Un altro giro di giostra Quotes

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Un altro giro di giostra Un altro giro di giostra by Tiziano Terzani
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Un altro giro di giostra Quotes Showing 1-13 of 13
“Vivo ora, qui, con la sensazione che l'universo è straordinario, che niente ci succede per caso e che la vita è una continua scoperta. E io sono particolarmente fortunato perché, ora più che mai, ogni giorno è davvero un altro giro di giostra.”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“Kierkegaard: «Ci sono due modi di farsi ingannare: uno è credere in qualcosa che non è vero; l’altro è non credere in qualcosa che è vero». Poi”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“«Per questo viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé».”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“«Se uno non si sentisse misero e limitato, non si chiederebbe cosa fare. L’uomo diventa adulto e matura nel conflitto. Una vacca no: la vacca diventa adulta, ma non matura.» Lo osservavo, il Swami: era”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“Vivo ora, qui, con la sensazione che l’universo è straordinario, che niente, mai ci succede per caso e che la vita è una continua scoperta. E io sono particolarmente fortunato perché, ora più che mai, ogni giorno è davvero un altro giro di giostra.”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“Bazı halkların neden kutsal yazılara, öte boyutlardan gelen birilerinin getirdiği mesajlara gereksinme duymadıklarını şimdi anlıyordum. Gözlerinin önünde, herkese açık, okunmayı bekleyen bir kitap olduğunu biliyorlardı. Bütün mesajlar oradaydı. Doğada, insanoğlunun onu sömürmek ve kendi amaçlarına uygun kullanmak için henüz ellerini uzatmadığı, gizliden gizliye kutsal bir özellik vardı.”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“L’Io, che inutile peso! Mi ero davvero stancato del mio, di quella figura che dovevo sempre portarmi dietro e ripresentare al pubblico.
Quante volte in aereo, in treno, a una cena in casa di un diplomatico o al ricevimento di un qualche ministro avevo dovuto, con una obbligatorietà a cui non sapevo sottrarmi, raccontare per l’ennesima volta i soliti, divertenti aneddoti della mia vita, spiegare perché da italiano scrivevo per un settimanale tedesco come Der Spiegel, perché ero stato arrestato in Cina o che cosa pensavo del paese in cui al momento vivevo! Il tutto per intrattenere qualcuno, per essere simpatico.
Avevo tanto riso dei giapponesi con il loro «io» legato a ciò che sta scritto sulle loro meshi, i biglietti da visita, in cui sotto al nome, e più importante di quello, sono indicati il titolo e la posizione che occupano nella loro azienda.
Io mi ero comportato esattamente allo stesso modo: per essere preso in considerazione, per non essere messo da parte presentavo anch’io, recitato invece che stampato, il mio biglietto da visita: quella identità di me da cui sembravo così tanto dipendere.
L’identità poi, come fosse un congegno delicato, richiedeva manutenzione, doveva essere lucidata, bisognava cambiarle l’olio.
Dell’identità andava curato ogni aspetto: la pettinatura, il vestito, il modo di presentarsi, di telefonare, di mantenere i contatti, di rispondere agli inviti.
Nel mio caso… anche il modo di cominciare un articolo!
«Vali quel che valeva il tuo ultimo pezzo», mi aveva detto ancora ai tempi del Vietnam l’amico Martin Woollacott, collega del Guardian, e quel dover essere almeno all’altezza dell’Io dell’articolo precedente era diventata sempre più una ossessione.
Il tutto per mantenere un nome.
Il nome, sempre il nome.
Quante cose dipendono nella vita dal nome! Il nome nella lista degli ammessi, dei promossi, dei vincitori, dei passeggeri; il nome in prima pagina.
Sempre quel nome, quella identità.
Che fatica! Via.
Tutto questo, via!
Un altro po’ di inutile zavorra buttata a mare per affrontare meglio l’ultima traversata.”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“I could fly.
Nobody ever promised
I won't die.
Yet without wings
I flew
And now without regret
For promises unkept
For things undone
Now without much pain
I feel like flying yet... again.”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“Un discepolo va dal suo guru e gli dice che vuole la verità più di ogni altra cosa. Il maestro non risponde. Lo prende per il collo, lo trascina al vicino torrente e gli tiene la testa sott’acqua finché il poveretto sta per soffocare. All’ultimo momento lo tira fuori. «Allora, che cos’è che volevi più di ogni altra cosa quand’eri sott’acqua?» «L’aria», dice quello con un fil di voce. «Bene. Quando vorrai la verità come un momento fa volevi l’aria sarai pronto a imparare.»”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“«Continua a dar da mangiare agli sciacalli e un giorno arriverà anche il leone», gli”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“Non chiedere di avere una salute perfetta Sarebbe avidità Fai della sofferenza la tua medicina E non aspettarti una strada senza ostacoli Senza quel fuoco la tua luce si spegnerebbe Usa della tempesta per liberarti.”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“(Die) Überzeugung, dass es nur einen wahren grossen Meister gibt: jenen, den jeder Mensch in sich trägt. Wenn des Nachts die Stille so vollkommen ist, dass sie zu dröhnen scheint, steht er auf, entzündet eine Kerze und setzt sich ein paar Stunden lang davor. Wozu? "Um zu versuchen, ich selbst zu sein", hat er mir einmal geantwortet. "Um die Melodie zu hören.”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
“Aber mehr denn je bin ich überzeugt, dass nichts von vornherein auszuschliessen ist; dass sich immer Wertvolles - Menschen der Dinge - gerade an den unerwartetsten Orten und in den unvorhergesehensten Situationen finden lässt.”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra