Alberto Prunetti's Blog, page 6
November 10, 2010
Argentina. La morte del dittatore Massera
Riprendo la nobile traduzione di Fabrizio Lorusso di un nobile articolo di Osvaldo Bayer dedicato un ignobile dittatore:
"Ma com'è possibile? Un notaio avrebbe quindi orchestrato tutto quest'imbroglio per prendersi l'eredità del fioraio?", chiese. Ñanku anticipò Osvaldo: "Non ti devi stupire, casi come questi sono stati frequenti ai tempi del governo militare. Pensa che il dittatore Massera aveva creato una serie di società immobiliarie e finanziarie che gestivano i beni sequestrati ai desaparecidos. Queste società arrivarono a maneggiare beni per oltre 140 milioni di dollari". "Diavolo!", esclamò l'italiano. Il mapuche continuò "Prima arrivavano i gruppi d'azione dell'esercito, perquisivano i beni e sequestravano le persone. Poi a casa dei parenti dei sequestrati si presentava un giorno un notaio… minacciava i parenti rimasti, dicendo di andarsene via, sennò qualcuno sarebbe venuto ad ammazzare tutti. Sapevi che su uno dei terreni sequestrati illegalmente dall'ammiraglio Massera è stato costruito un quartiere? Sai che nome ha dato alle strade? Calle Onore, calle Patria, calle Onestà. Bei nomi, per un ladro e un assassino!"
(Da Il fioraio di Perón di Alberto Prunetti).
Riporto qui la mia traduzione di un articolo dello scrittore argentino Osvaldo Bayer sulla morte, avvenuta per infarto in ospedale l'8 novembre scorso, del genocida dittatore Emilio Eduardo Massera (artefice del colpo di stato contro Isabel Martínez in Perón il 24 marzo 1976 e integrante della prima Giunta dei Comandanti con Jorge Rafael Videla e Orlando Ramón Agosti, su cui potete leggere alcune note biografiche e le vicende legate ai processi contro di lui in questo articolo in spagnolo: http://www.pagina12.com.ar/diario/elpais/1-156578-2010-11-09.html. Massera è stato il responsabile del centro di detenzione e tortura che si stabilì per 7 anni nella ESMA, l'ex scuola meccanica delle forze armate argentine, ed è stato condannato all'ergastolo per omicidio, tortura, privazione della libertà e furto ma ha beneficiato dell'indulto concesso dal presidente Menem nel 1990 dopo solo 5 anni di reclusione. Nel resto della sua vita è riuscito a prendersi gioco dello stato e delle vittime allegando problemi di salute e sfuggendo all'incarcerazione per i crimini commessi che via via venivano scoperti e provati.
Osvaldo Bayer. Necrologio dell'ammiraglio genocida
Un personaggio così completo come il morto non lo ritroviamo in tutta la storia argentina. Completo nella sua totale decadenza morale, crudeltà, ambizione fuori da ogni limite. Ammiraglio della Marina Militare della Nazione. Massera, e basta.
Ha tradito, come tanti altri uomini in divisa nella nostra storia dal 1930, il suo giuramento prestato al momento di ricevere il grado di guardiamarina, in cui dichiarava di restare fedele alla Costituzione Nazionale. Ma, chiaro, di fronte a tanti altri esempi, da Uriburu nel '30, si tratterrebbe quasi solo di un altro delitto argentino. Invece no, la ferocia della sua condotta si può sintetizzare in una sola parola: la ESMA (Scuola Superiore di Meccanica dell'Armata a Buenos Aires, trasformatasi in centro di detenzione e tortura durante la dittatura 1976-1983, n.d.t.). Perché aggiungere altro? Basta vedere la piccolissima cella in cui son state rinchiuse, buttate per terra, per sei mesi le tre prime Madri di Plaza de Mayo. Gettato, in seguito, da un aereo, vive, nel fiume. Ammiraglio Massera, questa fu la sua massima azione di guerra come ammiraglio. Ammiraglio argentino.
La ESMA: una fabbrica del massimo orrore alla Massera. Sì, questa espressione resterà per sempre nella storia: Torturare alla Massera, far sparire alla Massera, rubare bambini alla Massera.
E la sua ambizione, i suoi affari, il suo affanno per apparire, la sua ansia di potere: voleva essere presidente, milionario, possidente, proprietario di tutto quello che aveva davanti. E arrivò ad essere solamente un infame e un corrotto traditore di ogni principio dell'etica, dell'umanesimo, della grandezza. Questo sì, quando entrava in una chiesa era il primo a inginocchiarsi e a farsi il segno della croce. Completo. Dove imparò tutto questo? Dai suoi genitori, alla Scuola Navale, nei corsi ufficiali, nel suo conosciuto fervore cattolico?
Massera. Un vocabolo che resterà per sempre tra i padri della strumento di tortura noto come "picana", pungolo, elettrico, un'invenzione argentina. Una galleria interminabile che comincia con il commissario Polo Lugones, il colonello Falcón, il tenente colonello Varela… e la lista sarebbe interminabile in questa storia argentina che comincièo con quegli incredibili uomini di Maggio. Li nomino: Belgrano, Moreno, Castelli, Monteagudo. E sorge la domanda disparata: che è successo a noi argentini? Da quel mese di maggio a quel marzo del è '76 in cui sarebbe iniziata la marcia verso la sparizione del rispetto alla vita. Comincia la "desaparición" chiamata ormai "muerte argentina" nei dizionari di idee afín. Per sempre Videla, Massera, Agosti, Viola, Galtieri, y cento, mille altri, tutti quelli che obbedirono e i loro poliziotti in borghese: Martínez de Hoz e i ministri che hanno giurato su "Dio e la Patria" e i loro ambasciatori, spiani e ruffiani.
Che altro possiamo scrivere su quest'essere che è appena morto: dei suoi negoziati, le sue velleità, le sue febbri, il suo sorriso sempre cinico? Per che cosa? Se basta nominare quanto già abbiamo nominato: la ESMA. Detto tutto. Il tempio dell'infamia più perversa della storia umana. Un sinonimo di Auschwitz. Noi argentini, sì che abbiamo la nostra Auschwitz. E il nostro Himmler. Uno silenzioso, dallo sguardo col retrogusto di disprezzo nei confronti della vita; il nostro, rumoroso, con la risata sonora, che ti dà la pacca da amico sulla spalla, l'abbraccio. Quello, cupo come un corvo senza sottana; il nostro, sempre sorridente, amichevole, un galantuomo con spada nella cintura e il cappello carico di perversioni.
Sì, già lo so, mi direte che mi mancano gli aggettivi. No, mi sobbarca il dolore, pensando agli ultimi minuti di Rodolfo Walsh nella ESMA e a tutti i Rodolfo Walsh e le Azucena Villaflor che sono cadute tra le mani di quel boia sporco e vorace.
Mi si permetta questo scritto in cui cerco di fare un riassunto dei sentimenti che mi provoca questa e quella di tutti i servi che gli ha dato retta e gli hanno detto: "Comandi, mio ammiraglio". Ci rimarrà per sempre il dolore. Rodolfo, Azucena. In nome di migliaia.
Magari esistesse l'inferno per l'ammiraglio della morte, i negoziati e la corruzione. Se lo merita. Laggiù con Roca, Falcòn, il Polo… e tanti altri. Una galleria argentina. In contrapposizione all'altra galleria argentina. Quella degli Eroi del Popolo, dei Figli del Popolo, come cantava loro la gente umile degli inizi del secolo scorso a cui davano tutto per una vita migliore. Quelli che credevano in un mondo di mani tese contro quelli che sempre hanno voluto la ESMA.
Traduzione di Fabrizio Lorusso http://lamericalatina.net
Originale di Osvaldo Bayer "El almirante que mostrò la hilacha"
http://www.pagina12.com.ar/diario/elpais/1-156579-2010-11-09.html
October 25, 2010
Intervista a Alberto Prunetti su Libertaria
Andrea Staid, redattore di Elèuthera e autore di un bel libro sugli arditi del popolo, mi ha intervistato sull'ultimo numero di Libertaria (n. 3-4 del 2010). Gli argomenti trattati riguardano il lavoro culturale, le traduzioni, il rapporto tra il mio lavoro come traduttore e come scrittore. E tante altre cose. Il pdf si può leggere qui: pag 48-51 conversazioni
Recensione de "Il fioraio di Perón" su Umanità Nova
Sul numero 34/2010 di Umanità Nova, storica rivista fondata da Errico Malatesta, una recensione del "fioraio" a cura di Ginfranco Marelli: fioraio umanità nova
October 19, 2010
II fioraio di Perón su ThrillerMagazine
Nella rubrica curata da Marilù Oliva una mia intervista sul "fioraio":
October 18, 2010
Lorusso sul "fioraio"
Inanzitutto voglio segnalare una delle più interessanti recensioni del mio romanzo "argentino", quella di Fabrizio Lorusso, blogger de L'Unità. Lorusso vive a Città del Messico ed è un profondo conoscitore delle dinamiche geopolitiche dell'America Latina. La sua recensione argomenta da un'ottica ispanoamericana mentre coglie al tempo stesso le tensioni "soggettive" dell'emigrazione (Lorusso vive in Messico da quasi un decennio). Ecco il link: http://latinoamericaexpress.blog.unita.it//Il_fioraio_di_Per_n__romanzo_di_Alberto_Prunetti_1664.shtml?ref=nf
Poi di seguito integro la lista di segnalazioni, interviste e recensioni su "Il fioraio di Perón":
_L'introduzione di Massimo Carlotto:
http://www.stampalternativa.it/lettera22.php?categoria=…
_La scheda sul sito di Stampa Alternativa, con la quarta di copertina di Valerio Evangelisti:
http://www.stampalternativa.it/libri/978-88-6222-109-2/…
_La recensione di Alessandra Riccio su Arcoiris TV (poi pubblicata in cartaceo nel numero di ottobre di Latinoamerica, la rivista diretta da Gianni Minà): http://domani.arcoiris.tv/?p=8038
_Un'intervista sul blog di Luca Gricinella, giornalista musicale di Alias:
http://blaluca.wordpress.com/2010/07/29/il-fioraio-di-p…
_La segnalazione di Daniele Barbieri:
http://danielebarbieri.wordpress.com/2010/03/05/libri-a…
La segnalazione di Marco Rovelli su L'Unità:
http://cerca.unita.it/data/PDF0115/PDF0115/text5/fork/r…
_La recensione di Alessandro Angeli: http://potassa.noblogs.org/post/2010/05/07/il-fioraio-d…
_la segnalazione sul blog di Antonella Beccaria:
http://antonella.beccaria.org/2010/01/10/il-fioraio-di-…
_la scheda su marsal@.it:
http://a.marsala.it/rubriche/tra-le-righe/11470-qil-fio…
_la recensione di Angelica Graziano: http://www.mangialibri.com/node/6148
_l'intervista a radiocapodistria: http://potassa.noblogs.org/post/2010/10/16/intervista-sul-fioraio-a-radiocapodistria/
_l'intervista a radiopopolare: http://mir.it/servizi/radiopopolare/blogs/jalla/?p=2119
_una segnalazione della programmazione di Jall!Jalla! dedicata all'Argentina di Luca Gricinella: http://blaluca.wordpress.com/2010/10/07/argentina-jalla-jalla/
_la recensione di reginazabo: http://reginazabo.noblogs.org/post/2010/10/09/528/
_la recensione di Fabrizio Lorusso sul blog de l'Unità: http://latinoamericaexpress.blog.unita.it//Il_fioraio_di_Per_n__romanzo_di_Alberto_Prunetti_1664.shtml
_la recensione di abcdeeffe: http://abcdeeffe.wordpress.com/2010/10/04/p-eron/
_un'intervista con Marilù Oliva su ThrillerMagazine: http://www.thrillermagazine.it/rubriche/10386/
_un'intervista all'autore sul numero 3-4 del 2010 di Libertaria: http://potassa.noblogs.org/post/2010/10/25/intervista-a-alberto-prunetti-su-libertaria/
_Una recensione del "fioraio" di Gianfranco Marelli, su Umanità Nova: http://potassa.noblogs.org/post/2010/10/25/recensione-de-il-fioraio-di-peron-su-umanita-nova/
_La recensione di Alessandra Riccio su Latinoamerica, la rivista diretta da Gianni Minà: http://potassa.noblogs.org/post/2010/10/16/il-fioraio-su-latinoamerica/
October 16, 2010
Intervista sul fioraio a Radiocapodistria
Ultimamente si sono succedute le interviste su "Il fioraio di Perón", sia in forma scritta che via etere. Più avanti ne proporrò una lista corredata di link.Per ora mi limito a riportare il file audio dell'intervista a Radiocapodistria del 15.09.2010, in cui la giornalista Barbara Costamagna mi ha intervistato nel corso della trasmissione "La biblioteca di Babele: 02 – Il fioraio di Peron Radio Capodistria (il file può essere solo scaricato cliccandoci con il tasto destro del mouse e salvandolo: va ascoltato una volta collocato nel disco rigido… sorry!)
Ecco come Costamagna ha introdotto l'intervista: <>
Il "fioraio" su Latinoamerica
E' appena comparso in libreria il numero 112 di Latinoamerica, la rivista diretta da Gianni Minà. Contiene anche una recensione del "fioraio", a cura della ispanista Alessandra Riccio, che allego come scansione:
September 18, 2010
Memorias del mañana
di Alberto Prunetti
Fabrizio Lorusso, Memorias del mañana, Città del Messico, Quinto Sol, 2009
Dalla Bovisa di Milano al barrio Coyoacán del Defe, la Città del Messico che si estende per migliaia di ettari metropolitani nel cuore del paese latinoamericano. Dai fazzoletti di cielo veneziani agli orizzonti messicani rapidi, per gioco d'ossimoro, a rovesciarsi sotto i piedi dell'autore di questa bella raccolta di versi. Una raccolta ibrida di un italiano appartenente a quella generazione raminga e precaria che ha ricominciato a mettersi in cammino per il mondo, con alle spalle un'Italia di "buoni tempi cattivi" sempre più mediocre e, davanti, un rilancio intellettuale e professionale che sempre più spesso si realizza in paesi un tempo definiti del Terzo Mondo, ma che dovremo chiamare paesi in via di decolonizzazione. Tra questi appunto il Messico, dove ormai nove anni fa è arrivato da Milano Fabrizio Lorusso. Da emigrante del capitale-sovversivo cognitivo, Lorusso impronta i suoi versi al più interessante ibridismo, come un iceberg orfano di un polo. A cominciare dalla scelta linguistica di pubblicare le sue poesie in spagnolo piuttosto che in italiano (una scelta che di sicuro non è neutrale), per poi giocare con contraddizioni, ossimori, "travestimenti di un'anima globalizzata" che cerca un "mestizaje" che restituisca equilibrio e sciolga la contraddizione, attenuando il mal di testa di sopportare le menzogne di due culture, il futuro dello ieri e le memorie del domani. Tutto questo – assieme a una dote di un sarcasmo che gioca con abilità le armi critiche dell'ironia e della citazione, ad esempio nel detournement di un celebre verso di Ungaretti – parlando d'amore e non di politica, come si stupisce a ragione Valerio Evangelisti nella sua introduzione alla raccolta di Lorusso. "Memorias del mañana" è un interessante esempio della capacità creativa di una diaspora italiana ancora viva, volente o nolente in cerca di tropici per sfuggire a un'Italia che non ha più né una memoria, né un domani.
Per leggere on line le poesie: http://lamericalatina.net/memorias-de...
August 23, 2010
Un articolo su Daniele Boccardi
Sulla Repubblica di ieri 22 agost 2010 n interessante articolo di Filippo Blogna su Daniele Boccardi e sull'attività del Fondo. La storia del Fondo mi ha toccato da vicino e io stesso quache anno fa pubblicai su Il Manifesto un articolo sullo scrittore massetano. Da non perdere.
August 10, 2010
Intervista radio sulla Patagonia rebelde
Alberto Prunetti è stato intervistato da Radio Capodistria, emittente slovena in lingua italiana, sulla "Patagonia rebelde" di Osvaldo Bayer. Scarica e ascolta: Intervista radiocapodistria
PS: Il link funziona solo posizionandovi sopra il cursore, cliccando col tasto destro e scegliendo sul menù a tendina l'opzione "salva oggetto con nome". Disculpe la molestia.