Uomini e no Quotes

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Uomini e no Uomini e no by Elio Vittorini
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Uomini e no Quotes Showing 1-11 of 11
“Perché si chiamava civile una guerra in cui due fratelli potevano trovarsi uno contro l'altro? Non si sarebbe dovuto chiamarla, anzi, incivile?”
Elio Vittorini, Uomini e no
tags: guerra
“Io so che cosa vuol dire un uomo senza una donna, credere in una, essere di una, oppure non averla, passare anche anni senza che tu sia uomo con una donna, e allora prenderne una che non è la tua ed ecco avere, in una camera d'albergo avere, invece dell'amore, il suo deserto. Questo, tra i deserti è il più squallido; Non di una vita che manca, ma di una vita che non è tale.
Avevi sete, e tu puoi bere; l'acqua c'è. Avevi fame e puoi mangiare; il pane c'è. C'è la fonte, e i palmizi intorno, simile a quello che cercavi. Ma è solo simile alla cosa, non è la cosa. Che volevi? Io mi dico. Mangio, ed è terra che mangio, non pane. Bevo, ed è terra che bevo.
Rimango chino sul letto che ho davanti; e una volta non mi spogliai nemmeno, fumai tutto il tempo, appoggiato alla spalliera dinanzi a quel deserto. L'uomo ricorda la sua sete. O sete! Io penso. Mi sono dissetato, ma ho sete ancora, io non ho che sporcato la mia sete. E chino sul letto bevo; Penso che sono umile in questo, penso che sono inginocchiato; ma so che la mia ferocia era la mia purezza.
Perché ho avuto pietà di me stesso?
Quest'umiltà non salva un uomo. Egli non ha con se nessuno. Egli è in ginocchio non nell'amore, ma nel suo deserto.”
Elio Vittorini, Uomini e no
“Bisogna che gli uomini possano essere felici. Ogni cosa ha un senso solo perché gli uomini siano felici. Non è solo per questo che le cose hanno un senso?”
Elio Vittorini, Uomini e no
“Egli voleva conoscere che cos'era quello che stava distruggendo; il vecchio e il vivo, e dal basso, tra i cani, guardava l'uomo nudo davanti a sé. [...]
Sembrava che volesse tutto di quell'uomo sotto i suoi colpi. Non che per lui fosse uno sconosciuto. Che fosse davvero una vita. O voleva soltanto una ripresa, e riscaldar l'aria di nuovo.”
Elio Vittorini, Uomini e no
“Dove volevano portarti ora?" disse Figlio-di-Dio. "Non nasce più erba dove loro portano. E sempre è gentaglia tra la quale vai. Sporca, voglio dire. Piace a te lo sporco? Meglio coi ladri di polli, Blut. Devi cambiare. [...] Non senti la puzza che fanno? E non puoi nemmeno dire di che sia. Quella di jena puoi dirla. è di jena. Lo stesso quella di avvoltoio. è di avvoltoio. Ma la loro? E anche tu la farai se resti con loro. [...] Lo sai quello che fai? Bau. bau. Loro ti dicono di cercare e tu cerchi. Ti dicono di trovare e tu trovi. Piglialo, ti dicono, e tu pigli. Lo sai che cosa pigli? Bau, bau. [...] Pigli uno come me. Bau, bau. [...] Ti sembra onesto?" disse Figlio-di-Dio. "Bau. Bau. Pigli uno come me, e lo dai a loro. Ti sembra onorato?”
Elio Vittorini, Uomini e no
“Io a volte non so, quando quest'uomo è solo - chiuso al buio in una stanza, steso su un letto, uomo al mondo lui solo - io quasi non so s'io non sono, invece del suo scrittore, lui stesso.”
Elio Vittorini, Uomini e no
“Questo forse era il punto. Che si potesse resistere come se si dovesse resistere sempre,e non dovesse esservi mai altro che resistere. Sempre che uomini potessero perdersi, e sempre vederne perdersi, sempre non poter salvare, non potere aiutare, non potere che lottare o volersi perdere. E perché lottare? Per resistere. Come se mai la perdizione ch’era sugli uomini potesse finire, e mai potesse venire una liberazione. Allora resistere poteva esser semplice. Resistere? Era per resistere. Era molto semplice.”
Elio Vittorini, Uomini e no
“Vero, disse il Gracco. Egli lo sapeva, e i morti glielo dicevano. Chi aveva colpito non poteva colpire di più nel segno. In una bambina e in un vecchio, in due ragazzi di quindici anni, in una donna, in un'altra donna: questo era il modo migliore di colpir l'uomo. Colpirlo dove l'uomo era più debole, dove aveva l'infanzia, dove aveva la vecchiaia, dove aveva la sua costola staccata e il cuore scoperto: dov'era più uomo. Chi aveva colpito voleva essere il lupo, far paura all'uomo. Non voleva fargli paura? E questo modo di colpire era il migliore che credesse di avere il lupo per fargli paura.
Però nessuno, nella folla, sembrava aver paura.
Aveva paura il Gracco? O Figlio-di-Dio? Scipione? Barca Tartaro? Non potevano averne. O poteva averne Enne 2? Non poteva averne. Allo stesso modo ogni uomo ch'era nella folla non aveva paura.
Ognuno, appena veduti i morti, era come loro, e comprendeva ogni cosa come loro, non aveva paura come non ne avevano loro.”
Elio Vittorini, Uomini e no
“Essi avevano, ognuno, una famiglia: un materasso su cui volevano dormire, piatti e posate in cui volevano mangiare, una donna con cui volevano stare; e i loro interessi non andavano molto più in là di questo, erano come i loro discorsi. Perché, ora, lottavano? Perché vivevano come animali inseguiti e ogni giorno esponevano la loro vita? Perché dormivano con una pistola sotto il cuscino? Perché lanciavano bombe? Perché uccidevano? Gracco era curioso degli uomini: voleva conoscere il perché delle loro cose.”
Elio Vittorini, Uomini e no
“Pensare" uno disse. "Eravate quasi amici e ora siete uno contro l'altro."
"Perché siamo" disse Manera "uno contro l'altro?"
"Non siete uno contro l'altro? Tu sei di qua, e lui è di là."
"Io sono di qua, e lui di là?"
"Non sei nella milizia tu? Tu sei nella milizia e lui è contro la milizia."
"Oggi" disse un terzo "anche due fratelli possono trovarsi uno contro l'altro."
"Ma noi non siamo due fratelli" Manera disse.
"Pure è un esempio" disse il terzo "che questa è una guerra civile."
Andarono avanti a parlare il primo milite e il terzo. Perchè si chiamava civile una guerra in cui due fratelli potevano trovarsi uno contro l'altro? Non si sarebbe dovuto chiamarla, anzi, incivile?”
Elio Vittorini, Uomini e no
“<> uno disse. <>
<> disse Manera <>
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<> disse un terzo <>
<> Manera disse
<> disse il terzo <>
Andarono avanti a parlare il primo milite e il terzo. Perchè si chiamava civile una guerra in cui due fratelli potevano trovarsi uno contro l'altro? Non si sarebbe dovuto chiamarla, anzi, incivile?”
Elio Vittorini, Uomini e no