Pierre Menard Pierre’s Comments (group member since Sep 19, 2016)


Pierre’s comments from the Reading Challenges group.

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Mar 01, 2020 02:31AM

62280 Mi aggancerei ad Antonella, se lo permette, con Le parole della cura, stessa "parola" nel titolo (bel gioco di... parole).
Feb 29, 2020 02:58PM

62280 Chiedo venia, purtroppo ci ho provato, ma mi manca ancora molto... per cui non potrò chiudere il libro per la fine del mese.

Prometto di rimediare per il prossimo!
Feb 01, 2020 10:31AM

62280 Anna [Floanne] wrote: "@Pierre XDDD
A proposito di Gozer, sto giocando a “Luigi’s mansion 3” con mia figlia ma ad aspirare i fantasmi sono un disastroso! Nei Ghostbusters non mi avrebbero mai presa!"


Hai problemi con i marshmallows?
Feb 01, 2020 10:23AM

62280 Ora sta diventando una faccenda personale.

Un bacio tra le stelle. Come sono state individuate le onde gravitazionali di Harry Collins.

Link: stessa parola presente nel titolo del libro suggerito da Antonella.
Feb 01, 2020 10:06AM

62280 Erdohan non sarebbe d'accordo con te, ma mi inchino alla sapienza della sacerdotessa della Catena di Sant'Antonio.

Una domanda. Ma se volessi usare il criterio dello stesso luogo di nascita per la MZB, devo scegliere uno scrittore USA o uno scrittore nato nello stato di New York (*) come idda?

Comunque aveva ragione Lucio: "Questa vita è una catena, qualche volta fa un po' male...".

(*) "Gozer il gozeriano? Buonasera! Io come rappresentante legalmente designato dalla città, contea e stato di New York, ti ordino di cessare qualsiasi attività soprannaturale e di tornare subito al tuo luogo d'origine o nella più vicina delle dimensioni parallele!"
Feb 01, 2020 09:51AM

62280 Dunque, ce provo. Somma sacerdotessa della Catena di S. Antonio, divina Floanne, dammi il tuo responso!

Il libro della MZB mi dicono essere ambientato a Troia, la cui sede è nell'attuale Repubblica turca. Io mi concatenerei con La stranezza che ho nella testa di Orhan Pamuk, che è ambientato a Istanbul, sempre in Turchia.
Feb 01, 2020 07:46AM

62280 Anche stavolta provo con il criterio delle iniziali uguali dell'autore:

Scienza del magico di Matt Kaplan
Jan 31, 2020 02:55PM

62280 Ok, ci eravamo accordati per farvi prendere lo strizzone collettivo da catena non conclusa... siamo delle belle carogne, eh?
Jan 31, 2020 02:35PM

62280 Terminato pochi minuti fa "Berlin Alexanderplatz":

https://www.goodreads.com/book/show/2...

Una lettura impegnativa e difficile, ma potente ed epica. Il libro ha due protagonisti, un atomo e il suo cosmo. Franz Biberkopf è l'atomo: un ex facchino appartenente alla classe più infima della socialità berlinese, finito in prigione per un femminicidio. La città di Berlino, rotante intorno ad Alexanderplatz, il suo cosmo (raccontato in maniera vivida e immersiva dall'autore): bettole e camere affittate, prostitute e operai, truffatori e artigiani, pederasti e profittatori... una variegata umanità, unita sotto il segno della sofferenza, del masochismo e dell'incapacità di sconfiggere il fato beffardo. A pagare il debito più atroce sono sempre i personaggi femminili, come in Dostoevskij. Il povero Biberkopf cerca in ogni modo di cambiare vita, ma ogni volta il destino lo ricaccia nella feccia della sua città: in questo, nulla ha da invidiare alle figure della tragedia greca, come Edipo, o shakesperiana, come re Lear.
Particolarissimo e interessantissimo lo stile di Alfred Döblin: un pastiche caleidoscopico di stili differenti (dalla conversazione popolana al tecnicismo scientifico, passando per l'aulicità biblica), di frammenti di realtà, di poesia scritta come prosa, di monologhi e dialoghi intrecciati fra di loro... richiede molta concentrazione per essere apprezzato. Le previsioni meteo sono mescolate all'analisi psicologica del proletariato, i discorsi marxisti o anarchici alle pubblicità di abbigliamento femminile etc. Lasciano senza fiato le terribili descrizioni delle bestie condotte al mattatoio, che prefigurano la sorte della maggior parte dei personaggi...
Jan 16, 2020 09:45AM

62280 Anna [Floanne] wrote: "@Pierre per agganciare un nuovo titolo devi aver prima letto e commentato l’altro. Mi dispiace."

Eschiuseme... non lo sapevo... provvedo, grazie! ;)
Jan 15, 2020 10:21AM

62280 Salve,

non considerate il messaggio, sennò fate confusione.

allora, se l'ultimo titolo accettato è quello di Paola (Legrenzi) mi accoderei con Il Tempo: La sostanza di cui è fatta la vita, in virtù della presenza della parola "vita", la stessa che c'è nel sottotitolo del libro di Legrenzi.

Se invece l'ultimo titolo accettato è quello di MonicaEmme (Zerocalca'), allora proporrei Il professore e il pazzo, sempre in virtù del termine comune, "professore".

Jan 12, 2020 12:25AM

62280 Buongiorno,

l'edizione corretta per il libro che ho scelto è questa:
https://www.goodreads.com/book/show/2...

Ho inserito per errore l'altra, perché hanno lo stesso codice ISBN. Chiedo venia... ;)

Una domanda. La seconda fase dura fino a fine gennaio, giusto?
Jan 10, 2020 02:50AM

62280 Grazie, appena in tempo... ;)
Jan 10, 2020 02:33AM

62280 Buongiorno,

sono ancora in tempo per aggiungermi? Leggerei Berlin Alexanderplatz di Alfred Döblin, stesse iniziali dell'autore del libro letto da Paola.
62280 Splendida iniziativa, cara Nadia. Spero di essere ancora in tempo. Io al momento ne metto 24, a scelta mia, sperando di riuscire almeno a fare queste (i soliti buoni propositi per l'anno nuovo).

2. Un libro scritto da una donna
3. Un libro di un autore deceduto
8. Un libro pubblicato nella tua decade di nascita
9. Un libro pubblicato tra il 2010 e il 2019
10. Un libro pubblicato in un anno contenente il numero 8 (es. 1980, 1806, 2008, ecc.)
11. Un libro che abbia un rating di 4 o più stelle
12. Un libro che abbia un rating inferiore a 4 stelle
16. Un libro con un titolo diverso rispetto all'originale
17. Un libro con un sottotitolo (deve essere visibile sulla copertina)
18. Un libro con meno di 120 pagine
19. Un libro di almeno 500 pagine o più
23. Un libro che avete in comune con un partecipante a questa sfida, ma che nessuno dei due ha letto
24. Un libro che avete in comune con una delle Mod (Anna Floanne, Feseven, Stefania) ma che nessuno dei due ha letto
25. Un libro che avete in comune con la Master (Nadia) ma che nessuno dei due ha letto
27. Un libro che ha vinto un premio internazionale (escluso il Nobel)
29. Un libro con una sola parola nel titolo
30. Un libro con un titolo formato da 4 parole o più (compresi articoli, congiunzioni, preposizioni...)
31. Un libro con un aggettivo qualificativo nel titolo
32. Un libro con un nome proprio nel titolo
33. Un libro con un verbo nel titolo
34. Un libro con una figura maschile e/o femminile in copertina (foto, no disegni)
38. Un libro ambientato in un altro continente (esclusa l'Europa)
39. Un libro ambientato nel passato (dal XX secolo andando indietro nel tempo)
40. Una raccolta di racconti
Dec 15, 2018 02:59PM

62280 5.08 Citazione in Criminal Minds (episodio 5 stagione 3)
Memorie di una casa morta di Fyodor Dostoyevsky
Condannato a morte per aver partecipato a un circolo riformista, il giovane D. venne portato a una falsa fucilazione. All'ultimo minuto la penna gli fu commutata in alcuni anni di reclusorio, la famigerata "katorga". In questo diario, che è la trasposizione romanzata della sua permanenza in Siberia, egli dà conto, con il piglio di un osservatore scientifico, di tutto ciò che esperisce il quel luogo di sofferenza e di costrizione. Dai ferri alle caviglie, che i detenuti sono costretti a portare anche in infermerie, alla compravendita di oggetti e merci proibite, dalle liti fra i detenuti al lavoro coatto, dalle angherie dei carcerieri alla presenza di animali domestici. C'è un fondo di malinconica assenza di speranza in tutto il libro, come se questo mondo non potesse mai davvero comunicare con il mondo dei "liberi", come se nessuno potesse davvero farsi tramite di un messaggio fra i due universi. C'è però da osservare che le carceri zariste sono una specie di parco giochi, a confronto con i GULag sovietici, magistralmente raccontati da Aleksandr Solzhenitsyn... la loro efficacia nel distruggere la mente dei condannati è mitigata dalla corruzione, dall'inefficienza e anche dall'umanità di alcuni carcerieri.
Dec 10, 2018 04:01PM

62280 1) 3.25b (Je) Libro messo all'Indice
2) L'opera di Voltaire (1763) fu messa all'Indice, come tutto il resto della sua produzione.
Fonte: http://www.cvm.qc.ca/gconti/905/BABEL...
3) Trattato sulla tolleranza di Voltaire
4) Prendendo spunto da un caso giudiziario nella Francia di Luigi XV (il caso Jean Calas, un ugonotto accusato di aver soppresso il figlio, intenzionato a farsi cattolico, e poi condannato a morte), quel briccone di Voltaire, da grande pubblicista, concepisce uno svelto trattatello in forma di pamphlet per propagandare la necessità di una tolleranza universale che metta al riparo tutti dalle condanne maturate in un clima di odio e divisione. Dopo aver fatto la cronistoria dell'evento, l'autore presenta una serie di note storiche per scoprire l'atteggiamento dell'uomo verso la tolleranza nelle varie epoche e secondo i vari credi (presso i greci, i romani, gli ebrei e i primi cristiani). Fa piazza pulita di superstizioni e false giustificazioni sulla pretesa necessità dell'intolleranza, pone le basi del concetto illuminista di tolleranza (anche se non apprezzo qualcosa, non per questo lo devo proibire e condannare qualcuno perché non la pensa come me) e introduce alcuni elementi della religione laica e civile che Voltaire persegue (una forma di deismo). Si diverte poi a inserire qualche raccontino filosofico (come quello del mandarino cinese), a pregare da buon anticlericale Dio perché ci illumini la strada della tolleranza universale e conclude raccontando della riabilitazione postuma del povero Calas, della quale un po' di merito va ascritto allo stesso Voltaire. Precedono il testo due saggi introduttivi di Salvatore Veca (un po' pesante, di certo molto più dello snello testo francese) e di Lorenzo Bianchi (molto più fruibile).
Ricordo che quando ero a scuola, la tolleranza era un valore importante e i nostri insegnanti ci educavano a praticarla. Come dice Voltaire, non è che mi debba piacere tutto, ma ciò che non intacca la mia libertà può essere perseguito da altri. Oggi sembra invece che l'intolleranza sembra la risposta facile, per cittadini e per politici, a certi drammi epocali che dovrebbero essere affrontati con maggiore consapevolezza. Forse rileggere quello che scriveva 250 anni fa quello spirito curioso e graffiante di Voltaire farebbe bene a tanti, ammesso che siano disposti a capirlo...
Dec 03, 2018 09:41AM

62280 1) Task 3.25a (Je), leggere un libro ambientato o che tratti di un museo.
2) Per rivivere e raccontare la sua storia d'amore con la bella Füsun, il protagonista e narratore raccoglie migliaia di oggetti disparati e li riunisce in una collezione museale, le cui sale procede a illustrare al lettore/visitatore come farebbe una guida. Il Museo dell'Innocenza esiste davvero, si trova nel sito indicato sulla mappa, nel quartiere Çukurcuma:
https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_d...
ed è stato allestito dall'autore, Orhan Pamuk, in parallelo alla stesura del romanzo.
3) Il museo dell'innocenza di Orhan Pamuk
4) Istanbul, anni Settanta. Il giovane Kemal, ricco imprenditore trentenne, esponente dell'alta borghesia, in procinto di sposarsi con la fidanzata Sibel, del suo stesso rango sociale, ha un'improvvisa infatuazione per una lontana parente, la diciottenne Füsun, che sogna un futuro di attrice. L'infatuazione si trasforma ben presto in una forma ossessiva di amore, che porta ben presto Kemal lontano dalla strada tracciata dalla sua famiglia. Seguiranno anni di lunghe pene d'amore, durante i quali Kemal raccoglie centinaia di oggetti (soprammobili, fazzoletti, sigarette, menu di ristoranti, bicchieri, accendini etc.) che gli ricordano in qualche modo l'amata e lo aiutano a sopravvivere alla lontananza. Nel frattempo la Turchia e la città di Istanbul sono insanguinate dagli opposti estremismi del terrorismo comunista e nazionalista, e si succedono colpi di stato militari.
Orhan Pamuk è un eccezionale narratore e sa in qualche modo prendersi gioco del lettore, conducendolo per le sale del Museo dell'Innocenza senza che questi si renda conto della vera ossatura della storia... Il libro, davvero molto lungo, è narrato da un individuo piuttosto pedante, non particolarmente intelligente, né simpatico, né amabile, qualcuno che forse non merita tutta la fortuna che gli arride (la floridezza economica, la protezione della famiglia, l'amore di due bellissime donne). Eppure non è facile abbandonare la storia, espressa attraverso gli oggetti raccolti del Museo (una storia quasi materialistica, in cui una cosa evanescente come l'amore si materializza letteralmente): una storia che in realtà è un atto d'amore verso la città e i quartieri di Istanbul, le cui vie e i cui abitanti sono illustrati con ricchezza di particolari, anche se spesso del tutto estranei alla vicenda principale.
In vari punti ho trovato difficile andare avanti, perché la storia si arrotolava su se stessa, perché diventava ripetitiva, spiraleggiante, ombelicale... eppure solo alla fine si chiarisce il perché del Museo, e il senso fondamentale del suo contenuto, che trascende la singolarità della storia d'amore.
Nov 29, 2018 02:34PM

62280 1) 5.25 (Je) Leggi un libro il cui protagonista studi o insegni il latino.
2) Il protagonista che è anche narratore e autore è Luca Canali, latinista di chiara fame, professore universitaria e noto traduttore dal latino.
3) Autobiografia di un baro di Luca Canali.
4) Il nome di Luca Canali mi riporta all'adolescenza del liceo, quando acquistavo nella libreria cittadina le opere degli antichi latini (Lucrezio, Cicerone, Virgilio...) di cui lui era affermato traduttore. E' stato interessante leggere questo volume che riporta, in forma semiromanzata, parte della sua autobiografia, divisa tra l'impegno politico, le amicizie virili, i rapporti sempre piuttosto tesi con le donne, lo studio dei classici e la depressione che lo accompagnerà per gran parte dell'esistenza. La scrittura di Canali è particolarmente raffinata, ricercatissima, a tratti aulica ("esculento" per "succulento", "agucchiato" per "rammendato" etc.). I primi capitoli riguardano l'esperienza comunista degli anni Cinquanta, nelle sezioni del partito romano, da cui si allontana per effetto dei fatti di Ungheria del 1956 (l'espulsione per "revisionismo" gli fu comminata nel 1958): incontriamo con lui i protagonisti dell'epoca, appena celati dall'iniziale puntata del cognome (Ingrao, Lombardo Radice, Amendola, Lama etc.). Seguono poi le vicende del matrimonio e l'inizio della depressione, le manie ossessivo-compulsive, il desiderio di autodistruzione, che comporta l'implosione della famiglia, formata dalla moglie spagnola Maria e dalla figlia Giulia, amatissima, eppure alla fine perduta come la compagna. Inframmezzati i ritratti di uomini e donne, con cui Canali ha condiviso l'esistenza: gli amici vicini e lontani, i genitori e i parenti prossimi, gli anziani esponenti di un'epoca ormai finita e i giovani destabilizzati dalla crisi del comunismo, le donne verso cui l'autore mostra un atteggiamento ambivalente (a tratti misogino, visto che quasi tutte risultano infedeli o possessive). Alcune pagine sono dedicate alla sua esperienza universitaria e alle traduzioni dei classici antichi. La narrazione di Canali si fa impietosa nell'ultima parte, amara e disincantata, portando a esempio figure di "vinti", come l'idraulico signor Cesare oil professore di fisica Eberardo K. Colpisce però il titolo dell'opera, quel riferimento al barare, che apparentemente sottintende la dimensione ambigua e mai veramente limpida del protagonista nei confronti degli altri compagni di vita, ma può anche far pensare che Canali ci abbia un po' ingannati, romanzando molto. Ingannevole sembra in effetti l'appendice attribuita alla moglie Maria.
Nov 26, 2018 11:46PM

62280 Feseven wrote: "5.01 - Menage a trois

Tre cowboy per Natale."


Una task da 5 guadagnata a caro prezzo... grazie per esserti sorbita questo orrendo libretto... (ho letto alcune recensioni su GR e sono nauseato).