Sacha Naspini's Blog, page 13

May 17, 2012

LE NOSTRE ASSENZE – di Paola Zannoner

La scrittrice Paola Zannoner scrive questo pezzo su LE NOSTRE ASSENZE




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Published on May 17, 2012 16:20

May 14, 2012

LE NOSTRE ASSENZE – Ecco le prime 26 pagine

Il sito 10 RIGHE DAI LIBRI propone le prime 26 pagine de LE NOSTRE ASSENZE, a questo link




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Published on May 14, 2012 17:45

May 12, 2012

LE NOSTRE ASSENZE su PULP e su IL TIRRENO

LE NOSTRE ASSENZE su PULP di maggio/giugno 2012. A firma di Gianluca Mercadante





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Published on May 12, 2012 09:57

May 11, 2012

LE NOSTRE ASSENZE su BOOKS BLOG

LE NOSTRE ASSENZE su BOOKS BLOG. A cura di Roberto Russo, qui


IN LIBRERIA




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Published on May 11, 2012 03:45

May 7, 2012

LE NOSTRE ASSENZE – di Maurizio Cometto

IN LIBRERIA



Su “Le nostre assenze” di Sacha Naspini, che ho finito di leggere, e che mi è piaciuto così tanto che sono costretto a scriverne

Seguo i libri di Sacha Naspini ormai da qualche anno. E penso che tra tutti i suoi romanzi, proprio “Le nostre assenze” sia quello che mi è piaciuto di più. In assoluto.


Forse è il suo libro più compatto, più pieno, anche più vivo. “I cariolanti” era feroce, però in qualche modo raccontava di un’anomalia, la viveva, e basta. Qui Sacha fa qualcosa di simile, ma c’è un contorno di personaggi e circostanze più vivo, che attacca alla pagina.


Inutile star lì a parlare del suo talento, che ormai tutti gli riconoscono. Sacha è un narratore nato. A parte l’efficacia della voce del protagonista, soprattutto nella prima parte, la più riuscita, è bello appassionarsi alle vicende dei nonni, o sentire gli anni ’80 in sottofondo, o fremere per gli scavi alla buca del protagonista insieme a Michele (attorno a cui è costruita la scena culmine del libro, autentico capolavoro di suspense, e uno dei vertici di tutto quanto scritto finora da Sacha).


La narrazione è infarcita di dettagli. Dettagli concreti, intendo, ma anche psicologici. E’ questo forse a rendere quest’ultimo libro più “succoso” dei precedenti. Al contempo è data molta importanza all’intreccio, alla gestione della trama, ai colpi di scena, che vengono amalgamati armoniosamente con personaggi e ambientazione.


Anche in questo libro, come nei precedenti, è il “non detto” a farla da padrone. Quel sottotesto che striscia sotto le vicende dei personaggi, che il lettore sente scorrere anche dentro se stesso, e capisce che prima o poi porterà a un avvenimento o a una svolta. E’ così che si rende l’effetto dell’inconscio dei personaggi sulle vicende e su loro stessi. Un fiume sotterraneo di cui l’autore rende bene il riverbero, quasi fosse un’eco delle azioni narrate, più che dei pensieri o delle parole.


E’ stata insomma una lettura davvero appassionante, mi sono trovato davanti al suo stile ma in qualche modo cresciuto, più articolato; ai temi delle ultime sue prove, ma arricchiti, approfonditi.


Mi viene quasi da dire che Sacha è contemporaneamente uno scrittore “di genere” (cioè che vuole “intrattenere” –> attenzione a intreccio e trama) e uno scrittore “letterario” (cioè che vuole evocare la bellezza, o la vita, le emozioni, ecc. –> attenzione allo stile, ai personaggi e alla loro “voce”), e questo è il più gran complimento che potrei fargli.


Questo libro sta in cima alla mia personale classifica dei libri di Sacha. Secondo “L’ingrato”, terzi a pari merito “I cariolanti” e “I Sassi”.


Più libri di Sacha Naspini usciranno e potrò leggere, più sarò contento.


Maurizio Cometto dirige la collana Fantastico e altri orrori per le Edizioni Il Foglio. Questi sono i suoi libri



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Published on May 07, 2012 04:32

April 26, 2012

LE NOSTRE ASSENZE – DI ALESSANDRO CASCIO

IN LIBRERIA



Il nuovo romanzo di Sacha Naspini è nelle librerie italiane assieme a un mucchio di altri libri, i commessi e un tizio che si è perso e sta chiedendo il percorso più facile per dove deve andare. E’ uno di quei pochi scrittori sinceri che hanno saputo mettere d’accordo editoria e letteratura, in Italia nemici dai tempi di Manzoni, senza doversi infinocchiare nessuno. So che molti di voi si sono allontanati dalla letteratura italiana negli ultimi anni, anche per me è stato lo stesso. Abbiamo preferito quella estera perchè gl’italiani non ci raccontavano nulla di nuovo, nulla di diverso da quello che già sapevamo e vedevamo ogni giorno, ce l’hanno raccontato coi nostri stessi occhi o con gli occhi dei TG e ci siamo detti: “Ebbasta”.

E abbiamo comprato Chuck Palhaniuk. Non sempre abbiamo capito dove volesse andare a parare, ma faceva fico dire di aver letto tutti i suoi libri fino a “Ninna Nanna”. Ciò che faceva fico era proprio il fatto di non aver letto gli altri, perchè dopo un po’ Chuck con tutti quei riferimenti a farmaci e a fatti realmente accaduti ci spinge a dire: “Ebbasta”. C’è piaciuta tutta la poetica narrazione dei portoghesi e dei catalani seduti sulle spiagge a mirare l’orizzonte, un po’ sognatori un po’ Nobel, con quella passione, con quella musica dentro, con quegli aggettivi che lasciati sul foglio in lingua originale suonavano come i gemiti d’una scopata. Poi siamo andati in catalogna in massa sfruttando l’ondata dei voli Low Cost e abbiamo visto che gli spagnoli ruttano in pubblico, bevono vino pessimo e si lavano a malapena e allora ci siamo detti: “Ebbasta”. Poi sono arrivati gli arabi imbottiti di parole nostalgiche, tristezza e buone idee per l’unione tra i popoli e c’hanno fatto esplodere dentro sentimenti d’amore e odio per la loro cultura, sparando a raffica sui nostri ideali inermi. Prima c’erano stati i giapponesi che ci avevano insegnato a tagliarci le vene in verticale, poi sono quasi scomparsi per via dell’adozione di alcuni buoni psicofarmaci da parte del loro sistema sanitario nazionale. I francesi qui non sono mai arrivati veramente, ma arriveranno, sono più bravi di noi nella musica, nel cinema, arriveranno presto e non avremo armi, c’insegneranno a mangiare la fondue e a girare per Parigi parlando con gli scrittori morti da cent’anni e allora, quando verranno a piazzare i loro titoli leggeri e naif come “La vie, la vie, ulala” o “La livresse du matin”, non avremo modo di dire: “Mi spiace, questo scaffale è occupato”. A meno che non l’occupiamo davvero, non diventiamo patriottici e cerchiamo di capire se c’è qualcosa di buono anche tra gli autori italiani. Potremmo riempire gli scaffali con Naspini, potremmo anche metterli nei posti a sedere in metro, i suoi libri, potremmo occupare le poltrone al cinema per non sentirli mentre masticano tabacco e bevono Armand de Brignac, possiamo ventagliare via il loro puzzo di fromage. Compra Le nostre assenze allora, rubalo, se non vuoi trovarti un francese in casa a dirti che ti stai perdendo il meglio della tua vita, che la belle èpoque non è ancora finita mon ami.

Ma è solo un consiglio, poi magari ti piace trombarti le francesi come piace a me. E’ solo un consiglio.

Alessandro Cascio


I libri di Alessandro Cascio



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Published on April 26, 2012 16:31

LE NOSTRE ASSENZE – Due interviste

DA OGGI IN LIBRERIA



Intervista a cura di Marilù Oliva per LIBRO GUERRIERO


Intervista a cura di Omar Gatti per NOIR ITALIANO



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Published on April 26, 2012 09:10

April 24, 2012

LE NOSTRE ASSENZE – di Gordiano Lupi, per TerPress



Sacha Naspini è un abile costruttore di trame che utilizza gli strumenti della narrativa di genere senza rinunciare a fare letteratura. La sua bravura cresce romanzo dopo romanzo conferendo un’impronta stilistica alle sue pagine e ai caratteri dei personaggi, quasi sempre marginali, sconfitti, delusi da una vita che tradisce i sogni.
Le nostre assenze è una storia raccontata in prima persona dal protagonista, quasi un romanzo di formazione che segue la crescita di un bambino in mezzo alle difficoltà di un’esistenza vissuta a contatto con un’umanità degradata. L’amicizia con Michele, l’infanzia passata a giocare con cerbottane e fucili a gommini in una provincia depressa, tra Buca delle Fate e Follonica, senza un padre, con una madre incapace di svolgere il proprio ruolo e una nonna che tenta di colmare le troppe assenze. Il figlio di un tombarolo cresce con il sogno di scoprire una tomba etrusca piena di tesori per dimostrare di essere più bravo del padre, ma quando accade davvero finisce tragicamente l’amicizia con Michele e muore il rapporto con il genitore. Non possiamo raccontare altro di una trama complessa che si snoda tra la Maremma Toscana e l’America, che vede un figlio alla ricerca del padre e della sua vendetta, entrambi uniti dal ricordo e dal segreto di un tradimento. Una vita che è caratterizzata da “solitudine, elemosina e spazzatura”, un’esistenza “tra pastori ignoranti che puzzano di letame come l’aria, impestata dal rigurgito continuo dei soffioni boraciferi che non si fermano neanche un giorno all’anno”. Il ragazzo cresce tra l’amore per il pugilato, sport ideale per sfogare la rabbia repressa, per Sara, secca, bruttina e malaticcia, per i romanzi che prende a prestito in biblioteca e legge di nascosto durante la notte. E poi l’America, un luogo a lungo sognato e infine raggiunto, un posto dove fare i conti con il passato e finire per perdere il proprio futuro.
Le nostre assenze è strutturato come una sceneggiatura cinematografica, narrativa allo stato puro, costruita con la tecnica del feuilleton noir, dove l’autore dissemina indizi, getta i fili di trame e sottotrame per ricongiungerli in un finale imprevedibile.
La dote migliore di Sacha Naspini è uno stile chirurgico, lineare e coinvolgente da consumato narratore, affabulatore di storie che raccoglie e ricompone con tecnica sopraffina. Naspini è l’esatto contrario del narratore italiano alla De Carlo che da anni ricicla la medesima storia cambiando il titolo e poche situazioni di contorno. Notiamo alcune similitudini con l’Ammanniti di Io non ho paura, ma in ogni caso Naspini conferisce alla storia un taglio molto originale. Un solo dubbio accompagna la lettura: l’autore mette molta carne al fuoco, un altro scrittore avrebbe avuto materiale per almeno tre romanzi, vista l’abbondanza di eventi e sottotrame. Non accadranno troppe cose nel breve volgere di duecento pagine scarse? In ogni caso Sacha Naspini si conferma una promessa della narrativa contemporanea e vista la grande capacità di raccontare storie per immagini, crediamo che abbia davanti a sé una carriera come sceneggiatore.



Gordiano Lupi - www.infol.it/lupi

Sacha Naspini - Le nostre assenze
Elliot – Pag. 190 – Euro 16
http://www.elliotedizioni.com/


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Published on April 24, 2012 18:33

LE NOSTRE ASSENZE – Due recensioni in anteprima

DAL 26 APRILE 2012 IN TUTTE LE LIBRERIE





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Published on April 24, 2012 06:37

Sacha Naspini's Blog

Sacha Naspini
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