Giuseppe Granieri's Blog, page 11

January 15, 2011

January 13, 2011

Pazzi che scrivono romanzi e guerre tra i sessi

Vendere il tuo libro con successo Consueto appuntamento bisettimanale in cui presento le nuove uscite e cerco di spiegare perchè le ho scelte. Come al solito, prendetela con beneficio di inventario: in fondo è l'oste che parla del suo vino.

Stephen insegna Marketing all'Università dell'Ulster e ha scritto diversi libri sui complicati rapporti tra marketing e letteratura (ma non solo). Da Wizard! Harry Potter’s Brand Magic a Writing Marketing, da Fail Better a The Marketing Code ha costruito un percorso sicuramente non convenzionale.

E di questi tempi, quando la piattaforma dell'autore diventa sempre più importante per la vita del libro nel digitale, ci è sembrato interessante lavorare con lui su questo saggio, che ha scritto proprio per 40k.

La nostra Daria (che lo ha anche tradotto) lo descrive così:
“Qualsiasi pazzo può scrivere un romanzo, ma ci vuole un vero genio per venderlo.”


Partendo da questa considerazione di J.G. Ballard, Stephen Brown ci mostra che geni del marketing non si nasce: ogni scrittore che ambisca al successo mainstream può diventare un ‘promoautore’ e contribuire attivamente ad aumentare le vendite del proprio libro.

Come? “Le intuizioni migliori nel campo degli acquisti e delle vendite, del marketing e del branding, e di tutte queste orribili cose, si trovano nelle opere di narrativa, non in voluminose e noiose antologie o in articoli accademici aridi come la polvere”.
Brown ci accompagna quindi in un’autentica galleria di aneddoti esilaranti e trovate creative che riguardano famose icone letterarie, una vera fonte a cui attingere per trasformare un racconto nel cassetto in un bestseller.

Se anche “i più puri tra i letterati erano esperti venditori di se stessi che non si tiravano indietro davanti a un’offerta di vile denaro”, la proposta di Brown è che sia l’autore stesso ad assumersi personalmente la responsabilità delle proprie operazioni di marketing: “Non troverai le risposte in un manuale. Non puoi fare affidamento sugli altri. Se vuoi giocare a fare l’esteta effeminato, disprezzando il mercato, sarai tu a pagare il prezzo più alto”.


Ritorno al ventesimo secolo Paul di Filippo lo abbiamo conosciuto con Wikiworld (e con la bella intervista che gli ha fatto Rhys). Paul è uno degli auori di science-fiction più amati nel mondo anglosassone e sicuramente tra quelli con la voce più originale.

Ritorno al XX secolo, novelette pubblicata su carta nell'antologia annuale Tales of the Shadowmen (nel volume Danse Macabre), non tradisce lo stile di Paul. Un andamento narrativo ricco di invenzioni e di trovate anche divertenti.

La storia, naturalmente, non la raccontiamo. Ma Matteo nella scheda semina una traccia molto interessante:
“La guerra tra i sessi, a lungo ritenuta spenta, si sta surriscaldando di nuovo! Non è un fenomeno naturale; e se non lo fermiamo, la nostra civiltà verrà spazzata via da un catastrofico scontro tra uomini e donne.”


Se foste il Presidente Ponto, alle prese con la cerimonia inaugurale del nuovo continente artificiale ribattezzato Helenia, come reagireste a questo inatteso e disperato grido d’allarme, tanto più se a lanciarvelo fosse la leggendaria e conturbante Jungle Alli?


Allacciatevi le cinture! Paul Di Filippo ha mescolato la fantascienza ottocentesca di Albert Robida con i classici B-movie americani degli anni Cinquanta (alla Ed Wood, per intenderci) e realizza con “Ritorno al XX secolo” (ma quale, XX secolo?) il perfetto cocktail narrativo: una sarabanda scanzonata e velocissima che shakera – e non mescola, ovviamente – malvagie “Cat Women on the Moon”, geografie e invenzioni immaginarie, poteri telepatici, la costruzione di un ponte con la Luna e di un casino spaziale e molto altro ancora.


Come al solito, siamo qui per i vostri feedback.
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Published on January 13, 2011 03:37

January 8, 2011

December 30, 2010

December 29, 2010

Sei mesi di 40k

Black Swan Kindle Edition Ok, non sono proprio sei mesi. Abbiamo debuttato simbolicamente il 30 luglio con Radiazione, Tranne la Musica e il Cyborg ma il vero «esordio» -considerando agosto- possiamo considerare che sia avvenuto a settembre.
In questi mesi, però, abbiamo imparato sul campo qualcosa che possiamo condividere con gli altri.

Il primo dato importante è che il mercato per gli ebook non è strutturato per vendere ebook. Sembra un paradosso, ma non lo è. L'impostazione generale è costruita su una serie di limiti funzionali che sono tipici della distribuzione del prodotto fisico. La gestione dei diritti, ad esempio, è territoriale: un editore americano può vendere un libro di Roth solo all'interno dei confini politici degli USA. Mentre i lettori inglesi o di lingua inglese dovranno affidarsi a un editore locale.
Nel contesto degli ebook, questa situazione appare abbastanza perversa. Intuitivamente possiamo pensare che l'unica discriminante sia la lingua e che se vuoi leggere in italiano puoi comprare libri in italiano, indipendentemente da chi li produce. La realtà dei fatti è che il mondo non è ancora pronto a questa evoluzione delle modalità di acquisto. Se compri un nostro libro su Amazon lo paghi di più (poichè non esiste lo store italiano per gli ebook e Amazon carica i costi di trasferimento) e noi prendiamo la metà delle royalty. Lo stesso accade se un lettore argentino compra su Amazon Chehin o se un lettore svedese compra la Blackburne.
Di fatto noi cerchiamo di dare ebook in lingue diverse su un mercato che non si è ancora adeguato a questa facilità che il digitale prevede.

La strategia del cyborg - Thierry Crouzet In attesa che le strutture logiche evolvano, occorre pianificare qualche correttivo. Per questa ragione nei prossimi mesi entreremo sugli store «regionali» (permettendo ad esempio ai lettori brasiliani di comprare le edizioni nella loro lingua senza spendere di più) e nel frattempo -sempre per favorire i lettori internazionali- abbiamo deciso di farci carico di parte del problema fissando la conversione euro-dollaro a 1:1 per i titoli non in italiano. Il lettore in lingua rsparmia un 30% che ci accolliamo noi.

Un altro problema che il mercato sta gestendo con complessità (ma che tenderà a semplificarsi col tempo) è l'accesso ai libri e la procedura di acquisto. Si tratta di una operazione semplice se, come nel caso del Kindle, hai un device e resti vincolato ad un solo store. Ma è molto meno semplice se vuoi maggior libertà. Da questo punto di vista Bookrepublic ha fatto un passo avanti importante, collegandosi con Bluefire e diventando il primo store internazionale che consente un collegamento all'interno dell'applicazione. Se hai un iPad puoi provare direttamente: Marco spiega tutto qui. La cosa è particolarmente utile se vuoi leggere libri con DRM (anche se non è il nostro caso).

Cardanica - Dario Tonani Sempre in tema di facilitazioni su cui stiamo lavorando, questa volta per i lettori italiani, è la disponibilità di ebook in formato .mobi per il Kindle direttamente su Bookrepublic. Per evitare il sovrapprezzo di Amazon avevamo sin dall'inizio consentito l'acquisto su Smashwords (che ha tutti i formati e non si fa pagare la consegna), ma in questo modo dovrebbe essere tutto più semplice.

Per gli amanti delle curiosità (in assenza di serie di dati realistiche sul medio periodo), gli store su cui avviene il grosso delle nostre transazioni sono Amazon per il mercato internazionale e lo store di casa per quello italiano. Gli altri canali internazionali (iBookstore, Barnes&Noble, ecc.) hanno finora portato vendite residuali (e questo sembra rispecchiare un po' i grafici internazionali cui siamo abituati, ma anche un nostro disimpegno relativo su piattaforme che non riteniamo strategiche).

Sempre con numeri relativi di chi è partito da poco, il nostro bestseller assoluto, al momento, è Black Swan in edizione inglese. Il pubblico italiano degli ebook, che continua a mantenere una predilezione per la saggistica, ha messo al primo posto, testa a testa, La Strategia del Cyborg e La Fuga Narrativa.
Differenti Forme di Magia Per quanto riguarda le novelette sul gradino più alto al momento c'è Cigno Nero, seguito da Cardanica.
Per i Compact è ancora troppo presto: non sappiamo ancora se e quanto il format -pur essendo più economico- possa piacere. Ma siamo, ovviamente, curiosi di sperimentare.

I post che hanno avuto più hype sono stati quello con l'intervista di Rhys a Bruce Sterling e Our Brains Naturally Frame Events As Stories.

Si tratta, come dicevo, più che altro di curiosità e di impressioni. Non abbiamo ancora dati significativi (anche e soprattutto come valori assoluti) perchè siamo una giovanissima startup e perchè il mercato sta appena nascendo e -come tutti- non sappiamo bene che forma prenderà. Man mano che impareremo cose nuove, le condivideremo.

Per il resto, abbiamo nuove idee in cantiere e tante cose su cui crescere e fare esperimenti. L'avventura è appena partita e i tuoi feedback sono importanti. Per adesso, dunque, buon anno a tutti voi e alla fine del 2011 proveremo un bilancio vero.
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Published on December 29, 2010 00:52

December 24, 2010

December 21, 2010

Roba per lettori veri

Il vicino responsabile Consueto appuntamento bisettimanale in cui presento le nuove uscite e cerco di spiegare perchè le ho scelte. Come al solito, prendetela con beneficio di inventario: in fondo è l'oste che parla del suo vino.

Arrivo un po' in ritardo, questa volta, perchè i nuovi titoli sono usciti sabato e Il Deposito è già in classifica su Bookrepublic. Ma vale la pena lo stesso spendere due parole sulle nuove uscite perchè, in modi diversi, sono testi cui teniamo particolarmente.

Partiamo dal facile. Il Vicino Responsabile è il secondo titolo di Jacob Appel che pubblichiamo, dopo Radiazione che -non a caso- è stata la novelette con cui abbiamo lanciato 40k.
Radiazione - Jacob Appel A dispetto delelle menzioni e dei premi vinti, Appel è quasi sicuramente più noto per il suo impegno nella bioetica (i suoi pezzi sull'Huffington Post hanno spesso una grande eco) e in Italia siamo stati i primi a tradurlo. Ne siamo molto felici perchè finora tutti quelli che l'hanno letto hanno condensato il loro giudizio in un aggettivo (qualcosa di simile a «fantastico»). La sua literary fiction è veloce, capace di raccontare con leggerezza temi importanti e di tratteggiare dei personaggi con una maestria rara.
Ora, rileggi il disclaimer qui sopra sull'oste e il vino e prendi le dovute misure, però ecco, Appel è una lettura che merita. Uno dei narratori da non perdere.

Il Deposito

Il Deposito ha bisogno persino di un secondo disclaimer che deve aggiungersi a quello dell'oste e del vino. Con Alessandro (che qualche anno fa è stato finalista al Campiello con Il Signor Figlio) siamo amici da tanto tempo e una decina di anni fa ci divertimmo a fare un esperimento un po' ai limiti del bon ton letterario: chiedemmo a dieci scrittori italiani (tra cui Dario Voltolini, Raul Montanari ed Ernesto Franco, all'epoca direttore editoriale di Einaudi) di riscrivere dei racconti di Julio Cortàzar. Il volume che ne risultò si intitolava Racconti rubati ed è introvabile. Ma se riesco vorrei provare a recuperarne qualcosa per 40k, come ad esempio la riscrittura de Le bave del diavolo che fece Matteo Galiazzo.

Il Deposito rovescia completamente la prospettiva della transizione editoriale cui stiamo assistendo. Alessandro immagina un mondo in cui i libri di carta (un po' come il fumo delle sigarette o gli scarichi delle automobili) sono culturalmente diventati impopolari perchè portatori di inquinamento e di malattia. I volumi di carta vengono così confinati in strutture appositamente progettate. E il racconto inizia con un uomo che si avventura dentro uno di questi misteriosi depositi in cui i libri diventano componenente architettonica e viva.

Dalle Parole al Cervello Sempre in tema profondamente bibliofilo, il saggio di Livia Blackburne esplora quello che le neuroscienze sanno della lettura o, per dirla da un altro punto di vista, racconta la scrittura creativa esaminata attraverso il modo in cui il nostro cervello elabora gli escamotage narrativi. Livia, giovanissima, si divide tra gli studi al MIT di Boston e la passione per lo storytelling.

Dalle Parole al Cervello è il suo primo saggio e noi siamo orgogliosi di averla in squadra. Non farti spaventare da fantasmi ermetici: una delle qualità di Livia è la capacità di spiegarsi in modo avvincente anche per chi non è un suo collega al MIT.
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Published on December 21, 2010 02:11

December 18, 2010

December 13, 2010

La Sci-Fi racconta il presente: il continuum Murakami-Mieville

futureIn questi giorni ci sono stati un po' di stimoli per riprendere il discorso iniziato qui.

Il primo è la discussione iniziata da Edward Docx sul Guardian. Come spesso accade quando si leggono su fonti autorevoli articoli con argomenti irritanti e deboli, la discussione e le reazioni tendono ad essere più interessanti. Lo snobismo di Docx contro la letteratura di genere (inferiore -per definizione- alla Letteratura con la maiuscola, secondo lui) ha prodotto qualche riflessione che vale la pena di leggere. Abbiamo raccolto qui alcuni link.

Poi, via @SFSignal, ho trovato questo post di Eric Rosenfield che racconta di come Bruce Sterling abbia tentato di costruire un rebranding della Sci-Fi, rendendola più letteraria. Lo Slipstream, come concetto, «dovrebbe raccogliere lavori letterari con elementi di genere e lavori di genere con elementi letterari». Il post va letto, riletto e assorbito: The Murakami-Mieville Continuum.

Io agli autori citati ne aggiungerei qualche altro, come Frank Schätzing (dai un'occhiata a Quando la fantascienza è fin troppo realistica). Ma ne approfitto per cogliere lo spunto e segnalare un pezzo di Wired in cui si sostiene che «la fantascienza racconta il presente». L'autore è Warren Ellis e il pezzo si intitola: The future isn't dead. We simply overtook it.

E per restare ai nostri autori, dopo Sterling, Paul Di Filippo scrive una bellissima recensione di Atlantis and Other Places sul Wall Street Journal. L'attacco è assolutamente pertinente al nostro discorso poichè delinea il ruolo dell'alternate history nel darci la possibilità di delineare nuovi scenari di compresione del mondo in cui viviamo. Il titolo è bellissimo: Worlds That Never Were.

Per concludere, una citazione di J.G. Ballard, che dice: «La fiction è già qui. Il compito dello scrittore è inventare il presente».
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Published on December 13, 2010 04:55 Tags: di-filippo, sci-fi-murakami, sterling

December 11, 2010

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Giuseppe Granieri
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