L'arte di essere fragili Quotes

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L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita by Alessandro D'Avenia
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“Tutto è destinato a finire. Questa è l'essenziale fragilità del mondo.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Il talento non è una sorta di ingiusta distribuzione del destino, è la parte di mondo che possiamo accogliere e di cui possiamo prenderci cura al meglio.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Essere fragili costringe ad affidarsi a qualcuno e ci libera dall'illusione di poter fare da soli, perché la felicità si raggiunge sempre almeno in due.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“La speranza è un'arte che ha il suo prezzo.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Viviamo in un'epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti. Ogni sufficienza, ogni debolezza, ogni fragilità sembra bandita. Dalla terra degli sbagliati scampano temporaneamente quelli che mentono a se stessi costruendo corazze di perfezione. C'è un altro modo per mettersi in salvo, ed è costruire un'altra terra, la terra di coloro che sanno essere fragili.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“tener esperanza es difícil porque requiere ser conscientes de nosotros mismos, abrir la mente y muchos fracasos. Tener esperanza no es un mero hábito de los optimistas, sino el vigoroso realismo de la frágil semilla que acepta la oscuridad del subsuelo para convertirse en un bosque. Enséñanos, Giacomo, este arte de tener esperanza.”
Alessandro D'Avenia, El arte de la fragilidad (Fuera de colección)
“come si fa a non mettere una corazza attorno al cuore per paura che la vita ci inganni o dopo che la vita ci ha disingannato? Meglio un quieto sopravvivere o un inquieto vivere? Meglio morire per vivere o vivere per morire?”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Valere la pena". E' un'espressione che ho sempre trovato paradossale e per questo interessante. Per vivere bisogna trovare la pena per cui farlo. Di che pena si tratta? Non certo di segno negativo, se riempie la vita. E' quella di chi ha trovato per cosa sia accettabile dare il proprio tempo e il proprio spazio, ovvero "morire".”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“l'arte da imparare in questa vita non è quella di essere invincibili e perfetti, ma quella di saper essere come si è, invincibilmente fragili e imperfetti.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Dove sono finite le passioni felici, profonde, durevoli? E' ancora possibile risvegliare in noi o sono definitivamente perdute? Esiste un metodo per la felicità duratura. uno stare al mondo che dia il più ampio consenso possibile alla vita senza rimanere schiacciati dalla sua forza di gravità, senza rimanere schiacciati dalla sua forza di gravità, senza soccombere a sconfitte, fallimenti, sofferenze, anzi trasformando questi ultimi in ingredienti indispensabili a nutrire l'esistenza? Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno per giorno in modo da farne addirittura un'arte della gioia quotidiana?”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Ciò che cerchiamo è già in noi, ma non è attivato per mancanza di contatto con la realtà, e finché non lo troviamo restiamo prigionieri dei due principi che dettano il copione nell’infanzia e nell’adolescenza: il principio di piacere e il principio dell’obbligo, motori che ci spingono ad agire per un dettato esterno e non per un fiorire interno, capace di tutto integrare.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Mi sembra che stiamo dimenticando l'arte di essere felici e che quando lo siamo per paura che lo stato di grazia sia un'illusione lo condanniamo a esaurirsi come un giardiniere che non si fida del seme di rosa a causa della sua piccolezza e fragilità e per questo decide di non curarlo.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Cos'è l'amore se non confidare a qualcuno il punto più scoperto dove colpirci, nel caso smettesse di amarci?”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“C'è un vedere che è credere, perchè è sperare, ma sperare richiede di essere disposti a servire la vita che si è intuita nell'altro.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Las noches iluminadas como si fueran de día por la contaminación lumínica no dejan sitio a las constelaciones ni a sus historias, las ciudades en continua producción y movimiento, dominadas por el ruido, olvidan el silencio que obliga al corazón a volverse inteligente. Es el deseo lo que activa la imaginación, lo que une al pensamiento y al corazón, pero en el contexto actual el deseo, satisfecho en el acto, queda reducido a una necesidad siempre consumible. La costumbre de tenerlo todo al alcance de la mano deshabitúa de la búsqueda larga y paciente de la infinitud, da igual qué cosa o qué persona sea su cofre.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Tener esperanza no es un mero hábito de los optimistas, sino el vigoroso realismo de la frágil semilla que acepta la oscuridad del subsuelo para convertirse en un bosque.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Quando le storie scompariranno, lo farà anche l'uomo, perché sarà scomparsa ogni traccia del suo destino.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Solo un cuore amante della luce sa essere amico della notte.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“La noia per te era divenuta insopportabile. Non la noia superficiale, quella del "non so cosa fare", dell'assenza di emozioni forti, ma la privazione del destino e della destinazione, quello stato di angoscia di chi sa di essere fuori posto, di chi sa che non sta vivendo abbastanza, che non sta dando pieno corso alla sua vocazione. Avevi cominciato a scrivere, perché la scrittura è il luogo in cui si supera il limite e si combatte la propria incompiutezza, riparando ogni possibile inadempienza e raccontando come sarebbe dovuta o potuta andare. Cos'era per te scrivere, se non vivere? Non è forse "vita" il termine più frequente nei tuoi canti? In essi vivevi a tal punto che il corpo non sopportava più quell'esilio, e il genio gli chiedeva di seguirlo oltre la siepe delle facili sicurezze.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Questa generazione di adolescenti è più rapida delle precedenti, entra in contatto con molto più mondo in molto meno tempo, conosce più cose della mia, ma ha anche un punto debole: ha meno criteri di decodifica dei messaggi, non sa da dove si prenda il mondo, indossa la realtà spesso al contrario, come una maglietta in cui non si distingue il davanti dal dietro, l'esterno dall'interno. Trova la soluzione a furia di provare e riprovare, se non si scoraggia prima. Abbiamo dato loro tutto per godere la vita, ma non abbiamo dato loro una ragione per viverla. Abbiamo scambiato la felicità con il benessere, i sogni con i costumi.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“La poesia è un messaggio in bottiglia, che vive della speranza di un dialogo differito nel tempo.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
tags: poesia
“Il bambino chiede come mai ci sono le stelle, l’adolescente chiede come ci si arriva, perché la speranza è desiderio (de-sidera, distanza dalle stelle), e la sua mancanza è un disastro (dis-astro, assenza di stelle)”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Ricordo ancora quella notte d’agosto, sulla spiaggia, in cui mostravo le costellazioni a mio nipote Giulio, che allora aveva sei anni, e gli raccontavo le loro leggende. Lui, che si chiedeva se si possono trovare colori nuovi o se sono già stati tutti trovati, che mi diceva che il tempo è infinito e che i numeri ce li siamo inventati noi per misurarlo, a un tratto mi chiese perché quando c’è il giorno il cielo diventa azzurro e le stelle non si vedono più. Provai a rispondere con la motivazione scientifica, ma mi rendevo conto che non gli bastava, ai bambini bisogna spiegare il fine delle cose, non solo la causa. Se ti chiedono perché piove, non puoi rispondere con la percentuale del vapore acqueo, ma devi dire: per permettere alle piante di fiorire. Allora gli dissi che il buio della notte serviva per vedere le cose che la luce nasconde, perché a volte sono tanto belle da doverle proteggerle come si fa con i tesori. Si accontentò e dentro di me io, grazie a te, pensai che sempre con la luce si perde qualcosa e sempre con le tenebre qualcosa si guadagna. E magari è l’essenziale.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“essere portati, rapiti, in un altro luogo, per tornare al proprio ricchi di un mondo che è già stato salvato da un poeta, da un artista.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Ancora una volta la lettura aveva creato uno spazio e un tempo in cui gli uomini si incontrano, costruiscono legami e trovano le parole per definire se stessi, soprattutto nei momenti di passaggio.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“La cultura non ha nulla a che fare con il consumare oggetti culturali: ci si illude che consumando più libri, più musica, più quadri, si acquisirà più cultura. Conosco persone che consumano tantissimi oggetti culturali, però questo non le rende più umane, anzi spesso finiscono con il sentirsi superiori agli altri. Cultura vuol dire stare nel campo, farlo fiorire, a costo di sudore. Significa conoscere la consistenza dei semi, i solchi della terra, i tempi e le stagioni dell'umano e occuparsene perché tutto dia frutto a tempo opportuno. Nella cultura ci sono il realismo del passato e del futuro e la lentezza del presente, cosa che il consumo non conosce: esso vuole rapidità e immediatezza, non contempla la passione e la pazienza.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“In base all’esperienza di questi anni di insegnamento, Giacomo, credo non sia un caso che i ragazzi si sentano messi in pericolo proprio dalla poesia. Questo accade perché l’unica “teoria del tutto” che l’uomo possiede è proprio la poesia. Non la poesia dei componimenti poetici, ma la poesia, cioè l’intuizione della “vita come tutto”, il sentimento della fragilità e originalità dell’esistenza, che chiede di starle di fronte con cura e coraggio, anche se a prendere la parola sono il dolore, la sconfitta, la solitudine. Non rinunciare mai alla poesia, anche quando sembrava che la vita non mantenesse le sue promesse, è stato il tuo vero atto eroico, e l’atto d’amore più grande che tu abbia compiuto.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Un poeta non si improvvisa a diciott’anni, ma a diciott’anni scopre che vuole mantenere intatto lo sguardo fanciullesco che rischia di perdere. Per questo la tua poesia, diversamente da quella dei tuoi contemporanei e conterranei, accoglie anche le cose più note, quotidiane e fragili: passeri, pastori, greggi, artigiani, lune, donzellette, fiori, garzoncelli, artigiani, canti… Pochissimi riconobbero la tua grandezza, proprio perché sapevano ragionare solo da adulti, non tolleravano che la poesia si facesse con queste piccolezze. Tu invece, coerente con la tua infanzia, facevi dei tuoi versi un atto di fede alle cose: avevi fiducia nel quotidiano, nell’istante, come ogni bambino. Rinnovasti così la poesia, sorprendendo il tempo presente e a venire, trovando parole nuove per le cose di sempre, che avevi visto da bambino e che ora volevi curare, nominandole, rinnovandole come meritavano, rendendole capaci di evocare un paradiso perduto, o forse promesso. La tua poesia è capace di restituire speranza anche nella malinconia, perché trova e racconta la bellezza di cui sono intrise le cose, e nessuno spera se non convive con la bellezza in ogni istante, anche nel più oscuro. Solo la bellezza crea speranza nel cuore e nella mente dell’uomo. La modalità in cui lo fa è duplice: maestà e semplicità. Sembrerebbero in contraddizione, ma in realtà sono solo due manifestazioni della pienezza, del compimento, della fioritura dell’essere. Io spero tutte le volte che il profilo di una montagna si staglia netto nel cielo e tutte le volte che un sorriso svetta su un volto trasformandone i tratti; spero tutte le volte che l’orizzonte di un mare unisce cielo e terra come una cerniera e tutte le volte che una carezza unisce due persone mostrando a un essere, in quel contatto, che la sua fragilità è una meraviglia; spero tutte le volte che un bosco fitto sembra confidare a chi vi passeggia il segreto di decenni di paziente compimento e tutte le volte che più fitto è un battito di ciglia a causa di uno stupore, di un amore. Che cosa è più maestoso di una stella e più semplice della sua luce? La vita non è mai povera, povero è il nostro sguardo, incapace di leggere la realtà su più livelli, perché non sono attivati i nostri spazi interiori più profondi. La realtà risponde solo a chi le corrisponde, e chi corrisponde per eccellenza a questa maestosa semplicità è il bambino.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“Parlare con un adolescente non è articolare un elenco di “devi” o “dovresti”. Non guadagna la fiducia dei ragazzi chi la cerca scimmiottando la loro adolescenza, ma chi partecipa alla loro vita, scegliendo volta per volta la giusta distanza. Solo chi vive il suo rapimento genera rapimenti e provoca destini: solo se io so che cosa ci sto a fare al mondo metto in crisi positiva un adolescente, che non vuole gli si spieghi la vita, ma che la vita si spieghi in lui, e vuole avere a fianco persone affidabili per la propria navigazione. Se un adulto fa l’adolescente di ritorno inganna i ragazzi: penseranno che diventare adulti è desiderare di tornare indietro o provare rimpianto per qualcosa che non si ha più. Vorrebbero essere sicuri di se stessi e invece dobbiamo aiutarli a essere sicuri di essere se stessi, cominciando ad accettare ciò che sono e non caricandoli di “io” immaginari e irraggiungibili. Per questo in noi devono trovare chi è sicuro di essere se stesso, fragilità comprese, inadeguatezze comprese, fallimenti compresi, insomma limiti compresi.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita
“I latini per “curare” usavano la parola colere da cui cultum, da cui il termine “cultura” (l’agricoltura non era altro che il prendersi cura del campo). La cultura non ha nulla a che fare con il consumare oggetti culturali: ci si illude che consumando più libri, più musica, più quadri, si acquisirà più cultura. Conosco persone che consumano tantissimi oggetti culturali, però questo non le rende più umane, anzi spesso finiscono con il sentirsi superiori agli altri. Cultura vuol dire stare nel campo, farlo fiorire, a costo di sudore. Significa conoscere la consistenza dei semi, i solchi della terra, i tempi e le stagioni dell’umano e occuparsene perché tutto dia frutto a tempo opportuno. Nella cultura ci sono il realismo del passato e del futuro e la lentezza del presente, cosa che il consumo non conosce: esso vuole rapidità e immediatezza, non contempla la passione e la pazienza.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita

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