Luca Rossi's Blog, page 31

February 15, 2013

Frammenti (ep. 5), di Luca Rossi


Mario sale in auto. Lo smartphone si collega in automatico all'impianto audio: «Ultime news dalla borsa di Milano. I principali titoli del comparto immobiliare...»
«Ehm… no, no, grazie. Vorrei ascoltare un po' di musica. Gli Scorpions, per favore.»«Ora ascolti The best of Scorpions – Wind of Change
Le note riscaldano l'aria gelida dell'abitacolo.
I follow the MoskvaDown to Gorky ParkListening to the wind of change”.
«Notizia dell'ultimo minuto. Il mercato immobiliare del centro di Milano è calato del…»
«Basta! Non voglio sentire nulla che riguardi l'immobiliare. Disabilita gli aggiornamenti automatici.»
«Aggiornamenti disabilitati. Ci sono tre nuovi messaggi di posta elettronica. Primo messaggio. Mittente: Alberto…»
«Maledetti aggeggi!» sospira Mario esasperato. «Spegni tutto!»
La strada scorre sotto le ruote dell'auto. Mario non sembra rendersene conto. Svolte, semafori, attraversamenti pedonali. Tenta invano di tenere la mente sgombra dai pensieri.
Tratto da Emozioni nella Nuvola, Energie della Galassia.
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Published on February 15, 2013 09:48

February 14, 2013

Frammenti (ep. 4), di Luca Rossi


È sconcertante trovarsi a parlare con l'immagine della mia ex. Prestando attenzione, noto che non solo ne ha assunto le sembianze, ma anche le pose, l'atteggiamento e la voce. Sto per rispondere duramente alla prigioniera per informarla che non le sarà data informazione di alcun tipo e che non saranno avviate comunicazioni su argomenti non correlati alla sua permanenza sull'astronave, ma quello che esce dalla mia bocca è: “Per quale motivo vuoi saperlo?”
Tratto da Le forme dell'amore, Energie della Galassia.
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Published on February 14, 2013 09:07

February 13, 2013

Frammenti (ep. 3), di Luca Rossi


La sala è immensa. Ci sono poltrone e divani rosso sangue, pouf bianchi, triclini in legno scuro con cuscini chiari, tappeti, tendaggi, arazzi alle pareti, quadri famosi, statue. I miei occhi vedono e non vedono. La mente non registra nulla, tranne le ragazze.
Le prime tre che noto sono su un divano vicino a noi. Due si stanno baciando appassionatamente mentre la terza ha le labbra sui seni di una delle due. Mi sembra di averle viste il giorno dell'intervista, ma non ne sono sicuro.
Poco più in là, con le ginocchia appoggiate su un tappeto, le mani legate dietro la schiena e il corpo e il viso appoggiati sulla seduta del divano, una ragazza, vestita da cameriera con la gonna alzata, viene frustata da due dominatrici coperte di vestiti neri in latex. I glutei della fanciulla sono arrossati. A ogni frustata emette un acuto gridolino di dolore.
Sugli altri divani gruppetti di ragazze sorseggiano champagne, chiacchierano e ridono, indifferenti a quello che succede vicino a loro.
Tratto da Rewind, Energie della Galassia.
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Published on February 13, 2013 09:16

Review: 22 fiori gialli


22 fiori gialli
22 fiori gialli by Noemi Gastaldi

My rating: 5 of 5 stars



22 Fiori Gialli, ovvero la straziante attesa de "Il Diario di Noemi". Tutto il resto, al suo confronto, scompare! È lei che monopolizza con le sue parole, i suoi gesti, il suo talento, i suoi cambiamenti, i suoi capricci, la sua follia, la sua sensualità, ogni attimo della lettura. Anche quando non c'è... Anche quando sulla scena incombono altri protagonisti, che scrivono in prima persona e fanno riferimento ai propri ricordi... anche in quei momenti, la figura di Noemi incombe, come quelle ossessioni delle quali si è inesorabilmente vittime e che tornano a tormentarci di notte, durante i pasti, in momenti che nulla avrebbero a che spartire con lei. Tre stelle alla cornice e a tutto ciò che non è lei, ma il turbamento che Noemi genera nel lettore non può che essere promosso a pieni voti.



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Published on February 13, 2013 01:28

February 12, 2013

Frammenti (ep. 2), di Luca Rossi


“Aurelia, ti dispiace se interrompo il massaggio? Potrò riprendere più tardi, se me lo consentirai. Ora, se me lo permetti, vorrei prepararti la cena.”Aurelia Lunatti si alzò dal lettino e osservò il suo massaggiatore. Mano a mano che prendeva confidenza con il suo corpo, diventava sempre più bravo.“Ma certo, Carlo.” Non aggiunse altro, pregustando la domanda successiva, con l'acquolina in bocca.“Preferiresti salade niçoise, trofie al pesto o filetto d'anatra all'arancia?” le chiese Carlo.Aurelia si morse il labbro inferiore e fu vittima del suo demonietto interiore: “In realtà, non mi dispiacerebbe una bella pizza!” rispose con gioia.“Ma che bella idea! Sappi però che mi occorrono ventiquattro minuti per procurarmi gli ingredienti al market più vicino, e cinquantasei minuti per preparare la pasta, farla lievitare…”“Oh, smettila! Non devi preoccuparti, ho capito: tra un'ora e mezza la pizza sarà pronta. Vai pure!”Carlo le si avvicinò e la baciò teneramente. Poi si avviò verso la porta d’ingresso, la aprì e uscì per andare a fare la spesa. Aurelia si lasciò andare sul divano e sorrise.Non riusciva proprio a spiegarsi come avesse potuto aspettare così a lungo prima di comprarsi Carlo. La sua collega, Valentina, con cui solitamente trascorreva le pause pranzo, non faceva che ripeterle quanto il suo robot le avesse cambiato la vita.
Tratto da La Famiglia Perfetta, Energie della Galassia.
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Published on February 12, 2013 07:24

February 7, 2013

Frammenti, di Luca Rossi

“Perché l'hai fatto?” le chiede il re.

“Perché volevo stare insieme a te. E volevo avere i poteri che sono concessi solo a una regina. Mi sono stancata di aspettare! Come hai potuto non accorgertene per tutto questo tempo?”
Buio.
“Sapevo ciò che desideravi,” la voce del re è flebile, “ma non potevo concedertelo proprio a causa del tuo desiderio...” Le parole sembrano venir meno. “Cloradil, cosa hai ottenuto con questo omicidio? Mi reincarnerò. I maghi mi troveranno, mi educheranno e mi riporteranno al mio posto.”
Buio. La luce del ricordo diventa sempre più debole.
“Ne sei sicuro? Potrebbero non trovarti.”
Il viso del re si contorce in una maschera di dolore. “Cosa hai fatto?"
Tratto da Il Regno di Turlis, Energie della Galassia.
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Published on February 07, 2013 02:57

February 4, 2013

Looper, la recensione


Sono uscito dal cinema con il sorriso, un po' perché mi è piaciuto e mi ha divertito, un po' per una logica un po' discutibile.
Il viaggio nel tempo non è un argomento semplice e Looper ha il merito di usarlo come spunto e di trattarlo in maniera divertente. Mi è parso tuttavia che alcune conclusioni siano state più dettate dalla scelta di creare pathos, che dalle logiche conseguenze.
Looper sviluppa i temi dei viaggi nel tempo, dei paradossi temporali e della possibilità di mutare il corso della propria esistenza. Da questo punto di vista, il confronto con sé stessi invecchiati di trentanni è particolarmente interessante. Sarebbe facile concludere che con più esperienza e più anni sulle spalle si è in grado di operare scelte dettate da maggiore saggezza, ma non è proprio così. E Looper questo dubbio lo instilla molto bene.
Mi sarebbe piaciuto un maggiore approfondimento sulla telecinesi: qui il film si limita a dire che il 10% della popolazione ha sviluppato questa abilità. È un'introduzione alla figura dello Sciamano, ma anche uno spunto interessante. Nel futuro non saremo solo più hi-tech, ma forse svilupperemo anche qualcosa di diverso come essere umani. Cosa si sia sviluppata questa capacità, non è molto chiaro.
Se non ricordo male, il film si svolge nel 2044. A un certo punto scorrono trentanni a partire da questa data. Ecco, io mi aspetterei nel 2074 una realtà molto diversa da quella che viene brevemente mostrata. Tornando al 2044, sembra che le novità più interessanti che possiamo aspettarci saranno moto fluttuanti e droghe collirio.
Al di là di questi piccoli rilievi, la trama non è troppo pretenziosa, ma è godibile, il film ha delle pause, ma il ritmo è buono e senz'altro vale la pena di andarlo a vedere.
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Published on February 04, 2013 08:49

February 1, 2013

Sognando fantascienza

In questi giorni non riesco a vivere serenamente il viaggio che mi porta in ufficio. Ai semafori le dita tamburellano sul volante. Sono invaso da pensieri, progetti, nuove idee. Non vedo l'ora di arrivare, di sprofondare nel contatto con i lettori e nella vorticante interazione con loro, di creare nuove storie e nuove vicende, di buttare giù nuovi sentimenti, esaltarli, vivere, piangere, urlare, godere e morire insieme a loro.
Scrivo per passione, perché è quello che sento e quello che voglio, quello che avrei voluto fare fin da quando ero bambino, se non fossi sempre stato convinto di dover scegliere un lavoro serio.Ma ora sono qui, esattamente dove vorrei essere. Mi viene da piangere dalla felicità. Assaporo ogni attimo di questo momento davanti alla tastiera. Talora durante la giornata esco a fare una passeggiata e tutto continua a ruotare intorno a me: le storie, i personaggi, i lettori, i messaggi degli amici. Ogni tanto, per non impazzire, con una mano sposto questi pensieri da parte: mi soffermo a guardare un albero, un uccellino, una bella ragazza che porta a spasso il cane. Loro mi attendono, pazienti. Poi, repentini, si rituffano in me e il vortice, la passione, le idee, la fantasia riprendono a coinvolgerci.A sera, per la prima volta nella mia vita, sento di aver fatto ciò che dovevo fare, ciò per il quale sono venuto in questo mondo, quello che è il mio disegno di vita, quello che mi strazia l'animo ogni momento dalla felicità. E di notte… oh sì, di notte… quando dormo… nei sogni… nell'intimità dei sogni… sogno… continuo a sognare loro… le storie… storie di fantascienza… storie fantastiche; quelle storie di cui sono intrisi i miei racconti e il mio romanzo… sogno fantascienza… e anche nei sogni… quasi mi verrebbe da piangere… dalla felicità… per l'essere esattamente lì, dove avrei sempre voluto essere.
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Published on February 01, 2013 00:40

January 31, 2013

Quando i bimbi crescono... arriva John Carter della Disney. E Star Wars?


Al cinema, per la prima volta in vita mia, mi ero addormentato. È stata la prima e l'unica volta in mia e l'ho attribuito all'avere un paio di marmocchi che richiedevano molte attenzioni notturne.
Ieri ho convinto la mia "lei", che invece era rimasta ben sveglia, a rivedere John Carter.

Alcuni spunti sono graziosi: le tre realtà - Inghilterra, Starti Uniti, Marte -, l'intrigo del finale della tomba. Ma come film di fantascienza non si sforza neppure lontanamente di apparire verosimile.

Se guardiamo Avatar sappiamo che si tratta di un altro mondo e di una realtà lontana dalla nostra, ma tutto appare come qualcosa che potrebbe davvero esistere, altrove o in futuro. E molte trovate sono "geniali".


John Carter è un polpettone di stereotipi e aspetti dozzinali. Alla fine del film ci si chiede se la Disney non riesca proprio a sganciarsi dall'idea della principessa, del salvatore e del "e vissero felici e contenti."
Ora, un brivido freddo mi percorre la schiena: la Disney ha acquistato i diritti di Star Wars, splendida serie già ampiamente rovinata dagli episodi 1-2-3. Che voglia sviluppare il filone principesco-adolescenziale? Povera Principessa Leila! Mi auguro che JJ Abrams possa almeno in parte sfruttare l'occasione per creare un'opera che spinga avanti i confini della fantascienza e non che la faccia regredire a qualcosa di già visto e poco interessante!
Avete visto John Carter? Vi è piaciuto? E voi, cosa vi aspettate dal nuovo filone Star Wars made in Disney? Fatemelo sapere nei commenti qui sotto!
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Published on January 31, 2013 01:14

January 17, 2013

La Guerra dell'Editor

Ogni giorno indossa l'elmetto, lascia la trincea e sale sul campo di battaglia. Inizia a sparare a refusi, passaggi discutibili, periodi che non le tornano. È brava, attenta, puntuale. Mi contatta su Facebook, via email. Si sottopone alle mie snervanti proteste. Ma procede indomita. Sicura del suo. Sicura che la sua collaborazione potrà aiutare a rendere scene e descrizioni ancora più vive, palpitanti.
Talora vengo colto da momenti di sconforto. Vorrei chiudere la discussione. Vorrei imporre la mia volontà semplicemente perché sono l'autore. Ma lei sa come prendermi e come abbindolarmi. Sa come trattarmi, a volte con la frusta, a volte con il sorriso. Nei momenti più difficili ci sentiamo al telefono e la sua cantilena dolcemente accentata di siciliano riprende il lavoro interrotto online.
È la mia editor. Attenta, premurosa, testarda, ma... assolutamente necessaria. Dopo poche settimane ho capito che non potrei rinunciare a lei. Giovani autori o scrittori consumati, è impossibile fare a meno dell'editor, di quella figura professionale che ha occhio, attenzione, conoscenze.
Nel mio caso sono fortunato. M*** F*** ci tiene, è paziente, sente il testo suo e non demorde di fronte alle mie bizze e ai miei capricci.
In questi mesi ho letto molti fantastici ebook di autori indipendenti: vicende eccezionali, scritte davvero bene, frutto di una creatività infinita. Il self-publishing mi piace perché spesso sfugge a qualsiasi logica editoriale e produce risultati assolutamente inediti e originali. La pecca maggiore riguarda proprio i refusi e gli errori: si è totalmente coinvolti e immersi in una lettura e l'erroraccio arriva puntuale, alterando il magico momento.
Dunque, il mio consiglio è di avvalervi di una brava editor. Sarei un po' geloso, ma M*** ve la consiglio senz'altro.
Se invece avete intenzione di pubblicare il racconto gratuitamente su una piattaforma di buon livello, il team di Zeugmapad vi aiuta nell'editing del testo e poi procede alla pubblicazione sulle proprie pagine. È un buon modo per farvi conoscere, senza rinunciare a un tocco di professionalità.

UPDATE: pochi secondi dopo aver letto questo pezzo, ha individuato e preteso la correzione di due refusi. Sono proprio senza scampo!

E voi, cosa ne pensate dell'editing? Ritenete che sia un passo necessario o che se ne possa fare a meno? Fatemelo sapere nei commenti qui sotto.

Il mio prima ebook di racconti di fantascienza e fantasy, Energie della Galassia, è attualmente sotto le grinfie di M***. Presto sarà online la versione 2.0, riveduta e corretta. Se lo avete già acquistato o se lo acquisterete in questi giorni in promozione a € 0,89, Amazon Kindle procederà in automatico all'aggiornamento.
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Published on January 17, 2013 01:51