Sessanta Quotes

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Sessanta Sessanta by Ugo Ojetti
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“Il gusto e anche il suo diminutivo chiamato buongusto hanno [...] una parte durevole, ed è un divieto morale prima che artistico: evitare cioè il tronfio e il goffo, che sono il belletto sul volto della verità; evitare le parole inutilmente astruse, che sono come i titoli e le onorificenze stampati sui biglietti da visita davanti al nome e cognome; evitare la tortuosa lunghezza dei periodi, per la quale i lettori dovrebbero in onor tuo finire tutti a patire d'asma; evitare le parole scurrili con cui taluni scrittori vogliono sembrare di popolo, cioè schietti, e mostrano solo d'essere facchini; evitare le parole straniere che hanno il loro equivalente in italiano e che sono messe lì per pigrizia, ignoranza o snobismo; evitare le troppe citazioni con cui si vuol provare d'avere o una buona memoria o una biblioteca bene ordinata; evitare le ingiurie agli avversari, con le quali confessi di non avere argomenti; evitare la ripetizione dell'io, io, io, me, me, me, con la quale si vede lo scrittore passeggiare dentro i propri periodi dimenando l'anca; e via dicendo.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Lo scopo del buon oratore è condurre chi l'ascolta ad applaudire sé stesso credendo di applaudire l'oratore.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Quali sono, quando correggi un tuo scritto, le parole da togliere? Quelle senza radici, tutte fronde. Provale una a una, se sia facile svellerle.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Se vuoi offendere un avversario, lodalo a gran voce per le qualità che gli mancano.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Sii modesto soltanto se hai molte e note ragioni per essere superbo.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Quello che non si scrive, è perduto. Quello che è scritto male, è come se non fosse scritto.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“La poesia è ricordo. Si può descrivere la realtà o il sogno nello stile più limpido e col ritmo più soave, e la pagina resterà pietra, al tatto e al peso. Ma che venga un ricordo, cioè un soffio di passato, anche se è solo un aggettivo tinto di nostalgia, e la pietra palpita, diventa carne viva.”
Ugo Ojetti, Sessanta
tags: poesia
“– Belle invenzioni il telegrafo, il telefono, la radio, la ferrovia, il volo. Eppure l'uomo resta quello ch'era prima. – Hai ragione, ma adesso può in un giorno fare il doppio di male e il doppio di bene.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Il buon gusto segue l'esperienza e precede la riflessione; ora esperienza e riflessione chiedono tempo, e di tempo nessuno, pur affannandosi a correre e a volare per guadagnarne, ne ha più. Tutti hanno fretta, e i più dei cervelli sono nati settimini.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Fai sempre un poco meno di quello che ti credi capace di fare. Cosi dài agli altri l'illusione che tu vali più dell'opera tua; e sopra tutto la dài a te stesso.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Che cos'è l'eternità? Un'infinita catena di ricordi. Senza memoria non v'è durata; dunque non v'è eternità. Chi ricorda tutto, è Dio. L'uomo, soltanto per quel poco che ricorda, è un atomo d'eternità e di divinità. Iersera ho chiamato da lontano mia figlia, e nella camera vuota la voce ha echeggiato: aveva il suono della voce di mio padre.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Rinascessi, tornerei a fare lo scrittore: il mestiere più libero e più duro, quello in cui nessuno t'aiuta, se non qualche morto.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Non ti dare mai del vecchio, specie se lo sei. Chi t'ascolta, crede che tu lo dica con la speranza d'essere smentito.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“La mia esperienza non può giovare che a me. Se vuoi servirtene, accomodati, ma a tuo rischio.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Per fortuna la vecchiezza passa anche più veloce della giovinezza.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Il primo còmpito d'un giornale non è d'informare i suoi lettori, ma di formarli.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“A paragone del presente sembra bello il passato perché gl'imbecilli defunti nessuno li ricorda.”
Ugo Ojetti, Sessanta
tags: storia
“L'Italia è un paese di contemporanei, senza antenati né posteri, perché senza memoria.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Il disprezzo del passato o è ignoranza o è paura.”
Ugo Ojetti, Sessanta
tags: storia
“Quando andavo a scuola il còmpito lo chiamavamo il dovere. [C]òmpito è un lavoro definito e computato che altri t'assegna. Si può sbadigliando compierlo alla meglio, senza che la coscienza ne partecipi. Nel dovere, invece, oltre che il breve còmpito, era incluso un obbligo morale. D'avervi mancato ci saremmo rimorsi. D'averlo compiuto, s'era contenti anche senza il compenso d'un premio.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Chiama la tua ignoranza sincerità, e vai a dormire contento perché nessuno per oggi ti toglierà l'aureola del genio.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Soltanto chi non ha piu curiosità d'imparare, è vecchio: s'è tirato il lenzuolo sul volto, è come morto.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Ridi del tuo nemico soltanto quando sei certo ch'egli non può ridere di te.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Signore è colui che non dice mai d'esserlo.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Una puntura di zanzara prude meno quando sei riuscito a schiacciare la zanzara.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“La collera, se è rara e breve, giova alla salute, come la voluttà. Il male è che poi se n'ha vergogna.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“Quelli che sospirano: – Quanto sarebbe bella Napoli senza i napoletani, Roma senza i romani, la religione senza i preti, l'estate senza le moglie, l'inverno senza i reumi... – non hanno mai capito che il fondamento della pittura è il chiaroscuro.”
Ugo Ojetti, Sessanta
“I giovani, quando capita loro d'essere crudeli, lo sono senza pietà, capitalmente; e se scendono a perdonare, scivolano addirittura fino all'oblio. Solo i vecchi sanno temperare la condanna con la misericordia, e correggere il perdono con la durezza dell'ammonimento. Essi sanno che il male non è mai tutto male e il bene tutto bene. Ha scritto sant'Agostino: «Sīcut enim aliquandō misericordia pūniēns, ita est crūdēlitās parcēns».”
Ugo Ojetti, Sessanta
“L'uomo d'oggi è un frammento d'uomo. Manca di curiosità per tutto quello che non è il suo mestiere. Uno scienziato non sa né di storia né di poesia. Un poeta non ha curiosità per la fisica o per la chimica. Chi ha imparato un poco di qualche cosa, vuole subito servirsi di quei centesimi di scienza per guadagnare lire e marenghi. Una volta s'imparava per capire. Oggi s'impara per agire. Qui, sì, l'uomo s'è fatto macchina.”
Ugo Ojetti, Sessanta