Amedeo Balbi's Blog, page 24

February 10, 2011

Quando le galassie si scontrano


(Credit: Chandra/NASA)


Questa è una di quelle immagini che uno le guarda, le capisce, e pensa: l'universo è un posto pazzesco. Sulla sinistra c'è una galassia ellittica, e fin qui, niente di strano. Sulla destra c'è una specie di ciambella. È quello che resta di una galassia a spirale: il buco l'ha fatto la galassia ellittica di cui sopra, passandole attraverso. E qui già uno comincia ad avere un minimo di vertigini. Ma è solo l'inizio. Lo shock prodotto dall'urto tra galassie ha causato un'onda di pressione che si è propagata verso l'esterno della galassia a spirale, innescando la formazione di stelle giovani e ciccione: l'anello blu nella foto. E siccome le stelle massicce bruciano in fretta, molte di loro si sono trasformate in stelle di neutroni o buchi neri. Ecco: vedete le macchie viola? Quelle sono emissioni violentissime di raggi X (le ha osservate il satellite Chandra). Possono essere state prodotte soltanto da grandi quantità di materia inghiottite da buchi neri. Quindi, ognuna di quelle nove macchie è l'impronta lasciata da un diverso buco nero. Come dicevo, l'universo è un posto pazzesco.

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Published on February 10, 2011 10:34

February 9, 2011

Astrofisica a colazione





All'inizio della settimana sono stato a Unomattina a parlare di pianeti extrasolari.

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Published on February 09, 2011 12:59

February 5, 2011

Keplero's digest

Cose trovate in rete nella settimana appena trascorsa:Rangle: Il logaritmo di un verso. "Volevo dire invece che a Marzo esce un libro e si chiama "Giovanni Keplero aveva un gatto nero" ed un titolo così è un titolo di Popinga."
Universe Today: Martian Meteorite Reveals Ancient Water Flows, Methane. "Scientists say a close-up look inside rare meteorite fragments from Mars shows evidence that impacts created flowing water near the surface of the Red Planet. At look at five different meteorite samples, including what is thought the be one of the very first Martian meteorite ever found on Earth, shows veins resulting from the impact and serpentine mineralization, which is associated with the production of methane."
Not Even Wrong: Is the Multiverse Immoral. "In the last week or so, I've run into two critiques of the currently fashionable multiverse mania that take an unusual angle on the subject, raising the question of the "morality" of the subject."
kottke: 1950s version of The Empire Strikes Back. "Ivan Guerrero remakes recent-ish movie trailers using footage from old movies... for instance, imagine if The Empire Strikes Back came out in 1950."


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Published on February 05, 2011 01:00

February 3, 2011

Puntini azzurri



Nella regione osservata da Kepler, i candidati di pianeti extra-solari con caratteristiche fisiche simili alla Terra cominciano a essere parecchi. (Altro, sul Post.)

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Published on February 03, 2011 08:25

February 2, 2011

Off-topic

Un mio amico, uno bravo, si è messo a fare l'editore di libri elettronici, quelli senza carta, che si leggono su uno schermo. E insomma volevo dirlo al mondo, ma siccome questo è un blog che parla (prevalentemente) di scienza, qualcuno potrebbe considerarlo off-topic, una cosa che non c'entra niente. Però, guarda a volte il caso, il primo libro che pubblicano, che è di Paolo Nori, si chiama La matematica è scolpita nel granito . Sicuramente non parla né di scienza né di matematica, non lo so, non l'ho ancora letto, però forse possiamo fare finta.

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Published on February 02, 2011 11:22

February 1, 2011

Le dimensioni contano





Di tentativi di visualizzare le reali dimensioni dei corpi celesti ce ne sono in giro parecchi. Questo, che sta rimbalzando in rete da qualche giorno e che mostra come ci apparirebbero alcuni pianeti del sistema solare se occupassero l'orbita della Luna, è piuttosto efficace.



Io però continuo a pensare che il migliore sia questo:





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Published on February 01, 2011 06:34

January 29, 2011

Letture per il fine settimana

Popinga: Galileo e le guerre dei telescopi. "Galileo non fu il solo astronomo a puntare verso il cielo il telescopio nei primi anni dopo la sua invenzione in Olanda nel 1608. In realtà tutte le scoperte astronomiche ottenute con il nuovo strumento, per le quali è famoso lo scienziato pisano, furono fatte nello stesso periodo anche da altri osservatori, le cui storie spesso si incrociano in un periodo in cui la corrispondenza tra gli uomini di scienza e la loro mobilità erano assai più intense di quanto oggi siamo portati a pensare."
xkcd: Local g "Did you know that because of centrifugal force and the shape of the Earth, "gravity" can vary by nearly half a percent between major cities?"
Avventure planetarie: Sei uno scienziato? Per contrastare le pseudoscienze in TV non firmare le liberatorie "Sarebbe opportuno che gli scienziati iniziassero a tutelare la propria immagine e la dignità della scienza ribaltando gli oneri delle liberatorie, per esempio prendendo spunto dal mondo del software libero e della condivisione di contenuti online. Questo materiale viene spesso distribuito con licenze che specificano dettagliatamente quali utilizzi possono o non possono esserne fatti."


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Published on January 29, 2011 06:49

January 26, 2011

Si fa presto a dire galassia

Tutti quanti (anche io), quando devono spiegare con parole semplici cosa sia una galassia, dicono che è un insieme di (tante) stelle, legate dalla forza di gravità. Come per tutti i criteri di classificazione, però, è facile trovare un contro-esempio che manda tutto all'aria. Un ammasso globulare è un insieme di milioni di stelle legate dalla forza di gravità, ma non è ritenuto una galassia.



Penserete che questa ambiguità sia dovuta unicamente all'aver semplificato le cose per raccontarle a tutti, e che gli astronomi abbiano infallibili criteri per dirimere la questione. E invece salta fuori che i primi a non avere le idee completamente chiare sono proprio loro. Esistono aggregati di stelle, compatti, sferoidali e poco luminosi, che somigliano ad ammassi globulari ma, al contrario di questi, non si trovano all'interno di altre galassie. Potrebbero essere quindi considerati galassie a loro volta, sebbene di un tipo nuovo. Oppure no.



Questi oggetti sono gli ornitorinchi dell'astrofisica.



Per trovare una definizione di galassia soddisfacente, recentemente c'è stato chi ha proposto questi cinque criteri (in aggiunta a quello ovvio di "tante stelle legate dalla gravità"):



Le stelle devono essere di tipo diverso;
Il sistema deve essere stabile (questo è un punto un po' tecnico, ma semplificando si può dire che una galassia deve aver raggiunto uno stato in cui è solo la gravità, e non le collisioni, a stabilire la traiettoria delle stelle); 
Deve avere un raggio più grande di circa 300 anni luce;
Deve avere altri sistemi stellari come satelliti;
Deve contenere materia oscura (una materia di tipo sconosciuto e non direttamente osservabile, che fa da collante gravitazionale nelle strutture più grandi osservate nell'universo - come immaginerete, non sarà facilissimo capire quando il criterio è soddisfatto).
Questi criteri eliminerebbero molti oggetti compatti (ma non tutti) dal novero delle galassie. Ma le classificazioni sono sempre arbitrarie, e resteranno zone grigie. 

Comunque, in un impeto di democrazia partecipativa (e per evitare i mal di pancia che hanno accompagnato — in un caso analogo di frenesia classificatoria — l'espulsione di Plutone dal club dei pianeti del sistema solare), gli autori hanno pensato bene di mettere in piedi un sondaggio, aperto a tutti, per selezionare i criteri preferiti (o trovarne altri). Si vota qua.



[Duncan Forbes, Pavel Kroupa (2011). What is a Galaxy? Cast your vote here... ArXiv DOI: http://arxiv.org/abs/1101.3309]

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Published on January 26, 2011 05:03

January 24, 2011

Pionieri


"Static from the stars" - Popular Science (Gen. 1948) [Da Modern Mechanix


Qualche giorno fa, sul sempre notevole Modern Mechanix, c'era la riproduzione di un articolo uscito nel 1948 su Popular Science che parlava di Grote Reber. Reber è una figura cruciale ma poco conosciuta dell'astronomia moderna. Era un appassionato di apparecchi radio che, dopo aver saputo che Karl Jansky aveva per primo captato onde radio provenienti dalla Via Lattea, si era costruito una parabola in giardino e si era messo a studiare quelle emissioni elettromagnetiche, di cui all'epoca non era chiara la causa, e che gli astronomi professionisti (abituati a usare telescopi, non antenne) avevano fino ad allora snobbato. Di lì a poco sarebbe esplosa una nuova disciplina, la radioastronomia, e l'articolo di Popular Science coglie molto bene quel momento di transizione. Si stava superando l'epoca dell'astronomia ottica — fino a quel momento, l'unico canale di informazione sull'universo — per entrare nell'era dei grandi radiotelescopi. È un po' come leggere una cronaca scritta all'epoca in cui Galileo iniziava a usare il cannocchiale (ah, già, quella cronaca esiste: si chiama Sidereus Nuncius). E Reber — armato di spirito di iniziativa e di una parabola fatta in casa — fu uno dei pionieri della nuova frontiera.

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Published on January 24, 2011 09:04

January 18, 2011

Se l'è presa comoda

Nettuno, l'ottavo pianeta del sistema solare, sta per completare il primo giro intorno al Sole da quando è stato scoperto, nel 1846.



(E no, non ci ha messo tutto questo tempo solo perché il cammino da percorrere lungo l'orbita è molto lungo, ma anche perché si sposta lentamente. L'orbita di un pianeta è il risultato dell'equilibrio tra forza di gravità e forza centrifuga. Allontanandosi dal Sole, la forza di gravità diminuisce, e la velocità necessaria a mantenere l'equilibrio deve diminuire di conseguenza. La velocità orbitale media di Nettuno è di circa 5,43 km/s, quella della Terra è circa sei volte più grande.)

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Published on January 18, 2011 01:25