From the Bookshelf of Reading Challenges…

11/22/63

Stephen King

Discussion: Benvenuti a Reading Challenges

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Group Discussions About This Book

Showing 2 of 7 topics — 1,086 comments total

Benvenuti a Reading Challenges

* Presentazioni
By Patty · 604 posts · 760 views

last updated Jan 08, 2023 07:47AM

Buon Natale e Felice Anno Nuovo
By Patty · 28 posts · 122 views

last updated Dec 23, 2019 03:46PM

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What Members Thought

Aug 05, 2013 Laura rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: historical-fiction, thriller, time-travel-parallel-universe

È solo il secondo libro di King che leggo e mi unisco al coro di quelli che lo chiamano "genio".
Stavolta non ci sono atmosfere macabre o strani mostri, no; stavolta il mostro peggiore è l'essere umano. Stephen King ci catapulta tra fine anni '50 e inizio anni '60, tra passi di danza, rappresentazioni teatrali scolastiche e strane cittadine. C'è da precisare che 22/11/'63 non è un libro su Kennedy, direi che è un libro su Jake Epping, o di Jake Epping. Certo, ci sono tante informazioni sulla sto ...more

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Dec 11, 2024 Elena rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: owned, historical-fiction, science-fiction, reviewed, audiobooks, 2024

A wonderful book. It is not my favourite by Stephen King, but it's definitely one of his most well constructed, well written and most emotional stories. The mix of genres and storylines was masterfully done - thriller, science fiction, historical fiction, love story - and, even though it was very long, I was never bored and I never wished that some parts would have been cut.
(view spoiler) ...more

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Aug 23, 2013 L. rated it really liked it · review of another edition

Shelves: sci-fi, statunitensi, contemporanei

“E’ la totalità, pensai. Un’eco talmente vicina alla perfezione da non poter dire quale sia la prima voce e quale il ritorno della voce-fantasma. Per un momento tutto mi fu chiaro, e nei momenti in cui accade vedi quant’è sottile il mondo. Non lo sappiamo tutti quanti, in cuor nostro? E’ un meccanismo perfetto e bilanciato di voci ed echi che fanno da rotelle e leve, onirico orologio che rintocca oltre il vetro degli arcani che chiamiamo vita. Oltre? Sotto? Intorno? Caos, tempeste. Uomini con ma “E’ la totalità, pensai. Un’eco talmente vicina alla perfezione da non poter dire quale sia la prima voce e quale il ritorno della voce-fantasma. Per un momento tutto mi fu chiaro, e nei momenti in cui accade vedi quant’è sottile il mondo. Non lo sappiamo tutti quanti, in cuor nostro? E’ un meccanismo perfetto e bilanciato di voci ed echi che fanno da rotelle e leve, onirico orologio che rintocca oltre il vetro degli arcani che chiamiamo vita. Oltre? Sotto? Intorno? Caos, tempeste. Uomini con martelli, uomini con coltelli, uomini con pistole. Donne che pervertono ciò che non possono conquistare e denigrano ciò che non possono capire. Un universo di orrore e smarrimento circonda un palcoscenico illuminato, sul quale noi mortali danziamo per sfidare le tenebre.”

Eccolo, finalmente, il mio primo incontro con Stephen King.
Non amo il genere horror, per questo finora mi sono tenuta alla larga da questo autore, ma questo libro ha attratto la mia attenzione dal momento in cui ho visto la copertina.
22/11/63 è la data dell’assassinio di John Kennedy, probabilmente il Presidente più amato della storia degli Stati Uniti. 22/11/63 è uno dei giorni più drammatici della storia americana.
Cosa sarebbe cambiato se Kennedy non fosse stato ucciso? L’America, oggi, sarebbe un posto migliore? Nessuno può saperlo. O forse si.
Se fosse possibile tornare indietro nel tempo, la storia si potrebbe cambiare.
E’ quello che tenta di fare Al Templeton quando scopre la “buca del coniglio” nella dispensa del suo ristorante, un passaggio spazio-temporale che riporta indietro nel tempo fino alle 11.58 di una mattina di Settembre del 1958. Non importa quanto tempo si resti nel passato: quando si fa ritorno al presente, saranno passati sempre e solo due minuti.
Al resta nel passato per più di tre anni con un’unico obiettivo, quello di salvare JFK, ma cambiare la storia non è così semplice, perché il passato lotta con tutte le sue forze per non essere cambiato; Così Al si ammala di tumore prima di riuscire a concludere la sua missione.
Quando torna nel presente, gravemente malato, dimagrito e più vecchio di tre anni, ha già in mente la persona a cui affidare quel compito cruciale: Jake Epping.
Jake è un professore di inglese, una brava persona e un amante degli “fatburger” di Al. Tutto sommato, diciamocelo, niente di speciale per essere uno che cambierà la storia, eppure Al si fida di lui. Così Jake Epping lascia il 2011 per approdare nel 1958, sotto il nome fittizio di George Amberson. Non solo una falsa identità, ma quasi un’altra identità: se Jake è solo un onesto professore di letteratura che ha vissuto una vita tutto sommato tranquilla, George è pronto a trasformarsi in un assassino, una spia, un bugiardo, quando è necessario farlo.
Tuttavia l’uomo che Jake deve sorvegliare, l’assassino del Presidente, Lee Harvey Oswald, a quel tempo si trova ancora in Russia e non farà ritorno prima di due anni e mezzo.
Così Jake/George smette di essere soltanto un estraneo in un’epoca estranea e inizia a vivere una vita alternativa nel passato, che arriverà a preferire alla sua vita nel presente: si trasferisce a Jodie, una cittadina poco distante da Dallas dove si sente finalmente a casa; lavora come professore nel liceo locale, dove è apprezzato sia dai colleghi che dagli alunni; trova molti amici e incontra l’amore della sua vita, la bibliotecaria Sadie Dunhill, che ha un matrimonio traumatico alle spalle e una notevole forza d’animo.
Ma nonostante l’amore per Sadie e per quella sua “nuova” vita, Jake sente il dovere di portare a termine la missione, costi quel che costi.
E costerà molto, sia a lui che a Sadie, perché il passato usa qualunque espediente per difendersi, per non essere modificato. E in fondo, potrebbe avere dei buoni motivi per farlo.

Del libro mi è piaciuta l’ambientazione, mi sono piaciuti i personaggi, quello di Jake in particolar modo (ho amato la sua ironia), mi è piaciuto il finale strappalacrime, anche se lascia un po’ di amaro in bocca.
Pur essendo il fulcro della storia, JFK compare solo marginalmente, ma il libro fornisce molte informazioni riguardo all’omicidio e alla storia di quel particolare periodo.
Nonostante abbia apprezzato il libro nel complesso, devo dire che ho faticato un po’ con la lettura. Non mi ha appassionato del tutto e in alcune parti l’ho trovato un po’ lento e piatto.

valutazione: 3.5 ...more

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