Key Genius's Blog, page 248
June 12, 2015
#marlonteixeira #malemodel #GiorgioBorselli #heartofflesh

#marlonteixeira #malemodel #GiorgioBorselli #heartofflesh
#benbarnes #sonsoflibertyTop five SONS OF LIBERTY characters as...








#benbarnes #sonsofliberty
Top five SONS OF LIBERTY characters as voted by the people → #3 — Samuel Adams
#AlexPettyfer #AndreaMesses #heartofflesh

#AlexPettyfer #AndreaMesses #heartofflesh
#Ilovemusic #LoveWillTearUsApartAgain #heartOfflesh

#Ilovemusic #LoveWillTearUsApartAgain #heartOfflesh
June 8, 2015
#heartofflesh #woman #hot #nicollestrauss #ian

#heartofflesh #woman #hot #nicollestrauss #ian
#heartofflesh #woman #nicollestrauss #ian

#heartofflesh #woman #nicollestrauss #ian
June 7, 2015
magics-secrets:
Gif’s
The key of my mind… #key #mind #secret #dream

The key of my mind… #key #mind #secret #dream
Caos di carne - estratto cp10 Caos fermo (Giorgio)
«Grazie e te, che mi accompagni sempre» gli dice
chinando appena il capo.
Giorgio gli poggia la mano sulla spalla e serra la
morsa. «È il nostro segreto. Ti accompagnerò sempre.» Poi, incrocia le braccia
e restano in silenzio mentre Andrea fa partire una canzone legata alla
circostanza: Heroin dei Velvet Underground.
“I
don’t know just where I’m going
But
I’m gonna try for the kingdom if I can
‘cause
it makes me feel like I’m a man…”
“Non so proprio dove stia andando
Ma proverò a raggiungere il regno se ci riesco
Perché mi fa sentire come fossi un uomo…”
E mentre la canzone aleggia funesta della sua
decadenza, Andrea diventa rosso in volto e Giorgio non può fare a meno di
domandarsi perché voglia torturarsi anno dopo anno così, con un senso di colpa
sbagliato.
Ingiusto.
Il passato non si cancella, è vero, ma si può
chiuderlo in un sacco e non aprirlo più; basta volerlo.
Arrivano a Paderno Dugnano e Andrea inizia a
entrare nella campagna aperta per poi addentrarsi in uno sterrato fino a una
zona erbosa, abbandonata e selvaggia.
“I
wish that I was born a thousand years ago
I
wish that I’d sailed the darkness seas…
Away
from the big city
Where
a man cannot be free
Of
all the evils of this town…”
“Vorrei essere nato mille anni fa
Vorrei aver navigato per mari oscuri…
Via dalla metropoli
Dove un uomo non può essere libero
Dai mali di questa città…”
Si fermano e scendono. Calpestano la stessa erba
di quella volta in cui hanno partecipato a un rave, una festa clandestina che
li ha portati all’eccesso tra lo sballo collettivo e il sesso addosso a un
grande tronco, che ora non c’è più.
Ora c’è un silenzio graffiante che trasporta però
l’eco fantasma della musica e delle risate e degli affanni di quella notte ai
tempi del liceo.
Ora c’è la puzza acida di una fabbrica lontana
dissimile dall’acido del furgoncino che fabbricava le pasticche illegali per
sballarsi, ma altrettanto fastidiosa.
Ora ci sono solo loro due quando prima il campo
era colmo di carne danzante e sudata in cerca di un modo per placare i mali che
li opprimevano. Per molti, inesistenti, ma non per Andrea e Giorgio che per
indole e situazioni la vita ha condannato al “caos dentro”.
Caos fresco di giovinezza.
Caos rabbioso di anticonformismo.
Andrea inizia a singhiozzare e Giorgio lo cinge
intorno alla spalla.
Caos pericoloso e incontrollabile, soprattutto
quando la mente è confusa e la carne brucia, come quella notte che erano
strafatti e bevuti. Hanno ballato e scopato come bestie da monta,
dimenticandosi perfino della gente intorno. E nei pressi dell’albero rimosso
s’è creato l’inaspettato.
La tipa che si stava facendo Andrea, a quanto
pare, stava con uno che, appena li ha visti, ha aggredito il suo amico con un
pugno. Giorgio li ha visti e l’ha assalito per salvarlo.
Non sa ancora come, ma s’è ritrovato con un
coltello in pancia. L’istante dopo, però, ha mollato un diretto così forte in
faccia a quel tipo che è caduto all’indietro. E lì è rimasto.
Con una lucidità instabile, Andrea l’ha portato
all’ospedale salvandogli la vita, ma solo il giorno dopo hanno appreso dai
giornali che un ragazzo era morto per infarto, causa mix micidiale di droga e
alcol.
Era lo stesso ragazzo picchiato da Giorgio. E
Andrea non riesce a togliersi il dubbio che, se non fosse stato per il pugno
che l’ha stordito portandolo dal sonno all’infarto, forse si sarebbe salvato.
Se fosse stato vigile, forse avrebbe avuto delle
avvisaglie. Forse.
Ma quel “forse” è sufficiente a tormentare Andrea
fin da allora, e poi c’è il senso di colpa per la ferita di Giorgio. La coltellata
che s’è preso al suo posto.
È il loro segreto. Non lo sa nessuno.
Legati da un vincolo di sangue e da una
gratitudine reciproca che li unirà per sempre.




