La vita in un minuto su Internet


IN UN MINUTO ecco quello che succede su Internet: 973 mila accessi, 18 milioni di messaggi di testo inviati, 4,3 milioni di video visti su youtube, 375 mila app scaricate, 481 mila tweets, oltre un milione di copie effettuate, 175 mail inviate, 936 mila siti visitati, 38 milioni di messaggi whatsup, 862,823 dollari spesi, 25 mila immagini su instagram, 266 mila ore di netflix, 3,7 milioni ricerche. Tu che leggi, cosa hai fatto? Non so se vi rendete conto di quello che questo grafico, del tutto affidabile, documenta. State sicuri che ogni momento che passa, i dati sono in continuo aumento. Tutto scorre e tutto cambia.

Una condizione umana umana tanto antica, quanto poco compresa. Mi vien voglia di chiedere che fine faccia l'attenzione di chi è costretto a navigare in questo imponente flusso di informazioni. Il fatto è che tutti siamo costretti ad affrontarlo, ad immergerci e cercare di navigarlo nel modo più sicuro e proficuo possibile. Tutti, anche chi in ogni modo cerca di difendersi dai gorghi di questa inarrestabile corrente che ci contiene e ci trascina. Ma siamo davvero attenti a quello che ci succede quando siamo in Rete? Siete sicuri di essere capaci di arrivare a leggere questo post sino alla fine? Di mantenere ferma e costante l'attenzione a quello che sto per scrivere e che voi state per leggere? Siete fisicamente e mentalmente capaci di non lasciare questo blog e entrare su Facebook, YouTube o Instagram, o a rispondere a quel tweet su WhatsUp e leggere le ultime news? Riuscirete a non rispondere a quei continui avvisi in chiaro e in sonoro che lampeggiano sul vostro pc, cell o ipad?
Lo sapete che è nata in proposito un nuovo tipo di "economia" chiamata in inglese "attention economy" o anche "ecologia dell'attenzione". Lo sapete che c'è gente che trascorre decine di ore di fronte allo schermo, non solo per lavoro, ma sopratutto per passare il tempo? Il tutto per attirare la nostra attenzione per le ragioni più svariate e diverse. Nel momento, però, in cui attirano la nostra attenzione, ce la distruggono anche. Lo fanno intenzionalmente, perchè devono competere con milioni di altri soggetti i quali fanno la stessa cosa contemporaneamente. L'attenzione distrugge mentre vuole creare l'attenzione. Ecco perchè si può parlare anche di "ecologia della mente".
Il bombardamento delle informazioni è diretto appunto ad essa, invitandoci a leggere, ascoltare, reagire, rispondere, replicare. E' tutto un mondo che ci chiama, anzi tutto IL MONDO nel suo continuo divenire, il più grande palcoscenico umano che sia mai stato creato. L'attenzione stimola, provoca, opprime, annienta la stessa attenzione invitandola a partecipare. Come? Potrà/saprà mai la mente umana affrontare questi inviti in maniera ordinata? Gli stimoli sono tanti, almeno quante sono le possibilità di rispondere e reagire. Qui è in agguato quello che viene chiamato il "multitasking". La possibilità di dare molte e diverse risposte, anche a stimoli chiaramente inutili che possono rivelarsi poi anche nocivi e pericolosi. Perdiamo così la capacità di mettere a fuoco nel modo migliore la nostra attenzione verso tutto ciò che è importante e necessario. Nello stesso tempo, non riusciamo più a registrare la nostra memoria che da residente diventa liquida ed evanescente.
Un ultimo esempio dei gravi rischi ai quali stiamo andando incontro riguarda la politica, ovvero il modo in cui ogni giorno i media sono utilizzati per veicolare le informazioni, attirando l'attenzione degli interessati. Un tempo esistevano i partiti, i giornali di partito, le agenzie di stampa di partito. Nelle sedi opportune si elaboravano progetti, intenzioni e programmi. Oggi esiste la piazza digitale, le piattaforme, i protagonisti comunicano direttamente il loro messaggio usando i vari media, indirizzando il loro messaggio non solo al suo elettore ma a tutti. La platea digitale prepara quella reale che dovrà confermare il messaggio prodotto nell'istante in cui l'evento è accaduto ed è diventato messaggio trasmesso. Mai nella storia dell'umanità gli uomini hanno avuto la possibilità di avere in un minuto tutto quello che può accadere in una vita.






 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on October 22, 2018 08:50
No comments have been added yet.


MEDIUM

Antonio   Gallo
Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
Follow Antonio   Gallo's blog with rss.