Aphra Behn: scrittrice e spia col reggiseno

In effetti, quest'ultima fu l'attività che, insieme alla scrittura, le diede un vero sostentamento per vivere. E' passata alla storia come la donna che, prima al mondo, si guadagnò da vivere scrivendo.
Leggendo la sua biografia mi ha fatto venire in mente quella di un'altra donna. Questa, oltre che scrittrice, fu anche femminista e rivoluzionaria, sempre inglese. Ha un posto importante nella storia della letteratura. Mia moglie scrisse su di lei la sua tesi a conclusione degli studi universitari.
Il suo nome è Mary Wollestonecraft Godwin. In un post su questo blog, la definii una iena col reggiseno. Il confronto con Aphra Behn mi pare sostenibile, pur con la distanza di un secolo.
Oltre che viaggiatrice, scrittrice, poetessa ed avventuriera, Aphra fu anche una spia nella sua pur breve esistenza. Virginia Woolf, altra famosa scrittrice inglese, non si lasciò sfuggire l'occasione di occuparsene scrivendo che "tuttte le donne dovrebbero portare fiori sulla tomba di Aphra in quanto fu lei ad insegnare alle donne a dire e a scrivere quello che pensano con la loro mente, ma anche a quello che fanno col loro corpo".
Un secolo prima della "iena" Mary, Aphra Behn, oltre che scrivere di poesia lirica, si occupò anche di temi in prosa e in versi erotici. Con tutta la possibile e franca sessualità indirizzata all'impotenza maschile, esaltando l'orgasmo femminile, ed anche le indeterminatezze che la stessa sessualità può comportare.
Siamo in piena Restaurazione inglese, è bene ricordarlo. Nesssun'altra donna avrebbe goduto per secoli di una libertà di questo tipo. Nel tempo da lei vissuto, si guadagnò la fama di un certo tipo di moderna poetessa "punk". In vita, i suoi contemporanei non la riconobbero come tale, una "teppista", ma soltanto come una poetessa.
Oltre ai suoi successi teatrali e narrativi, Aphra Behn fu una spia reale in Olanda e forse anche in America del Sud. Fu una propagandista alla corte di Carlo II e di suo fratello molto poco popolare Giacomo II. Venne coinvolta nei tanti conflitti tra l'Inghilterra e il Continente anche in connessione con il traffico degli schiavi nelle Americhe.
Mise su carta le sue molte straordinarie avventure ed esperienze quasi sempre in forma anonima, mescolando nella sua scrittura segreti, luci e oscurità, realtà e fantasie, in una maniera tale che chi legge non sa fare distinzioni. Sappiamo molte cose certe sul suo conto per quanto riguarda la carriera di scrittrice. Ben poco della sua vita reale. Il tempo della Restaurazione in cui visse conferma questa impressione.
La sua tecnica narrativa è tipicamente femminile nella percezione della realtà specialmente se la si vede in relazione con il rapporto con l'altro sesso. La sua scrittura è piena di esperimenti narrativi non solo in prosa ma anche in poesia. Dimostra di essere in grado di affrontare argomenti tanto diversi e contrastanti, come quelli che coinvolgono sgualdrine e libertini, quanto legati alla nobiltà ed alla politica.
Una mistura ed una mescolanza di trame a soggetto come è il caso del romanzo breve Oroonoko: or, the Royal Slave che divenne tanto popolare da diventare anche una opera teatrale di grande successo. Un "cocktail" di interessi in cui il sesso sembra avere una parte importante sempre visto nell'eterno conflitto tra mente e corpo.
Quest'ultimo sembra avere spesso la meglio sulla prima, in un'atmosfera culturale in cui la scrittrice sembra come divertirsi a dimostrare quanto sia possibile sovvertire le idee di nobiltà, rango sociale e onore. Difficile addentrarsi nelle sue idee riguardanti la schiavitù, il gender, l'aristocrazia, la politica, le diversità linguistiche e culturali.
Temi ancora oggi molto moderni che trovarono facile interesse in una donna che senza dubbio sapeva "leggere" il suo tempo e taccontarlo a chi voleva conoscerlo, facendoci anche un profitto oltre che una ragione per scriverne. Molti studiosi hanno affermato che i suoi scritti contengono numerose contraddizioni sia politiche che morali e sociali.
Una vita certamente ai limiti, in un tempo quando le donne non avevano diritti. "Diritti" sui quali avrebbe scritto un secolo dopo la "iena in reggiseno" e sui quali, oggi, nessuna donna o uomo discute. Con o senza reggiseno ...

Published on April 13, 2019 06:17
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