"Literature in the digital age"

La letteratura nell'epoca digitale. Mi sono iscritto ad un corso online dell'Università di Balilea https://goo.gl/ddHOmf su questo argomento. Comincerà il mese prossimo e tutto avrà inizio dalla discussione creata con le risposte alla domanda "Leggete ancora libri stampati?". Domanda provocatoria, ovviamente, ma un ottimo punto di partenza per iniziare questo corso gratuito, uno dei tanti tenuti dalle varie istituzioni che fanno parte della "Open University". Questo è della Università di Basilea, come sempre in lingua inglese. A questa domanda io ho così risposto:

"I was born into a family of traditional post-gutenberg printers, in a small but ancient town of south Italy, not far from Pompeii. Citizens of this ancient place before being buried by the Volcano used to write their thoughts on the city's walls: any sort of messages, political, marketing, love scripts can still be seen on those walls. They also used to write in marble and on papyruses. But that was over 2000 years ago. Nowadays things works in a different manner. I've undergone and am still undergoing a great change, a perfect evolution of my species. I read and write both on paper and screen, but I believe I think in a very different manner. I think "digital", this means that I'm always connected not just to the piece of reading I have in my hands in a papery version, but also in a digital connection. This means that I can get out of the text any time, I can clic on an outside link, watch a video clip, listen to an audio reference, can also upload or download, copy and glue, operate changes, open alive contacts ... This makes quite a difference, doesn't it?".
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"Sono nato in una famiglia di stampatori tradizionali in una antica cittadina del sud Italia, non lontano da Pompei. I suoi abitanti erano soliti scrivere messaggi sui muri della città. Ogni tipo di messaggio, politico, commerciale, sessuale, e sono ancora visibili oggi. Scrivevano anche sul papiro e nel marmo. Ma tutto questo avveniva duemila anni fa. Oggi le cose vanno in maniera diversa. Anche io ho affrontato e subìto dei cambiamenti, una trasformazione ancora in atto, l'evoluzione della specie. Leggo e scrivo sia alla maniera tradizionale che in digitale, il che vuol dire che sono sempre "connesso" non solo a ciò che penso e scrivo, ma anche a quello che pensano e scrivono gli altri. Vuol dire che posso "uscire" dal testo, cambiarlo, condividerlo, correggerlo, trasformarlo, scaricarlo, copiarlo. Una grande differenza, non vi pare?".

Non so per quanto tempo le cose continueranno in questo modo, se scomparirà la carta, se sarà tutto digitale, in una nuvola invisibile, cosa resterà della traccia della memoria cartacea, e se gli uomini adotteranno un pensiero diverso da quello che abbiamo usato per millenni. Cosa significherà davvero "essere digitali". Non credo ci sarà tempo e modo per me vivere quel tempo. Credo, comunque, che da qualche altra parte avrò modo di vedere e riflettere su come cambia il mondo ...
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Published on February 13, 2017 09:09 Tags: cartaceo, digitale
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Antonio   Gallo
Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
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