Libri dal mondo discussion
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Giro del mondo - La sfida!
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Partecipanti e commenti
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Marina
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May 10, 2019 11:49PM

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Per la task A del Ruanda ho letto
Se questo è un uomo di Primo Levi
Questo libro è stato uno dei pilastri della mia infanzia, letto più volte di quante riesca a ricordare.
I motivi? Sono tanti: innanzitutto è una storia avvincente, con segreti e colpi di scena ma anche piena di buoni sentimenti. I protagonisti poi non sono stereotipati, tutt'altro; la scontrosa Mary ad esempio nel corso del libro imparerà ad aprirsi agli altri, ma non perderà mai certi tratti più ombrosi; e lo stesso dicasi di Colin e della sua arroganza, attenuata ma mai del tutto scomparsa. Sono bambini veri insomma, coi loro pregi e difetti, e di solito non è facile riuscire a descrivere l'infanzia senza diventare melensi ed artefatti.
Il punto di forza del romanzo però sono le atmosfere, perché non solo abbiamo una grande casa gotica con corridoi misteriosi, ma la natura è descritta con un trasporto e una vividezza tali che sarà impossibile non rimanere affascinati dalle meraviglie del giardino segreto e della brughiera: ogni bocciolo, ogni ramoscello ha in se qualcosa di magico e questo incanto non va perso nemmeno rileggendolo da adulti.
Lo stile è abbastanza semplice (parliamo pur sempre di un libro per ragazzi), con dialoghi vivaci ed un ritmo sempre sostenuto in modo da non perdere mai mordente.
Un must per i bambini di tutte le età a mio parere e che resta piacevolissimo anche letto da grandi.

Una lettura scorrevole e piacevole; con uno stile semplice e delicato, la Omotoso tratta temi importanti quali la vecchiaia, il razzismo, l’amicizia, il tradimento. Siamo in una zona residenziale di Città del Capo, il libro ci racconta l’agitato rapporto di due anziane vicine di casa; con numerosi flashback conosciamo la storia delle due donne e l’origine dei loro malumori.
Marion e Hortensia sono come il diavolo e l’acqua santa: bianca e snob l’una, nera e scontrosa l’altra.
L’autrice ci fa capire che non è mai troppo tardi per cambiare il proprio atteggiamento.
Lilirose wrote: "Dopo una vita posso riaggiornare questa sfida!
Per la task A del Ruanda ho letto
Se questo è un uomo di Primo Levi
Questo libro è stato uno dei pilastri della mia infanzia, letto ..."
Ciao Lilirose, mi sa che o hai sbagliato a scrivere il titolo del libro o a incollare il commento...
Per la task A del Ruanda ho letto
Se questo è un uomo di Primo Levi
Questo libro è stato uno dei pilastri della mia infanzia, letto ..."
Ciao Lilirose, mi sa che o hai sbagliato a scrivere il titolo del libro o a incollare il commento...

Marquez ha tenuto una classe di sceneggiatura, qui sono pubblicati i loro soggetti e le loro discussioni al riguardo... Il signore vi scampi e liberi dal leggerlo fidandovi del talento di Garcia Marquez! Niente a che vedere col realismo magico, niente a che vedere con gli scritti politici o a tema sociale del nostro... No, qui scialbe discussioni su scialbi racconti (idee degli allievi) di cui molto pochi interessanti... Ma soprattutto sono confronti noiosi, ripetitivi, sciocchi (nel senzo toscano di senza sale, senza sapore).
La delusione dell'anno. Lo sconsiglio e cercherò di dimenticarmene. Devo, devo.

Lume Lume di Nino Vetri
Con un velo di ironia e con il pretesto di cercare la traduzione della canzone romena “Lume lume”, il nostro autore ci fornisce uno spaccato del suo quartiere multietnico. Giovani, meno giovani, brave persone, qualche imbroglione, regolari e irregolari si incontrano, si scontrano e si scambiano nel palazzo e nei dintorni dell'abitazione del nostro protagonista, che non giudica, si limita a osservare e a prendere nota... Si svolge a Palermo, ma potrebbe essere una qualsiasi città, in un qualsiasi quartiere pieno di “immigrati”, ognuno con le sue caratteristiche e abitudini. Un mosaico di umanità unica e variegata.

Viaggiare è il mio peccato di Agatha Christie
In seconde nozze, Agatha Christie sposa il giovane archeologo Max Mallowan. Questo libro è il resoconto dei viaggi in Siria, Libano, Iraq che la scrittrice fece a seguito delle spedizioni archeologiche del marito. Siamo poco dopo il 1930, i viaggi erano complicati soprattutto per una signora della borghesia inglese, ma Agatha non era certo tipa da farsi mettere in difficoltà. Affronta tutto e con caparbietà si rende utilissima come fotografa (sviluppo pellicola compreso) e, a questo punto direi anche come giornalista! Il suo “diario” di quei viaggi è molto scanzonato, pone l'accento sulle cose particolari del viaggio, sui caratteri dei suoi compagni, sulle abitudini e sulla civiltà dei popoli locali che meritano rispetto e attenzione. Mi ha parecchio intristito leggere alcune frasi che, con il senno di poi, sono profetiche: quei popoli non si erano accorti della guerra mondiale, non più di tanto, ne avevano sentito parlare solo dai loro “dominatori” francesi o inglesi. Quella stessa parte del mondo che da 50 anni a questa parte, tragicamente, non vede che pochi spiragli di pace, a volte a est, a volte a ovest, a volte a sud e a volte a nord. Mai tutti insieme. Non ci saranno più le donne curde orgogliose e bellissime nei loro abiti multicolori e nemmeno le donne arabe più timide e nascoste, ma altrettanto orgogliose... Il paese che Agatha ha visitato è profondamente cambiato e ferito, leggo questo libro come una delle testimonianze di come era e di come sarebbe dovuto restare.

45. Costa Rica
a) un libro di un autore americano di lingua spagnola
Cicatrici - commento
b) un libro originariamente scritto in spagnolo
Volti nella folla - commento
69. Giordania
a) un libro in cui venga nominato un Patrimonio dell'umanità UNESCO: L'uomo della sabbia e altri racconti - commento
Nel racconto La sfida dei cantori viene nominato il castello di Wartburg, patrimonio UNESCO.
81. Iran
a) un libro in cui venga nominata la via della seta: Diavoli stranieri sulla Via della Seta - commento
111. Mauritania
a) un libro in cui si parli di pena di morte: Il Consiglio d'Egitto - commento
196. Zimbabwe
b) un libro ambientato in Africa: Un'arida stagione bianca - commento

Benché come al solito abbia trovato banale la caratterizzazione degli investigatori, benché la soluzione del mistero fosse semplicissima, tuttavia il libro mi è piaciuto.
Interessante l'ambientazione, interessanti gli "occasionali" (cioè i personaggi di questo specifico giallo, la vittima e gli indiziati), piacevole lo stile.
Per la task 150a, Saint Vincent e Grenadine, un libro di un autore di un paese del Commonwealth, ho letto Vera di Elizabeth von Arnim. Qui la mia recensione: https://www.goodreads.com/review/show...


b) un libro di un autore africano
Ho letto Il reattivo di Masande Ntshanga
https://www.goodreads.com/review/show...
Per la task 72a, Guatemala, un libro in cui venga nominato un colpo di Stato, ho letto Dark Echoes of the Past (tradotto in italiano come L'oscura memoria delle armi) di Ramón Díaz Eterovic, in cui ci sono moltissimi cenni al colpo di stato di Pinochet.
È un giallo neanche troppo malvagio, carino il fatto che il detective Heredia parli con il gatto Simenon (che gli risponde), inserito in un giallo che NON è un cozy mystery. Carini anche i riferimenti letterari, dato che Heredia è un avido lettore. Però non ha catturato la mia attenzione e arrivata oltre la metà non me ne poteva fregare di meno di chi fosse il colpevole. Complice anche il periodo difficile che sto attraversando, sicuramente. Comunque, 2 stellle.
È un giallo neanche troppo malvagio, carino il fatto che il detective Heredia parli con il gatto Simenon (che gli risponde), inserito in un giallo che NON è un cozy mystery. Carini anche i riferimenti letterari, dato che Heredia è un avido lettore. Però non ha catturato la mia attenzione e arrivata oltre la metà non me ne poteva fregare di meno di chi fosse il colpevole. Complice anche il periodo difficile che sto attraversando, sicuramente. Comunque, 2 stellle.
Per la task 76 Guyana b) un libro con protagonista un animale, ho letto Old Possum's Book of Practical Cats (tradotto in italiano come Il libro dei gatti tuttofare) di T.S. Eliot. È un libro di simpatiche e divertenti poesie sui gatti, molto carino e umoristico. I gatti sono i miei animali preferiti quindi è stato veramente un piacere leggere queste poesie. È un'ottima lettura anche per chi non va pazzo per la poesia, purché però vada pazzo per i gatti :)

Ho letto Il Fischiatore di Ondjaki, un racconto un po' onirico che mi è abbastanza piaciuto. La cosa più bella sono le atmosfere "languide", costruite con i toni delicati della malinconia.
Alla fine c'è anche un brevissimo saggio che inquadra Ondjaki nell'ambito della letteratura postcoloniale, brevissimo ma interessante.

Ho finito La Peste . Pensavo fosse un libro un po' noioso e invece no, la storia e le riflessioni sono interessantissime. L'unica cosa che non mi é piaciuta sono i capitolo chilometrici. E comunque prende 4 stelline 😊

a) un libro ambientato in uno Stato del Golfo Persico
Ho letto Persepolis
Conoscevo già la storia per aver visto millenni fa il film omonimo, anche se devo ammettere che ricordavo più lo stile che gli avvenimenti. Onestamente non mi aspettavo così tanto da questa graphic novel. Mi ha colpito molto soprattutto graficamente, molto più della versione cinematografica. Alcune pagine sono di indimenticabile intensità. Fra tutte mi ha colpito una divisa in due vignette: nella metà superiore ci sono dei bambini soldato che saltano sulle mine mentre nella metà inferiore dei loro coetanei saltano ballando a una festa. Marjane Satrapi esprime magistralmente l'angoscia che si vive durante la guerra, ma anche quel bisogno di vita, quella necessità di non sprecare attimi se non per assaporare gioia e divertimento, che nasce per contrasto in queste situazioni. E poi l'onestà del suo racconto personale, la solitudine di chi è costretto a vivere lontano dalla propria casa, non ultimo il racconto storico dell'Iran nel suo passato recente e nel presente. È tante cose questo libro, ogni aspetto è legato agli altri ma non c'è mai una ridondanza di temi, nonostante l'abbondanza. Magnifico!

Blu come la notte di Simone van der Vlugt
Letto tutto d'un fiato questo piacevole romanzo storico della scrittrice olandese. Si svolge in Olanda nel 17° secolo, quando una donna, rimasta vedova, decide di cambiare radicalmente la sua vita trasferendosi dal paesino dove è nata e cresciuta verso una grande città. Dopo qualche intoppo approda a Delft e trova il lavoro dei sui sogni: dipingere ceramiche. Tra vicende personali sentimentali intricate e vicende storiche riportate fedelmente così come gli intermezzi con personaggi storicamente esistiti (Rembrandt, Veermer e altri), la vicenda copre un paio di anni della vita della nostra protagonista, facendoci assaggiare il “Secolo d'oro” che tanta floridezza portò all'Olanda.

Challenge: 5 libri
1) 157. Seychelles
a) un libro ambientato in un arcipelago
b) un libro ambientato su un'isola dell'Africa
2) 194. Yemen
a) un libro con una "Y" nel titolo I Owe You One - letto 05.03.2019
b) un libro di un autore proveniente dal mondo arabo
3) 20. Bhutan
a) un libro ambientato in montagna - Maggie does Meribel - letto 12.06.2019
b) un libro in cui il Buddhismo sia importante
4) 10. Australia
a) un libro ambientato in Australia
b) un libro di un autore australiano
5) 150. Saint Vincent e Grenadine
a) un libro di un autore di un paese del Commonwealth La piccola pasticceria nel giardino dei fiori - letto 12.07.2019
b) un libro di un autore proveniente da un micro-Stato
Buona lettura a tutti!!!

Per la task 36b, Cina, un libro di un autore cinese (ma adatto anche per la 36a, un libro ambientato in Cina) ho letto L'ultimo lupo di Jiang Rong, più noto come Il totem del lupo.
Ambientato nella Mongolia Interna, cioè quella parte della Mongolia che è una regione della Cina a tutti gli effetti, protagonisti del libro sono i lupi, che poi sono in realtà il simbolo per quella che è la vera protagonista, la prateria mongola. Il tema è la distruzione dello stile di vita mongolo, tramite la distruzione della fauna e della flora dell'Olon Bulag (la regione in cui è ambientato il libro), da parte del monopensiero cinese che negli annni Sessanta inizia la sua opera di assimilazione, rendendo desertica la regione. Tema senz'altro molto interessante, un po' troppo lungo nello svolgimento, anche se comunque per la maggior parte è un libro scorrevole. Molto cruente le descrizioni delle uccisioni degli animali, quindi non è un libro che fa per chi è sensibile a questi argomenti.
Tutto sommato interessante, ma non mi ha entusiasmato particolarmente, quindi 2,5 stelline arrotondate a 3.
Ambientato nella Mongolia Interna, cioè quella parte della Mongolia che è una regione della Cina a tutti gli effetti, protagonisti del libro sono i lupi, che poi sono in realtà il simbolo per quella che è la vera protagonista, la prateria mongola. Il tema è la distruzione dello stile di vita mongolo, tramite la distruzione della fauna e della flora dell'Olon Bulag (la regione in cui è ambientato il libro), da parte del monopensiero cinese che negli annni Sessanta inizia la sua opera di assimilazione, rendendo desertica la regione. Tema senz'altro molto interessante, un po' troppo lungo nello svolgimento, anche se comunque per la maggior parte è un libro scorrevole. Molto cruente le descrizioni delle uccisioni degli animali, quindi non è un libro che fa per chi è sensibile a questi argomenti.
Tutto sommato interessante, ma non mi ha entusiasmato particolarmente, quindi 2,5 stelline arrotondate a 3.

Per me é stata una lettura emotivamente disturbante ma molto interessante.



a) un libro ambientato in Cina: Fiore di neve e il ventaglio segreto
Le mie brevissime opinioni: https://www.goodreads.com/review/show...
Ancora un libro e ho finito la sfida!
Per la task 191a, un libro in cui venga menzionato il papa, ho letto Rosemary's Baby di Ira Levin (il papa va in visita a New York, non è certo un punto focale del romanzo ma viene comunque menzionato). Il libro mi è piaciuto molto e forse in questo mi ha aiutato il fatto di non aver visto il film, che devo recuperare prima o poi. L'ho letto in due giorni, che ultimamente è una cosa che mi succede di rado, non potevo smettere di leggere. Sapevo naturalmente a grandi linee la storia, ma mi è piaciuta l'atmosfera asfissiante di complotto, mi è piaciuto seguire questa coppia di pazzi nel perseguimento del loro scopo. Per me, molto bello.

Waslala di Gioconda Belli (Nicaragua)
Qui crediamo ai poeti
La storia di Melisandra che parte alla ricerca della città utopica di Waslala, l’ultimo mito capace di dare speranza ad un popolo stremato e sfruttato ma che si piega senza spezzarsi.
Sono un po’ perplessa nel commentare questo libro perché fino a metà mi aveva entusiasmata e poi ho cominciato ad annoiarmi.
Questo romanzo a mio avviso si inserisce in due importanti filoni della letteratura sudamericana : la letteratura militante (il legame diretto tracciato tra le condizioni attuali del paese - la violenza, il caos, il traffici di armi e di droga, il degrado ambientale e sociale - e il colonialismo territoriale ed economico; l’esaltazione della resistenza della popolazione locale, la dimensione della comunità, il femminismo, per fare qualche esempio) ed il realismo magico (la dimensione dell’utopia che si mescola con quella reale, la capacità creativa della poesia – mi verrebbe da dire mitopoietica ma non vorrei spararla troppo grossa – storie di fantasmi, pappagalli che predicono il futuro e via dicendo). Insomma è davvero un romanzo ricchissimo di temi e di elementi, e secondo me sono anche gestiti bene, nel senso che pur avendo tantissima carne al fuoco Belli riesce, diciamo, a cuocerla al punto giusto. I personaggi sono abbastanza ben sviluppati, sono in conflitto tra di loro e con se stessi, sono interessanti; le descrizioni sono molto belle ed evocative, in alcuni momenti sembra quasi di avere di fronte delle scenografie (il fiume, la città-discarica che sembra uscita da un film post apocalittico, la locanda…). Ci sarebbe da dire molto anche sull’importanza della natura, in particolare sul fiume. Una cosa che mi ha colpita è lo spazio delle tecnologia in questo mondo un po’ arretrato, un po’ distrutto e un po’ mitico : il libro d’altra parte è del 1996, all’inizio dell’escalation di telefonini, laptop, comunicazioni globali e cosi`via.
Insomma davvero un’opera ricca ed interessante, eppure eppure eppure dopo un po’ mi ha annoiata, non so molto bene perché.

- 27.b Bulgaria (libro in cui venga nominato il Danubio) ho letto Nel sonno non siamo profughi - Un'infanzia in Bessarabia di Paul Goma.
Mi aspettavo molto da questo romanzo ma non mi ha appassionata come speravo. Goma racconta la sua storia di bambino in un paese, la Moldavia, che da sempre è terra di lotte e conquista tra Russi e Rumeni. Fin da piccolo Paul ha dovuto fare esperienza di esilio e fughe dalla propria terra e quello che colpisce, leggendo queste pagine, è l'umorismo di cui sono permeate, nonostante la tragicità dei fatti raccontati. Purtroppo Goma ha un modo di narrare molto frammentario che non mi ha reso agevole la lettura.
- 123.a Nepal (libro ambientato sull'Himalaya) ho letto Aria sottile di Jon Krakauer.
Questo libro rappresenta un'esperienza emotivamente molto intensa, non solo perchè i fatti narrati sono reali, ma soprattutto perchè l'autore ha partecipato alla disastrosa scalata dell'Everest che nel 1996 vide la morte di 12 persone. Krakauer racconta ogni dettaglio di quell'esperienza nel modo più onesto possibile, senza tralasciare neanche un' eventuale responsabilità nella morte di alcuni scalatori (ma in situazioni così estreme penso che sia difficile parlare di responsabilità) e gli inevitabili sensi di colpa. Unica pecca, forse, è la prolissità di alcune parti che fanno perdere un po' di tensione narrativa per il resto un libro davvero interessante.
- 118.a Montenegro (libro con un colore nel titolo) ho letto L'occhio più azzurro di Toni Morrison.
E' stato per puro caso che abbia scelto di leggere questo libro della Morrison a pochi giorni dalla sua scomparsa ma mi pento di non aver letto prima qualcosa di suo. Questo romanzo è l'opera prima di questa autrice ma la sua forte coscienza di donna di colore viene fuori in maniera preponderante e in modo già molto maturo. La Morrison non scrive per un pubblico bianco, il suo scopo è scrivere di neri per i neri con l'intento di risvegliare una coscienza razziale troppo spesso derisa e mortificata, non solo dai bianchi ma dalle stesse persone di colore. La storia di Pecola, protagonista del romanzo, si svolge nel 1941, un'epoca in cui lo slogan "nero è bello" era ancora molto distante e in cui i paragoni si facevano con gli standard dei bianchi, quindi per una bambina nera proveniente da una famiglia disastrata questo si poteva tradurre nel desiderio di cose non solo impossibili ma, per una coscienza più matura, anche orribili. La Morrison mostra, con sguardo vivo e puntuale, a cosa può portare la degradazione della propria identità razziale e la mancanza di coscienza delle proprie radici culturali, soprattutto quando si parla "degli individui più indifesi della società, i bambini, e di quelli più vulnerabili, le femmine."
Per la task 105a, Malawi, un libro in cui venga nominata una carestia, ho letto La mia lotta per la libertà. La mia recensione è qui: https://www.goodreads.com/review/show...

Tutto ciò che di buono e giusto la letteratura può dare all'uomo è stato già scritto dagli antichi, e questa tragedia di Sofocle ne è un esempio lampante. Nell'Edipo Re c'è lo svolgimento dell'intera tragedia dell'uomo, dell'insondabilità del destino e di come si spalanchi un abisso dinanzi a chi provi a sfidare tale destino o anche solo a conoscerlo. In Sofocle non c'è salvezza, l'uomo può solo aggirarsi nella sofferenza e dolersi del proprio destino tragico. Magistrale anche il come Sofocle ci racconta la storia dello sfortunato Edipo: un crescendo di tensione narrativa che sfocia nel punto più alto della tragedia, il racconto che fa il nunzio del suicidio di Giocasta e della reazione di Edipo che si costringe ad un'esistenza di dolore e sofferenza invece di scegliere la via più "semplice".
Da leggere e rileggere!

Giallo accattivante e molto scorrevole ambientato nelle zone montuose del New Mexico, in particolare su Shiprock, cima sacra per il popolo Navajo. La costruzione del giallo è di tipo classico, con i protagonisti, gli agenti Navajo Leaphorn e Chee, che indagano su una morte avvenuta 11 anni prima. Interessanti i numerosi riferimenti e approfondimenti che l'autore dedica alla cultura Navajo.

b: un libro in cui la religione abbia un ruolo centrale
Il potere e la gloria di Graham Greene
Io che ero abituata al Greene dello spionaggio e degli intrighi internazionali sono rimasta senza parole di fronte a questa storia così sofferta, a questa atmosfere piene d'angoscia, di stanchezza e di dolore. È la storia di un prete che fugge e si nasconde dalle persecuzioni dell Messico rivoluzionario; un prete che si consuma pensando al suo orgoglio, ai suoi peccati, a quanto in basso è caduto, ma che non cessa mai di interrogarsi sulla sua fede e sul significato della sua vocazione. Al di là della riflessione puramente religiosa, che a me non interessa granché, vediamo proprio un uomo dibattersi e, grazie alla maestria di Greene, percepiamo tutta la sua miseria. La scena della bottiglia di vino, ad esempio, per me è stata straziante.
Per la task 195b, Zambia, un libro di un autore africano, ho letto Il ladro e i cani dell'egiziano Naguib Mahfouz.
È il secondo libro che leggo di Mahfuz e continuo a non essere convinta da questo autore. Per carità, si vede che è bravo e probabilmente si sarà meritato il Nobel per la letteratura (chi sono io per dire il contrario?), ma non mi appassiona. Colpa anche di una traduzione che suona artificiosa e non priva di errori di italiano ("i bricioli"????).
La scrittura è veramente particolare, Mahfuz passa dalla terza alla seconda alla prima persona singolare anche all'interno dello stesso paragrafo. Sebbene si riesca a entrare subito nello spirito di questo tipo di narrazione, è comunque straniante. Non dico che sia di difficile lettura, semplicemente spiazza e non posso dire di capire davvero questa scelta.
La storia è quella di Said (il ladro), che dopo quattro anni esce di prigione e decide di vendicarsi di coloro che l'hanno tradito (i cani). Queste tre persone lo hanno tradito mandandolo in prigione con una soffiata alla polizia e, nel caso della moglie, chiedendo il divorzio e sposandosi con uno dei due "cani", che era stato in precedenza un fido aiutante di Said. La conseguenza è che Sana', la figlia seienne di Said, non riconosce più il padre essendo stata troppo piccola quando l'uomo è andato in prigione, e perciò lo rifiuta piangendo. Said decide dunque di uccidere i "cani", ma il fato non è dalla sua parte...
Il libro si presta anche a interpretazioni metafisiche e filosofiche, che io però non sono in grado di fare e quindi lascio a chi meglio di me si occupa di recensire e fare critica letteraria (io mi limito a commentare le mie letture, senza pretese).
Diciamo 2,5 stelline arrotondate per eccesso, ma penso che questo autore non faccia per me.
È il secondo libro che leggo di Mahfuz e continuo a non essere convinta da questo autore. Per carità, si vede che è bravo e probabilmente si sarà meritato il Nobel per la letteratura (chi sono io per dire il contrario?), ma non mi appassiona. Colpa anche di una traduzione che suona artificiosa e non priva di errori di italiano ("i bricioli"????).
La scrittura è veramente particolare, Mahfuz passa dalla terza alla seconda alla prima persona singolare anche all'interno dello stesso paragrafo. Sebbene si riesca a entrare subito nello spirito di questo tipo di narrazione, è comunque straniante. Non dico che sia di difficile lettura, semplicemente spiazza e non posso dire di capire davvero questa scelta.
La storia è quella di Said (il ladro), che dopo quattro anni esce di prigione e decide di vendicarsi di coloro che l'hanno tradito (i cani). Queste tre persone lo hanno tradito mandandolo in prigione con una soffiata alla polizia e, nel caso della moglie, chiedendo il divorzio e sposandosi con uno dei due "cani", che era stato in precedenza un fido aiutante di Said. La conseguenza è che Sana', la figlia seienne di Said, non riconosce più il padre essendo stata troppo piccola quando l'uomo è andato in prigione, e perciò lo rifiuta piangendo. Said decide dunque di uccidere i "cani", ma il fato non è dalla sua parte...
Il libro si presta anche a interpretazioni metafisiche e filosofiche, che io però non sono in grado di fare e quindi lascio a chi meglio di me si occupa di recensire e fare critica letteraria (io mi limito a commentare le mie letture, senza pretese).
Diciamo 2,5 stelline arrotondate per eccesso, ma penso che questo autore non faccia per me.

Letto Mythos: A Retelling of the Myths of Ancient Greece di Stephen Fry.
La mia fascinazione per i miti greci risale a quando da piccola ho letto, e poi riletto decine di volte, Storie della storia del mondo🧡, quindi sono sempre contenta di leggere qualcosa su questo tema.
Qui Fry, che nonostante il tono scherzoso è davvero un uomo molto colto, racconta i principali miti legati agli dei dell’Olimpo ìn modo appassionante e divertente; mi sono piaciute molto le note etimologiche, è bello trovare le tracce di una cultura cosi`antica e ricca nelle lingue moderne, come anche le storie delle origini : da dove viene il miele ? ecco la ninfa Melissa tramutata in ape ; perché il tal fiore è rosso ? potete stare sicuri che è stato bagnato dal sangue di un giovinetto caro agli dei.
La cosa più divertente che ho imparato è che in inglese tantalus è il mobiletto a vetri, chiuso, che contiene i liquori, perché fa vedere le bottiglie ma impedisce di prenderle, proprio come il supplizio di Tantalo. 😊
Ale wrote: "La cosa più divertente che ho imparato è che in inglese tantalus è il mobiletto a vetri, chiuso, che contiene i liquori, perché fa vedere le bottiglie ma impedisce di prenderle, proprio come il supplizio di Tantalo. 😊"
Fiiiigo!! Non lo sapevo!
Fiiiigo!! Non lo sapevo!

Non era un libro per me. E`la storia di un giovane in Senegal negli anni ’90 (credo), gran fumatore di marijuana, che decide di diventare spacciatore. Non credo che sia un brutto romanzo, ma non ho provato nessun piacere o interesse a leggerlo e non ho colto l’umorismo un po’ noir che sembra invece essere una delle sue caratteristiche. Pazienza.
(Non so perché ma la sinopsi di GR dice che il ibro è ambientato a Capo Verde; non è vero, ad un certo punto il protagonista cerca di andare a lavorare li`ma non è assunto, sono tre righe del libro.)

Per la task 11 - Austria
a) un libro ambientato sulle Alpi
ho iniziato il libro (Kindle) di Nicoletta Bortolotti: Chiamami sottovoce, ambientato ad Airolo/Passo del San Gottardo, sulle Alpi Svizzere.

b) un libro ambientato in uno Stato con bandiera tricolore Huasipungo
Gran bel testo sulla realtà poco conosciuta dello sfruttamento, vicino allo schiavismo, delle popolazioni native sudamericane. Il raggiungimento di un finto progresso diventa la scusa per trattare le persone come oggetti, strumenti, o meno ancora, senza una briciola di considerazione. E quanto è attuale! Purtroppo...
Ancora oggi queste popolazioni vengono cacciate a forza dalla loro terra attraverso la distruzione. Se nel libro è l'acqua a portare via la dignità, la vita, il sostentamento oggi è il fuoco. Forse oggi si ha la consapevolezza che non si tratta più di portare progresso (ma progresso per chi?) ma solo ricchezza nelle tasche dei soliti pochi a discapito della povertà di molti.
Icaza scrive un racconto duro, senza pietismi o buonismi, che porta il lettore a contatto con una realtà che sembra lontanissima ma che accomuna tutti gli sfruttati, gli oppressi, i diseredati del mondo, di ieri e di oggi.
Per la task 187b (ma va bene anche per la a), Ungheria, un libro di un autore ungherese, ho letto Liberazione di Sándor Márai.
Siamo a Budapest alla fine della seconda guerra mondiale, Erzsébet deve nascondere suo padre, uno scienziato che si è sempre interessato solo delle sue stelle ma è comunque ricercato dai nazisti. Lo nasconderà per dieci mesi, parte dei quali sarà costretto a trascorrere murato in una cantina insieme ad altre cinque persone. Erzsébet stessa si nasconde in un altro scantinato sotto falso nome, e la maggior parte del libro racconta la storia di queste persone in questo scantinato durante l'assedio di Budapest e la conseguente liberazione da parte dei russi.
Un libro molto toccante, anche se le parti più orribili sono raccontate con un distacco che ha del dissociativo, e forse in realtà è proprio per questo che sono tanto più terribili. È il terzo che leggo di questo autore e finora è quello che ho preferito, di gran lunga.
Siamo a Budapest alla fine della seconda guerra mondiale, Erzsébet deve nascondere suo padre, uno scienziato che si è sempre interessato solo delle sue stelle ma è comunque ricercato dai nazisti. Lo nasconderà per dieci mesi, parte dei quali sarà costretto a trascorrere murato in una cantina insieme ad altre cinque persone. Erzsébet stessa si nasconde in un altro scantinato sotto falso nome, e la maggior parte del libro racconta la storia di queste persone in questo scantinato durante l'assedio di Budapest e la conseguente liberazione da parte dei russi.
Un libro molto toccante, anche se le parti più orribili sono raccontate con un distacco che ha del dissociativo, e forse in realtà è proprio per questo che sono tanto più terribili. È il terzo che leggo di questo autore e finora è quello che ho preferito, di gran lunga.
![Anna [Floanne] (floanne) | 9 comments](https://images.gr-assets.com/users/1566911038p1/4459724.jpg)
Per la task n. 140. Qatar
a) un libro il cui titolo contenga una "Q" - Ventiquattr'ore nella vita di una donna
Avvincente romanzo breve di Zweig, che mi è servito a rompere il ghiaccio con il blocco del lettore post feste natalizie.
La scrittura è magnetica e il racconto dell’incontro della protagonista con il giovane giocatore d’azzardo tiene incollati alle pagine. Meravigliosa la descrizione in cui, dall’accurata osservazione delle mani, la protagonista riesca a percepire l’atteggiamento ossessivo dei diversi giocatori al tavolo verde. Una stella in meno per il prevedibile finale
Per la task n. 170 Svezia
a) un giallo svedese - La sirena di Camilla Läckberg
Dopo un iniziale entusiasmo che risale oramai a qualche anno fa, avevo accantonato la serie di romanzi della Läckberg ambientati a Fjällbacka (a proposito: che luogo inquietante! Ma succedono tutte lì!?!) stanca della telenovela Patrick-Erika. Questo libro però mi è piaciuto. Tiene il lettore incollato alle pagine e la soluzione dei delitti che travolgono il quartetto di amici protagonisti, se pur abbastanza prevedibile, è convincente. Ora però, mannaggia a te Camilla, mi tocca andare avanti nella serie perché il tuo finale ad effetto ha lasciato il segno!
Per la task n. 192. Venezuela
a) un libro ambientato nell'epoca coloniale spagnola - Inés dell'anima mia di Isabel Allende
Ineccepibile la ricostruzione storica, ma che fatica ho fatto ad arrivare in fondo! A differenza degli altri romanzi storici che ho amato di questa autrice, qui è mancato il mio personale coinvolgimento emotivo nel seguire le vicende della protagonista. Per compiere il viaggio nel Nuovo Mondo, Ines Sùarez dev’essere stata sicuramente una grandissima donna, intraprendente, forte, avventurosa, ma per tutto il romanzo mi è sembrato che queste qualità venissero sempre offuscate dal valore degli uomini che con lei hanno condiviso l’impresa di fondare il Cile, ai cui desideri mi sembra si sia troppo assoggettata. Diciamo che è un romanzo dedicato ad una grande donna ma che, a mio parere, non le rende giustizia fino in fondo. Il romanzo, a mio avviso, soffre anche di una certa sovrabbondanza di descrizioni fin troppo dettagliate delle battaglie, della costruzione materiale di case ed edifici, della vita quotidiana nella colonia che sono sì interessanti per approfondire il periodo dei conquistadores, ma che appesantiscono un po’ lo stile.

Per la task 11 - Austria - a) un libro ambientato sulle Alpi, ho letto il romanzo di Nicoletta Bortolotti: Chiamami sottovoce. Le Alpi però sono quelle ticinesi della vicina Svizzera, un ambiente aspro, selvaggio, difficile, ma che può lasciare senza fiato per la sua bellezza.
Sono incappata in un buon romanzo.
Lascio qui il link alla mia recensione:
https://www.goodreads.com/review/show...
Appena posso aggiorno il mio spazio da pc.

Lascio traccia della mia recensione:
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Appena posso da pc aggiorno il mio spazio.

Ambientato quasi interamente nell'arcipelago delle Lofoten, precisamente al largo del faro di Skrova, il libro ci trasporta nei gelidi fiordi norvegesi in compagnia dei protagonisti Morten e Hugo, rispettivamente un giornalista e un pittore astratto appassionati di mare, alla deriva sul loro gommone RIB, sulle tracce dello squalo della groenlandia o degli abissi che studi hanno certificato possa vivere anche per 400 anni. Il libro si sviluppa in una serie di cicli di pesca e di periodi a terra dove l'autore, ospite di Hugo, ricava da ogni aspetto dell'esperienza una deriva di pensieri e ragionamenti interconnessi, per darvi un idea si passa da citare Eraclito al recentissimo documentario Blue planet, il tutto condito dalle descrizioni degli incontri ravvicinati con capodogli,orche, balene e delfini. E gli "skrei", ossia i merluzzi, fino alla nausea.
Pur essendo un reportage lettarario, ricchissimo di citazioni e di aneddoti, il libro è una vera e propria chicca per gli appassionati dell'universo marino, se ne toccano tutti gli aspetti, dalle ispirazioni artistiche alla biologia marina, ai metodi di pesca e stoccaggio, dall'impatto negativo dell'uomo alla biologia evoluzionistica. L'unico appunto che faccio al libro è che se da un lato è una fonte estremamente ricca, io ad esempio leggendolo ho messo almeno 3 libri in wishlist e mi è venuta una voglia matta di vedere il sole di mezzanotte, dall'altro se si vuole approfondire ogni aspetto citato si finisce, come mi è capitato, per interrompere la lettura ogni 10 righe per curiosare su internet..che non è proprio la definizione di lettura scorrevole.
Resta comunque un libro da avere per gli amanti del mare, e finirlo con il primo freddo le castagne e un buon rosso ha il suo perche.

In attesa di aggiornare il mio spazio appena avrò il pc a disposizione, lascio traccia della mia recensione:
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Ho fatto il bagaglio per la mia ultima tappa: Mongolia (task 117/b). Leggerò Ian Manook: Yeruldelgger. Morte nella steppa, ambientato proprio in questo territorio.
Viaggio duro, mi è stato detto da chi ha letto il libro prima di me. E in effetti già l’inizio si presenta bello tosto. Vedremo.

121. Namibia a) un libro ambientato in uno Stato dell'Africa meridionale: ho letto Precious Ramotswe, detective ambientato nel Botswana.
Grazie a chi me l'ha consigliato perché mi è piaciuto!
E ora devo partire per l'India perché mi manca un solo libro per finire anche la sfida di libri ambientati in India o scritti da autori indiani. Au revoir!
dely wrote: "Sono riuscita a completare la sfida: 10 paesi!
121. Namibia a) un libro ambientato in uno Stato dell'Africa meridionale: ho letto Precious Ramotswe, detective ambientato nel Botswa..."
Brava dely! E sono contenta che il libro ti sia piaciuto :)
121. Namibia a) un libro ambientato in uno Stato dell'Africa meridionale: ho letto Precious Ramotswe, detective ambientato nel Botswa..."
Brava dely! E sono contenta che il libro ti sia piaciuto :)

121. Namibia a) un libro ambientato in uno Stato dell'Africa meridionale: ho letto Precious Ramotswe, detective ambienta..."
Grazie!
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