Alessandro Bonino's Blog, page 15
August 25, 2011
Sono una persona orribile /36
Dal giorno in cui sbadatamente ho scoreggiato mentre passavo dietro al ventilatore mi sembra che qui tutti mi vogliano meno bene.
August 24, 2011
Scritto in coda alla posta
Era un po' che Vittorio Arletti, chiamiamolo così con un nome di comodo, come fanno gli autori quando vogliono nascondere le proprie magagne, era un po' che Vittorio Arletti, che incidentalmente ha le stesse iniziali delle parole Vostro Autore, era un po' che lui non scriveva più niente, scriveva pochissimo, lui che un tempo si vantava di scrivere qualcosa, anche una vaccata, tutti i giorni. Dopo un po' che non scriveva più si era accorto che gli era cresciuta la pancia, una mattina in bagno si era accorto che a momenti non riusciva più neanche a vedersi il pisello, e in quel momento lì, mentre faceva la pipì, aveva deciso che era ora di cambiar regime, si era detto Qua, se non mi rimetto a scriver più spesso, divento un pallone. Poi, a dir la verità, non so come finisce, ma se funziona ve lo dico.
August 18, 2011
Dio la benedica, signor Rosewater
Questo libro qui è ancora una volta un libro bellissimo, dicevo. Io non lo so come faccia, dicevo di Vonnegut, non lo so come faccia questo qua a scriver sempre dei libri così belli anche da morto.
August 8, 2011
Uova. Una storia vera
In autostrada ero dietro un camion carico di uova, si capiva che era carico di uova perché tutto il cassone era decorato da file e file di uova, fotografate viste dall'alto, tutte ben disposte nei loro cartoni, si capiva che era carico di uova perché dietro al camion, in mezzo a tutte quelle uova fotografate, c'era scritto Se mi tamponi facciamo la frittata.
August 2, 2011
Vai con gli asceti
Stamattina son andato a fare colazione al bar. Saranno state le sette e mezza, ero già sveglio da un po', e di colazioni ne avevo già fatta una, quando mi ero svegliato, poco prima delle sei. Poi, alle sette e mezza, dopo un po' che ero lì che leggevo Huckleberry Finn, mi è venuta voglia di uscire e di andare a fare colazione al bar. Siamo fatti così, noi asceti, facciamo una colazione e subito dopo ci vien voglia di farne un'altra. Magari ti prendi un caffè di casa con un biscotto, e dopo ti vien voglia di un caffè del bar con un cornetto alla crema; non succede tutti i giorni, ma ogni tanto succede, e cosa fai, certe volte ti dici Massì, andiamo a fare colazione al bar, con il miraggio di quel cornetto traboccante crema, seguito da un bicchierino d'acqua e da un caffè. Mi son vestito e son sceso, e mentre Huckleberry Finn scendeva il fiume Missouri a bordo di una zattera, sono andato al bar. Dentro il bar c'era della musica, c'è sempre della musica dentro i bar, e io stamattina di musica non ne avevo ancora ascoltata, e quando son entrato nel bar ho sentito la prima musica della mattinata. L'ho riconosciuta subito: era Su di noi di Pupo. Ho chiesto alla barista se era il caso, secondo lei, che lei ci facesse ascoltare, a noi asceti, come prima musica della giornata, una canzone di Pupo. Lei mi ha risposto che quando era piccola era innamorata di Pupo, che quando suo padre aveva comprato un armadio nuovo lei lo aveva tappezzato tutto di foto di Pupo, sia fuori che dentro, e che suo padre le aveva fatto una bella ramanzina. Le ho detto che secondo me suo padre era uno che ne capiva, ma lei non ha mica colto, allora mi son rimesso a leggere e sono uscito. Noi asceti siam fatti così.
August 1, 2011
I ragazzi di campagna
L'altro giorno ero al supermercato che aspettavo al banco dei formaggi, vicino avevo un gruppetto di ragazzi appena maggiorenni che facevano la scorta di viveri, e soprattutto beveraggi, per il fine settimana, forse in montagna. Siccome non c'era indicazione visiva del numero che stavano servendo, ho dovuto togliermi le cuffiette per ascoltare quando toccava a me, avevo il numero 74, ed eravamo appena al 60, e non potendo ascoltare musica, mi son messo ad ascoltare le voci che mi circondavano. Provavo un po' d'invidia per quei ragazzi che parlavano di assenzio, vodche e sansimoni, ma poi mi son messo a pensare, come un vecchio, che ai miei tempi era diverso, ché quelli eran ragazzi di campagna, e ai miei tempi non eran così.
Ai miei tempi non era così, i ventenni di campagna di adesso portan dei cappelli coi brillantini, o su cui c'è scritto Emporio Qualcosa, si chiamano Michael e Kevin, e per loro Berlusconi è il Presidente del Consiglio da sempre, e per loro è normale così.
July 26, 2011
Non ho capito neanche io
Avere una maglietta al gusto genzianella non è da tutti. Infatti non ce l'ha nessuno.
Neanche al genepì, a pensarci bene. Viene da domandarsi come mai.
Non si capisce. Non solo le magliette al gusto di liquori tradizionali delle nostre montagne non incontrano il favore del pubblico, ma neanche le magliette al gusto pizza, che dovrebbe essere ben radicato nei nostri geni di italiani. È una cosa francamente incomprensibile. Il nostro popolo non ha più memoria: nessuno si ricorda di tutti i patrioti che sono morti per permetterci di indossare magliette di nostro gusto.
Ingrati.
July 20, 2011
Il problema di avere la piedite
L'altra sera, tornando a casa, mi son accorto che mi era venuta la piedite. Camminavo tutto scenco, Ma cosa c'hai, mi ha detto Betta, Eh, le ho detto io, ci ho la piedite, e lei non l'aveva mai sentita, Ma per forza, le ho detto, è una malattia rarissima, talmente rara che se la cerchi su internet non la trovi, è una cosa esclusiva, mica la possono prender tutti; Mettiti la pomata, mi ha detto, ma io non me la sono messa, faccio sempre così con le medicine, poi dopo mezza giornata mi era passata anche senza pomata. Adesso mi è venuta all'altro piede, ma è meno forte, riesco quasi a camminare normale, sembra quasi che io non ce l'abbia. Ogni tanto qualcuno si accorge che cammino storto, gli spiego che ho la piedite, loro non ci credono, non credono neanche che esista, quei malfidenti. Io glielo spiego, ma loro niente, non serve neanche che glielo spieghi in termini semplici, gli dico: La piedite è tipo la laringite, però ti viene ai piedi. Ma non serve a niente.
July 19, 2011
Damasco 2
July 18, 2011
Car wash
Io non ci vado, però mi son accorto che qui intorno hanno aperto tantissimi Car wash. Passi nei dintorni della città e dove prima non c'era niente hanno aperto un Car wash. Io lo so cosa sono, e li depreco, perché secondo me lavar la macchina è sintomo di disagio psichico e sociale, son cose che a uno normale non verrebbero mica in mente, Cosa fai domani? dice uno, Ah, domani, risponde l'altro tutto soddisfatto, domani vado al Car wash. Non me li immagino i cuneesi, magari i contadini del cuneese, che vanno al Car wash, però, chissà se lo sanno, cosa vuol dir Car wash. Secondo me non lo sanno, e ci vanno per provare, ma poi, dopo che han scoperto cosa vuol dire, non ci tornan mica più, perché il cuneese alla fine è intelligente anche lui, lo freghi una volta ma poi non lo freghi più. Sabato sera son stato al Car wash, ma, ti dirò, era meglio se andavamo al Bowling.


