Mia suocera beve Quotes

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Mia suocera beve Mia suocera beve by Diego De Silva
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“Per noi,adesso,l'amore è uno scambio di colpe.”
Diego De Silva, Mia suocera beve
“Io non sono un duro. Non lo sono mai stato. In vita mia, se devo essere completamente sincero, credo di non aver mai preso una decisione. Non mi piacciono molto le decisione. Per decidere devi essere convinto, e io non sono convinto quasi di niente. Sono più un tipo da opzioni, ecco.”
Diego De Silva, Mia suocera beve
“Poi è andata com'è andata. É andata come sappiamo. Sono finite le autoriduzioni, le lotte armate, le rivoluzioni, le autonomie operaie. Ai concerti si paga il biglietto, e che biglietto. I musicisti sono diventati rockstar, o almeno ci hanno provato senza vergogna. Hanno fatto la fila per un passaggio in tv, sono andati al festival di Sanremo e pure al Festivalbar. E se prima si difendevano ai concerti da chi li processava, adess si lamentano se i loro dischi si scaricano dalla rete. Parlano male della droga, del sesso senza amore, della politica che non usa la lingua della ggente. Si sposano (addirittura qualcuno in chiesa), mettono su famiglia, scoproni i valori, smettono di bere, di farsi, consigliano ai giovani di non sprecare la propria vita.
Il mercato ha vinto. Il pubblico ha sfrattato il popolo. Siamo più liberi,oggi. Di comprare quello che vogliamo.
Ma non è un caso, alla fine se abbiamo sempre meno musica che vale la pena d'essere comprata.”
Diego De Silva, Mia suocera beve
“Ma io non sono uno emotivamente attendibile. Sono uno dalla rabbia labile, cui basta pochissimo per riconoscere le ragioni della parte avversa, specie se la parte avversa è la mia donna. Per dirla in altri termini, soffro di capitolazione precoce.”
Diego De Silva, Mia suocera beve
“Se c'è una cosa che mi fa impazzire del cinema, è la terapia del dolore. La rimozione dell'infelicità. La censura della fatica di uscirne. La vita che ricomincia solo quando è tornata sopportabile. Non so che darei per praticare il «sei mesi dopo» nella vita non filmica.
Oh, lo so cosa state pensando. Sento già l'obiezione: «Sì, d'accordo, ma anche quel tempo intermedio è vita: se lo salti, è come se morissi nell'intervallo».
Sentite questa, allora: «Meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita».
Bella, eh?
E sapete chi l'ha detta?
Rita.Levi.Montalcini.
Ecco chi.
Per cui, al diavolo la retorica dela vita che vale la pena anche quando è sofferenza. Io,se posso, la sofferenza la evito.”
Diego De Silva, Mia suocera beve
“Tanto per dire, non ho mai lasciato una donna. Il che non significa che non abbia prestato la mia collaborazione passiva affinché un rapporto si estinguesse a fuoco lento. Anzi, nell’omissione di soccorso sentimentale sono stato recidivo, se proprio devo confessare l’illecito. Ma rimanere inerti mentre una relazione annaspa non è la stessa cosa che dire «senti io non voglio più stare con te e questo è quanto».”
Diego De Silva, Mia suocera beve
“In ambito pubblico vige il comune senso dell’estetica, vale a dire quel potentissimo inibitore sociale rubricato alla vaga ma inconfondibile voce «Pare Brutto».
La caratteristica peculiare del Pare Brutto è che si manifesta all’improvviso sotto forma di dubbio, per cui una cosa (un gesto, un’affermazione, una domanda) anche se non pare ancora brutta ma c’è una minima possibilità che lo diventi, ti fa astenere automaticamente dal farla.
É un canone estetico estremamente mobile il Pare Brutto. Non si sa in cosa esattaemtne consista, ma accidenti se funziona. [...]
É una specie di censore invisibile, che cerca di preservarti da figure di merda non gravissime.
Semplificando, il Pare Brutto, ovvero il comune senso dell’estetica, potrebbe essere definito come il timore di fare o dire qualcosa di cui potresti perntirti. Per opporti alla sua dittatura devi avere stile, e saperlo, Devi, insomma, avere una gran fiducia in te stsso.
Ho appena spiegato la ragione per cui non riesco a oppormi alla dittatura del Pare Brutto.”
Diego De Silva, Mia suocera beve