M. (they-them) > Recent Status Updates

• siamo stati travolti, eppure qualcosa mi dice che non è finita, che la nostra idea, la nostra natura continuerà a sopravvivere. Perché i vincitori, i nuovi padroni presto avranno bisogno di me. Finché l'uomo sarà fatto della stessa merda. Conto su di voi.

• [...] un antidoto a questo disagio fuori posto, perché il male del nostro tempo è di lasciarsi andare alle speculazioni della filosofia, alle domande senza risposta, un vizio intellettuale a cui si cede negli istanti di malinconia.

• di certo non lo immagina, questo vecchio reverendo, la società corrotta che verrebbe dopo di noi, dove la libertà dei costumi, l'immoralità importata dal nemico sarebbero la regola, la nuova ideologia delle masse, tutto ciò che l'uomo avverte come una parte marcia di sé, i tabù che non osa trasgredire, una società priva d'ogni valore spirituale, abbandonata a se stessa oppure imprigionata nel materialismo...

• la giustizia ha da venir prima della libertà, affinché gli uomini siano educati all'autorità anziché all'anarchia, e se occorre con durezza...

• Ecco: ogni nuovo rapporto amoroso è come uno specchio nuovo nel quale ci specchiamo, ma dopo qualche tempo, tanto o poco a seconda dei casi, questo specchio si appanna, o meglio rimanda un'immagine di noi che conosciamo, che non ci interessa più di contemplare, e così cerchiamo uno specchio nuovo [...]

• come se la guerra non fosse una necessità ma un castigo, la voglia che è in tutti di finirla comunque, a qualsiasi costo senza riguardo alla dignità o all'onore, mi chiedo se davvero siamo uno stesso popolo o non piuttosto un'accozzaglia di famiglie dove solo l'astuzia è legge comune [...] un popolo di piccoli bottegai imbarcato in un'avventura più grande di lui.

[...] forse mi sarei sentito sopraffare di nuovo da un moto di disprezzo verso me stesso. Mi chiesi se prima o poi ci si faceva l'abitudine. [...] Oppure la presenza dell'altro, che fino a ieri mattina sembrava quasi un intruso, diventa perfino più necessaria perché ci protegge dal nostro inferno individuale, tanto che la persona che ci tormenta di giorno è la stessa che ci dà sollievo la notte?

— “ dimmi qualcosa, toccami, non chiedo altro. Se mi guardi abbastanza a lungo, vedrai che ho le lacrime agli occhi. Bussa alla mia porta di notte e forse la troverai aperta per te. Entra. C'è sempre posto nel mio letto.

[...] cento volte ho voluto uccidermi, ma amavo ancora la vita. Questa ridicola debolezza è forse uno dei nostri lati più funesti; poiché vi è forse cosa più sciocca che voler portare continuamente un fardello che si vuol sempre gettare a terra, avere orrore per il proprio essere, e tenere al proprio essere, accarezzare insomma il serpente che ci divora, fino a che non ci abbia mangiato il cuore?

> il fatto è che alcuni scrivono libri, altri li leggono: sa dio chi è nella posizione migliore per capirci qualcosa. Il cuore di una terra si concede a chi la vede con adulta meraviglia, per la prima volta, o a chi c'è nato?

[ - - the ghost of some old sin, the cancer of some concealed disgrace; punishment coming pede claudo, years after memory has forgotten and self-love condoned the fault ]

“ — la conosci quella sua assurda abitudine: il suo segno di riconoscimento è la pipa vuota. Non ha bisogno del tabacco, lui fuma illusioni. Non ha limiti nella rinuncia.

“ - le sue parole sono come una droga, le senti che possano per i corpi attorno a te: fanno bagnare gli occhi, raddrizzano le schiene e rafforzano i cuori.

· · · je finis par trouver sacré le désordre de mon esprit - ”

« or perhaps in Slytherin you'll make your real friends those cunning folks use any means to achieve their ends »

“In quel momento gli era sembrato di capire che la libertà consistesse nel potersi arricchire e non farlo.”