Realtà virtuale, realtà aumentata, realtà artificiale ...

“The Travelling Companions” (1862) — By Augustus Egg (1816 –1863). Birmingham Museum & Art Gallery. Oil on canvas. 65.3 x 78.7 cm
Mi sono imbattuto in questo quadro, un dipinto del periodo Vittoriano, mentre leggevo un pensiero dello scrittore, poeta e filosofo inglese S. T. Coleridge (1772–1834) sui vari tipi di lettori esistenti ieri come oggi. Come in uno specchio. Ciò che colpisce nell’immagine di queste due donne, sedute in una carrozza (o un treno?) di duecento anni fa. Ma non è uno specchio. E’ come in un “doppio”: mentre una legge, l’altra dorme.
Forse due sorelle, forse una sola. Sta a chi guarda decidere. La scena, così come l’ha immaginata l’artista, sembra voler trasmettere un messaggio ben preciso con il suo dipinto. Due donne, due atteggiamenti opposti nei confronti della lettura? In tedesco questo “doppio” viene chiamato “doppelgänger”, una caratteristica esistenziale presente in ogni essere umano.
Le due figure rappresentano la stessa persona, in momenti diversi, oppure sono due comportamenti contrastanti nei confronti della lettura? Mentre l’una sembra rappresentare un interesse, una passione, una cultura, l’altra descrive una condizione della mente, una decisione: quella di oziare. Entrambe sono una scelta, tanto per la stessa persona, quanto per ognuno di noi.Tralascio le altre osservazioni sul dipinto che rimangono comunque molto interessanti, vedi l’ampollosità dei vestiti, il panorama dal finestrino, i riflessi di luce ed altro.
Ci porterebbero fuori dall’argomento che intendo trattare in questo post e che riguarda essenzialmente il tema della lettura, del nostro modo di leggere. Non posso però ignorare quei due diversi ed opposti elementi che il pittore ha messo ai fianchi delle signore. Alcune rose a destra, di fianco alla ragazza che legge. Un cestino accanto a quella che preferisce leggere. Elementi, a mio parere, importanti perchè concorrono a farci conoscere il carattere delle due persone e le ragioni del loro comportamento.
Quei fiori, quelle rose, con quei colori ci fanno conoscere il carattere sostanzialmente romantico della signora che legge. Mentre il cestino, sarà di certo pieno di cose per cucire. Due attività diverse ed anche opposte, ma forse pure complementari: pensare e fare, due attività contrastive, ma anche convergenti. Chi legge è, quindi, diverso da chi preferisce qualche altra attività, in questo caso oziare, dormire oppure ricamare, cucire. E’ possibile, ovviamente, fare le due attività nel momento opportuno.
Chi sceglie di leggere, come lo fa? Cos’è che spinge alla lettura, quali sono i tempi opportuni per una lettura e, sopratutto, come si legge? Ci separano due secoli da questa immagine, e molti treni sono passati su tanti ponti, sotto i quali molta acqua è passata senza che sia mai stata la stessa. Viaggiare oggi è un’esperienza da fare per capire quanti sono i “doppelgänger”, i “doppi” che ci accomagnano nei viaggi al alta velocità. Per quanto mi è possibile mi scelgo sempre la vettura riservata al “silenzio”.
Anche se a caro prezzo, pur di sfuggire agli ossessivi rumori dei cellulari e delle inutili chiacchiere. La lettura di un libro cartaceo, o anche digitale, conferma le quattro caregorie elaborate da S. T. Coleridge. Per lui, duecento anni, fa esistevano quattro tipi di lettori. Credo che ancora oggi sono le stesse categorie esistenti. La prima categoria include chi legge come “legge” una classidra: sabbia che scorre e segna il tempo che passa. Scorre, passa e nulla resta nella mente di chi legge.
La seconda vede chi legge come una spugna, assorbe tutto e lo restituisce così come l’ha assorbito, soltanto dopo di averlo sporcato. Il terzo tipo di lettore è come un filtro, tratttiene il peggio e lacia passare il meglio. L’ultimo tipo è come quegli schiavi in cerca di diamanti: mettono da parte quello che non serve, trattengono e scelgono il meglio. Dopo una vita di letture, in qualità di dinosauro digitale, che tipo di lettore posso dire di essere stato? Come ha letto, legge e continuerà a leggere il figlio di un tipografo a caratteri mobili che ha attraversato tutti i gradi di una trasformazione epocale nel campo della comunicazione sia orale che scritta?
Tra smartphone, tablets, desktops, parole stampate, lette, ascoltate o viste in tutti i modi possibili, l’azione mentale che porta alla lettura è entrata nell’era della realtà aumentata. Il che significa che tutto dipenderà dal mezzo che useremo per leggere. Man mano che aumenta la quantità di informazione, saremo costretti anche ad aumentare la nostra capacità di capire e comprendere.
Realtà virtuale, realtà aumentata, realtà artificiale …
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Published on April 19, 2019 12:30
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Antonio   Gallo
Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
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