Barbara Baraldi's Blog, page 20
April 20, 2017
I prossimi appuntamenti: ci vediamo a Comacchio e a Modena
Con l’arrivo del nuovo romanzo uscirò dalla tana per una manciata di date, in cui potrete incontrarmi per chiacchiere e dediche. Sarà un’occasione per ringraziarvi di persona per il vostro affetto e il vostro sostegno e per parlarvi di Aurora nel buio.
SABATO 29 APRILE sarò ospite della prima edizione del «Nero Laguna Comacchio Book Festival». Ideato dall’amico e scrittore Marcello Simoni, vede tra gli ospiti anche Maurizio De Giovanni, Carlo Lucarelli e Roberta Bruzzone.
La mattina del 29 aprile, alle ore 10, nella Sala Polivalente di via Agatopisto incontrerò i ragazzi delle scuole.
Alle ore 17, in Piazzetta Trepponti, prenderò parte alla tavola rotonda «Signore in noir». Per l’occasione, potrete trovare Aurora nel buio in anteprima assoluta. Il romanzo esce infatti ufficialmente in tutte le librerie e negli store online il 3 maggio, ma saranno disponibili copie in anticipo durante l’evento.
VENERDÌ 5 MAGGIO alle ore 21, presso il Pub del Cinema Victoria a Modena (Via Ramelli, 101) si terrà la prima presentazione ufficiale di Aurora nel buio. Un evento ad ampio respiro che coinvolgerà artisti e amici, organizzato dalla libreria Mondadori Victoria cinema.
Insieme a me, Carla Marras, relatrice dell’evento.
Dj set di accompagnamento a opera di Gianfranco Grotesque, dj storico della scena dark/new wave. Per l’occasione, la fotografa romana Laura Penna esporrà in anteprima qualche scatto dal progetto heArts- Exhibition by 31 Women, di cui faccio parte. È di Laura lo scatto nel retro di copertina del volume.
«Osservare la scena di un crimine non è diverso da ciò che fa un pittore quando si appresta a dipingere un paesaggio, le aveva detto colui che era stato il suo mentore. Memorizza ogni dettaglio, potrebbe celare la chiave per scoprire un indizio.» da Aurora nel buio (Giunti editore).
April 14, 2017
Aurora nel buio
«Aurora Scalviati era la migliore, fino al giorno di quel conflitto a fuoco, quando un proiettile ha raggiunto la sua testa. Da allora, la più brava profiler della polizia italiana soffre di un disturbo bipolare che cerca di dominare attraverso i farmaci e le sedute clandestine di una terapia da molti considerata barbara: l’elettroshock. Quando per motivi disciplinari Aurora viene trasferita in una tranquilla cittadina dell’Emilia, si trova di fronte a uno scenario diverso da come lo immaginava. Proprio la notte del suo arrivo, una donna viene uccisa. Il marito è scomparso e l’assassino ha rapito la loro bambina, Aprile, di nove anni. Su una parete della casa, una scritta tracciata col sangue della vittima: ”Tu non farai alcun male”. Aurora è certa che si tratti dell’opera di un killer che ha già ucciso in passato e che quella scritta sia un indizio che può condurre alla bimba, una specie di ultimatum… Ma nessuno la ascolta. Presto Aurora capirà di dover agire al di fuori delle regole, perché solo fidandosi del proprio intuito potrà dissipare la coltre di nebbia che avvolge ogni cosa. Solo affrontando i demoni della propria mente potrà salvare la piccola Aprile ed evitare nuove morti…»
La mia vita è sempre stata popolata di storie. Le storie della buonanotte che mi raccontava mia madre prima di andare a letto. Le storie spaventose che mi raccontava la nonna, ambientate nella campagna e spesso infestate da fantasmi, assassini senza nome o donne in cerca di vendetta. Le storie dei romanzi e fumetti che leggevo e avevano la capacità di portarmi via, in luoghi non luoghi dove vivevo per giorni. Ero troppo timida per farmi amici, troppo idealista, troppo fragile e tanti altri troppo uno in fila all’altro… e allora scomparivo tra le pagine di un libro. Da King a Poe, da Conan Doyle a Palahniuk, passando per Dylan Dog. Sì, è leggendo storie che ho imparato a raccontarle. Prima ai miei fratelli più piccoli, per tenerli buoni; storie spaventose come quelle della nonna. E poi un giorno ho iniziato a scriverle. Il thriller è stato il primo genere che mi ha attratta, forse perché raccontare la paura è l’unico modo per esorcizzarla. The dark side of the moon; cosa pensi, luna, quando il tuo volto è nascosto?
Questa premessa per dirvi che vede finalmente la luce (o il buio) il romanzo a cui ho dedicato anni di stesura, potrei definirlo il romanzo di una vita. Un thrillerone di 528 pagine, di cui ho preferito non anticipare nulla, fino a oggi.
Aurora nel buio (Giunti, Euro 16,90) uscirà in tutte le librerie il prossimo 3 maggio. È una storia mi ha chiamato con prepotenza. Una storia ambientata nella Bassa emiliana, la stessa delle fiabe nere che mi raccontava mia nonna da bambina. Demoni della mente, un serial killer spietato, la campagna a perdita d’occhio che se anche gridi nessuno ti può sentire e… la nebbia. Dentro e fuori.
Venerdì 5 maggio alle ore 21 presso il Pub del Cinema Victoria a Modena (Via Ramelli, 101) lo presenterò ufficialmente al pubblico.
Un evento ad ampio respiro che coinvolgerà artisti e amici. Insieme a me, Carla Marras, relatrice dell’evento. Dj set di accompagnamento a opera di Gianfranco Grotesque, dj storico della scena dark/new wave. Per l’occasione, la fotografa romana Laura Penna esporrà in anteprima qualche scatto dal progetto heArts- Exhibition by 31 Women, di cui faccio parte. È di Laura lo scatto nel retro di copertina del volume. Vi aspettiamo!
«Osservare la scena di un crimine non è diverso da ciò che fa un pittore quando si appresta a dipingere un paesaggio, le aveva detto colui che era stato il suo mentore. Memorizza ogni dettaglio, potrebbe celare la chiave per scoprire un indizio.»
March 29, 2017
Dylan Dog: La ninna nanna dell’ultima notte. Da oggi in edicola!

Esce oggi il Dylan n.367 La ninna nanna dell’ultima notte da me sceneggiato per i disegni del “maestro delle ombre” Corrado Roi.
Domitilla Foster, una psicologa infantile, chiede aiuto all’Indagatore dell’Incubo per rintracciare il piccolo Sam, scomparso dopo che la madre è stata ritrovata morta a causa di uno strano incidente. Dov’è finito il ragazzino? Che cosa ha a che fare suo padre con tutto ciò? E chi sono gli inquietanti, maligni fanciulli che nottetempo, con la complicità delle tenebre, si erano introdotti tra le mura di casa?
Cosa succede quando il lupo cattivo non fa più paura?Per me questa è un po’ una fiaba della (mala)notte, sul filo di una ninna nanna per (non) dormire.

Se siamo tutti burattini nel racconto di un cantastorie, amici immaginari di una coscienza assopita, bambini “perduti” alla ricerca di un rifugio, la risposta che cerchiamo potrebbe essere tra le righe di una vecchia filastrocca… «che è della notte il cuore. Più lunga l’attesa, più forte il dolore».
La copertina di Gigi Cavenago coglie alla perfezione le atmosfere della storia. Benvenuti a “Fearland”, ultimo approdo di una notte che sembra non avere mai fine.
Post correlati:
Barbara Baraldi su Dylan Dog
Dylan Dog, la soffitta e gli incubi che diventano realtà
I prossimi appuntamenti: ci vediamo il 9 e il 10 luglio al Crime City di Castiglione dei Pepoli
February 22, 2017
Torture Garden n. 3, il capitolo finale in anteprima al Cartoomics 2017
Save the date! L’appuntamento con Torture Garden n.3 è al Cartoomics di Milano (3/4 e 5 marzo 2017), dove sarà possibile acquistare in anteprima l’albo, prima dell’uscita ufficiale in fumetteria e negli store online.
“Torture Garden 3 – Il patto dei fiammiferi” rappresenta il capitolo finale della mia prima miniserie. Al contrario degli albi precedenti, il titolo non presenta il nome di uno dei personaggi, ma svela il momento in cui tutto ha avuto inizio. Lontano nel tempo, nell’Orfanotrofio della signora Woland, dove Travis, Cassandra e gli altri orfani hanno fronteggiato demoni che nessun bambino dovrebbe incontrare.
«Lo capite? Noi siamo il Torture garden. Nei nostri ricordi, nei nostri incubi, sulle cicatrici che portiamo addosso è inciso il nostro passato. È come un demone, che vivrà per sempre dentro di noi.»
Ed è proprio il passato, incarnato dal Suturatore – il serial killer che sta facendo a pezzi i sopravvissuti dell’istituto della signora Woland – che Travis e Cassandra dovranno guardare negli occhi un’ultima volta.
Vita o morte? Salvezza o perdizione? Non ci sono uscite di sicurezza nel mondo di Torture garden. Così come non esiste redenzione. Perché a volte, la vendetta è l’unica scelta possibile.
Torture Garden 3 contiene due episodi di trenta tavole ciascuno (per un totale di 64 pagine). Il primo, Il patto dei fiammiferi, è stato illustrato da Sofia Terzo e Rossano Piccioni, il secondo, Juri, illustrato da Simone Delladio e Rossano Piccioni.
La meravigliosa copertina REGULAR (prezzo Euro 5,90), sanguigna e conturbante, è opera di un artista del calibro di Arturo Lauria.
La copertina VARIANT, come le precedenti, è firmata dal grande Giulio Rincione. È una carezza seducente, in bilico tra EROS E THANATOS. Stampata in sole 200 copie numerate, al prezzo di 10 euro. Non si troverà in fumetteria ma SOLO in fiera.
Potete recuperare i primi due albi di Torture Garden sullo shop online di Edizioni Inkiostro, cliccando QUI, o su Amazon e negli shop online. E, naturalmente, in tutte le migliori fumetterie, dove potete già prenotare la nostra copia del n.3.
Al Cartoomics, sarò a disposizione dei lettori per le dediche durante tutta la giornata di sabato 04 marzo, allo stand di Edizioni Inkiostro. Quel giorno, sarà presente lo staff completo dei disegnatori, per disegni e dediche,mentre per le altre giornate troverete comunque lo staff Inkiostro e il nostro generale Rossano Piccioni. Vi aspettiamo!
Su Lo Spazio Bianco è presente una succosa anteprima di tre tavole, una per ogni disegnatore della miniserie. Per vederle, basta cliccare QUI.
«Ispirato da una storia vera, Torture garden è la discesa negli inferi di una mente criminale, un incubo a mente lucida. Uno scontro con se stessi e con i propri fantasmi. Perché per seppellire il passato, devi riuscire a ucciderlo. Prima che lui uccida te».
Post correlati:
Tutto quello che c’è da sapere su Torture Garden numero uno
Benvenuti nel Torture Garden: ci vediamo sabato 16 luglio al Riminicomix!
Barbara Baraldi su Dylan Dog
January 4, 2017
Dylan Dog «Gli anni selvaggi»: i commenti della rete
Se, come suggerisce Vincent Left all’interno dell’albo, «il silenzio è morte», allora
Gli anni selvaggi
è più vivo che mai. L’albo sta facendo molto parlare di sé e, fin dal giorno della sua uscita, si rincorrono per la rete le opinioni dei lettori. Alla vigilia dell’uscita, lo sapete, mi tremavano le gambe per come questa storia sarebbe stata accolta. Oggi, per le emozioni che tutti voi mi state trasmettendo con le vostre parole. Naturalmente, se avete voglia di raccontarmi cosa ne pensate dell’albo, vi aspetto su Facebook. Nel frattempo, ecco una piccola carrellata di estratti da articoli usciti nei blog sparsi per la rete.
Jacopo Cerretti di C4Comics non ha dubbi: «Barbara Baraldi e Nicola Mari hanno consegnato ai lettori un albo bellissimo e calibrato in ogni spazio, in ogni dialogo ed espressione» aggiungendo che «questo è il miglior albo di Dylan Dog uscito quest’anno». Secondo lui «Barbara Baraldi si conferma una penna interessantissima e di valore inestimabile nell’ottica di mantenere vivo un personaggio tormentato come Dylan Dog. Gli anni selvaggi mi ha dato e tolto tutto nell’arco di 98 pagine, cosa che quando accade mi porta a tornare a pagina 1 e ricominciare la lettura, magari per cercare di trattenere qualcosa che puntualmente mi verrà strappato ancora via». Per il comparto grafico, «appare evidente che Nicola Mari e musica rock sono quanto di più armonico possa esistere. Mari è riuscito ad imprimere una rarefatta nostalgia nelle scene ambientate nel passato e un concreto e oscuro orrore nel presente».
Per Gli Audaci «non è mai semplice trasporre su carta emozioni forti. Con questo episodio Barbara Baraldi ci è riuscita in maniera cristallina e convincente, dimostrandosi una sceneggiatrice dotata di grande sensibilità. La scrittrice emiliana descrive la parabola distruttiva di un rocker e sembra di avvertire distintamente in ogni tavola il suono fragoroso dei sogni che si schiantano al suolo. Gli elementi tragici e gli spunti di riflessione si fondono alla perfezione, come accade solo nelle storie davvero profonde». Riguardo ai disegni, si tratta di «un Nicola Mari in stato di grazia. Le sue figure longilinee, i corpi sinuosi e imperfetti, fanno trasparire con immutata eleganza le profondità dell’anima».
Gianluca Tammaro su Rolling Stone evidenzia che «ci sono i ricordi, i rimpianti, “quello che volevamo fare” e “quello che poi siamo diventati”. Un Dylan umano e i mostri che siamo noi; anzi no, meglio: i mostri sono i nostri desideri – e quello che, pur di realizzarli, siamo disposti a fare».
Per Lorenzo Jonas Stanislaus, che scrive nel blog La torre muove e scacco al re, l’albo «riesce a unire la vecchia guardia e chi non ha mai letto un albo della Bonelli». Secondo lui si tratta di «una storia perfettamente Doghiana (si scriverà così!?)» in cui «il dolore dei personaggi è talmente tangibile che si sente a pelle, la storia in sé a mio modesto avviso è alla pari alla miglior storia di Sclavi». Inoltre «graficamente è a dir poco eccelso, ormai l’unico che può superare il Maestro Mari è il Maestro Mari stesso».
Lorenzo Barberis su Barberist, al termine di un’approfondita riflessione sul simbolismo presente all’interno della storia, afferma che «questo secondo albo della Baraldi si muove bene su un complesso intreccio di sequenze temporali che si vanno a intersecare a snodi salienti del canone, modificandolo in modo significativo», per poi concludere che «la storia funziona a un primo livello, con l’abbondante uso del tradizionale splatter, eros e thanatos tipico già del precedente lavoro baraldiano: come nell’albo precedente, comunque, appare anche interessante l’intreccio “di secondo livello”, evocato dalla Baraldi con tante piccole suggestioni». Secondo lui «Anche nel prevalente acquerellato il segno di Nicola Mari è riconoscibilissimo e molto efficace, ma il meglio di sé lo dà quando può esercitare compiutamente la sua Opera al Nero (il “flashback profondo” 59-63, ma anche le varie sequenze splatter del presente). Il forte parallelismo tra il suo stile e quello della Baraldi contribuisce nuovamente alla riuscita dell’albo».
Roberto Arcuri su Jazz from Italy ammette: «sì, mi ero dimenticato di Dylan… ed ora non so più se lo avevo allontanato dalle mie frequentazioni perché credevo fosse cambiato lui o se, invece, fossi rimasto fermo io. Ma vivere nuovamente in quegli “Anni Selvaggi” le emozioni di “Boys Don’t Cry” o risentire anche solo l’eco delle sonorità elettroniche di “Black Celebration” beh, è stato più che ritrovare un amico, è stato come abbracciare me stesso…». Secondo lui «questa storia è dannatamente coraggiosa» e, riguardo ai disegni di Nicola Mari: «quei segni sono perfettamente imperfetti… non nel senso puramente estetico, che è fatto più di scosse elettriche, memoria dimenticata e rivelazioni individuali che di “regolette”, ma perché ascoltano la storia, si adattano a questa eppure la condizionano, la penetrano e gli colorano le gote, la vivono, insomma».
Concludo la carrellata con le parole dell’autore del post 2016: The killing machine? pubblicato sul blog Memorie di un fan istantaneo. «La storia è un omaggio al rock, al glam, alla new wave e Dylan questa volta è un romantico roadie per una band di amici. I disegni di Mari evocano la fisicità di Egon Schiele, la storia racconta di amore, musica e morte come nella migliore delle tradizioni rock’n’roll. Il successo diventa incubo materiale che uccide letteralmente chi svende la propria musica, la solitudine è la punizione di chi preferisce il successo all’etica personale e agli affetti. Sono topoi classici della narrazione rock ma sempre attuali, soprattutto oggi che le rockstar sono frutto di attente operazioni di marketing».
Post correlati:
Dylan Dog «La mano sbagliata»: La recensione in anteprima di c4comic!
Dylan Dog «La mano sbagliata»: La recensione in anteprima di Badcomics!
Dylan Dog «La mano sbagliata»: Le recensioni di Hermetical e Mangavorever!
December 22, 2016
Gli anni selvaggi: Dylan Dog 364 dal 29 dicembre in edicola!
Save the date! Il 29 dicembre l’appuntamento è in edicola con Dylan Dog n.364 Gli anni selvaggi da me sceneggiato per i disegni del “maestro dell’oscurità” Nicola Mari.
Confesso che avrei voluto scrivere una lunga presentazione dell’albo, sulle motivazioni che mi hanno spinto a raccontare una parte del passato dell’Indagatore dell’Incubo mai affrontata prima e sulla grande responsabilità (o forse incoscienza) che questa scelta comporta, su cosa abbia significato confrontarmi con Tiziano Sclavi su alcune scene (quel giorno mi tremavano letteralmente le ginocchia) e sull’emozione di poter contare nuovamente sui disegni di Nicola dopo il successo de La mano sbagliata, ma poi ho pensato di lasciare la parola alla straordinaria copertina di Gigi Cavenago, che da novembre ha raccolto il testimone dell’immenso Angelo Stano, e soprattutto alla storia che troverete all’interno dell’albo. Ultimo, ma non ultimo, un ringraziamento a Roberto Recchioni, che per primo ha creduto in questa idea.
Spero che Gli anni selvaggi vi parli al cuore, perché è con il cuore che è stata scritta. È una storia sul rock’n’roll, ma soprattutto sull’amicizia, quella che… solo a vent’anni. E poi c’è un grande amore. Dentro c’è un mondo intero di riamandi, più o meno sottili, alle biografie delle band che hanno reso un po’ meno solitaria la mia adolescenza (insieme ai fumetti di Dylan, naturalmente!).
Per chi ha voglia di condividere le sue impressioni sulla storia e sui disegni, trovate sia me che Nicola su Facebook. Sono davvero trepidante (e terrorizzata insieme) di sapere cosa ne pensate. Nel frattempo, ho pensato di condividere con voi alcune delle canzoni che mi hanno ispirato durante la stesura. Si tratta di una playlist Spotify che ho creato come ideale colonna sonora per l’albo: ruvido, sofferto rock’n’roll nelle sue infinite declinazioni. La trovate qui: goo.gl/qFWN5t Enjoy!
Post correlati:
Dylan Dog, la soffitta e gli incubi che diventano realtà
Dylan Dog Crime City Comics: eventi e catalogo in 666 copie
Dylan Dog n.348 «La mano sbagliata» in edicola dal 28 agosto il mio esordio nella serie regolare!
November 2, 2016
Alla scoperta dei segreti perduti di Bologna: da oggi in libreria!
Vi è mai capitato di passeggiare tra le strade e i quartieri medievali di Bologna e avvertire la strana sensazione di trovarvi sospesi nel tempo, al punto di immaginare di poter incontrare le personalità del passato che si sono riunite all’ombra dei suoi portici? O, ancora, imbattervi in una lapide dall’enigmatica iscrizione e avere la curiosità di scoprirne il vero significato? Alcune dimore sono state testimoni di efferati omicidi. Altre, di storie d’amore intramontabili. Bologna è una città dalle molteplici anime, dalla personalità complessa. Come una dark lady d’altri tempi, non cede alla tentazione di svelare i propri segreti. Molte delle mete più suggestive sono celate alla vista del visitatore disattento. Dal fantasma di via Carbonara ai misteri della città sotterranea, dalle mura “della pietra di luna” al vaso rotto sulla torre degli Asinelli, da Panum resis fino a un’inattesa apologia del vino e… della cannabis: strutturato come un viaggio tra le strade di Bologna, questo volume propone un itinerario che è una sorta d’indagine nei segreti di una città che non smette mai di stupire, legando ogni luogo alla sua storia. Una storia nascosta, eppure sotto gli occhi di tutti.
È disponibile da oggi in libreria e negli store online il mio nuovo libro Alla scoperta dei segreti perduti di Bologna (Newton & Compton). Si tratta di una guida agli aspetti più nascosti del capoluogo emiliano, un viaggio tra strade, edifici, monumenti, attraverso le suggestioni che sono in grado di suscitare e la storia che li ha visti protagonisti. Un itinerario che svela episodi sconosciuti e luoghi dimenticati di una città che stupisce.
Tra i segreti di Bologna:
• Gli affreschi… segreti
• Un palazzo che sembra una fortezza
• Il cardinale del diavolo
• Un papa… goliardo
• I misteri del quartiere ebraico
• La storia nelle porte
• L’uomo che trasportò una torre
• La scienza della tagliatella
• La pietra della… vergogna
• La statua perduta di Michelangelo
• Delitto a luci rosse
• L’università del crimine
• Due notti nella città dei morti
Il volume si affianca al precedente Misteri, crimini e storie insolite di Bologna, recentemente giunto alla seconda ristampa, costa 12 Euro ed è disponibile in liberia e negli store online (Amazon, Ibs, Lafeltrinelli)
Post correlati:
Un nuovo viaggio tra i misteri, i crimini e le storie insolite di Bologna
October 24, 2016
Torture Garden n. 2 in anteprima a Lucca Comics & Games 2016
Torture Garden 2 (copertina regular)Save the date! L’appuntamento con Torture Garden n.2 è a Lucca Comics & Games 2016, dove sarà possibile acquistare in anteprima l’albo prima dell’uscita ufficiale in fumetteria.
Torture Garden 2 è una discesa nell’inferno personale dei due protagonisti – Travis e Lady Cassandra – con Travis a caccia dei suoi fantasmi personali forse più che del serial killer che sta facendo a pezzi i sopravvissuti dell’istituto della signora Woland, e Lady Cassandra che dovrà fare i conti con la scomoda verità sulla morte di Madalena… e decidere una volta per tutte se la parola “perdono” ha ancora significato in un mondo dove non esiste redenzione.
Torture Garden 2 contiene due episodi: il primo, Rebecca, illustrato da Sofia Terzo e Rossano Piccioni, il secondo, Travis, illustrato da Simone Delladio e Rossano Piccioni.

L’albo è disponibile in edizione regular (prezzo Euro 5,90), con copertina firmata da Michele Benevento, e in edizione variant (prezzo Euro 10), stampato in trecento esemplari numerati con copertina a opera di Giulio Rincione.
Torture Garden 2 è già disponibile per la prenotazione sullo shop online di Edizioni Inkiostro e, naturalmente, si può già ordinare in tutte le migliori fumetterie.
A Lucca, sarò a disposizione dei lettori per dediche durante tutta la giornata di sabato 29 ottobre presso lo stand di Edizioni Inkiostro (Padiglione Napoleone – stand E124).
Vi aspetto!
Post correlati:
Torture Garden – Il dolore è solo l’inizio
I prossimi appuntamenti: ci vediamo a Fiorano Modenese e al Cartoomics!
Tutto quello che c’è da sapere su Torture Garden n. Zero
September 13, 2016
I prossimi appuntamenti: ci vediamo domenica 2 ottobre a San Felice sul Panaro (MO)
Save the date! Domenica 2 ottobre preparatevi all’invasione di zombie e vampiri, che dalla fossa del castello di San Felice sul Panaro risorgeranno per inondare il paese.
Prima che l’orda prenda possesso delle strade, ci sarà il tempo per un aperitivo al Kakao cafè (nei giardini dietro il castello), il cui orario è fissato alle ore 11.
L’incontro è organizzato in collaborazione con il salotto di Italia Nostra e con Sepulchrum – photoclub Eyes. Vi aspetto!
July 18, 2016
Tutto quello che c’è da sapere su Torture Garden numero uno
«Per seppellire il passato, devi prima riuscire a ucciderlo. È quello che si ripete Travis, ex poliziotto allo sbando con l’ossessione di trovare un serial killer che sembra sapere tutto di lui. È quello che non vuole sentirsi dire Annie, che si nasconde dietro lo pseudonimo di Lady Cassandra, implacabile mistress, che quel passato ha cercato inutilmente di dimenticare. Annie e Travis non avrebbero mai più voluto incontrarsi, sono nemici come solo due amici possono diventare. E non hanno niente in comune. Tranne un segreto che per tutta la vita si sono sforzati di proteggere. Un segreto così sconvolgente da aver condizionato ogni aspetto della loro esistenza. Un segreto che affonda le sue radici in un luogo chiamato Torture garden, e che il serial killer appare determinato a scoperchiare. Per sopravvivere, Annie e Travis devono scendere a patti con la loro parte più oscura. Ma possono davvro fidarsi l’uno dell’altra?»
Il numero uno di TORTURE GARDEN (Edizioni Inkiostro) ha finalmente visto la luce. Potete trovarlo in tutte le fumetterie (nel caso non ci sia, basta ordinarlo) o sullo SHOP ONLINE di Edizioni Inkiostro.
Cosa vi dovete aspettare? Si tratta del primo di una miniserie da TRE ALBI. Ogni albo contiene due episodi di trenta tavole ciascuno (per un totale di 64 pagine). Il costo? 5 euro e 90.
Ai pennelli Rossano Piccioni, Simone Delladio e Sofia Terzo. La copertina che vedete (REGULAR) è firmata dal Maestro Nicola Mari. Su Lo Spazio bianco trovate un’anteprima di tre tavole, una per ogni disegnatore. Basta cliccare QUI.
La storia è nata dall’urgenza di raccontare alcuni aspetti della realtà che mi circonda. Mi capita di osservare che i rapporti, che siano di coppia, di amicizia, di lavoro, siano spesso influenzati dalle regole di dominazione e sottomissione. «Let’s play master and servant» recita una vecchia canzone dei Depeche Mode. «It’s a lot like life». Torture Garden assomiglia alla vita, è desiderio di esplorare il lato nascosto di ognuno di noi, e che a volte è tanto più oscuro quanto più è luminosa l’anima a cui appartiene. Lady Cassandra, la protagonista femminile della serie, è così: una mistress all’apparenza spietata ma che non si piega di fronte alle ingiustizie. È un angelo travestito da demone.
E poi c’è la mia ossessione per il passato. Il passato che torna sempre per chiudere i conti lasciati in sospeso. Per Travis, il protagonista maschile, il passato è come una bestia affamata che lo insegue con il suo carico di ricordi, di sensi di colpa, di paure. Per entrambi, c’è una linea rossa che fa da filo conduttore: la vendetta, che a volte diventa un’ossessione. Ma che a volte è anche l’unica certezza. Quella che avete appena letto è un breve stralcio dall’intervista che ho rilasciato a Lo Spazio bianco, in cui parlo più approfonditamente della serie. Per leggere il resto, cliccate QUI.
Per i collezionisti, segnalo la splendida copertina VARIANT firmata Giulio Rincione e prodotta in soli 300 esemplari numerati.
Che dire ancora? Sarò felice di ricevere i vostri pareri, se avrete voglia di leggerlo. E, come sempre, raccoglierò le vostre foto con l’albo un uno speciale album fotografico dedicato a voi.
«Ispirato da una storia vera, Torture garden è la discesa negli inferi di una mente criminale, un incubo a mente lucida. Uno scontro con se stessi e con i propri fantasmi. Perché per seppellire il passato, devi riuscire a ucciderlo. Prima che lui uccida te».
Post correlati:
Benvenuti nel Torture Garden: ci vediamo sabato 16 luglio al Riminicomix!
Tutto quello che c’è da sapere su Torture Garden n. Zero
Torture Garden – Il dolore è solo l’inizio
Barbara Baraldi's Blog
- Barbara Baraldi's profile
- 161 followers
