Luca Rossi's Blog, page 3
February 10, 2023
The theory of the branches of time, psycho-physical well-being, the importance of action, and the power of writing.
Here are some topics discussed in the live program on Thursday, February 9th.
The theory behind my first trilogy suggests that every choice creates a new branch of time, some of which grow and strengthen while others die. The actions of billions of billions of living beings give strength to these branches.
Going back in time may seem like the solution to changing past events, but this may have unpredictable consequences on the lives of future generations.
In chapter three, Lil faces a dilemma about the massacre of a part of the population. The choice is difficult, but in the end, she decides to do nothing to protect future lives.
Action is always crucial both as individuals and as a community. Belief in higher powers can help.
Inner life and psycho-physical well-being are essential because they influence our lives. Maintaining balance through healthy eating, physical activity, adequate sleep, and body care is necessary for psycho-physical well-being. Mind, body, and spirit are interconnected, and we must take care of each component to achieve this balance.
There is no predetermined fate, and we shape our future through our emotions, thoughts, and actions.
Although life will never be perfect, it is crucial always to be ready to rebuild and see the beauty and love in everyday life. Hope is essential to move forward, even in the most challenging moments.
Writing has immense power because it allows us to express our emotions and create imaginary worlds that inspire and engage the reader. Writing can inspire reflection and action.
Dirette del giovedì sera - L'Erede della Luce, capitolo tre: Lil incontra il suo passato.
February 3, 2023
Dirette del giovedì sera - L'Erede della Luce, capitolo tre: la solitudine di Lil
Durante la diretta abbiamo discusso del terzo capitolo del libro "L'Erede della Luce", dove la protagonista Lil affronta una difficile situazione e prova dubbi e rimpianti per le sconfitte patite. La sua più grande preoccupazione è la solitudine causata della perdita di amici, genitori, marito e della sacerdotessa Miril.
A volte la solitudine può essere una prigione che creiamo noi stessi. Qualsiasi cosa stiamo vivendo, è sempre importante aver il coraggio di condividere i nostri problemi con gli altri e accettare il loro aiuto.
In questo capitolo Lil esprime anche la sua paura dell'ignoto, una paura condivisa da molti di noi.
Il modo migliore per affrontare questa paura è far di tutto per utilizzarla come energia positiva per scoprire cose che altrimenti non avremmo mai neppure immaginato.
Lil ha anche paura di ricorrere nuovamente all’utilizzo dei suoi poteri telepatici, poiché li ha usati inconsapevolmente per resistere a una violenza sessuale e si è pentita di aver violato l'intimità mentale dei suoi aggressori.
Durante la diretta, abbiamo anche menzionato ChatGPT, un elaboratore di testo rilasciato di recente da OpenAI, che offre velocità, immediatezza e precisione nella discussione di qualsiasi argomento, ma a volte, rispetto ai motori di ricerca tradizionali, limita la varietà delle risposte a cui possiamo attingere.
Infine, abbiamo discusso delle decisioni che prendiamo non solo basandoci sulla logica, ma anche grazie alle nostre convinzioni, paure, pregiudizi e educazione. Spesso sarebbe auspicabile prendere decisioni più indipendenti, basandoci sulle nostre riflessioni più profonde, e non lasciarsi troppo influenzare da paure e pregiudizi.
January 31, 2023
L'HRV: uno strumento essenziale per i runner che vogliono migliorare la forma fisica
Come runner, la mia salute e il mio benessere sono molto importanti per me. Per questo motivo, ogni giorno mi assicuro di prendermi cura del mio corpo e una delle prime cose che faccio al risveglio è misurare il mio HRV (Heart Rate Variability).
L'HRV è un indicatore del sistema nervoso autonomo e della capacità del corpo di adattarsi agli stress quotidiani. In altre parole, è un modo per valutare se il corpo è in equilibrio o se è sotto stress. Questa misurazione è importante per i runner perché aiuta a determinare se il corpo è pronto per l'allenamento o se è necessario un giorno di riposo.
Misurare l'HRV ogni mattina mi permette di monitorare la mia salute e di prevenire eventuali infortuni o malattie. Inoltre, questa misurazione mi aiuta a capire se il mio allenamento è efficace o se ho bisogno di cambiare qualcosa. Ad esempio, se il mio HRV è molto basso, significa che il mio corpo potrebbe essere sotto stress e che potrebbe essere necessario un giorno di riposo. In questo modo, posso evitare di peggiorare la situazione e mantenere il mio corpo in salute.
Inoltre, misurare l'HRV mi aiuta a identificare eventuali problemi di salute prima che diventino gravi. Ad esempio, se il mio HRV è costantemente basso, potrebbe significare che ho bisogno di consultare un medico per ulteriori controlli.
In conclusione, misurare l'HRV ogni mattina è una parte fondamentale della mia routine quotidiana. Questa misurazione mi aiuta a monitorare la mia salute e la mia forma fisica e a prevenire eventuali infortuni o malattie. Se sei un runner, ti consiglio di considerare l'HRV come uno strumento utile per la tua routine di allenamento e di salute.
September 27, 2019
L'Eco delle Stelle: dove ci condurrà lo sguardo all'universo?
Monica Casonato - Nel titolo “Eco delle stelle” la parola eco è molto suggestiva e può nascondere un destino. Oltre a significare un fenomeno acustico, la parola eco deriva dal greco ‘oikos’ e significa ‘casa’. Viene usata per comporre varie parole come ECOLOLOGIA (ambiente in cui si vive), ECOSISTEMA (sistema di un determinato ambiente). È solo un semplice caso o una straordinaria sincronicità con gli eventi della storia? Nel nuovo libro i personaggi conoscono la loro origine proveniente dalle stelle. Vivono nel loro mondo come in una specie di colonia appartenente ad un’entità più vasta e di cui hanno perso le tracce molti anni prima, sentendosi separati dalla loro terra madre. Prive del collegamento con la propria galassia, un certo numero di città hanno iniziato a farsi la guerra l’una contro l’altra. Come si leggeva, purtroppo, alla fine della trilogia ne “Il Segreto della Sorgente”, gli esseri umani, privati di un dominio totalitario, in molti casi avrebbero potuto lasciarsi andare a guerre e combattimenti civili. E così si è avverato. Nel libro, sono i personaggi a creare il proprio destino, non c’è un fato predeterminato che li spinga al ritorno alle stelle. Esiste solo un lungo e faticoso cammino che non sappiamo dove potrà sfociare.
Monica Casonato - In alcuni titoli parli di soffi, di voci, di echi delle stelle. Oltre a suscitare un’immagine poetica, si riferiscono anche alle nuove scoperte scientifiche nel mondo dell’astrofisica? Questi titoli come si collegano con l’opera? Ci puoi anticipare qualcosa?Ci troviamo in una società estremamente avanzata che, però, abbraccia tutto il fantastico: vi sono velature fantasy e fantascientifiche e accanto all’ intelligenza artificiale molto sviluppata vi è pure la magia. In questo caso, i soffi e le voci sono riferiti più a un sentire intimo. Ci sono dei momenti in cui i personaggi sentono un’energia intrecciarsi con un qualcosa che va oltre le loro barriere spazio-temporali, come se la loro aura si espandesse fino a toccare dei punti di luce molto lontani da loro. Parliamo di un qualcosa di intimo piuttosto che tecnologico.
Monica Casonato - Ieri sera al telegiornale hanno parlato dell’energia del futuro che sarà un’energia ricavata dalla fusione nucleare simile a quella che producono le stelle. L’energia delle centrali nucleari moderne è molto pericolosa, ha causato catastrofi e scorie radioattive. È davvero un tornare alle stelle da dove abbiamo avuto origine, secondo molti studiosi? Della fusione nucleare se ne parla da decenni e ci sono delle ricerche sempre più avanzate che seguiamo con molto interesse. Riprodurre l’energia delle stelle non è semplicissimo, ma sarebbe auspicabile arrivare a delle forme di approvvigionamento energetico più pulito. Mi sembra importante citare, oltre alla fusione nucleare, che ora presenta dei limiti tecnologici molto complessi, altre fonti di energia pulita come il solare e l’eolico. Il problema sta nell’uso che facciamo di questa energia. Noi apparteniamo a quella specie che, trovandosi con un nuovo giocattolo tra le mani, lo può utilizzare per scopi poco nobili oppure per compiere un salto evolutivo. Se in futuro disponessimo in abbondanza delle fonti di energia alternative, la domanda sarebbe: le impiegheremmo per rovinare il nostro pianeta? La fusione nucleare consentirebbe sicuramente di avere meno anidride carbonica. Se poi tutta questa energia la utilizzeremo per distruggere le foreste, per abusare ancora di più del pianeta, questo diventerà un problema. È importante che il salto tecnologico e scientifico sia accompagnato da un salto evolutivo anche di coscienza. Altrimenti ci ritroviamo come dei bambini con la rivoltella carica in mano.
Roberta Diamanti - Hai incontrato difficoltà durante la stesura di questo nuovo libro? Se sì, come sei riuscito ad andare avanti?I libri pongono sempre delle grandi sfide, impossibile non viverle senza affrontare notevoli difficoltà. Ci sono stati, non lo nascondo, dei momenti in cui avrei preso e buttato tutto nel cestino, cancellando il file. Tuttavia, credendoci tanto tanto in questa opera, desidero e ci tengo molto portarla alla luce. Anche se siamo più vicini alla meta, tuttora affronto, giorno dopo giorno, alcuni combattimenti. L'aiuto dei lettori e di un gruppo di lettrici, che hanno letto via via alcune parti, è stato un contributo interessante. Nonostante il lavoro dello scrittore sia uno spazio solitario, ritengo che il supporto energetico delle persone che gli stanno intorno sia fondamentale, naturalmente pure il supporto degli amici e della famiglia. Per me è un libro molto rivoluzionario anche dal punto di vista personale che mi ha visto introdurre dei cambiamenti nelle abitudini e nel modo di pensare.
Roberta Diamanti – Durante la scorsa intervista hai detto che nella tua nuova opera narrativa ci sono tematiche contemporanee come il terrore di avere società sempre più chiuse, che si ripiegano in se stesse e il problema ambientale. Secondo te, un libro ci può salvare da noi stessi e risvegliare le nostre coscienze?In realtà scrivo proprio per questo, scrivo perché alla base di tutto ci sia sempre il pensiero e il sentire. Ritengo che il sentire, in qualsiasi forma d’arte venga espressa (cinema, letteratura, fotografia, pittura…) contribuisca tantissimo a risvegliare le coscienze. Ciò è importante soprattutto nelle società più chiuse e con quello che stiamo vivendo oggi in Europa è palese quanto il dibattito sia acceso. Proprio oggi ascoltavo una bella intervista ad Alessandro Baricco, il quale spiegava quanto gli europei siano tanto spaventati in questo periodo dal pericolo immigrazione e quanto ciò sia umano, sottolineando l’importanza di ripartire secondo un nuovo punto di vista. Attualmente viviamo un dibattito infervorato tra società chiuse e società aperte. Lo vediamo negli Stati Uniti dove son passati da un presidente come Obama ad uno come Trump e anche in Italia con il cambio di governo appena visto. Considero importante per l'artista, qualora lo senta, mettersi in gioco sui temi contemporanei. Ad esempio, l’aspetto ambientale è molto rilevante nelle mie opere e nei miei social (Facebook, Instagram, Twitter...). Ogni giorno creo dei post che abbiano un legame con l’elemento naturale. Fin da piccolo sento l'impegno per la protezione della natura, come fosse una delle cose più importanti della mia vita.
Roberta Diamanti – Secondo te è importante che lo scrittore provi empatia per i suoi personaggi? In quest’ultimo libro ti è mai capitato di immedesimarti in uno di loro?Sono assolutamente congiunto ai miei personaggi, provo amore, odio, disgusto assieme a loro. Non riesco a scrivere separandomi dalle loro vicende e da chi sono. Ci sono personaggi di cui sono innamorato, personaggi da cui mi sono emotivamente distaccato dopo molto tempo, personaggi dei libri passati che ricordo con amore e commozione… Per qualcuno di loro provo una grande empatia. Ci sono personaggi che tornano, come è successo in quest’opera.
Monica Casonato - La volta scorsa ci hai parlato che uno dei titoli poteva essere “La freccia della vita” e che l’arco e le frecce potevano essere utilizzati per scoprire altre realtà parallele a quelle in cui si sta vivendo. Sono concetti della fisica quantistica molto affascinanti, ce ne parleresti ancora?Lo strumento che utilizzano alcuni personaggi è molto semplice. La mia esigenza era quella di tornare a qualcosa di estremamente primitivo. L’arco e la freccia li utilizziamo da milioni di anni sebbene, nella storia del libro, ci troviamo in una società magica e ipertecnologica. Quando introduco nella storia questo vecchio arco di legno, esso è appoggiato ad una parete, Joel lo vede e lo prende quasi per caso. Non lo raggiunge dopo un rocambolesco percorso o avvicinandosi ad un altare. É un oggetto semplice che tutti noi potremmo costruire, creando la corda con fili d'erba o un ramo trovati in un bosco. Tutti noi potremmo utilizzarlo. Infatti, all’apparenza, Joel è un ragazzo semplice, tranquillo e all’inizio non emergono in lui particolari talenti. Attraverso quest’arco, però, riesce a fare qualcosa di incredibile e grandioso: bucare le bolle temporali passando da una dimensione all’altra, da una città viva ad una città in rovina; da un mondo distrutto dalle guerre ad altri mondi caratterizzati da molteplici aspetti diversi. L’arco rappresenta un percorso di scoperta di tutti i limiti di un essere umano, che non si riesce a superare nel proprio percorso evolutivo. Vuole essere uno strumento semplice che simboleggia, in un certo senso, un percorso che tutti noi possiamo fare.
Roberta Diamanti – A quale pubblico è dedicato il nuovo libro?Non è un libro dedicato solo ai cultori del fantasy puro o della fantascienza. Non è un libro cioè troppo elitario, ma rivolto ad un pubblico adulto. Com’è mia abitudine non ho nascosto nulla di quelle che sono le vicende umane; esistono la guerra e le battaglie, esistono delle scene horror e scene esplicite di erotismo perché fanno parte dell’essere umano, perciò non è mia intenzione celarle in quest’ opera. E c’è amore, tanto tanto amore. Le emozioni che ho provato scrivendo il libro? Direi tutte, dallo sconforto alla disperazione, dalla felicità al senso di cambiamento, dalla frustrazione al desiderio che tutto finisse e andasse avanti. IL LIBRO É UN UNIVERSO DI EMOZIONI. L’ EMOZIONE PIÙ BELLA È STATA QUELLA DELLA SCOPERTA E riuscire a trovare in me quello che non avrei mai immaginato.
Monica Casonato - Dal punto di vista storico e mitologico l’arco e le frecce hanno accompagnato l’uomo sin dall’antichità e sembrano essere strumenti per bucare il tempo e varcare una soglia molto misteriosa. Quando hai scelto l’arciere, a chi ti sei ispirato tra gli eroi del passato? Non mi sono ispirato ad un eroe in particolare. È una di quelle intuizioni uscite semplicemente così. Probabilmente nelle mie opere vi sono molti riferimenti alla letteratura epica antica. L’arciere è uscito da solo. A posteriori mi vengono in mente tanti arcieri della letteratura ma, quando è nato, era come se vibrasse attorno a me e io l’avessi canalizzato.
Monica Casonato - Nella cultura orientale l’arco rappresenta non solo uno strumento di caccia, ma anche un esercizio spirituale. È così anche nella società arcieri in cui entra Joel? In questo caso la parte spirituale è fondamentale: l’arco vibra, l’arco parla, ha dei poteri e tutte queste parti sono collegate fortemente al sentire della persona. L’arco è la manifestazione dell’anima del personaggio. Riesce ad agire, a fendere le realtà entrando in risonanza con l’anima di chi lo utilizza.
Viviana Navarru - Nei personaggi dei tuoi libri ognuno ha un proprio ruolo, cosa ti ispira la parte che devono svolgere nel racconto? Il loro nome o la storia evolve pagina dopo pagina?Non è che il nome influenzi la storia. Nei personaggi del mio libro sono i comportamenti, il loro sentire, il loro modo di reagire agli eventi, soprattutto. Nella trilogia abbiamo Lil che viene colpita da enormi sensi di colpa a causa delle grandi perdite subite. Grazie alla sua forza riesce a superarli. Spesso noi umani non li superiamo e ci appiattiamo ad una vita che avrebbe potuto essere diversa.
Monica Casonato – La freccia scagliata dalla mano dell’arciere non è solo strumento di morte, ma anche di libertà nella tua storia?Ci sono delle parti nella storia in cui si definisce meglio qual è questa eco delle stelle, che cos’ è quest’ energia e da dove deriva. Ci sono dei punti in cui questi personaggi, quando hanno l’arco in mano, sentono un collegamento ben preciso: alcuni una voce, un bacio, un calore, un sentimento d'amore o una sorta d'ispirazione. Questo collegamento sembra quindi materializzarsi di fronte i loro occhi. È possibile che derivi dal particolare suono che fa la corda quando la tensione viene scaricata: la corda spinge la cocca in avanti e la freccia inizia a fendere l'aria. Ma in questo caso è il passaggio dal suono, all'anima del personaggio fino alle stelle. Senza questo passaggio spirituale non vi sarebbe nulla.
Agata Finocchiaro - Non vedo l’ora di leggere il libro che uscirà a breve! Qual è stata la scintilla che ti ha ispirato per questo nuovo racconto?La speranza. La speranza che non sia troppo tardi, la speranza che possiamo davvero lasciare ai nostri figli un mondo nel quale potranno vivere in un clima non troppo caldo, dove le coste non saranno sommerse, dove non si soffocherà, dove non ci saranno problemi irrisolvibili dovuti alla desertificazione e alle guerre per l’acqua, eccetera. Io ci credo ancora! Questa mia opera sarà la più contemporanea che ho scritto. Da un certo punto di vista l’ispirazione mi viene dalla lotta che sta facendo una parte di popolazione affinché non si vada in una direzione senza ritorno. Il mio piccolo contributo è quello dello scrittore.
Monica Casonato - Paulo Coelho in un suo libro scrive: “La freccia è l’intenzione che abbandona la mano dell’arciere e si dirige verso il bersaglio. Sarà sfiorata dal vento e insidiata dalla forza di gravità, ma tutto ciò appartiene al suo cammino: una foglia non cessa di essere tale soltanto perché la tempesta l’ha strappata dall’albero”. E per Luca Rossi? È un’interpretazione interessante. Ci sono dei momenti in cui l’arco e la freccia iniziano a vivere di vita propria e dei momenti in cui essi sono degli strumenti dipendenti da quella che poi sarà la volontà dei personaggi di superare le sfide che devono vivere. Coelho parla del vento e della forza di gravità, nel mio libro ci sono sfide enormi perché i protagonisti devono riuscire a scoprire come salvare la loro civiltà, come riuscire a capire qual è la via per non estinguersi. Qual è la via per risultare, alla fine, non un battito di ciglia in quella che è una scala cosmica molto più ampia. Noi siamo una piuma in un piccolo mondo, un sole in una piccola parte della galassia. E non sappiamo quanto all’universo importi di noi; sappiamo, tuttavia che, se ci giochiamo male le nostre carte, possiamo praticamente venire dimenticati da ciò che facilmente potrebbe distruggerci. E, allora, la vita chissà quali vie prenderà su questo nostro pianeta. Ci sono dei passaggi in cui i personaggi evidenziano il fatto che pensando sempre che tutto andrà bene, non ci saranno problemi. Non è automatico che i problemi saranno sempre risolvibili. Abbiamo sfiorato la catastrofe nucleare e abbiamo strumenti sempre più potenti nelle nostre mani. Se non ci abituiamo ad avere un percorso evolutivo che accompagni le nostre scoperte scientifiche e tecnologiche, rischiamo grosso. Questo libro rappresenta una metafora di quello che stiamo vivendo in questo momento di forte attualità o di follia. Come dei bambini, ci affacciamo in un percorso sempre più grande e insidioso, rischiando di perdere tutto.
Videointervista pubblicata sulla pagina Facebook “Luca Rossi Author” il 12 settembre 2019.Trascrizione di Monica Casonato (Nika Lake), amministratore del gruppo Facebook “Leggere Luca Rossi”.
September 17, 2019
Vi svelo “L’Eco delle Stelle”
Monica Casonato - Caro Luca, siamo ormai prossimi alla pubblicazione del tuo nuovo libro, come ti senti?È un momento elettrizzante, emozionante e spaventoso. Quando si finisce di scrivere un’opera non si sa mai se quanto scritto sia degna di nota e originale. In questo lavoro ho affrontato dei nuovi temi, assenti nei precedenti libri anche se esiste una relazione fra tutti i miei romanzi. Quando ci si confronta con l’ignoto, c’è sempre il timore di aver preso una strada errata. A volte mi sveglio nel cuore della notte ripensando ai capitoli del nuovo libro. Spesso rivivo dentro di me aspetti caratterizzanti certi miei personaggi. Insomma, è davvero tutto una novità, un camminare sulle nuvole: non sai bene se prenderai il volo o se cadrai giù per terra! È comunque uno dei momenti più entusiasmanti! Addirittura, quando queste forti emozioni mancano, in un certo senso mi ritrovo a cercarle.
Monica Casonato - Quando hai iniziato a scrivere il tuo nuovo libro c’era un titolo provvisorio? Inizialmente ad ogni lavoro attribuisco un codice: Progetto 6, 7, etc… a cui piano piano segue pure un titolo provvisorio. Per questa mia ultima creazione avevo pensato a “Le stelle perdute” perché ci troviamo in un mondo che ha perso la connessione con le proprie stelle. E’ avvenuto un distacco molto doloroso e ciò costituisce uno dei temi importanti affrontati nel libro. Ho avuto il piacere di sviluppare il titolo basandomi su una serie di proposte che sono state poi messe al vaglio di voi lettori.
Monica Casonato - In questi giorni il gruppo “Leggere Luca Rossi” ha avuto l’onore di accogliere un tuo sondaggio per la scelta del titolo definitivo del nuovo romanzo. Cosa rappresenta il titolo di un libro per uno scrittore? Perché ritieni importante sceglierlo insieme ai tuoi lettori? Il percorso di ricerca mi piace tantissimo. Ho fame di confrontarmi perché desidero iniziare a parlare di quello che ho scritto. Il titolo è uno dei punti di partenza più interessanti per poterlo fare. Così come per la grafica, per la sinossi o per altri aspetti, mi fa molto piacere trovare il supporto e l’aiuto dei lettori. Ritengo che da loro arrivino tantissimi suggerimenti e idee che si rivelano molto utili in questa fase di limbo che racchiude l’opera prima della sua pubblicazione. E’ un arrivare alla meta che mi piace fare accompagnato.
Roberta Diamanti - Quando hai scritto questo nuovo libro avevi già tutta la storia in mente o l’hai elaborata strada facendo?Avevo un’emozione, un’energia dentro di me, poi il mio libro è fiorito pagina dopo pagina. Avevo in mente il seme, il bocciolo. In seguito il libro si è sviluppato con le scelte dei personaggi, con i sogni e con tantissime altre cose. Quella da me raccontata è una storia complessa, ampia, che affronta tanti temi, compresi quelli che toccano la più viva contemporaneità. All’inizio avevo un’idea generale che poi si è definita prendendo anche delle strade diametralmente diverse da quelle che avevo pensato inizialmente.
Roberta Diamanti - Dove hai trovato ispirazione per il tuo nuovo libro? Che sensazioni hai provato dopo averlo scritto? L’ispirazione l’ho trovata nella nostra contemporaneità. Nel terrore che le società di adesso siano sempre più chiuse, che prendano certe direzioni perchè spaventate da quello che è “diverso”, ripiegandosi inevitabilmente su se stesse. Mi ha coinvolto molto anche il tema ambientale. L’umanità non ha compreso che perdere il proprio pianeta, ovvero la propria casa, significa perdere tutto dal momento che non è ancora possibile trasferirsi su altri pianeti. Ci sono, inoltre, dei riferimenti con alcuni elementi antichi ed è forte l’aspetto della perdita con le nostre parti spirituali più profonde. Ci tengo a dire che non è un libro improntato solo sul negativo. Inizia con una situazione difficile, poi si scopriranno tanti aspetti positivi.
Roberta Diamanti - Chi sono i personaggi che popolano il libro? Hai piacere di presentarceli? Hanno similarità con i personaggi conosciuti nelle altre tue opere narrative? Posso presentare i personaggi come sono all’inizio della storia. C’è un ragazzo molto giovane, si chiama Joel. E’ un ragazzo comune che fa un’esperienza un po’ come Herry Potter quando si trova al famoso binario 9 e mezzo. Joel sta passeggiando per la città ed entra in una società per arcieri, ma in questa città non esiste una società di questo tipo cosicché lui si ritrova in un ambiente in cui gli presentano l’uso dell’arco e della freccia dando per scontato che lui sia o voglia diventare un arciere. Il ragazzo di tutto ciò non ha mai saputo nulla e si ritrova immerso in una vicenda che non avrebbe mai immaginato. Incontra Glynia, un personaggio pieno di fede (mi ricorda Morfeus di Matrix); la ragazza crede alle parole di un anziano, uno dei pochi nel pianeta a ricordare il legame esistente con la forza e l’energia dell’universo e questa forma di spiritualità non è qualcosa di sviluppato in quel mondo ma deriva da un disegno più grande. Ecco, i due giovani sono i personaggi principali. La città, in cui s’ambienta la storia, è gestita da un primo cittadino, è però una persona evanescente e di facciata. In realtà il potere non è retto da lui, ma dalla sua assistente. Costui ha anche una figlia che a un certo punto si chiede perché nella loro società nessuno parla mai dell’esterno, di quello che c’è oltre i confini della città, di quello che esisteva prima nel loro passato. Questa curiosità è il gancio che ho sentito con la nostra contemporaneità. Spesso le nostre società hanno la tendenza a chiudersi in sè stesse, a ragionare come se non ci fosse nulla al di fuori, rendendo vano l’insegnamento della nostra storia. Ad esempio, in questi anni, gli insegnamenti trasmessi dai nostri nonni che avevano combattuto e vissuto la II guerra mondiale vengono a perdersi. Un altro personaggio particolare presente nel romanzo si chiama Dylon. Lo troviamo all’inizio mentre attraversa il deserto. Ha lasciato un ragazzo vicino ad una roccia perché troppo stanco e assetato e lui va alla ricerca dell’acqua. Dylon si trova in un mondo complesso, quello che fa da sfondo alla storia, e che non comprendiamo subito. Durante il cammino, gli appare un enorme termitaio, grande quanto un grattacielo, e nonostante abbia timore di raggiungerlo deve farlo perché è l’unica speranza per trovare l’acqua. Ci sono poi molti altri personaggi, come sapete, mi piace inserirne numerosi nei miei romanzi.
Francesca Colella - Vorrei chiederti cosa provi quando pensi all’ormai prossima uscita del tuo libro?Non solo paura, ma tanta emozione. Per me la parte bella della scrittura è la scrittura, non scrivo per arrivare alla fine, non leggo per arrivare al finale dei libri. La parte bella è mentre fai tutte queste cose, mentre sviluppi capitolo per capitolo. Quindi la vera emozione è quello che provo ogni giorno. Sicuramente è un piacere arrivare al punto in cui potrò confrontarmi con tanti lettori che mi danno le loro indicazioni.
Roberta Diamanti - Si potrebbe parlare del seguito della tua prima trilogia, di un filo conduttore che lega le tue opere, oppure ancora una è il superamento dell’altra?In questi giorni mi sono veramente reso conto della forte parentela che hanno tutte le mie opere, potrebbero quasi essere definite un ciclo in cui ci sono vicende inconsuete, mondi e dimensioni del tempo completamente differenti. I Rami del Tempo sono collegati con i racconti di Energie della Galassia e, a loro volta, sono fortemente legati con le opere che sto scrivendo in questo momento. E’ come se dalla prima parola scritta avessi iniziato a creare e sviluppare un universo che poi ha preso tante strade e vicende disparate, ma che alla fine tornano tutte a far parte di un’unica grande corrente, di un unico grande fiume letterario della mia creazione. E ’un romanzo completamente nuovo, scritto in maniera differente, ma allo stesso tempo è figlio di tutto quello che ho scritto finora.
Francesca Colella - Questo libro che attendiamo con ansia sarà un solo volume o tre volumi come la prima trilogia?Difficile dire se saranno tre volumi o più. Ci sarà sicuramente la pubblicazione di questo titolo sul quale mi sono molto impegnato e attualmente sto lavorando ad un secondo volume, ma vedremo quando e come verrà alla luce. La storia potrebbe diventare un decalogo o anche essere una trilogia, per il momento ci concentriamo su questo titolo e su questa opera.
Francesca Colella - C’è già un titolo? Nel lungo percorso che ho fatto insieme a voi lettori, per ora sono arrivato a definire “L’eco delle stelle”. E’ un titolo che mi emoziona molto e che percepisco vibrare profondamente nel mio cuore. Ogni volta che lo sento in questi giorni continua a riempirmi di emozione. Il titolo è nato dal confronto con voi lettori, in particolare, c’è stato un giorno in cui mi sono svegliato pensando al titolo “L’occhio delle stelle” e ne ho discusso con un piccolo gruppetto di lettrici. Tu, Francesca, sei stata la prima a suggerirmi “L’eco delle stelle”, perciò ti ringrazio.
Monica Casonato - Sei soddisfatto della partecipazione e degli esiti ottenuti nelle maratone dei sondaggi che hai lanciato in questi giorni nei tuoi social? E’ stato un percorso davvero creativo e interessante. Ogni titolo rappresentava un punto di vista diverso su quella che era la storia. Sono partito da titoli completamente differenti gli uni dagli altri, ad esempio, c’erano dei titoli focalizzati sulla tragedia che vive la città come “La città di sangue”, “La città senza memoria”, “L’ultima alba” e un titolo che è piaciuto molto “Il soffio del destino”. Mi sono reso conto che l’associazione, tra l’opera e quello che poteva essere colto di primo acchito con quest’ ultimo titolo, era che non sono i personaggi a creare il loro mondo e il loro destino, ma sembrava che il destino fosse qualcosa di alto, di immutabile, da cui loro non avrebbero potuto sviare. C’erano, inoltre, tutti i titoli relativi alle stelle che richiamavano il mio titolo iniziale: “Il soffio delle stelle”, ”La voce delle stelle” … Sono titoli molto importanti perché, come raccontavo prima, questo nostro mondo si è isolato, ha perso il collegamento con una forza universale e con qualcosa di superiore; tuttavia, alcuni di noi, in determinati modi nel cuore e nell’anima, continuano a sentire questo collegamento con l’oltre. E’ una cosa bella perché ci riporta un po’ a quelle che sono le esperienze che viviamo quando ci affacciamo alla finestra del cielo e guardiamo di sera il firmamento dell’universo con le stelle sopra di noi, chiedendoci come la nostra vita sia collegata con queste forze da tutti i punti di vista. I biologi si chiedono se la vita sia stata portata dalle comete, alcuni tipi di storici si chiedono se ci siano state influenze aliene sulla nostra evoluzione, le persone di fede si chiedono se esiste un collegamento diverso tra noi e un’energia universale nel mondo attuale. Nel mio romanzo queste domande sono ancora più vive perché molti personaggi sanno di provenire da un altro pianeta e si sono ritrovati su questo mondo, però sono stati isolati dal resto della galassia e si sono ritrovati come un figlio separato dalla madre. Tutti questi titoli delle stelle erano particolarmente e parzialmente adatti.
Francesca Colella - Si sa la data di pubblicazione?Dovrebbe essere il 10 ottobre 2019 se tutte le operazioni con il correttore di bozze andranno bene e se non ci saranno intoppi.
Monica Casonato - Personalmente ho trovato molto interessante scambiare con i lettori del gruppo le impressioni sulle loro scelte dei titoli. E’ stato utile e stimolante anche per te?E’ un’emozione che ricerco e di cui ho fame. Come dicevo prima, nell’evoluzione del titolo la scelta finale è stata suggerita da una lettrice. Questo confronto dove ogni volta si riesce a guardare un qualcosa in più, a sentire un un’emozione diversa e a fare qualche passo in più insieme è davvero un percorso fantastico.
Francesca Colella - Dimmi tre aggettivi per definire il tuo nuovo libro?Direi un libro energetico, spirituale, profondo. E’ quello che mi è venuto in mente. Poi mi auguro sia realmente così.
Marjane Ferreira - Cosa ti ha ispirato?Adriana Camai - Cosa ti ha dato la spinta per scrivere questo libro?Sicuramente il mondo in cui viviamo e la paura che il nostro mondo un giorno possa non essere più questa bellissima casa.
Monica Casonato - Ripercorrendo le tappe di questo lungo processo decisionale si osserva che nel primo sondaggio i titoli evocano un’emozione, una domanda, un’altra dimensione e alcuni temi della storia. Nei sondaggi successivi le scelte mirano ad un unico argomento: le stelle. Ci puoi parlare di come hai strutturato i tuoi sondaggi?Molti titoli nascono mentre scrivo l’opera stessa. I primi sondaggi riguardavano in pratica tutto quello che quest’anno ho annotato e sognato durante la stesura del libro. Ho osservato che, ad esempio, c’erano dei titoli che a me piacevano tanto ed erano legati proprio alla freccia, c’era infatti come titolo “La freccia della vita”, ma ho notato che per alcuni il messaggio diventava un po’ criptico ed esoterico. Quindi ho abbandonato questo genere di titoli. Quelli riguardanti “Le stelle”, invece, piano piano piano, hanno assunto un’importanza sempre maggiore, essendo più facilmente comprensibili. Una cosa di cui non ho parlato prima: è un’opera multidimensionale, nel senso che ci sono alcuni personaggi che scoprono come muoversi tra le varie bolle temporali e potremmo dire tra le varie dimensioni. Secondo la fisica moderna ogni volta che compiamo una scelta si creano due diverse realtà: un universo nel quale siamo andati da una parte e un universo nel quale siamo andati nell’altra. I personaggi di questo libro scoprono come riuscire a viaggiare tra queste dimensioni e lo fanno pensando che, se in questo nostra dimensione tutto sta andando così male, magari potremmo provare a cercare nelle altre dimensioni che cosa è andato bene qui, quali sono gli elementi che hanno fatto sì che quei mondi potessero continuare a esistere senza autodistruggersi. I personaggi trovano un modo per fare certi viaggi e lo fanno sfruttando un arco e una freccia, però, quest’elementi, sembravano un po’ difficili da inquadrare da chi non avesse letto il libro. Perciò, mi sono orientato verso i titoli delle stelle.
Monica Casonato - Le stelle hanno ispirato tutti i poeti e non solo. Questa parola ha tanti significati metaforici. Può indicare i corpi luminosi del cielo, il destino, una guida, lo sguardo di una persona, gli occhi del cielo, un cammino… per Luca Rossi quale significato hanno le stelle in questa storia?In questa storia direi tutto quello che hai scritto e menzionato. Per i miei personaggi hanno assolutamente tutti questi significati e non ci sono barriere al loro sentire. Le stelle, però, rappresentano il passato e il futuro al quale vorrebbero tendere. Noi non sappiamo se la nostra vita venga dall’esterno, invece loro ne hanno la certezza e vogliono tornare in queste loro stelle, hanno bisogno di loro, senza, temono di non riuscire a sopravvivere. In fondo è la stessa convinzione che ha anche l’autore nel senso che, spesso, sento questo collegamento con qualcosa che va oltre a quello che esiste nel nostro pianeta. Sento che il futuro spirituale e scientifico della nostra specie non è limitato solamente a questo mondo.
Diana Nuzzo - I tuoi sogni sono stati fondamentali per realizzare questo libro?Credo non ci sia mai stato un racconto, un capitolo o un romanzo che non sia stato enormemente influenzato dai miei sogni. Di notte rielaboro tutto quello che sono le mie creazioni del giorno, c’è un’influenza continua tra giorno e notte.
Ramona Doneda - Il nostro pianeta sta già lanciando su il suo grido, ma pochi lo sentono, sei d’accordo?Questo libro è un’eco del nostro pianeta, hai colto in pieno il suo messaggio.
Maria Grazia Buiobuio - Come scegli i personaggi dei tuoi libri?Nascono sempre in modo totalmente emotivo, non esiste una pianificazione, nel senso che la storia fiorisce a poco a poco. Quando l’opera inizia a crescere loro spuntano da soli come se fossero già intorno a me mentre scrivo e iniziassero a far sentire le loro voci. Mi piace pensare che siano i personaggi a scegliere me.Vi ringrazio tutti per questa splendida partecipazione, è stato emozionante ritrovarvi e bello iniziare a parlare del nuovo libro.
Videointervista pubblicata sulla pagina Facebook “Luca Rossi Author” il 4 settembre 2019.Trascrizione di Monica Casonato (Nika Lake), amministratore del gruppo Facebook “Leggere Luca Rossi”.
December 5, 2017
Il Segreto della Sorgente
Sono in molti a credere che lei sia quella giusta, l’Erede della Luce, colei che, in un universo dominato dalla scienza e dalla tecnologia del Presidente Molov, risveglierà la parte più profonda degli individui. Ne è convinta la sua compagna Miril, hanno fede in lei la mutante Ipsia e il Maestro Elor e soprattutto gli abitanti delle Terre Libere di Vaior, l’ultimo baluardo di vera libertà. Ma a non credere in sé stessa è proprio Lil, distrutta dai sensi di colpa per la scomparsa del suo mondo e incapace di fare i conti con un destino che le ha già portato via quasi tutto. Eppure per Lil non c’è più tempo. Nelle Terre Libere nulla è come appare. Valika, sua futura guida spirituale, è la prima ad aver rinnegato gli ideali più puri e il fanatismo delle vestali del Santuario, unito alla brama senza fine di beni materiali, minaccia lo scoppio di una guerra fratricida. L’unica soluzione è raggiungere la Sorgente di cui parla un’antica Profezia. Ma a sbarrar la strada a Lil è il peggiore dei pericoli nei quali possa imbattersi un essere vivente, la negazione stessa della vita. E proprio coloro di cui ha più bisogno saranno i primi a tradirla.Acquistate Il Segreto della Sorgente su Amazon Kindle o scrivetemi per la vostra copia autografata con dedica
May 23, 2017
Intervista con Piemonte Chic al Salone del Libro di Torino
Partecipare per il terzo anno al Salone del Libro di Torino è stata un'esperienza unica, pazzesca, emozionante. Ancora una volta sono rimasto meravigliato dall'immenso calore, dalla poesia, dalla magia che mi avvolgeva. Mi sono sentito orgoglioso di far parte del popolo degli amanti dei libri, di chi vive sapendo che ci sono sempre una nuova pagina e una nuova avventura da scoprire.
Eccovi una breve intervista con Piemonte Chic, che ringrazio per l'opportunità.
March 28, 2017
Intervista con Michele Amitrani di Credi Crea
July 5, 2016
Sapete cosa mi avete regalato in questi mesi?
Da quando ho iniziato a pubblicare ho quasi sempre trascurato gli appuntamenti 'nella realtà' con i lettori. Tranne in rare occasioni, non ho mai partecipato a fiere e presentazioni nelle librerie e mi rendo conto solo ora di quel che mi sono perso.
Negli ultimi mesi invece sono stato ad Arles, Novegro, Torino, Udine, Casale Monferrato, Poirino e Busto Arsizio. È stato fantastico! Incontrare di persona chi legge (o leggerà…) i miei libri mi ha dato moltissimo. Vedere i loro occhi, percepire i loro sogni, scambiare sentimenti e abbracci mi ha regalato emozioni uniche e indimenticabili. Sono tornato da ogni appuntamento con il cuore gonfio e il desiderio di tornare a tuffarmi quanto prima in un nuovo incontro.
Voglio ringraziare con tutto il cuore tutte le lettrici e i lettori che sono venuti a trovarmi. Mi avete dato moltissimo, mi avete cambiato. Grazie!
Domenica prossima sarò a Bernate Ticino e dal 22 al 24 luglio mi troverò in uno delle cornici più suggestive al mondo, nella splendida Vinci. Se avrete occasione di passare a trovarmi mi farà davvero piacere.


