Luca Rossi's Blog, page 10
November 20, 2013
Le opere che nessuno ha mai creato
Autoritratto del grande Pablo Picasso,la cui originalità è stata a lungo osteggiataQuesta mattina Rita Monticelli mi ha segnalato un interessante articolo di Alessandro Girola,
Generi letterari che vendono: un elenco.
Le considerazioni di Alessandro sono senz'altro interessanti e piuttosto divertenti. Tra l'altro, sono frutto dell'esperienza di un autore che ha una nutrita produzione letteraria, una parte della quale in un genere che amo come la fantascienza.
Desidero ampliare il discorso con il mio contributo.
Avere un'idea del mercato letterario può essere importante, ma non è tutto. L'opera d'arte che sentiamo, per la quale viviamo, che ci tormenta notte e giorno, non è frutto di un'analisi di mercato, ma di un'ossessione, di un rantolo intimo che non ci dà pace finché non lo vediamo realizzato di fronte a noi, caratteri neri su una pagina bianca. E continueremo ad apportare infinite modifiche finché non corrisponderà esattamente a quello che abbiamo sognato.
L'opera deve essere unica, originale, sorprendere perché porta in sé qualcosa che prima non c'era, avere quella follia e quello stampo che fa sì che dalle prime righe sia riconosciuta come solo di un autore e di nessun altro.
Venderà? Dipende... Io sono fermamente convinto che se seguiamo il nostro istinto, i lettori saranno in
Steve Jobs ha dedicato alla propria vita alla creazione diprodotti unici e originali. Famose le parole del suo celebre
discorso a Stanford: "Stay hungry. Stay foolish."grado di percepire anche la nostra passione tra le righe. Si innamoreranno non solo della nostra storia, ma della passione, dell'amore, del dolore, della malinconia e dell'ossessione che questa si porta dentro. Probabilmente all'inizio saranno in pochi. Non capita spesso che l'originalità venga subito premiata dal grande pubblico. Ma se quel manipolo di sognatori inizierà a parlare ai loro amici di quello che sentono per ciò che solo noi siamo stati in grado di creare, prima o poi avremo la possibilità di confrontarci con un pubblico molto più ampio.
Oggi viviamo in un'epoca straordinaria, in cui non è più necessario sottostare ai diktat di alcun intermediario. Nessuno può impedirci di pubblicare su un ebook store o su un blog ciò che vogliamo davvero. Non rinunciamo a questa straordinaria possibilità.
November 18, 2013
La fine del principio, tra inseguimenti, virus, filosofia galattica, odio e passione.
È con una certa commozione che mi appresto a scrivere la recensione dell'ultimo capitolo di Deserto Rosso, Ritorno a Casa.Diversamente dal solito preferisco fare alcune premesse. Ho conosciuto Rita Monticelli grazie ad un suo post sul self-publishing. Grazie a lei, a settembre del 2012, ho pubblicato il mio primo racconto su Amazon. Scrivo dunque a tutti gli effetti la recensione dell'opera di un'autrice che ha cambiato la mia vita. Forse sarei approdato egualmente a questo magico mondo di storie di fantascienza, ma ciò non sminuisce la grande opera di promozione degli autori indipendenti che Rita porta avanti con passione e della quale io sono figlio.
La prima puntata di Deserto Rosso è stata per me un vero colpo di fulmine -bit.ly/1cHWWBT-. I suggestivi scenari del pianeta rosso e le vicende di Anna e Hassan, mi hanno coinvolto e travolto. È stata una delle prime opere di un autore self-publishing che io abbia letto e ancora oggi provo un profondo legame con le emozioni di quella lettura.
Ho letteralmente divorato la seconda parte -bit.ly/17cozv3-. La struttura del romanzo a puntate crea molta fame nel lettore. In merito, ho letto alcune critiche nelle recensioni su Amazon. Posso comprendere la frustrazione di un lettore che viva intensamente le emozioni di una storia e che di colpo si trovi ad interrompere la lettura per proseguire solo dopo qualche mesi. Va però detto che i romanzi a puntate sono figli della rivoluzione digitale degli ebook e che è normale che il pubblico fatichi un po' a comprenderne il valore. È comunque una sperimentazione importante e ancora una volta plaudo agli sforzi creativi di Rita.
La terza puntata puntata di Deserto Rosso ha rappresentato per me il culmine dell'opera -bit.ly/1aINQDg-. In essa si scorge una nuova consapevolezza da parte dell'autrice, una consistente padronanza nella creazione del tessuto narrativa, una maturità sorprendente nel muovere i fili di personaggi sempre più creativi.
Infine, veniamo a Ritorno a Casa. Qui i miei sentimenti divengono ambivalenti. In realtà, io non sarei voluto tornare a casa. Profondamente legato agli scenari dei primi tre capitoli, agognavo a rimanermene sul pianeta rosso il più a lungo possibile. Difatti mi sono fin da subito augurato che la rotta dell'astronave di Hassan e Anna cambiasse verso e tornasse in direzione di Marte. Ovviamente, questo è un mio problema, derivante probabilmente dalla nostalgia delle cronache del grande Ray Bradbury.
Invece, in Ritorno a Casa, si torna davvero sul nostro pianeta. Marte è ancora presente. È nei collegamenti mentali di una delle due Anna. Appare in una serie di importanti flashback su Anna, Hassan e Michelle. È il teatro delle vicende che coinvolgono la terribile ma a tratti commovente Melissa.
Ritorno a Casa in realtà è un titolo scelto con grande acume dall'autrice. Si riferisce al rientro di Anna e Hassan, ma anche al significato ultimo del libro e alla spiegazione delle vere motivazioni dell'entità aliena.
Come un'esperta sceneggiatrice holliwoodiana, Rita mescola la vicende intime che coinvolgono il trio Ian-Hassan-Anna con un micidiale pericolo che potrebbe attentare alla libertà dell'uomo. Si susseguono i febbrili episodi ambientati nelle strutture della Nasa, la lotta di Anna per la riconquista di se stessa e del proprio passato, personaggi secondari sempre piacevolmente delineati e veritieri. In effetti, non manca niente e lo svolgimento della storia è a tal punto appassionante da avermi fatto perdonare Rita per il parziale abbandono di Marte.
Rita è una vera maestra dei colpi di scena. Riesce a inserirli persino dopo la fine del libro. Infatti, terminata la lettura si scopre che le vicende e i personaggi di Deserto Rosso compariranno in una serie di opere successive. E, come dopo ogni capitolo, libro o raccolta di Rita, si rimane in libidinosa attesa.
Mi auguro non manchi una nuova Michelle :)
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November 15, 2013
Clouded Emotions - Series 2 - I
Secondary intelligences
“It's a long story,” Isabella tells the man pointing the gun at her back.
“It's a
long story,” Isabella tells the man pointing the gun at her back.
“Too bad I don't have much time to
stay here and listen!” he replies, slamming the butt of the rifle
into the back of her neck.
Isabella wakes up tied to a chair,
drenched from head to toe: a man to her right is holding a bucket.
“Excellent, the princess has
awoken. Don't worry, nobody gets sick around here because of a little
water. Now why don't you tell us how you got here?”
Isabella looks up. Her vision is
blurry. The pain in her head is unbearable. The voice of the man
holding the bucket sounds like the voice of the man who had the gun.
He's tall, muscular, with dark hair.
“Come on sweetie, are you going to
talk or do you need a little convincing?” asks a woman standing in
front of her. Isabella tries to focus in on her. She has a dark
complexion, her black hair is pulled back.
“As I was trying to tell your
friend,” Isabella begins, each word accompanied by a twinge of
pain. “I have a lot of information you need to know.”
Isabella wakes up tied to a chair,
drenched from head to toe
“Wrong, you ugly bitch. We, on the
other hand, already know plenty about you. And we're pretty pissed
off,” interrupts the second man, who's short and stocky with a huge
tattoo on his arm.
They know about Lin's murder,
Isabella thinks. “You have every reason not to be happy, but wait
-”
“Ugly bitch!” says the tall man
standing next to her, chucking the bucket aside. He pounces on top of
her: the chair turns over and both end up on the ground. He starts
bombarding her with punches, until the woman and the second man pull
him off. “Lin was my friend! He was one of us! You killed him in
cold blood! You're going to pay for that, you goddamn ugly bitch,”
the man continues, as the other struggles to restrain him
Isabella's nose is bleeding. Things
are even blurrier. The woman approaches. “My name is Lorena and now
I want to know how the fuck you got to our island. And don't try any
games, please.”
“Listen, Lorena, for as crazy as
this sounds, I got your location from DataCom. But believe me, you
have nothing to fear.”
Lorena and the two men turn pale.
They instinctively look outside the window, as if expecting to see a
DataCom intervention team fall out of the sky.
The tattooed man leaves his friend,
picks up his gun and points it towards Isabella. He puts his finger
"Let's kill her and escape."
on the trigger and takes aim. Lorena raises her hand. “Hold on.
Let's hear what she has to say.”
If I say one wrong thing, I'm
dead. “Listen. Whoever, or whatever gave me the information, is
keeping it to itself. You're safe. No one is going to come find you.”
The man with the gun speaks, his
forehead dripping with sweat. “Lorena, we need to take her out. She
told us DataCom only because she knows we saw her kill Lin. She was
sent here to distract us. Let's kill her and escape. We can't put our
lives in her hands.”
Lorena bites her lip. She's obviously
divided. “Tell me who gave you this information and why. And be
clear about it or this time we'll really kill you.”
Isabella tries again: “There's a
lot you need to know. There's not just one form of artificial
intelligence at DataCom. The human race selection project is the
product of the main source. In other words, it's the outcome of the
most probable scenario. There are, however, secondary independent
intelligences that have developed other plans. It's hard to explain
but, basically, humans don't necessarily have to be selected: there's
still some hope that -”
"Humans don't necessarily have to be selected:
there's still some hope that -"
“Lorena, while this bitch is making
shit up, they're coming to look for us. You have to decide. We need
to go, now!” says the man with the gun, his finger starting to pull
the trigger.
“I'll
kill this bitch!” The tall man lunges towards Isabella's throat
with a knife in hand.
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“It's a long story,” Isabella tells the man pointing the gun at her back.
“It's a
long story,” Isabella tells the man pointing the gun at her back.
“Too bad I don't have much time to
stay here and listen!” he replies, slamming the butt of the rifle
into the back of her neck.
Isabella wakes up tied to a chair,
drenched from head to toe: a man to her right is holding a bucket.
“Excellent, the princess has
awoken. Don't worry, nobody gets sick around here because of a little
water. Now why don't you tell us how you got here?”
Isabella looks up. Her vision is
blurry. The pain in her head is unbearable. The voice of the man
holding the bucket sounds like the voice of the man who had the gun.
He's tall, muscular, with dark hair.
“Come on sweetie, are you going to
talk or do you need a little convincing?” asks a woman standing in
front of her. Isabella tries to focus in on her. She has a dark
complexion, her black hair is pulled back.
“As I was trying to tell your
friend,” Isabella begins, each word accompanied by a twinge of
pain. “I have a lot of information you need to know.”
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other hand, already know plenty about you. And we're pretty pissed
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tattoo on his arm.
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Isabella thinks. “You have every reason not to be happy, but wait
-”
“Ugly bitch!” says the tall man
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her: the chair turns over and both end up on the ground. He starts
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him off. “Lin was my friend! He was one of us! You killed him in
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“Listen, Lorena, for as crazy as
this sounds, I got your location from DataCom. But believe me, you
have nothing to fear.”
Lorena and the two men turn pale.
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Let's hear what she has to say.”
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dead. “Listen. Whoever, or whatever gave me the information, is
keeping it to itself. You're safe. No one is going to come find you.”
The man with the gun speaks, his
forehead dripping with sweat. “Lorena, we need to take her out. She
told us DataCom only because she knows we saw her kill Lin. She was
sent here to distract us. Let's kill her and escape. We can't put our
lives in her hands.”
Lorena bites her lip. She's obviously
divided. “Tell me who gave you this information and why. And be
clear about it or this time we'll really kill you.”
Isabella tries again: “There's a
lot you need to know. There's not just one form of artificial
intelligence at DataCom. The human race selection project is the
product of the main source. In other words, it's the outcome of the
most probable scenario. There are, however, secondary independent
intelligences that have developed other plans. It's hard to explain
but, basically, humans don't necessarily have to be selected: there's
still some hope that -”
"Humans don't necessarily have to be selected:
there's still some hope that -"
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shit up, they're coming to look for us. You have to decide. We need
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November 13, 2013
November 12, 2013
November 11, 2013
Abitanti di Marte: il più bel ebook di fantascienza prima della fine del mondo!
Abitanti di Marte è un'opera prodigiosa, fantascienza allo stato puro. È un viaggio su Marte dove l'autrice fa sentire il lettore come a casa. Gli stacchi temporali, i flashback e i ricordi sono mischiati sapientemente e creano un costante senso d'attesa. È una lettura che non dà tregua... impossibile smettere di leggere.
La parte scientifica appare assolutamente verosimile. È un testo magico, ma realistico. I personaggi sono ben delineati e caratterizzati.
I colpi di scena sono sensazionali e ben calibrati.
Mi sono goduto questo viaggio su Marte, dal quale non sarei più voluto tornare.
È la fantascienza che più apprezzo: il futuro, l'esplorazione... quello che ci aspetta... quello che sogniamo.
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Leggi l'intervista di Giovanni Venturi a Rita Carla Francesca Monticelli: bit.ly/1hSAN3s
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November 9, 2013
November 8, 2013
Ender's Game
La sua predestinazione è già presente nel nome, ma le sfide che Ender dovrà affrontare per compiere il suo destino sono tutt'altro che scontate.
Tratto dal romanzo di fantascienza young adult di Orson Scott Card, vincitore dei premi Hugo e Nebula, Ender's Game unisce alla spettacolarità delle scene la ricerca dell'equilibrio emotivo da parte del protagonista, interpretato molto bene dal promettente Asa Butterfield.
La trama prende spunto da un attacco alieno che ha causato morti e devastazione sul nostro pianeta e che gli umani sono riusciti a respingere a fatica. Progettando una sorta di guerra preventiva, i generali umani sono convinti di poter trarre beneficio dalle particolari abilità di un gruppo di adolescenti sottoposti ad un duro addestramento. Ender si muove in bilico tra la dolcezza della sorella e la violenza del fratello; è minacciato dall'aperta ostilità degli altri cadetti e ha forti difficoltà nel rapporto con l'autorità. Il suo percorso di crescita, sottolineato dalla toccante colonna sonoro di Steve Jablonsky, tiene lo spettatore costantemente con il cuore in gola.
Gavin Hood (X-Men le origini: Wolverine) muove su scenari immensi epiche flotte di astronavi ed esotici mondi alieni, imprimendo pathos e spettacolarità alla pellicola.
Hai già visto Ender's Game? Sei d'accordo con la mia recensione? Lascia un commento più in basso...
Hai già letto le mie recensioni su Gravity, Rush, Riddick, Elysium e gli altri film presenti nella sale?
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November 7, 2013
"Una sottile felicità", poesia di Luca Rossi
Le forme mi fluttuano attorno.
L'aria diviene leggera.
Il passato sorridente bussa sulla spalla.
Il futuro dischiude i propri doni.
Sono qui, in un attimo senza tempo.
Il corpo è leggero.
La mente vaga.
Tutto appare un sogno.
Non comprendo
Se sto per addormentarmi
O per risvegliarmi.
L'incertezza irradia
Una sottile felicità.
Vi amo.
Torino, 5 novembre 2013
... altre poesie.
