Giulia Beyman's Blog, page 3

November 2, 2014

Un anno in classifica!

Oggi il mio “Prima di dire addio” festeggia i suoi primi 365 giorni nella Top 100 di Amazon.
Orgogliosa e felice, ringrazio tutti i lettori che lo hanno reso possibile!

#Gratitudine #BestSeller #Ebook





















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Published on November 02, 2014 06:45

October 16, 2014

La bambina con il vestito blu

E finalmente ci siamo. Tra euforia, commozione e qualche timore, “La bambina con il vestito blu”, terza avventura di Nora Cooper, sarà online su Amazon dal 18 ottobre.
Per motivi personali sono molto legata a questa copertina, quindi spero che mi porterà fortuna.
Non posso non ringraziare tutti i lettori che amano la mia Nora e che hanno fatto dei primi due libri della serie due Bestseller Amazon.
Spero che questa nuova storia vi piaccia e che le vicende di Kelly Scott - artista famosa per le sue sculture in rame, costretta ad affrontare, con il suo ritorno a Martha's Vineyard, un nodo tragico della sua esistenza - vi facciano emozionare.
Come sempre, non basta un timoniere per far arrivare in porto la nave. Quindi, senza poterle nominare tutte, ringrazio di cuore le persone che in modi diversi mi sono state accanto e mi hanno aiutato durante il tragitto.
Un grazie alla mia amica di sempre, Isabella Leoni, per la fantastica copertina e al mio collega, Germano Dalcielo, per aver stanato ogni possibile 'svista'. Un enorme grazie a mio marito e a mio figlio per aver sopportato le mie 'defezioni' delle ultime settimane.
               Ora sono pronta per iniziare una nuova storia.
                                 Buona lettura e buona vita                                               Giulia




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Published on October 16, 2014 07:51

July 27, 2014

Finalmente avrò il tempo di leggere quanto voglio... Forse.

Non c'è niente che mi piaccia di più, nei preparativi per le vacanze, di quell'irragionevole accumulare libri che non basterebbero un paio d'anni di dolce far niente a darmi il tempo di leggere.Ma non è questo uno dei privilegi dell'estate? Sperare ardentemente - e illudersi - di riuscire a fare tutto quello che nei freddi e indaffaratissimi mesi invernali si è costretti a trascurare.“Avrò più tempo” mi dico, dando a quest'espressione un'assoluta assenza di limiti e di razionalità.“Potrò passare ore a leggere senza che niente e nessuno distolga la mia attenzione” mento spudoratamente a me stessa. Ottimismo. Ingordigia. Passione.Ma qualsiasi sia il sentimento che guida i miei acquisti libreschi, anche quest'anno non ho fatto molto per trattenermi (mi consola considerarlo una specie di contrappasso in un paese in cui sembrano esserci più scrittori che lettori). Ecco qui un po' di titoli che ho accumulato compulsivamente in ebook o in cartaceo e che dimostrano quanto siano onnivori i miei gusti di lettura (confesso, detesto un certo tipo di snobismo culturale...).
Partendo dalla fine, ho appena comprato “Il giorno dei morti" di Maurizio de Giovanni. Non solo perché amo i gialli ma anche perché mi affascina un aspetto soprannaturale che in modo molto diverso anch'io uso nella serie dedicata a Nora Cooper. Il protagonista di De Giovanni, a quanto so, ha il dono di poter 'ascoltare' le ultime parole dei morti di morte violenta. E sono curiosa di vedere come l'autore usa questo bellissimo 'escamotage' narrativo.Mi hanno parlato un gran bene di De Giovanni, che finora non avevo mai letto. Così mi appresto, quest'estate, a fare la sua conoscenza.
Sul mio comodino, in rampa di lancio, c'è poi “I misteri della donna” di Esther Harding, (sottotitolo: Un'interpretazione psicologica del principio femminile come è raffigurato nella storia e nei sogni). Arrivato fresco fresco.L'autrice è stata allieva diretta di Jung e il tema è più che interessante. Potrebbe essere una lettura un po' ostica, ma le mie motivazioni sono forti. E su quelle farò affidamento.
Tra le new entry nella mia libreria c'è poi “L'arte della gioia" di Goliarda Sapienza. L'ho iniziato un paio di settimane fa e sono quasi alla fine.Magnifico! Un libro che, con una prospettiva del tutto diversa, mi sembra di poter mettere accanto a “La storia” della Morante. La vitalità di Modesta, la protagonista, mi ha travolta. E poi ci sono i tantissimi ebook accumulati sul mio Kindle in vista dell'estate (lo ammetto, sto diventando una 'addicted' del 'Compra con un click'). Primi tra tutti, i romanzi brevi delle mie colleghe di avventura nella nuova collana YouFeel di Rizzoli. Romance a gogò, quindi.

Ma nel mio Kindle ho pronti anche “Il sentiero dei profumi” di Cristina Caboni, “Storia d'inverno” di Mark Helprin e il “Cutting right to the Chase” di Stefania Mattana che - ho deciso - sarà il primo libro che riuscirò a leggere dalla prima all'ultima riga in inglese.
Last but not least, per la gioia dei miei uomini (mio marito e mio figlio) porterò con me sul Kindle il nuovissimo libro di cucina della mia amica e collega Martina Munzittu, interamente dedicato al Tiramisù e alle sue infinite varianti: “Tiramisù recipes from Italian friends and family”. Ho contribuito con la ricetta della versione classica di questo delizioso dolce, ma sono impaziente di imparare a fare tutte le altre.
Propositi ambiziosi, lo so. Ma - come banalmente si dice - l'importante è provarci.

E i vostri propositi di lettura per l'estate?


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Published on July 27, 2014 05:38

July 22, 2014

Il cielo era pieno di stelle

Potrei definirlo uno 'strappo alla regola', rispetto al mio genere abituale, il mystery, che contempla sempre sullo sfondo storie d'amore (come fare senza?) ma anche - e soprattutto - qualche omicidio qua e là.
Perché “Il cielo era pieno di stelle” è sì una storia di donne, di sorelle, di scelte difficili, di realizzazione, ma la parte del leone la fa l'amore. Un 'rosa' o 'romance' che dir si voglia, quindi, parlando per generi.Ma mi sono divertita così tanto a scriverlo che ho già la vaga sensazione che non rimarrà il solo.
Insieme agli ebook di altre bravissime colleghe, “Il cielo era pieno di stelle” fa parte della nuovissima collana rosa digital “You Feel” appena messa online da Rizzoli.
Che dire? Sono felicissima di far parte di questa squadra e di questo progetto con una casa editrice tanto prestigiosa e con bravissime compagne (e compagni) di viaggio.
Ho messo da  parte la mia Nora solo per pochissimo (in realtà anche la sua nuova storia è quasi pronta!) e rivisitando in modo del tutto personale “Piccole Donne” mi sono dedicata alle sorelle De Feo, seguendole da Londra e da New York fino ai meravigliosi paesaggi del Salento.
Spero che quelli di voi che amano il genere romance, mi seguiranno anche in questo nuovo progetto.Un grande in bocca al lupo,  quindi, a me e alle mie colleghe. E ad Alessandra Bazardi un grazie per avermi coinvolta in questa bellissima avventura.
    Buona lettura!        Giuliahttp://giuliabeyman.blogspot.com
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Published on July 22, 2014 01:47

June 19, 2014

Incantation Paradox: Chapter one


Today I'm delighted to welcome my dear friend Annamaria Bazzi and to celebrate the release of her new novel, "Incantation Paradox". 
As a gift, she gave us an excerpt from her new book. Hope you enjoy it.
     Ciao
           Giulia




IncantationParadox-small Chapter One

Dolores Reynard’s high heels clacked on the cold cement of the dark parking structure. At seven thirty, all her coworkers had gone home for the day, and her car sat alone, a testament to the misfortune of working for a taskmaster. Hitting the unlock button, she opened the driver’s door of her brand new Chevy Cruze and slipped inside. A few calming breaths prepared her for the rest of her evening, but at the same time she pulled out onto the street, a car cut her off. She slammed on the brakes so as not to rear-end it. Cursing under her breath, she switched on the radio to settle her nerves and headed toward the Godwin High School auditorium. Sirens blared in the distance while she drove down Cox Road toward Three Chopt Road, her mind drifting to the office. Yet again, her boss had kept her late. Tonight of all nights. The tension in her body bunched her muscles, and her shoulders rose to her ears. Beethoven’s Fifth Symphony sank into the background, its usual calming effect gone. Glancing up at the dashboard, she checked the clock. 8:15 p.m. Missing another recital would fill her with too much guilt. She sighed. If only Ethan would get a better job, I could cut my hours to spend more time with the girls. But it didn’t matter anymore. Ethan had served her with divorce papers. For years, he’d complained she had no time for him, yet he’d refused to help her out. He’d always encouraged her to climb the corporate ladder. Only recently, she realized his support was so he could indulge in luxury. She’d grown weary of his slack ass always settling for part-time jobs, but coming from a broken home, she’d refused to ask for a divorce and put her daughters through the same ordeal she suffered as a child. Why hadn’t she recognized his laziness before she married him or before she had any kids? Love is blind. She eased her foot off the gas pedal after noticing she was a few miles over the speed limit. In the distance, the sirens persisted, seeming closer. Would Ethan be at the recital, or would he be gallivanting, who knew where, with the slutty waitress from the bar he habitually visited? When at last she accused him of having an affair, he’d never denied it. Damn, him! She banged her palms on the steering wheel. Was the affair his midlife crisis? After the affair came to light, he’d moved out of the house, but continued to leech off her, demanding money from her to pay all his bills, coming to the house to eat her food, and taking anything he thought would be useful in his new apartment. He served her with divorce papers, but it had taken her months before she came to terms with the permanent separation and signed them. No need to prolong the ordeal. After all, Ella and Chloe liked the situation better than hearing them argue all the time. Yet she still felt guilty about signing them. The wailing sirens blared somewhere outside her car. She jerked her head around. Where? Bright blue lights rushed down a side street straight toward her. She moved to the side of the road to let the oncoming police car pass, but a beam of blinding white light flashed through her window. She squinted, trying to see where it came from, and realized another vehicle was headed right at her. She jammed her foot on the gas pedal. The sound of crunching metal filled her ears. Her body jerked while a force she couldn’t control pulled at her. Oh God! Her car did a loop-de-loop. Shattering glass ricocheted around her, fusing with Beethoven’s Fifth Symphony flowing from the radio. Her temple smashed against the window, sending more pellets flying all around. The nauseating rolling stopped, leaving her hanging upside down, the seatbelt still holding her in place, her neck angled to the side by the pressure of the crushed roof. God, please make it stop. Oh, God. Please keep me alive for my girls. Warm, thick liquid streamed down her face from her neck, dripping into her eyes. The stench of her own blood filled her senses. Searing pain radiated from the back of her head, shooting down her spine, enveloping her entire body. Her vision narrowed, gathering into a single dot of light. Ella...Chloe...Mommy loves you.

If you follow the tour you'll be able to read two additional chapters. 

Tour Banner  
Synopsis
A car accident cuts Dolores Reynard’s life short, leaving her with a long list of unfulfilled dreams. When she awakens in a strange bed, inside a much younger body, and living with a new family—she can’t worry she might be going insane. How can she be a teenager again? Jason Richmond understands the danger awaiting his new houseguest. Wanting to ease her concerns, he works to earn Dolores’ trust. But attraction flares in the most unexpected way, and he finds himself caught between setting the situation right and following his heart. An enduring evil threatens not only the blossoming love but their lives as well. As Dolores and Jason struggle to unravel the truth behind her resurrection, they find themselves tangled in a web of murder, intrigue and magic. Only together can they hope to overcome the incantation paradox holding them captive.
Book Links:Amazon / smashwords / B&N
 
~ABOUT THE AUTHOR~Although born in the United States, Annamaria Bazzi spent a great deal of her childhood in Sicily, Italy, in a town called Sciacca. Italian was the language spoken at home. Therefore, she had no problems when she found herself growing up in a strange country. Upon returning to the states, she promised herself she would speak without an accent. She attended Wayne State University in Detroit Michigan, where she obtained her Bachelor of Science in Computers with a minor in Spanish. Annamaria spent twenty years programming systems for large corporations, creating innovative solution, and addressing customer problems. During those years, she raised four daughters and one husband. Annamaria lives in Richmond Virginia with her small family where she now dedicates a good part of her day writing. You can visit Annamaria at:
blog / website / Facebook / annamariascorner@yahoo.com / twitter / goodreads



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Published on June 19, 2014 01:19

May 22, 2014

La bambina con il vestito blu

Emozionata, confusa, felice, grata, in apprensione, e non so cos'altro. È così che mi sento con questa nuova copertina. Per più di un motivo - motivi sentimentali oltre che estetici - la amo molto. Anzi, moltissimo.

Come sempre, quindi, un ringraziamento infinito a Isabella Leoni per averla ideata.

Che altro dire? Il nuovo titolo e la nuova copertina sono qui e spero che vi piacciano.
La terza avventura di Nora Cooper è ormai in dirittura d'arrivo e non posso distogliere troppo lo sguardo per essere sicura che nulla di questa nuova costruzione mi sfugga dalle mani. Né i ripostigli segreti, né i comodi salotti, né gli ariosi giardini, né le stanze dei sentimenti più privati.
Una nuova storia, quindi. Nuovi misteri, nuovi tumulti del cuore...  e una "bambina con il vestito blu”.
L'appuntamento sarà a giugno on-line, sui più importanti retailers.

Siamo alle battute finali e Nora preme perché non perda troppo tempo e torni al lavoro.

                Namasté
                     Giulia






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Published on May 22, 2014 05:39

April 14, 2014

Storie e Protagonisti. “What if...?”

Per come la vedo io, non c'è storia capace di catturare un lettore che non sia, soprattutto, la storia di un personaggio. Difficile appassionarsi a un plot complesso e avvincente se non sei preso dal suo protagonista, se non fremi per e con lui, se non ti chiedi quale sarà il suo destino... Leggo perché voglio sapere cosa succederà al personaggio a cui mi sono affezionata e  scrivo per lo stesso motivo.Vivere centinaia di esistenze oltre alla propria. Non hanno un potere enorme i libri?
 Quello che mi riesce più facile è immaginare protagoniste donne e, perché la storia abbia un'evoluzione, ho bisogno di pensarle in un momento di grande squilibrio emotivo. In realtà è dai grandi squilibri che nascono le storie migliori.
In “Prima di dire addio” Nora Cooper, la protagonista della mia serie,  ha da poco perso il marito, al quale aveva affidato le redini della loro vita insieme in cambio della sensazione di sentirsi sicura e protetta. Così si ritrova sola e smarrita ad affrontare qualcosa di cui fatica a decifrare i contorni. Ma la minaccia che la tormenta la spingerà a prendere in mano la sua esistenza e a scoprire una forza e una determinazione che non credeva di avere.Susan Bley, co-protagonista di Nora in “Luce dei miei occhi”, è una donna in carriera, la cui vita viene travolta da un grave incidente automobilistico che la priva della vista. Niente sarebbe più facile, nel buio che all'improvviso avvolge tutto, che lasciarsi andare, rassegnarsi a un'esistenza vissuta a metà... Ma il rapimento di sua figlia, di appena nove anni, e il bisogno di ritrovarla prima che venga uccisa, costringe Susan a ripescare dentro di sé energie inaspettate.Kelly Scott, anche lei co-protagonista di Nora nel terzo libro che sto finendo di scrivere, ha un passato ingombrante e doloroso che condiziona pesantemente il suo presente. E dovrà tornare a fare i conti proprio con quel passato per liberarsi dai suoi incubi di bambina ed essere finalmente una donna serena.
Non c'è momento di difficoltà che non riveli, prima o poi, un significato. Ne sono convinta. Non esiste morte senza rinascita. E così accade anche a Nora, a Susan, e ora a Kelly.Essere immersi in una condizione scomoda, dolorosa, con l'acqua che già ci arriva alla gola, fuori da ogni possibile comfort zone, per scoprire nuove strade e nuove risorse, che sono già dentro di noi, ma che ancora non abbiamo avuto l'opportunità di scoprire. Insomma: what if...?Cosa succederebbe se...?Mettere il nostro protagonista - e noi stessi - davanti a una sfida che ci costringa ad acquisire nuove consapevolezze.
Questo percorso di cambiamento, questo 'viaggio' interiore, nelle sceneggiature viene chiamato "arco di trasformazione del personaggio". Inutile dire che per tratteggiarlo al meglio, qualche conoscenza psicologica aiuta. A chi, per lavoro o per piacere, sia interessato ad approfondire l'argomento consiglio di leggere Il viaggio dell'eroe di Chris Vogler, L'eroe dentro di noi di Carol Pearson o L'eroe dai mille volti di Joseph Campbel.


          Ciao
               Giulia  


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Published on April 14, 2014 05:22

March 26, 2014

Dieci buoni motivi per cui scrivo storie mystery

Stavo combattendo con il vetro di una finestra - niente di più del vetro di una grande finestra - che a un certo punto della mia storia doveva essere indistruttibile e in un altro momento della stessa storia mi serviva si rompesse perché la mia protagonista potesse salvare una vita.
Combatto con problemi come questo ogni giorno, diverse volte al giorno, mentre scrivo. Ma questa volta mi è venuto da chiedermi: perché ho scelto di scrivere mystery?

Sapete... Non è sempre così semplice. Bisogna far tornare i conti e pensare molto al plot, e intrecciare così tanti fili stando ben attenti a non fare confusione e a non lasciarne nessuno in sospeso...

Comunque, queste sono le risposte che ho trovato per la mia domanda:

1) Conoscete un altro modo di uccidere un marito (il proprio o quello di qualcun altro) senza finire in prigione?

2) Nell'eterna lotta tra il bene e il male, quando scrivi un mystery puoi far vincere il bene ogni volta che vuoi.
Che magnifica sensazione! Il mondo è pieno di cattive notizie e di incertezze, ma io ho sempre il mio lieto fine.

3) Posso mettere nelle mie storie persone che odio e farle trovare in situazioni così infernali che posso sentirmi meglio senza fare del male a nessuno.

4) Io amo le domande e un mystery è un enorme contenitore di domande.

5) Qualsiasi cosa succeda nelle mie storie, posso sempre pensare che è tutta finzione.

6) Posso scoprire l'assassino prima di chiunque altro.

7) Quando prendo informazioni sul modo migliore per uccidere qualcuno senza lasciare tracce, nessuno fa cattivi pensieri su di me o si insospettisce.

8) Posso pensare: “vorrei ucciderlo (o ucciderla)” senza sentirmi troppo in colpa.

9) Posso sentirmi un po' meno strana se la prima cosa che guardo, quando apro un quotidiano, sono gli annunci funebri.

10) Scrivo mystery semplicemente perché questo è il tipo di storie che mi piace leggere, e ancora di più, scrivere.

     Ciao,
            Giulia

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Published on March 26, 2014 08:15

March 24, 2014

A new cover for author and friend Annamaria Bazzi

I love covers and I think they are very important for a book. They are a dress for the story and a bridge towards imagination. So I'm glad to present Annamaria's new cover.

Book: Incantation ParadoxAuthor: annamaria bazziCover Designer: Natasha BrownRelease Date: Undetermined IncantationParadox-small
Blurb:A car accident cuts Dolores Reynard’s life short, leaving her with a long list of unfulfilled dreams. When she awakens in a strange bed, inside a much younger body, and living with a new family—she can’t worry she might be going insane. How can she be a teenager again?Jason Richmond understands the danger awaiting his new houseguest. Wanting to ease her concerns, he works to earn Dolores’ trust. But attraction flares in the most unexpected way, and he finds himself caught between setting the situation right and following his heart.An enduring evil threatens not only the blossoming love but their lives as well. As Dolores and Jason struggle to unravel the truth behind her resurrection, they find themselves tangled in a web of murder, intrigue and magic. Only together can they hope to overcome the incantation paradox holding them captive.

Dolores: IncantationParadox-Facebook Hello, my name is Dolores and I'm a forty-something mother of two high school girls, Ella and Chloe. On my way to their recital, I was in a car accident that changed my life forever. We all desire to be young again, but never in someone else's body. If you think magic doesn't exist, think again. There truly are people in the world who can wield magic, and I'm not talking the illusion kind we see on stage, I'm talking real magic, the magic you read in books with wizards and sorceresses. You don't have to take my word, read my story and find out for yourself the ordeal I had to go through to find my way back home.

Author Bio: Although born in the United States, annamaria bazzi spent a great deal of her childhood in Sicily, Italy, in a town called Sciacca. Italian was the language spoken at home. Therefore, she had no problems when she found herself growing up in a strange country. Upon returning to the states, she promised herself she would speak without an accent. She attended Wayne State University in Detroit Michigan, where she obtained her Bachelor of Science in Computers with a minor in Spanish. annamaria spent twenty years programming systems for large corporations, creating innovative solution, and addressing customer problems. During those years, she raised four daughters and one husband. Annamaria lives in Richmond Virginia with her small family where she now dedicates a good part of her day writing. You can visit annamaria at:

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What can I say more? Good luck, Annamaria, for your new story.

                 Ciao,
                       Giulia

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Published on March 24, 2014 01:51

March 20, 2014

Il mio colloquio con gli insegnanti di mio figlio e le 'body percussion'

Come ho già fatto io prima di voi, leggendo il titolo di questo post molti si staranno chiedendo cosa diavolo “c'azzecano” le body percussion con il colloquio con gli insegnanti di mio figlio.
Ma non fatevi portare fuori strada dagli abbinamenti inconsueti. È proprio dove un elemento insolito scardina il normale andamento delle cose che arriva il meglio.
Credetemi.
Ma cominciamo dall'inizio.
Chiunque segua anche sporadicamente questo blog, sa che quest'anno - dal punto di vista scolastico - è stato per noi un anno di grandi cambiamenti.
Ho iscritto mio figlio a una scuola steineriana e - a parte l'enooooorme sacrificio di accompagnarlo e riprenderlo in una zona di Roma molto distante da quella in cui abitiamo - non rimpiango nemmeno per un attimo questa scelta che anzi, per motivi pratici, ho rimandato troppo a lungo.
Ho già detto altrove in modo generico di questo cambiamento (se vi va, questo è il post).
Ma oggi vorrei raccontarvi dell'ultimo incontro organizzato con gli insegnanti, per parlare della classe e dei programmi.
Lo so, fin qui niente di nuovo. Si fa in tutte le scuole. E con lo stesso spirito degli altri anni mi sono preparata per questo appuntamento di routine.
A questo punto immaginate: un nutrito gruppetto di genitori in attesa, seduti nei banchetti di legno dei nostri figli. Arrivo degli insegnanti e comunicazione: “Bene. Si comincia con musica”.
Nel vero senso della parola, ho capito dopo.
Il nostro carissimo maestro Andrea senza una parola attacca dei cartoncini sulla lavagna (e questo già ha cominciato a insospettirmi). Nei cartoncini sono disegnati dei piedi, dei pantaloni, una camicia, delle mani...
“Allora. Tanto per cominciare, un po' di body percussion, per conoscere il lavoro che i vostri figli stanno facendo con me” ci spiega poi.
I genitori si alzano tutti in piedi (e per un attimo, lo ammetto, ho studiato se ci fosse qualche possibile via di fuga. Ma niente da fare).
A questo punto il maestro ci spiega che i disegni indicano dove battere le mani: tra di loro, sulle cosce (pantaloni), sul petto (camicia). Nei cartoncini sono disegnate anche un paio di scarpe: lì vuol dire che dobbiamo battere i piedi. Un segnale di divieto indica la pausa.
Si comincia.
Il maestro ci dà il ritmo e noi non ce la caviamo neppure male, così ci divide in due gruppi, con ritmi sfalsati. Poi più difficile ancora: eseguire gli stessi ritmi al contrario. E più velocemente.
Siamo così bravi che - prima dell'esposizione del programma e delle informazioni sull'andamento della classe da parte degli altri insegnanti - il maestro ci propone di cantare insieme il ritornello di una canzone africana. Ci accompagna lui con un dulcimer, un antico strumento medioevale, che guarda caso ha con sè.
In confronto la poesia di Goethe per la lezione di tedesco, i calzini che devono finire di fare a maglia o l'Africa studiata al posto dell'Europa, per accompagnare il lavoro di musica, sono percorsi quasi prevedibili (ma perfetti!).
Mi sono scoperta a sorridere tra me, immaginando che a questa riunione ci si potesse essere trovato mio marito. Ma forse anche lui, come me, dopo il primo momento di disorientamento si sarebbe divertito.
Perché ho raccontato tutto questo?
Perché ho pensato che è bello che ci sia qualcuno che si occupi ancora con amore e un pizzico di originalità dell'insegnamento dei nostri figli. Di più. È bello che ogni tanto qualcuno ci costringa ad uscire dalla nostra comfort zone per essere noi stessi ancora un po' bambini, o almeno qualcosa di diverso da quello che sempre siamo.

È una specie di esercizio. E tutti noi dovremmo allenarci a farlo più spesso, per scoprire che a volte fuori dalla nostra comfort zone diamo il meglio di noi.

E voi? Quale è stata l'ultima volta in cui siete stati costretti ad uscire dalla vostra comfort zone?

      Ciao
          Giulia



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Published on March 20, 2014 08:35