Kusamakura Quotes

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Kusamakura Kusamakura by Natsume Sōseki
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“Một khi thế giới do chính con người tạo ra đã là khó sống thì cũng chẳng nơi nào khá hơn để mình tìm đến. Hoạ chăng là phải đến những nơi không có người. Nhưng mà nơi không có con người thì có lẽ còn khó sống hơn thế giới của con người nữa.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“世に住むこと二十年にして、住むに甲斐ある世と知った。二十五年にして明暗は表裏のごとく、日のあたる所にはきっと影がさすと悟った。三十の今日はこう思うている。
―喜びの深きとき憂いよいよ深く、楽しみの大いなるほど苦しみも大きい。
これを切り放そうとすると身が持てぬ。片づけようとすれば世が立たぬ。”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“il lungo serpente della civiltà si attorciglia sulle rotaie che brillano di bianca luce. Dalla bocca vomita un oscuro fumo.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“La civiltà, dopo aver concesso a ognuno di noi la libertà e averci resi fieri come tigri, ci getta in una gabbia, per mantenere il mondo tranquillo. Questa non è una vera pace. È la pace della tigre nel giardino zoologico, che se ne sta sdraiata fissando furiosamente gli uomini. Se si spezzasse solo una sbarra della gabbia il mondo sarebbe fatto a pezzi.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“I fiori di pero sconsolatamente sciupati dalla pioggia ispirano una sensazione di pietà, i fiori di aronia illuminati freddamente dalla luna suscitano un’impressione di tenerezza. Del tutto differente è la vista delle ombrose camelie. Hanno un aspetto tenebroso, velenoso, terrificante. Proprio perché superficialmente sono abbigliate con tinte sgargianti. Inoltre non sembrano voler civettare con gli uomini né attirarli. Vivono quietamente nell’ombra dei monti, lontane dagli sguardi umani, per centinaia d’anni, e all’improvviso sbocciano e cadono, cadono e sbocciano. Basta uno sguardo per essere perduti. Chi posa i suoi occhi su di loro non potrà più sfuggire alla magia. Quella tinta non è un semplice rosso. È uno strano rosso, come il sangue di un prigioniero giustiziato, che spontaneamente attrae gli sguardi degli astanti e sgomenta i loro cuori. Mentre le contemplo, una rossa corolla cade sull’acqua. Nella tranquilla primavera solo lei si muove. Poco dopo ne cade un’altra. Quel fiore non perde mai i suoi petali. Più che spampanarsi, scivola dal gambo ancora intero. E, di colpo, apparentemente senza rimpianti; vederlo intero anche sul suolo incute una sinistra impressione6. Cade un altro fiore: se continuano a cadere così, penso, l’acqua dello stagno diventerà rossa. Mi sembra che intorno ai fiori che galleggiano serenamente ci sia un alone vermiglio. Ne cade un altro. Rimane così quietamente sospeso che quasi non si capisce se sia caduto sul terreno o sull’acqua.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“Lì dinanzi c’è una grande magnolia. Il tronco è tanto grosso che un uomo stenterebbe a circondarlo con le braccia. È più alta del tetto del monastero. Alzo lo sguardo e vedo i suoi rami protesi sulla mia testa. E sopra a quelli altri rami. E sopra tutti i rami la luna. Di solito guardando dal basso in un simile intrico, non si riesce a scorgere il cielo. Ancor più se sono fioriti. Ma i rami di magnolia, per quanto si sovrappongano, mantengono tra l’uno e l’altro un nitido spazio. Quest’albero non protende vanamente sottili ramificazioni che confondono la vista di chi si trova a guardare dal basso. Persino i fiori sono ben spaziati. Si distinguono corolla per corolla, nettamente, anche se contemplati da lontano. Non s’intuisce fin dove la fioritura delle corolle si estenda e si raduni. Posseggono un’identità ben definita e tra l’una e l’altra s’intravvede distintamente il limpido azzurro del cielo. Naturalmente non sono fiori candidi. Un bianco immacolato sarebbe un colore troppo freddo. Soprattutto il bianco uniforme possiede un fascino astuto che incanta gli occhi umani. Non è questo il colore delle magnolie. Si sono elegantemente umiliate indossando un caldo color crema ed evitando intenzionalmente un estremo candore. Fermo sul lastricato contemplo con estasi questi soavi fiori, tentando di indovinare fin dove si estendano nel cielo tutti questi rami. Vedo solo fiori. Neanche una foglia. Sorgono nel mio animo i versi: Contemplo il cielo colmo solo di fiori di magnolia.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“Salire i gradini della scalinata del Kankaiji equivale a sentirsi liberi, in armonia con il nostro destino. Dopo aver composto il verso: «Solleva lo sguardo e conta le stelle di primavera: una, due, tre», e aver salito la scalinata, contemplo il mare primaverile, soffuso di una luce velata, simile a un obi. Attraverso il portale del tempio. Non ho più voglia di completare con altri versi la mia quartina cinese. Ho deciso improvvisamente di smettere.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“È veramente sublime passeggiare così in una bella notte di primavera senza seguire alcuna regola. L’unico criterio è quello di abbandonarsi all’estro del momento. E di lasciare che com’è venuto sparisca. Così per la poesia: bene se si riesce a comporre dei versi, bene ugualmente se non si riesce. E non si disturba nessuno”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“Il mondo è stipato di gente petulante, velenosa, fastidiosa e inoltre spudorata e odiosa. Ci sono persino certi tipi che non si capisce che cosa siano venuti a fare su questo pianeta.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“«Deve sapere che si è offerto come volontario, e così gli è arrivato l’ordine di arruolamento per la guerra». Il vecchio mi annuncia, invece dell’interessato, il destino del giovane che dovrebbe partire entro pochi giorni per le pianure della Manciuria. Ho sbagliato a credere che in questo villaggio primaverile, immerso come un sogno in un’atmosfera di poesia, vi siano solo gli uccelli a gemere, i fiori a cadere, le acque termali a scaturire. Il mondo reale valica le montagne, varca i mari e giunge fino a questi solitari villaggi, abitati dai tempi antichi solo dai discendenti dei Taira18. Forse arriverà il momento in cui dalle vene di questo ragazzo sgorgherà una decimillesima parte della marea di sangue che tingerà le immense e solitarie pianure del nord. Forse spirerà come fumo dalla punta della lunga spada appesa al suo fianco. E questo giovane sta seduto vicino a un pittore che non riconosce alla vita umana alcun valore se non quello di sognare.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“Un poeta ha il dovere di fare da solo l’autopsia del proprio cadavere e di renderne pubblico il risultato.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“Si potrebbe dunque definire l’artista un uomo che, avendo limato da questo mondo quadrangolare un angolo chiamato buon senso comune, vive in un triangolo.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“sono una molecola dell’umanità”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“Un poeta versa infinite lacrime, mentre per un uomo comune ne può bastare un litro. Quindi il poeta è più tormentato di un uomo qualsiasi, i suoi nervi sono molto più sensibili. Proverà gioie ignote al volgo, ma anche un’incommensurabile tristezza. Bisognerebbe meditare prima di diventare poeti!”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“la poesia di Shelley sull’allodola, provo a ripeterla a bassa voce, ma non ne ricordo che qualche verso, tra cui questi: We look before and after And pine for what is not: Our sincerest laughter With some pain is fraught; Our sweetest songs are those that tell of saddest thought5. È vero, per quanto felice possa essere un poeta, non può cantare la sua gioia con l’ardimento, l’abbandono, l’ebbrezza di quell’allodola. Nella poesia occidentale, naturalmente, ma anche in quella cinese, s’incontra spesso l’espressione «infinite lacrime di tristezza».”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“È la poesia, è la pittura a svellere da questo mondo le preoccupazioni che gravano sulla nostra vita, a proiettare davanti ai nostri occhi un mondo gradito. O anche la musica e la scultura. Anzi, più precisamente, non v’è neppure necessità di proiettarlo. Basta concepirne l’immagine perché nasca la poesia, scaturiscano i versi. Anche senza fermare sulla carta l’ispirazione percepiamo in fondo all’anima il tintinnio cristallino delle sue gemme. Anche senza spalmare sul cavalletto il rosso e l’azzurro, lo splendore dei colori appare spontaneamente agli occhi della nostra anima. Basta riuscire a vedere così il mondo in cui viviamo, questo impuro e volgare mondo terrestre, e a riprodurlo limpido e sereno nella macchina fotografica della nostra mente. Perciò anche un poeta muto che non ha mai scritto un verso, un pittore senza colori che non ha mai dipinto neppure un piccolo ritaglio di seta, per come riescono a vedere il mondo, a liberarsi dalle sue passioni, a entrare e a uscire in quell’universo di purezza, a costruire... (less)”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“Gli artisti sono preziosi, perché rasserenano questo mondo e arricchiscono il cuore degli uomini.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“We owe our humble gratitude to all practitioners of arts, for they mellow the harshness of our human world and enrich the human heart.”
Natsume Sōseki, Kusamakura
“The attempt to make a beautiful thing appear yet more beautiful only detracts from its intrinsic beauty”
Natsume Sōseki, Kusamakura