Amedeo Balbi's Blog, page 11
October 2, 2012
Perché il cielo notturno è buio?
Sembra una domanda scema ma non lo è, e se siete vecchi lettori attenti di questo blog la risposta la conoscete già, visto che ho provato a spiegarla in almeno due post (oltre che in un intero capitolo del mio libro). Ma se ve la siete dimenticata e volete un ripasso in quattro minuti scarsi, la spiegazione animata di MinutePhysics è notevole.







Published on October 02, 2012 13:45
October 1, 2012
Arriva la cometa, forse
In epoche meno smaliziate della nostra, quando appariva nel cielo una cometa la gente non stava tanto tranquilla. Difficile superare Papa Callisto III che, nel 1465, arrivò a scomunicare la cometa di Halley (sarà una leggenda, probabilmente non è vero niente, ma anche le leggende qualcosa vogliono dire). Vabbe', era il basso medioevo, si dirà. E però ancora nel 1910, all'apice del positivismo scientifico, il passaggio di quella stessa cometa scatenò il panico e il boom di vendita di maschere antigas.
Detto questo, è stata scoperta da poco una cometa dalle parti di Saturno che, nel giro di un anno, potrebbe dare spettacolo. Quando sarà alla minima distanza dal Sole, verso la fine di novembre del 2013, potrebbe apparire luminosa quanto la Luna piena e visibile persino di giorno, diventando una delle comete più brillanti della storia. Per il momento è solo una stima basata sul percorso previsto e sulle dimensioni della cometa, che però potrebbe anche non sopravvivere lungo il viaggio, vaporizzandosi durante l'avvicinamento al Sole.
Quindi: può darsi che passeremo le vacanze di Natale del 2013 col naso all'insù, oppure no - ma nel caso sapremo farlo ormai liberi da arcaiche superstizioni. Vero?
Detto questo, è stata scoperta da poco una cometa dalle parti di Saturno che, nel giro di un anno, potrebbe dare spettacolo. Quando sarà alla minima distanza dal Sole, verso la fine di novembre del 2013, potrebbe apparire luminosa quanto la Luna piena e visibile persino di giorno, diventando una delle comete più brillanti della storia. Per il momento è solo una stima basata sul percorso previsto e sulle dimensioni della cometa, che però potrebbe anche non sopravvivere lungo il viaggio, vaporizzandosi durante l'avvicinamento al Sole.
Quindi: può darsi che passeremo le vacanze di Natale del 2013 col naso all'insù, oppure no - ma nel caso sapremo farlo ormai liberi da arcaiche superstizioni. Vero?






Published on October 01, 2012 05:07
September 28, 2012
Qui una volta era tutta acqua
A che serve mandare un rover a curiosare sulla superficie di Marte? A fare foto come questa:
NASA/JPL-Caltech/MSSS
Sì, lo so, è solo roccia, ma per chi studia queste cose una foto del genere è la prova che su Marte, un tempo, c'era parecchia acqua liquida. Rocce arrotondate come quella cerchiata nella foto sarebbero state erose da un fiume che scorreva a circa 1 metro al secondo. E non per brevi periodi, ma per almeno un migliaio di anni. Non ne so abbastanza di geologia (meno che mai marziana) per dire quanto siano solide queste conclusioni, ma questo è quello che deducono gli scienziati che analizzano le immagini inviate da Curiosity.
In ogni caso, il confronto tra le rocce marziane e quelle che si trovano sulla Terra in situazioni analoghe (letti di fiumi prosciugati) è abbastanza impressionante.
NASA/JPL-Caltech/MSSS and PSI


NASA/JPL-Caltech/MSSS
Sì, lo so, è solo roccia, ma per chi studia queste cose una foto del genere è la prova che su Marte, un tempo, c'era parecchia acqua liquida. Rocce arrotondate come quella cerchiata nella foto sarebbero state erose da un fiume che scorreva a circa 1 metro al secondo. E non per brevi periodi, ma per almeno un migliaio di anni. Non ne so abbastanza di geologia (meno che mai marziana) per dire quanto siano solide queste conclusioni, ma questo è quello che deducono gli scienziati che analizzano le immagini inviate da Curiosity.
In ogni caso, il confronto tra le rocce marziane e quelle che si trovano sulla Terra in situazioni analoghe (letti di fiumi prosciugati) è abbastanza impressionante.

NASA/JPL-Caltech/MSSS and PSI






Published on September 28, 2012 03:07
September 26, 2012
Hubble guarda sempre più lontano
Dell'Hubble Ultra Deep Field avevamo parlato un po' di tempo fa (quattro anni fa, per l'esattezza: come passa il tempo). Se avevate messo quell'immagine come sfondo del vostro desktop, è arrivato il momento di cambiare. Signore e signori, ecco a voi l'Hubble eXtreme Deep Field:
NASA, ESA, G. Illingworth, D. Magee, and P. Oesch (University of California, Santa Cruz), R. Bouwens (Leiden University), and the HUDF09 Team
L'area racchiusa nella foto è piccolissima, più o meno un decimo della larghezza della Luna piena, ma la quantità di oggetti osservati è impressionante: circa 5500 galassie. Sì, esatto: galassie. Ognuno di quei puntini contiene centinaia di miliardi di stelle. Ancora più fantastico è che la luce di alcune di quelle galassie, le più lontane, è partita quando l'universo aveva appena 450 milioni di anni. È talmente debole, quella luce, che ci sono voluti più di ventitré giorni di osservazione complessiva per farla apparire nella foto. A questo link ci sono tutti i dettagli e le foto ad alta risoluzione, compresi gli sfondi per il desktop.
Il filmato qui sotto, invece, vi fa viaggiare direttamente dentro la foto.


NASA, ESA, G. Illingworth, D. Magee, and P. Oesch (University of California, Santa Cruz), R. Bouwens (Leiden University), and the HUDF09 Team
L'area racchiusa nella foto è piccolissima, più o meno un decimo della larghezza della Luna piena, ma la quantità di oggetti osservati è impressionante: circa 5500 galassie. Sì, esatto: galassie. Ognuno di quei puntini contiene centinaia di miliardi di stelle. Ancora più fantastico è che la luce di alcune di quelle galassie, le più lontane, è partita quando l'universo aveva appena 450 milioni di anni. È talmente debole, quella luce, che ci sono voluti più di ventitré giorni di osservazione complessiva per farla apparire nella foto. A questo link ci sono tutti i dettagli e le foto ad alta risoluzione, compresi gli sfondi per il desktop.
Il filmato qui sotto, invece, vi fa viaggiare direttamente dentro la foto.






Published on September 26, 2012 02:24
September 25, 2012
Il problema con l'Ig Nobel
Confesso di avere qualche difficoltà con gli Ig Nobel, ovvero quei premi istituiti nell'ormai lontano 1991 dalla rivista scientifico-umoristica Annals of Improbable Research e assegnati ogni anno a ricerche scientifiche che dovrebbero, secondo gli ideatori, "prima far ridere la gente e poi farla pensare". Quando si avvicina il momento dell'annuncio dei vincitori comincio a avvertire un senso di fastidio per il tono che - lo so già - avranno molti degli articoli e dei servizi che commenteranno la notizia. (Continua a leggere sul Post...)






Published on September 25, 2012 01:03
September 20, 2012
Perché non ho una gran voglia di vedere Prometheus
Leggo in giro molti giudizi terribili sull'ultimo film di Ridley Scott, Prometheus, che sarebbe, da quello che ho capito, una sorta di prequel della saga di Alien, saga che peraltro non sono mai riuscito ad apprezzare completamente. Per questo motivo, quello che conta per me non è se Prometheus sia riuscito a rovinare un capolavoro preesistente (nel modo in cui i tre episodi più recenti di Guerre Stellari hanno rovinato la trilogia originale), ma se sia o no, di per sé, un buon film. Purtroppo non mi predispone favorevolmente leggere che la trama declina in chiave Peter Kolosimo la ricerca dell'origine della vita sulla Terra, e che dietro questo originalissimo presupposto c'è - anche - Damon Lindelof. Ovvero colui che ci ha illuso per sei anni che i numi tutelari di Lost fossero Faraday, Minkowski e Hume mentre in realtà erano Rosemary Althea e Ray Moody Jr. Insomma, voi capite che non sono esattamente invogliato a investire altre due ore della mia vita per scoprire alla fine che, ehi, le risposte non contano, contano solo le domande.






Published on September 20, 2012 06:32
September 13, 2012
Gradualità
L'universo è molto grande e molto vecchio. Entrambe le cose sono difficili da interiorizzare per noi esseri umani, abituati a misurare le cose in metri e anni. Ma se vogliamo avere un quadro corretto della realtà è essenziale farlo, o almeno provarci. Molte cose che sembrano a prima vista misteriose diventano molto meno misteriose se si tiene conto che sono il frutto di cambiamenti graduali, avvenuti nel corso di periodi di tempo lunghissimi.
C'è un esperimento mentale suggerito da Richard Dawkins nel suo ultimo libro, The magic of reality , che consiste nel prendere la foto di un essere umano qualsiasi, poi la foto di uno dei suoi genitori, poi quella di un genitore del genitore e così via, fino a mettere insieme, una dietro l'altra, 185 milioni di foto (il numero è arbitrario). Be', se estraete una delle prime centinaia o migliaia di foto vedrete esseri umani praticamente indistinguibili da noi, ma se tirate fuori una foto delle più distanti vedrete esseri che con noi sembreranno non avere assolutamente niente in comune: in fondo alla fila, dice Dawkins, troverete un animale simile a un pesce. Ma la cosa pazzesca è che non potrete mai mettere il dito tra due foto e trovarci, prima e dopo, un salto evidente. Ogni genitore sembrerà difficilmente distinguibile da suo figlio. Non vedrete mai - che so - un uccello partorire una lucertola, e non ci sarà mai un "primo essere umano". Eppure, lungo quella sequenza di generazioni avvengono trasformazioni che gradualmente hanno portato un lontano genitore comune a dare vita a una varietà enorme di specie viventi. Il bello di questo esempio è che non è astratto come potrebbe sembrare. Ognuno di noi, qualunque essere vivente sulla Terra, ha avuto dei genitori, e quei genitori ne hanno avuti a loro volta, e così via. Ognuno di noi è discendente da qualche comune lontana forma di vita che, se ce la trovassimo davanti, giudicheremmo completamente estranea.
E altri esempi di questa gradualità si trovano ovunque in natura: dalla formazione degli elementi atomici, alla nascita delle galassie, all'origine stessa della vita e della coscienza. Solo la nostra prospettiva limitata, incapace di cogliere in un solo sguardo la grandiosità delle scale cosmiche di spazio e di tempo, ci fa apparire inspiegabili certi fenomeni.






Published on September 13, 2012 05:59
September 6, 2012
Perché esiste l'universo?
Il libro più interessante che ho letto ultimamente si intitola Why Does the World Exist? ("Perché esiste il mondo?") ed è costruito (lo dice anche il sottotitolo) come una specie di detective story esistenziale. L'autore, Jim Holt, se ne è andato in giro per il mondo a parlare con cosmologi (Alex Vilenkin, Roger Penrose), fisici (Steven Weinberg, David Deutsch), filosofi (Adolph Grünbaum, John Leslie, Derek Parfit), teologi (Richard Swinburne) e anche con uno scrittore (John Updike), per cercare una risposta alla madre di tutte le domande, ovvero: "Perché esiste qualcosa invece che nulla?". (Continua a leggere sul Post...)






Published on September 06, 2012 05:52
September 3, 2012
Nominato
Pare che per il secondo anno consecutivo questo blog sia stato nominato come miglior sito tecnico-divulgativo ai Macchianera Italian Awards. La buona notizia è che quest'anno mi sento meno solo, visto che la scienza sta lentamente colonizzando la categoria: sono entrati anche Dario e Marco, oltre alla corazzata Focus: quattro su dieci non è male, magari nel 2013 ci sarà finalmente una categoria a parte per i siti scientifici, chissà. La cattiva notizia è che per votare Keplero dovete, come al solito, riempire anche tutto il resto della scheda (esatto: esprimere un voto valido in ogni categoria). Avete tempo fino al prossimo 26 settembre: se cominciate subito dovreste fare in tempo.






Published on September 03, 2012 09:23
August 30, 2012
Domani sera
Sabato 1 settembre, alle 21, al Planetario di Roma, Antonio Pascale e io facciamo una cosa - un po' spettacolo, un po' conferenza, un po' dialogo - che si chiama "Dal big bang alla civiltà in sei immagini", e il titolo spiega un po' tutto, mi pare, ma è meglio che veniate a vedere di persona. 






Published on August 30, 2012 14:36