MonicaEmme’s
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Mi aggancio con Solanin di Inio Asano. Stesso genere: manga."
Mi aggancio con Fantozzi per analogia (una parola nel titolo)

Va bene, come non detto. Il fatto è che, in precedenza, era stato collegato un titolo di una sola
Parola con uno , perciò ho tentato, ma vabbè farò diversamente, pardon.

Tentativo di aggancio con La terra, il cielo, i corvi per analogia: il titolo è un elenco di tre elementi.


Mi aggancio a @Nadia con Lisístrata per analogia: una sola parola nel titolo.

Il mormonismo è già stuzzicante, aggiungiamoci pure un po’ di femminismo, un pizzico di ribellione, un bel po’ di violenza gratuita ed esce proprio un bel libro.
Emana inquietudine perché oscilla tra l’estremismo religioso e la patologia mentale e, a dirla tutta, il senso d’ irrisolto resta appiccicato anche dopo aver letto l’ultima pagina, ma è perfetto così.


Io provo ad agganciarmi ad @Abc con Il nano per stesso genere: romanzo sociale.

Qualche spoiler c’è, occhio!
In questo volume Anna finisce l’ultimo anno di scuola e si prepara ad andare all’univesità. Diventerà la maestra di Avonlea anche grazie ad un piccolo sacrificio da parte di Gilbert.
Non è più una bambina e Marilla sembra meno rigida del solito, come se un po’ di Anna fosse entrato in lei!
Ci sono due momenti critici in cui a stento ho trattenuto le lacrime: quando Anna sta per partire e passa davanti agli occhi di Marilla tutto ciò che ha passato con lei e quando viene a mancare Matthew.
Mi è aumentato il desiderio di fare un viaggione nell’isola Prince Edward a vedere Green Gables!!! Nel frattempo mi accontento del triste Google Earth.

L'aggancio "stesso genere" l'ha già usato Abc :)"
Grazie @Nadia continua la saga delle mie distrazioni madornali!
Mantengo il libro Anna dai capelli rossi, Vol. 3 e mi aggancio con stesso luogo di nascita dell’autore: Giappone.

Due vicende alternate: la storia della World’s Columbian Exposition e di Henry H. Holmes, pluriomicida che miete una vittima dopo l’altra in un albergo di sua proprietà sito proprio nella Città Bianca.
Le storie sono più slegate di quello che mi aspettavo, quasi indipendenti e, perciò, mi chiedo se non fosse il caso di scrivere due libri diversi! Paradossalmente mi ha scosso di più la storia dell’esposizione, perché, con descrizioni molto accurate,ha messo in risalto l’ansia da scadenza (che, a un certo punto, è venuta pure a me), il dispendio economico, la situazione lavorativa non certo sicura del periodo fine ‘800) e le prime avvisaglie di sindacati, nonché l’innovazione tecnologica (sono i primi a sfruttare la corrente alternata).
Avrei preferito che la parte sull’ omicida fosse più calcata, invece i fatti sono narrati con freddezza assoluta.
Un libro arricchente.

Aggiorno i punteggi alla fine"
Grazie!

Va bene @Anna però mi è venuto in mente che Gilead è una città quindi riprovo l’aggancio per analogia così può agganciarsi ancora @Teresa senza grossi stravolgimenti, che dici?

Ci ho messo un sacco di tempo perché ho avuto difficoltà di comprensione della lingua che è un miscuglio di dialetti del centro/sud Italia e per capire sono stata costretta a leggere ad alta voce. Nonostante questo è un libro interessante che ha momenti ironici e allegri altri profondi e riflessivi. Una storia d’amore si mischia a momenti di descrizioni di animali tipo il bombo muscario, il gatto gattaro o il rondenello in un incedere ondivago spiazzante!
Non mi spiego come la stessa testa possa generare due poli opppsti Stabat mater e questo! Un genio.
