Alessio Brugnoli's Blog, page 177
October 7, 2017
7 – 15 ottobre 2017 RAW – Rome Art Week “Gli Urli” installazione di Wang Yongxu presso FunSpace Art
I tanti popoli dell’Esquilino
L’Associazione culturale
FUNSPACE ART
è lieta di presentare la mostra installazione
“Gli Urli”
di
Wang Yongxu
Galleria Funspace Art
Via Principe Eugenio 96 – Roma
dal 7 ottobre al 15 ottobre ottobre
Inaugrazione: sabato 7 ottobre 2017 17:00
“Gli urli – raccolta di installazioni di Wang Yongxu” verrà inaugurata sabato 7 ottobre 2017 alle ore 17:00 presso la galleria Funspace Art. La mostra, ospitata dall’Associazione culturale Funspace Art e sotto la direzione visiva di Chang Haoyu, raccoglie installazioni di grandi dimensioni e performance d’arte create nel corso di quest’anno dall’artista Wang Yongxu.
L’opera Gli urli è un’installazione sonora interattiva. L’artista ha impiegato circa dieci mila fogli di carta per riempire lo spazio, in cui è stato installato un dispositivo sensibile al suono che fa vibrare la carta al suo Gli urli. Wang Yongxu porta le sue performance artistiche all’interno dello spazio espositivo, creando così all’interno di quel preciso spazio, un’atmosfera…
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Tecnici comunali che lavorano male: Roma, Santa Bibiana
Qui l’analisi di Bikeitalia della nuova pista ciclabile del tunnel di Santa Bibiana a Roma.
Fra gli incredibili svarioni, il fatto di aver soppresso un marciapiede per utilizzarlo come pista ciclabile impropria (lato destro del tunnel guardando il filmato sopra), costringendo i pedoni a un lungo giro a piedi. I pedoni, giustamente, continuano ad usare il marciapiede, nonostante adesso sia loro vietato, come indica il cartello a destra del tunnel.
In sintesi:
Il criterio principale seguito dai progettisti sembra essere stato quello di dare il minor fastidio possibile agli automobilisti. Anzi, di non dare loro fastidio affatto.
Non un posto auto è stato tolto. La carreggiata, prima formata da due larghissime corsie, è ora formata da… due corsie larghe.
Ridurre ancora un po’ la carreggiata avrebbe permesso di realizzare un percorso ciclopedonale (soprattutto in direzione Esquilino) di qualità. Diminuire i posti auto in piazza avrebbe permesso di riprogettare…
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ADAM: The Mirror, lo stupendo nuovo corto di Oats Studios
ADAM: The Mirror è il nuovo corto del progetto Oats Studios, che già alcuni mesi fa ha saputo deliziare la Sci-Fi Community con una serie di cortometraggi di altissima qualità. ADAM: The Mirror non è da meno, con degli effetti speciali – ottenuti usando Unity – davvero impressionanti. Il cortometraggio è in realtà il proseguimento di un altro progetto iniziato qualche tempo fa, chiamato ADAM: Chapter 1, che trovate insieme al secondo capitolo in coda al post.
ADAM: Chapter 1
ADAM: The Mirror
October 6, 2017
Nobel Fisica 2017
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Come forse sapete, quest’anno il premio Nobel per la fisica è stato assegnato a Rainer Weiss, Barry C. Barish e Kip S. Thorne, i tre scienziati di LIGO, l’interferometro che ha registrato le onde gravitazionali, la cui esistenza, ogni tanto tocca ricordarlo ai giornalisti, era già stata dimostrata nel 1974 da Hulse e Taylor.
Il Nobel è stato assegnato per aver aperto, con la realizzazione di uno strumento efficace di osservazione, una branca dell’osservazione cosmologica, non più basata sulle onde elettromagnetiche: branca che già permesso di approfondire la nostra conoscenza su buchi neri e verificando l’ipotesi di Einstein che le onde gravitazionali si diffondano a velocità della luce, ha fornito la prova che il gravitone, la possibile particella mediatrice dell’interazione gravitazionale, ancora da scoprire, abbia massa nulla come il fotone.
Ma come funzione questo LIGO ? I suoi due rilevatori (uno in Louisiana e l’altro nello Stato di Washington, dove è Seattle, la patria del grunge) sono costituiti da due tunnel (detti “bracci”) perpendicolari, lunghi 3 chilometri ciascuno. I due bracci disegnano una L, dal cui vertice parte un raggio laser, che viene diviso in due e se ne va per metà lungo un braccio della L, e per metà lungo l’altro. In fondo a ogni tunnel c’è uno specchio che riflette all’indietro il laser, e nel punto dove i due raggi riflessi tornano a incontrarsi c’è un rivelatore. In teoria lo “spacchettamento” delle due metà del raggio è fatto in modo che – quando si incontrano di nuovo – i due raggi si annullano.
Ma se una perturbazione passeggera della gravità deforma leggermente i due bracci (accorciando uno e allungando l’altro), sul rivelatore appare un segnale luminoso, un’onda di luce la cui frequenza è l’impronta dell’onda gravitazionale originaria. Con questa tecnica è possibile misurare variazioni di appena un milionesimo di miliardesimo di millimetro rispetto ai 3 km dei bracci dell’interferometro. In proporzione, è come rilevare lo spessore di un capello rispetto alla distanza della stella più vicina: una sensibilità che fino a non molti anni fa alcuni consideravano impossibile da raggiungere.
Dall’altra parte dell’oceano, in Italia, c’è VIRGO, un interferometro che usa lo stesso principio di LIGO e che è stato fondamentale per le ultime rilevazioni delle onde gravitazionali.
Questi accrocchi, che sembrano così complicati, posso chiarire tanti misteri del nostro universo. Il primo potrebbe essere la distribuzione delle masse delle stelle a neutroni, in cui la materia raggiunge densità che a noi umani possono apparire inimmaginabili: circa 200 milioni di tonnellate per centimetro cubo, condizione in cui i cari vecchi quark non sono più confinati nei protoni e neutroni, ma si legano direttamente tra loro, creando un gigantesco esempio di particella nucleare allo stato fondamentale. Inoltre potremmo risolvere il mistero della loro massa massima.
Analogo discorso per i buchi neri, dalla cui analisi, potremmo dimostrare l’esistenza degli assione, l’ipotetica particella elementare, implicitamente ipotizzata dalla teoria di Peccei-Quinn per spiegare la non violazione della simmetria CP nell’interazione forte, ossia perché non esista il dipolo elettrico nei neutroni, come previsto dalla teoria che descrive l’interazione tra quark e che potrebbe essere la componente mancante della materia oscura.
Ora dato che LIGO e VIRGO hanno una vita operativa attesa di una decina d’anni, che verrà dopo ? Due progetti europei, in cui la ricerca italiana svolge un ruolo fondamentale: l’Einstein Telescope, una versione sotto steroidi di VIRGO, date le dimensioni, integrata con IA predittive, e LISA, l’interferometro spaziale, che andrà in orbita nel 2034, costituito da 3 satelliti artificiali posti ai vertici di un triangolo equilatero, separati tra loro da una distanza di 5 milioni di chilometri. Questa costellazione di satelliti si muoverà in un’orbita solare, alla distanza di 1 unità astronomica dal Sole. Tramite un interferometro laser la distanza reciproca verrà accuratamente misurata, ed eventuali piccolissimi cambiamenti potranno essere attribuiti ad onde gravitazionali di passaggio. I laser usati per la misurazione avranno una potenza di 1 watt, e saranno osservati tramite piccoli telescopi di 30 cm di diametro.
LISA sarà sensibile a onde gravitazionali a bassa frequenza, fra 0,1 mHz e 1 Hz, poiché non sarà affetto dai disturbi ambientali di origine terrestre, come i microsismi, e potrà esplorare frequenze molto più basse di quelle a cui sono sensibili gli interferometri terrestri, come i i nostri VIRGO e LIGO, e quindi osserverà sorgenti diverse da quelle osservate da loro.
La sensibilità di LISA è stimata, nel caso migliore, a 10−11 m. Questo sarà sufficiente per rilevare le emissioni di centinaia o migliaia di stelle binarie vicine, e quelle di buchi neri poste in galassie lontane.
6 ottobre 2017 Acrobalance – Laboratorio per adulti di Acrobatica presso la scuola Di Donato
Laboratorio per adulti di acrobatica, annuale, aperto a tutti. Primo incontro gratuito. Per mettersi in forma, sperimentare equilibri, conoscere nuove persone e divertirsi. Verranno apprese figure di acrobatica a coppie o in gruppo, non sono richieste abilità fisiche pregresse. Non è necessario presentarsi in coppia!
Obbligo di prenotazione!
Quando: il venerdì dalle 19:30 alle 21:00
Il primo incontro sarà gratuito tutto l’anno
Per info e prenotazioni: 339 4353309 unalberopervolare@gmail.com
Conduce Silvia Ferrari:
Insegnante di arti di circo, diplomata alla scuola Circo Art, specializzata in acrobatica e giocoleria, performer, insegnante Cavalgiocare.
October 5, 2017
Venerdì sera, alla Di Donato
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Devo confessare una cosa: Il fatto che bazzichi Le Danze di Piazza Vittorio ha stupito tanti amici che mi conoscevano in passato, che, tutto avrebbero pensato, tranne che mi potessi mai interessare alla musica popolare.
E spesso, diciamo il vero, sono anche io il primo a esserne sorpreso: perché sono stonato come una campana, ho fatto dannare il professore di musica alle medie, che forse, nei suoi incubi, ancora sogna di assistere alle mie ehm esibizioni di flauto dolce e sono un pessimo ballerino, rigido come un tronco di sequoia.
Però, per i casi della vita, ho conosciuto Filippo e la sua tribù. Ora non ho imparato a cantare in modo decente, fortuna che c’è mia moglie a tenere alto l’onore della famiglia, non parliamo del suonare e per la danza, lasciamo stare…
Eppure, nonostante i miei limiti, ho avuto tanto da loro. Amicizia, calore umano e il piacere di scoprire tante cose nuove.
Come ad esempio, la Bovesia, la Calabria in cui si parla una sua particolare forma di greco, diversa da quella ellenica.
Mi affascina perchè è un eco di tempi antichi, ascoltandolo mi sento come il blind Jack di Spoon river
There’s a blind man here with a brow
As big and white as a cloud.
And all we fiddlers, from highest to lowest,
Writers of music and tellers of stories,
Sit at his feet,
And hear him sing of the fall of Troy.
O perché è il simbolo stesso del tenere duro, del resistere contro tutto e tutti. O della speranza, del trasformarsi da lingua disprezzata, parlata dagli ultimi e dagli ignoranti, in uno strumento di identità ed eccellenza culturale.
E la scoperta della sua musica e dei suoi strumenti: non solo l’organetto e il tamburello, che Madana, Mario e Davide suonano in maniera divina, scuotendo tutte le corde dell’anima, ma anche la zampogna, cerameddhe a paru e a la moderna, non mi chiedete la differenza, che al di là del fatto che la prima ha le canne di canto uguali e la seconda di lunghezza differente, non vado.
Per cui, veniteci a trovare, domani sera alla scuola Di Donato: magari, come me, non diventerete grandi ballerini, però la vostra vita sarà più ricca e degna di essere vissuta…
Frammenti di Calabria nella Bovesìa di Gerhard Rohlfs
Bova- immagine tratta dal libro di Edward Lear – Diario di un viaggio a piedi
Lasciando l’arido letto del fiume di Condofuri, siamo saliti alla seconda dorsale e poi siamo scesi ad un’altra fiumara che scorre al mare sotto Amendolea, un borgo munito di castello ma deserto, a metà strada verso il cielo, e ancora lontano da Bova. Qui siamo entrati nel Distretto di Gerace, e siamo stati fermati per ordine dei gendarmi che, usciti da una baracca, ci hanno chiesto di vedere i nostri passaporti; dopo questo imprevisto abbiamo affrontato la salita per Bova per diverse ore. Ma pur camminando faticosamente verso Bova, la città sembrava il vascello fantasma, mai vicina. (…) a Bova (… dove tutti gli abitanti parlano un greco corrotto, e sono chiamati turchi dai loro vicini) c’è una vera antica colonia greca, o piuttosto i rappresentanti di una setta che esiste ad Arnendolia, datata dal…
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October 4, 2017
M.U.Ro. Museo Urban di Roma: museo della Street Art a cielo aperto
M.U.Ro. – Museo Urban di Roma è il primo museo di Urban Art a Roma ed è il primo progetto di museo completamente integrato nel tessuto sociale, come la forma d’arte di cui si occupa: la Street Art.
Progetto di Mondopop a cura dell’artista David Vecchiato, è il primo museo di Urban Art a Roma. Museo di arte pubblica, M.U.Ro. nasce come progetto nel dicembre del 2010 e punta a conquistare una sede stabile e un festival annuale
Si trova nel quartiere Quadraro, incrocio tra il VI e il X Municipio del Comune di Roma.
In attesa di una piattaforma stabile M.U.Ro. nasce come museo all’aperto, una collezione di opere di Urban Artist di tutto il mondo realizzate per i cittadini nelle strade e in altri spazi del VI Municipio e del X Municipio del Comune di Roma.
L’idea alla base di M.U.Ro. è creare un museo a cielo…
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L’ospedale delle bambole in via Ripetta
Curiosità romane: il suggestivo Ospedale delle Bambole in via Ripetta, di Restauri Artistici Squatriti.
Una delle vetrine più pittoresche di Roma: è l’Ospedale delle Bambole, un negozio storico di restauro in via Ripetta.
Vicinissimo a Piazza del Popolo, nel centro storico di Roma, si trova un negozietto che può facilmente passare inosservato ai turisti, tra i negozi alla moda e i locali di fast-food. La sua insegna recita “Restauri Artistici Squatriti: Ospedale delle bambole”: di questo si tratta, un minuscolo laboratorio di restauro della famiglia Squatriti, un ospedale per le bambole dove i giocattoli antichi vengono trattati con amore e delicatezza.
Conosciuto dai romani come ¨il negozio del terrore¨ della città, a causa della sua inquietante vetrina piena di teste, braccia e gambe di bambole e di una collezione di BUHOS, si tratta di un luogo che vale la pena vedere, anche solo per la particolarità della sua…
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Apre l’Alveare Esquilino al Salotto Caronte
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Ogni mattina, quando Facebook, mi ritrovo sommerso di piagnistei e brutte notizie che riguardano l’Esquilino, l’ultima è la demenziale pista ciclabile di Santa Bibiana. Leggendo tutti, a volte si rischia lo scoramento, specie quando mi sento dire da amici e conoscenti
“Ma chi te lo fa fare, ad abitare li”.
Però penso sempre che il Rione, nonostante i suoi problemi e contraddizioni, rimane sempre un luogo splendido in cui vivere, per la presenza di tanti idealisti, che, non solo a chiacchiere, benché un zona vi siano anche parecchi ciarlatani, ma soprattutto con i fatti cercano di rendere il mondo un poco più vivibile.
Venerdì 6 ottobre, alle 17.30, presso il Salotto Caronte a Via Machiavelli 23, si terrà una di queste iniziative: l’inaugurazione dell’Alveare Esquilino. No, non è che ci mettiamo a produrre miele nel marciapiede davanti l’USI.
Il progetto Alveare è nato in Francia nel 2011, e fa parte del movimento europeo The Food Assembly ed è stato portato in Italia da Eugenio Sapora; per chi non lo conoscesse, fornisce un canale di distribuzione agli agricoltori locali, mi pare brutto chiamarli a km 0, creando una filiera cortissima, alternativa alla Grande Distribuzione Organizzata.
Il tutto in maniera assai semplice: il cliente si registra gratuitamente su questo sito e si iscrive all’Alveare più vicino (viene visualizzata una barra di ricerca in cui inserire il proprio indirizzo). A questo punto può già iniziare a fare la spesa, scegliendo da una gamma di prodotti locali; frutta, verdura, carne, formaggio, pane… (tutti nel raggio medio di 30-40 km di distanza dall’Alveare in questione). Convalidato e pagato l’ordine online (si può pagare anche con una semplice prepagata o con postepay), la spesa si va poi a ritirare nel luogo e nell’orario di quell’Alveare, nel caso specifico il buon Salotto Caronte.
Al momento del ritiro, i produttori da cui si ha ordinato saranno lì presenti per consegnare la spesa, farsi conoscere, e scambiare informazioni con i clienti, spesso facendo anche gustare i propri prodotti. In questo modo il cliente ha piena visibilità su chi ha prodotto il cibo che andrà a consumare. A sovrintendere l’organizzazione di ogni Alveare, c’è il Gestore, ovvero una persona che ha deciso di investire 7-8 ore settimanali del suo tempo per costruire una comunità nel proprio quartiere, contattando produttori e clienti, e organizzando le vendite tramite il sito ogni settimana, ottenendo in cambio una percentuale sul fatturato.
Così fare la spesa, oltre a garantire un’ottima qualità del prodotto, diventa qualcosa di diverso dallo spersonalizzante vagare per scaffali: è lo strumento per rafforzare la rete sociale e il senso di comunità, di conoscersi e condividere esperienze, riunendoci una volta a settimana.
Esigenza, questa, sempre più pressante, in un momento in cui i rapporti tra persone, nel nostro Rione, sono sempre più condizionati dalla paura, a volte infondata, e dal pensare al proprio particolare.
Il sottoscritto, finita la fisioterapia di Manu, a proposito sta andando sempre meglio, ci farà una scappata purtroppo veloce, perchè la sera stessa cominciano alla Di Donato i laboratori de Le Danze di Piazza Vittorio.
Tra l’altro se volete farvi due risate, venite a Danze Popolari, per vedere il sottoscritto cimentarsi nella sua lotta senza quartiere con la pizzica…
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