Antonio Gallo's Blog: MEDIUM, page 53
July 11, 2023
Andai nei boschi perchè …

Henry David Thoreau nacque il 12 luglio 1817 a Concord, nel Massachusetts, negli Stati Uniti. Thoreau è stato un autore, poeta, filosofo, naturalista e attivista sociale americano del XIX secolo, noto soprattutto per il suo libro “Walden, or Life in the Woods”.
Un importante esponente del movimento trascendentalista americano, che promuoveva l’importanza dell’esperienza individuale e della spiritualità nella vita quotidiana. Le sue opere hanno influenzato molti scrittori e pensatori successivi, ed è considerato una figura importante nella letteratura americana e nella storia culturale degli Stati Uniti.
Nel 1845 trascorse due anni in una capanna che aveva costruito da solo nei boschi, vicino al lago Walden, per sperimentare uno stile di vita semplice e autosufficiente. Questa esperienza è stata la base per il suo libro più famoso pubblicato nel 1854.
Thoreau fu anche un attivista sociale impegnato e ha scritto diversi saggi sulla disobbedienza civile e sulla resistenza pacifica come strumenti per combattere l’ingiustizia e l’oppressione.
Il suo saggio più famoso su questo argomento è “Civil Disobedience”, pubblicato nel 1849, che è stato un’importante fonte d’ispirazione per il movimento per i diritti civili degli anni ’60 del XX secolo.
Le opere di Thoreau hanno influenzato molti scrittori e pensatori successivi, tra cui Mahatma Gandhi, Martin Luther King Jr. e il poeta americano Robert Frost.
Thoreau è considerato una delle figure più importanti nella letteratura americana e nella storia culturale degli Stati Uniti, e la sua eredità continua a influenzare la cultura americana e mondiale oggi.
Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici …[image error]
July 5, 2023
L’utopia dell’utopia … L’assurda speranza su cui si fonda ogni utopia

Sir Thomas More, latinizzato in Thomas Morus e italianizzato in Tommaso Moro, è stato un umanista, scrittore e politico cattolico inglese. Nasce il 7 febbraio 1478, in Milk Street, muore il 6 luglio 1535, a Tower Hill, Londra, . E’ stato uno scrittore, filosofo e uomo politico inglese, noto soprattutto per il suo libro “Utopia”.
More è stato un pensatore utopico e ha utilizzato il suo libro “Utopia”, pubblicato nel 1516, per descrivere una società immaginaria ideale, in cui la giustizia, l’uguaglianza e la felicità sono i valori predominanti.
Nel libro, More descrive un’isola immaginaria chiamata Utopia, in cui non esistono proprietà private e tutti i beni sono condivisi. Inoltre, More ha sostenuto la necessità di una società in cui la cooperazione e la solidarietà tra i cittadini sono i valori fondamentali.
La vita di More è stata segnata da tensioni politiche e religiose. Nel 1529, si dimise dalla carica di Lord Cancelliere in segno di protesta contro la politica di Enrico VIII riguardo al divorzio dalla prima moglie, Caterina d’Aragona. Inoltre, More era un fervente cattolico e si oppose alla Riforma protestante, che stava guadagnando sempre più seguaci in Inghilterra.
Nel 1534, si rifiutò di giurare fedeltà al nuovo capo della Chiesa d’Inghilterra, il re Enrico VIII, che aveva deciso di separarsi dalla Chiesa cattolica romana. More venne quindi imprigionato e condannato per alto tradimento e decapitato il 6 luglio 1535.
Nonostante la fine tragica, l’opera di More ha avuto un impatto duraturo sulla cultura occidentale e ha ispirato molti altri autori a scrivere opere utopiche. Inoltre, la figura di More è stata oggetto di numerose interpretazioni e ha suscitato dibattiti sul suo ruolo nella storia inglese e sulla sua eredità culturale.
Tommaso Moro venne beatificato da papa Leone XIII il 29 dicembre 1886 ed è stato canonizzato il 22 giugno 1935 da papa Pio XI assieme all’amico cardinale John Fisher, vescovo di Rochester, decapitato quindici giorni prima di Moro, anch’egli per aver rifiutato di disconoscere il Papato.
Il suo libro ha influenzato molti altri pensatori utopici successivi, come ad esempio il filosofo francese Charles Fourier, il quale ha sviluppato una teoria dell’utopia sociale basata sulla cooperazione e sulla condivisione tra i cittadini.
L’utopia ha anche un ruolo importante nella letteratura, con opere come “La Repubblica” di Platone, “La Città del Sole” di Tommaso Campanella e “Il Mondo Nuovo” di Aldous Huxley, che presentano immagini di società ideali.
L’Utopia rimane una Utopia perchè l’avvenire non può essere sostanzialmente altro dal passato. Lo dimostra il fatto che quest’ultimo è già stato anch’esso, per milioni di volte e per milioni di uomini, un avvenire … La storia è una palude irremedibile. Che il futuro sia migliore non solo del passato o del presente, ma del tempo stesso: ecco l’assurda speranza su cui si fonda ogni UTOPIA.[image error]
I “Saggi” del saggio Montaigne

Benvenuti nel mondo di Montaigne, il filosofo rinascimentale francese del XVI secolo la cui saggezza risuona ancora oggi. Me lo fece conoscere quella straordinaria prof di francese al ginnasio, un secolo ed un millennio fa. Nella sua rinomata raccolta di saggi, Michel de Montaigne non solo esplora le profondità della natura umana, ma offre anche inestimabili spunti per navigare nella complessità della vita.
Dall’arte dell’auto-riflessione all’importanza di abbracciare l’incertezza, le regole per la vita di Montaigne sono una guida senza tempo per chiunque cerchi saggezza e realizzazione. Le opere di Montaigne, in particolare la sua raccolta di saggi intitolata “Essais”, rappresentano una testimonianza del suo incrollabile impegno a comprendere se stesso e il mondo che lo circonda. Al centro della sua filosofia c’è un profondo apprezzamento per la natura umana e il desiderio di esplorare le complessità della nostra esistenza.
A tal fine, Montaigne ha scritto ampiamente sulle sue esperienze e osservazioni sulla vita. “Il valore della vita non sta nella lunghezza dei giorni, ma nell’uso che ne facciamo… Se trovi soddisfazione nella vita non dipende dal tuo racconto di anni, ma dalla tua volontà”, ha scritto. Sebbene non abbia delineato esplicitamente una serie di regole per la vita, i suoi scritti riflettono i suoi pensieri sul vivere un’esistenza appagante e significativa.
In un’epoca segnata dall’incertezza e da una costante lotta per trovare un significato, le intuizioni di Montaigne forniscono una bussola tanto necessaria per navigare nelle complessità della vita. Attraverso i suoi saggi, Montaigne ci incoraggia ad abbracciare l’intero spettro delle emozioni umane, sostenendo l’importanza dell’accettazione di sé e della conoscenza di sé.
Sfida la saggezza convenzionale, esortandoci a mettere in discussione credenze e ideologie consolidate, poiché credeva che la vera saggezza derivi dal pensiero critico e dall’apertura mentale. Montaigne sottolinea anche il significato dell’umiltà e riconosce i limiti intrinseci della comprensione umana. I suoi scritti ci ricordano che abbracciare le nostre imperfezioni non è un segno di debolezza ma una fonte di forza e autenticità.
Nei suoi scritti, Montaigne ci incoraggia a cercare l’equilibrio in tutti gli aspetti della nostra esistenza. Ci esorta a coltivare l’amore per l’apprendimento, riconoscendo che la curiosità intellettuale alimenta la crescita personale e amplia i nostri orizzonti. Allo stesso tempo, sottolinea l’importanza del tempo libero e delle attività piacevoli, ricordandoci che la vera felicità non risiede nella produttività costante ma nell’assaporare i piaceri semplici della vita.
Queste sono una raccolta delle sue intuizioni su come vivere una buona vita. Non sono regole in senso tradizionale, ma piuttosto sagge osservazioni su come affrontare la vita con saggezza, umiltà e curiosità.
1. Abbraccia lo scetticismo
Montaigne sosteneva di mettere in discussione e dubitare delle credenze e delle ideologie consolidate. “Questa nozione [scetticismo] è compresa più chiaramente chiedendo “Cosa ne so?” Egli ha detto. Ha sottolineato l’importanza del pensiero critico e di non accettare sconsideratamente opinioni comuni. Facendo domande, possiamo arrivare a una comprensione più sfumata del mondo.
2. Ama la tua libertà
La libertà era un tema centrale nei saggi di Montaigne. Disse: “La cosa più bella del mondo è sapere come appartenere a se stessi”. Credeva che la libertà fosse essenziale per la felicità e la realizzazione. La vedeva come la capacità di pensare con la propria testa, di essere indipendente dalle opinioni degli altri e di vivere la vita secondo i propri valori. Ha anche visto la libertà come la capacità di controllare le proprie emozioni e non essere governato dalla paura o dalla rabbia.
3. Abbraccia l’incertezza
“L’unica cosa certa è che niente è certo.” Montaigne credeva che l’incertezza fosse una parte intrinseca della vita e invece di cercare di controllarla o eliminarla, dovremmo imparare ad abbracciarla. Accettare l’imprevedibilità della vita ci permette di vivere nel momento presente e di adattarci alle mutevoli circostanze. “Dobbiamo imparare a sopportare ciò che non possiamo evitare”, ha detto.
4. Coltivare la conoscenza di sé
Montaigne credeva che l’autoriflessione e l’autoesame fossero essenziali per vivere una vita felice e appagante. Pensava che lo studio più grande e più importante di tutti fosse lo studio di se stessi. “Prestati agli altri, ma donati a te stesso”, ha detto. Montaigne credeva che avremmo potuto condurre una vita più autentica e soddisfatta comprendendo noi stessi, i nostri punti di forza, le nostre debolezze e le nostre motivazioni. La conoscenza di sé ci consente di fare scelte migliori e di allineare le nostre azioni ai nostri valori.
5. Abbraccia la moderazione
Montaigne ha messo in guardia contro l’eccesso e l’estremismo. “Le persone del nostro tempo sono così formate per l’agitazione e l’ostentazione che la bontà, la moderazione, l’equità, la costanza e qualità così tranquille e oscure non si sentono più”, ha scritto. Credeva nella virtù della moderazione in tutti gli aspetti della vita, compresi i piaceri, le ambizioni e le convinzioni. Bilanciare i nostri desideri ed evitare gli estremi può portare a uno stile di vita più equilibrato e sostenibile.
6. Rendere la ricerca della conoscenza un’abitudine
Montaigne era un vorace lettore e allievo. Credeva nel potere dell’istruzione e nella ricerca della conoscenza come impegno per tutta la vita, ma amava anche le esperienze personali per crescere in saggezza. “Possiamo essere informati con la conoscenza di altri uomini, ma non possiamo essere saggi con la saggezza di altri uomini”, dice Montaigne. Impegnarsi con una vasta gamma di idee e cercare continuamente di espandere la nostra comprensione del mondo può portare alla crescita personale e all’arricchimento intellettuale.
7. Abbraccia la solitudine
Montaigne apprezzava la solitudine e credeva che trascorrere del tempo da soli consentisse l’introspezione e la contemplazione. “Un uomo deve tenere un piccolo retrobottega dove può essere se stesso senza riserve. Solo nella solitudine può conoscere la vera libertà”, dice Montaigne. Il tempo da solo offre un’opportunità per la scoperta di sé, la chiarezza di pensiero e la pace interiore. Ci permette di ricaricarci, riflettere sulle nostre esperienze e capire meglio noi stessi.
8. Perseguire l’autenticità
Montaigne ha incoraggiato le persone a essere fedeli a se stesse ea vivere secondo i propri valori e le proprie convinzioni. “Non aver paura di dire quello che non hai paura di pensare”, ha detto. Ha criticato il conformismo e ha esortato le persone a esprimere la propria unicità. Abbracciare l’autenticità ci consente di vivere una vita più genuina e appagante, libera dalla pressione di conformarci alle aspettative della società. Vivi secondo la tua natura, non secondo le aspettative degli altri.
9. Amare la bellezza dei piaceri semplici
Montaigne ha trovato grande gioia nelle cose semplici della vita, come passare il tempo con gli amici e la famiglia, leggere e camminare nella natura. Credeva nel trovare gioia nelle esperienze quotidiane e nei piaceri semplici. “Tutte le opinioni del mondo sottolineano che il piacere è il nostro obiettivo”, ha osservato Montaigne. Ha celebrato i momenti ordinari della vita e ha incoraggiato gli altri ad apprezzare la bellezza nel banale. Assaporando le piccole cose, possiamo coltivare un senso di gratitudine e appagamento.
10. Fai pace con la mortalità umana
Montaigne ha affrontato la morte nei suoi saggi, sottolineando l’importanza di riconoscere e accettare la nostra stessa mortalità. “Turbiamo la nostra vita con pensieri sulla morte e la nostra morte con pensieri sulla vita”, ha osservato Montaigne. Pensava che siamo motivati a vivere più pienamente e ad apprezzare il momento presente in cui riconosciamo la finitezza della vita.
11. Accetta i tuoi limiti senza paura
Montaigne ha riconosciuto i limiti della conoscenza umana e la fallibilità del giudizio umano. “Imparare a vivere, alla fine, è imparare a convivere con l’imperfezione in questo modo, e persino ad abbracciarla”, Sarah Bakewell cita Montaigne nel suo libro How to Live: A Life of Montaigne. Ha sostenuto l’umiltà e il riconoscimento dei nostri limiti. Ti avvicinerai alla vita con umiltà e apertura mentale quando ti rifiuti di soffermarti sulle tue imperfezioni.
12. Trova il tuo scopo
““L’anima che non ha uno scopo fisso nella vita è perduta; essere ovunque, è non essere da nessuna parte”. Il viaggio per trovare il nostro scopo può essere impegnativo, ma è anche gratificante. Quando troviamo il nostro scopo, troviamo significato e direzione nelle nostre vite. Troviamo qualcosa per cui lottare, qualcosa di cui essere curiosi e qualcosa a cui dare la nostra vita. Se stai cercando il tuo scopo nella vita, ti incoraggio a riflettere sui tuoi valori e le tue passioni, sperimentare diverse attività ed esperienze e ascoltare il tuo intuito.
July 2, 2023
“Unlearning”, ovvero “disimparare”

Problemi e speranze, l’intelligenza artificiale interpreta il mondo. Rita Cucchiara. Tra le massime esperte italiane del campo, alla Franceschetta di Bottura, spiega contraddizioni, paradossi e successi di un settore in Italia in mano alle donne, in una intervista a Paolo Bricco. Ho estrapolato dal testo riprodotto sopra i passi riguardanti l’argomento AI.

“Una nuova frontiera cambierà l’intelligenza artificiale e il mondo. È l’unlearning. Insegnare alle macchine a disimparare, quando i loro codici generativi sono basati su presupposti logici falsi o su dati non corretti. Nessuna forma di intelligenza artificiale riesce a farlo. Il cervello umano non ha meccanismi che modificano, disarticolano e correggono le conoscenze sbagliate: l’intelligenza artificiale è a nostra immagine e somiglianza. È un tema etico e morale, scientifico e tecnologico: l’unlearning potrebbe ridurre una parte dei pericoli reali e delle paure immaginarie che l’intelligenza artificiale alimenta nella nostra società. Io e il mio gruppo di ricerca ci stiamo lavorando …..
Rita ha la concretezza e il divertimento che caratterizza questa parte del Paese. Anche per questa ragione, quando parli con lei, un tema gigantesco e dai risvolti faustiani come l’intelligenza artificiale assume un tono realistico e non privo di ironia: «Ma sai perché, alla fine, siamo così tante donne a occuparci di intelligenza artificiale in Italia? In senso relativo, naturalmente. Siamo sempre poche nelle facoltà di ingegneria, ma in proporzione siamo molte di più rispetto alle altre specializzazioni. Questo è accaduto perché tutta la classe dirigente universitaria italiana, composta da maschi sopra i cinquant’anni, negli anni 90 teneva per sé gli argomenti più sexy dal punto di vista tecnoindustriale e più appaganti in termini di consulenze con le grandi e le medie imprese: le telecomunicazioni, l’informatica classica, la meccatronica. E lasciava a noi quello che, allora, era la prima stagione dell’intelligenza artificiale. Erano convinti tutti che, alla fine, l’intelligenza artificiale non avrebbe mai funzionato veramente. E, in più, allora, non c’era un granché da guadagnare con le aziende», racconta con un divertimento autentico e una soddisfazione maliziosa che però non sfociano nel sarcasmo …..
Nella geografia della conoscenza, nel mondo occidentale oggi i luoghi a maggiore concentrazione di sapere nell’intelligenza artificiale sono Stanford, il Mit di Boston, Oxford, l’Eth di Zurigo, il Max Planck tedesco nelle sue sedi di Tubinga e di Stoccarda. E, espressione della micro-dimensione che ha in generale l’Italia nelle deep scienze, c’è anche Modena, dove appunto, al dipartimento di ingegneria Enzo Ferrari, insegna Cucchiara. Racconta Rita: «L’intelligenza artificiale è un campo molto vasto e articolato. Il prima e il dopo è coinciso con l’11 Settembre. La videosorveglianza ha aperto nuovi capitoli sulla tecnologia, sulla sicurezza, sulla privacy, sul rapporto fra il bene comune e le garanzie individuali. Nel deep learning l’Europa è strutturalmente indietro. Gli Stati Uniti hanno i grandi gruppi privati come Apple, Ibm, Google, Facebook-Meta, Tesla. In Cina le politiche industriali e di innovazione sono pianificate e dirette dal Partito Comunista. L’Europa è specializzata nella teoria dell’intelligenza artificiale e nel suo impiego nella manifattura. Noi qui a Modena lavoriamo molto sulla sua applicazione nelle ceramiche e nelle piastrelle». Mentre lo dice, mi viene in mente il titolo del saggio del 1966 di un giovane Romano Prodi: Modello di sviluppo di un settore in rapida crescita: l’industria della ceramica per l’edilizia. Perché, nel complesso romanzo dell’economia italiana, esiste una continuità fra il passato, il presente e il futuro. Nel nostro Paese l’intelligenza artificiale è stata a lungo divisa e parcellizzata. Ora ha trovato una maggiore coesione grazie al primo laboratorio nazionale («una esperienza di ricerca diffusa, con 55 università e mille ricercatori», dice Cucchiara, che l’ha fondato nel 2018), grazie al budget da 116 milioni di euro del Pnrr e grazie ai 150 PhD finanziati dal governo Draghi: «Un sistema ben integrato con il supercomputer Leonardo Hpc di Bologna e, anche, con il supercomputer Da Vinci di Genova e con la rete dei Leonardo Labs che appartengono al gruppo industriale guidato da Roberto Cingolani …..
L’intelligenza artificiale è oggi una delle chiavi di interpretazione del mondo: «La svolta in Cina sono state le Olimpiadi di Pechino del 2008, quando si sono concentrate risorse finanziarie e tecnologiche sulla biometria, sui big data e sulle infrastrutture. In quel momento tutti i grandi gruppi dell’high tech occidentale hanno compiuto investimenti e apportato know-how ben assorbito dal sistema cinese, che a sua volta ha iniziato un percorso autonomo». L’intelligenza artificiale è uno dei codici genetici della modernità: è piena di chiarezza e di ambiguità. E ha, al suo interno, la mutazione del reale degli ultimi dieci anni …..
Fino a dieci anni fa è esistito un ottimismo positivista della globalizzazione. Molte cose venivano fatte in open source. Gli scienziati cinesi hanno preso tutti il PhD nelle università americane. Con la pandemia la Cina ha chiuso le frontiere e ha ridotto la condivisione delle informazioni. Oggi la geopolitica dell’intelligenza artificiale è contradditoria e paradossale. La Cina resta intersecata e, insieme, divisa dagli Stati Uniti. Ma è tutta l’intelligenza artificiale, nelle sue potenzialità ancora ignote, a incutere timori e a affascinare. Pone grandi problemi, ma alimenta anche grandi speranze …..”[image error]
July 1, 2023
Un granello di sabbia e la condizione umana

Wisława Szymborska nasce il 2 luglio 1923. "Lo chiamano un granello di sabbia” è una sua poesia che affronta il tema della condizione umana e della nostra posizione nell’universo. La poesia utilizza l’immagine del granello di sabbia per rappresentare la piccolezza e l’insignificanza dell’essere umano rispetto alla vastità dell’universo. Vi propongo la poesia in versione bilingue, liberamente tradotta dall’inglese.
We call it a grain of sand,
but it calls itself neither grain nor sand.
It does just fine, without a name,
whether general, particular,
permanent, passing,
incorrect, or apt.
Our glance, our touch means nothing to it.
It doesn’t feel itself seen and touched.
And that it fell on the windowsill
is only our experience, not its.
For it, it is not different from falling on anything else
with no assurance that it has finished falling
or that it is falling still.
The window has a wonderful view of a lake,
but the view doesn’t view itself.
It exists in this world
colorless, shapeless,
soundless, odorless, and painless.
The lake’s floor exists floorlessly,
and its shore exists shorelessly.
The water feels itself neither wet nor dry
and its waves to themselves are neither singular nor plural.
They splash deaf to their own noise
on pebbles neither large nor small.
And all this beheath a sky by nature skyless
in which the sun sets without setting at all
and hides without hiding behind an unminding cloud.
The wind ruffles it, its only reason being
that it blows.
A second passes.
A second second.
A third.
But they’re three seconds only for us.
Time has passed like courier with urgent news.
But that’s just our simile.
The character is inverted, his hasts is make believe,
his news inhuman.
— — — — — — — — — — — — — -
Lo chiamiamo un granello di sabbia,
ma non si chiama né grano né sabbia.
Va benissimo, senza un nome,
se generale, particolare,
permanente, transitorio,
errato, o adatto.
Il nostro sguardo, il nostro tocco non significano niente per lui.
Non si sente visto e toccato.
E che è caduto sul davanzale della finestra
è solo la nostra esperienza, non la sua.
Per lui, non è diverso dal cadere su qualsiasi altra cosa
senza alcuna certezza che abbia finito di cadere
o che sta cadendo ancora.
La finestra ha una splendida vista su un lago,
ma la vista non si vede.
Esiste in questo mondo
incolore, informe,
silenzioso, inodore e indolore.
Il fondo del lago esiste senza pavimento,
e la sua riva esiste senza rive.
L’acqua non si sente né bagnata né asciutta
e le sue onde a se stesse non sono né singolari né plurali.
Schizzano, sordi al loro stesso rumore
su ciottoli né grandi né piccoli.
E tutto questo sotto un cielo per natura senza cielo
in cui il sole tramonta senza tramontare del tutto
e si nasconde senza nascondersi dietro una nuvola indifferente.
Il vento lo scompiglia, la sua unica ragione è
che soffia.
Passa un secondo.
Un secondo, secondo.
Un terzo.
Ma sono tre secondi solo per noi.
Il tempo è passato come un corriere con notizie urgenti.
Ma questa è solo la nostra similitudine.
Il personaggio è capovolto, la sua fretta è finta,
le sue notizie disumane.
La poetessa descrive come sebbene ogni individuo possa sentirsi importante nella propria vita, in realtà siamo solo una piccola parte di un universo molto più grande e complesso. La nostra esistenza può sembrare insignificante e transitoria di fronte alla vastità del tempo e dello spazio.
Tuttavia, nonostante la nostra piccolezza, la poesia ci invita a riflettere sulla bellezza e sulla meraviglia della vita e dell’universo che ci circonda. Anche se siamo solo un granello di sabbia, la nostra esistenza ha un valore inestimabile e unico, e ogni vita ha il potenziale per lasciare un’impronta duratura sul mondo.
La poesia di Szymborska ci invita a riflettere sulla nostra posizione nell’universo e sull’importanza delle nostre vite, nonostante la brevità e fragilità. Ci invita a trovare bellezza e significato, nonostante le difficoltà e le incertezze che vivere può comportare.
Ho chiesto alla intelligenza artificiale di dirmi qualcosa sul senso della vita. Mi ha risposto candidamente, ed anche ovviamente, di non avere la capacità di vita per esprimere il suo parere. Può solo fornire alcune riflessioni sul significato della vita, secondo le informazioni che le hanno fornito gli algoritmi.
La domanda se la vita abbia un senso è una delle grandi questioni esistenziali che ha affascinato l’umanità per millenni. La risposta a questa domanda può variare a seconda di diversi fattori, come la cultura, le credenze religiose e le esperienze individuali.
Dal punto di vista filosofico, ci sono molte teorie. Alcuni filosofi sostengono che la vita ha un senso intrinseco, mentre altri suggeriscono che il significato della vita dipende dalle nostre scelte e azioni. Dal punto di vista scientifico, la vita può essere vista come un processo biologico che ha lo scopo di garantire la sopravvivenza e la riproduzione della specie.
Ma queste spiegazioni possono sembrare limitate per molte persone, poiché non tebgono conto delle componenti emotive ed esistenziali dell’essere umano. Molti trovano significato nella vita attraverso le relazioni con gli altri, la realizzazione di sé, la creatività, la spiritualità o il servizio agli altri. Altri possono trovare significato nella vita attraverso la ricerca della conoscenza, la scoperta scientifica o l’esplorazione dell’universo.
La domanda del significato della vita non può avere una risposta definitiva e universale. Ciò che è importante è trovare un senso personale nei propri valori e le proprie esperienze. Ognuno di noi ha la possibilità di trovare un significato, anche se può richiedere tempo, sforzo e riflessione per scoprirlo. Ci sono alcune cose che possono aiutare:
Cercare di capire se stessi: Il primo passo per trovare un senso nella vita è capire se stessi, i propri valori, i propri interessi e le proprie passioni. Questo può richiedere tempo e introspezione, ma aiuta a capire cosa davvero ci motiva e ci fa sentire realizzati.
Dare un senso alle proprie esperienze: Tutte le esperienze, sia positive che negative, possono insegnarci qualcosa e aiutarci a crescere. Dare un senso ad ogni particolare esperienza può aiutare a trovare un senso globale nella vita e a superare gli ostacoli.
Stabilire obiettivi: Avere obiettivi chiari e realistici può aiutare a lavorare verso qualcosa che ci appassiona o ci interessa.
Aiutare gli altri: Molte persone trovano un senso nella vita attraverso il servizio agli altri. Aiutare gli altri può dare una sensazione di realizzazione e di utilità.
Esplorare la spiritualità: La spiritualità può offrire un senso di significato e di connessione con il mondo e con gli altri. Esplorare la spiritualità può aiutare a sviluppare una prospettiva più ampia sulla propria esistenza.
C’è stato un altro grande poeta che ha usato la metafora del granello di sabbia per dare un senso alla realtà del nostro essere qui. Sono i quattro versi iniziali della poesia “Auguries of Innocence” di William Blake:
To see a World in a Grain of Sand
And a Heaven in a Wild Flower,
Hold Infinity in the palm of your hand
And Eternity in an hour.
Vedere il mondo in un granello di sabbia
E un paradiso in un fiore selvaggio,
Tenere nel palmo della mano l’infinito
E l’eternità in un’ora.
A mio parere, questi sono i versi più belli che siano mai stati scritti in tutte le lingue. Versi che trascendono il pensiero, sia laico che religioso, e conducono direttamente al cuore della condizione umana. Blake riassume in semplici, infantili parole la visione del mondo di un bambino quando, in riva al mare, prende la sabbia e fa scivolare i granelli tra le sue dita. Granello dopo granello esamina il suo mondo e lo fa scorrere fermandosi a guardare nella sua innocenza senza tempo.
Oppure quando, in giardino, è steso a terra a giocare, coglie tra le sue mani un fiore e lo guarda incantato, sorridendo agli angeli che sono scesi giù in terra a salutarlo. Il granello di sabbia è come l’infinito di quel cielo diventato fiore, paradiso da cui proviene e sa di dover ritornare.
C’è una invisibile interconnessione tra quegli elementi celesti e terreni che forma un tutt’uno agli occhi del fanciullo in grado di cogliere e discernere la complessità dell’intera creazione, osservandone la parte più minuscola in natura.
Un granello di sabbia, una foglia, un fiore, per cogliere l’intero ciclo della vita. Senza essere disturbato dalle diversità, dai contrasti, e dalla loro complessità. Solo un granello, un fiore, un cielo. E’ tutta l’intera storia della natura e della sua vita che scorre nelle sue mani e sotto i suoi occhi. Il battito di ali di una farfalla, il ronzio di un’ape, il vagare silenzioso di una formica.
Sapere, potere e voler cogliere l’attimo della creazione nella sua rivelazione, in serena contemplazione, costituisce forse l’essenza del’infinito. Tutto è connesso. Ma è tutto ancora da scoprire. Ed è detto in questi quattro magici versi del poema che, come una sinfonia, si muove verso la scoperta del mondo.
Quei versi sono anche il prologo, la promessa che la scoperta non sarà vana, perché soltanto attraverso la visione delle semplici piccole cose della natura, si potranno dominare le grandi cose.
Non sarà mai troppo tardi riconquistare lo spirito della meraviglia con la quale tutti siamo nati, poveri o ricchi, bianchi o neri, ignoranti o intellettuali. Forse i poveri saranno più fortunati perché meno oberati dal fardello delle cose inutili.
Quante volte i nostri figli e nipoti li abbiamo sentiti esclamare: “Guarda papà, vedi nonno, senti mamma: una coccinella! Una farfalla! Posso prendere quella pietra colorata, quel fiorellino rosso? Hai sentito quel cinguettìo…”.
Il candore genuino dell’innocenza sembra quasi fermare il tempo ed annullare lo spazio. L’infinito si presenta inaspettato nella sua semplicità. A World, a Heaven, The Eternity, per quel Bimbo, l’Uomo: figlio dell’Universo. Lo chiamiamo “un granello di sabbia” …[image error]
June 30, 2023
Le donne non sono come le mucche. Anche se ruminano …

I “ruminanti” comprendono tutte le specie di mammiferi che appartengono al sottordine “ruminantia”, come bovini, capre, pecore, ma anche giraffe, cervi e antilopi e specie appartenenti a sottordini diversi, come i cammelli. Anche noi, esseri umani, apparteniamo alla classe dei mammiferi, quindi anche le donne lo sono in maniera particolare. L’autrice di questo libro lo dice chiaro e tondo.
Le tre parti in cui è diviso il suo libro poggiano su questa parola: ruminazione: Una epidemia di ruminazione, le strategie per sconfiggere la ruminazione e cosa innesca la ruminazione. Sono i titoli dei capitoli. Non crediate che questo libro è una cosa poco seria: ha venduto oltre due milioni di copie nel mondo ed è ancora ai primi posti nelle classifiche dei bestseller.
“Women Who Think Too Much: How to Break Free of Overthinking and Reclaim Your Life”, è il titolo originale, un libro scritto da Susan Nolen-Hoeksema, una psicologa clinica, già docente di psicologia all’Università di Yale, che ha studiato il fenomeno dell’eccessivo pensiero nelle donne. In questo libro esplora le cause dell’eccessivo pensiero, come questo comportamento può influenzare la vita delle donne e fornisce alcune strategie per superare il problema.
Nolen-Hoeksema sostiene che l’eccessivo pensiero può essere causato da molteplici fattori, tra cui l’ansia, la depressione, l’insicurezza e il perfezionismo. Inoltre, l’autrice sottolinea che le donne sono particolarmente suscettibili poiché spesso sono socializzate ad essere attente alle emozioni altrui e a preoccuparsi per gli altri.
Per superare questo eccesso di pensiero, Nolen-Hoeksema suggerisce alcune strategie pratiche, tra cui la messa in discussione dei pensieri negativi, la pratica della mindfulness, l’identificazione e la modifica dei comportamenti che mantengono il pensiero eccessivo e l’adozione di un atteggiamento più positivo e orientato alla soluzione dei problemi.
“Donne che pensano troppo” è un libro utile per le donne che hanno difficoltà a gestire il loro pensiero e desiderano trovare strategie per superare questo problema e migliorare la loro qualità di vita. Ci sono diversi comportamenti da assumere per contenere l’eccessivo pensiero, tra cui:
Analizzare troppo: le persone che tendono a pensare troppo analizzano le situazioni in modo eccessivo, cercando di trovare risposte a domande che non hanno soluzione. Questo può portare a un’analisi eccessiva dei dettagli e all’incapacità di prendere decisioni.
Preoccupazione costante: le persone che pensano troppo possono essere costantemente preoccupate per il futuro, per la propria vita, per la salute o per le relazioni interpersonali. Questa preoccupazione costante può portare a un senso di ansia e stress costante.
Auto-critica: le persone che pensano troppo possono essere molto auto-critiche e giudicarsi duramente. Questo può portare a un ciclo negativo di pensieri, che può essere difficile da interrompere.
Ruminazione: le persone che pensano troppo possono ruminare sui propri pensieri, ripetendoli continuamente nella propria mente. Questo può portare a una maggiore ansia e stress.
Perfezionismo: le persone che pensano troppo possono essere perfezioniste e cercare di raggiungere standard irrealistici. Questo può portare a una maggiore ansia e stress, ma anche a una ridotta autostima.
Evitamento: alcune persone che pensano troppo possono evitare di affrontare situazioni difficili o di prendere decisioni, cercando di evitare il senso di ansia e stress che ne deriva. Tuttavia, questo comportamento può peggiorare il problema nel lungo termine.
Queste situazioni possono diventare dei circoli viziosi che mantengono l’eccessivo pensiero e possono condurre a una ridotta qualità della vita. Identificarli e cercare di interrompere questo ciclo può essere un importante primo passo per superare l’eccessivo pensiero. Diverse sono le strategie che possono aiutare a fermare l’eccesso pensiero. Ecco alcuni suggerimenti:
Identificare i pensieri eccessivi: il primo passo per affrontare l’eccessivo pensiero è identificarlo. Cerca di capire quando stai pensando troppo e quali sono i pensieri che ti preoccupano di più.
Mettere in discussione i pensieri negativi: una volta identificati i pensieri eccessivi, mettili in discussione. Chiedersi se sono realistici o se sono solo prodotti della propria immaginazione. Cercare di trovare prove a supporto o contro i propri pensieri, in modo da valutare se sono razionali o irrazionali.
Praticare la mindfulness: la mindfulness è una pratica che può aiutare a ridurre lo stress e l’eccessivo pensiero. La mindfulness consiste nel concentrarsi sul momento presente, senza giudicare i propri pensieri o emozioni. Ci sono molte tecniche di mindfulness, come la meditazione, la respirazione consapevole e lo yoga.
Prendere una pausa: quando ci si accorge di stare pensando troppo, cercare di prendere una pausa. Fare una passeggiata, ascoltare della musica, leggere un libro o fare qualsiasi altra attività che piace e che aiuti a distrarre dai pensieri eccessivi.
Parlare con qualcuno: a volte può essere utile parlare con un amico o un professionista, come uno psicologo, per esprimere i pensieri e le preoccupazioni. Questo può aiutare a capire meglio i problemi e trovare soluzioni.
Fare attività fisica: fare attività fisica può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia, che spesso sono alla base dell’eccessivo pensiero. Anche una semplice passeggiata può essere utile per distrarsi dai pensieri eccessivi.
Bisogna ricordare che superare il pensiero ricorrente richiede tempo e impegno, ma con le giuste strategie e la pratica costante, è possibile ridurre il numero di pensieri eccessivi e migliorare la propria qualità di vita.
Ma è vero che le donne pensano più degli uomini? Non esiste una risposta univoca a questa domanda in quanto ci sono opinioni contrastanti e i risultati degli studi sono discordanti.
Alcuni studi suggeriscono che le donne tendono a pensare più degli uomini, in particolare riguardo alle loro emozioni e alle relazioni interpersonali. Altri ricercatori suggeriscono che ciò sia dovuto alla socializzazione di genere, poiché alle donne spesso viene insegnato a essere più attente alle emozioni altrui e a preoccuparsi di più per le relazioni interpersonali.
Tuttavia, diversi studi suggeriscono che non ci sono differenze significative tra uomini e donne riguardo all’eccessivo pensiero. Molti ricercatori suggeriscono che le differenze tra i sessi possono essere spiegate da fattori individuali, come la personalità, l’ambiente sociale o la cultura.
In ogni caso, è importante sottolineare che non esiste una differenza intrinseca tra uomini e donne riguardo all’eccessivo pensiero. Può colpire chiunque, indipendentemente dal genere, ed anche dall’età.
Quest’ultima non è la meno comune, anzi, con il passare degli anni, è possibile che la condizione del pensiero in eccesso aumenti e diventi una vera e propria patologia che va sotto il nome di logorrea.
Nella stesura di questo post mi sono consultato anche con l’altra mia metà del cielo: mia moglie. Per Lei ho comprato la versione cartacea di questo libro, invitandola a leggerlo. Dopo averle dato un rapido sguardo, l’ha sdegnosamente respinto dicendo che lei non “rumina”, ma descrive, affabula, pondera, elabora, pensa e ponza. Non c’è niente di male nel ruminare, anzi è necessario farlo, ogni donna deve farlo, per confrontarsi con gli altri.
A suo parere la ruminazione è il processo mentale in cui si riflette su un’esperienza passata, spesso utile e anche in modo ripetitivo e prolungato. Se può essere percepita come una fonte di stress e ansia per alcune persone, la ruminazione può invece avere effetti positivi sulla salute mentale e sul benessere.
In particolare, la ruminazione può aiutare a elaborare e capire meglio le proprie emozioni, a identificare le cause delle difficoltà e a trovare soluzioni per risolverle. In questo modo, la ruminazione può essere un meccanismo di adattamento, di crescita personale, addirittura di difesa.
Inoltre, può anche aiutare a rafforzare le relazioni interpersonali. Quando si parla con gli altri di esperienze passate o di difficoltà, si crea un legame di empatia e comprensione reciproca, che può portare a una maggiore connessione e supporto tra le persone. Lei dixit! La mucca tace e rumina soltanto.[image error]
June 27, 2023
Leggere nella biblioteca digitale

Mi piace sempre ricordare il percorso che ho fatto per imparare a leggere e scrivere, sin dai tempi, ormai lontani, di quando mio Padre, tipografo, mi permetteva di entrare nella stanza dei compositori e mettere insieme quei grossi caratteri mobili di legno che venivano impiegati per comporre le forme dei manifesti. Alla stessa maniera dei blocchi di Lego, cominciai a “scrivere” le parole su quel lungo bancone di marmo sul quale i compositori allineavano le “forme” prima che andassero in stampa. Caratteri mobili di piombo e di legno, prelevati dalle caselle dei cassettoni. Ancora sporchi di inchiostro, annerivano i polpastrelli delle mie mani e davano un senso ai miei pensieri. Oggi, questi stessi polpastrelli pigiano sulla tastiera e liberano i miei pensieri trasformandoli in parole che scorrono veloci sulla bacheca di Librarything. Di tempo ne è passato, la comunicazione si è trasformata, diventando altro: “mutatis mutandis”. Ogni giorno, sulla bacheca scorre la lunga lista di scrittori che sono nati oppure sono scomparsi nella biblioteca del tempo con le loro opere. Basta cliccare sul nome dello scrittore o sul titolo della sua opera e il sistema ti riporta alla bio o al testo del libro. Chi è nato e chi è passato a miglior vita, si offre al lettore la possibilità di entrare in contatto con una realtà che può sembrare astratta, ma che in effetti diventa quanto mai viva, attiva e presente. Al di là dello spazio e del tempo, rivive lo spirito di chi ha pensato e scritto tra passato presente e futuro.
Visitare una biblioteca digitale è sicuramente diverso, rispetto a visitare una biblioteca cartacea. Ci sono molti vantaggi nell’utilizzare una biblioteca digitale. In primo luogo, una biblioteca digitale ti consente di accedere a una vasta gamma di contenuti da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, a patto di avere una connessione Internet. Ciò significa che puoi accedere a libri, articoli, riviste e altre fonti di informazione senza doverti spostare fisicamente in una biblioteca cartacea. In secondo luogo, le biblioteche digitali spesso offrono funzionalità di ricerca avanzate che ti consentono di trovare rapidamente i contenuti di tuo interesse. Inoltre, molte biblioteche digitali hanno anche strumenti di annotazione e condivisione che ti consentono di lavorare in modo collaborativo con altri utenti. Le biblioteche digitali spesso offrono contenuti che non sono disponibili nelle biblioteche cartacee, come ad esempio testi in lingua straniera o opere rare e antiche. Detto questo, è importante notare che visitare una biblioteca cartacea può comunque offrire un’esperienza unica e preziosa, come ad esempio la possibilità di sfogliare fisicamente i libri, di utilizzare materiali di ricerca specializzati e di partecipare ad eventi e attività della comunità locale.
Le principali differenze tra le biblioteche digitali e quelle cartacee sono le seguenti:
Accesso: Una biblioteca cartacea richiede che l’utente sia fisicamente presente all’interno dell’edificio della biblioteca per accedere ai materiali disponibili, mentre una biblioteca digitale consente l’accesso ai materiali da qualsiasi luogo tramite una connessione internet.
Disponibilità: Le biblioteche cartacee potrebbero non avere a disposizione tutti i materiali che un utente cerca, a differenza delle biblioteche digitali che a volte hanno accesso a una vasta gamma di contenuti.
Spazio fisico: Le biblioteche cartacee richiedono uno spazio fisico per ospitare i materiali, il che significa che non possono contenere un numero infinito di libri. Le biblioteche digitali, d’altra parte, non hanno questo problema e possono contenere un numero illimitato di materiali.
Navigazione: Nelle biblioteche cartacee, la navigazione del catalogo può richiedere tempo e sforzo per trovare il materiale desiderato. Nelle biblioteche digitali, invece, l’utilizzo di strumenti di ricerca avanzati consente di trovare rapidamente il materiale desiderato.
Interazione: Le biblioteche cartacee offrono l’opportunità di interagire con il personale della biblioteca, partecipare a eventi e attività della comunità locale e accedere a materiali speciali come manoscritti e documenti storici. Le biblioteche digitali, d’altra parte, offrono l’opportunità di interagire con altri utenti tramite forum e altre forme di comunicazione online.
In generale, le biblioteche digitali e quelle cartacee hanno vantaggi e svantaggi diversi, e la scelta tra l’una e l’altra dipende dalle esigenze dell’utente e dalle risorse disponibili.
Le biblioteche digitali possono avere diverse fonti di contenuti, ma in genere le principali includono:
Ebook: Gli ebook sono libri digitali disponibili in formato elettronico, che possono essere scaricati o letti online. Molte biblioteche digitali offrono una vasta gamma di ebook di vario genere, incluso letteratura, saggistica, manuali tecnici, e-book per bambini e molto altro.
Articoli accademici: Le biblioteche digitali spesso offrono accesso a database di articoli accademici, come ad esempio JSTOR, che contengono una vasta gamma di fonti di informazione accademica e scientifica.
Riviste e periodici: Le biblioteche digitali possono offrire l’accesso a riviste e periodici online, che possono essere letti o scaricati tramite abbonamenti online.
Archivi digitali: Le biblioteche digitali possono offrire l’accesso a archivi digitali di documenti storici, come ad esempio fotografie, mappe, manoscritti, documenti governativi e altro ancora.
Contenuti multimediali: Le biblioteche digitali possono offrire anche contenuti multimediali, come ad esempio registrazioni audio e video, podcast, e-book audio e molto altro.
Risorse didattiche: Le biblioteche digitali possono offrire anche risorse didattiche per studenti e insegnanti, come ad esempio libri di testo digitali, video didattici, lezioni online e altro ancora.
In generale, le biblioteche digitali possono offrire una vasta gamma di contenuti, da fonti accademiche a opere letterarie, da risorse didattiche a documenti storici e altro ancora, in modo da soddisfare le esigenze di diversi utenti.
Ci sono molte biblioteche digitali a cui puoi accedere, alcune delle principali includono:
Project Gutenberg: È una delle più grandi biblioteche digitali gratuite al mondo, con oltre 60.000 libri elettronici gratuiti, tra cui molti classici della letteratura.
Internet Archive: È una biblioteca digitale senza scopo di lucro che offre accesso a milioni di libri, film, registrazioni audio, archivi web e altro ancora.
Open Library: È un progetto dell’Internet Archive che offre accesso a oltre 1,7 milioni di libri elettronici gratuiti.
Google Libri: È un servizio di Google che consente di cercare libri online e di leggere parti di essi gratuitamente. Inoltre, alcuni libri sono scaricabili gratuitamente in formato PDF.
Europeana: È una biblioteca digitale europea che offre l’accesso a milioni di opere digitalizzate provenienti da biblioteche, archivi e musei in tutta Europa.
Digital Public Library of America: È una biblioteca digitale senza scopo di lucro che offre l’accesso a milioni di libri, mappe, fotografie e documenti digitalizzati provenienti da biblioteche e archivi in tutto il mondo.
: È una biblioteca digitale gratuita dell’UNESCO che offre l’accesso a migliaia di documenti digitalizzati provenienti da biblioteche e archivi di tutto il mondo.
Queste sono solo alcune delle biblioteche digitali disponibili. Esistono inoltre molte altre biblioteche digitali specializzate in specifici argomenti o materiali, come ad esempio le biblioteche digitali per la musica, le arti visive e altro ancora.
[image error]June 23, 2023
Ho una visione …

Arnold Schwarzenegger ha scritto un post su MEDIUM :
Alcune persone mi hanno inviato questa raccolta di ritagli di giornale risalenti a più di 130 anni fa in cui la gente diceva: “Le cose andavano meglio 50 anni fa”.
Si scopre che la gente lo dice ogni decennio, almeno fino al 1890. Cosa sta succedendo qui? Perché le persone pensano sempre che la vita fosse migliore 50 anni fa?
Non guardare indietro: ho una teoria. Quando non hai una visione del futuro, è più facile guardare indietro. Quando non hai una visione, oggi non ha molto significato perché non so perché sei qui a fare quello che stai facendo in questo momento, e domani fa davvero paura, ieri può sembrare piacevole e confortevole al confronto.
Questo è il motivo per cui, ancora e ancora, continuerò a dirti di trovare la tua visione. Non voglio che tu sia una di queste persone che fissano il passato perché non puoi realizzare nulla nel passato, non puoi passare del tempo con nessuno nel passato e di sicuro non riesci a trovare la felicità nel passato.
Una visione ti dà una ragione per essere qui, facendo qualunque cosa tu stia facendo. Ti rende entusiasta di svegliarti ogni giorno e andare avanti. Dà senso alla vita. La tua visione può essere quella di essere il miglior insegnante, infermiere, medico, vigile del fuoco o elettricista che puoi essere. Può essere essere il miglior papà, mamma o nonno. Può essere essere fisicamente in forma in modo da essere lì per la tua famiglia il più a lungo possibile. Può essere tutte queste cose.
Tutto ciò che conta è che ci pensi, lo identifichi e lo vedi. Prenditi del tempo oggi per sederti per qualche minuto, capire qual è la tua visione e poi visualizza te stesso mentre fai qualunque cosa tu sogni. Riproducilo come un film nella tua testa. Vi garantisco che quel film è migliore di qualunque cosa accadesse 50 anni fa”.
La domanda è: quando hai più di 80 anni, che tipo di visione dovresti avere? Io ce l’ho! E voi?
[image error]June 21, 2023
Il colore della memoria di Rossana

Una vita è “spesa” soltanto se “macchiata”. Così scrive nelle sue “conclusioni” l’autrice di questo libro che ho appena finito di leggere con grande interesse.
Me lo sono fatto arrivare da Amazon, incuriosito non soltanto dal titolo, ma anche dal rapporto che intrattengo da tempo, anche via social, con chi l’ha scritto.
Il verbo usato ha un valore tutto suo: “spendere la vita”, per poi “macchiare” la sua pagina in maniera significativa, non è da tutti. Rossana De Filippo lo fa in un modo forte e personale.
Dieci racconti nei quali il colore rosso è il “personaggio” principale. Lei li definisce “parautobiografici”, ma non sai davvero, nel suo raccontare, dove finisce la realtà e inizia la fantasia.
Nella “macchia” della sua scrittura, il trionfo del rosso è certo. Un colore primario e vivace che si trova nell’intervallo spettrale tra l’arancione e il viola. Una tonalità calda e accattivante che attira l’attenzione e suscita emozioni forti.
Il rosso rappresenta per lei la passione, l’amore, la forza, l’energia e la rabbia. Se la conosci, la guardi, la osservi, dal vivo o in fotografia, Rossana è rossa di nome e di fatto.
Non vi svelo il contenuto dei suoi racconti, il lettore potrà trovarci di tutto e di più: la carne e il diavolo, l’amore e il dolore, la croce e l’alfabeto, il divano e il treno, il rosso e il nero (senza Stendhal).
Ma, sopratutto, la tipica atmosfera paesana che si vive a Sarno, in quella misteriosa ed antica Valle che porta il nome dei Sarrasti. Il “rosso” di cui parla Rossana viene spesso utilizzato in contesti che richiedono un’alta visibilità, da lei tanto voluta.
Un colore molto popolare nell’abbigliamento, nel design di interni e nella pubblicità, ma anche nella culinaria. Non ho capito se il rosso è considerato da lei un colore fortunato e propizio. Temo che possa essere associato da lei al pericolo o alla negatività.
Il rosso, di fatto, è il colore tradizionale del matrimonio e della festa, ma può essere legato inevitabilmente al sangue, da lei sempre temuto, alla guerra o alla passione. Il rosso fa aumentare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, creando un senso di eccitazione e attivazione.
Sono molte le situazioni di questo genere nei suoi racconti. Un colore potente e versatile che può rappresentare molte cose e anche diverse, in base al contesto culturale e situazionale in cui viene utilizzato.
Un colore profondo rosso associato al sesso, al potere, all’autorità, alla ricchezza, se sfumato diventa rosa chiaro e può rappresentare la dolcezza, l’innocenza e la femminilità.
Che dire poi del rosso in natura, nelle festività, nella malattia, in cucina, nella carne sia cotta che cruda. Rossana ne verifica non solo la gamma delle sfumature, ma ne assapora anche i gusti, i piaceri e li fa diventare ricordi senza mai farci sapere se sono memorie o fantasie.
Nella sua bio l’autrice dice che, oltre che insegnare, cura anche l’annuario della scuola dove lavora. Chi legge il suo libro non può che augurarle una lunga vita di memorie, sempre più colorate, da tanti colori quanti sono quelli del successo.[image error]
June 19, 2023
La “parola” di Giorgia, il “mezzo” e il “messaggio” di McLuhan


Dopo Il Renziario (2018) e Il Salvinario (2019), ecco il dizionario delle parole e delle locuzioni utilizzate dall’attuale presidente del Consiglio in libri, interviste, comizi e discorsi ufficiali, interventi radiotelevisivi e post sui social network. L’analisi, sempre a cura di Massimo Arcangeli, si estende al linguaggio del corpo, dalla vera e propria comunicazione non verbale, fatta di gesti (con un focus sulle espressioni microfacciali) e posizioni corporee, alle modalità “espressive” affidate agli abiti indossati da Giorgia Meloni nel corso degli anni. Una silloge che mette bene in evidenza quanto ci sia di nuovo nel linguaggio meloniano e quanto sia invece il frutto di una retorica politica di base sostanzialmente (post)risorgimentale.
MASSIMO ARCANGELI - Linguista, critico letterario, politico e sociologo della comunicazione, insegna all’Università di Cagliari. È stato garante per l’Italianistica nella Repubblica Slovacca, dirige diversi festival culturali e collabora con la Società Dante Alighieri, l’Istituto della Enciclopedia Italiana e molte testate giornalistiche nazionali. Fra le sue ultime pubblicazioni per Castelvecchi: Sardine in piazza. Una rivoluzione in scatola? (2020), L’avventurosa storia della stretta di mano. Dalla Mesopotamia al Covid-19 (2020), La lingua scema. Contro lo schwa (e altri animali) (2022) e la curatela di Saper essere, saper fare, saper pensare. Un manifesto per la scuola del futuro (2023).
Marshall McLuhan, il teorico che ha coniato l’espressione “il mezzo è il messaggio”, ha sviluppato la sua teoria durante gli anni ’60, quando i media di massa, come la televisione, stavano diventando sempre più diffusi e influenti nella società. Secondo McLuhan, i media non sono semplici strumenti di comunicazione, ma hanno un impatto profondo sulla cultura e sulla società in cui sono utilizzati.
In particolare, McLuhan ritiene che ogni mezzo di comunicazione ha delle caratteristiche uniche che influenzano la percezione di chi lo riceve. Ad esempio, la televisione è un mezzo visivo e sonoro che permette di trasmettere informazioni simultaneamente in modo non lineare, mentre un libro è un mezzo scritto che richiede una lettura lineare e sequenziale. Queste differenze nella forma dei mezzi di comunicazione influenzano la percezione del messaggio trasmesso.
McLuhan sostiene che, nel mondo moderno, i mezzi di comunicazione stanno diventando sempre più onnipresenti e stanno plasmando la società in modi sempre più profondi. Secondo lui, la società sta passando da un’era di “stampati” a un’era di “elettronici”, in cui i mezzi di comunicazione elettronici, come la televisione e il computer, stanno diventando sempre più importanti.
La teoria di McLuhan sostiene che il mezzo di comunicazione non è semplicemente un canale neutro attraverso il quale passa il messaggio, ma piuttosto un fattore che influisce sulla percezione di chi lo riceve e che può avere un impatto profondo sulla cultura e sulla società in cui è utilizzato.I media elettronici, come la televisione, Internet e i social media, hanno avuto un profondo impatto sulla società in molti modi. Ecco alcuni esempi:
1. Informazioni e notizie: i media elettronici hanno trasformato il modo in cui accediamo e consumiamo informazioni e notizie. Con l’ascesa di Internet e dei social media, le persone possono ora accedere a notizie e informazioni da un’ampia gamma di fonti, spesso in tempo reale. Ciò ha portato a prospettive più diversificate, ma anche a problemi di verifica delle informazioni e alla diffusione di disinformazione e notizie false.
2. Comunicazione e interazione sociale: i media elettronici hanno cambiato il modo in cui le persone comunicano e interagiscono tra loro. Le piattaforme di social media come Facebook, Twitter e Instagram consentono alle persone di connettersi con altri da tutto il mondo e condividere informazioni e idee. Tuttavia, ciò ha anche portato a preoccupazioni sulla privacy, il cyberbullismo e l’impatto dei social media sulla salute mentale.
3. Intrattenimento e cultura: i media elettronici hanno trasformato l’industria dell’intrattenimento, con servizi di streaming come Netflix e YouTube che forniscono accesso a una vasta gamma di film, programmi TV e altri contenuti. Ciò ha anche portato a preoccupazioni circa l’impatto dei media elettronici sulle forme tradizionali di intrattenimento, come il cinema e il teatro dal vivo.
4. Politica e democrazia: i media elettronici hanno avuto un impatto significativo sulla politica e sulla democrazia, con le piattaforme dei social media che svolgono un ruolo sempre più importante nelle campagne politiche e nelle elezioni. Ciò ha sollevato preoccupazioni circa l’influenza dei social media sul processo politico, nonché questioni relative alla polarizzazione politica online e alla diffusione della disinformazione.
5. Istruzione: i media elettronici hanno trasformato il modo in cui le persone apprendono e accedono ai materiali educativi. Corsi online, siti web educativi e tutorial su YouTube forniscono l’accesso a una vasta gamma di informazioni e risorse educative e consentono alle persone di apprendere al proprio ritmo e secondo il proprio programma.
6. Affari e commercio: i media elettronici hanno trasformato il modo in cui le aziende operano e interagiscono con i clienti. Piattaforme di e-commerce come Amazon e Alibaba hanno rivoluzionato il settore della vendita al dettaglio, mentre i social media e il marketing digitale sono diventati strumenti essenziali per le aziende per raggiungere e interagire con i clienti.
7. Assistenza sanitaria: i media elettronici hanno trasformato il settore sanitario, con la telemedicina e altre tecnologie sanitarie digitali che consentono ai pazienti di accedere alle cure mediche da remoto. Le cartelle cliniche elettroniche e altri strumenti digitali hanno anche reso più facile per gli operatori sanitari gestire i dati dei pazienti e migliorare i risultati dei pazienti.
8. Ambiente e sostenibilità: i media elettronici hanno svolto un ruolo nell’aumentare la consapevolezza sulle questioni ambientali e promuovere la sostenibilità. Le campagne sui social media e l’attivismo online hanno contribuito a sensibilizzare sui cambiamenti climatici e su altre questioni ambientali, mentre gli strumenti digitali hanno reso più facile per gli individui e le organizzazioni ridurre la propria impronta ambientale.
Questi sono solo alcuni esempi di come i media elettronici stanno plasmando la società. Con la continua evoluzione della tecnologia e l’emergere di nuove forme di media elettronici, è probabile che il suo impatto sulla società continui a crescere ea cambiare in modi nuovi e inaspettati.
Sebbene i media elettronici abbiano apportato molti cambiamenti positivi alla società, ci sono anche alcuni potenziali effetti negativi. Ecco alcuni esempi:
Nel suo insieme, l’impatto dei media elettronici sulla società è complesso ed è importante considerare sia gli aspetti positivi che quelli negativi nella valutazione del suo ruolo e della sua influenza. Resta sempre centrale la parola. La premier Giorgia Meloni la sa usare sia come mezzo che come messaggio. Il libro di Massimo Arcangeli lo conferma.[image error]
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