Felicia Kingsley's Blog, page 5
June 12, 2020
Vorrei scrivere un romanzo ma non so come fare

La prima domanda che farei è: ce l'hai un'idea? Hai una storia in mente?
O quella di scrivere un romanzo è solo un languorino? Una indefinita "voglia di qualcosa di buono" come la signora dei Ferrero Rocher?
Lo dico perché la differenza è abbastanza sostanziale. Nel primo caso possiamo sederci e lavorare, nel secondo, meglio dedicarsi ad altro.
Nel caso in cui tu abbia un'idea allora continua a leggere.
Innanzitutto, dobbiamo riconoscere l'idea. Se risponde alla domanda: "Cosa succede?", è una buona base di partenza per un romanzo. Se invece la risposta è "Boh" o "È ambientato in Minnesota", allora torna alla casella del via.
Se però succede qualcosa, dobbiamo capire come raccontare cosa succede.
Premessa, questo che vado a spiegare non è un metodo universalmente efficace, non ha ricevuto il sigillo di garanzia di nessuno, ma se qualcuno non avesse mai scritto nulla e volesse iniziare ora, io mi muoverei così.
Il presupposto è: se partiamo con le idee confuse, procederemo confusi senza sapere dove stiamo andando e scriveremo una cosa senza capo ne coda.
Partiamo da due strumenti: sinossi e personaggi.
La sinossi è la nostra storia raccontata in maniera sintetica ma completa.
Mettiamo nero su bianco tutti gli eventi, dall'apertura al gran finale, passando per ogni svolta decisiva.
La sinossi è il nostro navigatore, ci servirà ad avere le idee chiare mentre scriviamo, a non perderci, e a non trovarci a un certo punto a chiederci: "E adesso cosa scrivo?".
Scrivere una sinossi non è uno scherzo, sono 3 pagine ma vi assicuro che ci si possono passare sopra diversi giorni.
"Eh, ma così tanto?" - "Ma uccide la creatività" - "Ma è faticoso! - "A cosa serve se tanto devo scrivere tutto il romanzo?".
La sinossi serve per capire se la nostra storia fa acqua da qualche parte.
A molti autori la sinossi non piace perché li mette davanti al fatto che l'idea che credevano tanto geniale, invece è una c@77ata atomica.
Sì, è successo anche a me, quindi lo dico per esperienza personale.
Ho una cartella piena nel pc, nominata "NO", in cui si decompongono serenamente tutte le pessime sinossi delle pessime idee che ho avuto negli anni.
Ma il bello del gioco è questo, ideare nuove trame in continuazione. Di 10 che ne penserai alla fine ne svilupperai una. Però, quell'una sta in piedi a meraviglia.
Scrivere con una sinossi velocizza parecchio la prima stesura perché non sarete mai a un punto morto della storia.
Me ne sono accorta quando ho iniziato a farmi le sinossi prima di scrivere i romanzi, anziché andare a braccio: ora impiego la metà del tempo.
Adesso, quando leggo, un romanzo scritto senza sinossi lo riconosco dopo10 pagine.
Veniamo ai personaggi: chi è il protagonista (o protagonisti), chi sono i personaggi secondari, i terziari. Che ruoli hanno? Come incidono sulla trama?
Può essere utile fare delle vere e proprie schede/carte di identità dei vostri personaggi in cui definire le caratteristiche fisiche, caratteriali, professionali, backstory e relazioni per conoscerli in modo da dare poi voci uniche e autentiche a ciascuno di loro.
Sì, è un sacco di lavoro, ma anche in edilizia, prima di costruire la casa si redige il progetto PRIMA. Sarebbe come andare in cantiere e dire ai muratori: "Bene, iniziate a scavare!", loro chiederanno: "Dove? A che profondità? Quanto largo deve essere lo scavo? Quale è lo zero di riferimento?", e voi alzate le spalle e rispondete: "Non lo so".
Vi lascio un utile esercizio da fare che vi aiuterà a comprendere al meglio cosa vuol dire scrivere una sinossi e fare le schede dei personaggi: prendete un romanzo che amate molto, che conoscete bene, che magari avete letto più volte e riassumetelo. In 3 pagine word raccontate tutta la storia a parole vostre, dall'inizio alla fine, descrivendo l'intreccio narrativo passaggio per passaggio.
Quella che avete tra le mani è una sinossi e voi dovrete fare la stessa cosa con la storia che avete in testa.
Schede personaggi: inventare è difficile, quindi per esercitarvi iniziate facendo le schede di persone che conoscete tipo genitori, fratelli, amici, colleghi...
Lo so che è tanto da fare e ci vuole tempo ma fidatevi, con questi strumenti, scrivere il romanzo sarà più semplice. E poi, nulla è inciso sulla pietra, se scrivendo il romanzo ti venisse un'idea migliore, puoi deviare dalla sinossi originale e iniziare un nuovo percorso nella nuova direzione. Ricordati però di definire dove stai andando.
Published on June 12, 2020 09:30
June 5, 2020
Scrivi ciò che conosci: documentarsi prima di scrivere un romanzo

"Scrivi ciò che conosci" è a tutti gli effetti un dogma quando si tratta di scrittura, ma vediamo di capire cosa significa veramente questa frase. O, meglio, cosa NON significa.
Conoscere NON VUOL DIRE aver vissuto in prima persona i fatti che si narrano, quindi neanche:vivere o aver vissuto nella città/paese in cui è ambientato il romanzo;vivere o aver vissuto nell'epoca storica in cui è ambientato il romanzo;praticare o aver praticato una delle professioni dei personaggi;aver attraversato la fase di vita e/o anagrafica del protagonista.Se fosse come nei punti sopracitati, molti dei capolavori letterari più noti al mondo non avrebbero potuto mai essere scritti perché mi pare evidente che Dante non sia realmente stato all'inferno, Jules Verne non sia stato ventimila leghe sotto i mari, Asimov non ha mai viaggiato nel tempo, la Rowling non è stata ad Hogwarts eccetera eccetera eccetera.Anche perché altrimenti non ci resterebbero che le biografie. Ogni autore potrebbe scrivere un solo libro sulla sua vita e basta. Oddio, alcuni autori hanno avuto una vita molto interessante ma parliamo dello 0,00001 periodico.Quindi, in estrema sintesi, per scrivere thriller non è necessario essere poliziotti (o peggio, serial killer), per esempio.E allora cosa vuol dire questo benedetto mantra "Scrivi ciò che conosci"?Vuol dire documentarsi. BENE.Per capirci, "Mio cugino mi ha detto che..." non vale come documentazione (sempre che vostro cugino non sia Alberto Angela, in quel caso, la fonte è autorevole).
Esempio: voglio scrivere un romanzo ambientato nella stazione spaziale internazionale. Ottimo, prima di farlo, incolla le chiappe alla sedia e documentati su TUTTO quello che c'è da sapere sulla SSI. Come minimo, guardati i video di Samantha Cristoforetti su YouTube che ti spiega come si mangia nello spazio, come si dorme, anche come si fa la cacca. Lo sapevi che nello spazio (dove OVVIAMENTE non c'è acqua corrente), il sistema di depurazione ricicla l'urina degli astronauti e la trasforma in acqua potabile (sì, da bere)? No? Ora lo sai. Prima di partire con la stesura per poi bloccarti a pagina 3 perché non hai idea di come funzioni il lancio di uno shuttle, assicurati di aver raccolto tutte le informazioni di cui hai bisogno.Hai scelto di ambientare il romanzo in una città che non hai mai visto? Stampati la mappa, studiala, guardala, informati sulle zone della città malfamate, quelle ben frequentate, quelle destinate al business, quelle al divertimento, come ci si sposta da in punto all'altro, il clima, il traffico... Usa Google Map per calcolare i percorsi, street view per vedere da te ciò che i tuoi personaggi vedono, vai sui forum e fai domande. Quanto costa vivere in quella città? Cosa si paga di affitto per un monolocale? E per un attico?Attenzione, essere stati a Parigi in gita scolastica o in viaggio di nozze non significa essere documentati! Abitanti e turisti vivono le città in modo diverso. I turisti vanno sulla Tour Eiffel, i parigini non ci salirebbero neanche con una pistola alla tempia. Il tuo protagonista fa un lavoro che non conosci? Documentati su quella professione: che studi vanno fatti? In che università? Come funziona quel determinato ambiente di lavoro? La tua protagonista è incinta ma tu non hai figli? Parla con una amica che è diventata mamma (o consulta forum di mamme) e fatti spiegare ciò che ti serve su gravidanza, parto (sì, anche i dettagli sgragevoli), allattamento etc etc."Scrivi ciò che conosci" vuol dire, in sostanza, essere informati su tutto ciò che compone l'universo della nostra storia, perché essa sia credibile e verosimile.Ricapitolando: Che fonti userai?
Google, Wikipedia, articoli di giornale, YouTube, Google Maps, Google Street View, Reddit, Quora, tutti i siti dedicati (tipo, tornando alla questione spazio, il tuo sito di riferimento sarà la NASA), amici e parenti con informazioni attendibili, forum e blog.Se devi fare ricostruzioni storiche, perché hai ambientato il tuo romanzo nel medioevo, non sottovalutare il potere di biblioteche e archivi.Molti contenuti saranno in inglese, altre volte in francese, spagnolo, tedesco quindi sfrutterai anche Google traduttore al bisogno.Sii certosino come James Cameron. Lui non era sul Titanic quando è affondato (ma dài?), ma per girare il film ha studiato tutto fino alla singola saldatura di ogni lastra della chiglia.
E per un fantasy? Ecco, lì sei tu a dover costruire il tuo mondo e far sì che al suo interno tutto funzioni e abbia una sua logica e coerenza, ma il principio è lo stesso: devi sapere tutto dei luoghi, delle dinamiche spazio-temporali, dei personaggi, delle creature che lo popolano, la mappa, la geografia, la storia (esempio Trono di Spade: Martin ha ricostruito tutto l'albero genealogico e discendenza dei re che si sono succeduti sul trono dai Baratheon fino ai primi Targaryen).
In genere nei romanzi d'esordio, l'opera prima di un autore, ci sono una valanga di riferimenti autobiografici (per non dire che la storia stessa è interamente autobiografica), perché noi stessi siamo l'argomento che conosciamo meglio e il margine di rischio è minore. Però, mi pare ovvio che, a meno di non voler scrivere un solo libro nella nostra carriera e appendere la biro al chiodo, già dalla seconda opera saremo costretti ad attingere dal nuovo. Le ricerche non devono spaventare e, per mia esperienza, posso dire che spesso si rivelano essere la parte più entusiasmante del processo, perché si imparano cose nuove.
Ricordati, l'unico modo per avere le risposte è porsi delle domande.
Published on June 05, 2020 03:30
June 3, 2020
Prima regola: non innamorarsi, i miei gadget per voi

Ora che Prima regola: non innamorarsi è uscito voglio fornirvi tutto il necessario per godervi la lettura al massimo.
Vi avevo anticipato che il romanzo è itinerante, ma la parte principale della storia si svolge a Venezia, dove Nick e Silvye si muovono in diverse location davvero suggestive.
Per seguire i nostri due protagonisti, condivido con voi la mappa di Venezia in formato A4 (21 cm x 29,7) da stampare e tenere nel libro e A3 (29,7 cm x 42) da portare con voi se andrete a fare una gita alla Laguna.
EccolaQuesta è la versione grande
Questo invece è il segnalibro, da stampare (meglio se su cartoncino) e incollare FRONTE e RETRO
Se come Nick siete appassionati di enigmistica o vi va di tentare di risolvere qualche schema di sudoku, ECCO QUI 5 griglie dal livello facile al molto difficile.
Come ultima cosa, vi manca il quadernetto dove potrete annotarvi tutti gli indizi seminati nella storia e risolvere insieme a Nick e Slivye il caso di cui devono occuparsi: ECCOLO QUI, potete stampare tutte le pagine che volete, tagliarle, graffettarle e tenerle nel libro.
Vi manca giusto una matita e siete pronti!
Buona lettura e buon divertimento.
Published on June 03, 2020 01:30
May 29, 2020
La ricetta per scrivere un bestseller

Se stai leggendo questo post perchè stai scrivendo un romanzo e vuoi sapere come renderlo un bestseller ho due notizie per te: una buona e una cattiva.
Quella buona è che per scrivere un bestseller, non ci vuole molto, basta una cosa sola.
Quella cattiva è che quella cosa è farsi un culo così.
Fine. The end. Fin. Ende. Final. Eindigen. конец (questo è "fine" in russo).
Sediamoci tutti insieme, prendiamoci per mano e ripetiamo in coro: la ricetta del bestseller non esiste.
"La ricetta del bestseller non esiste".
Non è tipo quella della Sachert Torte o della Coca-Cola, custodita in un misterioso caveau di cui hanno le chiavi solo Stephen King, Dan Brown, Ken Follett, Wilbur Smith e Grisham e che trasmettono in gran segreto a un loro protetto.
L'unico modo per scrivere bene è scrivere tanto (con la motivazione giusta, non con la velleità di diventare milionario, iperfamoso, corteggiato da tutte le più grosse CE mondiali), leggere tanto e autoistruirsi.
Cosa vuol dire autoistruirsi?
Vuol dire guardarsi intorno, capire cosa sta succedendo nell'editoria, conoscere come funziona il sistema e i suoi meccanismi. Il mondo delle pubblicazioni è complesso e per capirlo bisogna osservare cosa pubblicano gli editori, come, quando, a che pubblico si rivolgono, come comunicano le uscite. Se speri di arrivare allo scaffale della libreria, ti conviene familiarizzare da subito con questo mondo, altrimenti arriverai a chiederti perché tutti gli editori rifiutino la tua trilogia fantasy su Paolo Meneguzzi (SE NON TE LO RICORDI CLICCA QUI) che attraversa uno specchio trovandosi in un mondo parallelo e deve salvare la principessa del twerk, Elettra-Elettra-Lambor-ghini prigioniera del dopo Sanremo, insieme al suo fidato scudiero Luca Dirisio (LUI). Chissà perchè nessuno vuole pubblicarlo? Proprio non saprei...Vuol dire leggere tanto, non come passatempo, ma in maniera analitica. Prendi il romanzo di un autore che stimi (e che sia possibilmente un autore bestseller, altrimenti di cosa stiamo parlando) e dissezionarlo. L'autore come struttura la storia? Come suddivide i capitoli? Che narratore (PoV) usa? Come gestisce la timeline? Come caratterizza i personaggi? Se la prima volta che lo hai letto ti ha fatto piangere/ridere, cerca di capire cosa ti ha fatto scattare la lacrima/la risata. Come articola le frasi? Brevi e semplici o lunghe e articolate? Descrive il contesto? Come? Quanto? In che modo fa uso degli aggettivi? Imparare a scrivere è un po' come l'apprendistato degli artisti nelle botteghe dei maestri. Leonardo Da Vinci è un genio, ma il suo genio non sarebbe mai venuto fuori se il Verrocchio non gli avesse insegnato la tecnica per esprimersi. Un autore agli inzi deve trovare il proprio Verrocchio e studiarne la tecnica. Occhio! Questo non vuol dire copiargli la storia. Non è che se la Kinsella ha avuto successo con la serie I love shopping, allora devi scrivere una serie dal titolo Pazza per la spesa con protagonista Giulia Martini, dipendente da Amazon, con la sindrome del "aggiungi al carrello" compulsiva.Vuol dire seguire corsi. Dove non arriviamo da soli con la lettura analitica, i professionisti possono venirci in aiuto dandoci le dritte che ci servono. I corsi possono essere di ogni forma e tipo: attraverso manuali di scrittura, masterclass on-line (questo sito contiene le migliori masterclass su piazza), video tutorial su Youtube, frequentare un corso di scrittura creativa, oppure cercare un tutor che ti segua nella stesura del romanzo e ti corregga il tiro via via che scrivi (tipo QUESTO)Imparare a comunicare. Non serve a niente aver scritto il nuovo Guerra e Pace o il nuovo Codice Da Vinci se non sai comunicarlo, quindi l'autoistruzione vale anche per tutto ciò che riguarda il mondo dei social. E su questo, avremo un capitolo a parte.Farsi delle domande. Se mentre scrivi, pensi: "Che romanzo geniale, quanto sono bravo", qualcosa non va. Un bravo auto mette in discussione il proprio lavoro in continuazione, cerca i difetti, le imperfezioni, non si fa i complimenti da solo. Riscrive. Riscrive come un pazzo il proprio romanzo una, due, tre volte. "Riscrivere?! Non mi vaaaaa!", sento protestare. Manzoni ha riscritto i Promessi sposi 3 volte, direi che possiamo fare un bagno di umiltà e riscrivere il nostro romanzo senza fare i capricci. Sì, è faticoso, ma va fatto.Vuol dire padroneggiare il proprio genere. Per farlo, bisognerà conoscere quei libri diventati dei classici del genere letterario che si sta per scrivere. Esempio: scrivi fantasy? Prima di partire assicurati di aver letto Harry Potter, Il signore degli anelli, Le cronache di Narnia e Il trono di Spade. Se non tutti, almeno la maggior parte. Vuoi scrivere gialli? Devi conoscere a menadito la bibliografia di Agatha Christie. La tua storia si inquadra nel genere storico? Valerio Massimo Manfredi sarà il tuo guru. Hai in mente l'idea per un mistery-caccia al tesoro? Leggiti Dan Brown. Scrivere un chick-lit senza aver letto nulla della Kinsella o di Helen Fielding è come guidare senza patente. "Come faccio a sapere chi è lo scrittore "faro" del genere che voglio scrivere?", ecco... se te lo stai chiedendo, vuol dire che stai per scrivere un genere che non conosci. Quindi, lasciar perdere e buttarti su qualcosa che ti è più familiare mi sembra la strada migliore.Mai sentirsi arrivati. Anche dopo che avrai pubblicato uno, due, tre romanzi e avuto successo, non pensare: "Ok, ce l'ho fatta". Credere di essere arrivati è il modo migliore per perdere lo stimolo a fare di più e meglio. Guarda l'Inter! A forza di non vincere mai un tubo per vent'anni, nel 2009-2010, con Mourinho, porta a casa scudetto, coppa Italia, Champions League e Coppa del mondo, dimostrazione che la fame paga. "Stay hungry, stay foolish", diceva Steve Jobs. Sì, ok, dopo il 2010 l'Inter non ha più vinto altro ma sono milanista e per me l'anno del triplete è stata una coltellata, quindi godo anche un po'.Direi che in questi 5 punti sia riassunto in maniera efficace in concetto di "farsi il culo".
Fosse facile, lo farebbero tutti.
Published on May 29, 2020 09:30
May 22, 2020
Se stai scrivendo per questi motivi, allora stai sbagliando

Si scrive sempre per un motivo, è che a volte non è quello giusto. E quando non è quello giusto, il lettore lo sente.
Tra gli infiniti motivi sbagliati, questi sono 5 dei più gravi:
Scrivo perché voglio diventare famoso: il 99% degli scrittori, quando esce di casa non lo riconosce neanche il vicino. Se vuoi diventare famoso, canta, recita balla, scegli una strada che ti permetta di lavorare con la tua immagine e, se avrai successo, allora c'è una discreta probabilità che qualcuno ti fermi per strada a chiederti un autografo. Scrittore no.Scrivo per diventare ricco: come nel punto sopra, sono pochissimi gli autori che possono definirsi ricchi per ciò che hanno scritto. "J.K. Rowling è ricca", sento già dire da qualcuno. "Sì", rispondo. "Ha anche scritto Harry Potter" (leggi e rifletti su QUESTO). E comunque, la Rowling, prima di diventare LA Rowling, ne ha mandati giù di bocconi amari.Scrivo per farmi scoprire da una grande casa editrice: quando ti siedi al computer a scrivere la tua storia, non è affatto scontato che una casa editrice verrà a bussare alla tua porta. La Grande Casa Editrice non sa neanche che esisti, figurati se sta aspettando te. Sei tu a dover dimostrare all'editore che vali un contratto, che ti meriti lo scaffale.Scrivo per avere milioni di lettori: notizia flash, i milioni di lettori in questo momento non sono chiusi nello sgabuzzino a piangere disperati perché sentono la necessità del tuo romanzo. Siamo noi autori a dover conquistare la fiducia dei lettori, non viceversa (clicca qui per scaricare un sacchettino di umiltà).Tutti devono conoscere la mia storia: a meno che non ti chiami Steve Jobs (QUESTO Steve Jobs) nessuno, ma proprio nessuno sente il bisogno di leggere la tua autobiografia. Io amo le biografie, sono una ghiotta lettrice di storie personali di figure di spicco del passato e del presente. Parola chiave della mia frase: di spicco . Ossia persone che hanno lasciato un segno nella storia (Il diritto di contare), gente che ha fatto cose che hanno cambiato il nostro modo di vivere (Elon Musk, l'inventore di Paypal), donne e uomini testimoni della storia (la butto lì, così, Anne Frank), chi ha compiuto imprese stupefacenti e/o battuto record grazie alla propria bravura e capacità (Agassi, Messner). Spero di aver reso l'idea. Alla base di tutte le biografie c'è un evento straordinario. Ovviamente nessuno ti vieta di scrivere la tua autobiografia, se vuoi farlo per piacere personale e per tenere una memoria della tua vita, ma a meno che non rientri in uno dei casi citati sopra, non farlo con l'aspettativa di trovare editori che si stracciano le vesti per pubblicarlo. Anche perché, quando scriviamo di noi stessi, non siamo mai obiettivi e tendiamo a migliorarci e renderci eroici più di quanto non siamo.Ora veniamo all'unico buon motivo per cui dovresti scrivere: perché ti piace.Perché scrivere è una cosa che ti fa stare bene, che ti rimette in pace con il mondo.Perché scrivere ti fa sentire vivo.Perché hai una storia in testa che prega di essere raccontata, perché hai dei personaggi che ti parlano e non ti lasciano dormire da quanta voglia hanno di prendere vita.Perché mentre scrivi il tempo passa e non te ne accorgi.Perché entri in comunicazione con la parte migliore di te stesso, quella intima, quella che agli altri non fai vedere.Scrivere è un'urgenza che viene da dentro, che se non lo fai ti manca il respiro e che non ha nulla a che vedere con i cinque punti dell'elenco sopra.Quando sei tu e la tastiera non esistono i soldi, non esiste la fama, non esistono i milioni di lettori, non esiste l'editore iridato e corteggiato da tutti, sei solo tu e la tua storia.E questa è l'unica cosa che conta davvero.
Visto che questo è il primo articolo della nuova area del mio blog dedicata alla scrittura e alla pubblicazione, ho voluto mettere subito le cose in chiaro.
Published on May 22, 2020 04:00
May 20, 2020
May 18, 2020
"Prima regola: non innamorarsi", tutto quello che vorreste sapere

Oggi mancano esattamente due settimane all'uscita del mio nuovo romanzo Prima regola: non innamorarsi, quindi ho deciso di scrivere questo post per rispondere alle curiosità sulla storia e sul libro.
Trama: Silvye ha ventisette anni, una madre asfissiante e sogna solo una vita normale, con un lavoro normale. Ma la verità è che la sua vita è tutto meno che normale perché… è una truffatrice. Sì, una truffatrice, figlia di una truffatrice che l’ha istruita alla perfezione nell’arte del furto e dell’inganno. Ci sono solo due cose che Silvye non deve fare: mangiare carboidrati e innamorarsi. A lei, le regole proprio non piacciono: ok vivere senza innamorarsi, ma non senza carboidrati!
C’è invece una persona a cui le regole piacciono moltissimo: Nick Montecristo, affascinante ladro-gentiluomo e astuto genio dell’arte. È un abile stratega, impermeabile ai sentimenti, e non ha mai fallito un solo incarico.
Nick e Silvye sono i prescelti da un ricco ed eccentrico collezionista, per mettere a segno un colpo sensazionale. Peccato che i due si detestino e abbiano qualche conto in sospeso da regolare. Lei è fuoco, lui è ghiaccio. Impensabile lavorare insieme, impossibile dire di no al colpo. Riusciranno Nick e Silvye a passare da rivali a complici, ed evitare che una fastidiosa quanto imprevista attrazione tra loro complichi le cose? Ma sì, in fondo sono due professionisti, basterà rispettare una sola regola…
Formato: il romanzo sarà disponibile sia in eBook che in cartaceo con copertina rigida, usciranno lo stesso giorno, ossia 1 giugno 2020 e li troverete sia in libreria che on-line, nei vari store tipo Amazon, ibs, Mondadori store, Kobo, iTunes etc.
Costo: 9,90 il cartaceo e 5,90 l'eBook. In entrambi i casi è già preordinabile sia on-line, CLICCANDO QUI, che in libreria.
Lunghezza: siamo intorno alle 400 pagine, quindi in linea con tutti gli altri miei (poi, tenete presente che, in realtà, la lunghezza stampata dipende dall'impaginazione, perciò è meglio fare riferimento alle battute).
Lochescion: stavolta avremo un romanzo itinerante, dunque i personaggi si sposteranno in diverse città partendo da Monte Carlo, poi Londra, Parigi, Venezia e... ok, non spoilero oltre. Sappiate che ho viaggiato parecchio per fare le ricerche "sul campo", grazie anche ad Azzurro che mi ha scarrozzato in camper.
Protagonisti: Silvye Coreau e Nick Montecristo, francese lei, inglese lui, ladri professionisti. Lei è poliglotta, parla ben 9 lingue; lui è un genio dell'arte con una memoria infallibile. Stavolta ho voluto prendere due personaggi che non fossero sempre i soliti avvocati, giornalisti, manager, gente dello showbiz e fare qualcosa di nuovo.
L'idea dietro al romanzo: dopo l'esperimento di La verità è che non ti odio abbastanza nel quale ho mixato il romance a una detective story, stavolta ho voluto combinare il rosa al mistery/heist. Adoro gli heist movie alla Ocean's Eleven, e ho voluto riportare lo stesso dinamismo in questa storia.
PoV: il romanzo è scritto in prima persona a PoV alternati Lui/Lei, come Matrimonio di convenienza e Due cuori in affitto.
La cover cosa rappresenta?: evoca una scena del romanzo ma per capire quale... bisogna leggerlo!
Serie o stand alone?: Prima regola: non innamorarsi è un romanzo indipendente da tutti quelli che ho scritto ed è autoconclusivo.
In quanto tempo l'ho scritto: un anno esatto. Ho iniziato a gennaio 2019 e l'ho finito a dicembre 2019. In realtà la parte che ha assorbito il grosso del mio tempo è stata la ricerca, anche se avevo la storia in testa già dall'anno prima.
Playlist: se volete ascoltarla, la trovate già bella che sfornata nel mio profilo Spotify CLICCANDO QUI
Published on May 18, 2020 03:30
May 2, 2020
Tradurre un bestseller: un affare da agenti segreti

Questa che state per leggere è una storia vera, quindi prendete i pop corn e mettetevi comodi.
Marzo 2013, Carole Delporte, traduttrice francese di 37 anni, arriva a Milano per un lavoro ottenuto dopo una selezione accurata. Nessuno a parte marito e figlie sa dove sia andata. Dopo aver fatto il check-in nel suo hotel, Carole si reca in un imponente edificio modernista alla periferia della città. Qui la scortano nel seminterrato, dove due guardie di sicurezza le chiudono il telefono e la borsa in un armadietto. Entra quindi in una grande stanza dove 10 persone provenienti da sei paesi diversi stanno scrivendo a testa bassa. Chi sono? Agenti segreti? Lavorano per il governo? Si tratta di segreti di stato?No. Ma è lavoro che vale centinaia di milioni di euro.Per i due mesi successivi, Carole lavora in totale segretezza alla traduzione di Inferno, il quarto romanzo con protagonista il professor Robert Langdon, allora inedito, di Dan Brown.

Il suo Codice Da Vinci è uno dei libri più venduti di tutti i tempi, e in InfernoLangdon, avrà l’arduo compito di fermare un tentativo terroristico di provocare una pandemia letale.Gli 11 traduttori nel bunker milanese hanno un solo lavoro: tradurre Infernoper garantire la pubblicazione simultanea del romanzo in tutto il mondo.Il luogo segreto in cui sta avvenendo tutto questo è niente meno che la sede del Gruppo Mondadori, nell’iconico edificio progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer.

È necessario fare un lavoro di altissimo livello perché il romanzo verrà letto da milioni di persone.La sala conferenze è dotata di macchina per il caffè, frigorifero, forno a microonde e stampante. Nonostante sia un seminterrato, due grandi finestre forniscono un po’ di luce naturale e su ogni scrivania c’è una bandierina che indica le varie lingue dei traduttori al lavoro: spagnolo, italiano, francese, tedesco, portoghese e catalano.Le 3000 pagine di manoscritto vengono affrontate da alcuni individualmente e da altri in coppia, ma quel che è certo è che la competenza linguistica non basta, serva anche una grande forza psicologica.Ma perché questa mobilitazione strategica?Semplice: evitare una perdita catastrofica. Nel 2008, l’autrice di Twilight Stephenie Meyer aveva cancellato il quinto libro della serie, Midnight Sun, dopo che una bozza incompiuta era circolata online. Questo ha significato enormi perdite sia per lei che per tutto il comparto editoriale. Nel caso della traduzione di Inferno, l’ingresso al bunker è sorvegliato da personale di sicurezza armato per tutto il giorno. Non si può usare internet. I pc dei traduttori non possono uscire dalla stanza. Per effettuare ricerche online (necessarie per i libri di Brown), i traduttori devono condividere altri quattro computer collegati a Internet e prendere appunti a mano. Le loro copie cartacee del manoscritto inglese, di notte, vengono chiuse in cassaforte. Anche le visite al bagno vengono registrate dalla security.Ai traduttori è vietato parlare con chiunque nella mensa, in particolare ai dipendenti Mondadori, poiché alcuni sono giornalisti. Insomma, qualunque cosa riguardante il libro di Brown non deve lasciare il bunker.In un angolo della stanza c’è una lavagna su cui scrivere le domande da trasmettere a Brown. Ma questa specie di lockdown letterario non sta avvenendo solo in Italia. A Londra, nei seminterrati della Transworld Publisher, divisione di Penguin Random House, i traduttori olandesi, norvegesi, svedesi, danesi e turchi stanno vivendo la stessa esperienza.Per assicurare il massimo della riservatezza, ai traduttori è stato fatto firmare un accordo che li vincola al pagamento di una grossa penale nel caso uno di loro si faccia sfuggire informazioni.Alla fine, lo sforzo della squadra dà i suoi frutti. Quando Inferno esce a maggio 2013, vende oltre 50.000 copie in Italia nelle sue prime 24 ore.L’operazione top secret concepita per Inferno è la prima nel suo genere. La traduzione dei precedenti romanzi di Brown è avvenuta dopo che l’edizione inglese era già stata pubblicata. Il simbolo perduto, l’attesissimo sequel del Codice Da Vinci, ha battuto i record delle vendite del primo giorno negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada, ma le prime traduzioni - italiano, spagnolo e francese - sono state pubblicate un mese dopo.Una squadra di cinque persone aveva lavorato al massimo per completare la versione italiana de Il simbolo perduto in meno di due settimane, ma aver perso quindici giorni si è rivelato dannoso poiché alcuni lettori hanno acquistato il libro in inglese perché non potevano aspettare, con conseguente calo di vendite e uscita di spoiler.Quando è stata annunciala la pubblicazione di Inferno, era ovvio che le edizioni europee dovevano essere lanciate contemporaneamente alla versione inglese, specie in un momento in cui acquistare il libro in inglese non era mai stato così facile, grazie all’e-commerce e agli eBook. Nel 2017, gli editori hanno deciso di ripetere l’operazione per Origin, il quinto romanzo di Brown nella serie Robert Langdon.

Questa volta, 26 traduttori si sono riuniti a Barcellona, dove è ambientata una parte del romanzo. L’evento è stato organizzato da Grupo Planeta, il principale gruppo editoriale in Spagna e in America Latina, in una stanza senza finestre al quinto piano degli uffici della casa editrice, totalmente isolata e con l’aria condizionata sempre accesa.In Spagna, Origin si è esaurito rapidamente e, dopo una tiratura iniziale di 600.000 copie, sia Mondadori che Planeta hanno annunciato la stampa di ulteriori 100.000 per soddisfare la domanda dei lettori italiani e spagnoli.Questa storia che ha dell’inverosimile è una straordinaria realtà, così unica e stupefacente che diventerà essa stessa un film: Les Traducteurs, del regista francese Régis Roinsard, racconta questa esperienza ma con il guaio che 10 pagine del romanzo (ribattezzato Dedalus) trapelano al pubblico e i traduttori combattono contro il tempo per trovare la talpa.Ora sapete cosa succede dietro le segretissime quinte della pubblicazione di un bestseller internazionale.
Fonte: ARTICOLO PUBBLICATO SU "THE GUARDIAN"
Published on May 02, 2020 01:00
April 20, 2020
Una novella per l'emergenza Covid-19: Appuntamento in terrazzo

Stiamo vivendo una situazione inedita: chiusi in casa, privati dell'interazione umana, a difenderci da una minaccia invisibile che si nasconde dietro il nome di Covid-19.
Le reti d'informazioni ci bombardano di notizie e aggiornamenti sull'andamento dell'epidemia e l'adeguare la nostra quotidianità alle misure imposte dalla quarantena è dura per tutti.
Questo momento ci sta facendo ridiscutere le certezze che avevamo e credo di non essere l'unica se dico che ho trovato più difficile concentrarmi su qualcosa anche sui lavori più semplici e spesso la voglia di far niente ha preso il sopravvento sul resto.
Da qui è nato Appuntamento in terrazzo, dal bisogno di trasformare un presente difficile in qualcosa di positivo.
Per me scrivere è sempre stato un divertimento ma anche una forma di autoterapia e raccontare la storia di Alex e Didi era quello che mi serviva.
In più mi sono chiesta: "Come posso io, architetto che scrive, scrittrice che progetta, dare una mano in questa emergenza?" e la decisione di devolvere i miei proventi derivanti dalla vendita dell'eBook al Policlinico di Modena, reparto Pneumologia mi è sembrata la strada più giusta da percorrere.
Appuntamento in terrazzo è una novella, una storia indipendente e autoconclusiva, ambientata proprio durante la quarantena, a Milano con protagonisti Alex e Didi, due ragazzi sulla trentina che si ritrovano chiusi in casa in due situazioni estreme. Lui con la sua ex e lei con la sua chiassosa famiglia senza neanche un letto per dormire.
Ho scelto di non raccontare la parte più dolorosa di questa situazione perchè non mi piace la spettacolarizzazione del dolore e credo che si debba rispettare lo spazio di chi sta lottando con la malattia, di chi ha parenti e amici ricoverati e tutto il personale sanitario che sta lavorando senza sosta in corsia.
Mi sono concentrata sugli aspetti tragicomici della quarantena che sono entrati con prepotenza nella nostra quotidianità, dalle mille autocertificazioni che cambiano ogni due giorni, alla caccia al lievito e tutte quelle cose che, spero presto, ci faranno sorridere.
Lo spirito della novella è proprio questo: sorridere in un momento in cui è difficile farlo.
Nella speranza di portare un po' di buon umore e allo stesso tempo dare una mano al Policlinico di Modena, ringrazio di cuore tutti voi che l'acquisterete. CLICCA QUI PER ACQUISTARLA
Sono ben consapevole del fenomeno della pirateria editoriale (anche se non ne ho mai parlato) e stavolta mi sento di dire, a quelle persone che scaricheranno Appuntamento in terrazzo da canali illegali: fatevi un esame di coscienza. Avete rubato alla beneficenza, come fate a guardarvi allo specchio alla mattina?
A tutti gli altri invece, va la mia riconoscenza.
Appuntamento in terrazzo è disponibile in eBook su tutte le piattaforme (Amazon, Kobo, iTunes, IBS, Google Play store...) e presto sarà disponibile anche in cartaceo su Amazon.
Chi non avesse un eReader tipo Kobo o Kindle, è possibile leggere la novella dal proprio cellulare, tablet o pc scaricando la app Kindle.
La trama:
“Rimanete a casa, rimanete a casa”, si sente urlare dagli altoparlanti delle uniche auto che circolano per le strade deserte di Milano. La vita congelata nel momento del lockdown ha colto tutti impreparati. Ma alcuni di più.È il caso di Alex che, nel momento in cui il Governo annuncia la quarantena nazionale, si ritrova in isolamento con quella che da poche ore è diventata la sua ex, l’ultima persona con cui vorrebbe condividere l’aria. A distanza di una parete, nell'appartamento accanto al suo, c'è Didi, tornata a casa dei suoi per una breve visita, rimasta ostaggio della sua chiassosa famiglia: una madre complottista dipendente dai social, un padre drogato di lavoro che ha trasformato la casa in un ufficio, una sorella diciottenne aspirante influencer con cui è costretta a dividere la camera e un nonno nostalgico. Per Alex e Didi la situazione è soffocante e, privati dei propri spazi, non resta loro che un posto per trovare un attimo di pace: il terrazzo. Le vite di Alex e Didi s'incrociano in un momento di emergenza e, quello che nasce come un incontro inaspettato, diventa un piacevole appuntamento quotidiano. È possibile che un'amicizia nata in una situazione ai limiti del reale possa trasformarsi in qualcosa di più?
Published on April 20, 2020 03:31
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