che ho scritto. Ma è un simbolo. Tornare al lavoro significa che nulla di tutto ciò è più possibile, che l...
August 18, 2010
Cordicella
Ieri sera m'è venuta in mente quella volta che ero in una casa di riposo a trovare una lontana parente, ero dovuto andare in bagno e dopo che avevo finito avevo tirato la catenella, che in realtà era più una cordicella che una catenella, poi mentre uscivo dal bagno erano arrivate due infermiere tutte trafelate, chiedevano cos'era successo, e niente, dovevo aver sbagliato qualcosa.
M'è venuto in mente ieri sera perché stavo per ripeterla uguale.


