Carragh Sheridan's Blog, page 25

July 26, 2017

Mondorosa. Charles Frederick Worth, l’inglese che inventò l’haute couture francese, tra stile e innovazione



Ed eccomi qui anche oggi con il nostro Mondorosa dove si parla ancora di donne, di Epoca Vittoriana e quest’oggi, di moda con una breve panoramica di un personaggio che viene considerato il fondatore indiscusso della haute couture fracese Charles Frederick Worth. Personaggio al quale ho voluto fare un omaggio nel mio ultimo romance vittoriano Fin de Siècle. Amore proibito, dando alla protagonista, Charlotte, proprio il suo cognome e la professione di sarta.


Charles Frederick Worth occupò il palcoscenico della moda nella seconda metà del XIX secolo. Innovativo e ambizioso introdusse nuovi concetti nel mondo della moda trasformando la figura del sarto in qualcosa di più sofisticato, portandolo da artigiano locale che copiava dalle rivista di moda gli abiti a creatore vero e proprio di abiti, stili e linee moda.

Nonostante viene tradizionalmente considerato il fondatore della haute couture francese, Worth nacque in Inghilterra da famiglia benestante caduta in disgrazia (a quanto sembra a causa dell’alcolismo del padre) cosa che lo costrinse a lavorare come contabili per poi passare a occupare un posto di commesso nei magazzini Lewis e Allenby, mercati di seda londinesi.

Quello fu il suo primo approccio con il mondo della moda, approccio che lui decise di arricchire e approfondire creandosi una vera e propria cultura attraverso la visita di musei e mostre d’arte e studiano gli abiti di epoche passate. Cultura che avrebbe lasciato profondamente il segno nelle sue creazioni future. A soli vent’anni, nel 1845, lascia l’Inghilterra e le capricciose clienti in Regent Street per trasferirsi a Parigi dove inizia l’avventura che lo porterà a scalare le vette della moda e a diventare quel celebrato stilista ricordati ancora oggi. Impiegato presso il prestigioso negozio di tessuti Gagelin di Parigi come commesso incontrò Marie Vernet, che divenne prima sua musa, modella e poi sua moglie.

Dotato di arguzia e fine senso degli affari Worth sperimentava le sue creazioni facendole indossare proprio a Marie Vernet durante il lavoro in negozio, cosa che stuzzicava la curiosità delle clienti che cominciò a domandare vestiti simili. Worth propose a Gagelin di creare una linea di moda con le sete del magazzino (quello che in futuro sarebbe diventato il pret-a-porter) ma lui rifiutò l’iniziativa perché ai tempi non si era ancora diffusa l’abitudine di vendere abiti confezionati. Così, dopo dodici anni di lavoro presso Gagelin, Worth e Marie Vernet, diventata nel frattempo sua moglie, aprono una maison in proprio, che nel giro di pochissimo tempo poté vantare una clientela scelta e selezionata tra la borghesia e le maggiori cantanti e attrici dell’epoca.

Napoleone III era asceso al trono e Parigi era diventata una sorta di fiore all’occhiello di tutta Europa, anche grazie alla modernizzazione della città e alla rivitalizzazione dell’economia del paese che portò anche a un aumento vertiginoso dei beni di lusso, favorendo anche il ceto dei nuovi ricchi ansiosi di ostentare. La moda subì in quei periodi trasformazioni e modifiche e gli abiti femminili prevedevano metri di tessuto sorretti da crinolina. E Worth ebbe un’altra delle sue intuizioni geniali. Sfruttando le innovazioni meccaniche inventò una crinolina in acciaio (fino a quel momento erano sempre state in materiali naturali) che ebbe successo.

Ambizioso e orgoglioso delle sue idee apportò diverse modifiche alla moda che era in continua evoluzioni in quell’epoca, per esempio fu sua l’idea di cambiare forma alla gonna, prima rotonda poi sempre più indietro verso la schiena, cosa che lo portò a inventare anche la demi-crinoline asimmetrica, piatta sulla parte anteriore e rigonfia su quella posteriore. Alcune delle sue innovazioni furono di natura tecnica, come modelli standard che avrebbero permesso, grazie a componenti intercambiabili, di poter realizzare numerosi capi d’abbigliamento con una sola base.

La sua fama raggiunse il vertice quando approdò alla corte di Eugenia di Montijio, moglie dell’imperatore, che rimase incantata dalle sue creazioni e volle conoscerlo. Ne fece il suo sarto e spinse anche le sue dame ad acquistare i modelli di Worth. Diventare il sarto di corte fu il suo volano per essere posizionato al vertice della sartoria occidentale, così, oltre a realizzare abiti per personaggi di spicco quali la regina Vittoria d’Inghilterra, Elisabetta d’Austria o la regina d’Ungheria, moltissime aristocratiche si servirono del suo atelier e i suoi abiti comparirono sulle riviste di moda, diffondendo la sua fama.

Predisposto alle invenzioni della tecnica, utilizzo spesso la macchina per cucire, di recente invenzione e non disdegnò l’utilizzo del pizzo industriale ma riuscì comunque a mantenere una cura eccelsa in ogni dettaglio delle sue creazioni. Prediligeva un costoso e pregiato tessuto francese, realizzato dalle antiche seterie di Lione e si ispirava spesso a opere di maestri del ‘500 e ‘600 come Rembrandt e Tiziano.

Worth oltre a essere un creativo d’eccellenza fu anche un arguto manager di se stesso e della sua arte, capendo che il segreto per un’attività di successo era l’immagine e la diffusione. Il sarto doveva lasciare il posto al creatore di stile che avrebbe dovuto andare a toccare la sfera emotiva della cliente anche grazie a una presentazione efficace. Fu il primo a presentare collezioni di abiti in anticipo, suddividendoli per stagione. Non di minore importanza poi la diffusione delle creazioni, certificate da etichette apposte all’interno dell’abito nonché fornite insieme ai cartamodelli delle creazioni. Per cui arte e marketing pubblicitario per diffondere un sogno, quello delle sue creazioni di moda.

Nel 1870 con la caduta del Secondo Impero e l’esilio di Eugenia di Montijio la maison di Worth chiuse temporaneamente per riaprire due anni dopo. E nonostante fosse sparita la clientela di corte e il suo lavoro fu dedicato all’alta borghesia rimase sulla cresta dell’onda pur applicando prezzi esorbitanti. Morì nel 1895 ma l’attività della maison proseguì fino al 1954 quando chiuse i battenti ma gli abiti di Worth sono tutt’oggi esposti nei più importanti musei della moda in tutto il mondo.


E prima di lasciarvi vi ricordo che Fin de Siècle. Amore proibito sarà disponibile dal 16 agosto 2017 su Amazon, sia in formato cartaceo che in formato ebook (anche in lettura gratuita per chi ha l’abbonamento KindleUnlimited), ma è già possibile prenotarlo cliccando sull’immagine…


leggi il romanzo anche gratis

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on July 26, 2017 05:40

July 24, 2017

Mondorosa. Waiting for a victorian romance. Fin de Siècle. Amore proibito, storia di un amore deciso a non arrendersi alle avversità



E in questa calda estate torno a uno dei miei grandi amori, il romance storico… per il nostro Mondorosa ecco la mia ultima novità: Fin de Siècle. Amore proibito dove si parla ancora d’amore, di donne e di Epoca Vittoriana. Ma anche di moda e stili, di haute couture, di passioni che chiedono solo di poter esplodere e di amori contrastati e difficili, di anime che non riescono a sottrarsi alla potenza del vero amore e di cuori in subbuglio che chiedono solo di poter amare ed essere amati. Si parla di Charlotte e di Anthony che devono lottare contro le convenzioni sociali e contro un destino avverso per poter vivere un amore puro, profondo e deciso a non arrendersi alle avversità.


Il volume sarà disponibile dal 16 agosto 2017 su Amazon, sia in formato cartaceo che in formato ebook (anche in lettura gratuita per chi ha l’abbonamento KindleUnlimited), ma è già possibile prenotarlo cliccando sull’immagine…


PRENOTA SUBITO LA TUA COPIA


e aspettando l’uscita di questo palpitante victorian romance qualche parola sulla trama…


prenota


Inghilterra XIX secolo.

Lord Anthony Bramby è un conte che ha voluto realizzare il sogno che suo padre aveva prima di morire, quello di avviare un opificio. Un sogno da sempre ostacolato dalla contessa sua moglie. Un sogno che ha lasciato la famiglia in ristrettezze economiche ma che il nuovo conte è riuscito a far fruttare risollevando le sorti di un progetto che appariva fallimentare. Un sogno che Anthony vuole far crescere ulteriormente aprendo un atelier a Londra, in Regent Street. Un’idea che va contro il volere di sua madre e della sua giovanissima fidanzata Eliza. Un progetto che Anthony non ha deciso di avviare da solo ma insieme a Lady Virginia, sua sorella minore. Bella e intelligente zitella che coglie così l’occasione per poter fuggire dalla casa natale e affrancarsi dalla dispotica madre.

Charlotte Worth è una sarta che ha avuto in sorte il nome del famoso stilista creatore dell’haute couture. Cresciuta senza una vera famiglia, fuggita da un ricovero poco più che bambina si è ritrovata, per fatalità, a provare il lavoro di ago e filo e a scoprire un talento inaspettato. Così a soli diciannove anni occupa il posto di prima sarta in uno degli atelier più rinomati di Bond Street.

E proprio in un pomeriggio di gennaio i suoi occhi color del cielo di primavera incrociano quelli grigi di Anthony, nell’atelier dove lei lavora e dove lui ha accompagnato la fidanzata e la sorella a fare acquisti. Per il conte Bramby è amore a prima vista, un colpo di fulmine impossibile da ignorare perfino a occhi esterni come quelli della sua fidanzata Eliza che, furiosa di gelosia, riesce a far licenziare la sarta in modo ingiusto.

Il mondo di Charlotte va in frantumi e lei si ritrova senza un lavoro e senza un posto dove vivere. Lo spettro di un passato terribile torna presente e tutti i suoi sogni si sciolgono come neve al sole. Ma il destino, nei panni di Lady Virginia, si presenta con una generosa offerta che Charlotte non potrà rifiutare. Una proposta che le permetterà di continuare a lavorare come sarta e di non dover ritornare alla vita di stenti e fatiche che aveva condotto per anni, nonché di poter stare accanto all’uomo che ha rubato il suo cuore e la sua anima, il cui pensiero domina i suoi sensi in modo incontrollabile.

Così l’Atelier Bramby comincia la sua attività in una Londra che si avvia alla fine del secolo, tra i tavoli della sartoria dove si partoriscono nuove idee e nuovi stili, le stoffe preziose, i divani di broccato della sala prove e le capricciose richieste di clienti blasonate ed esigenti. Mentre un amore proibito nasce e cresce tentando di superare gli ostacoli per poter essere vissuto da Charlotte e Anthony. E intorno a loro tutti gli altri personaggi. Tutti con i loro sogni proibiti, le anime in subbuglio, la passione che chiede solo di poter esplodere e il desiderio represso di poter consumare amori imbrigliati in una società eccessivamente formale, coercitiva e castrante come quella vittoriana.


LEGGI ANCHE GRATIS IL ROMANZO

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on July 24, 2017 00:44

June 20, 2017

Mondorosa. Debutto in società, oggi come allora, quando una fanciulla anelava al matrimonio.


leggi LA MATERIA DI CUI è FATTA LA VITA


E continuiamo a parlare di donne, di donne di ieri e di oggi nel nostro Mondorosa. E anche oggi parliamo di Donne e di Epoca Vittoriana, riprendendo il discorso in merito al debutto in società. Un evento tra sogno e realtà che ogni fanciulla sognava di poter vivere all’epoca (e forse un po’ anche oggi nel profondo delle anime romantiche)

Per il debutto le giovani ladies, dopo essere state adeguatamente preparare ed educate a diventare mogli eccellenti, si dovevano preoccupare anche del guardaroba. Precisamente di farsi un guardaroba nuovo per l’occasione. Ovviamente se potevano permetterselo. Per cui allora come oggi l’apparenza la faceva da padrona. Perché il conquistare il giusto marito era l’obiettivo primario.

Pertanto le fanciulle si recavano dalle sarte con un grande anticipo per farsi confezionare abiti su misura, modelli unici con tessuti pregiati. Che nel periodo vittoriano erano prevalentemente sete, broccati, velluti e damaschi. Sceglievano scarpe coordinate, poi c’era il confezionamento dei cappellini letteralmente personalizzati. E lì si vedevano sfoggiare fiori e piume. Non da meno erano le borsette (accessorio imprescindibile nel guardaroba dei una donna anche oggi), guanti, cappotti, ventagli (adesso non più tanto indispensabili a dire il vero), nastri e qualsiasi accessorio che servisse loro a non sfigurare davanti alle cosiddette concorrenti per la corsa al matrimonio ottimale.

Un’attenzione speciale era riservata alle acconciature. Raffinate, complicate, ornate di perle e brillantini, fiori, nastri, si potevano vedere ciocche intrecciate sapientemente e, spesso, pettinature molto elaborate grazie all’intervento di ferri caldi con cui si potevano arricciare i capelli.

Ma la cosa più inquietante (almeno dal mio punto di vista) era l’attenzione di allora (come purtroppo anche di oggi) alla linea. A causa dei banchetti luculliani che si consumavano durante importanti pranzi e cene, una delle preoccupazioni maggiori per le ladies dell’epoca era quella di ingrassare. Così le rispettive cameriere servivano loro frugali e spessissimo saltuari pasti per questo motivo. Insomma il vecchio detto devi soffrire se bella vuoi apparire è sempre esistito e purtroppo sta resistendo al tempo che passa.


Però non tutte le donne nell’epoca vittoriana si preoccupavano di simili quisquilie. Esisteva anche una fetta di popolazione femminile dedita ad altri interessi. E, magari, impegnata a costruirsi un futuro e una vita che non dipendessero dal proprio aspetto fisico. Ma, soprattutto, che non dipendessero dall’esistenza o meno di un marito. Come Emma che sogna di diventare un medico e all’amore nemmeno ci pensa. Però l’amore quando ha deciso di colpirti proprio se ne infischia delle tue opinioni. Arriva e basta!



La Materia di cui è fatta la Vita Cartaceo ed ebook (anche gratis con KindleUnlimited), cliccando qui sull’immagine:

leggi anche GRATIS La Materia di cui è fatta la Vita

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 20, 2017 01:30

June 16, 2017

Love Yesterday, i miei romance storici. La storia d’amore di Emma e Alexander, un amore che supera ogni difficoltà


Love Yesterday, La Materia di cui è fatta la vita, in cartaceo ed ebook anche gratis con KindleUnlimited, una storia d’amore e di sogni che supera le difficoltà della vita e della castrante società vittoriana.


leggi la storia di Emma e Alexander anche gratis


La storia d’amore di Emma e Alexander, un amore che supera ogni difficoltà

Sinossi: Emma ha i natali sbagliati, ma vuole realizzare il suo sogno.

Sarah è sua sorella o, almeno, sorella da parte di padre e vuole fare ciò che conviene a una fanciulla della sua estrazione. Un matrimonio conveniente e giusto per il suo ceto.

Alexander è un duca. Bellissimo, spavaldo e arrogante.

Siamo nella seconda metà del 1800 quando Emma nasce da una delle domestiche nella casa della facoltosa famiglia Wilson. Ma c’è un problema, la donna non ha un marito, Emma è illegittima e come tale marchiata fin dal suo primo vagito.

Quando la madre di Emma muore lei è solo una bambina e viene ricoverata in un istituto che accoglie orfani. Inaspettatamente, però, Lord Tristan Wilson, dopo qualche tempo, si presenta all’istituto e dichiara di volerla adottare. Riportandola nuovamente nella casa degli Wilson. Ma non tutti sono contenti di riaverla tra quelle mura. A partire da Lady Charlotte Wilson che ha dovuto inghiottire il boccone amaro della verità. Emma, infatti, è nata da una relazione extraconiugale di Lord Tristan. E si è vista costretta a sottostare al volere del marito di prendere in casa quella piccola orfana e crescerla al pari di Sarah, la loro unica figlia legittima, coetanea di Emma.

Per forma e convenzione sociale Lady Charlotte crescerà Emma dandole tutti i privilegi riservati a Sarah ma non amandola mai come se fosse una figlia. Emma diventa così una Wilson anche agli occhi della società e, nonostante le differenze tra le due ragazze e non solo fisiche, diventerà una giovanissima donna sofisticata e aristocratica come sua sorella Sarah.

Tra le due sorelle, però, una differenza è dominante. Mentre Sarah è perfettamente figlia dell’educazione e del costume dell’epoca e sogna di realizzarsi in un matrimonio giusto e conveniente per il suo ceto. Emma coltiva un altro sogno, quello di diventare un medico. Un futuro in netta contrapposizione con ciò che ci si aspetta da una donna, per giunta di famiglia facoltosa e importante come una Wilson.

In un’Inghilterra bigotta e conformista come quella vittoriana Emma combatterà i preconcetti e i pregiudizi tipici dell’epoca per poter arrivare a realizzare il proprio sogno ed essere se stessa… l’amore però no, non era contemplato, sarebbe stato un intralcio, soprattutto se il lui in questione è il bellissimo e spocchioso duca su cui ha messo gli occhi anche sua sorella Sarah… ma si sa l’amore se ne infischia di ciò che pensano le persone, se ha deciso di arrivare non chiede il permesso a nessuno!

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 16, 2017 01:09

June 12, 2017

Love Today, i miei romance contemporanei con l’intervista degli amici di L’autore che non ti aspetti dove parlo del mio Ritorno ad Abbey Court e dell’amore impossibile tra Olivia e Jeremy



E parliamo ancora di Love Today… i miei romance contemporanei con la bella intervista che mi hanno fatto su facebook gli amici di L’autore che non ti aspetti dove ho parlato di me e del mio ultimo romance Ritorno ad Abbey Court disponibile in cartaceo ed ebook anche gratis per chi ha l’abbonamento KindelUnlimited.


Leggi RITORNO AD ABBEY COURT anche GRATIS


È OGGI CON NOI, QUI A “L’ AUTORE CHE NON TI ASPETTI” CARRAGH SHERIDAN CHE CI PARLERÀ DEL SUO NUOVO LIBRO “RITORNO AD ABBEY COURT”

CIAO CARRAGH E SOPRATTUTTO GRAZIE DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA QUI CON NOI PER PARLARCI DEI TUOI LIBRI.

Grazie a voi di avermi ospitato di nuovo in questa bellissima pagina.

NEL TUO ROMANZO CI PORTI NELLA PROVINCIA INGLESE CHE DALLE APPARENZE SEMBREREBBE MONOTONA E PRIVA DI ATTRATTIVE ANCHE SE SI SCOPRE BEN PRESTO CHE NON È COSÌ. COME MAI QUESTA SCELTA E SOPRATTUTTO LA CONTRAPPOSIZIONE CON NIZZA CITTÀ TURISTICA E COMPLETAMENTE DIVERSA DALLA CAMPAGNA BRITANNICA?

Come dici tu effettivamente la provincia inglese sembra tranquilla ma, almeno nel mio romanzo, ribollono gli animi, sopratutto si seppelliscono segreti scomodi. Nizza è la scelta della protagonista come via di fuga, vuole studiare arte e sceglie quella città della Francia, poi decide di rimanerci e farne la sua casa. In realtà la scelta di una connotazione differente dall’Inghilterra per Olivia è più un discorso di aver scelto la Francia, non tanto Nizza in quanto tale.

OLTRE ALLA CONTRAPPOSIZIONE DEI LUOGHI IN CUI SI SVOLGE LA STORIA C’ È ANCHE UNA FORTE CONTRAPPOSIZIONE FRA OLIVIA E LA CUGINA ELIZABETH. QUANTO LE DIVERSITÀ DI QUESTI DUE PERSONAGGI SONO IMPORTANTI NEL DIPANARSI DELLA VICENDA CHE MAGISTRALMENTE RACCONTI?

Se non ci fosse la netta differenza tra le due protagoniste la vicenda non starebbe in piedi. Come se non esistesse il rapporto conflittuale di Olivia con la madre che, da sempre, avrebbe desiderato avere una figlia come Elizabeth molto più simile a lei. Diciamo che per Olivia oltre alla radicale e profonda diversità con la cugina, alla quale è legata come a una sorella, pesa e fa soffrire il continuo confronto che la madre fa tra le due, si sente ferita dal non essere mai stata accettata per quello che è. Da lì la scelta di una vita lontana e differente che le permetta di non fingere più.

PERCHÈ LA SCELTA DI PRESENTARE ELIZABETH ED OLIVIA COME CUGINE E NON COME, AD ESEMPIO SORELLE, PER ACCENTUARE ANCOR DI PIÙ LE DIFFERENZE FRA LE DUE?

Se fossero state sorelle avrebbero avuto la stessa madre, per cui la gestione dei rapporti interni alla famiglia sarebbero stati ingestibili, oltre che claustrofobici. Inoltre in un caso simile per Oliva mantenere i segreti di Elizabeth sarebbe stato a un certo punto insostenibile e la madre prima o poi avrebbe saputo. Invece in questo romanzo Catherine (la madre di Olivia) non saprà mai la verità sulla nipote e rimarrà convinta della sue perfezione. In ogni caso sono cugine, quasi coetanee e cresciute legate come sorelle. Per cui la scelta di non farle sorelle è stata solo una questione strategico/tecnica di economia del romanzo.

UNA DOMANDA UN PÒ PIÙ PERSONALE. TI SENTI PIÙ ELIZABETH O PIÙ OLIVIA O IN LORO CI SONO TUTTE LE SFACCETTATURE DELLA TUA PERSONALITÀ?

Nessuna delle due. Sono due personaggi che sono entrambi lontani dal mio modo di essere. Di Olivia forse ho solo la difficoltà a mantenere e avere segreti, infatti non ne ho e chiedo di non raccontarmeli. Ho una pessima memoria e sono allergia all’ipocrisia.

OLTRE ALLE DUE CUGINE QUAL È IL PERSONAGGIO CHIAVE DEL TUO SCRITTO E PERCHÈ ?

Direi che è Jeremy Stephen Stanton, il coprotagonista maschile che è poi il fulcro intorno a cui gravita tutto. Due donne, un uomo da dividere, prodromo di disastri epocali!

A PRIMA VISTA ED AD UNA ANALISI SUPERFICIALE IL TUO SCRITTO POTREBBE SEMBRARE UNA SEMPLICE STORIA D’ AMORE MA ANDANDO AVANTI CON LA LETTURA CI SI RENDE CONTO CHE C’ È MOLTO DI PIÙ. INTRIGO, MISTERO, SUSPENSE, GELOSIA E PAURA. QUALI SONO LE TEMATICHE PIÙ IMPORTANTI DEL TUO LIBRO E PERCHÈ?

Amore, quello forte che vince ogni cosa ma distrugge gli animi, senso di colpa, gelosia e la difficoltà della gestione dei rapporti familiari dove solitamente chi ti fa più male sono le persone a cui vuoi più bene.

A CHE GENERE DI LETTORI È RIVOLTO IL TUO ROMANZO E A CHI LO CONSIGLIERESTI?

È rivolto e lo consiglierei a chi ama sviscerare le sfaccettature dei rapporti interpersonali, a chi ama le storie d’amore tormentate ma intense ma naturalmente che vanno a finire bene.

GRAZIE CARRAGH DI ESSERE STATA QUI CON NOI. RICORDIAMO CHE IL LIBRO “RITORNO AD ABBEY COURT” È DISPONIBILE SULLA NOSTRA BACHECA ED AL SEGUENTE LINK: Ritorno ad Abbey Court.

GRAZIE A TUTTI PER L’ ATTENZIONE E BUON WEEK- END.

Grazie a voi per l’ospitalità e a tutti i lettori un augurio di rivederci presto.


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 12, 2017 05:06

May 21, 2017

Aspettando l’estate con i miei libri in un mondo colorato di rosa


Tutti i miei libri: Short Love Story, Romance, contemporanei, storici e natalizi.
Disponibili su Amazon. In formato cartaceo ed ebook (anche GRATIS con KindleUnlimited).

 

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on May 21, 2017 07:27

May 10, 2017

Mondorosa. Festa della Mamma. Auguri a tutte le mamme del mondo. Reali e di fantasia.

Per il mio buongiorno di oggi voglio parlare di una ricorrenza che si sta avvicinando velocemente, anche se per essere precisi sarebbe già passata. Sto parlando della Festa della Mamma che cadrebbe proprio l’8 maggio ma negli ultimi anni si tende a festeggiarla ufficialmente la domenica successiva a questa data. Per qui la prossima domenica 14 maggio sarà ufficialmente la Festa di tutte noi mamme.

Una festa, quella della mamma, che ha origini lontane, che affondano fin nell’antica Grecia quando gli Elleni dedicavano un giorno dell’anno alla madre. Giorno che coincideva con le celebrazioni per la madre di tutti gli Dei, la dea Rea. Ma anche gli antichi romani festeggiavano in qualche modo questa festa dedicando un’intera settimana alla divinità Cibele, simbolo della Natura e di tutte le madri.

E di mamme oggi vi voglio parlare. Mamme reali e mamme di fantasia.

Inevitabilmente, perciò, è doveroso spendere qualche parole in merito a questa festa nel Regno Unito, considerando che la maggior parte dei miei personaggi (per cui anche delle mie mamme) si collocano proprio in Inghilterra.

Le celebrazioni legate a questa festa, in Inghilterra, risalgono al XVII secolo. All’origine questa festività, il Mother’s Day, non era occasione per festeggiare la propria madre ma aveva un significato differente e coincideva con la quarta domenica di Quaresima. Occasione in cui, tutti i bambini che vivevano lontano dalla famiglia, magari per imparare un mestiere o erano a servizio presso qualche famiglia, potevano tornare a casa per l’intera giornata. La tradizione di riunirsi a metà del periodo di Quaresima si è così diffusa, prendendo l’abitudine di festeggiare la propria famiglia, principalmente nella figura della madre, elemento fondamentale dell’unione familiare. Abitudine che, in un certo qual modo, non è mai venuta meno ma sopravvive anche in Inghilterra, come da noi, conosciuta comunemente come Mother’s Day cioè Festa della Mamma.

Per cui tornando a parlare di mamme. Di mamme reali ma, soprattutto di mamme create dalla nostra fantasia, come le mamme (e le matrigne) che popolano i miei romanzi.

Partendo dall’austera e cinica contessa Ashton madre di Vittoria in Quando piangono le fate. Per passare alla signora Carpenter, ricca e ambiziosa tanto da essere disposta a sacrificare la felicità di sua figlia Lavinia per fregiare la famiglia di un cognome illustre in Rugiada e miele. Senza dimenticare lady Charlotte Wilson, egoista e gelosa matrigna di Emma in La Materia di cui è fatta la Vita. Per arrivare all’ultima, in ordine di tempo, Catherine Keating. Madre controversa e incomprensibile che è riuscita a sviluppare un rapporto conflittuale e devastante con la figlia Olivia, pur amandola, in Ritorno ad Abbey Court. Austere, ciniche, ambiziose, egoiste, gelose, controverse ma pur sempre madri che forse, nel loro profondo, tentano solamente di fare il bene delle proprie figlie. Dimenticando spesso che le figlie hanno solo bisogno di crescere e sbagliare da sole. Che hanno solamente bisogno di essere libere di diventare ciò che vogliono, anche se questo non corrisponde alle aspettative delle madri. Forse hanno solamente bisogno di essere amate e accettate. Ma non sempre il rapporto madre e figlia riesce ad arrivare ad essere amore e accettazione, spesso diventa conflittualità e attrito. Anche se l’amore, alla base, l’amore totalizzante e unico come quello di una madre, in fondo non manca mai.


Tutti disponibili su Amazon in formato cartaceo ed ebook, anche GRATIS con KindleUnlimited, cliccando qui: I libri di Carragh Sheridan.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on May 10, 2017 01:00

May 7, 2017

Ritorno ad Abbey Court, storia di un amore che non può e non deve essere vissuto


E anche oggi sono qui per raccontarvi una storia d’amore. La storia di un amore impossibile e tormentato. La storia di un amore che non avrebbe mai nemmeno dovuto nascere, ma avrebbe dovuto essere soffocato e dimenticato fuggendo il più lontano possibile. Perché anche se il cuore e i sensi di Olivia non potrebbero mai appartenere a nessun altro se non a Jeremy, lui è sposato. E ad aggravare la situazione è sposato con Elizabeth, la cugina di Olivia. Una storia d’amore destinata a un epilogo di sofferenza e dolore quella dei protagonisti di Ritorno ad Abbey Court.


Un storia che parla di un piccolo paese nella soffocante e ipocrita provincia inglese. Di due cugine agli antipodi. Di un uomo affascinante e ricchissimo. Di un matrimonio basato su un segreto inaccettabile. E del tormento di un amore impossibile. Un amore che non può ma, soprattutto, non deve essere vissuto. Olivia lo sa, ma Jeremy è tutto ciò che vuole e che la completa. Anche se Jeremy è di un’altra donna. Ma l’amore e la passione sono impossibili da controllare. In qualche modo trovano sempre la strada per prendere il sopravvento e gettare le anime degli esseri umani nel caos più totale. E quando si supera quel momento non si può più tornare indietro.



E ora, nell’attesa che i nostri cuori palpitino all’unisono con quelli di Olivia e Jeremy, un piccolo spoiler come antipasto!




Olivia lo guardò negli occhi e vi lesse l’infinito e il tormento straziante dell’impotenza, mentre sentiva il suo cuore che cominciava a martellare nel petto.

Per un istante ebbe la certezza che le sarebbe stato impossibile allontanarsi da lui.

«Dobbiamo fermare tutto questo» ripeté piano senza riuscire a distogliere gli occhi da quelli di lui.

«Lo so – sussurrò di nuovo Jeremy – ma non credo di volerlo fare».

Rispondendo a un impulso istintivo Olivia si avvicinò e alzandosi in punta di piedi posò le sue labbra su quelle dell’uomo.

Lui la avvolse in un abbraccio disperato assaporando il suo profumo, di cui era certo non avrebbe più potuto fare a meno.

Intensificò il bacio quando lei dischiuse le labbra e lei ricambiò con passione.

Anche in quel momento il telefono di Jeremy abbandonato sulla scrivania si mise a trillare ma entrambi ignorarono quel rumore che si perse lontano.

Senza sciogliersi dall’abbraccio, le labbra di Jeremy scesero sul collo di Olivia procurandole una serie di brividi lungo la schiena mentre lui la guidava con il suo corpo verso la stanza da letto.

Percepì le sue mani calde che si infilavano sotto la maglietta e la aiutavano a sfilarla per gettarla chissà dove mentre lei gli sbottonava la camicia e la faceva scivolare dalle spalle lungo le braccia e cadere a terra.

Arrivarono, senza staccare i loro corpi, all’immenso letto matrimoniale dove Jeremy la adagiò dolcemente per poi afferrare i suoi blue jeans, sbottonarli e aiutarla a sfilarli lasciandoli cadere sul tappeto morbido.

«Dobbiamo fermarci – sussurrò lei con la voce incrinata – finché siamo in tempo».

«Non siamo più in tempo» disse lui con voce arrochita dal desiderio prima che le sue labbra tornassero a baciare quelle di Olivia con passione.


Disponibile su Amazon in formato cartaceo ed ebook, anche GRATIS con KindleUnlimited, cliccando qui: Ritorno ad Abbey Court.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on May 07, 2017 02:48

April 29, 2017

Mondorosa. Un tuffo nel passato, ancora atmosfere vittoriane con la bella intervista che mi ha fatto Antonia Romagnoli per Il salotto di Miss Darcy


Buongiorno in questo sabato di fine aprile con un piccolo tuffo nel passato. Nel passato recente perché ancora una volta vorrei parlare del mio romance d’ambientazione storica La Materia di cui è fatta la Vita. E nel passato meno recente perché ci rituffiamo nel mondo vittoriano… con la bellissima intervista apparsa nella rubrica Il tè del venerdì del blog Il salotto di Miss Darcy. Intervista fatta da Antonia Romagnoli, un’amica che ringrazio di cuore, scrittrice ed esperta di epoca Regency e Vittoriana.



Per leggere l’intervista completa cliccare qui: Il tè del venerdì con Carragh Sheridan.



e prima di lasciarvi vi ricordo che Emma e Alexander vi aspettano nel romanzo La Materia di cui è fatta la Vita e attendono di farvi sognare e battere il cuore con la loro storia d’amore fatta di sogni e batticuori.



La Materia di cui è fatta la Vita

Cartaceo ed ebook (anche gratis con KindleUnlimited), cliccando qui: La Materia di cui è fatta la Vita.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on April 29, 2017 02:56

April 25, 2017

Ritorno ad Abbey Court, storia di un amore impossibile e tormentato

Vi racconto l’amore impossibile e tormentato di Olivia e Jeremy i protagonisti di Ritorno ad Abbey Court il mio nuovo romance, Una storia d’amore imperdibile, disponibile in formato cartaceo ed ebook, anche GRATIS con KindleUnlimited, cliccando qui: Ritorno ad Abbey Court.


Un piccolo paese nella soffocante e ipocrita provincia inglese. Due cugine agli antipodi. Messe a confronto fin da quando erano bambine. Un uomo affascinante e ricchissimo. Un matrimonio basato su un segreto inaccettabile. Il tormento di un amore impossibile. Questi sono gli ingredienti del romanzo che vi appassionerà, vi emozionerà e vi farà palpitare il cuore all’unisono con i cuori di Olivia e Jeremy, destinati a un amore che forse non potrà mai essere consumato.


Olivia è nata e ha sempre vissuto ad Abbey Court, un piccolo paese periferico fuori Londra, che le è sempre stato stretto. Una provincia soffocante, come soffocante è sempre stata la sua famiglia e l’opprimente invadenza di sua madre Catherine, perennemente insoddisfatta di quella figlia che non è mai stata ciò che lei avrebbe voluto. Olivia non è mai stata capace di essere come Elizabeth, sua cugina, bellissima come una dea, intelligente e perennemente messa a confronto con lei dalla madre, fin da quando erano bambine. Da una parte il fisico perfetto e statuario di Elizabeth, i serici capelli biondi da bambola e uno sguardo capace di incantare chiunque. Dall’altra il corpo acerbo di Olivia che gira perennemente con felpe informi e blue jeans, non sa truccarsi e, soprattutto, è praticamente trasparente agli occhi di tutti. Soprattutto agli occhi degli uomini. Olivia, al contrario di sua cugina, non sa come si seduce un uomo ma si sente bene nella sua normalità. Lei ha un sogno, vuole diventare una pittrice ed è disposta a tutto per realizzarlo. Anche a lasciare Abbey Court e la sua famiglia per poter studiare in Francia.

Un sogno che sua madre non comprende. Come non comprende per quale motivo sua figlia non riesce ad essere tanto furba da comportarsi come sua cugina che è riuscita ad assicurarsi un futuro degno di questo nome. È riuscita a far cadere ai suoi piedi il primogenito della prestigiosa famiglia Stephen Stanton, proprietari di una catena di hotel a livello internazionale. Elizabeth sta per diventare la moglie di uno degli uomini più importanti e ricchi, poco importa la differenza d’età, lei poco più che ventenne, lui quasi quarantenne. L’importante è il futuro. E quello Elizabeth ha saputo programmarlo bene, utilizzando le sue armi in modo intelligente. Almeno questo è ciò che pensa Catherine. Non come Olivia, quella figlia inetta, capace solo di pensare ai suoi quadri e alla cultura. Il matrimonio dell’anno, l’evento dell’anno. Elizabeth convola a nozze con Jeremy Stephen Stanton e Olivia assiste al matrimonio, più per obbligo che altro, contando i giorni che la separano dal suo volo per Nizza, dove andrà a studiare ma con la ferma intenzione di non tornare mai più ad Abbey Court. Proprio quel matrimonio sarà l’evento che cambierà inesorabilmente la sua esistenza e le sue convinzioni. Quel matrimonio e il terribile segreto che sua cugina le confida costringendola al silenzio. Un segreto inconfessabile, che Olivia non sopporta di mantenere. Così una volta partita per la Francia si costruisce una nuova vita evitando il più possibile di tornare ad Abbey Court. Ma al proprio destino non è possibile fuggire. A volte si è costretti a tornare, tornare indietro, tornare sui propri passi, tornare ad Abbey Court. Magari per dover scoprire altri terribili segreti e decidere finalmente che non si è più disposti a fingere. Fingere che le bugie se ignorate smettano di fare male. Fingere di non essere innamorate di un uomo che non si potrà mai avere. Fingere che dirgli addio è una cosa che non strazierà la vostra anima per sempre.


 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on April 25, 2017 23:53