Alessandro Bonino's Blog, page 6

January 15, 2013

Un discorso un po’ generico e un po’ specifico sull’evoluzione dell’umanità

Il progresso dell’umanità, mi sembra, sta nelle batterie. Prendiamo della roba, e la facciamo andare a batterie. Va un po’ tutto a batterie, adesso vanno a batterie anche le sigarette, mi hanno detto; adesso vanno a batterie, pensa un po’, anche i libri. Nel futuro, ho pensato, andranno a batterie anche le persone, ma forse, m’è venuto in mente, conosco della gente così avanti che va a batterie già adesso.




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Published on January 15, 2013 01:42

January 1, 2013

Quelli a cui manca tanto Giorgio Gaber, ho pensato, potrebbero prendersi un peluche.

Gli anni passano e io avevo scritto un pezzo che parlava di un cecchino che sparava agli angeli arcangeli troni e dominazioni e diceva Guarda come cadono giù, quei cotechini;

di un pittore che dipingeva dei quadri che quando li appendevi la pittura poi non si solidificava sul quadro ma colava tutta sulla parete e per terra e il quadro diventava un tutt’uno con la stanza che lo ospitava, divenendo di valore inestimabile ma anche inamovibile, con i dilemmi che questo comporta;

di botti di fine anno che scoppiano fino a mezzanotte, poi a mezzanotte si zittiscono e vanno a dormire, contrariamente a quanto ci si aspettava;

di cani di peluche talmente puliti e obbedienti che te ti aspetti un futuro molto roseo per l’economia dei cani di peluche.


Gli argomenti eran belli, il pezzo non tanto, così ho pensato di elencare solo gli argomenti, mentre gli anni passano e le mamme non imbiancano, perché non nevica.




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Published on January 01, 2013 23:15

November 29, 2012

Tra le maschere che l’uomo può indossare

Se qualcuno non ha letto Seconda stella a Destra (sottotitolo: Vite semiserie di astronomi illustri) di Amedeo Balbi, direi che dovrebbe vergognarsi, perché, per prima cosa, è un libro bellissimo, e per seconda cosa, contiene la postfazione del più grande di tutti (io).

Chi l’ha letto ricorderà che il libro ripercorre la storia dell’astronomia attraverso le vite dei principali astronomi, rivelando gustosi aneddoti: c’era quello con il naso finto, quello che è morto di pipì, quello che oltre all’astronomo faceva anche l’astrologo e così via. Ricordo che avevo letto una recensione di Piero Bianucci su La Stampa, dove Bianucci stroncava il libro, dicendo grossomodo che l’astronomia non è materia da trattarsi in maniera così leggera e ciao a tutti. Mi era dispiaciuto, perché secondo me Bianucci il libro non l’aveva capito, ma si vede che poi, in un secondo momento, ci ha riflettuto su in modo più approfondito, perché l’altro giorno ho visto che Bianucci ha pubblicato un libro, che ha chiamato Storia sentimentale dell’astronomia, dove racconta, leggo il lancio pubblicitario, che

Talete cadde in un pozzo mentre passeggiava guardando la Luna. Tycho Brahe girava con un naso finto perché aveva perso quello vero in un duello. Keplero scoprì le leggi del moto dei pianeti ma faceva oroscopi per campare e salvare dal rogo la madre fattucchiera…

Adesso va in giro a presentarlo con Gambarotta, in conferenze che si chiamano Vite stravaganti di astronomi illustri. Bianucci è uno che ne sa. Complimenti.

(grazie a Peppe Liberti che ha ricapitolato la storia)




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Published on November 29, 2012 23:44

November 16, 2012

Ode a Jessica Fletcher

E poi ti chiedono

dove va Jessica Fletcher

durante le pubblicità?


Tu pensi

che di sicuro

va a uccidere qualcuno

dopotutto

i morti

ammazzati

son la sua fortuna


Senza i

morti ammazzati

che fine farebbe

Jessica Fletcher?


Ma poi lo sai

che la verità è difficile

che la verità fa male

che a volte

se dici che Jessica Fletcher

è lei

che ammazza i morti

li ammazza proprio lei

puoi rovinar delle vite


E allora

quando ti chiedono

dove va Jessica Fletcher

durante la pubblicità

tu rispondi

«dove vuoi che vada

va a fare la pipì».




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Published on November 16, 2012 01:09

November 12, 2012

La persona normale che è in te

A volte mi pare di essere un po’ strano. Mi dico Ma no, è normale, cosa credi, credi di esser diverso dagli altri, son tutte delle costruzioni che ti fai, stai tranquillo che se ci fosse una definizione di normalità, tu saresti completamente normale, e sei normale anche nel tuo crederti strano, non credere, non credere che anche gli altri che rientrano statisticamente nella normalità non credano anche loro di essere un po’ strani, sei medio, mi dico, è tutto un rifugio, quello di credersi strani, è un po’ come quelli che dicono tanto a me non succede, e poi gli succede e zac.

Sarà, mi dico, ma io a volte mi sento un po’ strano. Mi peso tutti i giorni, è normale? Mi peso tutte le mattine, vado in bagno, faccio la pipì, poi mi spoglio nudo e mi peso, poi mi rivesto e vado a prendere il caffè in cucina. Dopo torno nel bagno, proseguo nell’espletamento delle mie funzioni, e poi mi ripeso. A volte peso uguale: si vede, mi dico, che i trecento millilitri di caffè che ho preso bilanciano perfettamente quel che ho lasciato nel bagno; a volte peso diverso, ci son delle discrepanze, e allora investigo su cosa ho mangiato il giorno prima, sulle fibre, grassi, proteine, carboidrati. Dopo metto tutto su una tabella nel computer e faccio i grafici. Se secondo te è normale, mi dico, dimmelo. Perché secondo me è strano, non è mica normale. Poi fai te, mi dico. Se vuoi saperlo, mi dico con un po’ di strafottenza, lo faccio anche la sera, mi lavo, e poi, prima di vestirmi da notte, mi peso, così sono in grado di prevedere quanto peserò la mattina dopo. A volte sono bravissimo, a volte invece meno. La maggior parte delle notti perdo circa seicento grammi. Se ti sembra normale, boh, mi dichiaro vinto.

Quando mi capita di fare il caffè anche per mia moglie, le metto lo zucchero, io non lo metto, lei lo mette, le metto un cucchiaino, e poi lo giro dodici volte, in senso orario, non so perché, mi son accorto che faccio sempre così, dodici volte, in senso orario, non una in più, non una in meno.

Ti sembra normale?




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Published on November 12, 2012 03:08

November 7, 2012

Mister Obamaa! Mister Obamaaa!

Una cosa che non mi piace fare su questo sito è parlare di attualità, ma siccome stamattina mi son svegliato presto per seguire le elezioni americane, allora ne parlerò. Mi son svegliato che eran le cinque meno un quarto, senza metter la sveglia, son subito sceso e ancora non c’era niente di certo. Ho pensato di essermi svegliato troppo presto, e ho continuato a seguire, su twitter e su vari siti americani, e dopo pochi minuti gli sviluppi son arrivati, e m’è venuto in mente che anche l’altra volta era successo così. Esattamente così. Non avevo messo la sveglia, mi ero svegliato presto senza programmarlo, quando avevo cominciato a seguire non era ancora successo niente di eclatante, e poi subito dopo sveglio, aveva cominciato a succedere. Vivevo già in questa casa, nel 2008, con la piccola differenza che allora ero da solo e stavolta invece siamo in due. Non sempre, ma nel mio caso, quando uno è da solo è da solo, quando uno è in due, ecco, è una famiglia.


Ma non era questo che volevo dire. Ché qua più che di parlare degli americani ho parlato di me, e invece io volevo parlare degli americani, volevo parlare delle elezioni americane, volevo parlare dei repubblicani, che son quelli che stavolta, come anche l’altra volta, hanno perso, e nei repubblicani ci son tantissimi tizi strani che hanno delle idee che non so da dove gli siano uscite. Sentite qua: ho letto da qualche parte che tanti repubblicani dicono che la vittoria di Obama è dovuta all’uragano Sandy. che ha colpito la parte ovest del paese la settimana scorsa, e ha permesso al presidente uscente Obama di uscire dalla campagna elettorale e farsi vedere come uomo al comando. Tanti repubblicani dicono che l’uragano Sandy è stato causato dai matrimoni omosessuali, cioè dicono questi che Dio avrebbe mandato l’uragano per punire l’America che sta sempre più legalizzando i matrimoni omosessuali. Come si ricorderà chi legge questo pezzo nei giorni in cui lo scrivo (novembre 2012) Obama diversi mesi fa aveva già espresso il suo appoggio proprio ai matrimoni omosessuali. Obama quindi avrebbe causato, secondo alcuni repubblicani, l’uragano Sandy, che è la cosa che lo avrebbe fatto vincere.

Questa è una cosa che non c’entra niente con questo sito ma mi piace talmente tanto che volevo scriverla da qualche parte.

Così, per ricordarmela. Così quando ho i momenti di amarezza e penso di essere scemo vengo qui e la rileggo.




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Published on November 07, 2012 01:15

November 4, 2012

I grilli

L’altra sera, i grilli.

Li sentivi, i grilli, li sentivi da casa, là, nel giardino al di là della strada, e hai aperto la finestra, e li hai ascoltati.

No, ero lì, ero io che ho aperto la finestra, non so perché, ho aperto la finestra per fare qualcosa e non mi sono accorto di niente, ma poi sei passata tu, mi hai detto, Ma sono grilli? e allora anch’io mi son messo a ascoltarli, che strano, quasi inverno e c’erano i grilli, che facevano un rumore che non potevi non sentirlo, anche se io subito non l’avevo sentito, ma dopo che me l’avevi fatto notare non potevo smettere di sentirlo, e anche dopo che avevo chiuso la finestra li sentivo lo stesso, e li sentivi ancora anche tu, anche quando siamo andati di là, che è lontano dalla finestra dove si sentivano, eppure si sentivano lo stesso. Che i grilli son una cosa che quando li senti non puoi smettere di sentirli. Eravamo di là e ci dicevamo Pensa te, i grilli.




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Published on November 04, 2012 22:23

October 19, 2012

Butto la pasta

Io adesso che son tornato, volevo scrivere qualcosa dell’Australia, perché è lì che sono andato, insieme a mia moglie, in Australia, solo che, come quando mi chiedono di raccontare a voce, mi dicono com’è andata? io gli rispondo che è andata benissimo, che ho visto dei posti bellissimi e della gente che mi è piaciuta tanto, ma poi quando mi chiedono di raccontare, ecco, non so bene da dove cominciare, perché l’Australia è sconfinata, è un continente, piena di posti diversissimi, di animali diversissimi e di una vegetazione diversissima, e io è una settimana, son tornato da quasi una settimana, sembra passato un mese, è una settimana che mi dico adesso devo scriver qualcosa dell’Australia ma non so mica da dove cominciare, e sto lì, magari mi arrovello un po’, poi smetto di pensarci, ché ho la testa un po’ stranita. Son tornato domenica, adesso è venerdì, devo ancora mettermi un po’ a posto, ho ancora un po’ di scombussolamento del fuso orario, io la sera magari alle nove mi addormento, mi sveglio dopo un’ora, poi faccio fatica a riaddormentarmi, poi mi risveglio, guardo l’ora, sono le cinque del mattino, mi viene in mente che a Sydney è l’una del pomeriggio, mi vien fame, butto la pasta.




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Published on October 19, 2012 01:03

September 22, 2012

Fino in fondo al mondo

La mattina che mi son sposato, la notte, avevo dormito proprio bene. Ci eravam telefonati, io e la mia futura sposa, io ero già a letto, ci eravam detti ci sentiamo tra dieci minuti così ci diamo la buona notte. Poi mi ero addormentato e non ci siam mica sentiti. Non mi son risvegliato fino alla mattina, alle sei e mezza. Volevo andare a correre, ma poi ero in albergo, dovevo fare ancora tante cose, dovevo andare in reception a ritirare il documento, perché due cose sono importanti da portarsi al matrimonio, il documento e le fedi, ma soprattutto il documento, poi alle sette apriva la colazione, avevo fame, non sono andato a correre.


La mattina che mi son sposato ho bevuto quattro caffè americani, ho mangiato sei brioches e due fette di plum cake, son stato bene.

Poi sono andato subito alla reception, gli ho chiesto se mi davano subito indietro il documento perché ero un po’ ansioso, loro m’han detto che ne avevo ben donde, io poi ho messo il documento dentro il portafoglio e mi son detto che l’importante era fatto.


Dopo il resto lo scrivo poi, perché adesso noi andiamo un attimo fino in fondo al mondo, ma poi torniamo.

Non so se scrivo, da in fondo al mondo, ma magari sì.

Io un quaderno me lo porto, ché magari là non c’è internet.




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Published on September 22, 2012 13:19

September 15, 2012

Uso personale di blog pubblico

Los Boninos


È settembre quella cosa

che le coppie innamorate

vanno, sempre emozionate,

convolando a giuste nozz.


Betta-Maia è quella cosa

che oggidì sarà impalmata.

Ma l’avrà lui meritata?

Propendiamo per il sì.


Zio Bonino è quella cosa

che si sposa: ciò è opportuno

perché due è meglio di uno (*)

come dice l’Ecclesiast,


perciocché, se l’uno cade

l’altro presto lo rialza (**)

(e c’è gioia che rimbalza)

come dice l’Ecclesiast.


Eio-Maia son la cosa

che ora insieme dormiranno,

quindi si riscalderanno, (***)

dice sempre l’Ecclesiast.


(*) (**) (***) Ecclesiaste, 4:9-11


Oggi Maia e io ci sposiamo.

Il disegno è di Makkox, e i maltusiani sono di Alessandra.
Un bacio a tutti.




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Published on September 15, 2012 00:22