Sacha Naspini's Blog, page 10

October 3, 2012

PAGALAMÒSSA! Da oggi in tutti gli store online

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Sacha Naspini
PAGALAMÒSSA!


Pagalamòssa! è il terzo titolo della collana ePop, che propone libri Perdisa Pop pubblicati esclusivamente in versione digitale.

Caratterizzata dalle copertine di Ivana Stoyanova, significativamente ispirate al test di Rorschach, la collana offre una selezione di testi brevi, economici e facili da acquistare, per dare ai lettori la possibilità di conoscere e apprezzare scritture italiane originali e di qualità.




 

Sacha Naspini

PAGALAMÒSSA!
 
collana ePop
isbn 978-88-8372-592-0
prezzo euro 2,99


50.000 battute, pari a 30-40 pagine di libro

tempo di lettura: mezz’ora-quaranta minuti circa





Due ragazzini. Una noiosa domenica d’estate. Il cantiere di un albergo in costruzione. E un gioco, il Paga la mossa, che nella sua variante più spietata ha regole precise. Più che un passatempo è una prova, una sfida, una questione d’onore. Intorno «le strade sono deserte, basta alzare gli occhi per guardare lontano e le cose diventano liquide, sembra che siamo tutti dentro un acquario gigante». Ma i due giovani protagonisti di questa storia ignorano che il posto in cui si trovano riserva delle sorprese.


Dall’apprezzato autore di I Cariolanti (Elliot, 2009) e Le nostre assenze (Elliot, 2012), un racconto da leggere in un fiato, fino al sorprendente finale, come incalzante parabola sull’adolescenza e i suoi imprevedibili pericoli.


L’incipit
Mailo tira fuori il dito dalla bocca, lo mette davanti alla punta del mio naso e dice: «È tua l’aria?».

Una goccia di saliva densa cade tra le nostre scarpe, diventa subito una pallina di fango. Non mi muovo di un centimetro. Anzi, lo guardo tranquillo. Rispondo che è stato solo fortunato: se quello sputo mi avesse toccato la scarpa, il sette e mezzo se lo sarebbe preso lui. Mailo finge di non ascoltarmi, tiene gli occhi nei miei. Avvicinando il dito ciucciato davvero a un niente dal mio naso, ripete: «È tua l’aria?» tanto che sento l’odore della bava calda. Per fargli capire che non me ne frega niente mi metto a sibilare una canzone scema tra i denti.


Sacha Naspini è nato a Grosseto. Ha pubblicato L’ingrato (2006), I sassi (2007), Never alone Cento per cento I Cariolanti (2009),  Noir Désir – Né vincitori né vinti  (2010), Le nostre assenze (2012). Ha pubblicato inoltre molti racconti in svariate antologie.
Scrive per il cinema e la televisione. Il suo sito web è www.sachanaspini.eu.







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Ufficio stampa

Anna Maria Riva

mob +39 329 0974433

e-mail annamaria.riva@gruppoperdisaeditore.it

http://www.gruppoperdisaeditore.it/









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Published on October 03, 2012 04:16

September 30, 2012

September 26, 2012

LE PRINCE NOIR – dal 18 novembre in libreria

Ecco la copertina di LE PRINCE NOIR, dal 18 novembre 2012 in tutte le librerie. 12 autori – a quarant’anni dalla morte di André Héléna: Claudio Bagnasco, Leonardo Casula, Romano De Marco, Daniela Frascati, Alberto Gherardi, Alessandro Greco, Paolo Maccioni, Mauro Marcialis, Gianluca Morozzi, Sacha Naspini, Luca Occhi, Giovanni Zucca


A cura di Alessandro Greco - Prefazione di Serge Quadruppani


Aìsara Editore – www.aisara.eu




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Published on September 26, 2012 05:27

September 25, 2012

Sandra Gesualdi suggerisce Sacha Naspini

[Videorecensione] CAMPI BISENZIO – Ci sono assenze che si ramificano nella nostra quodianità e della loro scoperta ce ne accorgiamo quando è tardi, quando è già scattato un meccanismo di non ritorno. Le nostre assenze è il libro di Sacha Naspini, giovane scrittore di Grosseto, consigliato dalla giornalista Sandra Gesualdi.




Leggi le prime 26 pagine de LE NOSTRE ASSENZE



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Published on September 25, 2012 07:46

September 20, 2012

Prossimi incontri


23 settembre, ore 17,00 – Piazza Cavour – Pordenone

29 settembre, ore 12,00 – Sala Sugarpulp – Padova



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Published on September 20, 2012 08:25

PAGALAMÒSSA! ecco la primanteprima

Michele Ponte scrive questo pezzo su PAGALAMÒSSA!, per LIBRI QUI, PROPRIO QUI


PAGALAMÒSSA! dal 3 ottobre 2012 disponibile in tutti gli store online – Perdisa Pop, collana E-Pop




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Published on September 20, 2012 05:40

September 14, 2012

PAGALAMÒSSA! dal 3 ottobre in tutti gli store online

Dal 3 ottobre sarà disponibile per il download in tutti gli store online il corto PAGALAMÒSSA!


Uscirà nella collana E-Pop di Perdisa, diretta da Antonio Paolacci


Di seguito la copertina, la sinossi e la nota dell’autore che aprirà il racconto



PAGALAM Ò SSA!


In questo racconto ci sono due ragazzini. C’è una noiosa domenica pomeriggio d’estate. C’è un cantiere. E un gioco, il Pagalamòssa!, nella sua variante più spietata. Intorno “le strade sono deserte, basta alzare gli occhi per guardare lontano e le cose diventano liquide, sembra che siamo tutti dentro un acquario gigante”. Ma soprattutto c’è il Bel Sole, un albergo in costruzione. “Girare per i corridoi deserti di questo casermone mi mette i brividi. Le porte non hanno la porta, le finestre non hanno le finestre. E le voci rimbombano, i nostri passi lo stesso, specie lungo le scale. Involontariamente, quando entriamo qua dentro cominciamo entrambi a parlare piano, quasi con i bisbigli”. E il Pagalamòssa! ha le sue regole precise, è soprattutto una questione d’onore. Ma i due personaggi di questo racconto ignorano che forse anche il Bel Sole ha le sue.


NOTA DELL’AUTORE


Wikipedia dice che “Paga la mossa” è un gioco tradizionale per ragazzi molto praticato in età scolastiche medio-superiori. Ovviamente, come tutti i giochi, può sfuggire di mano ed essere molto di più, nella storia che segue cerco di raccontarlo un po’. Ma se qualcuno di voi avesse bisogno di recuperare le regole di questo passatempo, può andare a farsi un’idea lì, dall’amico Wiki – c’è tutto un discorso di A che ce l’ha con B eccetera. Ecco il link.


Così da ragazzini ci sfondavamo le braccia a forza di cazzotti, ci rimettevamo al banco con i lacrimoni da tirare in dentro dopo la ricreazione. Ti mordevi l’interno delle gote pur di non far vedere che un certo Battistini che veniva dalle campagne c’era andato giù pesante per fare il furbo.


«Pagalamòssa!».


C’erano giorni in cui suonava come lo scoppio di un temporale all’improvviso, quando il boato ti svuota lo stomaco in un momento. Arretravi a causa di uno scarto involontario e già ti preparavi all’esecuzione. Impossibile sottrarsi, impossibile chiamare mamma: lo dovevi fare e basta. E ti piaceva, dopo, con il modo del tacchino scafato, farlo provare a un altro, per metterlo alla prova. Sembrava una valutazione di base. Auscultarsi nell’indole, a cielo aperto. Qualcosa del genere.


«Pagalamòssa!».


C’era chi fuggiva a gambe levate. C’era chi impostando immediatamente una faccia scura diceva «Stronzo», e si metteva in posizione, senza fare storie.


Inoltre potevi inventarti un sacco di varianti, provo a raccontarvene una nell’apertura di questa storia. Capitava che un giro di Pagalamòssa! andasse a finire in cazzotti veri, con qualche labbro rotto e una madre spettinata che si presentava improvvisamente alla porta di casa tua incazzata come una iena. I più forzuti e smaliziati non avevano paura di fare male. Inoltre sperimentavano la supremazia fisica e i suoi doni inaspettati, che a quell’età sono oro puro.


Insomma, solo per dire che Pagalamòssa! è uno di quei giochi un po’ sadici e un po’ cretini che prendono piede tra i maschietti nell’età delle primissime rivoluzioni. In qualche modo si stabiliscono i “ruoli”. Chi comanda. Chi è coraggioso. Chi non vale un cazzo e se la fa addosso per niente (va bene, poi si cambia – comunque in quel frangente sei marchiato a fuoco). Stando proprio sul filo tra lo scherzo e la tragedia imminente e improvvisata.


E poi mi hanno sempre affascinato i giochi fisici. Roba che invece delle parole sta nei fatti nudi. Tutte le risposte in una volta sola: è lì che si decide la misura che hai, senza tanti giri. L’istinto, la reazione, stop. Una sana crudeltà che può porre te, ragazzino alle prime armi su tutto, di fronte a certe domande abissali: ma io, come sono fatto? Sicurezza e insicurezza, paura, coraggio e tutto il resto. Interrogativi che ti porti a letto, la sera, a farti scricchiolare il cervello.


Pagalamòssa! aveva le sue conseguenze, altroché. E non c’entrava il fatto di dormire sull’altro lato a causa dei lividi sulla spalla.


Infine, una curiosità. Questo racconto è anche una sorta di spin-off al contrario. Vi sembrerà strano, ma il protagonista a cui è ispirato è un albergo, il Bel Sole. È lì che vanno a finire i personaggi del mio prossimo romanzo. Si chiama Come d’ottobre, e non c’entra niente con la storia che state per leggere qui. Ma forse una vaga suggestione può darvela. Il Bel Sole è un luogo particolare, in questo racconto lo troverete ancora in fase di costruzione, il teatro della vicenda è il cantiere che lo ospita. Mi piace l’idea di presentarvelo così, con queste pagine. In Come d’ottobre (dove tra le altre cose ritroverete cenni de L’ingrato) il Bel Sole occupa solo le scene finali, ma lo rendono il protagonista indiscusso di un epilogo che ho amato scrivere.


Poi avevo pensato di usare questa nota per ringraziare qualcuno, ma continua a fare un caldo della madonna e ho solo voglia di dormire. Quindi niente, buona lettura.


Sacha Naspini


Agosto 2012



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Published on September 14, 2012 07:17

September 5, 2012

Recensione + Intervista per KULT UNDERGROUND (a cura di Andrea Borla)

Andrea Borla scrive questo pezzo su LE NOSTRE ASSENZE, per KULT UNDERGROUND. Segue intervista



Leggi le prime 26 pagine de LE NOSTRE ASSENZE



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Published on September 05, 2012 05:46

August 21, 2012

L. R. CARRINO parla de LE NOSTRE ASSENZE

Lo scrittore/poeta/attore Luigi Romolo Carrino scrive questo pezzo su LE NOSTRE ASSENZE, per il sito La Poesia e Lo Spirito


Le opere di L. R. Carrino



Leggi le prime 26 pagine de LE NOSTRE ASSENZE



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Published on August 21, 2012 05:48

August 11, 2012

LE NOSTRE ASSENZE su LIBRI 10

LE NOSTRE ASSENZE è su LIBRI 10, a cura di Fabio Izzo, qui



Leggi le prime 26 pagine de LE NOSTRE ASSENZE



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Published on August 11, 2012 07:18

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